Posts Tagged ‘benzina’

Comune di Perugia: Rimborsi benzina, che facce di bronzo!

20 settembre 2013

Riceviamo e pubblichiamo

Con grande stupore e un certo “raccapriccio” leggiamo che i consiglieri Sbrenna, Corrado, Bellezza, Felicioni, Neri, Cardone e (more…)

Comune di Perugia: attribuzione del bonus benzina ai consiglieri approvato all’unanimità

31 gennaio 2013

Siamo in piena campagna elettorale, le forze politiche polemizzano fra loro, si lanciano accuse, si ribaltano addosso le comuni responsabilità. Ma come d’incanto ogni lite, vera o strumentale, cessa quando si tratta di difendere i vergognosi privilegi a cui la “casta” si tiene saldamente attaccata: tutti i partiti, di maggioranza e di minoranza, presenti nel Consiglio Comunale di Perugia si sono trovati d’accordo nel votare l’attribuzione del bonus benzina ai consiglieri comunali per la partecipazione alle sedute del Consiglio e delle Commissioni. E i cittadini pagano! Sono proprio senza pudore !

Carla Spagnoli – Candidata alla Camera dei Deputati di Futuro e Libertà

Sconti sui carburanti nei weekend? Aumenti durante la settimana

10 settembre 2012

La presa d’assalto dei distributori di benzina durante i weekend è stata una delle costanti dell’estate. Gli automobilisti, tentati dagli “sconti” praticati nei fine settimana, facevano file, a volte di ore, per rifornirsi di carburante a prezzi più contenuti. I “sottocosto” messi in atto dalle (more…)

L’ORO NERO CHE DIVENTA ROSSO COL SANGUE DEGLI ITALIANI

24 agosto 2012

Stefania Verruso

Benzina a 2 EURO, nessuno ne parla anche se il prezzo del greggio a barile continua a scendere. All’arrivo di Monti il carburante costava circa 1,45 EURO al litro, ma in questi mesi è aumentato di quasi il 40%. Aggiungendo al prezzo imponibile che sarebbe di 0,77 €/lt l’IVA al 21%, si arriverebbe ad una cifra finale di 0,931 €/lt. La differenza in più sono accise, oneri aggiuntivi che incidono per oltre il 100%, inserite nel corso dei decenni e mai più levate. Si va dalla guerra in Abissinia all’alluvione di Firenze, dal terremoto in Irpinia alle varie missioni in Libano e Bosnia, dalla conservazione dei beni culturali all’emergenza immigrazione, alle alluvioni in Liguria e Toscana, alla (more…)

Perugia: ancora con questa storia dei rimborsi benzina? E basta no?

26 giugno 2012

LETTERA A GOODMORNINGUMBRIA

Ormai è da piu’ di una settimana che leggiamo questa storia sui rimborsi benzina ai consiglieri comunali. Credo che sia oppurtuno dire basta a questa storia.Che si faccia chiarezza una volta per tutte e ci dicano come è realmente questa storia, perché qua c è qualcosa che torna. I conti non (more…)

Poveri Consiglieri Comunali: il bonus benzina gli è…….”andato a buca” !

17 giugno 2012

L’indignazione con cui i perugini hanno accolto la proposta del Portavoce dell’opposizione, Dott. Sbrenna, prontamente sostenuta da tutti gli altri Partiti, di rimborsare ai Consiglieri Comunali il costo della benzina , ha indotto le forze politiche ad una precipitosa marcia indietro. Dopo aver propinato all’opinione pubblica le più puerili giustificazioni a difesa del loro comportamento, sembra abbiano deciso di destinare quei fondi alla eliminazione delle buche dalle strade della città. Complimenti. Questa ci sembra la soluzione più pertinente: certifica nel concreto che il tentativo di farsi pagare il bonus benzina dai cittadini….è andato proprio “a buca” !

