Posts Tagged ‘cascia’

ORA COL TERREMOTO TUTTI SCOPRONO L’ITALIA DEI BORGHI. MA IN QUELLE TERRE COLPITE C’E’ ANCHE L’ANIMA DELL’ITALIA E DELL’EUROPA

31 ottobre 2016
norcia

Basilica San Benedetto a Norcia

di Antonio Socci

Ci sono voluti due terremoti per far scoprire all’Italia la sua “civiltà appenninica”, cioè l’Italia dei borghi arrampicati sulle colline e sulla dorsale montuosa della penisola.

Ma questa “Italia appenninica” è molto più dei paeselli pittoreschi costruiti in pietra e della buona cucina casereccia poi importata nei ristoranti metropolitani. Molto più dell’amatriciana. (more…)

MADE IN CHRISTMAS, A Natale ti aspettano i musei del circuito Terre & Musei dell’Umbria

13 dicembre 2015
spello_pinacoteca civica

Spello, Pinacoteca Civica

12 dicembre 2015 – 6 gennaio 2016
Amelia, Bettona, Bevagna, Cannara, Cascia, Deruta, Marsciano, Montefalco, Montone, Spello, Trevi, Umbertide

Il Natale dei bambini, racconti di opere e musica per gli occhi. Dodici appuntamenti originali per riscoprire i musei durante le festività natalizie, come luoghi di esperienza e interazione tra diverse espressioni artistiche (more…)

Il Natale nei musei del circuito Terre & Musei dell’Umbria

27 dicembre 2014

unnamed (3)Fino al  17 gennaio 2015

Amelia, Bettona, Bevagna, Cannara, Cascia, Deruta, Marsciano, Montefalco, Montone, Spello, Trevi, Umbertide

I musei del circuito Terre & Musei dell’Umbria si presentano per le festività natalizie con una rassegna di eventi originali pensati per tutte le età, dal titolo “Made in Christmas”, in programma dal 21 dicembre 2014 al 17 gennaio 2015. Le città che ospiteranno la rassegna sono: Amelia, Bettona, Bevagna, Cannara, Cascia, Deruta, Marsciano, Montefalco, Montone, Spello, Trevi, Umbertide. (more…)

PER LE VIE DEL CENTRO DI CASCIA SI È APERTA LA DECIMA RASSEGNA DEI PRESEPI

9 dicembre 2013

presepi cascia 3È stata inaugurata domenica 8 dicembre la decima edizione della Rassegna dei presepi di Cascia. Iniziativa che ospita diverse composizioni nelle ventitre postazioni predisposte in luoghi caratteristici del centro storico della città di santa Rita. A dare il via all’iniziativa, che si inserisce nel più ampio cartellone “Dal falò alle Pasquarelle”, il sindaco di Cascia, Gino Emili. “È uno dei tanti (more…)

Cascia – Valnerina Life e Goodmorningumbria interrogano i candidati politici sul futuro del territorio

13 febbraio 2013
Aviano Rossi

Aviano Rossi

Lalli: “La sinergia per il ricircolo democratico di idee”

Insieme per garantire alla Valnerina l’apertura, il ricambio ideologico e la vera democrazia: è l’appello lanciato ieri pomeriggio in collaborazione con Goodmorningumbria, dalla presidente della Confesercenti Valnerina Maria Cristina Lalli durante il tavolo di confronto sul futuro del territorio che presso la sede della “Civitas Cassie” di Cascia, ha visto riuniti alcuni (more…)

Su RETE 4 la vetrina delle eccellenze enogastronomiche, turistiche, culturali e produttive dell’Umbria

10 giugno 2012

Michela Coppa

La città di Perugia domani sarà protagonista di “Ricette di famiglia”, il fortunato programma televisivo itinerante in onda tutti i giorni su Rete4. La trasmissione avrà inizio alle 10,50 e si concluderà alle 11,30.

Martedì 12 alla stessa ora sarà la volta di Assisi.

Mercoledì 13 si parlerà di Todi e di Spoleto.

Ma è tutta l’Umbria che sarà raccontata in tv: dodici puntate per due settimane consecutive per mettere in luce le eccellenze turistiche, agroalimentari e produttive del territorio regionale. L’iniziativa è stata voluta dalle Camere di Commercio e dalla Regione Umbria fra le attività previste dal protocollo d’intesa sottoscritto per la promozione turistica del territorio. Collaudata la formula: in ogni puntata il conduttore Davide Mengacci si mette ai fornelli con l’aiuto di una famiglia del paese e dialoga, grazie a continui collegamenti, con l’inviata Michela Coppa, (more…)

‎Cascia: Mozione di Maria Cristina Lalli, “Via Equitalia dal Comune di Cascia”

17 Maggio 2012

“Vogliamo lanciare attraverso una rete organizzata sul territorio e su Facebook una campagna per chiedere alla nuova amministrazione metodi più umani di riscossione. A breve diffonderemo una mozione da presentare al consiglio comunale di Cascia”. Lo afferma, in una nota stampa, l’ex candidata sindaco per “Cascia città aperta” Maria Cristina Lalli, che propone di escludere (more…)

