Posts Tagged ‘comunisti’

Ferroni/GC Perugia:”Dal 22 Gennaio saremo in Grecia, aderiamo alla “Brigata kalimera”

13 gennaio 2015

gcI Giovani comunisti/e della provincia di Perugia aderiscono alla “Brigata Kalimera” una “spedizione in Grecia”, come la definisce il manifesto, che dal 22 al 25 Gennaio chiama raccolta tutti/e i/compagni in solidarietà e appoggio della sinistra Greca, di “SYRIZA” e del popolo greco che dopo le lacrime, il sangue e le umiliazioni subite in forza della difesa di interessi di classe come quelli dei banchieri, dei finanzieri e dei lobbisti vede nella radicalità di un europeismo sociale, sostenibile e che rifiuta senza se e senza ma le politiche neo-liberiste di austerità, la possibilità e l’occasione di un riscatto e di una dignità da riconquistare. (more…)

I FASCISTI I COMPAGNI E LE MERENDE

29 agosto 2012

di Ciuenlai

Al tempo dello stalinismo, il popolo di sinistra divideva il mondo in due grandi categorie politiche:  I Compagni (Comunisti e qualche socialista “bravo”) e i Fascisti (tutti gli altri). Le cose , da allora, non sono cambiate molto. Oggi secondo il lodo Bersani, il mondo si divide ancora in due grandi categorie : I democratici (quelli che appoggiano il Governo Monti) e i Fascisti (tutti quelli che sono contro Monti). E i compagni? Solo quelli di merende!

Rifondazione comunista e i giovani comunisti di Perugia il 18 febbraio con la Fiom a Roma

11 febbraio 2012

Rifondazione comunista e i Giovani Comunisti di Perugia aderiscono e partecipano alla Manifestazione Nazionale indetta dalla Fiom per il prossimo 18 febbraio a Roma. Partiremo da Perugia alla volta della capitale perchè crediamo che quello che sta accadendo in Fiat sia di una gravità inaudita, con il rischio aggiuntivo che possa rappresentare per il capitalismo italiano un modello generalizzato da estendere a tutte le imprese metalmeccaniche e all’intero mondo del lavoro. Il “modello Marchionne” infatti sta determinando che le lavoratrici e i lavoratori non potranno più eleggere i loro rappresentanti sindacali. Così la Fiom, il più grande sindacato metalmeccanico, non potrà più rappresentare le lavoratrici e i lavoratori, indire assemblee, svolgere la sua democratica azione sindacale. E tutto questo perchè la Fiom si è opposta ai ricatti e ai diktat di Marchionne contro il contratto nazionale e il diritto di sciopero. Nello stesso tempo il governo Monti sta continuando, in perfetta continuità con le politiche di Berlusconi, a scaricare la crisi del liberismo e della speculazione finanziaria su lavoratori, giovani, precari, artigiani, pensionati: dalla controriforma sulle pensioni all’aumento dei carburanti, dalla reintroduzione dell’ICI alle nuove privatizzazioni dei servizi. Non solo. Il governo si accinge ad attaccare nuovamente l’articolo 18 e a proporre la drastica riduzione degli ammortizzatori sociali. In altri termini, mentre il 2012 sarà per il paese un anno di recessione con il rischio di una nuova ondata di licenziamenti, il governo sta continuando a mettere in campo le stesse politiche che hanno prodotto la crisi. Saremo dunque in piazza con la Fiom il 18 febbraio non solo contro Marchionne, ma anche contro Monti, con l’auspicio che da questo appuntamento di lotta si possa anche iniziare un percorso unitario della sinistra politica capace di proporre al paese una seria e credibile alternativa prima che i “tecnici” nostrani completino l’opera di distruzione dei diritti dei lavoratori.