Carla Spagnoli – Coordinatore Regionale di Futuro e Libertà Umbria

RIMBORSI BENZINA: I CONSIGLIERI COMUNALI PDL DI PERUGIA NON CI STANNO

15 giugno 2012

Noi non volevamo, non vogliamo e non vorremo in futuro alcun “rimborso-benzina”. E, ove serva a fare ulteriore chiarezza, accordiamo in merito a detti rimborsi la nostra rinuncia formale. Scelte diverse da parte da parte di membri del Gruppo consiliare sono da ritenersi personali, autonome e fuori dalla linea politica del PdL. Noi sappiamo chi siamo, da dove veniamo e dove vogliamo (more…)

Movimento dei Forconi, chi ha da intervenire intervenga, anche questa è Italia

18 gennaio 2012

Può sembrare off topic per i lettori umbri sapere della grave situazione che si registra in tutta la Sicilia a causa  della protesta del Movimento dei Forconi che non accenna a diminuire. Blocchi stradali un pò dapperuttto, città paralizzate dai  manifestantii,  i supermercati hanno esaurito  i prodotti alimentari e distributori di   benzina praticamente chiusi. questa manifestazione, cominciata in sordina e nel disinteresse totale dei grandi mezzi di comunicazione, sta infiammando una delle regioni più grandi e popolose del paese e presto ne sentiremo le conseguenze anche qui, se teniamo conto che il 50 % circa di carburante che consumiamo viene proprio dalle raffinerie siciliane. E’ folle pensare che tutto sommato è una “questione sicula” e se la debbono vedere loro, la protesta monta e comincia ad attecchire anche nelle coscienze di chi ha la fortuna di vivere al centro-nord. presidente Monti, se ci sei batti un colpo, declassare la protesta come fatto siculo può provocare un effetto boomerang  ad oggi imprevedibile, non puoi ignorare le esigenze di lavoro e di vivere civile di circa 6 milioni di cittadini che vivono nell’isola, proprio nell’anniversario del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, e Napolitano? perchè tace? Ma lui sa cosa sta succedendo? Nessuno lo informa? Cosa si aspetta? Che ci scappi il morto? Urgono risposte dalle sedi istituzionali, visto che il parlamento ormai è in ben altre faccende affaccendato e ci propone come sempre un teatrino stucchevole di personaggi che hanno perso credibilità e totalmente assenti dalle esigenze del paese.

qui di seguito  segnalazioni spontanee di cittadini siciliani:

Joseph Michael Sirchia: Benzina finita a Ribera e Sciacca. I vigili urbani stemperano le liti che scoppiano presso le stazioni di servizio per accaparrarsi le ultime gocce di carburante.

Cocchiara Fabio: Presso Viale Regione Siciliana, a Palermo, all’altezza della Circonvallazione, zona Bonagia-Baby Luna, Traffico in tilt a causa di alcuni tir fermi .

Michele Ginevra: Anche Caltanissetta è senza carburante quasi ovunque

Angelo e Maria Zuccarello. Adrano, Biancavilla e Paternò in provincia di Catania, blocchi ai rispettivi svincoli della SS284

Anna Sancetta: Ad Alcamo restano pochi e sono presi d’assalto i distributori aperti.

Maria Tumminia: A Palermo presso Piazza Indipendenza, zona Tribunale e Viale delle Scienze gli autobus circolano regolarmente e la situazione è tranquilla

Salvatore: in tal caso camminiamo a piedi, nuovo volto alla Sicilia

Andrea: ad Alcamo, rallentamenti agli svincoli Alcamo est e Alcamo ovest, per blocchi da parte dei tir, e anche sullo scorrimento veloce (ss113) Alcamo-Partinico e restano anche qui solo un paio di distributori di carburante

Francesco: Questa mattina ottanta tir hanno bloccato la circonvallazione di Custonaci, paralizzato di fatto l’attività dell’importante bacino marmifero. La circonvallazione si trova infatti lungo la provinciale che collega Trapani con San Vito Lo Capo.

