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28 Maggio 2019

Salvatore De Meo
Con 22.406 preferenze raccolte, Salvatore De Meo è il secondo candidato di Forza Italia più votato nella Circoscrizione Italia centrale (Lazio, Umbria, Toscana e Marche)alle Elezioni Europee del 26 maggio scorso.
L’esito delle urne sancisce infatti che il Sindaco di Fondi è preceduto solo dal Presidente uscente del Parlamento Europeo Antonio Tajani.
«Ho accettato con grande entusiasmo questa difficilissima sfida – afferma De Meo – nella
certezza di non essere solo, perché affiancato e sostenuto da migliaia di persone che vivono nei territori e dei quali, da amministratore locale, conosco le esigenze. (more…)
Tag:de, eletto, elezioni, europee, forza, italia, meo, salvatore
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9 settembre 2016
Si apre alle 16.30, con un dibattito su “Il futuro della danza in Umbria” il quinto giorno della Festa de L’Unità regionale e festa nazionale della cultura del Pd; al tavolo dei relatori: Rosanna Pasi, della Federazione nazionale scuole di danza (Fnsd), e Fernanda Cecchini, assessore alla Cultura della Regione Umbria, con la partecipazione delle scuole di danza umbre. Alle 17.30 si parla de “L’esperienza delle residenze teatrali regionali: stato dell’arte” con Ninni Cutaia, direttore generale dello spettacolo dal vivo del Mibact, Linda Di Pietro, direttrice artistica del Caos di Terni, Piergiorgio Giacchè, antropologo, e
Fernanda Cecchini, assessore alla Cultura della Regione Umbria; partecipano Corsia Of Perugia,
La Mama Umbria International,
Centro teatrale umbro Gubbio,
Foligno InContemporanea,
Fontemaggiore; coordina Simone Pettirossi, responsabile del dipartimento cultura del Pd Umbria. (more…)
Tag:de, festa, l'unità, perugia, programma
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7 settembre 2016
Premetto di non avere voglia (non ne sono più capace) di invischiarmi in dibattiti a sfondo politico, di quella politica “politicante” che trova ampia ospitalità nel gossip televisivo diurno e notturno. Una considerazione però urge prepotente, stando dalle notizie che giungono da Roma e dalle stanze segrete della “grillinità” (definizione di fulminante chiarezza anche se orrendo neologismo). Annoto, con un certo divertito disagio, che la teoria (more…)
Tag:boia, capacciola, concorde, de, grillini, la, massimo, place, POLITICA, roma, sanson
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17 luglio 2016

Monica Dentici con Magdi Cristiano Allam e Andrea Schiarelli
Sabato 16 luglio presso il Cortile dello Studio Monica Dentici (SMD) gestito da Monica Dentici e Andrea Schiarelli.
Presenti i giornalisti Magdi Cristiano Allam, ex Parlamentare Europeo, giornalista e scrittore, de “Il Giornale”, con il suo ultimo libro “Islam Siamo in Guerra” (Ed. Il Giornale) e Orietta Cicchinelli, giornalista del free press “Metro” con il libro “Hijo de Puta” (Mgc Edizioni). Un incontro culturale, allietato da un buon bicchiere di vino della Cantina di Rialto, seguito da un pubblico attento e molto interessato.
Nulla è riuscito a guastare che si preannunciava splendida, nemmeno il simpatico “inconveniente” dei microfoni non funzionanti, nonostante fossero stati provati più volte, (more…)
Tag:allam, cantina, carletti, cicchinelli, claudio, cristiano, de, dentici, donatella, elio, giampiero, gradassi, guerra, hijo, in, islam, magdi, maria, monica, orietta, panfili, puta, rialto, riccardo, ricci, sagrantino, siamo, tesei
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30 giugno 2016
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Perdonerete, cari lettori, una piccola citazione castigliana di Salvador de Madariaga, di questo intellettuale e politico spagnolo morto una quarantina d’anni or sono: la traduzione è immediata, quindi avrete compreso benissimo quel che vorrei dire in merito ad un nuovo ed impellente bisogno che il popolo (ma forse dovrei dire ogni popolo del pianeta Terra?) sembra aver scoperto in questo scorcio del XXI secolo. Più democrazia diretta! Meno bubbole parlamentaristiche, meno privilegi ai soliti noti, meno corruzione, meno compromessi sottobanco, meno caste, meno ruberie in nome della democrazia, insomma: W il populismo referendario e nazionalista! (more…)
Tag:capacciola, de, illuminati, machiavelli, madariaga, massimo, massoneria, popolo, ragione, robespierre, rousseau, salvador, sovrano, voltaire
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21 aprile 2016

Maria Teresa de Nittis
Dal 23 aprile al 6 maggio, la piccola chiesa sconsacrata Cenacolo San Marco che, all’interno custodisce antichi affreschi (Crocifissione, Madonna della Misericordia, immagini di Santi, databili tra 1464 – 1468 e la Madonna col Bambino al cinquecentesco Altare maggiore, di Bartolomeo da Miranda), sede storica dal 1975 per eventi e mostre dell’Associazione culturale ISTESS , ospiterà una nuova serie di lavori che l’artista Maria Teresa De Nittis, originale nei temi e nel segno, descrive come transizione. (more…)
Tag:de, maria, nittis, teresa, terni
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12 novembre 2015
Domenica 15 novembre, ventitré cantine dell’Umbria socie del Movimento Turismo del Vino aspettano gli amanti della natura e della genuinità per offrire una giornata di sano divertimento, in un’atmosfera conviviale e familiare che si rifà all’antica tradizione italiana secondo cui, il giorno di San Martino, nelle campagne si festeggia il raccolto e la nuova annata agraria. (more…)
Tag:agraria, amerini, antonelli, aperte, berioli, broccatelli, cantina, cantine, caprai, carini, castelbuono, castello, chiorri, colli, corbara, custodia, de, della, delle, di, dionigi, galli, goretti, la, lungarotti, Madrevite, margaritelli, martino, monte, pucciarella, regine, san, scacciadiavoli, terre, umbria, vibiano, vino, zanchi
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28 dicembre 2013

