Posts Tagged ‘ceri’

A GUBBIO , per il secondo anno, TERRACOMUNICA torna ad impegnarsi  per far conoscere le tradizioni e la festa dei Ceri agli ospiti  rifugiati del centro CIDIS il Coppiolo di Gubbio  

13 Maggio 2017

guA Gubbio l’iniziativa di Venerdì 12 Maggio ha coinvolto alcuni ragazzi rifugiati,  accolti nella struttura gestita da CIDIS Onlus,  con l’obiettivo di far conoscere la città di Gubbio e la sua Festa dei Ceri, che come è noto si celebrerà  il prossimo 15 maggio.  (more…)

FESTA DEI CERI DI GUBBIO: “EVENTO CHE RAPPRESENTA UNA RICCHEZZA STORICA E CULTURALE”

13 Maggio 2017

LUNEDÌ 15 E MARTEDÌ 16 MAGGIO LA PRESIDENTE PORZI A GUBBIO PER LA CORSA

cerilunga“L’Umbria si prepara ad immergersi nell’atmosfera unica della Festa dei Ceri, evento che rappresenta il simbolo di una intera comunità regionale e che esprime fede, devozione e un grandissimo senso di appartenenza verso una storia millenaria”. Così la presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, Donatella Porzi, che lunedì 15 e martedì 16 maggio sarà a Gubbio per partecipare alle giornate della Festa e alle celebrazioni di Sant’Ubaldo, Patrono della Città. (more…)

C’ERA UNA VOLTA LA CORSA DEI CERI, SPIRITUALITA’ ADDIO?

11 Maggio 2016

corsa-dei-ceri-gubbio1La città di Gubbio, da sempre si può dire (1160 anno della morte di Ubaldo Baldassini) ha unito il proprio nome alla singolarissima processione che in Umbria conoscono tutti e che non ha eguale al mondo per le modalità di svolgimento nell’ambito delle feste popolari e devozionali. La singolarità della “Corsa” non consiste tanto nella eccentrica modalità della celebrazione della memoria del santo patrono Ubaldo con quel modo irruento che (more…)

Un sogno, un onore, un premio, uno status. A Gubbio, nel Perugino, da tremila anni, fare il ceraiolo è tutto questo

20 Maggio 2014

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E lui, Sandro Giacchetti, nato nel ’53 a Roma, da mamma eugubina, amministratore di una società, nonché guida autorizzata per la Capitale e il Vaticano, lo è stato per ventisette anni. Tanto che di recente ha avuto un premio.
“Per un cittadino di Gubbio– spiega Sandro- fare il ceraiolo in effetti è una cosa fatale.. In realtà ogni eugubino è un Ceraiolo e lo sarebbe anche se gli mancassero tutte e due le gambe. Anche le donne lo sono, sebbene non prendano il Cero. E’ una faticaccia, ma (more…)

La Corsa dei Ceri Gubbio

13 Maggio 2013

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Il 15 maggio una festa legata alle tradizioni sacre e profane di Gubbio e cara agli eugubini di tutto il mondo

LA MATTINA DELLA FESTA

5.30 : Alle prime luci dell’alba i tamburini percorrono le vie del centro storico per andare a svegliare i protagonisti della Corsa: i Capitani e i Capodieci dei Ceri.

6.00 : Il Campanone, suonato a mano dagli abili membri della Compagnia dei Campanari, sveglia tutta la città; nel frattempo ai tamburini si uniscono i Capodieci, i Capocetta e i Capitani.

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7.00: Tutte le gerarchie ceraiole in corteo, dopo essersi ritrovati presso la porta di Sant’Agostino, raggiungono il Cimitero Civico per deporre una corona di fiori a ricordo dei ceraioli defunti

ceri2 (1)38.00: Si celebra la Messa presso la Chiesetta di San Francesco della Pace, (dei Muratori), in cima a Via Cavallotti, verso la quale il corteo è risalito dal Cimitero. Al termine della celebrazione religiosa avviene l’estrazione dal bussolotto, fatta da un bambino, dei nomi dei capitani (Primo e Secondo) che saranno in carica fra due anni.

9.00: Ha inizio il corteo dei “Santi”. Le tre statuette di Sant’Ubaldo, San Giorgio e Sant’Antonio vengono portate fuori dalla Chiesa e sistemate sull’apposita barella. In testa i tamburini, la banda, il Sindaco, i due Capitani, i Capocetta, i Capodieci, il Cappellano, i ceraioli e i cittadini, accompagnano le statue dei Santi in solenne processione per le strade della città, fino alla sala maggiore (entrando da Via Gattapone) del Palazzo dei Consoli, dove già si trovano i Ceri. I ceraioli, finito il corteo si recano nelle sale inferiori in Via Baldassini, dove consumano la tradizionale colazione con il baccalà alla ceraiola.