Amministrative, la lista Cascia Città Aperta si presenta

18 aprile 2012

“Cascia città aperta” vuole dimostrare un sentimento contrario alla dilagante disaffezione alla politica, affinchè non si rinunci a un diritto sancito dalla Costituzione. Un voto, quello che chiede la squadra di Lalli, di cambiamento e di rottura: “per cambiare basta poco”, affermano, “chiediamoci cosa può fare ognuno di noi per rendere Cascia un polo di attrazione culturale internazionale, puntiamo sull’arte e sulle trentasei frazioni per uno sviluppo economico concreto. Le iniziative che sono state e saranno via via assunte in campagna elettorale consentiranno a TUTTI una migliore analisi della situazione in cui versa Cascia.” Quanta importanza assumono i beni culturali nell’ambito delle economie locali? A questo interrogativo si potrebbero dedicare molte parole ma risulterebbe sempre difficile rispondere in maniera esaustiva poiché a Cascia non si è ancora riusciti a comprendere e sfruttare in maniera adeguata l’inestimabile valore delle testimonianze storico – artistiche lasciateci dai grandi popoli del passato. Infatti, il bene culturale sovente riveste un rilievo di grande importanza sia per il territorio in cui è collocato, sia per il patrimonio locale, sia per il suo possibile valore universale. Occorre, dunque, creare meccanismi di gestione che riescano a tenere insieme armonicamente questi diversi livelli di rilevanza del bene culturale. Proprio la concertazione e la leale collaborazione tra soggetti pubblici e privati, permette di elevare la funzione della valorizzazione dei beni culturali ad una posizione di

Maria Cristina Lalli

primaria importanza in quello che è un fenomeno assai diffuso: lo sviluppo locale. Il patrimonio culturale, infatti, costituisce una sorta di DNA della comunità, in quanto memoria del passato ed eredità di conoscenze, ed è quindi necessario non considerarlo come un elemento separato dal contesto su cui viene ad incidere. Occorre, pertanto, considerare il territorio nella sua globalità, come insieme di passato e presente, di beni culturali e di paesaggio, di attività economiche e abitudini di vita. L’elemento essenziale che contraddistingue il fenomeno dello sviluppo locale è da ricercare nella capacità dei soggetti istituzionali locali di cooperare per avviare percorsi di sviluppo condivisi che mobilitino risorse e competenze locali. Nel programma elettorale della lista “Cascia città aperta” è evidente come ci siano proposte atte al miglioramento delle iniziative culturali e formative. Sono previste infatti collaborazioni con importanti conservatori ed università internazionali, con costruttori e restauratori di antichi strumenti musicali. Sarà inoltre istituita una commissione cultura , sarà redatto un regolamento di utilizzo e di gestione della sala polivalente, sarà proposta la realizzazione di una ludoteca, saranno organizzati appuntamenti a tema storico, culturale e sociale, rassegne teatrali , musicali e molto altro ancora. Dunque verrà messo in campo un protagonismo dei soggetti locali che favorirà lo sviluppo riuscendo ad attrarre in modo intelligente risorse esterne e permetterà di cogliere le opportunità che la globalizzazione dei mercati offrono alle nuove strategie di produzione di beni e servizi che valorizzino specifiche competenze e beni comuni. I beni culturali costituiscono una componente essenziale del territorio e del paesaggio, pertanto entrano a pieno diritto nel contesto antropico contemporaneo e ne rappresentano un dato, della cui esistenza non può prescindere neppure chi non voglia attribuirvi alcun valore dal punto di vista culturale.

Lista Cascia Città Aperta

Maria Cristina Lalli, (capolista) Gaetano Arcangeli, Giovanni Allegrini, Francesco Giustini, Alessandra Mattei, Alessandro Petrangeli, Fausto Del Frate.

Ospedale di Cascia: polemica fra l’assessore regionale Pd, Barberini, ed il direttore Asl3 Fratini

11 febbraio 2012

“La riposta stizzita e piccata del direttore generale della Asl 3, sulla situazione del Centro di riabilitazione intensiva di Cascia, conferma quanto sostenuto nella mia interrogazione e cioè, da un lato, la qualità della struttura e, dall’altro, la carenza di risorse professionali e la necessità di intervenire su questo fronte”. Lo afferma il consigliere regionale del Partito Democratico Luca Barberini, replicando a quanto dichiarato dal direttore generale della Asl3 dell’Umbria, Sandro Fratini, a seguito della sua interrogazione alla Giunta regionale sul “rischio depotenziamento del Centro di riabilitazione intensiva dell’ospedale di Cascia, a causa della grave carenza di personale”. “Mi fa piacere che la Asl3 si sia finalmente interessata alle sorti di questa struttura – sottolinea Barberini – dopo mesi di latitanza, rispetto alle numerose segnalazioni fatte sia dall’amministrazione comunale di Cascia, sia dagli stessi operatori del Centro. Consiglio, però, al direttore pro tempore dell’azienda di documentarsi meglio e di verificare se la struttura in questione rispetta davvero i parametri minimi previsti dalla legge e dalle linee guida sanitarie sul rapporto tra posti letto e personale impiegato, rispetto anche agli altri centri di riabilitazione presenti in Umbria. A tale proposito – osserva Barberini -, non credo affatto che un solo fisioterapista possa risolvere un problema ben più ampio, che si trascina da tempo, e su cui ho avuto ampiamente modo di informarmi, proprio per cercare di sollecitarne una soluzione”. “Infine – prosegue Barberini – voglio far presente al dottor Fratini che non sono nel mio stile gli ‘inutili allarmismi’ e che il ruolo di un consigliere regionale è quello di ascoltare, capire e interpretare le esigenze dei territori, cerando di proporre soluzioni utili a tutta la comunità. Ruolo, questo – conclude -, a cui non intendo assolutamente sottrarmi, nemmeno di fronte a polemiche strumentali”.

Ospedale di Cascia, depotenziato il Centro di Riabilitazione Intensiva?

9 febbraio 2012

“Il Centro di riabilitazione intensiva dell’ospedale di Cascia rischia di essere depotenziato a causa della grave carenza di personale addetto alla cura dei pazienti”: così il consigliere regionale Luca Barberini (PD) che, in un’interrogazione a risposta scritta all’Esecutivo di Palazzo Donini, chiede “interventi urgenti utili a evitare l’indebolimento dei servizi offerti dal Centro, e in particolare, se c’è l’intenzione di procedere alla copertura dell’organico mancante”. Secondo l’esponente del PD, la Asl 3 si deve impegnare “a non protrarre ulteriormente tale situazione, per scongiurare un’ipotesi che, oltre ad avere pesanti ricadute sull’utenza, metterebbe a repentaglio il futuro stesso di una struttura inserita a pieno titolo nell’offerta sanitaria dell’azienda e in grado di attirare interesse anche oltre i confini regionali”.

