Posts Tagged ‘battista’

“Sassoferrato dal Louvre a San Pietro: la collezione riunita”

22 marzo 2017

RMN-S-AA9700-5460venerdì 24 conferenza stampa di presentazione

Dopo più di due secoli torna a Perugia L’Immacolata Concezione, capolavoro di Giovan Battista Salvi detto il Sassoferrato: la magnifica pala, infatti, fu prelevata nel 1812 dall’Abbazia benedettina di San Pietro per ordine di Dominique Vivant-Denon, direttore del Musée Napoleon, come si chiamava allora l’odierno Museo del Louvre e da allora è sempre rimasta in Francia. (more…)

Castel Rinaldi di Massa Martana, il problema della Strada Provinciale

19 ottobre 2013

castel

riceviamo e pubblichiamo

Da anni gli abitanti di Castel Rinaldi, frazione di Massa Martana, denunciano e segnalano alle istituzioni il pessimo stato del tratto della Strada Provinciale 414 di Collevalenza che collega la frazione con i paesi vicini. Il tratto presenta buche, cedimenti del terreno e pozzanghere ovunque e da cinque-sei anni le condizioni della strada sono diventate insostenibili. Ad aggravare la situazione ha contribuito il transito di mezzi pesanti durante i lavori di ricostruzione della rupe dopo il terremoto del 1997. Gli abitanti hanno segnalato il (more…)

Roberta PINOTTI visita il Centro di Selezione e Reclutamento Nazionale dell’Esercito di Foligno

15 ottobre 2013

DSC_5642Il  Sottosegretario di Stato alla Difesa Senatrice Roberta PINOTTI, accompagnata dall’Onorevole Marina SERENI (Vice Presidente della Camera dei Deputati), ha visitato il Centro di Selezione e Reclutamento Nazionale dell’Esercito (CSRNE) che ha la propria sede nella Caserma “GONZAGA DEL VODICE FERRANTE” in Foligno.

Presenti il Generale di Corpo d’Armata Giovan Battista BORRINI (Sottocapo di (more…)

Salute e Ambiente: Progetto “Piedibus, per una Mobilità Sostenibile – Pro-muovere nonni e nipoti”

3 gennaio 2012

Il Progetto “Piedibus, per una Mobilità Sostenibile – Pro-muovere nonni e nipoti”è un

Piedibus a Monteluce

intervento di Promozione della Salute proposto dal Dipartimento di Prevenzione della ASL2, che parte dall’evidenza del forte legame esistente tra mobilità e salute. L’auto-mobilità, oggi prevalente, è causa di sedentarietà, inquinamento ambientale ed acustico, incidentalità stradale, isolamento sociale. “PiediBus” vuol dire muoversi a piedi negli spostamenti casa-scuola, (ma anche casa-lavoro e nel tempo libero) per “guadagnare salute” e “risparmiare ambiente”.

Funziona proprio come un vero Bus: ha un preciso itinerario, capolinea, orari e fermate stabilite, “guidatori” e “controllori”. Come capolinea di solito si sceglie un posto dove ci sia possibilità di parcheggio, ad una distanza di 800-1500 metri dalla scuola. Ogni “linea” del Piedibus “trasporta” 20/25 bambini e richiede almeno 2 accompagnatori. Sia i passeggeri che i “guidatori” indossano il “gilet ad alta visibilità”. Attualmente, nella ASL2 sono attive oltre 20 linee Piedibus (4 a Bastia Umbra, 4 a Castiglione del Lago, 1 a Colonnetta,1 a Piegaro, 1 a Pietrafitta, 1 a Massa Martana, 4 a Perugia (scuola Ciabatti) con 3 capolinea (Monteluce, Casina Rossa e stazione di Sant’Anna), scuola Enzo Valentini (Elce) con 2 linee (1 da Porta Sant’Angelo e 1 in via di attivazione, dalla Chiesa di San Donato. Altre linee sono in fase di organizzazione. Per l’attuazione del progetto sono coinvolti ASL, Scuola, Comune, Provincia, Associazioni Genitori, Auser, Associazioni locali, CRI, Protezione Civile, Volontari, e chiunque voglia collaborare….