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Continuano senza sosta i disagi sulle strade siciliane per il blocco dell’autotrasporto voluto da Aias e Movimento dei Forconi. Nella Sicilia orientale la protesta sta interessando il casello di San Gregorio, quello di Acireale, la strada per Lentini ed il bivio Iannarello, sulla Catania Gela. A Catania cittá, concentramento di tir al Porto, dal lato del Faro Biscari, e nell’ottava strada della Zona Industriale. L’agitazione ha coinvolto da ieri anche la marineria catanese: i pescatori etnei stanno protestando davanti ai cancelli di via Dusmet del Porto. L’ingresso e l’uscita di altri mezzi sono assicurate. In provincia di Siracusa hanno trascorso la notte dentro le tende i manifestanti riunitisi sotto la sigla di ‘Forza d’urto’. Permangono i presidi sulla statale 114, a ridosso dell’ingresso della raffineria Isab Nord di Priolo, in contrada Spalla, tra Siracusa e Priolo, agli svincoli autostradali di Avola, Rosolini e Lentini e sulla statale “194”. Momenti di tensione si sono invece verificati questa mattina a Lentini, un venditore ambulante originario di Catania e’ stato denunciato con le accuse di lesioni. L’uomo ha ferito con una coltellata uno dei mafestanti che voleva impedirgli di superare il blocco degli autotrasportatori. Mentre ieri a Gela, i manifestanti, durante un corteo, hanno chiesto ai commercianti di abbassare le saracinesche dei loro negozi in segno di solidarieta’. La vetrina di una tabaccheria e’ stata mandata in frantumi perche’ il titolare si sarebbe rifiutato di chiudere.

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Terza giornata di sciopero per gli autotrasportatori dell’Aias, dei produttori agricoli del Movimento dei forconi e dei pescatori. La mobilitazione si allarga a tappeto, con presidi e sit-in non autorizzati che si moltiplicano paralizzando snodi cruciali dell’Isola. Significativi gli effetti sulla popolazione, con le stazioni di servizio che accusano la pesante riduzione delle scorte di carburante. Molti i distributori chiusi e quelli aperti alzano le tariffe, anche oltre 1,8 euro a litro.

A Catania, il 95% dei distributori e’ chiuso. Anche qui lunghe file si registrano in quei pochi che sono in grado di erogare carburante. Nel piazzale antistante il porto di Catania; nella Zona industriale, all’altezza della Rotonda della VIII Strada; nei pressi dello svincolo ‘Paesi Etnei’ della Tangenziale; ad Acireale, all’altezza del bivio dell’hotel Horizzonte, lungo la Statale 114; nei pressi della frazione Trepunti, a Giarre, ci sono blocchi organizzati. Stessa cosa sulla Catania-Gela nei pressi del bivio Iannarello, blocchi ad Acireale, a Paterno’ e sulla A/19 allo svincolo per Catenanuova. Alcuni tir che trasportano beni di prima necessita’ come benzina, medicinali, sono scortati dalla polizia. Il servizio e’ coordinato dalla Prefettura, dove da lunedi’ mattina e’ operativa una Unita’ di Crisi.

Intanto il presidente dell’Aias, Giuseppe Richichi, la cui associazione e’ tra i promotori, insieme al Movimento dei forconi, del blocco dei Tir che, da lunedi’ scorso, crea notevoli disagi in Sicilia. Ha annunciato che domattina a Palermo incontreranno il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, i Prefetti della Sicilia e presenteremo le nostre richieste’. L’incontro, organizzato dai Prefetti siciliani, e’ in programma domani alle 10, a Palazzo d’Orleans. ‘Il problema – ha detto Richichi – non e’ di facile soluzione. I signori della grande distribuzione la fanno da padroni, perche’ non c’e’ questa ‘filiera luga’ della quale parlano. Si tratta di un passaggio dal mondo produttivo ai supermercati. Gestiscono loro questo monopolio’.

ANCHE LA CALABRIA SI BLOCCA ! SENZA PARTITI E SENZA SINDACATI.
Sulla forza d’urto che arriva dalla Sicilia, l’onda di protesta varca lo Stretto. Anche in Calabria la protesta viene portata avanti dai camionisti dei Tir e non si sa per quanto tempo hanno intenzione di paralizzare la regione.

Manovre ed economia: da oggi “occupazione pacifica e blocco totale delle merci più importanti della Sicilia”

16 gennaio 2012

E’ cominciato ieri sera a mezzanotte il blocco totale della Sicilia. Un’occupazione pacifica di tutti i principali porti, raffinerie e snodi viari dell’Isola. Tutti i punti di snodo sono presidiati dai protagonisti dei movimenti che, da oggi fino a venerdì 20 gennaio, daranno vita a quella che è già stata ”battezzata’ le “Cinque giornate della Sicilia”. Una battaglia culturale e sociale portava avanti da imprenditori che operano in tutti i settori dell’economia isolana. Dai trasportatori agli agricoltori, dai commercianti ai piccoli industriali. Tutti uniti nella lotta per una Sicilia migliore. E, soprattutto, non vessata dal car-prezzi.