Forse è Cascia o forse no, ma sicuramente è “una stupenda di notte”

3 febbraio 2012

Si pensa sempre che un comune arrampicato sui monti debba avere un’anima rude e montanara, ma Cascia non ci stà, ed in questa foto gentilmente inviataci da Roberta Bruni, si offre ai nostri sguardi ammirati con la sua struggente  e armoniosa  bellezza,  il cielo commosso  per tanta sfrontatezza e ardire le ha mandato la neve come polvere di stelle per renderla magica e indimenticabile.

CASCIA E LA CRISI ECONOMICA: I GIOVANI NON CI STANNO A VIVERE COSI’

24 gennaio 2012

“Homo faber fortunae suae” disse Appio Claudio Cieco, oggi non possiamo dire lo stesso,nella nostra idilliaca Italia l’ uomo non è artefice del suo destino. L’Italia è un paese dominato da vecchi che hanno schiacciato i giovani che, con il susseguirsi degli anni hannoavuto  ipnotizzate le menti. I settantenni non lasciano il potere, il lavoro è blindato,  o si è raccomandati o si fa il mestieri dei genitori o non si fa nulla. Vorremmo fare gli americani trascurando che siamo “Made in Italy”, con la differenza che se ti laurei in America non finisci al fast food, qui i laureati o vanno via o lavorano nei call center. L’italiano non si è mai vendicato è sempre stato schiavo dello stato ammaestrato col campionato di calcio. Non sappiamo più cosa sia vero e cosa non lo sia, la cosa che spaventa di più  è l’ essere impotenti davanti ad una situazione ben radicata e fossilizzata.

L’unica cosa certa è che non possiamo cambiare le cose di fronte a tanta grandezza, ma di sicuro potremmo iniziare a fare qualcosa per la nostra piccola comunità, iniziando con il proporre idee per nuove opportunità  di posti di lavoro e  creare  punti di socializzazione,  di confronto di idee e svago. Vorremmo  riuscire a far risorgere la nostra piccola realtà dimenticata,  Cascia e il suo stupendo territorio, e possibilmente impedire ai giovani di fuggire da Cascia perchè non offre possibilità di scelta, non offre lavoro, non offre nuove scelte di vita adeguate alle nostre aspettative.

Vogliamo solo sentirci partecipi di una reatà che in fondo è anche la nostra.

Comitato  Civico Young

CASCIA: Senza una forte identità non si esiste…Incontro con Maria Rosi

23 gennaio 2012

Maria Cristina Lalli e Maria Rosi

“E’ auspicabile l’avvio di una stagione in cui l’intero territorio del Comune di Cascia sia posto sotto una grande lente d’ingrandimento, per verificare l’ effettiva esistenza di piani di sviluppo sostenibili, che sappiano coniugare crescita e soddisfacimento delle richieste di tutti i cittadini”.

Su questo tema la comunità di Cascia si è confrontata  all’Hotel Dei con Maria Rosi, Pdl, vicepresidente della seconda commissione regionale alle attività produttive e turismo con gli amici del Comitato Civico di Cascia guidati da Maria Cristina Lalli. la numerosa partecipazione e la passione con cui sono state espresse idee e progetti fa capire quanto sentito sia da parte dei cittadini il desiderio di dare una svolta a questa splendida cittadina, sia per quanto riguarda i giovani, sia  il mondo del lavoro, abbastanza in crisi per la verità,  e le possibilità di sviluppo del turismo, che partendo dal  pellegrinaggio  spirituale  verso  S. Rita, vuole toccare anche aspetti culturali importanti ma poco conosciuti alla grande massa dei turisti.

“Vai a perugia, sei Casciano e ti scambiano per nursino, non è bello,  forse non abbiamo difeso e promosso abbastanza il nostro territorio e fatto poco per dargli una identità forte, abbiamo un importante passato e vestigia di epoca romana che vede fra l’altro il grandioso complesso di San Silvestro fiore all’occhiello dell’archeologia casciana, oltre le numerose scoperte delle necropoli Villanoviane del VII sec. A. C.  Riscopriamo l’orgoglio di essere Casciani”.

 

CASCIA: MARIA ROSI RISPONDE ALL’APPELLO DEL COMITATO CIVICO

20 gennaio 2012

Maria Rosi

“E’ auspicabile l’avvio di una stagione in cui l’intero territorio del Comune di Cascia sia posto sotto una grande lente d’ingrandimento, per verificare l’ effettiva esistenza di piani di sviluppo sostenibili, che sappiano coniugare crescita e soddisfacimento delle richieste di tutti i cittadini utenti”.

A questo appello risponde Maria Rosi, consigliere regionale Pdl  e vice presidente della seconda commissione regionale ( commercio, turismo, valorizzazione dei sistemi naturalistici e paesaggistici, politiche agricole) accettando di partecipare ad un incontro convegno organizzato per questa sera alle 18 dal Comitato Civico di Cascia presso hotel Dei ed al quale sono invitati tutti i cittadini.

