Posts Tagged ‘costituzione’

Perugia, Incontro/dibattito su LA RIFORMA DELLA COSTITUZIONE

26 settembre 2016
Mercoledì 28 settembre ore 16
Palazzo dei Priori, Sala dei Notari – Perugia

Nell’ambito del ciclo di incontri I mercoledì di Scienze politiche organizzati dal Dipartimento dell’Ateneo perugino, i temi del dibattito politico-istituzionale che ruotano attorno al referendum verranno discussi e analizzati da cinque autorevoli esperti di questioni giuridiche e costituzionali. L’onorevole Andrea Mazziotti, Presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati, si confronterà con il prof. Francesco Clementi (Dipartimento di Scienze politiche, Università degli Studi di Perugia) e con il prof. Mauro Volpi (Dipartimento di Giurisprudenza, Università degli Studi di Perugia). Il prof. Ambrogio Santambrogio (Direttore del Dipartimento di Scienze politiche, Università degli Studi di Perugia) introdurrà il tema e i relatori mentre il prof. Roberto Segatori (Dipartimento di Scienze politiche, Università degli Studi di Perugia) presiederà il dibattito.

Informazioni e contatti:
Dipartimento di Scienze politiche dell’Università degli Studi di Perugia
loreto.dinucci@alice.itclaudia.mantovani@unipg.it

L’ITALIA E’ UNA REPUBBLICA INCOSTITUZIONALE ? FORSE NON E’ PIU’ NEMMENO UNA REPUBBLICA

5 dicembre 2013

costituzione-repubblica-italianaL’Articolo 1 della nostra Costituzione, così recita:
L’Italia è una Repubblica, fondata sul lavoro.
La Sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Oggi la possiamo interpretare così: (more…)

Il Movimento 5 Stelle, la Costituzione e i doppi incarichi

22 luglio 2013

Il senatore Lucidi presenta un ddl su “Incompatibilità dei parlamentari”

Riceviamo e pubblichiamo

Qualcuno ci ha fatto credere, da oltre 20 anni, che la nostra Costituzione sia tutta da riscrivere. Il bello è che molti hanno cominciato a ritenere che ciò fosse davvero necessario. A pensarci bene, la nostra Costituzione contiene (more…)

Comune di Perugia: COSTITUZIONE DI PARTE CIVILE SUL CASO ROSI

4 febbraio 2013

“Bene la costituzione di parte civile da parte del Comune, ma la si faccia per tutti i reati violenti per difendere l’interesse della città e dei perugini”.

Così intervengono sulla vicenda con un comunicato in comune il PdL e Fratelli d’Italia firmato dai Consiglieri Comunali Rocco Valentino, Massimo Perari, Andrea Romizi ed Emanuele Prisco.

“Sostegno e plauso dei Consiglieri Comunali di opposizione nei confronti (more…)

BENIGNI; CI HAI TRADITI ANCHE TU

22 dicembre 2012

Riceviamo e pubblichiamo

Tanti bei discorsi ma io mi sono svegliata stamattina per niente orgogliosa di appartenere a questo popolo, ma schifata della sua ipocrisia, quella che tu ieri sera non hai fatto altro che (more…)

CONDANNATI DALLA STORIA E DALL’INCOMPETENZA TRA LEGGI INADEGUATE E DISPERAZIONE DILAGANTE

31 ottobre 2012

La drammatica crisi che pervade il nostro Paese è il risultato di una lunga conflittualità interna istituzionale, politica e sociale che ha, lentamente ma inesorabilmente, ferito l’amor patrio degli italiani, annullato il prestigio nazionale all’estero , logorato il sistema produttivo , appiattito la cultura e danneggiato gravemente l’elemento portante di qualunque società, ovvero, la famiglia. (more…)

CONDANNATI DALLA STORIA E DALL’INCOMPETENZA TRA LEGGI INADEGUATE E DISPERAZIONE DILAGANTE

10 Maggio 2012

Vincenzo Maria Gullace

di Vincenzo Luigi Gullace

La drammatica crisi che pervade il nostro Paese è il risultato di una lunga conflittualità interna istituzionale, politica e sociale che ha, lentamente ma inesorabilmente, ferito l’amor patrio degli italiani,

annullato il prestigio nazionale all’estero , logorato il sistema produttivo , appiattito la cultura e danneggiato gravemente l’elemento portante di qualunque società, ovvero, la famiglia.

Questo declino può essere combattuto ed evitato se, tra le varie possibili soluzioni, si avrà il coraggio di tenere bene a mente un mirabile passo di una delle tante lettere che Santa Caterina da Siena, Compatrona d’Italia e d’Europa, inviò nel 1373 a personalità del mondo politico dell’epoca, “ niuno Stato si può conservare nella legge civile in stato di grazia senza la santa giustizia “. (more…)

SIAMO SICURI CHE LA SOVRANITA’ APPARTENGA AL POPOLO?

