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Elezioni Perugia: Sara Capponi
24 Maggio 2019Partito Democratico e caso Renzi
8 novembre 2011LETTERA APERTA DI MARIO FELICIONI
“I CAPPONI DI RENZI”
Cari democratici credo che occorra dare luogo ad una riflessione, ad un dibattito attento, costruttivo, privo di preconcetti all’interno del Partito dopo “l’evento” dei cosiddetti “Rottamatori” della Leopolda di Firenze. Personalmente ritengo Renzi un amministratore capace, anche alla luce di recenti sondaggi che lo vedono tra i sindaci più graditi in Italia, un ottimo comunicatore i suoi interventi sono fluidi, apparentemente anticonvenzionali, lucidi, coinvolgenti. Ma ho anche la percezione, il sesto senso che sia un soggetto ambizioso, desideroso di gloria, vanitoso, spregiudicato, aggettivi pericolosi se accostati ad un politico insomma non vorrei che chi giustamente vuole pensionare D’Alema non ne divenga poi la giovane copia. Ho ascoltato con attenzione le conclusioni della Leopolda e pur mantenendo le mie personali convinzioni sul personaggio-fenomeno Renzi trovo motivi di condivisione su alcuni passaggi, specie quando dice che uno statista quando governa non guarda alle prossime elezioni ma deve cercare di guardare al futuro delle generazioni che verranno. O quando dice che i nostri nonni e padri ci hanno lasciato con una casa un conto in banca, delle sicurezze, insomma un certo benessere, mentre i nostri nonni-padri politici sono andati a mangiare al ristorante e ci ha lasciato il conto da pagare, ossia l’irresponsabilità nel creare un debito pubblico che graverà su di noi e le generazioni che verranno. Oppure quando dice che il centrosinistra deve dividere chi vive di finanza da chi fa impresa da chi ha voglia di rischiare da chi vive di rendita, e questo proposito non posso non ricordare che vivo personalmente sulla mia pelle il fatto che oggi sempre più spesso la finanza rovina l’impresa e chi come me lavora per quell’impresa. Ho condiviso anche quando dice che dobbiamo scrivere tutti insieme una nuova storia e questo lo devono fare i pionieri e non i reduci, ma attenzione non dobbiamo mai dimenticare, mai buttare alle ortiche le nostre radici perché altrimenti avremo creato un partito senza basi solide, senza valori, avremo creato in sintesi un PDL di sinistra.
nota di redazione: la lettera è molto lunga, per l’argomento trattato merita di essere pubblicata per intero, ma per ragioni di opportunità editoriale l’abbiamo divisa in due parti, ci scusiamo con l’autore ed i lettori, ma promettiamo di pubblicare presto la seconda parte.