Cascia, il neo comitato Civico: pretendiamo diritti e un futuro migliore

13 gennaio 2012

Il neonato COMITATO CIVICO di Cascia, dopo l’incontro con il vicepresidente della provincia di Perugia, ha deciso di invitare TUTTE, (ma proprio TUTTE) le forze politiche dell’Umbria a dialogare per il bene del territorio. “E’ auspicabile l’avvio di una stagione in cui l’intero territorio del Comune di Cascia sia posto sotto una grande lente d’ingrandimento, per verificare l’ effettiva esistenza di piani di sviluppo sostenibili, che sappiano coniugare crescita e soddisfacimento delle richieste di tutti i cittadini utenti. Chiediamo una immediata convocazione, per valutare gli effetti della crisi sull’economia del territorio e quali saranno gli innumerevoli ritorni negativi sul sociale, sul lavoro e sullo sviluppo della nostra terra.” Il COMITATO CIVICO invita tutte le forze politiche provinciali e regionali ad un tavolo che deve essere convocato con immediatezza, per valutare congiuntamente le azioni da intraprendere per lo sviluppo della nostra Cascia. “Dobbiamo superare logiche meramente partitiche, che fino ad ora non hanno portato a niente! DIALOGO, DIALOGO, DIALOGO! tutti compatti per difendere ed acquisire i nostri diritti! pretendiamo un futuro! Non ci possiamo nutrire di nostalgia! Ci auspichiamo per il bene della nostra terra, che questo invito venga accolto da tutti ( e che non venga inghiottito da logiche di partito), e non fatto sparire nei meandri dell’indifferenza!”

Il COMITATO CIVICO

 

Cascia, incontro su “Ridisegnare una nuova strategia per un nuovo sviluppo del territorio”

5 gennaio 2012

Maria Cristina Lalli

Il Comitato Civico cittadino, coordinato da Maria Cristina Lalli ha organizzato un  incontro che si è tenuto a Cascia lo scorso martedì 3 gennaio con il vice presidente della Provincia di Perugia Aviano Rossi  e l’assessore alla Provincia di Terni Marcello Bigerna presso l’Hotel Cursula. Il tema della serata, alla quale ha preso parte un folto numero di persone tra le quali diversi giovani, è stato: “Ridisegnare una nuova strategia per un nuovo sviluppo del territorio”. Il pensiero è andato quindi alle nuove generazioni, ragazzi che, spinti anche dalla scarsa offerta di lavoro adeguato, si trovano spesso a fare un lavoro che non li soddisfa o non gli piace oppure a trasferirsi fuori dal proprio paese.

A CASCIA APERTE LE FESTIVITÀ NATALIZIE CON L’OTTAVA RASSEGNA DI PRESEPI

9 dicembre 2011

Legno, cannucce, vetro, rame, marmo e persino alimenti. Questi i materiali impiegati per la creazione delle centotre rappresentazioni della Natività in mostra per “Presepi a Cascia”, rassegna giunta all’ottava edizione. L’itinerario, che si snoda in ventidue postazioni fra chiese, cantine e luoghi caratteristici del centro storico, è stata inaugurato a Cascia giovedì 8 dicembre, sulle note della banda “Città di Cascia” e della corale “santa Rita”, in piazza Leone XIII, che si è aggiunta alle tradizionali location della manifestazione. All’apertura erano presenti Gino Emili e Marco Altieri, rispettivamente sindaco e assessore alla cultura del Comune di Cascia, Maria Rita Righetti e Mauro D’Ippolito, curatori della mostra nonché rappresentanti rispettivamente della sezione locale del Movimento italiano casalinghe e dell’associazione “Amici del presepe di Fabio Carbonari”. Soggetti che, oltre a partecipare con proprie opere, si sono occupati, con il patrocinio del Comune, dell’organizzazione dell’evento, insieme alle Comunità agostiniane santa Rita di Cascia e all’associazione “Insieme per”. “La nostra partecipazione come associazione – ha spiegato D’Ippolito – è ormai giunta al ventinovesimo anno. Come curatore, insieme a Maria Rita Righetti, il lavoro è iniziato venti giorni fa e proseguirà fino alla fine della rassegna, quando alcune opere resteranno in esposizione, alcune andranno a occupare spazi messi a disposizione dal Comune, altre, infine, andranno a prendere posto anche in diverse mostre. Quest’anno, ad esempio, due opere delle scorse edizioni, una fatta coi tappi e una con i bottoni, sono state scelte per la mostra nazionale dei presepi di Città di castello”. La mostra di presepi fa da punta di diamante a un più ampio cartellone, che prevede numerosi eventi collaterali e che si chiuderà domenica 22 gennaio. In programma, infatti, tanti appuntamenti con la musica, come quello, promosso dall’associazione “Insieme per”, con il concerto d’archi natalizio diretto da Pamela Gargiuto, che si terrà domenica 11 dicembre, alle 18, nella chiesa museo di sant’Antonio, e quello di sabato 7 gennaio, alle 18, promosso dalle Comunità agostiniane Santa Rita di Cascia e dall’amministrazione comunale, nella sala della Pace, con il concerto dell’orchestra sinfonica di Varna dalla Bulgaria. “Il Comune patrocina e fornisce il supporto logistico per questo evento – ha detto Altieri – che raccoglie associazioni e privati che, con un enorme dispendio di energie, hanno organizzato questi allestimenti. Complessivamente la manifestazione dà uno spaccato molto significativo di quello che è la tradizione dei presepi, che in questo territorio è particolarmente sentita, e si presta, in questo periodo, a fornire un’alternativa curiosa per i turisti che vorranno venire a visitare la città”. Ancora celebrazione della tradizione con la rappresentazione del presepe vivente, “La grande storia”, lunedì 26 dicembre alle 16.30 ad Avendita di Cascia. La rassegna si concluderà domenica 22 gennaio, alle 14, con “Dal falò alle pasquarelle”, trentaseiesima edizione interregionale dedicata ai canti popolari di tradizione rurale, promossa dalla proloco Cascia Roccaporena, che ospiterà cantori provenienti dall’Umbria e dalle regioni limitrofe. “Il Natale – ha concluso il sindaco di Cascia – è la festa più grande dell’anno e poterla rappresentare in questo modo, con grandi opere, con la creatività dei nostri cittadini e delle nostre associazioni e con la grande partecipazione della città, ci rende veramente orgogliosi”.