In un momento in cui, al livello nazionale, i partiti sono diventati contenitori vuoti, chiusi in se stessi, non aperti più al dialogo con la società civile ma isolati da pure logiche di palazzo e di poltrone, i Club diventano sistemi aperti, dinamici, liberi, leggeri all’interno del quale ogni cittadino può dire la propria opinione, in relazione a quell’idea
(more…)
Tag:clun, de, forza, italia, nasce, roberto, silvio, todi, vivo
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1 ottobre 2013
riceviamo e pubblichiamo
C’è una via del centro di Perugia nota come “scalette di Sant’Ercolano”: collega piazza Matteotti con il sottostante corso Cavour ed è apprezzata anche dai turisti. Un vivace brusìo la pervade eppure, soffermandosi di fronte al numero civico 8, non si può non notare un che di anomalo, di sciatto, di deliberatamente (more…)
Tag:alvise, de, delitti, francesco, nottiani, piero, robilant, sant'ercolano, Trabolotti, via
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25 settembre 2013
La presenza di Vittorio Sgarbi, ha anche lo scopo di omaggiare il giovane artista Jacopo Scassellati, l’autore del Palio 2013. Un’opera corale e appassionata , che Catia Monacelli, curatore d’arte, ha così descritto nella disamina critica per la rivista “Il Bussolo”, a cura dell’Ente Giochi de le porte: “E bolle il sangue: è la disputa finale. Silenzio intorno.San Michele (more…)
Tag:bastola, catia, corsa, de, dei, dei somari, giochi, gualdo, jacopo, le, monacelli, porte, scassellati, sgarbi, somari, tadino, vittorio
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6 settembre 2013
Venerdì 6 Settembre 2013 alle ore 18.00 inaugurazione mostra fotografica
Sala ex Pinacoteca – Piazza del Comune
La mostra a cura del Centro italiano di Studi compostellani e coordinata dal Prof Paolo Caucci von Saucken, intende, attraverso una significativa scelta di immagini, ricostruire il probabile percorso seguito da San Francesco per raggiungere Santiago de Compostela nel 1214. In tal senso si colloca nell’ambito (more…)
Tag:assisi, camino, compostela, compostella, de, fotografia, fotografica, francesco, mostra, san, santiago, umbria
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23 agosto 2013
Assisi, 23 agosto 2013: primo volo charter per Santiago De Compostela (partito questa mattina) promosso da NovaItinere, Conferenza Episcopale Umbra (con la partecipazione del Vescovo di Perugia) e con il sostegno del Comune di Assisi (con la presenza del Sindaco Claudio Ricci).
Al primo volo (dall’aeroporto di Perugia San Francesco d’Assisi) ha partecipato, in rientro per la Spagna, dopo la visita in Roma e (more…)
Tag:aeroporto, assisi, claudio, compostela, de, francesco, primo, ricci, san, santiago, volo
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11 luglio 2013
Piccoli poemi in prosa di una falsa coscienza
I 365 GIORNI SENZA FACEBOOK di La Plume de Paris sono il risultato di una terapia. Vivere tra due culture, due lingue, due visioni del mondo, si sa, produce sempre qualche effetto collaterale, specie poi se ci si mette di mezzo l’amore. Come Zeno Cosini, la Plume de Paris inizia a scrivere un diario, o meglio un blog. Poco a poco, s’accorge pero’ di non scrivere mai solo per se stessa. In ogni singolo verso s’agita l’ombra di qualcuno. Che è già esistito o che forse deve ancora arrivare…
Prezzo di vendita € 7,00
Prezzo di copertina € 9,5
Risparmi: € 2,5
Poesie
1a edizione 7/2013
Formato 12×18 – Copertina Morbida – bianco e nero 104 pagine
Tag:365, de, facebook, giorni, la, libro, paris, plume, senza
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10 giugno 2013
Un bijou précieux, caché au cœur vert d’Italie, a célébré 350 ans de vie
Père Antonio Santantoni a.santantoni @ tin.it
Version Française : Benedetta Tintillini
En millions l’ont vu en passant, mais peu, très peu de gens l’ont visité. Chaque jour mille et mille personnes lisent son nom, en passant rapidement sur la grande route E 45 qui de Rome arrive à Venise, mais seulement quelqu’un s’arrête, cédant à la curiosité. Le nom surprit – des bains – mais après tout, sera l’un des milliers de petites églises qui parsèment la campagne italienne, l’Ombrie en particulier. Des (more…)
Tag:bains, benedetta, dame, de, deruta, des, notre, perugia, sanctuaire, tintillini, umbria
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13 marzo 2013
Dal 1° Marzo 2013 a Trevi ha riaperto l’ Hotel Relais de Charme Antica Dimora Alla Rocca 4 stelle, sito in un antico palazzo nobiliare del 1600 che fu di proprietà dei Conti Valenti.
Sono tre giovani i nuovi gestori di questa importante realtà ricettiva umbra.
La riapertura dell’hotel va ad arricchire sia l’offerta turistica ricettiva che la proposta di palazzi antichi visitabili nel territorio umbro, poiché il palazzo, patrimonio delle belle arti, oltre ad essere vissuto dagli ospiti interni potrà essere meta di visite guidate esterne.
Fondamentale la riapertura del 4 stelle a Trevi anche per soddisfare la richiesta del selezionato visitatore di Trevi che è alla (more…)
Tag:albergo, antica, charme, de, della, dimora, perugia, relais, rocca, trevi, umbria
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15 gennaio 2013
È previsto per Sabato 19 Gennaio alle ore 21.30 presso la Sala San Marco il primo spettacolo che aprirà la Prima Stagione di Prosa del Comune di Costacciaro, evento che animerà il bel centro storico del comune umbro.
Quattro sono gli appuntamenti previsti, il primo è Manola, produzione Nostos Teatro per la regia di Alessandro Campanella. (more…)
Tag:brenda, bronfman, carmela, cecilia, chiara, costacciaro, daniel, de, giulia, giulietti, manuela, marte, neri, pasquarelli, pennacchioli, perugia, Teatro, umbria, zeetti
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30 dicembre 2012
LETTERA A GOODMORNINGUMBRIA
Non è un’opera d’arte; ma un’opera che di arte ne ha ben poca. Come potete notare sulla foto a sinistra, vi è una bottiglia d’acqua naturale minerale limpida, mentre sulla destra vi è un’altra bottiglia, sempre di acqua, questa volta più naturale di quella a sinistra, perché viene direttamente dai tubi dell’acqua, dell’acquedotto tuderte, ma poco limpida. Dire che da casa mia, ieri pomeriggio, sabato 29 dicembre 2012, e come me in molte altre case della zona, usciva, dal mio lavandino, direttamente terra di campo, è un eufemismo. Non è la prima volta che capita una cosa del genere. Già in diversi periodi (more…)
Tag:acqua, de, fareambiente, roberto, todi, umbria, vivo
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6 novembre 2012
Sarà lo spettacolo Uragani. Concerto d’attore del Teatro Potlach a chiudere le tre giornate dedicate alle Cantine di San Martino, evento che animerà le stradine e le caratteristiche rughe del bel centro storico del comune di Fossato di Vico.
L’Assessore alla Cultura Daniela Baldelli promotrice dell’iniziativa in collaborazione con la neonata Compagnia Teatrale Nostos Teatro, sottolinea l’importanza di un’apertura al teatro e alla cultura in generale per la città di Fossato di Vico, nonostante il periodo difficile e gli inevitabili tagli « Esprimo la mia personale soddisfazione – dichiara l’Assessore alla Cultura – non solo per ribadire l’attenzione dell’Amministrazione Comunale verso la cultura, ma anche per tentare di far rivivere il Centro Storico come una parte integrante della nostra comunità».
Cecilia Pasquarelli e Carmela De Marte attrici e registe del Nostos Teatro -qui in veste duplice di promotrici teatrali e produttrici- si sono dette entusiaste di proporre all’interno delle Cantine di San Martino, uno spettacolo così prestigioso portato in scena da una realtà che ha fatto la storia del teatro italiano e contemporaneo qual’è, proprio, lo spettacolo che Domenica sera vede in scena il Teatro Potlach con l’attrice Daniela Regnoli, per anni allieva di Eugenio Barba direttore artistico dello storico Odin Teatret».
Cecilia Pasquarelli e Carmela De Marte sottolineano l’ottima e fattiva collaborazione con il Comune di Fossato di Vico e la speranza di una positiva risposta del pubblico fossatano e di una possibile continuità propositiva.
Appuntamento dunque Domenica sera, ore 21:30 presso il Teatro Comunale di Fossato di Vico, via Giuseppe Mazzini. Ingresso Gratuito.
Tag:baldelli, carmela, cecilia, daniela, de, di, fossato, marte, pasquarelli, Teatro, uragani, vico
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3 ottobre 2012
Il manoscritto De Divina Proportione di Luca Pacioli è uno straordinario compendio di matematica, architettura, teologia e filosofia del Rinascimento. Il trattato, redatto nel 1498, in lingua volgare, nasce dalla volontà dell’Autore di diffondere la conoscenza delle proprietà del numero aureo e delle nuove esperienze algebriche e geometriche dell’epoca. Il suo pregio è (more…)
Tag:aboca, antonio, aureo, bistoni, boccali, da, de, divina, francesco, leonardo, luca, marinelli, mercati, museum, numero, pacioli, poliedri, proportione, valentini, vinci, wladimiro
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28 settembre 2012
di Costanza Bondi
CERCHIAMOCI ANCORA è l’ultima opera letteraria del prolifico Felice De Martino. Un romanzo storico e d’amore – edito da Tullio Pironti – con toccate di immancabile risvolto politico e stoccate ovviamente sociali, che ci offre uno spaccato della nostra cara patria nelle sue vicende di fine guerra enei conseguenti eventi. Una favola moderna, mi verrebbe quindi da dire, dall’originale incipit spagnolo “Cuàntas cosas perdì por miedo a perder” che l’Autore non ci sottopone come domanda, né tanto meno come esclamazione o come esortazione alcuna. No. È con il punto fermo che infatti termina il breve incipit. Fermo come il proposito di ritrovarle quelle cose perse: quelle e soltanto quelle. Fermo come l’assioma secondo cui “amore vuol dir gelosia”. Fermo quanto è vero che Aurora, la protagonista femminile, verso fine libro si ritrova ad essere Costanza. Constance, per la precisione, alla francese, elemento questo che la porta a chiedersi, con ironia, che cosa potesse essere “stu nome stravuze”. Nome strano, appunto, tanto da farla sentire come una zattera in balia di onde ignote, disorientata quindi in tutta la vicenda che, di lì in poi, l’accompagnerà fino alla fine della storia.
Cerchiamoci ancora, allora, sì… perché, quando il sentimento è vero, immancabilmente ci si ritrova. Che sia amore filiale o passione dei corpi, il ritrovarsi ci dà il cambio di prospettiva tanto anelato quanto, al momento in cui accade, inatteso. Cerchiamoci ancora… per trovarci di nuovo e ritrovarci per sempre!
Tag:ancora, bondi, cerchiamoci, costanza, de, felice, martino, pironti, romanzo, tullio
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4 giugno 2012
di Diego Antolini (www.thexplan.net) – Los Angeles
L’enorme benessere e l’influenza che l’Ordine dei Cavalieri del Tempio aveva acquisito nel corso degli anni fu uno dei motivi che portarono all’opposizione feroce della Chiesa e dei Monarchi Europei. Filippo il Bello, Re di Francia, era uno dei molti nobili che si era profondamente indebitato con i Templari e, in gioventù, aveva tentato di entrare nell’Ordine ma era stato respinto. Di conseguenza egli aveva piu’ di un motivo di risentimento e attendeva solo l’occasione buona per distruggere i Templari e appropriarsi delle loro ricchezze.
Per la Chiesa Romana, i Templari rappresentavano la minaccia peggiore, in quanto essi si permettevano di pregare direttamente con Dio senza usare la Chiesa come intermediario. I Templari furono accusati da Re Filippo e dal Papa di crimini atroci come negare Cristo, omicidi rituali, e l’adorazione di Baphomet, demone (more…)
Tag:Bannockburn, bello, Bruce, caduta, catari, cavalieri, clemente, colombo, Cristoforo, croce, de, dei, filippo, Frammassoneria, Hugues, il, inquisizione, Jacques, Molay, ospitalieri, papà, Payens, robert, rosa, Rosslyn, sinclair, templari, Teutonici, the, V
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22 Maggio 2012
Le incertezze e le ricadute del crollo dei consumi e dei ricavi del colosso dell’energia tedesco Eon stanno generando un clima di profonda incertezza tra i dipendenti del sito ternano. Se venissero confermate le indiscrezioni uscite sulla stampa relative alla possibile riduzione del 30 – 35 % dei posti di lavoro su un totale di 170 dipendenti si avrebbe un ulteriore duro colpo per l’economia del territorio. Per questo abbiamo chiesto al Presidente della II Commissione consiliare un incontro della Commissione stessa con i vertici aziendali di Eon per chiarire quanto prima quali saranno le scelte industriali del gruppo e gli impegni che si manterranno nel nostro territorio.
Raffaele Nevi e Alfredo De Sio – Membri II Commissione
Tag:a, alfredo, de, eon, lavoratori, nevi, raffaele, rischio, sio
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25 aprile 2012
di Diego Antolini – Jakarta (www.thexplan.net)
La questione dell’autenticità o meno della Sacra Sindone continua a produrre innumerevoli dibattiti, ad esempio, sull’affidabilità dell’analisi al Carbonio-14, così come sulla dinamica che ha permesso all’immagine del volto di rimanere impressa sulla stoffa per così tanto tempo.
Vi sono delle teorie che connettono questa reliquia con i Cavalieri Templari, teorie che comunque non gettano alcuna luce definitiva sul mistero del volto sul lino. La prima teoria supporta l’autenticità’ della Sindone, e si riferisce all’Anno 1204, quando i Crociati saccheggiarono Costantinopoli. Tra di essi vi erano numerosi Cavalieri Templari che, secondo alcuni studiosi, avrebbero sottratto la Sindone alla città Turca. L’autore Ian Wilson nel suo libro “The Shroud of Turin: Burial Cloth of Jesus?” [La Sindone di Torino: la Veste Funebre di Gesù’? N.d.A.] afferma che il volto che i Templari erano accusati di adorare altri non era che il volto di Cristo. Wilson scrive che quando il telo è piegato mostra il volto di Cristo e veniva chiamato “Mandylion”. A supporto di tale teoria vi sarebbe un pannello dipinto a Templecombe (Inghilterra), che mostra un volto con barba molto simile, sul Mandylion.
I ricercatori Christopher Knight e Robert Lomas hanno condotto una ricerca estensiva in ambito Templare e Massonico con i due volumi “The Hiram Key” [La Chiave di Hiram N.d.A.] e “The Second Messiah” [Il Secondo Messia N.d.A.]. Essi tuttavia descrivono la teoria del Mandylion in modo diverso, teorizzando che l’immagine della Sacra Sindone mostri in realtà il volto dell’ultimo Gran Maestro Templare Jacques De Molay, che fu torturato alcuni mesi prima della sua esecuzione nel 1307. L’immagine sul telo certamente coincide con la descrizione che viene data di De Molay come mostrato in alcuni intagli Medioevali: naso aquilino, capelli lunghi fino alle spalle e divisi al centro, barba lunga con biforcazione alla base, e l’altezza (si diceva che De Molay fosse piuttosto alto).
Molti hanno criticato tale teoria sulla base del fatto che la Regola dell’Ordine proibiva ai Templari di far crescere i capelli. La spiegazione regge fino a un certo punto, visto che De Molay passò sette anni in prigione e sembra improbabile che in quel tempo gli fosse concesso il lusso della cura della persona. Knight e Lomas continuano dicendo che il telo figurava nei rituali Templari di risurrezione simbolica e che il corpo torturato di De Molay fu avvolto in un sudario, che i Templari conservarono dopo la morte del Gran Maestro. I ricercatori sostengono che sangue e acido lattico del corpo di De Molay si sarebbero mescolati al franchincenso (usato per sbiancare il panno) così da imprimere l’immagine del volto sul tessuto. Quando la Sindone fu esposta per la prima volta nel 1357 (50 anni dopo la distruzione dell’Ordine) dalla famiglia di Goffredo De Charney (anch’egli bruciato sul rogo insieme a De Molay) le persone che videro il telo riconobbero in esso l’immagine di Cristo. Gli autori teorizzano che Jacques De Molay potesse essere stato torturato in una maniera molto simile al Cristo per una sorta di macabra provocazione. A quel punto, allora, le ferite inferte al vecchio Templare erano le stesse di quelle di Gesù sulla Croce. Oggi si crede comunemente (attraverso la datazione del Carbonio), che la Sindone risalga al tardo XIII sec. e non alla possibile data della crocifissione di Cristo. E’ interessante notare come la Chiesa rese noti i risultati dell’analisi al Carbonio-14 il 13 ottobre 1989, cioè lo stesso giorno dell’arresto dei Templari da parte della Chiesa e della monarchia.
Indipendentemente dalla veridicità della teoria di Wilson rispetto a quella di Knight e Lomas, è evidente che la Sacra Sindone ha trovato il suo posto stabile all’interno della storia Templare.
Lynn Picknet e Clive Prince, autori del libro “Turin Shroud: In Whose Image?” [Sacra Sindone: A Immagine di Chi? N.d.A.] presentano una teoria diversa. Gli autori, già conosciuti per aver pubblicato “The Templar Revelation” [La Rivelazione Templare N.d.A.], affermano che Leonardo Da Vinci avrebbe inventato una primissima tecnica fotografica e, con essa, creato l’immagine della Sindone di Torino. Sulla connessione tra Templari e Sacra Sindone si è espresso anche il Vaticano con un annuncio pubblico che sembra far luce sul mistero degli “anni mancanti” della reliquia. I ricercatori Vaticani hanno affermato che i Cavalieri Templari avrebbero nascosto, custodito e venerato la Sindone per più di 100 anni dopo la fine delle Crociate. Barbara Frale, una ricercatrice negli Archivi Segreti Vaticani, ha detto che la Sindone era scomparsa durante il sacco di Costantinopoli del 1204 durante la IV Crociata, per poi riapparire solo nel XIV sec. In un articolo pubblicato dall’Osservatore Romano, la Frale scrive del ritrovamento di un documento nel quale Arnaut Sabbatier, un giovane francese entrato nell’Ordine nel 1287, testimoniò come parte della sua iniziazione fosse avvenuta in un “luogo segreto il cui accesso era permesso solo ai fratelli del Tempio”. Lì gli sarebbe stato mostrato un lungo tessuto di lino sul quale era impressa la figura di un uomo, che doveva essere venerato baciandolo per tre volte ai suoi piedi.
Tag:antolini, barbara, cavalieri, croce, Crociati, de, diego, Frale, gesù, Molay, sindone, sulla, templare, templari
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12 aprile 2012
Dal 18 aprile alla galleria d’arte Salamon un progetto che unisce la creatività di due fratelli, un artista e un architetto, e il savoir faire di Ubaldo Grazia, una delle più antiche aziende italiane di maioliche
Dal 18 aprile al 4 maggio 2012, Palazzo Cicogna ospita la mostra “Ottorino De Lucchi interpreta Ottorino De Lucchi”, in cui il pittore acquerellista Ottorino De Lucchi interpreta i vasi di design del fratello architetto Michele De Lucchi. Una collaborazione che permette di scoprire la creatività di due artisti in una galleria di opere, dipinti di vasi e altre nature morte, la cui realizzazione è stata affidata a Ubaldo Grazia Maioliche, una delle realtà più prestigiose nella produzione delle maioliche di Deruta, un’eccellenza dell’artigianato artistico “Made in Italy” con una storia che si tramanda ininterrottamente da oltre 500 anni.
Ottorino De Lucchi interpreta Ottorino De Lucchi
Dal 18 aprile al 4 maggio 2012- Orari: da lunedì a venerdì 10-13 e 15-19
Milano, Galleria Salamon – Palazzo Cicogna – Via San Damiano 2 – 02.76013142
http://www.salamongallery.com
Inaugurazione mercoledì 18 aprile, dalle ore 18
Tag:Arte, de, grazia, lucchi, maioliche, michele, mostra, ottorino, ubaldo
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1 aprile 2012
LA SQUADRA DEL PARTITO DEMOCRATICO PER FRANCESCO DE REBOTTI SINDACO
Gianni Giombolini, Mariacristina Angeli ,Franco Aramini, Roberta Isidori, Marco De Arcangelis
Pamela Raspi, Mauro Fortunati, Irene Vescovi o Veschi, Eude Graziani, Maria Pia Zanda
Daniele Latini, Lorenzo Lucarelli, Giorgio Masini, Riccardo Proietti, Giovanni Rubini
Fabio Svizzeretto
Tag:angeli, Aramini, Arcangelis, daniele, de, democratico, Eude, fabio, Fortunati, francesco, franco, gianni, Giombolini, giorgio, giovanni, graziani, irene, isidori, latini, lista, lorenzo, Lucarelli, marco, maria, mariacristina, Masini, mauro, Pamela, partito, pd, pia, proietti, Raspi, rebotti, riccardo, roberta, Rubini, Svizzeretto, veschi, vescovi, Zanda
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27 marzo 2012

