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Flamini/Prc Umbria: “No al deposito cauzionale di Umbra Acque”

8 ottobre 2015
Umbria Acque, in applicazione delle decisioni dell’AEEGSI che hanno annullato quelle degli Ati 1 e 2, ha reso noto nelle ultime bollette che applicherà il deposito cauzionale per gli utenti finali che non abbiano provveduto alla domiciliazione bancaria, postale o su carta di credito della bolletta, escludendo tuttavia coloro che fruiscono di agevolazioni tariffarie idriche di carattere sociale. Insomma, ci risiamo. Mentre l’unico adeguamento necessario sarebbe l’applicazione dei risultati del Referendum sulla ripublicizzazione dell’acqua, le cittadine e i cittadini, anche se hanno sempre pagato, soprattutto pensionati o comunque a basso reddito, precari e disoccupati che non possono permettersi una domiciliazione bancaria per il pagamento delle bollette, si vedranno applicare una misura che li considera sostanzialmente degli evasori in via preventiva. E le banche esultano. Per questo, ancora una volta, in tutte le sedi istituzionali dove siamo presenti ci opporremo a questo provvedimento e dichiariamo da subito il sostegno a quelle associazioni che intenderanno proseguire la battaglia. Perchè se ci sono problemi legati alla gestione o sul risanamento dei servizi, i costi non possono essere scaricati sui cittadini, tanto meno su quelli più in difficoltà.
Enrico Flamini
Segretario Regionale Prc Umbria
Commento: Le banche in crisi possono attingere dai conti correnti dei clienti per sistemare i propri conti, come dire che se hai comprato una automobile, se la casa produttrice è in difficoltà ha diritto di chiedere un contributo per sanare i conti ai propri clienti,  adesso ci si mettono anche le aziende dell’acqua e chiedono un deposito cauzionale agli utenti, non si fidano, si siamo diventati veri bancomat. E se cominciassimo noi a non fidarci più di questa gente che una ne fa e cento ne pensa, e decidessimo una volta per tutte di lucidarci le scarpe sul fondo schiena di questi personaggi che ne dite? F.L.R.

Assoconsum Umbria, Depositata l’Azione Inibitoria contro l’adeguamento del deposito cauzionale di Umbra Acque

13 dicembre 2011

Si tratta di un atto dovuto, seguito al rifiuto di Umbra Acque spa alla richiesta di far rientrare il provvedimento, ritenuto illegittimo dall’AssoConsum e dalle altre Associazioni dei Consumatori. La Consulta Legale AssoConsum dell’Umbria si è messa in moto, appena ricevute le prime segnalazioni degli utenti, giunte con disarmante tempismo subito dopo l’esito del referendum sulle liberalizzazioni del servizio idrico; depositando infine, l’Azione Inibitoria con la quale si chiede al Giudice di intervenire per ripristinare il giusto comportamento nell’adempimento contrattuale. L’udienza è fissata il 9 febbraio 2012.

Il Segretario Regionale Ernesto Rossi: Al di là della questione locale contestata nel merito, relativa al raddoppio di una tariffa già pattuita nel contratto, e che in maniera arbitraria Umbra Acque ha inteso scavalcare; ciò che abbiamo denunciato da subito, è il fatto che se passa il principio secondo il quale il gestore decide di modificare arbitrariamente il deposito cauzionale, prima o poi tutti si sentiranno autorizzati a imitare questo comportamento, anche più volte. Putroppo, ho ricevuto già segnalazioni, per altre situazioni contrattuali, che vanno in questo senso; per questo, riteniamo estremamente urgente intervenire per scongiurare sul nascere comportamenti predatori di accanimento soprattutto nei confronti degli utenti più indifesi.