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FIORONI IL “VELTRONISTA” DEL DOPPIO GIOCO

25 febbraio 2011

di Ciuenlai

I FATTI :
1) Sono 23 i parlamentari del Pd che sono passati ad altri lidi (centrodestra, misto, Api e Udc) e quasi tutti provenienti dalla Margherita o area cattolica. Altri si appresterebbero a lasciare il partito. E’ una emorragia silenziosa ma costante, una linea tesa a non dare nell’occhio. Non fa notizia, perchè se fossero usciti tutti insieme avrebbero provocato l’effetto che Fli ha avuto sul Pdl.
2) Fioroni va all’assalto di Torino e di un consumatissimo e crepuscolare Fassino. Come, nel caso di Renzi (allora uomo di Rutelli), il suo “eroe” Davide Gariglio (un altro ex margherito), è accusato di farsi aiutare da destra, Cl e terzo polo. Se ci riescono stavolta salta il banco. Altro che Vendola!
3) Tra breve in Parlamento si voterà il testamento biologico e si prevedono dolori. Non sono escluse proposte autonome e divergenti sull’argomento, naturalmente da parte degli ex Dc
4) In diverse regioni si segnala l’attivismo dei cattolici del Pd su temi a loro cari che costringe sulla difensiva i dirigenti e i militanti laici. Si veda in Umbria la vicenda dei santi nello Statuto.
Come nei migliori film di spionaggio va in onda il doppio gioco. Da una parte i cattolici i moderati, i democristiani incalliti e i filovaticanisti del Pd fanno la voce grossa nel partito, cercano di aumentare la loro influenza,vanno alla conquista di nuove posizioni di potere, emarginano e tengono lontano il tessuto di sinistra (Cgil, cooperazione, associazionismo, movimenti ecc.), impongono la linea della diversità concorde e della non opposizione. Dall’altra, quatti quatti, iniziano a sloggiare verso il loro approdo naturale : il terzo polo, in omaggio alla politica dei due forni. L’obbiettivo? Il combinato disposto di questa operazione mira a portare il maggior numero di consensi all’area moderata e a rendere marginale la sinistra. Insomma a praticare un Veltronismo tutto loro. Allora perché insistere. Le forze che dentro il Pd non vogliono morire democristiani, battano un colpo. Ma lo facciano subito perché domani potrebbe essere troppo tardi.

La matita di Boccali, i “trinodirettori” della Marini e i Marroni del Pd

2 febbraio 2011

Le pagelle di Ciuenlai

Wladimiro Boccali

Wladimiro Boccali – Nelle migliori tradizioni della politica, rilascia una intervista nella quale, secondo la testimonianza di noti personaggi che lo frequentano assiduamente, su (alcune) cose e persone “dice in pubblico l’inverso di quello che pensa in privato”. Giudica fastidioso essere giudicato e si lamenta dei professori “che sanno dare solo voti con la matita rossa”. Se si riferisce a questa rubrica, ha sbagliato indirizzo. Noi la matita la usiamo blu 4

Katiuscia Marini – Riceve applausi a scena aperta per aver ridotto da 7 a tre i Direttori Generali. Continua la linea delle riforme a metà. Da che mondo e mondo sia negli enti che nelle aziende private il direttore generale è uno e uno solo. Se è uno e trino con il resto di 5 (i coordinatori) è un colonnello con la paga da generale. Dice che si tratta del postulato di una nuova teoria di finanza creativa : “triplicando la spesa si ottiene un risparmio”. E questo spiegherebbe perché tutti i nostri amministratori si siano messi a fare economia. 6 meno meno, film consigliato “Il coraggio”

Catiuscia Marini

Opposizioni – Mentre chi è al governo degli enti decide cose fondamentali (Dap, direttori, sanità, tariffe, servizi ecc.) loro continuano ad avere il disco incantato sulle radici cristiane. 5 perché “Non sanno più a che santo votarsi”

Maria Novelli – Il Consigliere di Norcia smentisce di aver aderito all’Udc, con la quale avrebbe avuto solo “una collaborazione”. Se è così bisogna stabilirne la natura. Se è a progetto è perdonata, ma se è coordinata e continuativa dovrà pagarci l’Iva. Precaria del Pdl 4

Flavio Lotti – Si ritira dalla primarie di Assisi perché (indovina) c’è anche un altro candidato. Per la serie “uno è poco e due en troppi”. 3

Paola Binetti – Antonio Lunghi dell’Udc va con Ricci, il terzo polo (quindi anche l’Udc) va con Bartolini, a metà dei Finiani piace l’attuale sindaco ecc. Così la Commissaria “Casiniana” si trova ad avere un vicesindaco col Pdl, un pezzo del partito con Ronconi, un pezzettino con la Monacelli e come la terra, due (terzi) poli, uno al nord e uno al sud. Se ne era andata dal Pd perché non voleva rappresentare solo se stessa. Passera solitaria 5

Unità d’Italia – Il Pd umbro festeggia i 150 anni dell’Unità d’Italia. “Il Pd è giovane – è stato detto – ma affonda le radici nella storia”. Da Palermo al Brennero, da Fighille a Ficulle un grido risuona nelle riunioni : “Qui si fa il Pd o si muore”. E giù tutti a toccarsi i marroni….

