Riteniamo che a Castiglione del Lago tante e tanti cittadini abbiano contribuito a trasformare le primarie di domenica 2 marzo per la scelta del candidato sindaco del centro-sinistra un atto di partecipazione vera. Abbiamo creduto nell’importanza di ricostruire una coalizione (more…)
Posts Tagged ‘batino’
Magione ospita la delegazione giapponese dell’ ILEC
8 dicembre 2012L’ILEC è una fondazione internazionale scientifica che studia i laghi del mondo e i loro contesti e opera per curarne la sopravvivenza. E’ stata fondata nel 1986 , ha sede in Giappone davanti al lago di Biwa e ne è presidente il prof. Hirinori Hamanaka docente dell’università di Keio.
Attività dell’ ILEC , oltre a pubblicazioni, studi e incontri per salvaguardare l’ambiente lacustre e conservarne ecosistema e la cultura , sono le Conferenze Mondiali sui laghi che si tengono a cadenza biennale. Nel 2006 si è svolta in Kenia a Nairobi, nel 2008 a Jaipur in India, nel 2010 a Wuhan in Cina e nel 2012 ad Austin in Texas. Per il 2014 il comitato direttivo si è orientato a tenere il suo appuntamento biennale in Umbria e in (more…)
TRASIMENO – BATINO E IL PD ALL’ASSALTO DI “PROGETTO DEMOCRATICO”
23 settembre 2011di Ciuenlai
“Con la presente la Commissione di Garanzia provinciale convoca la sig. vs il giorno 23 (cioè dopodomani)settembre alle ore 17,00 presso la sede del PD i Corso Vannucci n. 71 a Perugia, per chiarimenti sulla sua posizione nel Partito in seguito alla delibera della Direzione Comunale di Castiglione del Lago presieduta dal Coordinatore Alessandro Torrini” . La lettera è indirizzata a 4 persone (Parbuono Giancarlo, Lisi Ivano, Ghettini Rosanna e Bizzarri Caterina)”.
L’addebito contestato è di aver aderito all’associazione politico-culturale “Progetto Democratico”, associazione che appoggia l’omonimo gruppo Consiliare d’opposizione all’Amministrazione comunale di Castiglion del Lago, guidata dal Pd “ufficiale”. Infine la lettera è firmata Dal Presidente della commissione Igino Pippi, cugino (così dicono) del sindaco Batino.
E’ l’atto finale del processo di normalizzazione del Trasimeno, iniziato con il ritiro della candidatura di Fioretto, l’avversario dell’attuale segretario Torrini, all’ultimo congresso. Da lì il gruppo Batino, assicuratosi la neutralità di Giovagnola e Tomassoni e cioè dell’altra sponda del lago, ha iniziato la sua marcia di avvicinamento alla segreteria regionale, levandosi l’etichetta di supporter esclusivo dell’assessore provinciale Piero Mignini.
La condizione del riavvicinamento sarebbe, appunto, stata quella di attivare le leve statutarie per eliminare l’avversario più pericoloso, quel Fabio Duca che ha conteso con successo alle elezioni la carica di primo cittadino di Castiglion del Lago al candidato ufficiale del Pd. Detto e fatto! La strategia è semplice. Al Trasimeno è molto più difficile fare politica senza avere “l’ufficialità” del partito. Quindi buttiamoli fuori!
E siccome “progetto democratico” ha ormai quasi 3 anni, la cosa è più che sospetta. Se non era regolare perché non si è fatta intervenire la Commissione di garanzia prima delle elezioni del 2009? Forse perché non era chiaro chi sarebbe stato il vincitore della partita? Domande lecite e pertinenti. Il buffo della vicenda però è che l’avviso a comparire è stato inviato solo ai 4 di progetto democratico e non a tutti gli iscritti del Pd che vi hanno aderito.
I coinvolti ci vedono puzza di bruciato. Intanto vanno all’attacco e denunciano : “nella zona del Trasimeno e ancor più a Castiglione del Lago questo partito (il Pd) è “asservito ad personam”. Non vorrete mica dire che c’è puzza di berlusconismo anche nel regno della ninfa “Agilla”?