Paola De Bonis - PDL
Un incontro in commissione, con imprenditori, famiglie e forze sociali, per fare il punto sulla situazione dei ricoveri nella case di cura anziani autosufficienti, semi e totalmente non autosufficienti. La richiesta porta la firma del consigliere provinciale del Pdl, Paola De Bonis, dopo i recenti articoli di cronaca e dati del Ministero della Salute che hanno fatto emergere in Provincia di Perugia, ma più in generale in tutta l’Umbria, delle irregolarità in fatto di autorizzazioni, di messa in sicurezza delle strutture e anche lo spettro di trattamenti verso anziani non conformi alle leggi regionali, nazionali e ai trattati sanitari. In seguito ad un’indagine dei NAS a livello nazionale, infatti, l’Umbria si distingue negativamente, in quanto su 28 controlli risultano 12 le situazioni non conformi. “Serve una attenta riflessione – ha spiegato Paola De Bonis – su questo settore in crescita in tutta l’Umbria per fissare norme certe e avviare una fase di controlli a tappeto in grado di sanare tutte le strutture stando alle norme di legge. Il ricovero di anziani deve avvenire nella piena legalità e soprattutto si deve garantire al singolo e alla sua famiglia un trattamento sanitario adeguato ai vari gradi di auto-sufficienza”. La De Bonis ha presentato un interrogazione urgente all’attenzione del consiglio provinciale e del Presidente Marco Vinicio Guasticchi, per conoscere la reale situazione delle residenze per anziani nella Provincia e promuovere una commissione sull’argomento, invitando tutti i soggetti interessati.
Tag:bonis, case, de, di, guasticchi, paola, pdl, riposo
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12 marzo 2012
E’ stata ricorrente la domanda fatta dai tanti giornalisti presenti lungo il corteo della Fiom: “che ci fate voi agricoltori a Roma con i lavoratori?” La risposta non poteva essere diversa: “Oggi la tutela del lavoro e del reddito ad ogni livello, dipendente e autonomo, e’ una priorità per tutti. E siamo pronti a sostenere altre iniziative perche’ il tema della giustizia sociale e di un’equa distribuzione dei redditi non puo’ lasciare insensibile nessuno. Ci saremmo augurati che alla manifestazione avessero aderito tutte le organizzazioni sindacali agricole le quali nelle interviste riconoscono la natura strutturale della crisi, ma pensano che sia sufficiente dichiararla senza scendere in campo”. Lo ha dichiarato Saverio De Bonis, Coordinatore della Fima, Federazione Italiana Movimenti Agricoli, in occasione della manifestazione dei lavoratori in cui erano presenti delegazioni di agricoltori di molte regioni. “Gli agricoltori non ce la fanno perché per produrre cibi sani spendono piu’ di quello che guadagnano – ha sottolineato De Bonis – ma i prodotti agricoli valgono sempre meno, mentre i consumatori pagano il cibo a caro prezzo. Di fronte a questo scenario il governo non puo’ opprimerci di tasse e chi si straccia le vesti per il ruolo politico che assumono i lavoratori, dovrebbe ripensare alla propria azione. Legittimare lo scippo subito dagli agricoltori, che sì impoveriscono, a favore delle industrie e della grande distribuzione, le uniche che ci guadagnano, e’ inaccettabile per la società italiana”. E’ arrivato il momento di richiamare l’ attenzione. “L’ allarme che abbiamo lanciato a Roma di fronte a migliaia di consumatori inconsapevoli – prosegue il coordinatore – supera i confini corporativi ed investe altre sfere comuni: la salute, l ’ ambiente, il paesaggio, il presidio del territorio, oggi sempre piu’ compromessi come il lavoro”. La questione ormai assume rilevanza di carattere generale. Il comparto agricolo e’ strategico ma alcuni aspetti sono sottovalutati. Ad esempio, si pensi all’ impatto di un’ alimentazione contaminata, derivante da certe importazioni, sui bilanci sanitari dello Stato! Gli industriali trovano convenienza ad approvvigionarsi di materie prime straniere, spesso di scarsa qualità, spacciate per made in Italy e chi ci rimette sono i consumatori che, disinformati, vedono aumentare patologie e intolleranze. Oltre allo Stato che invece di proteggere un’ agricoltura sana e forte, come fanno altri paesi europei, favorisce così le multinazionali farmaceutiche e alimentari, a danno dei bilanci sanitari pubblici. “Bisogna, dunque, lottare insieme per uscire dalla crisi – ha concluso dal palco della piazza romana il portavoce degli agricoltori – e tornare ad un mercato orientato alla società, in cui il cibo diventi un bene comune e l’ uomo abbia un ruolo centrale senza consentire a nessuno di calpestare la dignità, i diritti e la democrazia”.Salvaguardare l’agricoltura significa tutelare il bene comune; perché la terra è bene comune!
Tag:agricoli, bonis, de, federazione, fima, italiana, movimenti, saverio
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2 marzo 2012
Importante incarico per il tuderte Roberto De Vivo: è stato nominato coordinatore

Roberto De Vivo
provinciale di Fare Ambiente, Movimento Ecologista Europeo , associazione che opera per l’adozione di provvidenze e di misure idonee alla tutela dell’ambiente ed alla valorizzazione dello stesso. Quanto prima verranno illustrati alla stampa le finalità del movimento nonché i componenti del comitato provinciale e le prime azioni che verranno intraprese per salvaguardare l’ambiente. “Particolare attenzione verrà posta dal sottoscritto anche al territorio di Todi – dice De Vivo – , città in cui abito ed alla quale sono particolarmente legato . Nel frattempo, in sintonia con le dichiarazioni del presidente nazionale Vincenzo Pepe, diamo il pieno sostegno all’onorevole Michela Vittoria Brambilla che ha deciso di presentare un’interrogazione parlamentare al ministro della Salute per verificare chi ha autorizzato, e con quale iter, l’importazione in Italia di circa 900 scimmie dalla Cina destinate alla vivisezione. Fare Ambiente è fortemente contraria, come afferma sempre il presidente nazionale, a tale disumana pratica dalla dubbia validità scientifica. Una pratica che spesso trascende le finalità scientifiche e che provoca inutili vessazioni ad animali indifesi”.
Tag:Ambiente, brambilla, coordinatore, de, fare, michela, provinciale, roberto, todi, vittoria, vivo
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28 febbraio 2012

