Posts Tagged ‘cutrona’
24 aprile 2020
Da un racconto di Francesco La Rosa nasce la fata Burlona. Un omaggio a Castelluccio di Norcia, con l’augurio che possa ritrovare presto la serenità perduta e la gioiosità di un tempo.

Mariella Cutrona
C’era una volta una fata, la fata Burlona, vestita di luce e di ali vibranti e scintillanti
come diamanti al sole. La fata Burlona viveva nel regno incantato delle fate, dove volava leggiadra, spargendo nell’aria armonia, gioia e, di tanto in tanto, un po’ di polverina orticante, che irrigidiva le ali delle sue amiche fate.
Burlona conosceva il linguaggio degli animali e, all’imbrunire, amava ascoltare le loro
esperienze.
Anche il vento le raccontava spesso di paesi lontani e di esseri umani che piangevano,
ridevano e scherzavano.
Cominciò a desiderare, a sognare il mondo degli umani e un giorno, decise di indossare un vestito dai colori sgargianti, il più bello, e volò sulla terra.
Burlona scelse di vivere nella piana di Castelluccio di Norcia per poterla trasformare in un tripudio di colori, di fiori e di profumi e si divertiva molto nel veder impallidire
improvvisamente le facce incredule dei contadini e dei pastori, quando papaveri,
genzianelle e trifogli spuntavano dal nulla tra le pietre. (more…)
Tag:burlona, castelluccio, cutrona, di, fata, femminile, fiaba, francesco, in, la, la rosa, mariella, norcia, sacro, umbria
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28 gennaio 2020

Junior Cally
” Lei si chiama Gaia … balla nuda…dopo te la da. Si chiama Gaia, perché fa la troia, per la gioia di mamma e papà. L’ho ammazzata, strappato la borsa, c’ho rivestito la maschera. “
Roba da matti. Da rimanere pietrificati, la mitica Medusa non avrebbe saputo fare di meglio. Sono i versi di una becera canzone del rapper Junior Cally invitato al Festival di Sanremo che andrà in onda tra pochi giorni. Il rapper inneggia allo stupro, alla violenza, all’omicidio, a dire il vero al “femminicidio.”
In ogni caso, sono reati previsti dall’articolo 414 del Codice Penale. Come può la Rai, un servizio pubblico giustificare al Festival della canzone italiana, trasmesso in eurovisione, la presenza di un personaggio sempre più discusso negli ultimi giorni, che ha voglia di sdoganare il femminicidio, la violenza di genere?
Chi è Gaia? Una ragazza da annientare, sottomettere, assoggettare fino alla schiavitù o alla morte?
Cosa lasciamo intendere ai nostri ragazzi già vessati da comportamenti coattivi, erotismo violento, quasi incapaci di riconoscere nell’eros la forma più pulita di interazione fra due corpi?
Approvare leggi contro la violenza, ricordare il passato, non basta, per ridurre la violenza è necessario formare i giovani e dare loro il buon esempio, gli adulti abbiamo la responsabilità di proteggere i ragazzi nella loro fase adolescenziale. Proteggere, occorre proteggere. E sapete da dove dobbiamo cominciare? Dal chiedere a gran voce a Junior Cally di mostrare il suo volto. Dovrebbe avere il coraggio di guardarci negli occhi quando insulta una donna per il solo piacere di farlo, o di torturarla e ammazzarla in diretta televisiva solo per far lievitare gli ascolti. È facile fare il bullo dietro ad una maschera. Il conduttore Amadeus che si mostra avvilito, si deve rendere conto che la sua è una scelta inaccettabile, non è una guerra, è un riferimento sessista che va censurato. Le scelte non vanno difese ad oltranza, a spada tratta quando incitano al femminicidio. Il festival è una vetrina per chi vuole fare arte. Mio caro Amadeus deciditi: o inviti giornalisti che lottano contro la violenza delle donne, o cantanti che inneggiano alla violenza delle donne. Basta un pizzico di coerenza e la pillola va giu’…la pillola va giu’!
Mariella Cutrona
Tag:amadeus, cally, cutrona, festival, junior, mariella, sanremo
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24 ottobre 2019
Tratto dal volume Sacro Femminile in Umbria
di Mariella Cutrona
Fisicamente deboli e moralmente fragili le donne del medioevo posseggono una sacralità che muove le loro azioni e il loro ruolo, dovuta a forze misteriose e mistiche per cui spesso gli uomini le temono e le rispettano. Tanti luoghi comuni che, nel corso dei secoli si erano stratificati, si sfoltiscono ed emergono figure di donne fuori dal comune, che, sia pure nelle difficoltà sociali del momento, riescono a forgiare una storia di vita destinata a lasciare tracce indelebili dell’epoca e

