Posts Tagged ‘di pietro’

SINISTRA – QUEI SETTE MESI REGALATI A GRILLO E AL PD

29 Maggio 2012

di Ciuenlai

La sinistra ha perso un anno. L’alternativa ha perso un anno. La sollecitazione di Vendola e Di Pietro a Bersani è utile, doverosa, ma, rischia di arrivare fuori tempo massimo. Dopo Vasto ci sono state troppe esitazioni. E se Grillo ha avuto il successo che ha avuto, questo, si deve anche all’immobilismo della sinistra, che a forza di aspettare il Pd, è stata accomunata al sistema dei (more…)

LA DOMANDA DEL GIORNO che fa impazzire il mondo: ITALIANI DEGNI O NO?

16 aprile 2012

di Giovanni Verrecchia

Tutti quelli che evadono le tasse, non sono degni di essere italiani! Parole dette da uno che sono la bellezza di 64 anni che vive sulle spalle degli italiani: Giorgio, ex comunista, nostalgico e discutibilmente coerente con la Costituzione e al popolo italiano! Con quale coraggio si permette di fare la morale agli italiani? Senza voler giustificare gli evasori, ma questa persona che risiede in una struttura che costa al popolo italiano la bellezza di 200 milioni di euro all’anno, lo sa perché la gente comune è costretta a evadere le tasse? Lo sa Giorgio, che ci sono milioni di persone che non possono permettersi di mettere in tavola un pasto completo? Giorgio ha gli occhi per vedere e le orecchie per sentire quante persone si ammazzano ogni giorno perché non riescono più a garantire uno stipendio ai propri collaboratori? Evidentemente no! Giorgio si permette di dare lezioni agli italiani, quando per primo ha trasgredito a quelli che sono i dettati della Costituzione, favorendo un governo incostituzionale e che sta affamando un popolo intero! Lui si permette di fare la predica agli italiani che hanno fame, dimenticando i famosi rimborsi aerei di Bruxelles; lui ha dimenticato che per anni ha fatto politica con i soldi che gli venivano elargiti dall’ex URSS, evadendo nel contempo fior di soldi dalle tasse e levandoli al popolo italiano! Ma forse le sue affermazioni sono dovute al timore che il popolo italiano stanco delle ruberie dei politici, si possa riprendere la sua sovranità, lasciando loro senza la fetta di torta! Con quale coraggio viene a dire agli italiani quello chi è degno di essere italiano e chi no? Secondo il mio punto di vista, tutta la gogna mediatica messa in piedi intorno ai casi dei rimborsi elettorali spariti dalle casse dei partiti, serve solo a distrarre gli italiani da problemi ben più gravi. Infatti, mentre tutto il popolo bue era intento a preoccuparsi delle faccende del Trota, di Lusi, ecc. il governo si dava fare per aumentare le accise sui carburanti, per votare il fiscal compact, per modificare l’ art. 18  della Costituzione e per procurarsi altri mezzi per affamare sempre di più il popolo. Vogliamo scendere nel dettaglio dell’ analisi del caso Lega Nord? Allora, qualcuno mi deve spiegare perché tutto questo fermento intorno alle spese interne di un partito. Quei soldi che sono spariti dalle casse della Lega Nord, come quelli della Margherita e degli altri partiti, non ci devono interessare, perché sono soldi loro, e quindi è una faccenda interna loro. Semmai a noi deve interessare come fare per evitare che le “aziende” partito, possano beneficiare di tanta magnanimità da parte del governo. Ossia, ci dobbiamo preoccupare di togliere di mezzo il sistema di rimborso elettorale o, se preferite, il finanziamento pubblico ai partiti. Quelli che sono spariti, non sono più soldi nostri, e non lo erano più nel momento in cui una legge truffa voluta dalle classe politica, ignorando il volere che il popolo italiano aveva espresso con referendum, ha permesso ai vari