TUTTO PRONTO PER LA MOSTRA MERCATO DELLO ZAFFERANO DI CASCIA

27 ottobre 2011

Zafferano o Crocus

Una spezia che, in passato, è stato il prodotto principe dell’economia e del commercio di Cascia, la cui coltivazione, lavorazione e commercializzazione sono state riscoperte da qualche anno. È lo zafferano che sarà protagonista nella città di santa Rita dal 29 ottobre all’1 novembre. Torna, infatti, per la sua 11ª edizione della mostra mercato dello zafferano di Cascia, una quattro giorni, organizzata dall’amministrazione comunale, in cui sarà possibile trovare, nei circa 80 stand allestiti per le vie del centro storico, oltre alla preziosa spezia, anche tanti prodotti del paniere locale. A fare da cornice all’evento anche convegni, tavole rotonde, degustazioni e visite guidate nei campi dello zafferano.  Punta di diamante del programma è “La via dell’oro”, una degustazione di prodotti tipici allo zafferano, accompagnati da vini marchigiani, guidata da gastronomi ed enologi attraverso quattro postazioni installate all’interno del centro storico, organizzata in collaborazione con il Cedrav (Centro per la Documentazione e la Ricerca Antropologica in Valnerina e nella dorsale appenninica umbra) da esperire in gruppi di venti persone (prenotazione obbligatoria). Tra gli appuntamenti della manifestazione sono previsti anche la mostra iconografica sulla storia dei paesaggi della Valnerina a Piazza Garibaldi, la mostra annuale “Luci sorgenti 3” nella chiesa di Sant’Antonio, e l’esposizione delle pubblicazioni sullo zafferano, documentate sin dal XIII secolo. Spazio, infine, anche alla musica con il concerto de “I solisti di Perugia”, lunedì 31 ottobre alle 21 nella chiesa di sant’Antonio. I ristoranti del territorio proporranno in quei giorni antiche e nuove ricette allo zafferano, mentre gli esercizi commerciali saranno coinvolti in una competizione che premierà la vetrina che meglio avrà interpretato il tema dello zafferano. Novità assoluta dell’offerta di questa undicesima edizione, lo yogurt allo zafferano, prodotto con la collaborazione di Grifo Latte, e il passaggio del Differenziatur, che si occuperà di sensibilizzare tutti i partecipanti all’evento sull’importante tema della raccolta differenziata, legandola, in questa occasione, allo smaltimento dei rifiuti da cucina.

Per informazioni: www.zafferanodicascia.com.

Cascia, Villa S. Silvestro, enciclopedia storica di stratificazioni culturali.

7 settembre 2011

Scavi Villa San Silvestro immagine di repertorio

di Francesca Romana Plebani

“Noi non siamo prodotti della natura, siamo prodotti della cultura”. 31 agosto 2011, presentazione dei risultati della sesta campagna di scavo di Villa S. Silvestro. Tali le parole del Prof. Filippo Coarelli che risuonano nella sala S. Pancrazio del Comune di Cascia, atte a suffragare l’importanza della memoria storica nel vivere presente. Sì, perché così si presenta il sito di Villa S. Silvestro, tanto agli occhi del ricercatore quanto a quelli di un qualsiasi visitatore: una fotografia storica del proprio passato.

Dopo due mesi di ricerche sul campo, sabato 3 settembre si sono ufficialmente concluse le operazioni di scavo svoltesi presso l’area archeologica della piccola frazione casciana, centro d’interesse scientifico dall’agosto 2006. Ogni anno, a partire, infatti, da quella data, quando fu scoperto l’immenso patrimonio archeologico, durante i mesi estivi riprendono le indagini delle antiche strutture, che si estendono per più di sei ettari a partire dal limite nord-occidentale della Piana di Chiavano.

Già dal quadro che emergeva dalle foto aeree del 2006 – articolate planimetrie frutto del susseguirsi nel tempo di fasi insediative risalenti a differenti momenti cronologici –  era apparso chiaro che il sito di Villa San Silvestro si sarebbe rivelato un vero e proprio “campione di dna” del mondo passato. Templi, aree pubbliche, necropoli, domus e altre strutture insediative costituiscono la testimonianza, attraverso i secoli, dell’importanza di questo centro nevralgico di scambi e comunicazioni tra vari territori e differenti popolazioni. Dall’età protostorica fino a giungere al Medioevo, il sito archeologico di Villa S. Silvestro ha restituito prova sicura del suo protrarsi di vita attraverso le varie epoche: si attestano reperti di età preistorica, testimonianze dell’abitato propriamente sabino, strutture di piena età romana e tardo-antiche, fino a giungere, non ultimo per ordine d’importanza, ad un insediamento di età longobarda. Non mancano inoltre materiali di XII-XIII sec. che comprovano ancora per quest’epoca tracce di frequentazione.

Fondamentali i ritrovamenti di epoca romana, la cui prima fase risalente ai primi anni III sec a.C., si colloca esattamente in corrispondenza degli anni cruciali della conquista della Sabina – quindi in piena epoca repubblicana -, congerie storica attorno alla si hanno poche testimonianze. Contermini al già noto e monumentale tempio italico – su cui sorse in seguito una chiesa -,  risalente proprio a quest’epoca, si articolano una serie di strutture pubbliche e private, decisamente rilevanti dal punto di vista commerciale e amministrativo: sono stati ritrovati infatti dei resti di tre portici, una strada, probabile un nodo centrale della viabilità della zona, abitazioni e almeno un altro tempio di epoca forse più recente. A seguito della conquista, infatti, Roma dovette decretare una presenza più capillare nel territorio e così venne creata struttura amministrativa intermedia tra la città ed il villaggio, polo amministrativo e politico che faceva da punto di riferimento per aree agricole e non urbanizzate: il Forum di Villa San Silvestro.

