“Conosci te stesso” …
da Socrate ad Angela da Foligno
Conversazione
con Padre Domenico Alfonsi*
di Francesco La Rosa
Nata a Foligno a pochi passi dalla Chiesa di San Francesco nel 1248, di ricca famiglia, sposata a 18 anni con un uomo molto più ricco di lei e quindi vissuta fra gli agi, è colta, bella e intelligente, un cocktail esplosivo per una donna del suo tempo, e fino a 37 anni ha vissuto lontano dalla spiritualità, dalla chiesa e dalla religione, e lei stessa confessa nel suo “Liber” che già da piccola commetteva peccati.
Fra il 1279 e il 1285 una serie di devastanti terremoti distrussero metà della città, e negli stessi anni la guerra fra Perugia e Foligno portò altri lutti e distruzioni. Un altro avvenimento tragico riportato dalle cronache del tempo, un avvenimento che forse per la prima volta nella storia parla di un uragano, tanto violento che sradicò le querce e con furia le trasportò verso la città.
Questi avvenimenti fecero riflettere i cittadini di Foligno, che capivano da questi fatti quanto la vita vita umana fosse cosi fragile ed esposta alle calamità naturali. Da queste inevitabili riflessioni emerse, da una parte, una sorta di nichilismo e disincanto che portò le persone a pensare solo al quotidiano, al godimento delle cose terrene ed alla sola sopravvivenza, per altri invece questi eventi furono percepiti come un segno di Dio, e lo pensa soprattutto Angela che cominciò a considerare che gli elementi effimeri, che avevano accompagnato la sua vita, come la bellezza, la ricchezza, diminuissero di significato lasciando spazio a profonde riflessioni e ad una grande paura dell’oltre la vita. Questi fatti, insieme alla Grazia di Dio, la portarono a convertirsi ed a cambiare completamente la sua esistenza.
Certo, per cambiare la vita ci voleva un evento che l’aiutasse e le sue profonde riflessioni le consentirono di scoprire il sacramento della confessione, tanto che provò due o tre volte a confessarsi ma non ci riuscì mai, appena cominciava a confessare i fatti più intimi e vergognosi per una donna, si tappava la bocca e fuggiva.
Il tormento ed il rimorso della sua coscienza non la faceva dormire e l’incapacità di porre rimedio a questa situazione le faceva sentire che “le fiamme dell’inferno la bruciassero” e per la prima volta in vita sua prega, e prega San Francesco, esattamente nella chiesa di Foligno che ancora oggi è dedicata al Santo di Assisi, ed è un peccato che la parte architettonica originale sia stata distrutta dai terremoti e dagli incendi nei secoli scorsi, e oggi possiamo ammirarla solo grazie ad una ricostruzione terminata nel 1856, dove prevale lo splendore neoclassico.
San Francesco le appare di notte e le dice: “sorella mia se mi avessi chiamato prima, io sarei venuto prima, ma la grazia te la concedo lo stesso”.
La mattina seguente, Angela si reca in cattedrale a Foligno e li riesce a confessarsi da un frate del vicino convento di San Francesco, e che era suo cugino …“ Quando Dio apre una strada nessuno la chiude”…
Lei usci da questa confessione dicendo “ mi sento di essere resuscitata” , cancellando completamentente dal suo cuore il suo passato di 37 anni dissennati, e da quel momento le restano ancora da vivere 24 anni, nei quali, questa donna che viene da lontano, riuscirà a dare la scalata al Cielo come forse nessun’altra aveva osato, con un percorso che possiamo considerare “la metafisica della mistica”.
Il cammino compiuto da Angela consta di 30 passi (scalini) ridotti poi a ventisei dal suo scrivano-direttore spirituale che gli esegeti della sua opera hanno individuato nella persona di Fra Arnaldo da Foligno.
Oggi possiamo dire che l’obiettivo della ricerca spirituale di Angela è Gesù Cristo, crocifisso e “passionato” ed attraverso di lui attingere la Trinità, ma tutto questo, ritrovandolo solo nell’intimità della propria anima, infatti Angela sotto questo aspetto è una agostiniana, ma la risposta teologica la trova dentro di se perché il suo percorso spirituale è riconducibile nel grande filone della teologia-filosofia greca del “ conosci te stesso” di Socrate.
Quindi la ricerca spirituale sarà tutta svolta nell’interiorità, e l’interiorità si rivelerà ad Angela come un immenso universo dove si può sempre camminare, conoscere e amare per sempre.
Angela nel 1291 professò le regole del terzo ordine francescano, ma restò laica per tutta la sua vita, ed è la laicità il grande messaggio che oggi coinvolge moltissimi credenti perché propone un tipo di santità che sa di “sforzo umano” e la rende più vicina agli uomini del nostro tempo.
Ma è molto importante ricordare il suo viaggio-pellegrinaggio ad Assisi per ringraziare San Francesco per essere stata accolta nel terzo ordine francescano, ed è in questo viaggio che sperimenta, per la prima volta, l’esperienza mistica, sente nel suo animo una voce che dice ”Io sono stato crocifisso per te” ed un’altra voce ancora “ Io sono lo Spirito Santo che ti ha rapita e non sfuggirai più dalle mie mani” ed infine una terza voce , tutti e tre insieme (la Santissima Trinità) “Io voglio venire parlando con te lungo questa strada”.
Questa conclusione ci porta alla riflessione che dopo l’uscita di Adamo ed Eva dal Paradiso Terrestre, che Dio non ha smesso mai di cercare l’uomo, e Angela dirà molto tempo dopo “ vorrei che questa strada durasse per tutto il tempo del mondo”.
Oggi, entrando nella Basilica superiore di Assisi, guardando a sinistra nella prima vetrata, è raffigurato Gesù che mostra San Francesco come una copia di se stesso, “ Franciscus alter Christus”, e Angela sente questa voce che proviene dalla vetrata “ Così ti terrò stretta e anche di più se tu mi amerai”
*Direttore del Cenacolo della Beata Angela