governi di elargire nelle casse dei partiti, delle somme da capogiro per rimborsare le spese che dovrebbero aver sostenuto per le campagne elettorali. Ma se non sbaglio, il rimborso è riassunto nel rapporto uno a uno; ossia spendi uno, te ne rimborso uno! Invece i cari truffatori che siedono in parlamento, a fronte della spesa di uno, hanno preteso e ottenuto il rimborso di cinque! Bravi, vero? Comunque, ripeto, una volta che gli sono stati elargiti, noi popolo, non abbiamo più alcun diritto su quei soldi! Ora, accortosi che stanno facendo letteralmente schifo, hanno deciso di cambiare questa legge truffa. In che modo? Semplice. I rapporti di rimborso non si toccano, restano uguali. Però ora i bilanci dei partiti vengono pubblicati su internet! Ma dico, siamo scemi? Ma ci prendete proprio per cretini? Cosa volete che ci interessi se con i soldi che rubate al popolo, vi comprate un albergo alle Maldive o li regalate al vostro cassiere? Noi, popolo italiano, non vogliamo più che i nostri soldi finiscano nelle vostre casse! Avete rubato per troppo tempo. Vogliamo, se proprio si deve, che i rimborsi elettorali siano nella misura di uno a uno! Se il Trota Bossi ha comprato un SUV con i soldi della Lega, saranno affari suoi e della Lega, non certo nostri! Se Lusi ha comprato dieci ville con i soldi della Margherita, se la cantino e chiariscono tra di loro. Dove erano i dirigenti della Margherita quando Lusi prendeva i soldi? Se, come sembra certo, nelle casse della Margherita c’erano 220 milioni di euro, e ne sono spariti 26 per conto di Lusi, altri 30 per altre spese strane, e gli altri? Cosa facevano i dirigenti della Lega Nord mentre il loro cassiere elargiva soldi a destra e manca per comprare un diploma al Trota o per arricchirsi personalmente? A noi popolo non ce ne può fregar di meno! La cosa importante è che non dobbiamo più permettere ai partiti di avere più soldi di quello che spendono!  Quella persona bocconiana che il Giorgio, unitamente alle banche e ai governi forti dell’ Europa, hanno voluto che guidasse il nostro Paese, si sta rilevando quello che realmente è politicamente inadeguato ! E orgogliosamente devo dire che lo avevo pronosticato il giorno stesso del suo insediamento. In un programma televisivo, si magnificava la sua abilità nel mettere a punto la manovra sulle semplificazioni, denominata “cresci Italia”. Praticamente questa manovra “intelligente” crea posti di lavoro per decreto! E già! Pensate che ora apriranno altre 3000 nuove farmacie! Fatto questo molto importante per la crescita del Paese. Già perché ora chi deve andare a comprare un aspirina, anziché percorrere 500 metri per andare alla farmacia più vicina, ne compie solo 300! Quindi risparmia le scarpe, e di conseguenza gli italiani avranno più soldi per pagare le tasse! Ora con decreto semplificazioni, non si faranno più le file agli sportelli; si potranno fare una molteplicità di operazioni direttamente da internet! Peccato che tantissimi italiani non sono in grado di usare internet, senza considerare comunque che abbiamo una rete di trasmissione dati che sarà perennemente intasata, per cui altre difficoltà per gli utenti! Il professore bocconiano è andato in giro per il mondo a nostre spese, autopromuovendosi, a elemosinare investimenti e ricevendo in cambio dei garbati sorrisi e secchi rifiuti!  Gli unici che ancora credono nelle sue qualità, sono i suoi ministri,  i suoi sostenitori ABC, il suo mentore Giorgio e le banche! Caro vecchio nostalgico ex-comunista, chi è indegno di essere italiano? Il popolo costretto a evadere perché non ha soldi per vivere, o voi che continuate impunemente ad affamarlo?

