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U.N.C.I. Unione Nazionale Cavalieri d’Italia

7 novembre 2009

uncieurPresidenza Nazionale:

37121 Verona v. C. Cattaneo 14 tel. 045 8045392 fax 045 8001122

www.unci.cavalieriitalia.org –  info@unci-cavalieriitalia.org

Presidenza sezione di Perugia:

06063 Magione (PG) tel. e fax 075 840529 – 338 9089948

L’U.N.C.I. ha festeggiato nel 2006 i suoi 25 anni di vita,  per statuto promuove il sociale ed altre attività culturali_ ricreative e si compone di oltre 22 sezioni sul territorio nazionale.

La sezione provinciale di Perugia,  è cosi composta:

Presidente           Comm. Elio Carletti

Vicepresidente  Cav. Marcello Cavicchi

Vicepresidente   Cav. Geom. Massimo Alunni Proietti

Consigliere ( relazioni pubbliche )  Cav. Alberto Panfili

Consigliere ( amministratore ) Cav. Dr. Franco Binaglia

Consigliere    Cav. Uff. Dr. Claudio Bellaveglia

Consigliere    Cav. Giampiero Minelli

Segretario      Prof.ssa Norma Pacifico

Rappresentante femminile    Prof.ssa Mariarita Carletti

Vice rappresentante femminile  Cav. Prof.ssa Raffaella Fichera

Addetti alla segreteria  Rag. Fabrizio Fucchi –  Ins. Mirna Santese

Alfiere    Rag. Guido Carletti

Madrina della Bandiera    Teresa Pesciarelli

Assistente spirituale   Don Angelo Maria Fanucci

Delegato per la provincia di Terni   Cav. Ing. Giuseppe Mascio

Delegato per la provincia di Pesaro Urbino   Cav. Dr. Andrea Pierleoni

E’ costituita da circa 150 soci che credono nel sociale e nei valori di amicizia, fratellanza e operosità. Il comitato direttivo rinnova annualmente il conferimento del “Premio della Bontà Città di Perugia” attribuendolo a medici, docenti nelle università italiane che si sono distinti nello studio della scienza medica e nella ricerca, proponendo poi aiuto, assistenza e cure per guarire i malati di tutto il mondo.

Albo dei premiati:

anno 2005:  Prof. Maurizio Tonato e Prof. Paolo Latini, docenti di clinica oncologica del Policlinico di Perugia

anno 2006: Prof. Massimo Martelli e Prof. Franco Aversa, direttori e docenti del centro medico ricerche emato-oncologiche e trapianto del midollo osseo del Policlinico di Perugia.

Anno 2007: Prof. Antonio Morelli, direttore e docente della clinica di gastroenterologia ed endoscopia digestiva del Policlinico di Perugia.

Anno 2008: Prof. Giuseppe Pelicci, direttore e docente dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, presieduto dal Prof. Veronesi.

Anno 2009: Prof. Giorgio Rondini, direttore del dipartimento scienze pediatriche del Policlinico S. Matteo di Pavia.

Anno 2010 : Prof. Luigi Padeletti Cardiologo dell’Università di Firenze

2011 prof. ing.  Lucio Ubertini dell’Università La Sapienza e il

neurochirugo prof. Giulio Maira dell’Università La Sapienza di Roma

2012   Dr.ssa Maria Rita Mantovani Cucchia, Presidente della Casa di

Cura Porta Sole di Perugia

2013   Dr. Sandro Carletti , Primario neurochirurgo all’ospedale di Terni

La sezione U.N.C.I. di Perugia promuove le seguenti manifestazioni:

Convegno provinciale annuale dei soci che si tiene a Gubbio la prima domenica di settembre, ove alla presenza del Presidente Nazionale, delle autorità e dei soci stessi, viene conferito l’annuale “Premio alla Bontà Città di Perugia” insieme ai diplomi di iscrizione, tessere sociali e distintivi ai nuovi iscritti. La manifestazione si conclude con un incontro conviviale presso l’Hotel Ai Cappuccini di Gubbio.

La Festa di primavera che si tiene nel mese di aprile di ogni anno in un comune della Provincia di Perugia. Tale manifestazione, culturale-musicale, è un momento socializzante degli iscritti e i loro familiari.

Chi intende associarsi o ricevere informazioni può contattare la presidenza provinciale agli indirizzi ed ai numeri sopraindicati.