Mariella Cutrona
inconsapevolmente a proiettarsi nella storia dei propri luoghi e non solo, come Caterina da Siena. Nel Medioevo le condizioni della donna risultano essere diverse da quelle che i pregiudizi spesso portano a ritenerla completamente soggiogata dal pensiero maschile e dall’essere dominante dell’uomo. Dalla bibliografia dell’epoca traspare più o meno velata una vera e propria angoscia verso la donna. A lei viene attribuita la morte di Giovanni Battista, la rovina del coraggioso Sansone. La sua bellezza superficiale costituisce la peggiore delle illusioni. Temute, come mostri tentatori, create per mettere alla prova virtù e santità degli uomini. Nel pensiero medievale si scontrano due simboli di donne: Eva, vista, come origine del male, e Maria, vista come la (more…)
Tag:cutrona, d'arco, donna, femminile, giovanna, in, mariella, matteuccia, medioevo, ripabianca, sacro, umbria
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3 febbraio 2018

copertina del volume da un dipinto di Mariella Cutrona
“La mia libertà? Una libertà assoluta che non tollera lucchetti e non sopporta freni. Non mi è mai piaciuto, e non mi piace, vivere in libertà vigilata che non consente nemmeno di spaziare al di là dello stesso pensiero e di non godere di quegli stimoli vivi e vivaci per un viaggio oltre l’orizzonte e sempre più verso l’insondabile e insaziabile infinito, frutto di sensazioni ed emozioni che sfociano a volte nell’incredibile, che solo un animo libero e dotato di coraggio può raggiungere e abbracciare”.
E’ quanto dichiarato a Goodmorning Umbria da Vincenzo Fiore a sostegno delle ragioni che lo hanno spinto a scrivere “Inchiostro d’anima”, che ha voluto presentare ad Alcamo, il 25 novembre scorso, in omaggio a una terra, la Sicilia, che gli ha dato la spinta definitiva per la pubblicazione della sua prima fatica poetica. (more…)
Tag:adragna, cristina, cutrona, d'anima, fiore, inchostro, libro, mariella, vincenzo
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22 settembre 2017

Mariella Cutrona
Dipingere è un’operazione particolarmente complessa, è mettere i colori delle proprie esperienze sul bianco, come se le pennellate portino ad una spontanea confessione del proprio passato, della propria vita.
I colori allora diventano una possibilità, la possibilità di tonificare i muscoli intellettivi con quel gioco di luci e ombre che, nel dare forma e sostanza a un fiore, a un paesaggio, a un volto, sembra riportare su una tela o altro supporto quella che è la vera anima della pittrice Mariella Cutrona. (more…)
Tag:Arte, cutrona, fiore, francesco, gubbio, la rosa, mariella, mostra, vincenzo
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7 settembre 2017

Mariella Cutrona
E’ il Festival internazionale del Medioevo a Gubbio l’ambiente ideale per Mariella Cutrona per presentarsi agli appassionati d’arte. Mariella è stata protagonista del volume Sacro Femminile in Umbria con uno scritto ” La donna nel Medioevo” presentato la primavera scorsa in un memorabile incontro con la partecipazione (more…)
Tag:associazione, cutrona, donatella, francesco, gubbio, la rosa, mariella, medusa, mostra, porzi, severini, tagnani, tania, teresa
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11 giugno 2017
Il “sacro femminino” nella terra Umbria: terra di mezzo, terra mater eppure terra dai mille volti, dalle molte voci dissonanti. Cuore verde. Oasi di pace.Terra a misura d’uomo, umile e silenziosa terra dei contrari: lodata eppure trascurata, indifesa eppure temuta. Io dico: Terra femmina!
Questa terra è sacra e profana: è femmina come le sue femmine.
Regine, schiave, sante e peccatrici, sagge eppur leggere.
(Chiara, Agnese, Beatrice, Rita, Scolastica, Angela, Veronica, Angelina di Marsciano, Lucia di Narni Margherita e tantissime altre sconosciute, magari anche prima dell’era cristiana, e Vittoria Accoromboni, Colomba Antonietti, Maria Alinda Bonacci Brunamonti). (more…)
Tag:capacciola, cutrona, femminile, fotolibri, gubbio, libreria, mariella, massimo, sacro, umbria
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8 giugno 2017