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10.00: Raduno a Porta Castello e distribuzione da parte delle famiglie ceraiole dei “mazzolin di fiori”, tradizionali amuleti per la buona riuscita della corsa. Inizia la grande sfilata con i tamburini, seguiti dalle bandiere e dalla banda della città di Gubbio. Seguono a cavallo i Capitani, il trombettiere e l’alfiere, poi i rappresentanti delle istituzioni e i gruppi separati dei ceraioli.

11.30:  Al segnale del Campanone ha luogo l’alzata dei tre Ceri, preceduta dal lancio di tre artistiche anfore di ceramica locale. Dopo un breve carosello al centro della Piazza della Signoria i Ceri si dividono per effettuare isolatamente in moderata corsa la “mostra” per le vie della città. L’alzata dei Ceri è uno dei momenti più intensi e affascinanti della Festa. La Piazza è gremita di folla che affluisce dalle vie laterali dei Consoli e XX Settembre, non è facile riuscire a trovare una buona e sicura posizione di osservazione.

12.00: I Ceri, ognuno per suo conto, passano nelle strette vie della città, fermandosi davanti alle abitazioni delle vecchie famiglie ceraiole, per poi essere adagiati in riposo in Via Savelli. Segue il grande banchetto in via Baldassini.

17.00: Poco  prima della corsa, si svolge la solenne e suggestiva processione con la Statua di Sant’Ubaldo, che dalla Cattedrale scende in Piazza Grande dove è accolta dal suono a distesa del Campanone. La statua percorre le vie della città solcando la folla che già attende la travolgente corsa e chiede al  Santo protezione.

ALLE 18.00 INIZIA LA CORSA

18.00: Dopo la benedizione del Vescovo inizia la tanto attesa corsa, fremente, impetuosa, drammatica come poche al mondo. Ceraioli e popolo sono tutt’uno nell’esaltazione di quei primi momenti in cui Capitani, Alfiere e Trombettiere a cavallo precedono al galoppo i Ceri.

iltartufo-di-paoloI Capitani dell’anno precedente danno il “via”. La folla esulta, irrompe in un grido corale, compatto, “Via ch’eccoli”. La corsa si snoda per le strette vie medievali, i Ceri oscillano paurosamente, sfiorando e spesso toccando mura e finestre. Con grande abilità e anni di esperienza i ceraioli si danno il cambio in corsa; è una prova di grande forza e abilità quella di far correre il Cero il più possibile in verticale evitando “cadute” e “pendute”. Questa è la vittoria, tenendo conto che non esiste il sorpasso e che i Ceri arrivano in cima al monte nello stesso ordine con cui sono partiti: Sant’Ubaldo, San Giorgio e Sant’Antonio. Il percorso che coprono i Ceri in corsa è di circa 4 chilometri e 300 metri, partendo dall’Alzatella fino alla Basilica in cima al Monte.

IL PERCORSO

I Ceri scendono impetuosamente per Via Via Dante, Corso  Garibaldi, Via Cairoli in fondo alla quale sostano per 15 minuti. ripartono lungo la discesa di Via Mazzatinti, poi proseguono in pianura per Piazza 40 Martiri, da lì verso il quartiere di San Martino, da cui risalgono per Via dei Consoli fino all’imbocco di Piazza Grande dove si fermano per circa 15 minuti.

mpicciaDopo che il Primo Capitano ha riconsegnato le chiavi della città al Sindaco, questi affacciato alla finestra della Sala Consiliare, sventolando un fazzoletto bianco, dà ordine ai Campanari di cominciare a suonare e al Secondo Capitano di riprendere la corsa.

Si prosegue per Via XX Settembre, prima di affrontare la durissima salita del Primo e Secondo Buchetto, strade incassate tra mura e tanto strette da non consentire nemmeno l’utilizzo dei braccieri. Giunti in prossimità della Porta di Sant’Ubaldo i Ceri vengono appoggiati a terra per circa mezz’ora prima di attraversare la Porta stessa in posizione orizzontale dato l’angusto passaggio. L’ultimo tratto della corsa si snoda interamente sulle strade sterrate del Monte. In una manciata di dieci minuti viene coperto di corsa, anche qui Ceri in spalla, un chilometro e mezzo circa di salita, formata da nove stradoni e otto tornanti, con una pendenza media del 20% circa.

