Posts Tagged ‘disoccupati’

Rossella Volpato (Lega): Le famiglie con disabili, i disoccupati, gli esodati… Questi sono i cittadini da tutelare

25 Maggio 2015
Rossella Volpato

Rossella Volpato

Breve conversazione con una candidata alle prossime elezioni regionali in Umbria

di Francesco La Rosa

Il cognome è  poco umbro, ma chi è veramente  Rossella Volpato?

Sono veneta di nascita ma umbra di adozione svolgo la professione di avvocato e da tempo condivido le idee di chiarezza della lega ma soprattutto di legalità. Mi occupo ogni giorno per lavoro delle problematiche delle piccole imprese anche artigiane in crisi, con dipendenti in cassa integrazione e poi fallite a causa di mutui usurai delle banche e da una tassazione che ormai ha raggiunto livelli insostenibili . (more…)

UMBRIA – AUMENTANO LE TASSE E I DIRETTORI PURE

24 ottobre 2013

di Darko Strelnikov

Come fa Letta ad affermare che le tasse non aumenteranno? Semplice con il solito trucchetto che trasferisce in periferia i balzelli. Tasse locali al posto di tasse nazionali, così il Governo non si sporca. Si sporcano i Sindaci e si sporcano male. Volete degli esempi? Il Comune di Perugia ha annunciato che aumenterà tutte le tariffe possibili e immaginabili. Una cosa che faranno anche molti altri comuni (more…)