Silvia Tenerini, Cinzia De Salvo, Marta Albioni
Passati i “giorni della merla” (la tradizione racconta che per ripararsi dal gran freddo, una merla e i suoi piccoli , in origine bianchi, si rifugiarono dentro un comignolo , dal quale emersero il 1° febbraio , tutti neri a causa della fuliggine e da quel giorno tutti i merli furono neri) arrivano le prime giornate di sole e cosa c’è di meglio di sognare un viaggio magari vicino, esotico, o in terre lontane e inesplorate?
Ne parliamo con Cinzia De Salvo e Silvia Tenerini titolari della North Wind Travel di Perugia, che i viaggi li organizza per professione, ma con un forte valore aggiunto, esse stesse sono viaggiatrici instancabili e curiose di conoscere il mondo, “da 13 anni ci piace mettere a disposizione dei nostri clienti le nostre esperienze maturate nei nostri lunghi viaggi” dice Cinzia.
Cinzia, quali viaggi ricordi più volentieri?
Sicuramente Messico, Guatemala e Chapas, le emozioni provate in quei giorni sono state forti per il contatto con una natura ancora incontaminata e con le persone, le loro tradizioni che fondono riti sacri con antichi riti pagani, mostrandosi in tutta la loro bellezza antropologica, soprattutto in Chapas e Guatemala oltre i siti archeologici Maya nello Yucatan , Tikal in Guatemala e Palenque in Chapas. E grazie alla guida privata che ci accompagnava ho potuto godere delle spiagge della riviera Maya dove un pescatore ci ha offerto aragosta cucinata alla creola e cerveza ghiacciata sotto una palma.
E tu Silvia?
Ricordo sempre con nostalgia il viaggio in Sudafrica, infatti lo propongo volentieri, a chi vuole provare emozioni forti, le cascate Vittoria, la natura selvaggia del Parco Fruger, e safari ovviamente non per tutti.. Ma il viaggio “classico perfetto” è stato quello negli Stati Uniti, città bellissime, divertimento, natura, ricordo ancora la Chevrolet rossa noleggiata con la quale ho attraversato, il Nevada per andare a Las Vegas, la California con San Francisco e Los Angeles,
In realtà voi siete una agenzia tradizionale no?
Si certo, come tutte, organizziamo e prenotiamo viaggi, abbiamo il servizio di prenotazione biglietti aerei marittimi e ferroviari, oppure il viaggio in lista nozze, molto apprezzato dagli sposi e dagli invitati e questo senza sovrapprezzo rispetto agli acquisti su internet.
Che differenza c’è fra il fai da te su internet ed il contatto con l’agenzia?
E’ diffusa l’opinione che prenotare su internet sia economico, possiamo assicurare che non è cosi, per nostra cultura pensiamo che il contatto umano e l’esperienza di un consulente di viaggi siano fondamentali anche perché spesso il cliente ci rappresenta i suoi sogni e le sue speranze, e noi, accogliendolo, pensiamo per lui il viaggio più bello e sicuro e adatto alle sue esigenze.
Ecco la sicurezza, punto dolente di tanti fatti di cronaca estiva, come pensate di offrirla?
Ovviamente come agenzia siamo in grado di fornire tutte le garanzie di legge, specialmente per l’assistenza all’estero. Viaggiare sicuri è fondamentale specialmente in luoghi lontani, e solo una vera organizzazione è in grado di assistere i clienti in caso di spiacevoli incidenti in territori sconosciuti.
Molti ritengono che acquistare pacchetti on line sia molto più conveniente…
Non sempre è cosi, anzi, i prezzi più convenienti si ottengono attraverso una forte organizzazione commerciale, e noi pensiamo di essere molto competitivi anche grazie all’affiliazione a Welcome Travel, leader nel mercato italiano dei viaggi e attraverso di loro offriamo pacchetti dei circuiti Alpitour, Veratur, Costa Crociere.
Fra i tanti viaggi che proponete per questa estate ne avete uno “fantastico”?
Per chi desidera una emozione forte sicuramente un tour di una settimana in barca a vela intorno al Madagascar, organizzato con una barca con 3 cabine doppie compreso di skipper e fra qualche giorno pensiamo di essere in grado di esplicitare le dettaglio le caratteristiche tecniche e proporre una tariffa molto interessante.
Se qualcuno volesse contattarvi?
Può venire in agenzia in via Diaz 28 – Madonna Alta, Perugia, o telefonare al 075 501 18 11
Tag:albioni, angeles, chapas, cinzia, de, francisco, los, madagascar, marta, maya, north, salvo, san, silvia, stati uniti, sudafrica, tenerini, travel, viaggi, wind
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24 febbraio 2012
di Diego Antolini (www.thexplan.net) – Los Angeles
“I quattro cavalieri si passarono l’otre d’acqua per alleviare l’arsura che tormentava i loro corpi. Il terreno arido rifletteva i raggi del sole e rendeva l’aria un prisma incandescente. Le bianche tuniche crociate erano impastate di polvere e sudore; i cavalli, legati poco lontano, nitrivano irrequieti. L’attesa presso le rovine della città morta durava già da qualche giorno e la tensione era divenuta insopportabile. Il vecchio era l’unico del gruppo a rimanere calmo e lucido, le sue parole confortavano i compagni più giovani e il suo sguardo severo troncava sul nascere ogni protesta. D’un tratto il vecchio guerriero si fece più attento. Con gli occhi fissi verso l’orizzonte, sollevò lentamente una mano a schermarsi il volto. Erano apparse delle ombre al margine del deserto, e si stavano avvicinando. Parevano uscire dalla terra stessa, confuse con i vapori dell’aria. Un miraggio, sussurrò un Fratello. Il vecchio sorrise. Venivano da Ovest. Venivano dal mare. Giunti nei pressi della città morta, otto stranieri si fermarono. Ognuno di loro indossava una rozza tonaca di lino con un ampio cappuccio che ne occultava il volto. I Templari uscirono allo scoperto, le mani strette attorno all’elsa delle spade. Il vecchio parlò, chiedendo un segno. Uno degli incappucciati scesce dal cammello e pronunciò la frase Non Nobis, Domine, Non Nobis Sed Nomini Tuo da Gloriam. Il templare abbracciò il fratello cataro, mentre i compagni di questo si tolsero i cappucci rivelando il volto di sette donne. Senza altri indugi i due gruppi si mossero in direzione delle montagne. A poche miglia di distanza, all’interno di una lunga spaccatura rocciosa, si apriva l’ingresso di una grande caverna. Senza una parola, il cataro tolse da una sacca un involto di velluto rosso. Lo fissò a lungo, poi annuì, rivolto al vecchio templare. I due monaci smontarono dalle cavalcature e fecero per entrare nella grotta, quando una figura scura, ammantata di nere stoffe e armata di una lunga spada ricurva, apparve sulla soglia. Un istante dopo, i tre uomini erano scomparsi nelle viscere della montagna…”
L’Ordine Templare riuscì in pochi decenni ad accumulare ingenti ricchezze e ad espandere la propria influenza su tutto il continente Europeo. I suoi Gran Maestri erano rispettati quali uomini coraggiosi, saggi e illuminati. La loro conoscenza esoterica sui misteri della natura era pari alla loro abilità con la spada e alla loro fede nella Regola. Molti Templari erano semplici “Soldati di Cristo”, ma i vertici dell’Ordine possedevano una conoscenza segreta tramandata probabilmente dal misterioso Priorato di Sion, ordine misterico antichissimo che giocò un ruolo fondamentale per l’ingresso di Hugues de Payen nel Tempio di Gerusalemme. I rotoli riportati alla luce dopo oltre mille anni di oblio vennero presumibilmente trasferiti in Francia, dove Bernardo di Chiaravalle (appoggiato dal Priorato di Sion) stava già preparando il terreno per il consolidamento dell’Ordine Templare in patria. Lì, nei territori dei Catari, i preziosissimi documenti sarebbero stati conservati e custoditi assieme ad altre reliquie della Cristianità: su tutte, il mitico “Santo Graal”, la coppa che Cristo avrebbe utilizzato nell’ultima cena e nella quale Giuseppe di Arimatea avrebbe raccolto le ultime gocce di sangue del Figlio di Dio. Secondo alcuni ricercatori (Baigent, Leigh, Lincoln) il Santo Graal non sarebbe un oggetto materiale ma un concetto, quello del Sang Real o della discendenza diretta di Gesù. Questi, secondo tale teoria, non sarebbe infatti morto sulla croce ma sarebbe fuggito in Francia insieme a Maria Maddalena e con essa avrebbe avuto diversi figli, i primi della dinastia reale dei Merovingi. Depositario del
Grande Segreto (materiale o concettuale) sarebbe stato il Priorato di Sion, mentre l’Ordine Templare venne creato per custodire nel Tempio la verità sulla “morte” di Gesù Cristo. In seguito, quando gli Arabi conquistarono Gerusalemme (23 Agosto 1244) i Templari superstiti dovettero fuggire verso Ovest, verso la costa. Secondo il Prof. Umberto Cardini, già alcuni anni prima (1226) il Concilio dei Catari di Pieusse aveva autorizzato il prelevamento della “Reliquia di Giuseppe”, che sarebbe dovuta partire per la Terra Santa e lasciata in custodia ai Templari. Così, nei pressi di Acri, avvenne l’incontro tra Catari e Templari i quali, aiutati dalla setta degli Hashashin (Assassini) nascosero l’oggetto prezioso in una caverna protetta e affidarono il segreto del meccanismo di apertura a sette donne, ciascuna delle quali ricevette un medaglione. La tesi che il Graal fosse già in possesso dei Catari à di Otto Rahn, mentre il ritrovamento di tre lettere (databili 1245, 1256, e 1270) ha portato il Prof. Cardini a teorizzare un collegamento tra Catari, Templari, e Assassini. La verità sul Santo Graal rappresenta tutt’ora una sfida affascinante per gli studiosi, e la sua interminabile ricerca simboleggia la ricerca ultima verso la conoscenza.
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Tag:antolini, assassini, catari, cristo, de, dei, di, diego, gerusalemme, graal, gran, Hugues, maestri, maestro, misteri, ordine, Payen, Priorato, regola, sacro, santo, Sion, soldati, Storia, templare, templari
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27 gennaio 2012