Sotto la direzione scientifica del prof. Filippo Coarelli e del prof. Paolo Braconi del Dipartimento perugino Uomo e Territorio, e coordinati sul campo dalla dott.ssa Francesca Diosono (che personalmente ringrazio), le indagini archeologiche sono state possibili grazie alla preziosa collaborazione di studenti, specializzandi, ed ex allievi della scuola perugina, impegnati sul campo insieme con studenti dell’Università L’Orientale di Napoli, della Complutense di Madrid e dell’Università di Strasburgo. Il sito di Villa San Silvestro è stato già oggetto di diversi convegni internazionali e protagonista di alcune mostre – la permanente delle quali è nel Museo Comunale di Palazzo Santi a Cascia. Lo studio è finanziato dalla Cassa di Risparmio di Perugia e dal Comune di Cascia, che nello specifico si è occupato della logistica e dell’ospitalità degli studenti e degli studiosi. Volte alla divulgazione scientifica ed effettuate gratuitamente per tutta la durata della campagna di scavo, si sono susseguite, due volte a settimana, visite guidate dell’area archeologica. L’associazione culturale “Tellus”, preziosa collaboratrice nel progetto, si è fatta come di consueto promotrice della raccolta fondi finalizzata al finanziamento delle ricerche, organizzando l’ormai familiare “Cena Romana”, tenutasi presso i giardini  M. Magrelli di  Cascia. Ulteriori obiettivi, che richiederanno studi più approfonditi e ulteriori campagne di ricerca, sono volti alla puntuale comprensione della destinazione d’uso e datazione degli edifici – oltreché alle diverse fasi  costruttive degli stessi -, e delle forme di  sfruttamento del territorio.

 

TEATRO A CASCIA, PROCESSI IN …VERSI DI DIEGO MARIA PORENA IN PIAZZA

18 agosto 2011

“Processi In…versi” lo spettacolo teatrale tratto dal opera omonima di Diego Maria Porena torna in scena nella piazza del Comune di Cascia piazza Aldo Moro. Lo spettacolo che vede la partecipazione del noto attore e ballerino Massimiliano Varrese sulle note del pianista e compositore Maurizio Mastrini ha già avuto successo prima a Norcia nel Teatro Civico e poi successivamente ad Assisi presso il Piccolo Teatro degli Instabili. Questa volta l’appuntamento è domenica 21 agosto in Piazza Aldo Moro a Cascia alle ore 21 grazie anche alla collaborazione dell’Avis e del Comune di Cascia e la partecipazione è gratuita ed aperta a tutti. I versi che reciteranno Porena e Varrese tratti dal libro Processi Inversi sono stati presentati ufficialmente al Salone Internazionale del Libro di Torino nel mese di Maggio e approdati ancor prima da Maurizio Costanzo che ne ha lodato i ritmi ed i contenuti su Rai Radio 1.

“Dal Falò alle Pasquarelle – Tradizioni del periodo natalizio nella città di Santa Rita”

22 dicembre 2010

di Francesca Romana Plebani

Cascia. Pochi giri di orologio ancora e durante la Santa Messa di mezzanotte di venerdì 24, presso la colleggiata di Santa Maria, verrà ufficialmente aperto il presepe realizzato dall’Associazione “Amici del Presepe Fabio CARBONARI”. “Dal Falò alle Pasquarelle – Tradizioni del periodo natalizio nella città di Santa Rita” è l’appuntamento che per il settimo anno consecutivo, dall’8 Dicembre al 23 Gennaio 2011, celebra la tradizione natalizia del presepe, vestendola di innovazione. Da quelli realizzati tradizionalmente, a quelli creati con l’uncinetto, scolpiti nel ghiaccio, costruiti con la pasta, il vetro e stoffe, i presepi esposti saranno di ogni genere e di diversi materiali. Le creazioni tra loro molto eterogenee – notevoli quelle ricavate all’interno di ceste in vimini e in vasche piene d’acqua – costelleranno i vicoli che si snodano tra le chiese, le cantine e i luoghi caratteristici del centro storico della città di Santa Rita.

Come ogni anno, la perfetta riuscita della manifestazione si deve all’impegno dell’Amministrazione Comunale e all’attiva partecipazione dei privati cittadini, delle scuole, dei centri anziani e degli artisti che hanno aderito, contribuendo ad inviare un bel segnale di amore e di pace attraverso il presepe. Ma soprattutto è all’Associazione “Amici del Presepe Fabio CARBONARI” e alla sezione locale del MO.I.C.A. che va il merito di aver coordinato la parte logistica ed operativa dell’evento.

Tra le creazioni più originali da ammirare, si annovera un presepe interamente realizzato con i bottoni ed uno composto unicamente di  sassi. Completamente in caramello il presepe più “dolce”.

Molto numerose le iniziative collaterali che stanno contribuendo a rendere l’intero territorio del casciano un immenso presepe all’aria aperta.

Dato il via alla rassegna mercoledì 8 dicembre, con l’inaugurazione del Presepe monumentale a Roccaporena presso il piazzale del Santuario di Santa Rita, la manifestazione toccherà il suo apice lunedì 27, quando alle 20.30 nella frazione di Avendita, prenderà luogo l’ormai consueto presepio vivente.

http://www.amicidelpresepecascia.it/presepedicascia/le-fotografie

“I templi e il Forum di Villa San Silvestro”

26 novembre 2010

Francesca Romana Plebani

di Francesca Romana Plebani

“VILLA S. SILVESTRO. Tempio Romano III sec. a. C.”. Seguendo il nastro d’asfalto lungo ripidi tornanti attraverso magnifici panorami montani, questa l’indicazione che, all’inizio del lungo fondovalle, colpisce l’occhio del guidatore, una volta lasciata Cascia alle spalle e percorso 15 km in direzione Piana di Chiavano. Il sito venne scoperto intorno agli anni Venti del Novecento, quando si riportò alla luce il monumentale podio[1] del tempio principale. Già dall’Ottocento erano state segnalate le grandi basi di colonne vicino alla chiesa di San Silvestro, la quale, non tralasciando di ricordare la continuità di vocazione cultuale, venne edificata in età medievale proprio sopra all’antico tempio.