“La rivoluzione parte dalla Sicilia”, si legge nei manifesti “non una guerra tra poveri, ma una guerra insieme contro questa classe dirigente che ancora una volta vuole farci pagare il conto. Vogliamo scrivere una pagina di storia e la scriveremo. Siamo siciliani veri ed invendibili. Ora il gioco comincia a farsi duro”.
Non sono né di destra, né di sinistra. Minimo comune denominatore, la rabbia contro una classe politica nazionale vessatrice e la convinzione che la politica siciliana sia in mano agli ‘ascari’. Chi sono? A firmare la chiamata alle armi, il ‘Movimento dei Forconi’, un’associazioni di agricoltori, allevatori ed ora anche di autotrasportatori “stanchi del disinteresse quanto del maltrattamento da parte delle istituzioni”

fonte : linksicilia.it

nota di redazione: qualcuno sta sottovalutando questa situazione, il blocco delle merci dall’isola potrebbe creare problemi inimmaginabili per l’economia italiana, attenzione la Sicilia… è vicina

Gioventù Italiana Umbria: “Un piede nel passato.. Uno nel presente!”

13 gennaio 2012

Noi non dimentichiamo nessuno! Nessuno di quei martiri degli anni di piombo, ragazzi come noi, colpevoli solo di avere il nostro stesso ideale.. Non dei deliquenti, non dei poco di buono, solo dei ragazzi che facevano volantinaggi, che andavano ad affiggere dei manifesti, esprimevano le loro idee contro il sistema di quegli anni, lo stesso sistema che li ha dimenticati nonostante i protagonisti di oggi, spesso siano quelli che ieri, li fiancheggiavano per strada.. Noi vogliamo solo che il loro ricordo rimanga vivo, e che si cerchi di fare luce e giustizia, sulle storie di tutti questi ragazzi (..oltre trenta.. in tempo di pace!..), per le loro famiglie, che se li sono visti strappare via, e per noi, che se avessimo vissuto in quegli anni, avremmo avuto molto probabilmente lo stesso destino crudele. La notte dell’11 Gennaio, è stata per noi di Gioventù Italiana Umbria, una notte senza tregua.. Abbiamo ricordato Stefano Cecchetti ed Alessandro Donatone, che da 33 anni, aspettano giustizia, e successivamente abbiamo agito sul territorio con un’iniziativa atta a sensibilizzare l’opinione pubblica sul perchè delle accise sulla benzina. Un piede nel passato.. Uno nel presente! Il prezzo del carburante sfonda ormai ogni record in Italia: giorno dopo giorno, aumento su aumento, fare un pieno sta diventando ormai un lusso per pochi. Ma nel resto d’Europa, e non solo, non è affatto così: in paesi come Francia, Spagna, Germania, la tassazione sulla benzina è di molto inferiore alla nostra. Forse perché loro non sono ancora costretti a pagare piccole ma significative percentuali su eventi di decine di anni fa, come la guerra in Abissinia del ’35 o l’alluvione di Firenze del ’66, come il disastro del Vajont del ’63 o la missione militare in Libano dell’83, o ancora di tutte le catastrofi naturali che si sono abbattute sulla Nostra Nazione negli ultimi anni. A queste assurde tasse imposte ai cittadini italiani, vanno poi ad aggiungersi in modo impietoso gli effetti dell’ultima manovra economica e alcune tasse aggiuntive regionali: ormai un litro di benzina sfiora i 2 Euro! Di fronte a una situazione che vede il consumatore italiano come unico contribuente nei confronti di un sistema marcio, che impone tasse fuori misura se non addirittura ai limiti della comicità, Gioventù Italiana Umbria, ha promosso in collaborazione con le comunità militanti di numerose regioni italiane un’iniziativa simbolica, volta a sensibilizzare l’opinione pubblica e i nostri governanti: in ogni distributore, il cartello che espone il prezzo dei carburanti è stato coperto con volantini recanti l’elenco completo delle tasse più assurde che tutti siamo costretti a pagare sulla benzina. Tasse inutili e dalle dubbie finalità, che finiscono però col gravare pesantemente sul prezzo finale di verde, diesel e gasolio. Le stangate del governo Monti rappresentano poi un’azione criminale nei confronti delle tasche degli italiani: piuttosto che continuare a tassarci, Monti pensi a sfoltire i vergognosi e iniqui privilegi della classe politica più pagata al mondo!