Secondo il mio modesto parere, VOI!!!!

Finmeccanica, IDV rifiuta il tozzo di pane

24 novembre 2011

Di Pietro: ”Anche noi siamo stati contattati per avere qualche tozzo di pane, ma abbiamo detto no, perche’ rifiutiamo di partecipare alle lottizzazioni e condanniamo questo sistema corrotto. Noi siamo diversi e lo rivendichiamo”.

nota maliziosa di redazione: e se i tozzi di pane fossero stati due o più?

PD: BERSANI SEGRETARIO DI MINORANZA?

24 novembre 2011

di Ciuenlai

Le richieste di dimissioni del responsabile economico del Pd, il “bolscevico” Fassina e di patto elettorale tra Pdl, Pd e terzo polo per un sostegno unitario, anche dopo le elezioni, ad un governo di larga coalizione, sono due facce di una stessa medaglia. Gli autori cominciano a rendere esplicito il vero obiettivo politico del Governo Monti : la scomposizione delle attuali coalizioni attraverso la disaggregazione delle aree cattolico – moderate del centrodestra e del centrosinistra, per formare un grande raggruppamento di centro. Un polo capace di calamitare un consenso bulgaro (oltre il 60%), che prenda il posto di berlusconi. Un polo formato da un grande partito stile Dc anni 2000 con coperture di vera destra (Fini) e di moderatismo mascherato da sinistra (Veltroni), in grado, per la sua ampiezza, di rendere minotari ed ininfluenti i raggruppamenti di destra (lega più qualche nostalgico del berlusconismo) e di sinistra (laburisti, ecologisti, movimentisti ecc.). Caro Bersani il tempo degli equilibrismi, “degli andare oltre” e dei “ma anche” è finito. Berlusconi non c’è più e bisogna scegliere se fare la minoranza (o meglio il testimonial) di sinistra, nel Pd e nel Governo, a questo progetto moderato o costruire e guidare un polo di sinistra insieme a Vendola, Di Pietro, De Magistris e compagnia. Scelta difficile e di campo che si può fare solo con un congresso. Un congresso che, probabilmente, sancirebbe una verità scomoda per lui. Gli ex democristiani, aiutati da tanti ex comunisti convertiti al liberismo, sono ormai maggioranza nel Pd “Un partito di centro che guarda (poco) a sinistra”

In tempi non sopetti, Antonio Di Pietro ci avrebbe raccontato queste cose, ora perché tace?

12 novembre 2011

Ma neanche Marco Travaglio ce le racconta…. PERCHÈ?  No! Questo No!

di Ida Magli

No, Signor Napolitano, non sopporteremo una simile nauseante “furbata”. Creare all’improvviso un senatore a vita per far credere che si tratti di un politico e fingere così che l’Italia non si sia consegnata nelle mani dei banchieri, è un sotterfugio intollerabile. Quale disprezzo per i poveri Italiani! Quale disprezzo per la Repubblica e per la politica! Abbiamo, dunque, così la misura della spaventosa miseria civile e morale dei nostri “rappresentanti”. La Bibbia afferma che “Dio vomita gli ipocriti”. Sono certa che non ha mai vomitato tanto. Senatore a vita il signor Mario Monti? Un cittadino benemerito della Repubblica e di specchiati costumi? Forse non tutti i cittadini lo sanno o se lo ricordano (e su questa ignoranza ha contato, oltre che sul complice silenzio dei politici e dei giornalisti, Giorgio Napolitano nel nominarlo) che Mario Monti è stato costretto, nella sua qualità di Commissario europeo sotto la presidenza Santer, a dare le dimissioni “per l’accertata responsabilità collegiale dei Commissari nei casi di frode, cattiva gestione e nepotismo” messi in luce dal Collegio di periti nominato appositamente dal Parlamento Europeo. La Relazione fatta da questi Saggi al Parlamento, nonostante la prudenza del linguaggio ufficiale, fa paura. Si parla infatti dell’assoluta mancanza di controllo nella “rete di favoritismi nell’amministrazione”, di “ausiliari esterni” e di “agenti temporanei”, di “minibilanci espressamente vietati dalle procedure amministrative”, di “numerosissimi esterni fuori bilancio, ben noti all’interno della Commissione con il soprannome di sottomarini”, che operano con “contratti fittizi”, dietro “raccomandazioni e favoritismi”; di abusi che hanno comportato, con il sistema dei “sottomarini” l’erogazione non controllata di oltre 7.000 miliardi nell’ambito dell’Ufficio Europeo per gli Aiuti umanitari d’Emergenza (miliardi usciti dalle nostre tasche, naturalmente, e che dovevano andare, ma non ci sono arrivati se non in minima parte, ai bambini della Bosnia, del Ruanda morenti di fame). Evidentemente Mario Monti è inamovibile, o meglio può perdere un posto soltanto per guadagnarne uno migliore. Nel 1999, al momento di una caduta così ignominiosa, ha provveduto la successiva Commissione, con presidente Romano Prodi, a riconsegnargli il posto di Commissario. Cose che succedono soltanto nell’onestissimo ambito delle nostre istituzioni politiche. I semplici cittadini vanno sotto processo per gli ammanchi, o come minimo perdono l’incarico. Perché mai, dunque, dunque, dovremmo affidare a questo signore i nostri ultimi beni? In omaggio, forse, al truffaldino sotterfugio inaugurato dalla Presidenza della Repubblica? I politici che lo voteranno come capo del governo sappiano che, visto che non possediamo nessun altro potere, annoteremo ogni loro “Sì” per cancellare per sempre il loro nome da qualsiasi futura elezione.

http://www.italianiliberi.it

UNA MANO DAVANTI E UNA DIETRO, MA NON BASTA!