2 Maggio 2012

Olga Stavel

Desidero porre l’attenzione su un articolo fondamentale della Costituzione Italiana: “L’Italia è una Repubblica DEMOCRATICA fondata sul LAVORO. La SOVRANITA’ appartiene al POPOLO che la esercita nei limiti della Costituzione”. Ora riflettiamo sulle parole veramente importanti di questo scritto: DEMOCRAZIA, LAVORO, SOVRANITA’ del POPOLO. In Questo articolo si esprime un concetto importantissimo che i cittadini italiani hanno perso di vista e cioè il fatto che un governo DEMOCRATICO debba essenzialmente RAPPRESENTARE un popolo. In questo caso sono i membri di un governo democratico ad essere al servizio dei cittadini e non il contrario. Nella misura in cui i cittadini sono al servizio di un governo, la democrazia si trasforma automaticamente in DITTATURA. Questa dittatura celata da una falsa democrazia si è instaurata in Italia da diversi, troppi, decenni. Gli italiani sono stati lentamente assoggettati ad un sistema di governo non democratico dove, attraverso una falsa libertà di stampa, di parola, di opinione e di mercato, si sono celate le vere manovre sovversive da parte del governo ai danni della costituzione stessa. l’Italia è  come un grande condominio e gli italiani i suoi condomini…I cittadini eleggono dei rappresentanti perché si occupino della gestione ordinaria e straordinaria dell’intero paese. E’ importante capire questo concetto: i nostri rappresentanti sono nostri dipendenti così come lo è l’amministratore di un condominio! Allo stesso modo deve essere gestita la retribuzione di questi rappresentanti: gli elettori dovrebbero stabilire una “paga” elargita attraverso un regime fiscale (come le quote di condominio) equo e trasparente; non sono i rappresentanti di un governo a dover stabilire quanto guadagnare!  Purtroppo la pigrizia e il disinteresse degli italiani nelle faccende gestionali del nostro paese hanno permesso ai rappresentanti del governo, nostri dipendenti, una presa di potere talmente forte che ha portato l’Italia ad una situazione completamente ribaltata: invece di prendersi cura dei nostri interessi i Signori del Malgoverno ci usano per soddisfare i loro affari. Noi lavoriamo per colmare i vuoti creati dai disastri economici dei decenni passati. Noi lavoriamo per permettere loro un tenore di vita insostenibile. Noi lavoriamo col pensiero fisso di far fronte ad un sistema fiscale iniquo. A noi viene chiesto di fare uno sforzo, di collaborare, di “stringere la cinta”. Ci siamo abituati lentamente a considerare i nostri rappresentanti come sovrani assoluti sulle nostre entrate economiche e addirittura sulle nostre vite! Grazie al retaggio storico di vecchi schemi mentali che, volente o nolente, ci porta a considerare il governo come sovrano assoluto. Nelle nostre menti sono ancora vivi i Borboni, i Savoia, il Papato…ancora dopo 150 anni di Repubblica Democratica. Abbiamo creduto di essere liberi di esprimere le nostre idee creando i partiti politici, ma questo ci ha divisi; abbiamo creduto di essere civili inventato i sindacati per sostenere e difendere la classe dei lavoratori, ma questo ci ha divisi; abbiamo spartito l’Italia tra Sud e Nord…e questo ci ha ulteriormente divisi. In tutti questi decenni ci siamo legati le mani da soli complicandoci la vita; complicando la gestione del paese in nome di una democrazia fittizia. Abbiamo accettato, senza ribellarci, lo sviluppo di una burocrazia talmente ingarbugliata che ha creato quello stato di confusione necessaria ad offuscare le manovre sovversive e anticostituzionali del nostro governo. E’ arrivato il momento di riprendere la situazione in mano avvalendoci dei nostri diritti costituzionali.

La vera rivoluzione di questo millennio è nel pensiero. La consapevolezza allontana le paure, le angosce, il senso di precarietà. Dire “NO” è un nostro diritto e ogni forma di ritorsione deve essere considerata antidemocratica.

E’ questo il concetto che tutti gli abitanti di una Repubblica Democratica dovrebbero capire: non sono i cittadini a temere un governo, ma è il governo a dover temere i cittadini! Se noi non siamo d’accordo con le decisioni del governo in carica abbiamo il diritto, il dovere e la facoltà di destituirlo.

 

 