Mayla Peretti
Responsabile Regionale Umbria
Gioventù Italiana con La Destra

La benzina è cara … e noi andiamo a vela

12 dicembre 2011

LETTERA A GOODMORNINGUMBRIA

Accisa. Suona talmente bene da sembrare l’ottavo peccato capitale. Strettamente legato ad un altro per giunta: la gola. Ovvero l’ingordigia di uno stato che in maniera sempre più virulenta entra nelle nostre vite per poterci sottrarre dosi massicce di denaro e d’indipendenza. Ma torniamo al termine d’inizio pensiero. I carburanti nel territorio italico son sempre ben farciti di gabelle astruse. Perché astruse? Voi come definireste delle tasse introdotte per ripagare i danni causati da guerre risorgimentali? Non solo. Non contenti d’aver sistemato i debiti lasciati da Cavour e compagni, i governi succedutisi negli anni si sono sbizzarriti sulle causali da applicare ai balzelli sui carburanti. Il tutto per giustificare (?) il salasso agli automobilisti. Bisogna dire che negli ultimi mesi inoltre si è arrivati al culmine del ridicolo. Prima son stati spuntati quei centesimi per poter finanziare la cultura, cioè registi, cineasti e pseudo intellettuali che altrimenti farebbero giustamente la fame. Poi altro aumento dovuto alla situazione di elevato rischio in cui versa il Bel Paese (sono anni che la nostra situazione è ad elevato rischio..). Infine, squilli di tromba, come se al governo centrale non avessero già fatto pochi danni, ci si mette anche la regione Umbria che, con una decisione improcrastinabile, decide un ulteriore incremento di 4 centesimi per poter finanziare gli interventi edilizi del post terremoto a Marsciano. Ora, dopo aver praticato almeno un quarto d’ora di yoga, giusto per far sbollire un poco la rabbia, non posso che ricordare come ormai son passati due anni da quell’evento sismico, durante i quali vorrei sapere cosa sia stato fatto.  Secondo, questa decisione presa a Palazzo Cesaroni vien dopo la figuraccia della ricostruzione in Val Topina, dove a distanza di dodici anni dal terremoto (dodici), case nuove di zecca non possono ospitare nessuno a causa della loro inagibilità. Si avete capito bene. Miliardi spesi per la realizzazione di abitazioni inutili e inagibili, cioè pericolose. Ma finora non ho sentito nessuno chiedere scusa. Anzi, lor signori della regione hanno pensato bene di aumentare un po’ di pressione fiscale sulla benzina. Così, tanto per gradire. Bé, non vorrei che di questo passo sarò costretto ad utilizzare la tela della mia capote a mo’ di vela, giusto per provare a sfruttare l’energia eolica…”

Luca Proietti Scorsoni – Giovane Italia Terni

Intervento del Sindaco di Marsciano Alfio Todini su accisa regionale per ricostruzione post terremoto

2 dicembre 2011

“Riteniamo di fondamentale importanza l’impegno preso dalla Regione Umbria con la scelta di applicare l’accisa sui carburanti per finanziare la ricostruzione pesante a seguito del terremoto che, due anni fa, ha colpito il territorio di Marsciano e zone limitrofe. Una soluzione, quella dell’accisa, non piacevole ma obbligata, dettata dal Decreto Milleproroghe. L’Amministrazione di Marsciano ha sostenuto fino in fondo lo sforzo della Regione Umbria per evitare di ricorrere a tale strumento di finanziamento. Uno sforzo, tuttavia, reso vano dalle scelte del precedente Governo. Così facendo l’Umbria si allinea alle decisioni prese da regioni come la Liguria e la Toscana in occasione delle recenti calamità alluvionali.

