Posts Tagged ‘direttori’

Giunta Regionale decide rotazione direttori regionali e avvia iter per sospensione e revoca elenchi idonei per direzioni aziende sanitarie

16 aprile 2019

umbriaLa Giunta regionale ha approvato questa mattina la rotazione ai vertici di alcune direzioni regionali e ed una parziale redistribuzione di competenze. Sulla
base del nuovo assetto la direzione “salute, welfare, sviluppo economico, istruzione, università, diritto allo studio” è stata affidata a Luigi Rossetti; la direzione (more…)

La nomina dei nuovi Direttori generali della sanità Regionale non doveva segnare la svolta della novità?

13 febbraio 2016

centrodemocratico-300x205[1]Ad oggi l’unica novità è che non c’è novità ma solo i soliti rinvii che sanno tanto di trattative spartitorie.

Dispiace questo comportamento da parte di una Giunta regionale che dovrebbe invece impegnarsi per recuperare spazi politici ed autorevolezza  politica.

Almeno questo era  il progetto dei centristi che pure  hanno sostenuto il centro sinistra e che contrariamente agli altri continueranno a sottolineare ritardi ed incertezze. Senza sconti.

Maurizio Ronconi

Direttori della sanità, Leonelli: “All’Umbria interessa un sistema che funzioni non che la politica locale guardi il proprio ombelico”

28 gennaio 2016
Riceviamo e pubblichiamo
pd“Leggo che si fa un gran parlare dei direttori della sanità: io penso innanzitutto che alla collettività regionale interessi che la sanità umbra sia sempre più efficiente, che si abbattano le liste d’attesa, che si riorganizzi il sistema di prossimità sul territorio e che non si disperdano le ottime pratiche di questi anni sul contenimento dei costi (per le quali la sanità umbra è riferimento nazionale), piuttosto che sapere se il prossimo direttore sarà Tizio, Caio o Sempronio. Anche se capisco che questo può interessare gli operatori del settore e, in una logica che però ha un po’ il sapore della  vecchia politica, qualche politico locale.

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A tu per tu con il Coach: il professore Sandro Formica parla ai direttori d’albergo umbri

28 settembre 2015
Chiara Mencarelli

Chiara Mencarelli

Il 18 Settembre scorso, presso l’hotel Cenacolo di Santa Maria degli Angeli, 37 tra direttori e capireparto d’albergo, proprietari di strutture ricettive, hanno avuto la fortuna di incontrare un motivatore di razza, invitato dalla A.D.A. (Associazione Direttori Albergo settore Umbria): lui è il Prof Sandro Formica, origini Umbre, lunga esperienza nel settore turistico, anche come formatore di direttori d’albergo in  importanti catene internazionali, Professore di  “Leadership”,  “Managing Self and Others”, “Personal Empowerment” presso l’Università internazionale della Florida, la Bocconi di Milano e l’Università della Svizzera Italiana di Lugano. (more…)

Nomina Direttori Aziende Sanitarie, tutto come prima…

27 dicembre 2012

Riceviamo e pubblichiamo

La Regione dell’Umbria nel decidere i Direttori generali delle 4 aziende Sanitarie, ha lanciato un segnale trasversale, facendo intendere che niente cambierà, e che la riduzione delle ASL   è solo (more…)

REGIONE UMBRIA – CHI L’HA DETTO CHE I DIRETTORI SONO DIMINUITI? VIAGGIO TRA LE ALCHIMIE DEL SISTEMA “INTERI E RIDOTTI”

