di Emanuela Ruffinelli
Tra i sentimenti umani, l’amore domina incontrastato. Cupido muove i fili e lancia frecce a suo prevedibile piacimento, al di là delle frontiere e in tutte le epoche della vita umana. Ogni storia d’amore è di per se unica, irripetibile, esclusiva; ci travolge, ci emoziona, ci fa sognare, piangere, riflettere.
L’amore con le sue tante declinazioni, le sue mille sfumature: amicizia, fisicità, irrazionalità, gelosia, paura di perdere qualcuno, desiderio inappagato, gioia, lacrime, gesti convenzionali, riti…
L’amore che non passa mai di moda: da Penelope e Ulisse, a Giulietta e Romeo, da Paolo e Francesca a Maria Callas e Aristotele Onassis.
All’amore conseguentemente, viene associato il nome di un santo, San Valentino, conosciuto e venerato in tutto il mondo quale protettore degli innamorati, più in generale, dell’amore in tutte le sue dimensioni, e non per ultimo l’amore per la pace e la concordia tra i popoli.
A San Valentino sono dedicate, in ogni parte del mondo cristiano cattolico, cappelle, altari, parrocchie, circoli giovanili, scuole, corali; a Lui sono consacrati giovani fidanzati, coppie di sposi che sono stati capaci di maturare il loro amore per lungo tempo.
San Valentino (Interamna Nahars, ca. 176 – Roma, 273) fu un vescovo e un martire cristiano. Venerato come santo dalla Chiesa cattolica, da quella ortodossa e successivamente dalla Chiesa anglicana. Fu convertito al cristianesimo ed ordinato vescovo da San Feliciano di Foligno nel 197.
Nell’anno 270 Valentino si trovava a Roma per predicare il Vangelo e convertire i pagani. Invitato dall’imperatore Claudio II il Gotico a sospendere la celebrazione religiosa e ad abiurare la propria fede, rifiutò di farlo tentando anzi di convertire l’imperatore al cristianesimo. Claudio II lo graziò dall’esecuzione capitale affidandolo ad una nobile famiglia.
Valentino venne arrestato una seconda volta sotto Aureliano, succeduto a Claudio II il Gotico. L’impero proseguiva nelle sue persecuzioni contro i cristiani ed i vertici della Chiesa di Roma e, poiché la popolarità di Valentino stava crescendo, i soldati romani lo catturarono e lo portarono fuori città lungo la via Flaminia per flagellarlo, temendo che la popolazione potesse insorgere in sua difesa. Questo terzo arresto gli fu fatale: morì decapitato nel 273 per mano del soldato romano Furius Placidus, agli ordini dell’imperatore Aureliano.
La città di Terni custodisce il corpo del santo e lo invoca come pricipale patrono. Le reliquie del santo si trovano presso la basilica di San Valentino: tali reliquie pare furono portate nella città dai tre discepoli del filosofo Cratone, Apollonio Efebo e Procuro, convertiti dal futuro santo, e che per questo trafugamento furono martirizzati. Altre reliquie sono presenti nella cattedrale di Maria Assunta di Savona. È conosciuto anche come san Valentino da Interamna o san Valentino da Terni.
La festa di San Valentino fu istituita un paio di secoli dopo la morte del Santo, nel 496; si riallaccia agli antichi festeggiamenti di Greci, Italici e Romani che si tenevano il 15 febbraio in onore del dio Pane, del dio Fauno e del dio Lupesco. Divenuti troppo orridi e licenziosi, furono proibiti da Augusto e poi soppressi da Gelasio nel 494. La Chiesa cristianizzò quel rito pagano della fecondità anticipandolo al giorno 14 di febbraio attribuendo al martire ternano la capacità di proteggere i fidanzati e gli innamorati indirizzati al matrimonio e ad un’unione allietata dai figli.
Sono molte le storie entrate a far parte della cultura popolare, su episodi riguardanti la vita di questo santo:
– Una storia narra che Valentino, graziato ed “affidato” ad una nobile famiglia, compie il miracolo di ridare la vista alla figlia cieca del suo carceriere, Asterius: Valentino, quando stava per essere decapitato, teneramente legato alla giovane, la salutò con un messaggio d’addio che si chiudeva con le parole: dal tuo Valentino….
Un’altra narra come un giorno il vescovo, passeggiando, vide due giovani che stavano litigando ed andò loro incontro porgendo una rosa e invitandoli a tenerla unita nelle loro mani; il capo canuto, il volto sereno e sorridente del buon vecchio e quella rosa, tenuta in alto col gesto di donarla, ebbero il magico potere di calmare i due innamorati in lite. I due giovani si sposarono e tra loro nacque un’unione così felice che spinse molte altre coppie a seguire il loro esempio, al punto da indurre il Santo a dedicare un giorno dell’anno ad una benedizione nuziale generale.
Un’altra versione narra che il santo sia riuscito ad ispirare amore ai due giovani facendo volare intorno a loro numerose coppie di piccioni che si scambiavano dolci effusioni di affetto; da questo episodio si crede possa derivare anche la diffusione dell’espressione piccioncini.
Secondo un altro racconto, Valentino, già vescovo di Terni, unì in matrimonio la giovane cristiana Serapia, gravemente malata, e il centurione romano Sabino; l’unione era ostacolata dai genitori di lei ma, chiamato dal centurione al capezzale della giovane morente, Valentino battezzò dapprima il giovane soldato e quindi lo unì in matrimonio alla sua amata, prima che entrambi cadessero in un sonno profondo.
Ogni anno, il 14 febbraio, moltissimi fidanzati vanno a Terni per scambiarsi un voto d’amore, e gli sposi che hanno raggiunto il venticinquesimo o il cinquantesimo anno di matrimonio possono rinnovare l’impegno del loro legame. Oggi la festa di San Valentino è celebrata ovunque, ma in particolare a Terni che da sempre dedica al suo patrono, nel mese di febbraio, un nutrito calendario di iniziative di carattere culturale, sociale, scientifico e religioso. In tutta la città si tengono incontri letterari, conferenze, cortometraggi, mostre, concerti, eventi tra i più disparati nel campo artistico e dello spettacolo, legati ad un unico filo conduttore: l’amore. Tali manifestazioni “valentiniane”, durano per tutto il mese di febbraio e fanno di Terni la città dell’amore.
L’invito e la forza dell’amore che è racchiuso nel messaggio di San Valentino deve essere considerato in ogni angolazione; nell’amore risiede la solidarietà e la pace, l’unità della famiglia e dell’intera umanità.
in collaborazione con http://www.elama.it