Moreno Primieri
di Roberto De Vivo
Corre voce in città che Lei non si sottragga a nessuno ed è sempre pronto ad affrontare i problemi dei cittadini : allora provo a chiederle se è disponibile a rilasciare un’intervista per il mio blog?
Con vero piacere! Io stimo chi è pronto a mettere la faccia in pubblico ed apprezzo sempre chi si firma.
La legislatura sta volgendo al termine. Se dovesse tracciare un bilancio politico, quale sarebbe il suo giudizio?
Voglio ricordare che con la nostra amministrazione sono profondamente cambiati i rapporti tra cittadino e comune. Nel settore che amministro ho fatto in modo che i cittadini non si sentissero più sudditi ma parte attiva di un sistema complesso, di cui ovviamente è componente anche il Comune. Ciò ha permesso di attuare procedure semplici, ma che hanno dato un grande contributo allo smaltimento delle pratiche. Quando sono arrivato all’Ufficio Urbanistica c’erano giacenti centinaia di pratiche arretrate. Oggi non si riscontrano ritardi.
Il programma relativo all’assessorato all’urbanistica, di cui lei è titolare, sarà completato prima della fine del mandato?
In pratica potrei dire di si, anche se chiaramente quando si amministra non si finisce mai di risolvere problemi e pensare a soluzioni e progetti per la città, progetti che in corsa vanno ad arricchire ed aggiornare il programma iniziale. Quindi, dopo la riorganizzazione dell’ufficio, il trasferimento dello stesso in ambienti del Comune con notevole risparmio delle risorse pubbliche, l’attuazione di progetti importanti come il PUC 2 e le varianti al PRG, altri progetti pubblici sono in cantiere per lo sviluppo della nostra città. Li elenco rapidamente : ad esempio di recente è stato riaperto il bando per l’assegnazione di risorse economiche per interventi nella zona del PUC; sono in corso poi sistemazioni infrastrutturali come le rotatorie di Cappuccini, progetti di riqualificazione del colle di Todi che riguardano aspetti “rurali” e “urbanistici. Come può notare prima della “fine lavori” di un progetto (penso al contratto di quartiere di Ponte Rio) se ne pensano e se ne predispongono degli altri .
Più volte lei ha effettuato dichiarazioni sulla situazione politica tuderte. Oggi, a suo giudizio, qual è lo stato di salute del centro-destra?
Ho avuto già modo di precisare che oggi il centro destra a Todi dispone di una classe dirigente pronta e preparata ad affrontare compiti di grande responsabilità politica ed amministrativa. Quello che mi colpisce di tantissimi dirigenti e militanti è il senso di appartenenza alla città e la voglia di lavorare per il bene comune, senza troppi personalismi. Possono esserci opinioni divergenti su singoli provvedimenti, ma poi il confronto interno porta ad una sintesi valida e vincolante per l’intera maggioranza. In tutto questo il PDL è il partito della coalizione che ha dato e può dare di più e sono convinto che sarà ancora una volta partito di maggioranza nella nostra città alle prossime elezioni amministrative. Sostengo inoltre che occorre avere la massima considerazione dei nostri alleati di coalizione, i quali a loro volta devono ricordare che senza il PDL non ci sarebbe nemmeno il centrodestra. L’elettore saprà ben distinguere quanto realizzato dall’attuale amministrazione a favore della comunità e quanto invece non hanno fatto precedenti esperienze di centro-sinistra. Tutto e perfettibile e migliorabile, ovviamente, ma la nostra azione del governo della città è stata orientata fin dal primo giorno su un programma preciso, su idee e progetti che i cittadini attendevano da anni.
Dia un giudizio il più obiettivo possibile sulla sua persona.
Non credo di essere in grado di dare un giudizio sulla mia persona se ciò attiene al carattere; se invece la domanda tende a parlare di altre caratteristiche penso di potermi definire coerente nelle scelte e nel lavoro, determinato nel portare a casa i risultati prefissati e fedele agli impegni presi.
nota di redazione: pubblicato con la gentile collaborazione del blog di Roberto De Vivo
Tag:amministrative, de, intervista, moreno, primieri, roberto, todi, vivo
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26 gennaio 2012
di Diego Antolini – Los Angeles – www.thexplan.net
“Il ministro del Re si allontanava con passo veloce, ansioso com’era di tornare alle confortevoli e familiari camere del Palazzo. Le mura del Tempio si stagliavano imperiose contro il cielo plumbeo, le sette arcate frontali simili a enormi fauci pronte a chiudersi. La polvere del deserto non si arrestava di fronte alle spesse mura di Gerusalemme, anzi, il vento e la sabbia erano i più fedeli visitatori sul Monte Moriah. I nove uomini attesero di essere soli prima di spingere il pesante portone del luogo sacro ed entrare. L’interno della moschea era fresco. I cavalieri si tolsero la polvere dalla tunica bianca e, in silenzio, si diressero verso il centro. La serie di colonne che sorreggevano la cupola faceva pensare a un’armata di immortali posti a guardia del Grande Segreto.
Colui che guidava il gruppo volse lo sguardo in alto, quasi a voler abbracciare in un solo istante le intricate combinazioni di numeri e figure geometriche che fluttuavano, invisibili, nell’aria. Poi concentrò la sua attenzione sul pavimento colorato. Mosse un passo verso Est. Poi un altro. E un altro. Tre, sette, tre. Si trovò a fissare una delle colonne del tempio. Il cavaliere non esitò, poggiò la mano guantata sul simbolo che ben conosceva e il suo sguardo impassibile si illuminò quando l’ingranaggio si mise in funzione…”
Hugues de Payen e i suoi otto compagni non giunsero a Gerusalemme per caso né, tantomeno, si presentarono dinnanzi a Re Baldovino II quali ingenui e devoti seguaci del Santo Sepolcro. Essi avevano una missione precisa, affidata loro dall’Ordine di Sion (in seguito conosciuto come Priorato di Sion), un ordine segreto antichissimo e considerato da molti come la “mente” dei Templari. Si trattava di una missione di importanza capitale, destinata a cambiare le sorti del mondo attraverso l’acquisizione di un potere immenso. La ricerca del Segreto dei Segreti era tramandata di generazione in generazione da parte dei seguaci di scuole misteriche e di avventurieri solitari sin dai tempi di Re Salomone. Il leggendario sovrano, che si dice fondò il Tempio di Gerusalemme attorno alla Roccia Sacra (sulla quale Abramo, messo alla prova da Dio, era sul punto di sacrificare i suoi figli Ismaele e Isacco) con l’aiuto di angeli e demoni, invocando energie sconosciute a protezione perpetua del Sancta Sanctorum. La stessa Regina di Saba, maga dai grandi poteri, partì dalle sue terre lontane per rendere omaggio a Salomone, considerato uno dei più grandi alchimisti del mondo antico. Il Priorato di Sion utilizzava i Templari già prima del loro riconoscimento ufficiale, per l’esecuzione materiale di compiti amministrativi e militari. Quando i nove cavalieri entrarono in Gerusalemme e ottennero gli alloggi nella Moschea di Al-Aqsa, sapevano già cosa cercare, e dove. Il fatto stesso della loro incredibile ascesa dimostra il successo dell’impresa: penetrando nei sotterranei della moschea, trovarono nella zona delle “Stalle di Salomone” la rete di cunicoli del Tempio originario, antico di millenni. Lì raccolsero delle pergamene e altri documenti. Tra di essi, secondo quanto affermato nei controversi Rotoli di Qumran, ve ne sarebbe stato uno eccezionale, il Rotolo di Rame inciso circa trent’anni dopo la morte di Cristo, contenente le indicazioni di sessantuno luoghi dove, al tempo della guerra tra Ebrei e Romani, sarebbero stati nascosti altrettanti tesori.
Il contenuto delle altre pergamene doveva riguardare elementi di geometria sacra, l’utilizzo di nodi energetici della griglia terrestre (le “ley lines”), la storia di civiltà scomparse e altri segreti che non sarebbero mai dovuti essere rivelati al di fuori dell’Ordine. L’immensa conoscenza che i Templari acquisirono in Medio Oriente proveniva quasi esclusivamente dalla missione sotterranea dei nove cavalieri, e le costruzioni gotiche in Europa, la cui posizione e struttura geometrica è ancora oggi fonte di meraviglia, sono la prova del valore di quei documenti antichi. Nel 1867 ingegneri britannici esaminarono gli scavi compiuti dai Templari a Gerusalemme e affermarono che l’Ordine doveva conoscere con esattezza l’ubicazione del passaggio sotterraneo. Passaggio che non è mai stato trovato anche perchè risulta prticamente impossibile individuare la posizione esatta delle originarie fondamenta del Tempio di Salomone. In Occidente i Templari hanno lasciato qua e là degli indizi importanti. Nel Regno Unito, in Italia e in Francia vi sono iscrizioni, sculture, dipinti, e costruzioni architettoniche che nascondono numerosi simboli. Su una colonna della Cattedrale di Chartre, ad esempio, è scolpita la mitica Arca dell’Alleanza mentre viene trasportata su un veicolo munito di ruote. Un indizio sulla reale missione dei Templari? Un simbolo del potere immortale dell’Ordine? Qual era, infine, il Segreto dei Segreti che avrebbe reso il suo scopritore dominatore del Mondo?
Tag:abramo, antolini, cattedrale, Chartre, de, dei, di, diego, gerusalemme, Hugues, isacco, ismaele, monte, Moriah, Payen, Priorato, Qumran, re, roccia, sacra, Salomone, santo, segreti, segreto, Sepolcro, Sion, Tempio, templari
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23 gennaio 2012
Riceviamo da FIMA Federazione italiana Movimenti Agricoli e volentieri pubblichiamo
“Dopo l’ iniziale silenzio mediatico ed istituzionale calato sulle iniziative di protesta degli agricoltori siciliani, cui abbiamo ribadito la nostra vicinanza e sostegno, e’ in atto il tentativo di delegittimare l’immagine di un movimento spontaneo, che ha il merito di aver sollevato la questione agricola e fiscale, in particolare del mezzogiorno, dove il disagio delle popolazioni rurali, piu esposte alla crisi, fa sentire la sua eco in tutto il Paese”. Lo dichiara Saverio De Bonis, coordinatore della neonata FIMA, Federazione Italiana Movimenti Agricoli. La personale conoscenza di molti agricoltori che guidano il movimento e la storia drammatica di tragedie familiari vissute nel silenzio ci consente di testimoniare la sincerita’ dei manifestanti, animata da uno spirito di servizio verso i piu’ deboli e negli interessi generali del Paese, pur nella rabbia comprensibile di chi soffre e non viene ascoltato. Quelle rivendicazioni sono sacrosante. Da anni i movimenti agricoli italiani e le associazioni autonome stanno denunciando alle istituzioni, a tutti i livelli, la grave situazione in cui versa il settore, presentando proposte e soluzioni, tuttora inattuate. La nostra Federazione e’ allarmata per le affermazioni del presidente regionale di Confindustria che denuncia il tentativo – fisiologico – di infiltrazioni malavitose verso cui i movimenti sapranno certamente difendersi, senza ricercare saldature. Tuttavia, tali affermazioni, creando confusione sulle vere motivazioni che muovono la protesta, sposta l’ attenzione dei media nazionali. Occorre condurre una battaglia per la trasparenza nelle filiere, il reddito alle aziende e la lotta alla criminalita’ in modo serio e combattivo, senza utilizzare quest’ ultima come un pretesto per bloccare il resto. Di criminalita’ e’ disseminato tutto il Paese e i suoi abiti sono diversi. Il nuovo Ministro e’ gia’ informato degli squilibri nella catena del valore alimentare, frutto dell’ egoismo dei poteri forti, dei cartelli e degli abusi, che hanno ampliato le distanze sociali e la poverta’, riducendo la capacita’ contributiva e il potere di acquisto dei prodotti agricoli, ma non la dignita’ di chi, venendo alla luce dalla terra, puo’ andare a testa alta di fronte ad accuse disdicevoli”. La verita’, forse, e’ che la classe industriale e dirigente di questo Paese comincia ad allevare il timore di un cambio di paradigma che possa mettere in discussione la distribuzione dei redditi, intaccando molte situazioni di privilegio. Gli industriali non dovrebbero dimenticare che sul primario si fonda l’ economia dell’ Italia e se si ferma il primario e’ normale che si fermino tutte le altre attivita’ economiche. E’ inutile, pertanto, scandalizzarsi! Al contrario, serve un cambio radicale di regole e classe dirigente. La Sicilia, culla di civilta’, sta alzando la testa senza farsi strumentalizzare da nessuno; bisogna cogliere il grande segnale di mutamento dal basso, che produrra’ una contaminazione positiva per la crescita del mezzogiorno e dell’ intero Paese. E’ tempo che il Parlamento ed il Governo, in modo unitario, ne prendano atto, aprendo subito il confronto ed assumendo con urgenza misure straordinarie. Il vento del cambiamento e’ inarrestabile ed indomabile e la buona politica dovra’ supportarlo, per il bene comune.
Tag:agricoltori, bonis, de, federazione, fima, italiana, movimento
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20 gennaio 2012
Viterbo. Sabato 21 gennaio alle ore 11 presso il Gran Caffé Schenardi si parlerà della Primavera Araba, il fenomeno rivoluzionario che coinvolge i Paesi del Medio Oriente del Vicino Oriente e del Nord Africa. Il convegno è organizzato congiuntamente della Giovane Italia di concerto con il G.I.P.P.E. (Giovani Italiani del Partito Popolare Europeo). Ci si concentrerà sul ruolo che hanno giocato, e continuano a giocare, igiovani e i social network come strumento di diffusione e di aggregazione. “Nonostante lo scetticismo e il distacco siano troppo spesso i sentimenti con cui si guarda a questi paesi, le giovani generazioni metropolitane arabe non sono molto diverse da quelle occidentali. E grazie a internet vivono davvero nello stesso mondo globale.” Lo dichiara Antonella Sberna, Coordinatore provinciale della Giovane Italia Viterbo, la quale modererà i lavori. Introdurrà il dibattito il Consigliere Regionale Carlo De Romanis, neo-eletto Vice-Presidente dello IYDU (International Young Democrat Union) al Congresso di Sydney la scorsa settimana, durante il quale i giovani di centro-destra provenitneti da tutto il mondo hanno anche discusso largamente sulla Primavera Araba. Relatori d’eccezione saranno il libanese Bernard Selwan El Khowury, Vice-Direttore dell’osservatorio di Geopolitica del Medio Oriente e l’egiziano Muhammad Abdel – Kader, assistente universitario presso l’università di Helwan che racconteranno le esperienze dei loro Paesi, vissute in prima persona. Ad intervenire nel dibattito saranno Stefano Felician, responsabile della formazione del Coordinamento Romano di Giovane Italia, Matteo Bressan, coordinatore provinciale della Giovane Italia Terni, entrambi esperti di politica internazionale e Alessandro Colorio, coordinatore regionale della Giovane Italia Lazio. Conclude l’incontro il coordinatore nazionale della Giovane Italia, l’On. Annagrazia Calabria.
Tag:annagrazia, araba, bressan, calabria, carlo, de, Felician, giovane, italia, la, matteo, primavera, Romanis, stefano
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10 gennaio 2012
sabato 14 gennaio alle 16
Si parlerà dell’“Arte a Terni nel ‘900” durante la tavola rotonda che si terrà sabato 14 gennaio, alle 16, nel Centro espositivo della Rocca Paolina di Perugia, nell’ambito della mostra antologico retrospettiva “Corrado Spaziani. Pittura 1949-1986”, aperta al pubblico fino a domenica 5 febbraio. La conversazione-proiezione, promossa dall’associazione “La postierla”, vedrà confrontarsi i critici d’arte Paolo Cicchini, già assessore alla cultura del Comune di Terni, e Mino Valeri, studioso dei movimenti artistici ternani del secolo scorso, al quale si deve, fra l’altro, la locuzione-definizione “Scuola ternana”. L’incontro sarà coordinato, anche attraverso immagini in sfondo, da Antonio Carlo Ponti, curatore della mostra su Spaziani. Interverranno, inoltre, Emidio De Albentiis e Paolo Nardon, docenti all’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia, e i critici d’arte Massimo Duranti, Domenico Cialfi, Antonella Pesola e Andrea Baffoni.
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10 gennaio 2012
Fuori top ten. La presidente della Regione, Catiuscia Marini, esce dai primi dieci posti nella classifica di gradimento dei presidenti regionali stilata da Datamonitor. L’indagine si riferisce all’ultimo trimestre 2011. Sul dato Rocco Girlanda, deputato Pdl, ha affermato: ”Un risultato magro frutto di un’azione politica fallimentare e lacunosa, che gli umbri hanno chiaramente percepito, così come le divisioni interne all’attuale maggioranza a palazzo Cesaroni. Una fotografia impietosa nei confronti della più importante carica amministrativa della nostra regione e, di riflesso, dell’intera giunta, tanto più se confrontata con la passata legislatura, che aveva visto l’allora presidente Lorenzetti – conclude Girlanda – quasi sempre sul podio dei governatori regionali più amati dai cittadini”.
Per la cronaca sono Luca Zaia (Veneto) e Vasco Errani (Emilia Romagna) a guidare la classifica. Ad uscire dai primi dieci, oltre la Marini, anche Nichi Vendola (Puglia, SEL) e Vito De Filippo (Basilicata, PD).
fonte: http://www.lagoccia.it
Tag:de, errani, filippo, girlanda, luca, marini, nichi, presidenti, regione, rocco, ten, top, vasco, vendola, vito, zaia
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29 dicembre 2011
Con questo articolo riprende su Goodmorningumbria il racconto dei templari, ogni mese infatti seguendo un filo logico storico potete leggerne i contenuti e conoscerne gli aspetti più segreti. Ogni articolo sarà archiviato nella sezione ESOTERISMO per facilitarne la lettura anche in tempi diversi dalla pubblicazione.