Aloia: indispensabile la revisione della Costituzione della Repubblica Italiana

8 febbraio 2012

Anche il Consigliere Comunale  di Gubbio, l’Avv. Nicola Maria Aloia, ha partecipato ed invitato a partecipare alla raccolta di firme lanciata dall’On. Stefania Craxi finalizzata alla presentazione di un disegno di legge per la revisione della Costituzione della Repubblica Italiana. Grande eco ha avuto sulle maggiori testate giornalistiche Italiane il risultato ottenuto da questa nuova azione politica intrapresa dall’On. Craxi, ben 30.000 firme in poco meno di un mese. Nelle interviste rilasciate ai vari quotidiani, sia di centro, che di centro sinistra, che di centro destra, la promotrice On. Craxi ha riaffermato un principio di libertà rinnovamento e riformatore che ha sempre caratterizzato la Sua opera. Sintetizzando, con questa petizione popolare, massima espressione della volontà dei cittadini, e non dei partiti sui cittadini, l’On. Craxi lancia questa sfida finalizzata alla richiesta di una nuova Costituente con l’obiettivo di scrivere una nuova Costituzione, in quanto quella odierna viene definita dalla stessa On. Craxi, e condivisa da tutti noi che sosteniamo questa idea come  “  un ammasso di regole tese a combattere il rischio di un nuovo fascismo. Di qui i poteri quasi nulli del presidente del Consiglio, il bicameralismo con doppia lettura delle leggi, il potere dei partiti sui cittadini. Ma il pericolo fascista non si è mai affacciato, salvo che nelle manifestazioni di certi partigiani, e tutti siamo rimasti fermi a fissare un fantasma mentre la macchina dello Stato andava a rotoli”

Finalmente qualcuno che ha avuto il coraggio di gridare … Il Re è nudo!

 

La Croce, supremo gesto d’amore offerto all’umanità

25 Maggio 2010

di Bruno Di Pilla

Ferma restando la laica “sacralità” del diritto civile alla scelta religiosa di ogni essere umano (con la relativa libertà di proselitismo, artt. 19 e 20 della Costituzione Italiana), chi potrebbe ritenersi offeso dalla presenza di un Crocifisso nelle scuole? Quel supremo gesto d’amore verso tutti gli uomini, senza distinzione di stirpi, nazionalità e categorie sociali, fece crollare barriere millenarie tra razze, popoli e classi, muovendo a pietà le più indurite coscienze già nella Roma imperiale e diffondendo l’idea dell’assoluta uguaglianza – e fratellanza – tra creature dello stesso Dio. Sia pur lentamente, ne derivarono radicali metamorfosi nel pensiero di filosofi e governanti. Schiavi, oppressi ed infermi vennero addirittura prediletti dal Cristianesimo, grazie anche all’esempio di Gesù operaio, che si rese promotore del riscatto del mondo del lavoro. Le antiche società avevano sempre considerato la cultura un privilegio riservato agli uomini liberi, mentre i seguaci della nuova religione, partendo dal presupposto che ogni persona dovesse essere educata e “sorretta”, per lungo tempo si accollarono i compiti di pubblica istruzione ed assistenza che gli Stati avrebbero poi rilevato, nel migrare dei secoli, ritenendoli fondamentali per la loro stessa sopravvivenza. Nel Medioevo fu il Cristianesimo a promuovere la ricerca scientifica, favorendo il sorgere delle prime cittadelle del sapere avanzato, definite Università. Dall’editto dell’imperatore Costantino in poi (313 d. C.), mutò anche la concezione del potere politico, finalmente inteso come servizio alla collettività. “Non sono venuto per essere servito – aveva detto il Cristo – ma per servire”. Così, in epoca rinascimentale, nel vecchio e nel nuovo mondo, unica fonte del diritto non fu più ritenuto lo Stato, di volta in volta personificato da sovrani capricciosi e tirannici, ma le leggi civili cominciarono a conformarsi ai Dieci Comandamenti, che, sia pure a fatica, trasformarono l’agire umano e dischiusero le porte allo “jus naturale”, diritto delle genti, in base al quale la comunità internazionale sarebbe stata considerata, per la prima volta, un’unica grande famiglia ed ogni individuo, “tempio del Signore”, avrebbe ricevuto maggiore dignità. D’altronde, il messaggio salvifico e fortemente sociale della fede cristiana mai ha rinnegato i lumi della ragione. Anzi, diffondendo l’idea ebraica del Dio unico – geloso Creatore delle sue opere – e confutando le primordiali concezioni di un universo frutto del caos e dell’uomo disperato e solo, in preda all’ineluttabile fato, i cristiani predicarono che il cosmo è sapientemente ordinato ed accessibile all’intelletto umano. Magia e superstizioni furono ridimensionate ed in molti casi sconfitte, mentre emersero nobili sentimenti dai meandri della coscienza, quali speranza, condivisione dei beni, pentimento, amore, umiltà generosa, rispetto per ogni vivente. Certo, nell’arco di due millenni, non sono mancati gravissimi errori, ombre e miserie. La Buona Novella è stata spesso confusa con credenze fallaci, lo spirito ha ceduto alle lusinghe terrene, il misticismo è stato inquinato dal potere temporale di uomini abusivamente saliti sulla barca del pescatore Pietro, avidi di piaceri e gloria personale. Tuttavia, incessanti sono state le spinte riformatrici e catartiche (agostiniane, francescane, luterane, calviniste, cattoliche conciliari), che hanno permesso alla più grande confessione planetaria di rafforzare ed estendere le proprie radici, al punto che i suoi prosèliti, oggi, sono oltre un miliardo e mezzo su sei. Chi, in ufficio e nelle aule scolastiche europee, può temere una Croce?