Posts Tagged ‘dittatura’

LA DITTATURA “DEMOCRATICA”

9 luglio 2012

di Ciuenlai

Ieri Monti è stato chiaro preciso e deciso. Primo, Il Governo non si può criticare se no lo spread sale . Secondo, metà dello spread è dovuto alle incertezze politiche italiane. Tradotto il Governo è intoccabile, le forze politiche e sociali hanno il compito e l’obbligo di appoggiarlo oggi e, (more…)

SIAMO SICURI CHE LA SOVRANITA’ APPARTENGA AL POPOLO?

2 Maggio 2012

Olga Stavel

Desidero porre l’attenzione su un articolo fondamentale della Costituzione Italiana: “L’Italia è una Repubblica DEMOCRATICA fondata sul LAVORO. La SOVRANITA’ appartiene al POPOLO che la esercita nei limiti della Costituzione”. Ora riflettiamo sulle parole veramente importanti di questo scritto: DEMOCRAZIA, LAVORO, SOVRANITA’ del POPOLO. In Questo articolo si esprime un concetto importantissimo che i cittadini italiani hanno perso di vista e cioè il fatto che un governo DEMOCRATICO debba essenzialmente RAPPRESENTARE un popolo. In questo caso sono i membri di un governo democratico ad essere al servizio dei cittadini e non il contrario. Nella misura in cui i cittadini sono al servizio di un governo, la democrazia si trasforma automaticamente in DITTATURA. Questa dittatura celata da una falsa democrazia si è instaurata in Italia da diversi, troppi, decenni. Gli italiani sono stati lentamente assoggettati ad un sistema di governo non democratico dove, attraverso una falsa libertà di stampa, di parola, di opinione e di mercato, si sono celate le vere manovre sovversive da parte del governo ai danni della costituzione stessa. l’Italia è  come un grande condominio e gli italiani i suoi condomini…I cittadini eleggono dei rappresentanti perché si occupino della gestione ordinaria e straordinaria dell’intero paese. E’ importante capire questo concetto: i nostri rappresentanti sono nostri dipendenti così come lo è l’amministratore di un condominio! Allo stesso modo deve essere gestita la retribuzione di questi rappresentanti: gli elettori dovrebbero stabilire una “paga” elargita attraverso un regime fiscale (come le quote di condominio) equo e trasparente; non sono i rappresentanti di un governo a dover stabilire quanto guadagnare!  Purtroppo la pigrizia e il disinteresse degli italiani nelle faccende gestionali del nostro paese hanno permesso ai rappresentanti del governo, nostri dipendenti, una presa di potere talmente forte che ha portato l’Italia ad una situazione completamente ribaltata: invece di prendersi cura dei nostri interessi i Signori del Malgoverno ci usano per soddisfare i loro affari. Noi lavoriamo per colmare i vuoti creati dai disastri economici dei decenni passati. Noi lavoriamo per permettere loro un tenore di vita insostenibile. Noi lavoriamo col pensiero fisso di far fronte ad un sistema fiscale iniquo. A noi viene chiesto di fare uno sforzo, di collaborare, di “stringere la cinta”. Ci siamo abituati lentamente a considerare i nostri rappresentanti come sovrani assoluti sulle nostre entrate economiche e addirittura sulle nostre vite! Grazie al retaggio storico di vecchi schemi mentali che, volente o nolente, ci porta a considerare il governo come sovrano assoluto. Nelle nostre menti sono ancora vivi i Borboni, i Savoia, il Papato…ancora dopo 150 anni di Repubblica Democratica. Abbiamo creduto di essere liberi di esprimere le nostre idee creando i partiti politici, ma questo ci ha divisi; abbiamo creduto di essere civili inventato i sindacati per sostenere e difendere la classe dei lavoratori, ma questo ci ha divisi; abbiamo spartito l’Italia tra Sud e Nord…e questo ci ha ulteriormente divisi. In tutti questi decenni ci siamo legati le mani da soli complicandoci la vita; complicando la gestione del paese in nome di una democrazia fittizia. Abbiamo accettato, senza ribellarci, lo sviluppo di una burocrazia talmente ingarbugliata che ha creato quello stato di confusione necessaria ad offuscare le manovre sovversive e anticostituzionali del nostro governo. E’ arrivato il momento di riprendere la situazione in mano avvalendoci dei nostri diritti costituzionali.

La vera rivoluzione di questo millennio è nel pensiero. La consapevolezza allontana le paure, le angosce, il senso di precarietà. Dire “NO” è un nostro diritto e ogni forma di ritorsione deve essere considerata antidemocratica.

E’ questo il concetto che tutti gli abitanti di una Repubblica Democratica dovrebbero capire: non sono i cittadini a temere un governo, ma è il governo a dover temere i cittadini! Se noi non siamo d’accordo con le decisioni del governo in carica abbiamo il diritto, il dovere e la facoltà di destituirlo.

 

 

LA MODIFICA DELL’ART. 18? GIA’ FATTO! La colossale presa in giro di una trattativa mai avviata e già conclusa

20 marzo 2012

di Ciuenlai

Bersani e Camusso parti in gioco, nel gioco delle parti.

Tutta questa diatriba su quando, come e per che cosa possano essere sottratti i licenziamenti individuali alla norma del reintegro per la revisione dell’art.18 dello Statuto dei lavoratori, è una colossale presa per i fondelli. Perché l’oggetto del contendere non c’è già più. L’art.18 è già sparito dal tavolo. Si tratta solo di stabilire quali e quante sono le possibilità di superamento. Come ha spiegato esaurientemente Sergio Cofferati, anche se si potrà fare solo per i licenziamenti economici (ma non sarà così), indovinate cosa scriverà sulla causale di cessato rapporto il titolare dell’azienda? Licenziato perché mi era antipatico, aveva le scarpe di un colore orrendo, non metteva il deodorante sotto le ascelle, mia moglie non lo sopportava ecc. Ma per piacere! Signora Camusso, Signor Bersani, piantatela di fare finta di non sapere e di partecipare a questo ignobile e stucchevole gioco delle parti. La verità la sapete anche voi : fine dell’art.18 fine delle tutele. E voi ne siete responsabili. Punto!

P.S. Che brutta pagina l’intervento a gamba tesa del Capo dello Stato che, ancora una volta ha, secondo me, travalicato i margini dei suoi poteri. Il suo richiamo non era per la Camusso, che la penna per firmare (che le ha regalato Bersani) se la porta sempre dietro, ma per i mal di pancia dentro la Cgil. Non quelli di Landini e soci che sono scontati e anche ben accolti (qualcuno che è contro ci vuole sempre se no dicono che è una dittatura), ma per quelli della maggioranza della Cgil che hanno “smusato” le proposte del segretario e che devono mettersi rapidamente in riga. Volete il titolo del prossimo libro su Napolitano? Vi servo subito . “Dalla dittatura del proletariato, alla dittatura del caporalato”.