5 febbraio 2011

di Darko Strelnikov

Tre è meglio di sette. Se si ragiona in termini di risparmio e la matematica non viene considerata un’opinione, l’aver “cassato” quattro Direttori Generali della Regione dell’Umbria, non può che essere… salutata come una buona notizia. E difatti non è pessima. Ma neanche da farci le capriole. Perché, come sempre, non rappresenta una svolta, ma solo una accomodamento del precedente assetto. Ci sono meno suonatori nella banda, ma la musica è sempre la stessa. Una svolta sarebbe stata il ritorno alla normalità. Quale? Ve lo dico subito. Io concordo con chi ha detto che intanto per prassi e per logica, il Direttore Generale, è una figura unica. La “Trinità” odierna è e resta un’ anomalia e i precedenti “magnifici sette” un’aberrazione. La Regione dell’Umbria ha, pressappoco, gli stessi dipendenti Della Provincia e del Comune di Perugia dove i direttori non sono tre ma uno. Per la precisione nelle province e nei comuni gli apicali, in diversi casi, sono due. Infatti c’è anche il Segretario Generale. Ma non è una scelta, è una eredità obbligatoria che lo Stato non si decide a sopprimere. C’è poi la vicenda dei 5 coordinatori che non si capisce se sono Direttori Generali chiamati in un altro modo o dirigenti con un piccolo, meno meno, rispetto agli altri tre. Non è che gira, gira siamo passati ad otto? Non è che gira, gira tra Direttori “interi” e Direttori “Ridotti” ci siamo aggiustati bene? Non è che come in una certa canzone : “aggiungi un posta a tavola che c’è un amico in più, se sposti un po’ la seggiola stai comodo anche tu”. Al di là degli scherzi, il risultato di questa operazione di facciata, di questa ennesima imbellettata, è che si risparmia poco o niente e, soprattutto, che complessivamente non cambia la logica organizzativa del principale ente umbro. La riduzione del 10%, se c’è realmente, incide solo sui tre Direttori Generali, perché, per guadagnare una tombola, sono costretti a prendere l’aspettativa ed a passare al contratto privato. Agli altri si possono ridurre gli stipendi anche del 90%, ma nelle casse della Regione non entrerà una lira. Tutto ciò che viene tagliato ritorna nel fondo dei dirigenti che continueranno tranquillamente a spartirsi l’intera torta. Quel fondo non può essere ridotto se non con un accordo sindacale, che non mi risulta esserci stato. Anzi alcune sigle hanno persino protestato per i tagli, con grande gioia dei precari e dei metalmeccanici della Fiat. Non è dunque questa la strada per andare in paradiso. Una seria politica di riorganizzazione della macchina pubblica, l’abbiamo detto più volte, passa per due elementi : Riduzione drastica delle posizioni apicali attraverso un processo di messa in esaurimento dei posti liberatisi per pensionamento, trasferimento di risorse e di responsabilità verso le altre categorie. Sembra facile, sembra ragionevole, sembra anche giusto e invece è la classica montagna da scalare, senza scarponi, picchetti e corde. Come per le Comunità Montane, per gli Ati, e un altro migliaio di casi, l’attenzione è rivolta a non distruggere il sistema che si è creato in questi anni. Non ci sono soldi, bene ci accontentiamo di meno, cercando di farlo bastare, in modo che tutto funzioni come prima. E questo vale soprattutto in tema di incarichi. Sono uno degli elementi fondanti dei sistemi consociativi o, peggio, clientelari. Per questo appartengono ad un certo modo di fare politica. E lo si è capito anche in questa occasione. Primo: le nomine hanno scatenato immediatamente le proteste degli alleati del Pd. Esponenti di Sinistra Ecologia e Libertà, dell’Italia dei Valori e Di Rifondazione Comunista parlano apertamente di spartizione “casalinga”. Tutti o quasi tutti i nuovi apicali sarebbero da attribuire in quota non tanto al Partito ma alle varie correnti e articolazioni democratiche. Secondo: dietro ai nomi si è cercato subito di individuare chi, tra le varie componenti, avesse ottenuto un successo. Si sono subito formate due correnti (si fa per dire) di pensiero. C’è chi dice che le nomine rappresenterebbero un primo elemento di prova che “l’accordo del pranzo funziona “ e chi invece le legge come una risposta allo “strapotere” di Lorenzetti e Bocci. Magari, nella forma, hanno ragione tutti e due; nella sostanza no. Cerco di spiegarmi meglio. Quell’alleanza pesa e di brutto, soprattutto in Regione, ma in giro si è sentita una certa voglia di opposizione. Gli attuali amministratori dei grandi enti non ci stanno ad essere messi “sotto la cappella” di qualcuno e provano ad uscire dal guscio. Recenti prese di posizione sembrano lanciare precisi segnali per mettersi insieme. Ma è una questione più di facciata che di sostanza. Chi ha in mano il pallino, non sta a guardare. Avrete ultimamente notato un certo attivismo dei gruppi consiliari del Pd che sembra provenire da suggerimenti e stimoli esterni. Pare come se qualcuno avesse voluto ricordare agli eletti “direttamente dal popolo” che per governare occorre una maggioranza. Ne sa qualcosa Benedetti il Sindaco di Spoleto e ne sa qualcosa una dei principali amministratori della cosa umbra, che va da tempo ripetendo di essere continuamente in apprensione quando porta un provvedimento in Consiglio per l’incertezza del voto “di 4 o 5 eletti del Partito Democratico”. Nonostante le strattonate, quindi, il processo di normalizzazione marcia. Ecco perché non ci sono strappi rispetto al metodo e ai sistemi di gestione precedenti. Magari si è cercato di lanciare un segnale e fatto qualche dispettuccio sui nomi, ma il quadro non cambia. Se fosse così la signora Rosignoli non sarebbe ancora il Direttore generale dell’Asl 3. E non lo sarebbe per motivi giudiziari, ma per motivi politici.

 

Foligno, i direttori di albergo umbri eleggono il nuovo consiglio ADA

18 dicembre 2010

Cinzia Rosati

Lunedi 13 dicembre all’Hotel Italia di Foligno si sono riuniti i direttori di albergo umbri per

Angelo Felice

eleggere il nuovo consiglio direttivo regionale all’interno dell’ADA associazione nazionale direttori d’albergo , sono risultati eletti : Presidente Angelo Felice dell’hotel Fontecesia di Todi, Vicepresidente Cinzia Rosati dell’hotel Beniamino Ubaldi di Gubbio, Segretario Umberto Generosi della Residenza Palazzo Grande di Corciano, tesoriere Claudia Bellachioma dell’hotel Relais dell’Olmo , revisore dei conti Stefano Chiesa direttore dell’hotel Brufani di Perugia.