Diego Antolini
di Diego Antolini – Los Angeles
(www.thexplan.net)
“Anno del Signore 1111. Le strade di Gerusalemme sono deserte, la polvere copre gran parte delle mura bianche della città come un velo sottile, che non riesce a nascondere numerose chiazze rossastre incrostate nella pietra. Enormi crepe si diramano come serpenti lungo i blocchi che compongono la cinta muraria. Nel silenzio più assoluto, solo il vento osa disturbare l’immobile staticità della scena, facendo sventolare i vessilli crociati posti sulle terrazze di alabastro dei palazzi più alti. Sulla piazza principale, un mendicante scivola furtivo in un vicolo laterale, mentre due donne presso il pozzo alzano il capo e si precipitano in casa, abbandonando sul terreno le brocche piene d’acqua… Passi regolari, sicuri, solenni. Nove cavalieri sfilano lungo la via principale della Città Santa, diretti al Palazzo Reale. Nessuna guardia ha osato fermarli alla Porta Orientale. Nessun soldato si è avvicinato per interrogarli. Le else delle spade riflettono la luce del sole e si specchiano sugli elmi di ferro tenuti
sotto braccio. Il Palazzo Reale giganteggia davanti a loro; il pesante portone di quercia e bronzo si apre senza un suono, ma l’eco degli stivali di cuoio sul pavimento a scacchi sembra annunciare l’imminente apocalisse. Re Baldovino II, sovrano di Gerusalemme, siede stancamente sul trono, al centro di un ampio salone quadrato, dove grandi pilastri sorreggono un ampio soffitto a cupola. I nove cavalieri si dispongono lentamente in semicerchio davanti al Re, che li osserva come ipnotizzato dall’aura che sembra avvolgere gli stranieri. Poi, uno di essi si fa avanti, fissa i suoi occhi scuri in quelli del sovrano, e sfila la spada dalla custodia. In quell’istante Gerusalemme trema. Ma il cavaliere non è giunto dall’Occidente per uccidere. Egli si inginocchia e depone la sua spada ai piedi del Re…” Così possiamo immaginare l’arrivo di Hugues de Payen e dei suoi cavalieri a Gerusalemme. La loro missione iniziale, quella di proteggere i pellegrini Cristiani in visita verso la Terra Santa, trasformò i “Poveri Cavalieri di Cristo” – i nove cavalieri iniziali – in un ordine di monaci-guerrieri che andava rafforzandosi di anno in anno. Quando i loro alloggi vennero trasferiti sulla spianata del Tempio di Gerusalemme, tra la Moschea della Roccia e la Moschea di Al-Aqsa, i Cavalieri di Cristo divennero “Ordine dei Poveri Cavalieri di Cristo e del Tempio di Gerusalemme”, poi conosciuti semplicemente come Cavalieri Templari. La loro fama di invincibili guerrieri attraversò l’Asia Minore e raggiunse l’Europa. In Francia, l’Ordine venne riconosciuto ufficialmente e da quel momento le ricchezze da loro accumulate diventano incalcolabili. Potere, terre, eserciti, i Cavalieri Templari sfidavano da soli i più potenti regni dell’Europa medievale. L’Ordine perseguiva tuttavia anche un’altra missione, esoterica, occulta, e legata principalmente al Tempio di Salomone. Nei suoi sotterranei, infatti, i nove cavalieri avrebbero rinvenuto documenti antichissimi risalenti addirittura a Mosè. Tali documenti sarebbero stati trasferiti in Europa e starebbero alla base delle costruzioni di templi e cattedrali. Su una tavoletta di rame i cavalieri avrebbero inoltre trovato le indicazioni per raggiungere i tesori nascosti in varie parti del mondo al tempo della guerra tra Ebrei e Romani. Il percorso seguito dai Templari, la loro improvvisa ascesa e la persecuzione feroce che il Papa e il Re di Francia scatenarono contro di essi, rimangono sospese tra l’enigma storico e la leggenda. La storia dei Templari non è solo la storia degli ultimi Crociati, e nemmeno la vicenda di un ordine monastico deciso ad accumulare terre e denaro. L’Ordine affonda le sue radici nell’essenza stessa della storia dell’Uomo, nel Sepher Bereshit che Mosè compilò grazie alla conoscenza esoterica appresa in Egitto. I Templari rappresentano, con la loro stessa esistenza, simboli primigeni come quelli che legano la Materia allo Spirito, e che opportunamente combinati producono la risultante alchemica della Conoscenza, il fine ultimo dei profeti e degli Illuminati. Come per tutti i grandi enigmi, per comprendere i Templari è necessario possedere una chiave, un codice, un particolare tipo di linguaggio che sia in grado di svelare l’Arcano degli Arcani: la Chiave di Hiram, il Segreto di Salomone o l’Aleph Cosmico? Solo il simbolo può aiutarci in questa difficile ricerca del simbolo, e del suo prodromo di base, l’archetipo. Partendo dalla Croce Templare (primo simbolo dell’Ordine), non possiamo non collegare i quattro lati della croce ai quattro elementi primari dell’acqua, terra, aria, e fuoco, e della sua quint’essenza (centro) allo spirito. Associare la croce alla vita attraverso uno dei simboli più antichi dell’Uomo è entrare nella sostanza del mistero dei Templari. Riuscire a penetrare l’essenza in un percorso retrogrado che rimuova tutti i veli che il tempo e l’uomo hanno posto a protezione del Segreto dei Segreti.
Nota di redazione: L’incipt di questo articolo immagina e fa immaginare una scena quasi cinematografica, in verità molto allineata ed aderente alla figura dell’autore, impegnato a Los Angeles negli Art Studios americani. Gli argomenti trattati in questo articolo e nei successivi, quasi per magia lo obbligano ad essere voce (o parola se volete) narrante e distaccato quasi non volesse disturbare lo sviluppo di eventi che poi sarebbereo diventati simboli pregnanti della civiltà occidentale.
Tag:al, antolini, Aqsa, Baldovino, bereshit, cavalieri, Chiave, croce, de, della, di, diego, gerusalemme, Hiram, hugo, Hugues, II, mosé, Moschea, Payen, roccia, Salomone, santa, segreto, Sepher, templare, templari, TEMPLARI Ed Esoterismo, templi, terra, ugo
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17 dicembre 2011
LETTERA A GOODMORNINGUMBRIA
In questi anni di governo di centrodestra siamo stati “educati” ad odiare Berlusconi . Berlusconi ladro, Berlusconi corruttore di uomini e fanciulle “innocenti ed indifese” , Berlusconi che , insieme a Tremonti e Brunetta, odia i disabili, ecc…, i nostri amici appartenenti alla galassia dei partiti della sinistra gridavano fino a pochi giorni fa : “Tremonti e Berlusconi vogliono togliere le indennita’ d’accompagnamento !!!” Tutti o quasi conoscete la storia della delega assistenziale, delle norme, previste, si, dal vecchio governo ,che tra gli altri obbiettivi prevedevano la possibilita’ di subordinare il “godimento” delle indennita’ d’accompagnamento (o di qualsiasi altra provvidenza economica assistenziale ) al mancato superamento di una determinata soglia di Isee. Quindi ora secondo voi questi propositi sono stati superati ? Vi presento la professoressa Maria Cecila Guerra sottosegretario al ministero del welfare , dovra’ occuparsi delle questioni disabilita’ e non autosufficienza e del riparto delle relative risorse. La Guerra, con nostro immediato sollievo, ha precisato che il complesso delle risorse non deve essere decurtato, non e’ accettabile, non e’ opportuno . Ma c’e un particolare : la Guerra (non e’ assolutamente contraria alla modifica dell’Isee) il che puo’ voler dire soltanto una ,due cose, non ci sono molte alternative; ricomprendere le indennita’ d’accompagnamento nell’Isee o subordinare l’erogazione di esse al mancato superamento di una determinata soglia. Verrebbe da chiederci : gia’ ci scandalizza la posizione della Guerra in merito, ma le risorse che verrano recuperate sottraendo le indennita’ a chi supera una certa soglia di Isee, visto che nel complesso non verrano decurtate, a chi andranno? Sembra, leggendo l’articolo di superando.it, che la Guerra sia in ottimi rapporti con gli amici del terzo settore (cooperative,onlus,fondazioni,associazioni) coloro cioe’ che erogano i famosi servizi, che gestiscono le varie forme di residenzialità e che annoverano, tra le loro fila, gruppi privati come il gruppo kos di Carlo De Benedetti proprietario in tutta italia di oltre 60 strutture di diversa tipologia … quindi, ancora, verrebbe da chiedersi, a chi andranno tutti i finanziamenti, che fino ad ora erano destinati alle famiglie con disabili gravi ed anziani non autosufficienti, che la Guerra presumibilmente sottrarra’ indicizzando le indennità d’accompagnamento all’Isee ? Dimenticavo …la Guerra e’ vicina, molto, agli amici del terzo settore, molto vicina, anche, agli amici del partito democratico . Sono convinto che … per conformismo … per convenienza, sciegliete voi !… Ma …. nessuno ci educhera’ ad odiare il partito democratico !
Disabile Libero – Perugia
Tag:benedetti, de, democratico, disabili, disabilità, guerra, ministro, partito
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30 novembre 2011
I dati che fanno riferimento alle primarie del Centro Sinistra tuderte non sono poi cosi confortanti . 1889 votanti, questo è il numero complessivo che nella giornata di ieri, domenica 27 novembre, si è recato a votare, per eleggere il candidato a Sindaco di Centro Sinistra, che si scontrerà con Antonino Ruggiano, candidato a Sindaco del Centro Destra, fra circa 7 mesi. Se analizziamo in maniera del tutto oggettiva il risultato, ci accorgiamo che siamo di fronte ad una disfatta della Sinistra tuderte, che da anni ha perso quel grande carisma elettorale, che aveva acquisito in maniera del tutto trasparente e pulita, durante i 60 anni di governo. Nel numero complessivo di votanti bisogna tenere conto che potevano andare a votare ragazzi di 16 anni, che fra poco più di sei mesi non possono recarsi nelle urne per la loro minore età. Oltre questo dato, che non deve essere sottovalutato, bisogna tenere conto che anche qualche elettore di Centro Destra ha voluto manifestare la propria preferenza, per un motivo molto semplice, che è quello per cui queste primarie non avevano nessun vincolo di voto, cioè poteva andare a votare chiunque avesse avuto un’età superiore, o uguale, ai 16 anni e risiedesse in Italia. Quindi in questo insieme di votanti potevano esprimere la loro preferenza anche cittadini extra comunitari, risiedenti nel nostro paese. Se poi, in tutta questa analisi, ci mettiamo anche il fatto che è stata realizzata una campagna elettorale vera e propria, girando casa per casa, creando una serie di eventi cittadini con la partecipazione costante della Presidente della Regione, e distribuendo volantini e manifesti in giro per tutta Todi, possiamo pervenire ad una conclusione molto semplice, che è quella per cui questo risultato conferma la disfatta della Sinistra locale. Fatta questa analisi del tutto riduttiva, colgo l’occasione per fare le mie congratulazioni a Carlo Rossini, ed augurargli un grande in bocca al lupo.
Roberto De Vivo – Responsabile giovani Pdl-Todi
Tag:carlo, de, primarie, roberto, rossini, ruggiano, todi, vivo
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6 novembre 2011
I dati provvisori relativi al tesseramento del Pdl in tutta la nostra penisola tocca quota un milione. E’ un risultato straordinario che vede ancora una volta il nostro partito protagonista sia della scena politica che di quella di Governo. Questo risultato oltre a rafforzare la struttura interna di partito, che vedrà consolidarsi ulterirmente con l’avvento dei congressi provinciali e subito dopo comunali, ci stimola ulteriormente a lavorare con più forza ed energia a sostegno degli italiani che credono in noi e nei nostri ideali. Siamo sicuri che quel grande progetto iniziale sostenuto ed avviato dal Presidente Berlusconi nel 2006, che credeva nella centralità della famiglia, nell’importanza dell’impresa, nella libertà della scuola, nel futuro dei giovani, nel grande patrimonio artistico ed architettonico del nostro paese, possa proseguire, nonostante una crisi economica di dimensioni mondiali, che ha visto molti paesi, non solo europei, allo sbando, con lo stesso entusiasmo con cui era partito. In questa fase di riavvio e rinsacita del nostro partito, a mio avviso, si deve dare spazio alle nuove generazioni creando quella prospettiva di speranza e futuro che manca oggigiorno all’Italia. Questo risultato non deve essere un punto di arrivo, ma un inizio di una nuova fase politica che deve vederci più forti e sicuri nell’affrontare il futuro.
Roberto De Vivo – Responsabile giovani Pdl-Todi
Tag:de, iscritti, pdl, roberto, todi, vivo
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14 ottobre 2011