Enrico Flamini  – Segretario Provinciale Prc-FdS Perugia

Andrea Ferroni –  Coordinatore Provinciale Giovani Comunisti Perugia

Ronconi: Inopportuna la loquacità del Presidente della Corte d’Appello

7 ottobre 2011

LETTERA A GOODMORNINGUMBRIA

Inopportuna l’intervista “del giorno dopo” rilasciata dal Presidente della Corte d’Appello di Perugia sulla sentenza “Meredith”. Il giudice, insieme alla Corte, aveva “parlato” il giorno precedente con la sentenza e non si comprende a quali fini abbia successivamente rilasciato sull’argomento una intervista a quotidiani nazionali riprendendo argomenti superati dalla stessa sentenza. Continua l’anomalia di un processo che tra pressioni mediatiche, politiche, ed ora protagonismi fuori luogo si distingue da tutti gli altri, producendo sensazioni inquietanti non solo sull’esito finale ma anche sull’intero procedimento.

Ma è ancherozzo ed inaccettabile    il tentativo di esponenti del PdL di buttare in politica il verdetto del processo Meredith proponendo anche confronti e similitudini con vicende processuali ben diverse. Un cinismo di cui non si avvertiva la necessità ma che la dice lunga sulle difficoltà di chi vi ricorre. Da respingere al mittente la classificazione di “comunisti trinariciuti” a chi ha voluto contestare la sentenza, respingendo ogni accusa ad una regione, l’Umbria, tradizionalmente tollerante e civile e che per questo sopporta anche coloro che è difficile giustificare”.

Atc3 Terni, Italia Federale: “Eroli aspetti a cantar vittoria”

23 settembre 2011

Nota congiunta del presidente nazionale Aldo Tracchegiani e del segretario di Narni, Massimo Marrucco

“Il presidente dell’Atc3 ternano-orvietano, avvocato Eroli, nel corso della conferenza stampa di ieri ha inveito contro i ricorrenti al T.a.r. (Comitato Nazionale per la Caccia, Italia Federale e Partito dei Comunisti Italiani) minacciando anche azioni legali. Vorremmo far presente che l’ambito territoriale di caccia non può di certo cantar vittoria, in quanto la sospensiva era praticamente inutile visto che i cacciatori, avvicinandosi la data di apertura avevano ormai pagato il raddoppio della tassa”. E’ quanto affermano in una nota congiunta il presidente nazionale di Italia Federale, Aldo Tracchegiani, e il segretario di Narni, Massimo Marrucco, in merito alle affermazioni del presidente dell’Atc3 Eroli sulla pronuncia del T.a.r. della settimana scorsa in merito al ricorso presentato contro il raddoppio della quota di iscrizione per i cacciatori umbri. “Sarà invece determinante – proseguono Tracchegiani e Marrucco – il giudizio di merito del 7 marzo 2012: nell’ipotesi che la sentenza sia favorevole ai ricorrenti, infatti, l’ambito dovrà restituire ai cacciatori 250.000 euro. Nel frattempo tale somma dovrà essere accantonata in bilancio e non potrà essere spesa per il progetto di piano faunistico, come dice l’avvocato Eroli. A tale proposito, ci chiediamo perché il comitato non decida di dimezzare tutte le indennità, compresa quella del presidente, onde poter ripianare il debito contratto di 172.000 euro”. “Eroli afferma che 9000 euro vengono date alle associazioni venatorie per le zone ZRC, che in base alla legge dovrebbero essere al massimo 12, ma se ne contano addirittura 24, probabilmente per accontentare tutti. In questo contesto Italia Federale sta invece raccogliendo le firme per una proposta di legge di iniziativa popolare per modificare la legge n° 157 ed abolire una volta per tutte gli Atc, attribuendo la gestione del territorio in modo volontario ai cacciatori di tutte le associazioni, scelti con il metodo delle primarie e non con i soliti vecchi sistemi”.

PRIMARIE – IL PD SE LA CAVA I BERSANIANI NO!