Confidiamo nel fatto che questa scelta sia sostenuta da tutto il Consiglio Regionale perché si tratta dell’unica via in grado di dare prospettive alla ricostruzione pesante del territorio e quindi di dare una speranza di rientro in tempi certi ai tanti cittadini ancora fuori dalle proprie abitazioni.

Confidiamo quindi che l’Umbria e tutte le sue forze sociali ed economiche sapranno sostenere questa scelta con spirito di solidarietà verso una comunità e un territorio feriti tanto dal terremoto, quanto da lunghi mesi di stallo passati in una trattativa con il precedente Governo che non ha inteso accettare le modalità di cofinanziamento della ricostruzione pesante proposte dalla Regione Umbria e che non prevedevano né accise né aumenti di tassazione. La speranza è che la via che si imbocca oggi possa rapidamente portare ad aprire col nuovo Governo un confronto rapido più utile e costruttivo.”

 

“SISMA SPINA 2009: COSTANTINI, ACCISA BASATA SU MILLEPROROGHE “IMPONE A REGIONI STANZIARE RISORSE SOLO AGENDO SU LEVA FISCO”

16 novembre 2011

“La giunta regionale dell’Umbria applichi il decreto mille proroghe per reperire risorse da destinare alle zone terremotate del marscianese sulla scia di quanto fatto dalle regioni dell’Emilia Romagna, delle Marche e , da ultimo, la Liguria, per i tragici eventi causati dall’alluvione di poche settimane fa.”

E’ quanto afferma il consigliere comunale Cristiano Costantini  che esorta “ la giunta regionale dell’Umbria a varare una legge per sbloccare l’aumento dell’accisa di 5 centesimi al litro sulle benzine a partire dal primo gennaio 2012, per poter accedere in seguito anche ai fondi della protezione Civile.” Pur in un quadro politico nazionale profondamente mutato rispetto alla coalizione uscita vincitrice dalle elezioni del 2008, l’impegno di tutti quanti deve essere sempre continuo – conclude il consigliere – a risolvere i problemi legati al disagio che una vasta area ha subito a causa del sisma di due anni fa.”

Tasse e centrodestra: come perdere le elezioni

13 giugno 2011

Mentre la discussione sulla riforma fiscale contrappone artificiosamente l’obbiettivo del deficit zero per il bilancio dello Stato e della riduzione delle tasse per le famiglie e le imprese, la realtà quotidiana porta alla sistematica distruzione della natura stessa del Pdl e del centrodestra che – non dovremmo mai dimenticarlo – sono nati insieme e su una nascente rivolta fiscale contro la voracità del sistema politico e della sua logica redistributiva fondata su sprechi, privilegi, assistenzialismo.

di Giorgio Stracquadanio

Così, mentre si discute se occorre più coraggio o più prudenza, si perde la cognizione della realtà, mentre la realtà procede implacabilmente a smentire programmi e impegni assunti con gli elettori.

Basta leggere l’editoriale dell’ultimo numero di Quattroruote (illustrato con la stessa vignetta che riportiamo a fianco), la più autorevole e diffusa rivista del settore automobilistico, un settore che rappresenta una quota significativa del Pil italiano e che tocca la generalità delle famiglie e delle imprese. “È proprio vero che non c’è mai limite al peggio. La riprova l’abbiamo ogni giorno che passa con la nostra beneamata automobile che deve farsi carico di ogni problema. Non basta il caro-benzina, che è un flagello indecoroso; non basta nemmeno che il Governo vada avanti senza che nessuno si ricordi delle promesse pre-elettorali riguardo l’abolizione del bollo. L’ultima mazzata, ma presto sarà la penultima perché ogni giorno se ne inventano una, riguarda la trasformazione della famigerata Ipt da tassa fissa a tassa progressiva in rapporto alla potenza delle auto. Idea in assoluto non sbagliata, ma pericolosissima, perché si rifà a quanto già avviene con l’usato, quindi con un possibile aggravio dei costi soprattutto per le vetture dei segmenti medi e medio-piccoli, in caso di acquisto di una vettura nuova. La mossa rientra nel decreto sul federalismo regionale, che va a caccia di molti milioni di euro (non meno di 100, ma il sogno degli enti locali è 300) a sussidio delle malconce quanto inutili Province. Se non s’interverrà in tempo, e i margini sono strettissimi, ci sarà un aggravio vergognoso per le tasche dei malcapitati automobilisti, sempre loro, cui si chiedono puntualmente sacrifici a favore della comunità.