9 novembre 2011

LETTERA A GOODMORNINGUMBRIA

Voglio cimentarmi anche io nei commenti affonda-Governo che in queste ore affollano FB. Lo faccio a modo mio, ovviamente. Come sempre. Con una riflessione impopolare che sarà derisa. Già lo so. Se Berlusconi si dimettesse oggi stesso e domani stesso ci fosse il Governo delle Larghe Intese o della “Salvezza nazionale” cosa accadrebbe? Probabilmente i mercati reagirebbero in maniera positiva. Il primo giorno di sicuro, mi ci gioco le palle. Il secondo forse. Il terzo…Il terzo boh! E il quarto, e il quinto? C’è qualche Nostradamus di sinistra, di centro o di destra che sà dire con certezza (e in coscienza e in buona fede) cosa accadrà dopo il primo giorno? Ne dubito. Quando Berlusconi sarà stato schiodato dalla poltrona di Palazzo Chigi, i problemi dell’Italia tipo questo famoso “spread” saranno risolti? Non ci sarà più bisogno di fare le riforme “lacrime e sangue” (più lacrime visto che il sangue già ce l’hanno levato)? O, più probabilmente, toccherà farle lo stesso?? Secondo me bisognerà farle lo stesso. Anzi, forse bisognerà fare di ancora più crudeli. Ah! E allora cosa sarà cambiato effettivamente per le nostre tasche, per il nostro futuro? Beh…non avremo più Berlusconi tra le palle. E no!! Nossignori! Berlusconi tra le palle NON ce lo avranno più in Parlamento i vari Di Pietro, Bersani, Casini, Fini ecc. Perché, carissimi amici facebookiani, statene pur certi che noi comuni cittadini di Berlusconi continueremo a sentir parlare eccome i telegiornali, i giornali, le trasmissioni di approfondimento…tutti i giorni, su ogni argomento! Tutto avverrà per colpa di ciò che non ha fatto Berlusconi, o a causa di ciò che egli ha fatto (leggi ad personam). Allora, a noi comuni mortali cosa porta il nuovo Governo di larghe intese?? Se me lo fate capire ve ne sarei grato. Il vero risultato che si conseguirà con un eventuale Governo di Larghe Intese, o Governo Tecnico, o Governo Letta (Gianni) è che l’Italia perderà’ definitivamente la sua sovranità di fronte alle logiche della finanza e della speculazione internazionale. 4-5 banchieri che si sono inventati il giochetto della finanza derivata e le agenzie di rating (vedere report, rai3, del 31 ottobre scorso) scommettono sul fallimento degli stati, e sulle dimissioni di Berlusconi, come del resto hanno fatto su quelle di Papandreu. Alla fin fine, dunque, le dimissioni di Berlusconi portano guadagno soltanto ai soliti noti e a quei piccoli noti di casa nostra che potranno andare al potere propinando a noi poveretti le stesse misure anticrisi di Berlusconi (forse ancora peggiori) e litanie drammaturgiche da far scoppiare il cervello.

Andrea Fabbri

nota di redazione: lettera scritta prima dell’approvazione del rendiconto finanziario