Qui la corsa raggiunge il culmine. Con un’ultima impennata i Ceri arrivano ai piedi della gradinata della Basilica di Sant’Ubaldo e qui la corsa si conclude con l’”abbassata” per entrare nel portale, la salita della scalea e la chiusura del portone in cima. L’Abbassata finale è di grande spettacolarità, perché avviene in piena corsa e ad essa è legata la competizione tra Sant’Ubaldo e San Giorgio per la chiusura della porta.

LE REGOLE

I Ceri non possono superarsi, se un Cero cade, il Cero o i Ceri che seguono devono aspettare. Il Cero si ferma solo alle soste stabilite. I Ceri devono correre alla massima velocità possibile. L’obiettivo della festa è strettamente legato alla celebrazione del Patrono S. Ubaldo. Questo è un tributo che anche gli altri due Ceri riconoscono. L’imperativo di ogni ceraiolo è quello di contribuire al successo della corsa e al rispetto delle regole. Fare una bella figura, evitare pendute, cadute e distacchi, avere una corsa spedita, superare le possibili difficoltà, sono i punti fermi della “filosofia del ceraiolo”.

LA FESTA DEI CERI NEI “BENI IMMATERIALI” DELL’UNESCO

«Unesco, inserisce la festa dei Ceri di Gubbio fra i tesori del folklore italiano . Una notizia  che il comune di Gubbio aspettava con grande trepidazione, ossia la firma delle convenzioni sulle Diversità Culturali, già avvenuta e quella imminente sui Beni Intangibili, per vedere finalmente completato il percorso che porterà la Festa dei Ceri ad essere tra le prime, se non la prima in assoluto, manifestazioni che verranno tutelate dall’Unesco come patrimonio mondiale dell’umanità. La conseguenza diretta potrebbe essere l’impegno dello Stato a tutelare e, quindi, finanziare, forme di “archeologia vivente” che testimoniano le più autentiche identità  culturali legate alla devozione popolare.

Gubbio: The Corsa dei Ceri

13 Maggio 2013
Benedetta Tintillini

Benedetta Tintillini

English version by Benedetta Tintillini

On May 15th, a party linked to Gubbio’s sacred and profane traditions, dear to the people of Gubbio all around the world

THE MORNING OF THE  DAY

5:30am: At dawn the drummers through the streets of the old town go to wake up the protagonists of the race: the Ceri’s Captains and Capodieci.

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6:00am: The big tower bell, played by hand by skilled members of the bell-ringers Society, alarm throughout the city and in the meantime the drummers join the Capodieci, the Capocetta and the Captains.

7:00am: All ceraioli hierarchies in procession, after having met at the door of St. Augustine, reach the Civic Cemetery to lay a wreath in memory of the deceased ceraioli.

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8:00am: A Mass is celebrated in the Church of San Francesco della Pace (of the Masons), on top of Via Cavallotti, where the procession moved up from the Graveyard. At the end of the religious celebration, the names of the captains (First and Second) that will be in office in two years are extracted from the dice, by a child.

9.00am: The procession of the “Saints” starts. The three statues of St. Ubaldo, St. George and St. Anthony are brought out of the church and placed on the appropriate stretcher. At the head of the procession are the drummers, the band, the Mayor, the two Captains, the Capocetta, the Capodieci, the Chaplain, the ceraioli and citizens,they accompany the statues of the saints in solemn procession through the streets of the city, to the Palazzo dei Consoli great hall (entering from Via Gattapone), where already the Ceri are. The ceraioli, at the end of the parade go to the lower halls in Via Baldassini, where they eat the iltartufo-di-paolotraditional breakfast with dried cod at the “ceraiola way”.10.00am: Meet at Castle Gate and distribution by ceraioli households of “Nosebleed”, traditional amulets for the success of the race. The big parade starts with the drummers, followed by the flags and the band of the city of Gubbio. On horseback the Captains follows, the trumpeter and standard bearer, then the representatives of the institutions and separate groups of ceraioli.

ceri11:30am: On a signal from the bells the lift of the three Ceri takes place, preceded by the launch of three local artistic ceramic amphoras. After a brief carousel in the center of the Piazza della Signoria the Ceri divide each one by itself in moderate running to “show” in the streets of the city. The rise of the Candles is one of the most intense and fascinating moments. The square is crowded with people flowing from the side streets of dei Consoli and XX Settembre, it is not easy to find a good and safe viewing position.

12:00am: The Ceri, each one on his own, pass through the narrow streets of the city, stopping in front of the homes of the old ceraioli families, only to be lying in Via Savelli for some rest. Then follows the great banquet in via Baldassini.

