
A sinistra Filippo Rossi e a destra Arianna Ciccone
di Alfeo Rinalducci
Il giornalista Filippo Rossi di “Fare Futuro” e Arianna Ciccone hanno presentato un nuovo mensile di “cultura e res pubblica” di grandi ambizioni titolato “CAFFEINA”, cm 22 x 22 grafica accattivante, ma con soli due colori e ben confezionato, e manco a dirlo targato politicamente.
Anche se (… si dice nell’articolo di Prima Romana del numero 1 che) “Caffeina Magazine è (o vuole essere? n.d.r.) un vagito di libertà che prende forza dalla rete (internet) per invadere, con nuove idee e nuovi stimoli, i vecchi territori del piombo e delle rotative. Un’avventura impossibile, ovviamente. Una sfida persa in partenza. Come d’altronde sono tutte le sfide più affascinanti: da affrontare con la coscienza di esplorare territori del pensiero umano per i quali non sono disponibili mappe definite, parametri codificati, alto e basso, nord e sud. Un viaggio senza bussola e senza confini stabiliti, insomma.”
Cavolo con una presentazione cosi ci aspettavamo un pomeriggio sinceramente affascinante e pieno di novità, e invece? La presentazione di grandi contenuti è consistita nella proiezione di 2 filmati di 1, 5 minuti ciascuno, totale 3 minuti. Si tutto qui. Risolto il problema del di, ovvero della presentazione del magazine entra in scena, guarda caso, Berlusconi. Nulla di nuovo sotto il sole, cose sentite per decenni, uno stucchevole caravanserraglio di contumelie degno dei peggiori talk-show “indipendenti” di Mamma Rai,
“Non è un grande comunicatore- dice Filippo Rossi – tanto che ripete sempre le stesse cose e pensate che in passato scrivevo io gli interventi a lui e Scajola. Berlusconi è figlio di una sub-cultura INDUSTRIAL-LOMBARDA e insieme alla Lega Nord fa politica per interesse e per salvarsi dagli avvisi di garanzia. Controlla tutta la stampa e le TV Italiane, fa politica di facciata, tanto è vero che i terremotati d’Abruzzo sono stati ospitati in case molto belle , è vero, arredate e con fiori freschi,vero anche questo, peccato però che per noi sembrano di plastica e non stanno nel centro storico”; … forse è un peccato, diciamo noi, che ancora qualche terremotato dell’Umbria di 13 anni fa sta ancora nei container e i centri storici non sono stati tutti restaurati. Sinceramente ci aspettavamo interventi di alto contenuto politico dei quali però si registrava grande latitanza ed il pubblico, non numeroso per la verità, apparentemente interessato, ha applaudito di tanto in tanto. In fondo gli hanno raccontato quello che si voleva sentirsi dire, dirò di più, si è sentito addirittura indispettito per l’unica voce di dissenso motivato, una voce che esprimeva delusione ed amarezza per le parole sentite e che arrivava dal fondo della sala.
Basta dire, a nostro favore, che quando un giornalista sceglie di stare da una parte e per questo scrive e riceve un compenso, ha fallito nel suo mandato e non è migliore di quelli che chiamano “criccaroli” e che si siedono nei vari scranni pubblici.
Nel monologo dei presentatori di tutto si parla ma non dell’Umbria; delle gravi notizie riportate solo dai giornali locali nessun cenno e a questo punto ci chiediamo: QUALI SONO I CONTENUTI POLITICO-CULTURALI RAPPRESENTATI DA CAFFEINA??? Al peggio non c’è mai fine!!!.in compenso costa poco, solo 10 euro a copia.
Auguri.