TRASIMENO, QUALCUNO FA UN FIORETTO E LA BATTAGLIA SI TRASFORMA IN UNA TREGUA
10 giugno 2011Non ci saranno sorprese al prossimo congresso di zona del Pd del Trasimeno. L’uomo proposto dall’assessore Provinciale Piero Mignini e sostenuto dal sindaco di Castiglione del Lago Sergio Batino, Alessandro Torrini sarà, con molta probabilità, il candidato unico alla segreteria. Giorgio Fioretto, dietro indicazione dei suoi sponsor (Tomassoni e Giovagnola) sarebbe in procinto di ritirarsi dalla contesa. Il faticoso accordo rende merito al lavoro svolto in questi giorni dal segretario regionale Lamberto Bottini, che sarebbe riuscito (il condizionale in questi casi è d’obbligo) ad evitare una pericolosa spaccatura nel gruppo dirigente. Naturalmente non sono stati gli argomenti politici a fare breccia, ma i problemi di assetto istituzionale. Sembra che la minaccia di rimettere in discussione la Presidenza a Bianchi della nuova Agenzia regionale per la forestazione, abbia sortito i suoi “benefici effetti”.
E’ la pioggia che va e ritorna il sereno? Manco per sogno. Intanto è una tregua e non una dichiarazione di pace. Poi continuano ad esserci dei “grandi esclusi”. Sono quelli di “progetto democratico” la lista e l’associazione che ha conteso a Batino la carica di Sindaco alle scorse elezioni. In pratica questo congresso e l’atteggiamento (da loro definito arrogante) della maggioranza in Consiglio Comunale li avrebbe messi fuori dalla porta. Più emarginati nel partito, ma anche più liberi di agire e preparare assieme a qualche alleato (Il Consigliere Provinciale Valter Carloia) il grande appuntamento; le comunali del 2014. Con una novità. Castiglion del Lago ha superato la fatidica soglia dei 15 mila abitanti e chi si presenta avrà bisogno del 51% per essere eletto, altrimenti ballottaggio. E, nel caso, se l’avversario fosse Duca (il candidato di Progetto Democratico) sarebbero dolori.
PD, LA BATTAGLIA DEL TRASIMENO CONTINUA
4 giugno 2011di Ciuenlai
La vicenda del congresso intercomunale del Pd si complica. E’ ancora lontana la possibilità di trovare un accordo tra la componente che sostiene Alessandro Torrini (Batino e popolari di Bocci) e quella che ha messo in pista Giorgio Fioretto (Giovagnola, Tomassoni, Fallarino e Bianchi e dice anche la Marini. E questa sarebbe una notizia). Il segretario regionale Lamberto Bottini sta, in questi giorni, anzi in queste ore, cercando una soluzione con una serie di incontri, più o meno segreti, con le due parti.
Un intervento “rigorosamente neutrale”, non solo e non tanto per l’incarico “super partes” che ricopre, ma per l’impossibilità di sostenere una delle due fazioni. Torrini è l’espressione dei bersaniani, della sua corrente, ma è anche l’uomo di Piero Mignini il dalemiano che, dicono, vorrebbe strappargli lo scettro di segretario. Favorirlo sarebbe come darsi la zappa sui piedi. Fioretto è il candidato della “concorrenza”.
Appoggiarlo sarebbe come certificare il tradimento. Bottini quindi cerca di entrare nel gioco facendo il suo mestiere. L’obbiettivo è evitare lo scontro, diventando una garanzia per i contendenti. Anche perché sembra che le cose siano precipitate negli ultimi giorni. Gli uomini di Batino avrebbero deciso di convocare l’assemblea congressuale intercomunale sabato 11 giugno.
L’altra sponda si sarebbe immediatamente irritata e avrebbe minacciato l’intenzione di disertare l’assemblea. Non si sa ancora quale sia effettivamente la consistenza dei due gruppi. L’unica cosa certa è che tutti danno Torrini come favorito. C’è chi dice che abbia un vantaggio di 4 voti e chi afferma che invece lo scarto superi i dieci delegati, perchè i popolari “a forza di cene”, avrebbero recuperato diversi eletti che facevano riferimento all’assessore regionale Franco Tomassoni.
Comunque la distanza tra i due gruppi non sarebbe abissale. La posta in gioco è tutta politica con un pizzico di geografia : l’egemonia di Castiglion del Lago sul resto del comprensorio. Se Torrini verrà eletto lo dovrà essenzialmente ai circoli del suo comune che gli hanno messo a disposizione 37 dei 39 delegati disponibili, azzerando, in pratica, la minoranza di Fabio Duca.