Mariella Cutrona
di Mariella Cutrona
A distanza di quasi due secoli dalla morte Beethoven non ha posteri, ma solamente contemporanei. Noi viviamo la sua musica come se fosse ancora tra noi e potessimo udire quella sua voce irata, il suo riso selvaggio, il suo carattere tipicamente fiammingo, volubile. Nulla è svanito, l’umanità in lui diviene suono, e da lui riceve il più potente messaggio del proprio tempo perché Beethoven ha dolorosamente conquistato la propria umana dignità. Il suo senso selvaggio di indipendenza, la fanatica volontà di perfezione, la grandezza morale e spirituale, la tragedia del suo vivere è divenuta un inno all’esistenza. Come nessun altro infatti, egli rappresenta la sorte umana, come nessun altro ha dato l’esempio dell’uomo che non si piega, che si erge in tutta la sua forza, la sua grandezza e suggella il proprio dolore sublimandolo e trasformandolo in musica. E in musica rappresenta l’inquietudine, l’amore, la felicità, le emozioni.
“La musica è un’espressione più alta di qualsiasi filosofia…nella musica vive una sostanza infinita non del tutto afferrabile”.
L’inquietudine si coglie nella 5 sinfonia scritta tra la fine del 1807 e l’inizio del 1808, quattro note “il destino che bussa alla porta” popolarmente interpretato come senso di inquietudine per la sordità crescente. Si

Beethoven
racconta che l’idea musicale gli fu stimolata da un avventore di un’osteria che durante l’attesa, tamburellava con una moneta sul bancone. Il destino batte alla porta, l’umanità lotta contro il fato avverso. La quinta sinfonia è il simbolo musicale della grandezza umana. Nei palchi di prima fila, un anno dopo la morte del compositore fece singhiozzare molti giovani, altri risero forte, altri ancora si strapparono i capelli tra mille contorsioni stravaganti.
L’amore…Per Elisa un pezzo pianistico del 1810 dedicato ad una donna Teresa Malfatti, uno dei grandi amori del compositore. Non esiste l’autografo di Beethoven, ma in una copia dell’epoca in possesso di un suo allievo non figura il nome Elisa ma Teresa, la figlia di un commerciante viennese. Amore delicatissimo, trasognato, affidato alle mani si anima brevemente per concludersi dolcemente con il ritorno al cullante tema iniziale.
La felicità…Inno alla gioia della nona sinfonia, su testo di Schiller composto tra il 1822 e il 1824 è una marcia di gioia, felicità festante che accompagna l’uomo che percorre il cammino gioioso della vita. Un messaggio grandissimo di pace e fratellanza universale. La gioia, non allegria e spensieratezza, ma risultato unico, speciale che l’uomo raggiunge quando si libera dall’odio e dalla cattiveria.
Nel 1985 i capi di Stato e di governo europei adottano l’Inno alla gioia come Inno ufficiale dell’Unione Europea.
” L’uomo è per ogni uomo un fratello! Che tutti gli esseri si abbraccino! Un bacio al mondo intero!”
E per rimanere in tema di emozioni anche la sua morte come scrisse il conte Zmeskall produsse a Vienna un’emozione di cui non si ebbe mai ricordo. Da venti a trentamila persone accompagnarono Beethoven alla tomba, Schubert reggeva i cordoni del feretro. Oggi, la musica di Beethoven viene suonata nelle scuole, per i bambini è importante capire che i suoni che ci circondano sono anch’essi musica e che loro stessi possono far parte del mondo musicale: cantare in locali chiusi per sentire l’effetto della propagazione sonora, associare diversi strumenti ai suoni della natura, iniziare a studiare uno strumento musicale, indovinare l’emozione che evoca un brano musicale, cantare una melodia ascoltata per la prima volta. Già le emozioni…
“Egli fu un’artista, e chi verrà dopo di lui non potrà proseguire lungo la sua via ma dovrà ricominciare da capo, perché Egli non si è fermato che là dove ha termine l’Arte…cosi lo saluta per l’ultima volta il suo amico Grillparzer” .
Tag:alla, beethoven, cutrona, gioia, inno, mariella, nona, quinta, sinfonia
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28 aprile 2017
Perugia
Un lembo di cielo senza colore,
il saltellare del nero lucente di un merlo…
mi accolgono a Perugia.
La pietra inghiotte i miei passi, incerti.
Un’assoluta gioia
e il bisbigliare del cuore riempie le
ombre della sera.
La bellezza della città antica mi conduce a Dio.
Avverto i grani della polvere sacra d’amore,
il cigolare dei carri latini
nell’eterna fuggitività del tempo.
Perugia…
Il calore della sua gente scritto per le
vie, sulle aste delle bandiere,
nell’atmosfera fidata della saggezza
umana che sfugge all’imperversare del vento
primaverile.
Emozione di un canto mistico, sacro,
perpetuo.
Profumo di armonia,
di incontri che cambiano l’animo
di poesia che gira nell’aria come
polline.
Perugia…
Accoglienza
di gente che non misura il respiro,
di gente che non ha confine umano,
di gente che ti apre il cuore
in quell’immenso
sacro femminile di Umbria.
Mariella Cutrona
Con questi versi desidero rendere omaggio a Perugia e far giungere il mio grazie alla Presidente del Consiglio Regionale Donatella Porzi, all’assessore alla cultura del comune di Perugia Teresa Severini, e a tutte quelle persone intervenute alla presentazione del Sacro Femminile in Umbria che con il loro sorriso hanno espresso tutto il proprio interesse per il volume e per quanto da me firmato, dalle mie opere pittoriche alla applauditissima fiaba della Fata Burlona. Un sorriso il vostro care amiche e amici che difficilmente dimenticherò. Un grazie grande ..grandissimo a te caro direttore Francesco La Rosa per la fiducia accordatami!!
Tag:cutrona, donatella, femminile, francesco, la rosa, mariella, poesia, porzi, sacro, severini, teresa
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27 aprile 2017