Perugia, Cattedrale e p. IV Novembre viste dall'alto
Riceviamo da ” La Famiglia Perugina” e volentieri pubblichiamo.
Nel corso del recente incontro del 30/09/2011 presso la Sala S. Chiara del Circolo Porta S. Susanna Lei ha cortesemente messo in risalto una serie di errori ravvisati nella mia esposizione ed in particolare: “se l’Ing. Vagni asserisce che il cardo e il decumano siano assi ideali su cui si basa la concezione urbanistica etrusca, e non assi reali, non le sembra una contraddizione nell’aver disegnato, nella rappresentazione viaria della città, una linea dividente, tra la Via della Cupa e il Mercato Coperto, che si presenta come un decumano?”
La risposta, che era contenuta nella mia esposizione, è la seguente: l’urbanistica etrusca è circolare, nel senso che una strada periferica all’interno delle mura, ed una certamente esterna, che definiscono il pomerium, zona sacra, rappresentano la viabilità carrabile della città, dalla quale si diramano le strade secondarie, prevalentemente pedonali (una delle quali è ben visibile negli scavi sotto la Cattedrale e non presenta segni di carri). Perugia etrusca non aveva un cardo, inteso nel senso comune di strada, né aveva un decumanus maximus nella zona postica ed uno nella zona antica della città; ciò nonostante la città è stata disegnata basandosi su tali assi, e così come un disegnatore esegue la squadratura del foglio prima di dare inizio al disegno, cioè prima di posizionare nel terreno le mura, i templi: tutto ciò perché se ogni spazio della città corrispondeva ad un pezzo preciso di cielo, era necessario avere ben chiaro l’orientamento.
Se ho disegnato, nella mia ipotesi di ricostruzione stradale, una strada dividente, tra Via della Cupa e il Mercato Coperto (strada che doveva essere in salita perché come ho esposto, tra le due zone c’è un dislivello fra le mura di 30 metri circa), è certamente perché gli Etruschi certamente tracciavano la linea di demarcazione fra la pars pòstica e la àntica (mi sono permesso di mettere l’accento perché suppongo che lei si sia sbagliato quando ha voluto correggere la mia pronuncia in postìca e in antìca); tale linea era sicuramente un decumano, perché diretto nell’asse est-ovest: ma questo non contraddice la concezione che l’urbanistica etrusca sia circolare, come il modello celeste e che abbia due assi ortogonali di riferimento, uno reale in direzione est-ovest come il decumano del cielo che si chiama Via Lattea, uno immaginario, perpendicolare al precedente, che passa per il polo celeste, che nella città di Perugia corrisponde alla fontana sacra. Questa era l’essenza del mio discorso nel quale non esistono contraddizioni. L’altra critica che mi è stata sollevata è che forse avrei confuso il termine panteon con il termine zodiaco; nella mia relazione non ho parlato del panteon etrusco, che rispecchia la concezione delle divinità presenti nel cielo etrusco, ma dello zodiaco, che rappresenta la parte periferica del cielo, che si trova nei vari momenti dell’anno sempre a sud, ed è attraversata dal sole. Ho parlato dello zodiaco perché rappresenta il pomerium del cielo, cioè quella parte sacra periferica nella quale è più facile vedere corrispondenze con l’urbanistica della città, così come sono state riscontrate a Perugia. Comprendere che gli Etruschi conoscevano lo zodiaco almeno quattro secoli prima dei Greci (poiché la loro lottizzazione del cielo risale, secondo gli storici, al IX sec. a.C.), è certamente un fatto molto importante per accendere un dibattito. Anche se rischio di apparire invadente, ho chiesto di utilizzare il bollettino della Famiglia Perugina per inviare queste doverose precisazioni, perché ritengo corretto che non ci siano fraintendimenti. Ringrazio il Prof. De Albertis che mi ha consentito di esprimere questi chiarimenti, che certamente a qualcuno possono risultare utili, e soprattutto perché è la prima volta che si apre un dibattito pubblico su questi temi così importanti per la storia della nostra civiltà. E se mi sono permesso di scrivere, è anche perché mi auguro che altri possano cogliere l’occasione per entrare nell’argomento.
Dott. Ing. Luciano Vagni
Nota di redazione: Per chi fosse interessato ad approfondire la conoscenza degli scavi etruschi sotto la cattedrale di San Lorenzo può consultare Goodmorningumbria alla sezione Archeologia e cercare ” gli ‘articoli “Perugia sotto la Cattedrale” e “Presentato a Città della Pieve il libro di Luciano Vagni – Il Cielo degli Etruschi”
Tag:albertis, aperta. prof, de, etruschi, famiglia, ing, la, lettera, luciano, perugina, scavi, vagni
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11 ottobre 2011
Quest’anno l’inaugurazione della Stagione di Prosa del Teatro Morlacchi è affidata a uno dei maestri del teatro italiano Luca De Filippo, che ripartirà proprio da Perugia con la tournèe de Le bugie con le gambe lunghe.
Le recite dello spettacolo sono previste da mercoledì 19 a domenica 23 ottobre.
La commedia è stata scritta da Eduardo De Filippo nel dicembre 1946 – subito dopo il debutto napoletano di Filumena Marturano – ma è stata rappresentata solo un anno dopo: lo straordinario successo di Filumena infatti ne fece rinviare continuamente il debutto.
Insieme a Luca De Filippo, che in questa messinscena da prova ancora una volta del suo straordinario talento comico, un folto cast formato da Nicola Di Pinto, Anna Fiorelli, Fulvia Carotenuto, Carolina Rosi, Massimo De Matteo, Giuseppe Rispoli, Gioia Miale, Antonio D’Avino, Chiara De Crescenzo, Alessandra D’Ambrosio, Carmen Annibale.
Prima di ogni replica dello spettacolo la Martini offrirà agli spettatori un brindisi inaugurale della Stagione.
Luca De Filippo e la Compagnia parteciperanno, giovedì 20 ottobre, alle 17,30, al Teatro Morlacchi, all’incontro con il pubblico tenuto dal Prof. Alessandro Tinterri, docente di Storia del Teatro e dello Spettacolo e di Storia e Critica del Cinema dell’Università degli Studi di Perugia. Al termine presso il Caffé del Teatro, l’Azienda agraria Terre de la Custodia offrirà al pubblico una degustazione dei propri vini.
Tag:bugie, de, filippo, gambe, hanno, le, luca, lunghe, morlacchi, Teatro
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12 settembre 2011
In questi ultimi mesi Todi è stata una città ricca di eventi e manifestazioni di grande spicco e prestigio, che ha visto ancora una volta i giovani essere protagonisti. Un Todi Arte Festival di grande successo, che ha visto la vendita di 11 mila biglietti e l’arrivo in città di 15 mila persone. Dati questi a dir poco straordinari, che ha reso l’attuale amministrazione comunale ancora più orgogliosa della propria città e delle scelte fatte. I dati turistici confermano, prima dell’avvento del Todi Festival, un aumento complessivo di presenze del +24% circa rispetto agli stessi mesi del 2010. Credo che l’incremento durante le serate del Todi Festival sia stato quasi “esponenziale”, ma per confermarlo aspetterò i dati ufficiali. In questi giorni ho avuto modo di partecipare a molte conferenze stampa di eventi e manifestazioni, a cominciare dalle internazionali di tennis, che ha visto grandi applausi e molto divertimento da parte degli spettatori che assistevano allo show tennistico di Thomas Muster e Francesco Cancellotti. Un set di tennis memorabile in cui a vincere sono stati proprio tutti. I giocatori in campo e gli spettatori sugli spalti uniti da un unico scopo, raccogliere fondi da destinare alla Fede Lux (Associazione in ricordo di Federico Luzi collegata all’AIL). Una giornata che è la premessa migliore per dare il via ufficiale alla quinta edizione del Challenger ATP di Todi. Un tabellone di altissimo livello con Berlocq e Volandri che partono come i favoriti della vigilia. Altro evento di spicco è stato l’International Summer School, iniziativa formativa che ha visto Todi alla ribalta per una lunga settimana dal 4 all’11 settembre. Insomma, in città si è visto un grande movimento che ha potuto dare una conferma sicura all’operato dell’attuale maggioranza di governo. I miei ringraziamenti, dunque, sono rivolti a tutte le associazioni e agli sponsor che hanno consentito di creare e portare a Todi questi grandi eventi, all’amministrazione comunale che li ha supportati sempre, e a tutti i giovani che si sono impegnati per dare maggior lustro alla nostra Todi.
Roberto De Vivo – Responsabile giovani Pdl-Todi
Tag:Arte, cultura, de, estate, festival, giovani, pdl, roberto, todi, vivo
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13 agosto 2011
Il ministro Brambilla riveda i criteri per l’assegnazione del marchio “Patrimonio d’Italia”,così inizia il testo dell’interrogazione presentata in data 03 agosto 2011 alla Camera, dal deputato umbro On.Gianpiero Bocci. Va un grazie sentito all’On. Bocci da parte del Consigliere comunale Claudia Maria Travicelli,per la grande attenzione che anche in questa occasione ha saputo riservare alla città di Assisi. Penso di parlare, dice il Presidente della 3° Commissione Consiliare Claudia Maria Travicelli, a nome di tutti gli Assisani, ho avuto modo di poter leggere anche i vari interventi di protesta in tal senso da parte del Sindaco di Assisi Ing.Claudio Ricci. Non é possibile continua la Travicelli, che il ministro Brambilla nello stanziamento previsto di un milione e mezzo di euro, ammontare dedicato alle manifestazioni culturali che contribuiscono a valorizzare l’immagine dell’Italia e a generare nuovi flussi turistici, nonché nel riconoscimento delle 34 manifestazioni premiate come “Patrimonio d’Italia”, abbia potuto escludere la città di Assisi.
Escludere una manifestazione come il Calendimaggio di Assisi è impensabile, è riduttiva la cernita che il ministro ha fatto, una selezione che non tiene conto assolutamente del complesso di rievocazioni storiche e culturali che caratterizzano le tradizioni del Calendimaggio di Assisi. Tradizioni che mantengono vivi i legami con le radici, non escludendo il generare ricchezza, richiamando moltissimi visitatori e turisti dall’Italia e non solo.
Per questo nell’interrogazione, l’onorevole Gianpiero Bocci, chiede al ministro Brambilla di valutare il futuro inserimento anche del Calendimaggio di Assisi nell’elenco degli eventi assegnatari del marchio di altre manifestazioni, che si svolgono nel territorio umbro, oltre alle due manifestazioni già inserite.
Su queste basi, il parlamentare Pd ha chiesto al ministro Brambilla di ripensarci, invitandola a partecipare personalmente agli eventi per averne maggior consapevolezza, auspicandosi che le manifestazioni umbre escluse, tra le quali il Calendimaggio di Assisi possano essere inserite nell’elenco delle manifestazioni “Patrimonio d’Italia”.”
E’ doveroso ricordare che tra le 34 manifestazioni premiate sono state escluse importanti manifestazioni umbre come la Giostra della Quintana di Foligno, il mercato delle Gaite di Bevagna, il Calendimaggio di Assisi, i Giochi de le Porte di Gualdo Tadino, la Corsa dell’Anello di Narni, il Palio di Montefalco e anche l’Infiorata di Spello.
Tag:all'anello, bocci, brambilla, calendimaggio, claudia, corsa, de, di, giampiero, giochi, infiorata, le, maria, montefalco, palio, porte, quintana, spello, travicelli, vittoria
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7 aprile 2011
Dopo un’attenta lettura fatta sulla presentazione dei programmi del nuovo movimento politico di Todi, Sinistra Ecologia e Libertà, faccio soltanto un appunto partendo proprio da una loro
dichiarazione, in cui si afferma che i giovani che entreranno a far parte della nascente segreteria di partito dovranno impegnarsi a cambiare e dare una prospettiva al loro futuro. Se i giovani devono impegnarsi per creare un loro futuro, allora il mio auspicio, nei confronti della mia generazione, è quello di non entrare a far parte di un partito, di nome sel, che va contro il futuro stesso. Si parla del lavoro come emancipazione, e poi in Puglia, il cui Presidente di Regione è la stessa persona che sta a capo di questo partito, al livello nazionale, vi è una sanità che dire che è vergognosa è un eufemismo, con un buco di bilancio di oltre 500 milioni di euro, e un’indagine che ha visto interrogato lo stesso Presidente e il suo ex assessore alla sanità, il Senatore Tedesco. Un partito che pone il lavoro a capo del proprio programma elettorale, e poi crea buchi di bilancio, e quindi sprechi su sprechi, in un settore come quello della sanità, coordinato direttamente dalla Regione, con finanziamenti pubblici, e con un alto numero di persone che lavora al suo interno, è un partito che ha soltanto un obiettivo, ed è quello di non voler rappresentare la vera realtà. Nella presentazione si continua a parlare di scuola pubblica che deve essere tutelata, quando invece la Sinistra non ha fatto altro che contribuire al suo degrado, facendo aumentare il numero di baroni nelle università, con una terribile conseguenza che è quella di non avere più un’università pubblica basata sul merito, ma un’università pseudo pubblica basata sul clientelismo. Si è parlato di giustizia sociale, per cui la legge deve essere uguale per tutti; ma se è vero questo, allora perché il tutti non deve valere anche per magistrati, ma soltanto per una determinata categoria politica? Infine, alla conclusione del loro incontro, si è tirato in ballo l’argomento primarie, che al loro dire è uno strumento serio e democratico, che ha avuto dei risultati molto positivi in tutto il paese; se è uno strumento cosi efficace, allora perché le primarie del comune di Napoli sono state annullate? Insomma altro che Sinistra rinnovatrice, questa è una sinistra che ha come unico fine quello di fare politica, non per il bene comune, ma per il bene individuale.
Roberto De Vivo – Coordinatore giovani Pdl-Todi
Tag:de, pdl, roberto, sel, todi, vendola, vivo
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1 marzo 2011
Il crostino briaco, dolce tipico della tradizione tifernate, diventerà un prodotto a denominazione comunale (de.co): lo ha confermato il sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta nella conferenza stampa in cui, insieme al comitato promotore dell’iniziativa, ha presentato il progetto.