Suicidi. La mattanza sociale

8 Maggio 2012

di Davide Caluppi – davidesh78@gmail.com

Il titolo di questo articolo è sicuramente forte, ma altri termini non ce ne sono per descrivere la realtà che domina nel nostro paese. Forse oltre al termine mattanza: strage. Sì anche questo appropriato, ma mattanza, strage non possono farci riflettere sugli episodi di suicidi che giornalmente si verificano. Piccoli imprenditori, operai esasperati che in un millesimo di lucidità, semmai rimasta in quegli attimi, decidono di togliersi la vita. Una piaga sociale che negli ultimi tempi sta prendendo sempre più, in modo allarmante, piede. Si moltiplicano le persone sinora morte per lavoro, debiti, non riuscire a pagare stipendi ai propri operai. Martiri? In un certo senso, col massimo del rispetto per queste morti tragiche, sì martiri di come i nostri rappresentanti politici tutti, da decenni hanno portato il Bel Paese allo sfascio. E questa è pura realtà. Di questa mattanza sociale qualche dato statistico da far rabbrividire: dal 2009 si registra un suicidio al giorno tra coloro che perdono il lavoro e, un suicidio tra gli imprenditori e lavoratori autonomi. Sempre nel 2009 coloro che si sono tolti la vita sono stati un vero esercito: 357 disoccupati. Nel 2010 si è arrivati addirittura a 362 suicidi, cinque in più rispetto al 2009. Numeri che devono far riflettere. Vite umane che hanno messo fine al loro calvario con l’atto più estremo: la vita. Vite umane, un esercito nascosto, silenzioso che quotidianamente non sa più a chi santo rivolgersi. Centinaia e centinaia di migliaia di famiglie ridotte sul lastrico. Oltre due famiglie italiane vive sotto la soglia della povertà. Italiani che fanno la fila agli istituti di carità per chiedere un pasto, per ritirare la busta e tirare alla giornata. 26 nostri fratelli che non ci sono più, il dato più crudo di queste parole messe insieme. Le morti di questi nostri fratelli hanno un complice in comune: la solitudine. Una triste compagna che in silenzio prende per la gola queste persone travolte in questo tragico momento che viviamo, dal fallimento dell’attività economica, dalla perdita del posto di lavoro. Al come tirare avanti, le bollette, il mutuo da pagare con il nemico bancario pronto a bussare alla porta se si è insolventi a restituire i soldi. Gli usurai complici insieme ai politici che hanno causato questo male. Dicevo di questi martiri, di questi fratelli che non ci sono più. Qualcuno di loro è stato prontamente salvato. Le cause di questi gesti sono molteplici, ognuna con una storia personale. Riporto di seguito i loro nomi con la speranza che il loro estremo gesto non sia stato vano. 2012: il 2 gennaio a Bari un 73enne si getta dal balcone di casa dopo che l’Inps ha richiesto la restituzione dal pensionato di 5 mila euro. Il 7 gennaio a Policoro, vicino Matera, un operaio edile di 58 anni tenta il suicidio temendo di non andare più in pensione a seguito della riforma Fornero. L’8 gennaio a Bari i coniugi Salvatore De Salvo di 64 anni, la moglie Antonia Azzolini di 69 anni si suicidano. A Cirò Marina, vicino Crotone, il 10 gennaio un 50enne licenziato da poco tenta il suicidio, viene salvato dai carabinieri. Il 13 febbraio a Paternò, vicino Catania, un imprenditore di 57 anni si impicca per disperazione. La sua azienda era in forte debito. Il 17 febbraio a Napoli un uomo tenta il suicidio con il gas. La polizia lo salva dopo la chiamata dei vicini. Il 21 febbraio a Trento un imprenditore strangolato dai debiti si getta sotto il treno. Viene salvato dagli agenti della Polfer. Il 25 febbraio a Sanremo, Alessandro F. di 47 anni elettricista, si spara un colpo di pistola in bocca. Da poco licenziato da un’azienda di Taggia. A Firenze, il 26 febbraio, un imprenditore di 64 anni si impicca all’interno del capannone della sua azienda. Come per altri casi problemi economici. Il 9 marzo a Ginosa Marina, vicino Taranto, Vincenzo Di Ticco proprietario di un negozio si impicca ad un albero. Il 15 marzo a Lucca una giovane infermiera di 37 anni tenta il suicidio dopo che aveva perso il lavoro. A Genova il 22 marzo, un disoccupato di 45 anni minaccia di buttarsi da un traliccio. Il 27 marzo a Trani un uomo di 49 anni si toglie la vita lanciandosi dal balcone della sua casa. Da molto tempo non riusciva a trovare lavoro. Il 28 marzo a Bologna un artigiano di 58 anni si dà fuoco davanti il parcheggio dell’Agenzia delle Entrate per debiti. Il 29 marzo a Verona un operaio edile di 27 anni marocchino si dà fuoco. Da qualche mese non percepiva lo stipendio. Il 3 aprile a Gela, Nunzia C. di 78 anni si toglie la vita lanciandosi dal quarto piano. La sua pensione era stata ridotta a 600 euro. A Milano, il 4 aprile, Giuseppe Polignino di 51 anni trasportatore si uccide dopo aver perso il lavoro e dopo essersi separato dalla moglie. Sempre il 4 aprile a Roma Mario Frasacco di 59anni imprenditore si toglie la vita dopo aver scritto una lettera alla famiglia. A Savona il 5 aprile un artigiano di 53 anni si impicca all’interno della propria abitazione. Il 9 aprile ad Asti, una giovane disoccupata di 32 anni tenta il suicidio perché non riusciva a trovare lavoro. Il 12 aprile ad Altivole, vicino Treviso, un agricoltore di 53 anni si uccide per debito. Il 13 aprile a Montecchio Maggiore, vicino Vicenza, un imprenditore tenta di uccidersi con un colpo di fucile per l’azienda in crisi. Sempre il 13 aprile a Donnalucata, vicino Ragusa, un giovane imprenditore di 28 anni si impicca per difficoltà economiche. Il 22 aprile a Bosa, un artigiano di 52 anni si toglie la vita dopo aver perso il lavoro. Il 24 aprile a Napoli Diego Peludo, imprenditore di 52 anni, si butta dall’ottavo piano della sua abitazione. Il 30 aprile G.M., imprenditore di 55 anni di Mamoiada, vicino Nuoro, si è sparato un colpo di pistola in testa. Solo, lontano da tutto e tutti ed una lettera lasciata alla famiglia che spiegava i motivi dell’estremo gesto. Dopo questo elenco, appena oltre il primo maggio: ancora esiste una festa dei lavoratori? Il primo articolo della Costituzione che dice: che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. Quale lavoro? Intanto noi piangiamo questi martiri sì del lavoro, della crisi che ci strangola.

Provincia di Perugia. Formazione – Presentati 7 percorsi integrati per l’inserimento lavorativo di oltre 100 disoccupati

8 febbraio 2012

Aviano Rossi (IDV) “Corsi altamente specializzanti per rispondere alle esigenze delle imprese”

Entra nel vivo il nuovo piano del lavoro e della formazione professionale della Provincia di Perugia: a pochi mesi dalla presentazione di “Provincia Life”, con la formazione di nuove professionalità arrivano le prime risposte concrete alle esigenze delle imprese e del sistema produttivo locale. A presentare questa mattina in occasione di una conferenza stampa svoltasi presso la Sala Pagliacci i sette percorsi formativi appena finanziati dalla Provincia di Perugia attraverso il Fondo Sociale Europeo, erano presenti il vice presidente della Provincia di Perugia Aviano Rossi con delega alle politiche del lavoro e servizi alle imprese, formazione professionale ed il dirigente provinciale del servizio politiche attive del lavoro, formazione e istruzione Michele Fiscella. I lavori, coordinati dal direttore dell’Area lavoro formazione scuola e politiche comunitarie e culturali Adriano Bei, hanno visto anche la partecipazione delle agenzie formative impegnate nell’attuazione dei progetti, che hanno illustrato obiettivi, percorsi formativi e i destinatari dei relativi bandi. “Con questo primo intervento si concretizzano le linee di indirizzo assunte nell’intenzione di fornire risposte concrete alle imprese formando le professionalità a loro necessarie – ha affermato il vice presidente Rossi – in questi sette progetti sono contenuti tutte i componenti necessarie al rilancio dell’economia locale come la formazione di manodopera specializzata, l’artigianato ed il marketing. Si tratta di corsi altamente professionalizzanti e, come tali, di elevata efficacia nella possibilità di inserimento lavorativo – ha continuato – l’obiettivo non è tuttavia quello di non fermarci a tale risultato, ma di pensare anche a formare figure in grado di intraprendere un’attività produttiva imprenditoriale”.