5:00pm: Just before the race, there is the solemn and impressive procession with the statue of St. Ubaldo, who descends from the Cathedral in Piazza Grande, where it is received by the pealing of the big bell. The statue goes through the streets of the city plowing through the crowd already waiting for the overwhelming rush and asking the Holy protection.

AT 6:00pm THE RACE STARTS

6:00PM: After the blessing of the Bishop the long-awaited race begins, quivering, fiery, dramatic as few in the world. Ceraioli and people are one thing in the exaltation of those first moments when Capitani, Standard Bearer and Trumpeter on horseback are galloping before the Ceri.

mpicciaThe Captains of the previous year give the “go”. The crowd cheers, burst into a shout compact, chorus, “Via ch’eccoli.” The race winds through the narrow medieval streets, the Ceri fluctuate wildly, touching and often touching walls and windows. With great skill and years of experience ceraioli take turns in the race, it is a proof of great strength and the ability to run the candle as much as possible while avoiding vertical “dropouts” and “pendute.” This is the victory, knowing that there is no overtaking and that Ceri come on top of the mountain in the same order in which they started: St. Ubaldo, St. George and St. Anthony. The route covering Ceri in the race is about 4 km, starting from the Alzatella to the Basilica on the top of the Mount.

ceri gubbio_7THE ROUTE

The Ceri run impetuously down to Via Dante, Corso Garibaldi, Via Cairoli in the bottom of which they will remain for 15 minutes. They restart on the way down Via Mazzatinti, then continue on the flat for Piazza 40 Martiri, from there to the district of San Martino, form which they run through Via dei Consoli to Piazza Grande where they stop for about 15 minutes.

After the First Captain has given the keys of the city to the Mayor, they appeare at the window of the Council Chamber, waving a white handkerchief, giving the order to the bell-ringers to start playing and the second captain to resume the race.

They continue through Via XX Settembre, before tackling the hard climb of the First and Second Buchetto, sunken lanes between walls and so narrow as not to allow the use even of the braccieri. Once near of the Porta S. Ubaldo, Ceri are resting on the ground for about half an hour before crossing the same door in the horizontal position because of the narrow passage. The last stretch of the race runs entirely on dirt roads of the Mount. In ten minutes it is covered in a hurry, here Ceri on shoulder, a km and a half climb, consisting of nine boulevards and eight turns, with an average gradient of about 20%.

Here the race reaches its climax. With a final surge the Ceri arrive at the foot of the steps of the Basilica of St. Ubaldo and here the race ends with the ‘”down” to enter the portal, the ascent of the stairway and the closing of the door at the top. The last “Abbassata” is highly spectacular, because it takes place in full stroke and is linked to it and the competition between Sant’Ubaldo and San Giorgio for the closing of the door.

ceri2 (1)3RULES

The candles can not be exceeded, if a candle falls, the candle or Ceri that follow have to wait. The Cero only stops at the established stops. The Ceri should be run at the maximum possible speed. The aim of the festival is closely linked to the celebration of the Patron Saint Ubaldo. This is a tribute that the other two Ceri recognize. The imperative of every ceraiolo is to contribute to the success of the race and to respect the rules. Make a good impression, avoid pendute, falls and detachments, overcome possible difficulties, are the cornerstones of the “philosophy of ceraiolo.”

THE FEAST OF THE CERI UNESCO INTANGIBLE HERITAGE

“UNESCO places the feast of Ceri of Gubbio among the treasures of Italian folklore. News that the town of Gubbio waited with great trepidation, namely the signing of the Conventions on Cultural Diversity, has already taken place and the imminent Intangible Heritage, to see finally completed the journey that will lead the Festa dei Ceri to be among the first, if not the first ever, events that will be protected by UNESCO as a world heritage site. The direct consequence would be the state’s commitment to protect and, therefore, finance, forms of “living archeology” that witness the most authentic cultural identities linked to popular devotion.

“Le forme del rito, i Ceri di Gubbio”