da sinistra: Floriana La Rocca, Francesco La Rosa, Teresa Severini, Donatella Porzi, Mariella Cutrona, sullo sfondo il manifesto perla pace dedicato al Sacro Femminile in Umbria
Nella prestigiosa sala Brugnoli di Palazzo Cesaroni in Regione, con il patrocinio dell’Assemblea Legislativa Umbra, del Comune di Perugia e relatori Donatella Porzi, presidente, Teresa Severini, assessore alla cultura del Comune di Perugia, Mariella Cutrona, artista e preziosa nostra collaboratrice, giunta appositamente da Palermo, Umberto Trenta, portatore apprezzato del manifesto firmato dai premi Nobel per la pace, Floriana La Rocca, attrice che ha letto con sapiente maestria due poesie, è stato illustrato il volume “IL SACRO FEMMINILE IN UMBRIA”.
(more…)
Tag:anna, benedetti, cutrona, diego antolini, donatella, femminile, fiore, floriana, francesco, franco, in, la rocca, la rosa, mariella, porzi, rita, sacro, severini, teresa, trenta, umberto, umbria, valentini, vincenzo, volume
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20 marzo 2017

La fata burlona di Castelluccio in un dipinto di Mariella Cutrona
Arriva un primo segnale positivo per sbloccare la situazione degli agricoltori di Castelluccio che sono alle prese con il problema della semina della lenticchia. L’assessore regionale ai trasporti Giuseppe Chianella, che nei giorni scorsi aveva seguito costantemente la vicenda, ha concordato con Anas la possibilità di un trasporto straordinario dei mezzi attraverso la Galleria di Forca Canapine. “A partire da giovedì prossimo – ha affermato Chianella -, in un giorno ovviamente concordato con le altre Istituzioni ed i coltivatori interessati, sarà possibile far salire i trattori, tutti i mezzi e le attrezzature necessarie per la semina, da Norcia fino a Castelluccio. Era questa una delle richieste che venivano dagli stessi imprenditori agricoli ed il fatto che l’Anas abbia acconsentito sblocca sicuramente la situazione. (more…)
Tag:apertura, castelluccio, chianella, cutrona, mariella, norcia, strada
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24 dicembre 2016
Notte di Natale