Rossi ha inoltre evidenziato “l’elevato standard qualitativo dei percorsi per i quali saranno selezionate le migliori attitudini al fine di alimentare un’attenzione verso la formazione professionale nel suo complesso, unica strada ad oggi efficace per contrastare la grave situazione di disoccupazione”. Nel dettaglio, come spiegato da Fiscella, questo primo intervento che riguardava percorsi anche pluriennali di formazione professionalizzante e stage con indennità oraria destinati a disoccupati con età superiore a 18 anni e iscritti ai Centri per l’Impiego di Perugia, rientra nell’ambito dell’Avviso pubblico per la realizzazione di percorsi formativi integrati per l’inserimento lavorativo – Anno 2011 – Por Umbria FSE 2007-2013 obiettivo “Competitività regionale e occupazione” – Asse II Occupabilità”. Le proposte progettuale pervenute sono state 26 e, come da Avviso, ne sono state finanziate sette, i profili e le relative agenzie formative sono: Addetto alla cucina (Università dei Sapori s.c.a.r.l.), Addetto all’amministrazione e all’organizzazione (ATS – Ecipa Umbria – Associazione Centro Studi città di Foligno), Addetto marketing e comunicazione (Innovazione Terziario s.c.a.r.l.), Manutentore di macchine e impianti industriali (Associazione Cnos Fap Regione Umbria), Operatrice di maglieria (SFCU- Servizi formativi Confindustria Umbria Soc. Cons. a.r.l.), Maestro liutaio-archettaio (Gubbio Cultura e Multiservizi s.r.l.), Qualificazione acconciatore (Futuro Consorzio Formazione Artigianato e Piccola Impresa). Entro trenta giorni nel portale della Provincia di Perugia saranno disponibili tutti gli Avvisi relativi ai vari percorsi formativi.

 

 

NEVI, PDL, ESISTONO PRECARI DI SERIE A (COMUNITA’ MONTANE) E PRECARI DI SERIE B (TUTTI GLI ALTRI)

5 novembre 2011

Mi pare che sulla riforma endoregionale sia all’opera il partito della conservazione che crede che le riforme si possano fare purché non si metta in discussione lo statu quo. Il PDL è interessato a capire i dettagli del piano della Giunta Regionale e le conseguenti cifre precise ma ciò che si legge sui giornali sembra un film degli anni ’70 in cui, sulla scia del motto “ tanto paga pantalone”, si dava il via a grandi infornate di personale a scopi elettoralistici che oggi si ritrovano sulle spalle tutti i contribuenti umbri. Ora la Giunta Regionale invece di sgonfiare l’apparato, come l’Assessore Rossi ha più volte pubblicamente dichiarato, si appresterebbe a varare la più grande stabilizzazione di personale pubblico degli ultimi 20 anni. Se è scontato il consenso dei Sindacati che fanno il loro mestiere, altrettanto scontato, se quello che si legge sulla stampa fosse vero, sarà la nostra durissima opposizione in Consiglio Regionale perché l’Umbria non ha bisogno di avallare i danni delle precedenti gestioni “allegre”, di cui comunità montane e webred sono gli esempi lampanti, ma ha bisogno di forte discontinuità. È bene ricordate che i precari ci sono sia negli uffici della Giunta che del Consiglio e sarebbe difficile spiegare loro che esistono precari di seria A (comunità montane) e di serie B (tutti gli altri). E i giovani che non hanno mai avuto la fortuna di essere precari ma sono disoccupati? Annuncio che nei prossimi giorni il gruppo del PDL, una volta acquisito il quadro completo, farà le sue proposte precise alla comunità regionale assumendosi come al solito la responsabilità della contro proposta che “l’officina del PDL” sta elaborando. La speranza è che nella maggioranza le tante parole spese da autorevoli colleghi del PD, dell’IDV e di altri partiti non si pieghino come spesso succedete al partito della spesa pubblica e allo strapoteredella Cgil

Raffaele Nevi – Presidente gruppo PdL Regione Umbria