Agenore Tomassini Cavaliere d’Italia

1 novembre 2009

il cav. Agenore Tomassini e il comm. Elio Carletti presidente U.N.C.I. Cavalieri d'Italia sezione di Perugia

nella foto :

il Cav. Agenore Tomassini ed il comm. Elio Carletti presidente della sezione di Perugia dei Cavalieri d’Italia che consegna il distintivo dell’associazione

di Francesco La Rosa

Il titolo di Cavaliere d’Italia spesso viene assegnato a persone di grande prestigio e apprezzate nel loro lavoro, e Agenore Tomassini dimostra di avere tutti i requisiti per meritare questa prestigiosa onorificenza, ma l’uomo non è sempre e solo azienda, è anche sentimento e passione per le cose che realizza e che progetta, curando in maniera quasi maniacale le finiture dei suoi mezzi di trasporto destinati ad un pubblico esigente e raffinato che pretende di avere un prodotto quasi su misura a partire dai piccoli particolari.

Cav. tomassini cosa è per lei l’azienda?

E’ sicuramente uno strumento utile a produrre benessere per chi intraprende ma anche per tutte le persone che con impegno e passione tutti i giorni si presentano al loro posto di lavoro e dove ciascuno, per il proprio ruolo, dà il meglio di se per raggiungere i risultati sperati. L’azienda è un insieme di risorse sia umane che professionali e mi ha insegnato anche che si può crescere senza dover ricorrere a trucchi come la corruzione, che mi è lontanissima come carattere e come cultura.

Come è nata la sua passione per le automobili?

Deve sapere che ho cominciato a lavorare da piccolo in una carrozzeria, e lì, oltre ad imparare un mestiere ho capito che la meccanica avrebbe fatto parte della mia vita. Oggi porto con me l’esperienza maturata in quegli anni non dimenticando mai che oltre ad essere imprenditore sono stato apprendista, operaio, caposquadra, e quindi conosco a fondo le problematiche dei miei dipendenti che io amo chiamare collaboratori.

Mi sembra di capire che l’azienda per lei sia un valore sia per l’aspetto economico che sociale…

Certamente lo è, non dobbiamo dimenticare che dietro un lavoratore c’è sempre una famiglia, dei figli, una cultura, ed io sono molto attento a questi valori.

Mi parli della sua famiglia…

Sono sposato dal 1962 con Alice Hirshi, cittadina svizzera, che mi ha regalato due splendide figlie che oggi, insieme ai loro mariti,  lavorano nella mia azienda, grazie a loro sono felicemente nonno di quattro nipoti, Sara, Veronica, Fabio e Thomas, ma mi piace anche ricordare che ho il privilegio di avere adottato a distanza due bambine, una brasiliana ed una cambogiana, anche se ho il rammarico, per la seconda,   perchè non ho la possibilità di vederla, il territorio dove vive è lacerato dalla guerra e quindi tutti i terreni sono minati.

Lei è nato a Genova, emigrato in svizzera, ma come è finito a Passignano sul Trasimeno?

Deve sapere che ho un forte legame con questo terra, ho vissuto da piccolo a Macchie di Castiglion del Lago, paese di origine di mia madre, ma la vita, certo,  mi ha portato prima in Svizzera, dove ho lavorato per prestigiose aziende del settore meccanico e poi nel 1972 ho deciso di tornare in Umbria e mettere a frutto in questa terra tutte le esperinze acquisite.

Come cambierà la sua vita da Cavaliere d’Italia?

Vivo molto semplicemente, dedicando tutto il mio tempo alla famiglia e all’azienda, ho una casa costruita con semplicità, dove mi piace ospitare gli amici e trascorrere delle ore serene, anche se a volte vengo considerato burbero e poco ospitale perché non organizzo mai feste e cene ufficiali, la mia casa è aperta a tutti coloro che vogliono venire in amicizia. Per l’onorificenza credo che vada merito anche alla mia famiglia, che, spesso con sacrificio,  ho sempre avuto molto vicina sia nei momenti belli che in quelli dolorosi.

Cosa si aspetta per il futuro?

Considerata la mia età, ho un sogno e grande rammarico, che forse non vedrò mai i miei nipoti sposarsi, ma la cosa che mi gratifica di più è pensare che in questo mondo, nonostante rapine stupri, corruzione io sia riuscito a resistere 45 anni e difendere i miei valori sempre, e spero di essere stato capace di trasmetterli anche ai miei figli ed ai miei collaboratori.