Nel 2006, considerata l’importante entità del monumento, sono ripresi gli scavi in concessione da parte della Soprintendenza dei Beni Archeologici dell’Umbria all’Università degli Studi di Perugia, esattamente presso il tempio.

Il sito archeologico di Villa S. Silvestro era compreso nella compagine culturale e storica di quella che in antico era la Sabina Orientale o Alta Sabina, costituendo così uno dei centri più degni di attenzione di questa zona, che in età augustea venne poi inserita nella Regio IV, Sabina et Samnium. L’altopiano di Chiavano, infatti, situato al confine tra le attuali regioni di Umbria e Lazio, a 15 chilometri dal comune di Cascia (PG) a cui appartiene, è un esteso e piatto fondovalle delimitato da ripidi versanti. Questa striscia di pianura, sviluppata in lunghezza, è una di quelle aree che eccezionalmente interrompono quell’asperità orografica, descritta da Strabone (Geogr., V, 3. 1) e caratterizzante l’Alta Sabina.  Fin dall’età del Ferro quest’area, come indica la presenza di tre castellieri, doveva essere posta a controllo del percorso di valico e degli snodi viari, attraverso un vero e proprio sistema di recinti fortificati[2]. Questo estremo lembo della Sabina, pur caratterizzato dagli impedimenti appenninici, costituiva il passaggio obbligato per abbreviare i lunghi itinerari di percorrenza tra il Tirreno e l’Adriatico. A pochi chilometri gli uni dagli altri, tali snodi stradali con i relativi diverticoli permettevano la comunicazione tra le regioni contermini dell’Italia Centrale, creando così una fascia di collegamento e di  scambio all’interno del sistema di relazioni delle popolazioni centro-italiche. Infatti, a differenza della Sabina Tiberina che vide lo sviluppo di una fiorente economia agricola, la Sabina Appenninica rimase luogo della pastorizia transumante.

Tempio Romano Italico

Precisamente sul margine settentrionale della Piana di Chiavano − attraversata da uno dei principali assi di collegamento tra Rieti e il territorio del Nursino − è collocato il monumentale complesso edilizio. Identificabile con un forum o conciliabulum (tali sono infatti le attuali ipotesi interpretative per questa  zona), polo sacro e amministrativo preposto al controllo economico del territorio, l’installazione dello stesso a seguito della conquista di M. Curio Dentato nel 290 a.C., all’interno della prefectura nursina[3] va, dunque, ricondotta alla rilevanza strategica che tale luogo ebbe già in età precedenti. Fastosamente monumentalizzato agli inizi del I sec. a.C., a seguito del sisma del 99 a.C.[4], il complesso edilizio si articola in due vasti settori estremamente ravvicinati, entrambi porticati e con al loro interno edifici di culto caratterizzati da un diverso orientamento ed assetto planimetrico: il principale, ad alae, dedicato ad Ercole, l’altro, a sud-est del precedente, a doppia cella[5] e con tutta probabilità dedicato a divinità femminili. Intorno a questo secondo tempio, scoperto nel 2007,  si moltiplicano le case private, appartenenti a varie fasi della storia del centro, tra le quali, in particolare, una di vastissime proporzioni ed assai articolata, tanto da farla attribuire ad un importante personaggio locale. Inoltre, è stata messa in luce una vera e propria strada su cui si affacciavano le abitazioni, sostituite poi da un ulteriore ed articolato portico con funzione

Ricostruzione tridimensionale dell'area del grande Tempio

commerciale.

L’area d’interesse, oggi ancor di più inestimabile dal punto di vista del patrimonio archeologico, copre attualmente circa 5000 m²  e, alla luce delle recenti esplorazioni, sembra estendersi ulteriormente.

Eccezionali e complessi si sono rivelati i dati riscontrati e i ritrovamenti avvenuti durante le campagne di scavo. Le operazioni, impegnate soprattutto ad esaminare il settore prospiciente la Piana, hanno messo in luce non solo materiali di pregio (elementi della decorazione architettonica di alta qualità, un braccio della statua di culto in marmo pario[6] e tutta una serie di oggetti che arricchiscono le sale della mostra “I templi ed il forum di Villa San Silvestro”, in corso a Cascia, presso il Museo civico di Palazzo Santi, inaugurata il 5 Giugno 2009 in occasione delle celebrazioni nazionali in onore del bi millenario della nascita di Vespasiano), ma sequenze stratigrafiche che testimoniano la presenza di un precedente villaggio sabino (l’unico finora materialmente noto in Italia), più fasi di occupazione romana e frequentazioni di età tardo antica e alto-medievale.

Dalla prima campagna del 2006 all’ultima, nell’estate 2010, hanno partecipato allo scavo come volontari studenti, laureati, dottorandi e specializzandi, provenienti da: Università degli Studi di Perugia, Università degli Studi di Siena, Università degli Studi di Lecce, Universidad Complutense de Madrid, Universidad de Salamanca, Université Paris IV, Ecole Normale Superieure de Lyon, Scuola di Specializzazione in Archeologia di Firenze. Il finanziamento per le ricerche 2010 si deve a: Università degli Studi di Perugia – Dipartimento Uomo & Territorio, Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, Comune di Cascia, Associazione Culturale Tellus.