Per informazioni sul progetto Piedibus: ASL2 – referente dott.ssa Erminia Battista ebattista@ausl2.umbria.it – 0754412444 – 3471024074

Per iscrizioni ai Piedibus attivi nella Scuola Ciabatti ed Enzo Valentini contattare la segreteria del Comitato Piedibus: piedibuspg@borgosantantonio.org

Bocchino: “Tu, Gianfranco, sei il protagonista della Terza Repubblica”

8 novembre 2010

“Tu, Gianfranco, sei il protagonista della Terza Repubblica”. Così sabato Italo Bocchino, dal palco di Perugia ha incoronato Fini. Ma se quella che è uscita dalle parole del discorso di ieri di Fini è la Terza Repubblica, ci tenevamo la prima.

Giorgio Stracquadanio

di Giorgio Stracquadanio

Dopo aver promesso traguardi “oggi impensabili”, ieri Fini si è espresso secondo la peggior logica partitocratica. Ha chiesto la “crisi al buio”, ha proposto una “nuova formula” con l’ingresso dell’Udc nella maggioranza in una tardiva versione a quattro della Casa della Libertà, ha invocato un “nuovo programma”, ha evitato soltanto di evocare un diverso presidente del Consiglio solo perché ha voluto evitare una provocazione tanto sfacciata. Ma i nostalgici non disperino: se si seguisse la strada proposta da Fini, un minuto dopo le dimissioni di Berlusconi inizierebbe il pressing sull’opportunità di un cambio di premiership. Ed è per questo che Silvio Berlusconi fa bene a respingere la polpetta avvelenata della “proposta” partorita da Fini. Non tanto perché Palazzo Chigi sia proprietà del Cavaliere, ma per il fatto ineludibile che è stato il popolo, in libere elezioni, a incoronare capo del governo Silvio Berlusconi, e se qualcuno deve mandarlo a casa è, guarda un po’, ancora una volta il popolo in altrettanto libere elezioni. Fini, invece, figlio naturale della Prima Repubblica – l’unica che conosce veramente avendo egli rinunciato da tempo a fondare la Seconda solo perché ansioso di entrare nell’arco costituzionale con il beneplacito degli ex-comunisti – ha parlato ieri un linguaggio che non sentivamo dagli anni 80 dello scorso secolo e che pensavamo avesse come ultimo epigono quel Marco Follini, passato da vicepremier di un governo Berlusconi a senatore di Veltroni, Franceschini e Bersani. Nel discorso di Fini di domenica il voto del 2008 è definitivamente archiviato, Futuro e Libertà – come scrive oggi Pierluigi Battista sul Corriere della Sera – diventa “una forza politica vera, proiezione di un’anima autentica del centrodestra italiano” anche se non ha mai preso un voto che sia uno nelle urne, il programma  approvato dagli elettori è ridotto ad un pezzo di carta da mandare al macero e  gli accordi con cui ci si è presentati alle elezioni considerati alla stregua di parole da marinaio. Gianfranco Fini è oggi l’espressione più compiuta del vecchio trasformismo italiano, del più elitario parlamentarismo da Casta, perché almeno i partiti della prima Repubblica i voti – anche se pochini in qualche caso – li avevano presi. Mentre Gianfranco Fini ha preso un po’ di parlamentari dal centrodestra – eletti per sostenere un leader, un programma, una coalizione – e li sta portando a spasso per le praterie del gioco partitocratico del “ritiro della delegazione” in cui ministro e sottosegretari “rimettono il mandato nelle sue mani”, per poi percorrere i meandri di un “appoggio esterno” al governo, nei cui confronti si avrebbero poi le “mani libere”. È evidente quali siano i ghost writer di Fini: Aldo Moro, Enrico Berlinguer, Arnaldo Forlani, Giulio Andreotti e i loro epigoni. Con il suo discorso Fini ha voluto ergersi a impresario del purtroppo mai chiuso  “teatrino della politica”. Siamo alle comiche Finali grazie ai saltimbanchi di Futuro e Libertà, pronti – appunto – a saltare dal banco in cui li aveva collocati il popolo, a quelli di chi le elezioni le aveva perse.