Mariella Cutrona
Sul mio capo chino
la lieve carezza di una mano.
Chiudo gli occhi,
le campane suonano
di pace
sulla terra,
di buona volontà
per gli uomini.
E quella carezza,
dono fatato,
inatteso
insiste sulle mie braccia.
È Gesù Bambino.
Pallido, triste,
quasi furtivo
nell’asciugare lacrime di fame
dei fanciulli,
nello spingere
gli uomini
in un abbraccio universale
per abbattere
i muri della miseria,
della povertà,
dell’indifferenza,
dell’intolleranza,
della discriminazione,
della disuguaglianza.
E le campane suonano,
a festa.
Nel cielo risplende una stella divina.
Gesù è nato.
L’ho visto, mi ha accarezzato.
Mariella Cutrona
Tag:cutrona, di, mariella, natale, notte
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30 novembre 2016
Riceviamo e pubblichiamo
In questi giorni che ci separano dal 4 dicembre, le forze ‘’brute’’ del SI stanno scatenandosi con l’intento di incutere terrore e paura negli elettori e soprattutto tra gli indecisi e annunciano che: se dovesse vincere il NO si fermerebbe il Paese che precipiterebbe nel caos con conseguente abbattimento sull’intera Italia di una sorta di giudizio universale.
Un ricatto morale bello e buono! (more…)
Tag:cutrona, del, le, mariella, no, ragioni, referendum
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22 aprile 2016
Nel continuare ad onorare la mia garbata cortesia nel confrontarmi con il prossimo ribadisco che: dall’umanesimo definito come movimento ideologico-culturale che afferma la dignità degli esseri umani e che caratterizza una grande fiducia nell’intelligenza umana parte la citazione a Pico della Mirandola e alla sua opera letteraria il De dignitate hominis.
E non dal mio non professare la fede cristiana.
Preferisco la chiesa invisibile alla chiesa visibile …ma ciò non toglie che io non creda in un essere superiore che sta più in alto degli uomini…altrimenti esisterebbe una spiegazione per tutto. Per quanto riguarda il suo quesito posto in merito a Dio e all’assolutezza della legge morale, uno dei postulati della ragione pratica di Kant prevede l’esistenza di Dio. La stessa vita morale rimanda a Dio: non nel senso che la legge morale e la sua obbligatorietà si basi su Dio, ma nel senso che Dio è basato, cioè è rivelato dalla legge morale. Non dobbiamo considerare certe azioni come doverose perché sono precetti di Dio, ma dobbiamo considerarli come precetti di Dio perché sono interiormente doverose. Secondo Kant è la religione che si basa sulla morale e non viceversa. La religione è infatti la legge che è in noi, in quanto riceve autorità da un Giudice: è la morale applicata alla conoscenza di Dio. Se la religione non è integrata dalla morale, essa non è che implorazione dei favori celesti. Kant identifica religione e morale, ad assorbire la prima nella seconda.
Mariella Cutrona
Tag:capacciola, cutrona, mariella, massimo, risposta
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21 aprile 2016
(Risposta a Mariella Cutrona)
Ringrazio la gentile signora Mariella Cutrona non solo per la sua garbata risposta al mio scritto ma più ancora perché ha avuto la bontà di leggermi, forse incuriosita dal tono ironico del titolo circa il carattere del popolo (pardon) della “gente” italiana. Lungi da me entrare in polemica, ancorché soffice ed educata come la sua cortesia, devo però reclamare una diversa opinione circa la vexata quaestio sulla autodeterminazione dell’uomo. Mi spiace insistere sul fatto che, come ogni controversia di carattere metafisico, il dialogo assomigli ad un concerto tra sordi: l’autodeterminazione dell’uomo non è una conquista, (se vuole aggiungo “solo”) frutto della creatività dell’uomo ed, aggiungo io, per fortuna, perché se così fosse ci incammineremmo a grandi passi verso la catastrofe distruttiva del soggettivismo relativista che tende a fare dell’uomo e della sua dignità “ontologica”, uno sgabello per ogni sorta di licenza bioetica (ad es. aborto, eutanasia, teoria gender, manipolazione e cosificazione della procreazione, etc). Sono costretto a ribadire alla persona Mariella Cutrona, la quale suppongo non professi la fede cristiana in quanto quello che personalmente riteneva Giovanni Pico conte della Mirandola e, dopo di lui, ben più motivatamente, Immanuel Kant, non corrisponde con quanto invece mi costituisce da cattolico (e perciò peccatore!). L’uomo non è fine a se stesso e la morale kantiana, che svincola la volontà dall’atto del conoscere, determina lo sviluppo dell’autodeterminazione dell’uomo senza freni e senza limiti! L’uomo non è fine a se stesso ma è finalizzato a Dio. Certo, l’uomo ha una dignità superiore a quella degli animali, ma almeno a giudicare da quel che pensano alcuni campioni dell’ecobiosofia attuale, non sembra proprio che la pensino proprio tutti allo stesso modo. Il fondamento di questa dignità è trascendente: l’uomo è fatto ad immagine di Dio ed in vista di Lui. Ovvio che invece chi la pensa come Kant, oltre la dimensione dei fenomeni, nulla v’era di causalità nè finalità: Dio diviene solo un postulato, altrimenti la vita morale perderebbe di assolutezza. Domanda: Dio deriva dall’assolutezza della legge morale o piuttosto è l’assolutezza della legge morale che deriva da Dio?
Con ossequio
Massimo Capacciola
Tag:capacciola, cutrona, mariella, massimo, risposta
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20 aprile 2016
di Mariella Cutrona
Gentile Direttore, desidero commentare l’articolo, a firma di Massimo Capacciola, citato nel titolo sperando di avere dignità di pubblicazione
“Ho letto con attenzione e mi sovviene alla mente Pico della Mirandola. Nel De Dignitate Hominis egli pone le basi dell’uomo come padrone del proprio destino, come libero creatore della propria dignità. La dignità dell’uomo non più ontologicamente costitutiva dell’uomo in quanto creato da Dio, ma è una conquista frutto della creatività dell’uomo.L’Umanesimo…quella Humanitas che indica le discipline atte a sviluppare nell’uomo quelle capacità che gli consentono di sviluppare la propria dignità di uomo capace di costruire un futuro. L’humanitas che appartiene a pochi…oggi a chi possiede la coscienza per esempio di andare a votare per esprimere il proprio dissenso!!!… (more…)
Tag:capacciola, commento, cutrona, mariella, massimo
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26 febbraio 2016