Congressi Pd – Assisi ed il mistero del 43° “Trombato

12 ottobre 2010

Le pagelle di Ciuenlai

Votano in 43 e sono eletti in 42. Alla fine del congresso comunale di Assisi del Partito Democratico, si è immediatamente aperta la caccia all’unico dei presenti, allo “sfigato” iscritto – elettore, che è stato escluso dagli organismi dirigenti. E immediatamente sono incominciate a venire a galla le ipotesi più terribili e fantasiose : “Era di passaggio (di Bettona)”, “deve averla combinata grossa”, “avrà lasciato la tessera a casa”, “era un evaso braccato dalla polizia e viaggiava in incognito, “Era un infiltrato del Pdl”, “Era l’ex Sindaco Bartolini in cerca di consensi contro Ricci”, “ha avuto il coraggio di dire nel dibattito, tifo per la Ferrari, ma Montezemolo è una boiata pazzesca”, “Aveva parlato male del partito ed era stato fucilato all’Alba”. Subito i 42 eletti si sarebbero riuniti per trovare una soluzione riparatrice. Letto lo Statuto, esaminati i documenti congressuali, sentiti quelli del bar di fronte e consultato il regolamento del condominio, Il 43°, il trombato eccellente, sarebbe stato nominato, con tutti gli onori “invitato permanente a fare numero”. Però, secondo gli osservatori (assenti anche loro, ma vigili), è stato un congresso innovativo. La linea del “largo ai giovani” ha portato sul trono del circolo due nuove speranze; due semisconosciuti, Edo Romoli e Mariano Borgognoni. Titolo a 9 colonne : “Il Pd ad Assisi volta pagina”. Solo che a forza di voltarla non ci si è accorti che questa, forse, era l’ultima del libro. voto 2

Dimissionari
Dopo l’apertura dell’inchiesta sulla sanità, Luca Barberini si dimette dalla Vus e Gigliola Rossignoli viene dimessa dalla Giunta Regionale dall’Agenzia Umbria Sanità. Direte, finalmente, chi è coinvolto, si fa da parte per difendersi meglio. Da una parte un corno; il primo resta Consigliere Regionale e la seconda Direttrice dell’Asl 3. Insomma hanno mollato l’osso ma tenuto la ciccia. Scopriamo così che in questa Umbria sono in tanti ad avere “l’incarico di riserva”. Dice che c’è gente che se si dimettesse da ogni cosa, fermerebbe tutto come uno sciopero generale. Matrioske voto 4

Il nuovo che avanza
A proposito di Foligno, gli ex sindaci della città (Raggi, Lorenzetti, Marini e Stefanetti), in un convegno avrebbero dichiarato “manca la nuova classe dirigente”. Nessun problema, loro sono ancora vivi. Sembra siano stati ingaggiati per il cast del film “La politica è un paese per vecchi”. Per loro c’è un unico pericolo; “la profezia Maia”.

Nando Mismetti
Secondo l’attuale Sindaco una chiave di lettura della vicenda sanità sta nel fatto che a molti “Foligno da fastidio”. Solo Foligno?

Pcdi
Mentre scoppia la bufera sanità, la segreteria dei comunisti italiani, come se niente “fusse”, emette un comunicato che afferma “siamo in attesa di un incontro con i vertici del Pd per una verifica politica”. Una verifica su un fatto increscioso, del quale parla tutta la comunità umbra e per la quale si prevede l’organizzazione di proteste di massa con bus e treni speciali (quelli della Fcu) e cioè “le condizioni che hanno portato il Pcdi ad essere fuori dal Governo della Regione Umbria”. “Fino a quando non ci sarà un chiarimento (leggi tenete lontano Giovanetti dall’Ater che è roba di Mascio) non parteciperemo alle riunioni politiche di maggioranza in consiglio regionale”. E te credo, con tutto quello che sta succedendo! Fuggitivi voto 4

Paola Binetti
Commissario mandato da Casini nel “casino” Umbro, non ce l’ha ancora fatta. La nomina dei coordinatori provinciali dell’Udc è un gran bordello. In pista c’è una bolgia di nomi. Lo scontro tra le componenti è durissimo e tutto è tornato nelle mani di Casini. voto 5 perché non ha risposto alla domanda “quando li chiudiamo?”.

Taglio ai politici
Alle prossime elezioni amministrative in Umbria ci saranno 58 eletti in meno e un miliardo di litigate in più.

Comune di Perugia 1
Abbia messo un annuncio sul giornale . A.A.A. cercasi soldi disperatamente. E via al recupero di 20 mila multe, alla caccia all’evasore, all’aumento dei biglietti dei bus, delle rette e delle tariffe. Voci di corridoio avrebbero sparso la tremenda notizia di una possibile tassa sull’aria con esenzione per gli asmatici e gradazioni di prezzo a seconda della quantità di ossigeno respirato. Nel fantascientifico caso, potreste trovarvi di fronte ad un vigile che con voce sommessa, (per dare l’esempio e consumare meno ossigeno) vi fa “Concilia? “, “ Perché non ho fatto niente?”, “ha sospirato, sono 10 euro”, “Pfffff, ma non è vero?”, “Ah sbuffiamo pure? Adesso, sono 30”, “ma scherziamooooo”, “Con l’urlo fanno 50”.

Comune di Perugia 2
Mentre Monteluce si ferma, Pian di Massiano apre. Per la serie le colate di cemento sono come i rotoloni, non finiscono mai. Il Sindaco ha però precisato che “Pian di Massiano diventerà un quartiere Europeo”. Sentiremo dire “Et voila le Minimetrò”. Cambierà anche la toponomastica e vedremo cartelli con scritto “Vladimir tazas alcalde de Perugia”, “Plain of Massian”, “Plano de Masiano” e “anschaulich ab Maxian uber alles”. Ahi!.