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MASSA MARTANA, RICORDATO L’ARTISTA OTTORINO CARAMAZZA

29 agosto 2011

Ottorino Giuseppe Caramazza, “spirito libero, altruista e inventore di sogni” ricordato, ad otto anni dalla scomparsa, dall’Amministrazione comunale di Massa Martana. Fu, fra l’altro, l’inventore de “La Magnata”. La moglie Simonette dona un suo ritratto ad olio alla cittadinanza, collocato nella sala conferenze del Centro di documentazione dei Monti Martani Il sindaco di Massa Martana, Maria Pia Bruscolotti, ha voluto intitolare la sala conferenze del Centro di documentazione dei Monti Martani alla memoria di Ottorino Giuseppe Caramazza (Macerata 1912 – Todi 2003), un uomo innamorato di Massa Martana e del suo territorio “più degli stessi massetani”, come è stato ricordato dallo stesso sindaco nel corso di una breve cerimonia. Durante la cerimonia, la moglie Simonette ha donato un ritratto ad olio dello stesso Caramazza, le cui spoglie riposano da otto anni nel cimitero massetano.

nella foto: Maria Pia Bruscolotti, sindaco di Massa Martana e la moglie dell’artista Simonette

MASSA MARTANA SCOPRE LA SUA ROMA ANTICA

15 giugno 2010

È cominciata la terza campagna di scavi archeologici presso il sito Vicus ad Martis, adiacente all’abbazia di S. Maria in Pantano. Il ministero dei Beni Culturali continua dunque a scommettere sulla valorizzazione del sito archeologico di Massa Martana. Dieci studenti americani della Drew University di Madison, New Jersey, guidati dai professori John D. Muccigrosso e Rangar Cline e dalla professoressa Sarah Harvey, assistiti dall’equipe di archeologi dell’impresa tudertina Intrageo, stanno già scavando l’area da alcuni giorni. L’attività di ricerca è svolta in collaborazione con la soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria. «Sono orgogliosa – dichiara il sindaco di Massa Martana, Maria Pia Bruscolotti – di sostenere i lavori su questo sito archeologico, che si va sempre più delineando come uno fra i più importanti dell’Umbria. Gli scavi del Vicus ad Martis sono un eccelso strumento di documentazione della nostra storia antica e dell’asse viario della strada consolare Flaminia, fondamentale per l’intera Umbria». Il tracciato della Flaminia attraverso l’Umbria fu dubbio per lungo tempo, finché nel 1902 – scrive lo studioso locale Ottorino G. Caramazza in un suo testo sulla vicina catacomba di Villa S. Faustino – il noto archeologo e sindaco spoletino, Giuseppe Sordini, stabilì definitivamente “che la sola via Flaminia si deve ritenere quella che passa per Ad Martis” e, dunque, non quella attraverso Narni, Terni e Spoleto.

Il sindaco di Massa Martana, Maria Pia Bruscolotti: «Fieri di sostenere scavi importanti per noi e per l’Umbria tutta»

Il progetto di ricerca prese il via nel 2007, con l’obiettivo di valorizzare lo studio della via Flaminia nel territorio di Massa Martana. La strada, opera degli antichi romani, iniziata attorno all’anno 220 a.C. per volontà del console Caio Flaminio, collegava Roma con l’Italia settentrionale. Nel marzo del 2008, la ditta tudertina Intrageo condusse indagini storiche e prospezioni archeologiche, che subito fornirono riscontri estremamente interessanti, al punto che le due campagne di scavo 2008–2009 hanno riscosso vasta eco nel mondo scientifico. «Dagli scavi effettuati sino ad oggi», afferma il professor John Muccigrosso, veterano del sito Ad Martis, «messi in relazione con i risultati delle prospezioni geomagnetiche delle foto aeree e di quelle della fotocamera termica, è possibile avere una precisa idea topografica dell’area. Una serie di grandi strutture con pianta allungata sono ordinatamente allineate per oltre 300 metri; abbiamo anche individuato inoltre due grandiosi edifici a pianta basilicale ed una enorme struttura di forma circolare. Adesso il nostro obiettivo è quello di accertare la presenza, la forma, la cronologia e la funzione di altri edifici».