5 aprile 2011

Di Ciuenlai

Ci sono state le primarie. Il Pd ha evitato, per il rotto della cuffia, il cappotto. E’ scomparso a Città di Castello, ma è ricomparso a Gubbio. Ma più che il Partito, quello che, ieri, ha ricevuto un nuovo tremendo scossone, sono i suoi equilibri interni. La maggioranza (Bersaniani o Dalemiani fate voi) aveva, più o meno ufficialmente, presentato tre candidati (Duranti a Castello, Casoli a Gubbio e la Travicelli ad Assisi). Per ragioni diverse, hanno perso tutti e tre. La minoranza ne aveva presentato uno solo (Guerrini a Gubbio) e , contro ogni pronostico, l’ha portato a casa. Ma il tragico non è la sconfitta, ma come e dove hanno perso gli ex comunisti. Bacchetta ha umiliato Duranti, Casoli è stato poco più di una comparsa e la Travicelli non è riuscita a prevalere sulla sinistra, nonostante la discesa in campo di pezzi da 90 come Maria Rita Lorenzetti. E tutto questo è avvenuto in posti come Castello e Gubbio che , storicamente, sono considerate due roccaforti “rosse” dell’Umbria. Tradotto in soldoni, questo significa che una parte considerevole dell’elettorato di sinistra del Partito Democratico, da noi, continua a spostarsi sulle posizioni più moderate della minoranza. E non con gli ex Ds di Verini, Bracco e Agostini, ma con gli uomini provenienti dalla ex Margherita. Se oggi ci fosse un nuovo congresso, non è per niente scontato che a vincerlo sarebbero i seguaci di “Baffino”. Del resto basta prendere una carta geografica della Provincia di Perugia per rendersene conto. Nell’alta Umbria, dei Comuni di un certo peso, dopo ieri, rimane ai Bersaniani ormai solo l’enclave di Umbertide. Nella valle umbra sud, con la possibile perdita di Nocera Umbra, resiste solo Foligno, che, però, resta sotto la spada di Damoccle delle inchieste su sanitopoli. Perugia è spaccata in due, con notevoli mal di pancia e una sottile pratica della tecnica dello sgambetto tra i vari esponenti dell’attuale ed esile maggioranza (Bottini, Boccali, Locchi e Mignini). Al Trasimeno, Batino e compagni sono sempre più asserragliati dentro la rocca di Castiglion del Lago. Il centro, con l’eccezione di Marsciano, è ormai in mano alla destra. Il segreto di questa lenta ma inarrestabile scalata della minoranza del Pd sta in due precisi elementi politici. Primo la capacità di mettere in campo e dare spazio a persone, spesso giovani, adeguate alla realtà politica territoriale, che appaiono come una novità, se confrontate con quelle della concorrenza, che, in diversi casi, puzzano di apparato, lontano un miglio. Secondo l’applicazione costante di una linea che potremmo definire “di lotta e di Governo” . Fateci caso. Nelle istituzioni guidate dai bersaniani gli esponenti della minoranza sono costantemente all’attacco. Basta guardare quello che succede in Regione, e nei due principali comuni. E infine c’è una percezione del vecchio e della conservazione che qualcuno, a torto o a ragione, è riuscito ad appioppare addosso al grosso degli ex comunisti. Sarà forse per questo che, da un po’ di tempo, questa parte ha smesso di fare la voce grossa, si siede a tavola, e cerca un accordo?

P.S. – Grande affluenza alle primarie. Buona cosa, ma qualcuno dice che un bel tantino dei partecipanti, il 16 maggio, non voterà per il candidato del centrosinistra.

AGGIORNAMENTO – IL RIFORMISTA CI INFORMA OGGI CHE IL FENOMENO E’ NAZIONALE

Fiammetta Modena: Non c’e’ spazio per ambigue posizioni che cercano l’accreditamento a sinistra

5 novembre 2010

 

Fiammetta Modena

”Cosa comporta per l’Umbria Fli? ”Poco”, anche secondo Fiammetta Modena, portavoce dell’opposizione in Regione. ”Chi sta in Umbria – ha commentato – conosce i comunisti, i
post-comunisti e i loro sistemi. Non c’e’ spazio per ambigue posizioni che cercano l’accreditamento a sinistra”. ”La nostra regione – ha incalzato, invece la Modena – e’ attraversata da più di un mese dai boati di una delle inchieste più scandalose in tema di voto di scambio, inchiesta ovviamente ignorata da gruppi nazionali mediatici che passano il loro tempo dietro ai respiri di Fini, ai sospiri dei governi tecnici e al buco della serratura di casa Berlusconi”.