I dati di scavo sono forniti  dall’équipe di ricerca diretta dal Prof. F. Coarelli e dal Prof. P. Braconi e coordinata dalla Dott.ssa F. Diosono, di cui anche chi scrive fa parte.


[1] Modello di podio a cyma reversa meglio conservato in Italia.

[2] Frequentazioni risalenti al Neolitico e all’Età del Ferro sono state inoltre confermate da alcuni materiali rinvenuti durante le operazioni di scavo.

[3] La conquista romana fu conseguente causa di grandi cambiamenti nel territorio sabino, che restava ancora legato a forme insediative sparse. Le terre sabine divennero patrimonio demaniale di Roma, che ne diede  una parte in assegnazione a coloni con cittadinanza romana che si insediarono sul posto, e che ne mantenne la restante a pascoli e boschi, per darla in affitto e ricavarne un’importante rendita per il fisco. Il territorio dell’Alta Sabina fu suddiviso in tre prefetture, Reate, Amiternum e Nursia, alla quale apparteneva anche il territorio casciano e dell’altipiano di Chiavano.

[4] Nursiae  aedes sacra terrae motu disiecta  (Iul. Obs. 46).

[5] In Italia, strutture templari a doppia cella risultano attestate soltanto in pochi casi: oltre all’ipotesi del tempio di Montorio al Vomano (TE), testimoniati con sicurezza tali edifici si trovano solo nel bacino del Fucino (AQ), ad Alba Fucens ed Anxa, presso la Villa dell’Auditorium nel suburbio di Roma, e ad Ostia.

[6] Le dimensioni ricostruibili sono circa di 6 m d’altezza.

UMBRIA MISTICA E SANTA

1 gennaio 2010

Santa Rita da Cascia

San Francescodi Emanuela Ruffinelli

L’Umbria evoca nella fantasia collettiva l’idea di pace e tranquillità. Una regione in cui la vita ha ancora una dimensione umana, lontana dai ritmi frenetici delle regioni fortemente industriali o altamente turistiche. La natura, la storia e l’arte la fanno da padrone e ne fanno un luogo dell’anima. In un periodo in cui accanto al benessere materiale si ritorna a cercare con forza il benessere spirituale, l’Umbria diventa polo d’attrazione per quanti intraprendono un cammino alla ricerca di sé attraverso la scoperta di luoghi d’arte e di cultura, luoghi mistici e spirituali e una natura austera e solenne. Le principali figure religiose che nel corso dei secoli hanno contribuito a creare e a diffondere in tutto il mondo l’immagine dell’Umbria come luogo mistico e meta del turismo religioso, sono state senza dubbio San Francesco, Santa Chiara, San Benedetto e Santa Rita dei quali si tramanda memoria anche attraverso i monumenti che sono stati eretti successivamente alla loro morte, a testimonianza della loro fede e della loro vita religiosa, diventando luoghi di culto altamente simbolici.

Tali luoghi richiamano ogni anno migliaia di pellegrini che da tutto il mondo raggiungono l’Umbria per respirare quell’atmosfera di serenità e pace che va ben oltre allo spirito, fino ad essere promessa per l’umanità. Assisi, la città di San Francesco è simbolo mondiale di pace, luogo di incontro non solo tra diverse razze e culture, ma anche fra le diverse religioni. D’altra parte non poteva essere diversamente; terra di quel Santo che si è spogliato di tutto per parlare con Dio e il suo creato, gli animali e la natura. Il Santo della povertà, dell’umiltà e della spiritualità. Il Santo povero che ha saputo parlare ai potenti della terra e rimanere umile, povero tra i poveri. Il Cantico delle Creature è il testo più antico della letteratura italiana, scritto in più fasi da San Francesco riassume la sua concezione positiva del mondo e della vita. La natura è immagine di Dio e l’uomo è parte della natura e per questo motivo frate Francesco si rivolge ai suoi elementi chiamandoli fratelli e sorelle. Assisi è anche la città di Santa Chiara che seguite le orme di San Francesco fu da lui vestita con il saio francescano e successivamente nominata badessa dell’ordine delle clarisse da lei costituito. Chi visita questi luoghi dimentica inevitabilmente la vita di tutti i giorni e percepisce e sente la visione religiosa di San Francesco. Seguendo le tracce del Santo si arriva al luogo in cui parlò al lupo, la città di Gubbio, stupendo borgo medioevale, che vale una visita e una sosta. Gubbio è forse l’unica comunità in Umbria in cui ancora la celebrazione del Santo Patrono si vive intensamente, con autentico trasporto e partecipazione e non come semplice evento folcloristico laico. Ogni anno si ripete la “ Corsa dei Ceri” in un bagno di folla che travolge ed emoziona anche chi non è del luogo in un’atmosfera impetuosa colma di euforia e di passione.
Forte nel mondo è anche la popolarità di Santa Rita da Cascia e San Benedetto da Norcia, ed ugualmente emozionante la visita dei luoghi in cui vissero la loro fede. Se San Francesco è simbolo di povertà e pace, Santa Rita è simbolo d’amore incondizionato, capace di darsi completamente alla sua famiglia, all’umanità e soprattutto a Dio. Un amore che sa andare ben oltre all’odio e al rancore fino al perdono totale. Santa Rita è conosciuta anche come la Santa degli Impossibili, poiché si dice che tuttora aiuti i più bisognosi, le persone senza speranza.  L’Umbria Mistica e Santa, va gustata lentamente, passo dopo passo, perché questa Regione (che vanta «cento e più» centri storici, ognuno dei quali ha qualcosa da mostrare, una leggenda o una storia da raccontare), è un autentico scrigno di ricchezze e di bellezze, alcune famose, conosciute, propagandate, altre – e sono numerosissime – nascoste, da scoprire, da ammirare, da gustare, appunto.

in collaborazione con http://www.elama.it