dipinto di Mariella Cutrona
… Là dove il verde dell’erba si fondeva con l’azzurro di un cielo terso…
Ti Ho Scelto
Un’Entità che la emozionava, che all’occorrenza sapeva asciugare le sue lacrime. Un angelo che non aveva bisogno di cambiare, che non aveva bisogno di una seconda possibilità…un’entità che le porgeva la mano e che non fuggiva alle prime difficoltà, ma che aspettava anche le seconde per sfidarle. Un’entità che camminava insieme a chi aveva deciso di amare, e nonostante il periodo nero vedeva sempre tutto a colori. Un’Entità che non cancellava una donna difficile e complicata come lei, ma esaltava gli aspetti più intimi, cercava di migliorare la vita anche quando la vita l’aveva peggiorata. Una vera entità che non chiedeva nulla in cambio, perché aveva deciso di donarsi, di regalare il suo cuore perché contava solo lei. (more…)
Tag:cutrona, della, il, mariella, mistero, racconto, rosa, viola
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Commento a: Società: “SPIRITO DEL POPOLO” NON SIGNIFICA ALCOOL PER TUTTI
20 aprile 2016di Mariella Cutrona
Gentile Direttore, desidero commentare l’articolo, a firma di Massimo Capacciola, citato nel titolo sperando di avere dignità di pubblicazione
“Ho letto con attenzione e mi sovviene alla mente Pico della Mirandola. Nel De Dignitate Hominis egli pone le basi dell’uomo come padrone del proprio destino, come libero creatore della propria dignità. La dignità dell’uomo non più ontologicamente costitutiva dell’uomo in quanto creato da Dio, ma è una conquista frutto della creatività dell’uomo.L’Umanesimo…quella Humanitas che indica le discipline atte a sviluppare nell’uomo quelle capacità che gli consentono di sviluppare la propria dignità di uomo capace di costruire un futuro. L’humanitas che appartiene a pochi…oggi a chi possiede la coscienza per esempio di andare a votare per esprimere il proprio dissenso!!!… (more…)
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