di Ciuenlai
Iniziano le prove di macelleria sociale che dovrà portare il “nuovo ordine” in tutta Europa. Un ordine fatto di precarietà, niente diritti, poco welfare e pensioni da fame e godute per pochissimi anni. E proprio sulle pensioni stamattina è intervenuto il segretario del Pd Bersani che ha in pratica sposato la tesi della nuova Ministra, amica di Fassino (quello che Ici e patrimoniale sono la stessa cosa e che Marchionne è la modernità) e di Chiamparino (quello che sostiene le posizioni liberiste di Ichino sull’abolizione dei diritti sul lavoro e che ama Marchionne come il nuovo sindaco di Torino). Insomma, niente pensione prima dei 62 anni. Da 62 a 65 il 3% in meno ogni anno e il 2% fino a 70 anni.
Simulazione – Una persona che ha iniziato a lavorare nel 1980 a 20 anni, farà 40 anni di contributi nel 2020. Ma nel 2020 avrà solo 60 anni. Quindi se vorrà andare in pensione perderà il 15%. Essendo il suo calcolo per 2/3 con il contributivo, avrebbe portato a casa il 65% dell’ultima paga. Se il suo ultimo stipendio fosse stato di 1500 euro, prenderebbe 850 euro di pensione. Dopo 40 anni di contributi!!!!!!! Per avere 1150 euro di vitalizio dovrebbe staccare a 70 anni e cioè dopo 50 anni di servizio. La liquidazione gliela darebbero a 72 anni.
Le aspettative di vita saranno anche aumentate, ma ancora i centenari si contano sulla punta delle dita e la gente che muore tra 70 e 80 anni è pari ad un botto.
Certo il sig. Bersani ha due vitalizi assicurati (uno da parlamentare e uno da presidente della regione Emilia e Romagna) , ha la pensione da funzionario o inerente alla sua professione, ha l’incarico a vita e quindi questi problemi non li capisce, semplicemente perché non c’è l’ha. Intanto, per difendere i suoi, li crea agli altri.
CHE BELLA POLITICA DI SINISTRA!!!!!!!