11 aprile 2011

Cristina Cipiciani

Districati nel mondo, riti e manifestazioni popolari colorano gli animi dei suoi partecipanti, divenendo molte volte pura ispirazione sia per la vita cittadina che privata, identificando, quasi come un “marchio”, coloro che ne sono soggetti attivi. La tradizione popolare è un’attività spirituale della collettività,che si manifesta da quando l’uomo ha preso coscienza di sé, la quale crea, tramanda e rinnova la vita sociale e di cultura; a cui si deve un patrimonio inestimabile di valori pratici, etici ed estetici. Tutti i riti sono connessi con la religione, il mito e la sfera del sacro. Ogni rito religioso svolge la funzione di rendere tangibile e ripetibile l’esperienza religiosa, sottraendola alla dimensione tutta privata della mistica, secondo norme codificate condivise da tutta la comunità. Tramite il rituale, all’interno della celebrazione di una festa, le varie componenti religiose assumono carattere normativo per tutti i partecipanti. L’uomo affida al rito i momenti più critici della sua esistenza personale e della collettività di cui fa parte, cercando in esso la garanzia del mantenimento della propria identità e di quella della comunità di appartenenza. Che abbia un fine sociale o che sia strettamente personale, il rito ha bisogno di una partecipazione emotiva profonda, senza la quale non esisterebbe. Nel rito è necessaria una componente estetica che è differente nelle diverse culture e nei diversi tempi; il rito si deve evolvere per non perdere di significato.

La tesi di laurea di Cristina Cipiciani, “Le forme del rito, i Ceri di Gubbio”, affronta in maniera esaustiva l’importanza del rito e della sua evoluzione per poter sopravvivere, riferendosi in specifico alla Festa dei Ceri di Gubbio. Una Festa molto sentita dai suoi partecipanti, che in realtà sono il cuore pulsante del rito stesso. Nel suo elaborato spiega non soltanto le varie ipotesi dell’origine, a tutt’oggi dibattito acceso tra gli studiosi, ma di come l’appartenenza, la fede e la tradizione vadano a braccetto con l’evoluzione; e di come inoltre, il rito sfrutti la comunicazione in tutti i suoi aspetti, garantendo documenti storici di importanza storica e popolare. Da ceraiola santantoniara ha donato con umiltà la sua tesi di laurea alla Famiglia dei Santantoniari, ricevendo in cambio una manifestazione ufficiale di riconoscenza, avvalorando ancora di più il suo elaborato. Curioso è che i riti, attaccati così tanto alla tradizione, si cibino di evoluzione, considerata a volte una maledizione, ma che in realtà garantisce longevità e indipendenza. Il rito fa parte della vita dell’uomo e per conoscersi veramente dobbiamo conoscere le nostre origini.

 



Corsa dei Ceri il 15 maggio, Elezioni Amministrative di Gubbio rinviate?

5 marzo 2011

di Maurizio Ronconi

Tocca alla Regione dell’Umbria il passo formale nei confronti del governo per chiedere il rinvio delle elezioni amministrative a Gubbio. La corsa dei Ceri è la manifestazione emblematica della regione, quella che tra l’altro ha regalato il riferimento al logo della regione, la manifestazione con più partecipazione popolare. Dunque è doverosa l’immediata iniziativa della regione dell’Umbria perché venga risolta una sovrapposizione tra elezioni amministrative e corsa davvero incredibile.

GUBBIO; “FESTA DEI CERI”. CONOSCERLA MEGLIO E RISCOPRIRNE I VALORI

18 marzo 2010

Con il patrocinio, tra gli altri,  del Comune di Gubbio, è stato promosso e organizzato dalla Famiglia dei Santubaldari, anche  in relazione all’anno giubilare indetto dalla Diocesi per ricordare gli 850 anni dalla morte del vescovo e patrono Ubaldo Baldassini, un ciclo di incontri  sul tema “La festa nella Festa dei Ceri”. L’iniziativa ha la finalità di approfondire gli elementi e  i criteri che fanno autentica una festa, in qualsiasi tempo e in qualsiasi luogo del mondo si celebri, in particolare la “Festa dei Ceri”. Il progetto è stato presentato nel corso di una conferenza stampa, alla quale ha partecipato, per l’amministrazione comunale,  l’assessore Lucio Panfili. I presenti hanno concordato nel sostenere che la Festa dei Ceri sta cambiando da qualche anno e che – per far fronte a forme di degenerazione della centenaria tradizione eugubina – è necessario ripartire dai valori fondanti, religiosi e laici, di questa straordinaria esperienza che si ripete in città da otto secoli e mezzo. Gli incontri temati ci previsti sono sette. Si comincia domani venerdì 19 marzo, ore 21, presso il Centro servizi “Santo Spirito”, con Piergiorgio Giacchè, docente di antropologia culturale all’Università di
Perugia, che parlerà del tema “La festa nella cultura dei  popoli”. Seguiranno gli altri incontri: “La Festa celebrazione della vita e del mistero che la sostiene”,  con la relazione affidata al cardinale Ennio Antonelli (aprile 2010), “La tradizione, i riti” (settembre 2010), “La memoria, il tempo, la contemporaneità” (ottobre 2010), “L’universalità  e la gratuità” (febbraio 2011), “La libertà, il popolo protagonista” (marzo 2011) e “La spiritualità della Festa” (aprile 2011).