Alessandra Carmignani e Luciano Bacchetta
“Concedere un riconoscimento di tutela e provenienza al crostino briaco mi sembra un modo per valorizzare la città attraverso le sue tradizioni” ha spiegato Bacchetta, aggiungendo come “anche le azioni che potrebbero apparire minori o autoreferenziali in realtà esprimono un forte potenziale, quando autentiche e non surrettizie, nella rappresentazione turistica del territorio.
“Non esiste localmente racconto od usanza carnevalesca che non si ricolleghi al crostino briaco” ha ricordato Alessandra Carmignani, presidente dell’Accademia del cioccolato e membro del comitato “dolce tipico ma anche esclusivo della tradizione tifernate”. Il de.co. La paternità della sigla è di Gino Veronelli, che nel 1999 propone uno strumento con cui i Comuni possano valorizzare il proprio territorio attraverso le produzioni artigianali ed agricole. Li chiama “giacimenti gastronomici” d’Italia, parte di un patrimonio storico e civile che affonda le sue radici nella stessa antichità umana. La Denominazione Comunale non è un marchio di qualità, ma la carta d’identità di un prodotto,

Tag:allessandra, bacchetta, briaco, carmignani, castello, città, co, comunale, crostino, de, denominazione, di, luciano, prodotti, tipici, veronelli
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7 dicembre 2010
Durante una riunione delle III commissione consiliare della Provincia di Perugia, presieduta da Luca Baldelli, si è discusso di violenza sulle donne grazie all’odg presentato da: Laura Zampa (Pd), Daniela Frullani (Pd), Paola De Bonis (Pdl). Il documento, già approvato all’unanimità in Consiglio Provinciale, conteneva la richiesta di un’audizione del Servizio Telefono Donna per capire bene il fenomeno ed avere dati concreti sul suo andamento. Laura Zampa (Pd),

Laura Zampa PD
relatrice pari opportunità in III commissione, ha affermato “con questo documento abbiamo voluto portare all’attenzione di tutto il Consiglio un argomento come quello della violenza sulle donne che troppo spesso è alla ribalta delle cronache. Questo è un problema che nasce da pregiudizi, mancanza di civiltà e difficoltà di relazione legata all’uso ormai quotidiano di mezzi come sms, web e televisione che non permettono relazioni dirette.

Daniela Frullani PD
“Quello della violenza sulle donne – ha affermato Daniela Albanesi Presidente del centro pari opportunità – è un fatto di cui va parlato in tutta la sua crudezza. Se esiste violenza sulle donne vuol dire che esistono uomini violenti. Quando parliamo di questo fenomeno all’80% parliamo di violenza domestica. La violenza non proviene solo da uomini drogati o ubriachi è un atto che interessa trasversalmente età e livello culturale delle persone. Il numero di donne che si rivolgono a Telefono Donna è in netto aumento. Chi chiama, evidenzia una perdita del “senso di sé” e in genere sono già anni (circa 7) che subisce violenze ripetute. Il centro pari opportunità, presente a Terni e Perugia, lavora insieme alle ASL e altri servizi specializzati. Ad aprire il dibattito è stata Paola De Bonis (Pdl)

Paola de Bonis PDL
che ha raccontato un episodio a lei accaduto di tentata violenza, da parte di due ragazzi, in un vicolo di Foligno in pieno giorno.. Luigi Andreani (Pdl) ha voluto sottolinenare che serve una legge che tuteli il ruolo della donna nella famiglia, mentre Valerio Bazzoffia (Fli) ha affermato “si pensa sempre che questi siamo problemi distanti da noi, invece non è così”. Ornella Bellini Assessore alla Peri Opportunità della Provincia di Perugia ha detto: “Occorre avere fiducia nelle istituzioni. Voglio fare un appello ha tutte le donne in condizioni di difficoltà: lasciatevi aiutare da Telefono Donna troverete persone capaci di indirizzarvi verso un percorso di uscita da questa condizione di sottomissione”. A chiudere il dibattito è stato il Presidente della terza commissione Luca Baldelli (prc) che ha proposto un consiglio provinciale aperto sul tema della violenza sulle donne.
Tag:albanesi, andreani, baldelli, bazzoffia, bellini, bonis, daniela, de, donna, frullani, laura, luca, luigi, ornella, paola, telefono, valerio, zampa
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2 dicembre 2010
In occasione del IV centenario della nascita di Baldassarre Ferri (Perugia 1610-1680), uno dei
primi e più noti cantanti evirati del Seicento, la Deputazione di Storia Patria per l’Umbria, in collaborazione con la Sezione di musicologia del Dipartimento di lingue e letterature dell’Università di Perugia e con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Perugia, organizza una manifestazione che si terrà all’Oratorio di S. Cecilia di Perugia il 9 dicembre 2010.
Alle ore 17.15 ci sarà la presentazione di un volume di Biancamaria Brumana (Il pianto de’ cigni in morte della fenice de’ musici) alla quale interverranno Attilio Bartoli Langeli, Hermann Dorowin e l’autrice. La pubblicazione prende l’avvio da una raccolta di poesie in onore di Baldassarre Ferri (di cui è stata curata l’edizione) per ripercorrere e approfondire la carriera del cantante. Costui, entrato nella cerchia mecenatistica del cardinale Francesco Barberini a Roma, passò poi al servizio della corte di Polonia dal 1625 al 1655 e della corte di Vienna dal 1655 al 1675, esibendosi contemporaneamente in altri luoghi (anche a Stoccolma presso Cristina di Svezia nel 1652). In particolare si ipotizza la sua partecipazione nel ruolo di Nerone alla prima rappresentazione dell’Incoronazione di Poppea di Monteverdi avvenuta a Venezia nel carnevale del 1642-43 e si prendono in considerazione composizioni di Giovanni Francesco Marcorelli (Spello 1610c.-1675c.) nelle quali Ferri fu coinvolto.

Biancamaria Brumana
Alle ore 18 seguirà un concerto-conferenza di Marina Comparato (mezzosoprano) intitolata Il canto degli angeli nel corso della quale la cantante (con Linda di Carlo al clavicembalo e al pianoforte e Anna Armatys al violoncello) mostrerà le caratteristiche della vocalità dei cantanti evirati attraverso l’esecuzione di numerose arie scritte per i più famosi castrati. Partendo da alcuni brani pensati per Baldassarre Ferri da Monteverdi e Marcorelli, giungerà fino alle arie “Caro suono lusinghier” e “Perché mai le luci aprimmo” tratte, rispettivamente, dal Tebaldo e Isolina di Francesco Morlacchi e dall’Aureliano in Palmira di Gioacchino Rossini scritte per Giovanni Battista Velluti agli inizi dell’Ottocento. Sarà posssibile ascoltare anche brani destinati al Cusanino, al Nicolino, al Senesino, al Farinelli, al Caffarelli, a Gaetano Guadagni, l’unico cantante evirato che come Ferri venne insignito dalla repubblica di Venezia dell’ambito titolo di Cavaliere di S. Marco, e a Luigi Marchesi. Tra gli autori delle musiche, tutti altrettanto prestigiosi, Haendel, Hasse, Pergolesi, di cui ricorre quest’anno il terzo centenario della nascita, Sarti e Gluck, del quale verrà eseguita la famosa aria in forma di rondò “Che farò senza Euridice”, divenuta anche l’emblema di una dibattuta polemica sul significato della musica.
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