PD –NUOVO ULIVO ADDIO, ARRIVA LA BARRA AL CENTRO

4 ottobre 2011

di Ciuenlai

La Direzione nazionale del Pd ha segnato un punto di svolta. La sinistra si è scoperta minoranza nel partito. Una svolta che non è giunta inaspettata e della quale si aveva sentore ormai da tempo. Bastava ascoltare, nelle ultime settimane, i racconti dei protagonisti delle varie riunioni che si succedono quotidianamente nella sede romana del Pd. Racconti che parlavano di forti malumori per la linea “rossa” (sic) del segretario. La maggioranza dei leader democratici non vuole il “Nuovo Ulivo”. Salvo i fedelissimi di Bersani e pochi altri, Area Dem, Modem, pezzi di maggioranza (Letta e Fassino) pensano che lo schema del segretario vada completamente ribaltato. Non si deve partire da un’intesa di ferro con Vendola e Di Pietro, da allargare possibilmente all’Udc, ma da un intesa con il terzo polo, da allargare eventualmente alla sinistra. Sta in questa distinzione la diatriba tra elezioni subito e Governo di emergenza. Il passaggio per un esecutivo largo è lo strumento necessario a cementare le future alleanze e la collaborazione con i centristi. E lo strumento metterebbe i più pericolosi concorrenti (Sel e l’Idv) nell’angolo, costringendoli o ad aderire ad un progetto moderato o a stare fuori dall’alleanza. Incanalandoli verso un cammino irto di difficoltà. Se aderiscono si snaturano, se vanno da soli saranno costretti a sopportare, per l’ennesima volta, una campagna di stampa ed elettorale tutta in salita all’insegna della responsabilità nazionale e del voto utile, contro il fantasma di Berlusconi. Le argomentazioni non mancano : il momento è difficile, anzi drammatico, occorre una maggioranza larga per governare e ricostruire il paese, ci vuole una grande alleanza tra moderati e progressisti per vincere le elezioni ecc. ecc. L’offensiva non arriva a caso. Tutti i sondaggi, quelli noti e, soprattutto, quelli riservati, dicono che se si votasse oggi il centrosinistra classico vincerebbe a mani basse. E vincerebbe su un progetto sbilanciato a sinistra. La proposta di Governo di emergenza, come scelta strategica, serve dunque a decantare questa situazione e a produrre una inversione di tendenza. La scelta si porta dietro anche un’ altra conseguenza. Non ci saranno le primarie. Il prossimo capo del Governo dovrà essere una personalità “bipartisan” in grado di azzerare tutte le pretese di leadership nell’area antiberlusconi, con buona pace di Bersani e di “Nichi”. In questa ottica appare anche meno incomprensibile l’uscita “massimalista” di Fausto Bertinotti, che invita la sinistra a rifugiarsi tra i movimenti, rinunciando a qualsiasi ipotesi di governo. Il minoritarismo come ideologia e la rinuncia alla sfida del Governo non sono certo soluzioni auspicabili per la sinistra, ma è indubbio che un simile scenario complicherebbe le cose. C’è però da dire che anche la strada del voto utile e della rincorsa al centro, comporta i suoi rischi per il Pd. Le simulazioni attuali parlano di una sinistra guidata da Vendola in grado di arrivare fino al 25% dei voti in caso di corsa solitaria. Questo avverrebbe a scapito del Pd, che si troverebbe a non essere più la forza principale ed egemone di una alleanza al centro, con il terzo polo rinforzato da truppe provenienti dal centrodestra. Per questo sono in molti tra i democratici a sperare che alla fine uno dei due “radicali” accetti di far parte della nuova coalizione. E le pressioni sono tutte per Vendola, perché Casini Di Pietro non lo digerisce proprio.

 

BERLUSCONI E L’AGENDA ITALIA. E LE OPPOSIZIONI?

2 marzo 2011

di Ciuenlai
Sono ormai alcune settimane, dopo il fallimento della spallata, che la politica delle opposizioni parlamentari è fatta di ohohoh, di ahahah e di ihihih. Cioè di stupore. Ogni dichiarazione di Berlusconi viene accolta con l’ennesima serie di “Non è possibile”, “bisogna fermarlo”, “è pericoloso”. Ma dietro queste esternazioni fatte con un po’ di rabbia, un po’ d’invidia e un po’ di incredulità, c’è una amara verità. Le minoranze parlamentari, con in testa il Pd, non hanno una strategia e vivono alla giornata. Il capo del Governo e la Lega hanno un’agenda precisa di sue priorità, che impongono al paese, al Pd e anche a Di Pietro. Non c’è una volta che Bersani riesca a tirare fuori qualcosa che costringa Berlusconi ad inseguirlo a confrontarsi con una visione diversa delle cose. Dopo la mancata sfiducia, siamo alla disperazione. C’è chi parla di aventino con le dimissioni in massa dei parlamentari di opposizione, chi chiede un ostruzionismo permanente e chi si affida al refendarismo come soluzione estrema. Sono tutte cose che si possono anche fare, ma se sono slegate da un progetto generale e alternativo al modello di società proposta e perseguita dal centrodestra italiano, rischiano di fare la fine delle famose cattedrali nel deserto. L’opposizione è un mestiere composito che, messo a fuoco un programma comune, si gioca alla camera al Senato, in tutte le istituzioni locali, nelle città, nei paesi, nelle piazze, nelle sale, nei mercati, tra chi lavora e chi l’ha perso, tra le donne, tra i giovani, tra gli studenti, tra i precari, tra le professioni ecc. L’opposizione è un martello che batte il ferro tutti i giorni, che ricorda alla nazione intera che un’altra Italia è possibile. L’agenda va dettata, non subita. Solo quando anche dalla maggioranza si alzeranno degli ohohoh, ihihih e ahahah , si potrà pensare che la partita è cominciata sul serio. Adesso siamo solo alle esibizioni di un globtrotter con degli sparring partners.