La questione vera è però il controllo della futura Associazione dei comuni, quella che dovrebbe sostituire la Comunità Montana Monti del Trasimeno, quella sulla quale avrebbe messo gli occhi il sindaco di Magione Massimo Alunni, il grande alleato dei Castiglionesi. Ma, alla fine, quello che viene alla luce è il tramonto di una ex enclave rossa, che ha perso il suo elemento di forza : l’unità. E questo, alla lunga, potrebbe condannarla anche alla marginalità
PRIMARIE – IL PD SE LA CAVA I BERSANIANI NO!
5 aprile 2011Di Ciuenlai
Ci sono state le primarie. Il Pd ha evitato, per il rotto della cuffia, il cappotto. E’ scomparso a Città di Castello, ma è ricomparso a Gubbio. Ma più che il Partito, quello che, ieri, ha ricevuto un nuovo tremendo scossone, sono i suoi equilibri interni. La maggioranza (Bersaniani o Dalemiani fate voi) aveva, più o meno ufficialmente, presentato tre candidati (Duranti a Castello, Casoli a Gubbio e la Travicelli ad Assisi). Per ragioni diverse, hanno perso tutti e tre. La minoranza ne aveva presentato uno solo (Guerrini a Gubbio) e , contro ogni pronostico, l’ha portato a casa. Ma il tragico non è la sconfitta, ma come e dove hanno perso gli ex comunisti. Bacchetta ha umiliato Duranti, Casoli è stato poco più di una comparsa e la Travicelli non è riuscita a prevalere sulla sinistra, nonostante la discesa in campo di pezzi da 90 come Maria Rita Lorenzetti. E tutto questo è avvenuto in posti come Castello e Gubbio che , storicamente, sono considerate due roccaforti “rosse” dell’Umbria. Tradotto in soldoni, questo significa che una parte considerevole dell’elettorato di sinistra del Partito Democratico, da noi, continua a spostarsi sulle posizioni più moderate della minoranza. E non con gli ex Ds di Verini, Bracco e Agostini, ma con gli uomini provenienti dalla ex Margherita. Se oggi ci fosse un nuovo congresso, non è per niente scontato che a vincerlo sarebbero i seguaci di “Baffino”. Del resto basta prendere una carta geografica della Provincia di Perugia per rendersene conto. Nell’alta Umbria, dei Comuni di un certo peso, dopo ieri, rimane ai Bersaniani ormai solo l’enclave di Umbertide. Nella valle umbra sud, con la possibile perdita di Nocera Umbra, resiste solo Foligno, che, però, resta sotto la spada di Damoccle delle inchieste su sanitopoli. Perugia è spaccata in due, con notevoli mal di pancia e una sottile pratica della tecnica dello sgambetto tra i vari esponenti dell’attuale ed esile maggioranza (Bottini, Boccali, Locchi e Mignini). Al Trasimeno, Batino e compagni sono sempre più asserragliati dentro la rocca di Castiglion del Lago. Il centro, con l’eccezione di Marsciano, è ormai in mano alla destra. Il segreto di questa lenta ma inarrestabile scalata della minoranza del Pd sta in due precisi elementi politici. Primo la capacità di mettere in campo e dare spazio a persone, spesso giovani, adeguate alla realtà politica territoriale, che appaiono come una novità, se confrontate con quelle della concorrenza, che, in diversi casi, puzzano di apparato, lontano un miglio. Secondo l’applicazione costante di una linea che potremmo definire “di lotta e di Governo” . Fateci caso. Nelle istituzioni guidate dai bersaniani gli esponenti della minoranza sono costantemente all’attacco. Basta guardare quello che succede in Regione, e nei due principali comuni. E infine c’è una percezione del vecchio e della conservazione che qualcuno, a torto o a ragione, è riuscito ad appioppare addosso al grosso degli ex comunisti. Sarà forse per questo che, da un po’ di tempo, questa parte ha smesso di fare la voce grossa, si siede a tavola, e cerca un accordo?
P.S. – Grande affluenza alle primarie. Buona cosa, ma qualcuno dice che un bel tantino dei partecipanti, il 16 maggio, non voterà per il candidato del centrosinistra.
AGGIORNAMENTO – IL RIFORMISTA CI INFORMA OGGI CHE IL FENOMENO E’ NAZIONALE