Credere che sia indolore sommare al prezzo d’acquisto di un’auto di media cilindrata dai 200 ai 500 euro (questo è il rischio), oltretutto per tasse aggiuntive, è miopia assoluta. A maggior ragione se si tiene conto che si è in presenza di un mercato che langue e che quest’anno toccherà minimi assoluti di vendite tra privati (si prevedono non più di 1 milione e 300 mila auto, flotte e noleggi esclusi, roba da primi anni 70).

Un piano folle da governanti in piena paranoia, incapaci di valutare fino in fondo il peso delle loro azioni e senza la minima idea dei danni che causeranno a tutto il sistema auto. Quel sistema, peraltro, che adesso cercherà di mediare trattando con il legislatore per impedire lo scempio, anche se questo non tranquillizza troppo.

Sono anni che Anfia, Unrae e associazioni di concessionari prima gridano al lupo al lupo e poi provano a collaborare, senza però ottenere mai nulla, puntualmente calpestate dal governante di turno, non importa di che colore politico esso sia. Un vero peccato, perché l’Italia resta un mercato depresso inserito in un contesto altrimenti felicissimo.

Perché se da noi si piange, nel resto del mondo c’è invece da sorridere: infatti, tutte le previsioni riferiscono di un decennio di sogno alle porte (2011-2020), in cui si venderanno più automobili che in tutti i precedenti 50 anni. Nonostante noi”.

Il decreto attuativo del federalismo fiscale regionale è ancora in gestazione e dovrà essere poi approvato dal Parlamento. Ma effetti perversi li ha già prodotti, visto che questo editoriale è diffusissimo in rete e potete immaginare con che commenti favorevoli sul governo, sul federalismo e sul fisco.

Ma non basta tutto questo per comprendere il disastro politico in cui la distanza dalla realtà provoca. Perché sullo stesso mensile si ricorda che il 6 aprile scorso il governo ha aumentato di 0,73 centesimi l’accisa su benzina e gasolio e il prossimo 1° luglio entrerà in vigore un ulteriore aumento di accisa pari a 0,92 centesimi.

E tutto per finanziare il Fondo unico per lo spettacolo, sul quale abbiamo fatto cadere il ministro della Cultura per averlo tagliato (come andava fatto mettendo fine per sempre a una delle più autentici sprechi del bilancio pubblico) e abbiamo poi ceduto due volte.

La prima ripristinandolo con una imposta straordinaria di un euro sul biglietto del cinema, che almeno rispondeva alla logica secondo la quale “lo spettacolo finanzia lo spettacolo”, e la seconda cedendo anche su questo per colpire indiscriminatamente la benzina.

È colpa di Giulio Tremonti tutto questo? No, è colpa di tutti noi. È colpa di chi non ha voluto il coraggio di almeno discutere di abolizione delle province e oggi chiede coraggio agli altri; è colpa di chi ha detto che l’aumento delle accise sulla benzina sarebbe stato «un piccolo sacrificio che gli italiani saranno lieti di fare» quando è evidente che la verità è l’esatto contrario; è colpa di chi – presidente di centrodestra della provincia della più importante regione d’Italia – ha auspicato, a novembre dello scorso anno, «che l’avvento del federalismo fiscale coincida con il riconoscimento alle Province del gettito derivante dal bollo», senza nemmeno chiedersi “auspicabile da chi?”, visto che chi lo ha votato aveva votato anche perché era stata ipotizzata – tra gli impegni elettorali del 2008 – l’abolizione del bollo auto e magari anche dell’auto come bene mobile registrato. Infine è colpa di chi, in Parlamento e nel Pdl, non ha saputo alzare la voce quando era necessario per far aprire gli occhi a tutti che questi fatti, che sembrano piccoli, danno invece l’idea di una mutazione genetica del centrodestra e della sua trasformazione in una riedizione di quella partitocrazia vorace contro la quale Bossi e la Lega Nord, Berlusconi e Forza Italia sono nate.