
Massimo Capacciola
“Sparita l’ultima tonaca, l’universo svanirà nel nulla.”
Massimo Capacciola
“Sparita l’ultima tonaca, l’universo svanirà nel nulla.”
Venerdì 27 febbraio Friday I’m in rock presenta Don Turbolento.
Il progetto è formato da Dario Bertolotti alla batteria e voce e Giovanni Battagliola ai synth e cori. Uniti dalla passione comune per il groove del funk, l’attitudine del rock e le sonorità elettroniche, nella primavera del 2005 decidono di dar vita ai Don Turbolento.
Un nome ispirato da un pezzo degli Yello, i DT hanno saputo sviluppare un sound originale, imperniato sulla batteria funk e su un synth nudo e potente, tipico di una certa wave anni 80. (more…)
Una bella storia , commovente e fonte di riflessione e tutto un paese che si mobilita per raccontarlo : è accaduto ieri a Passignano Sul Trasimeno.
Un evento che nasce lontano ,quando il prof. Gianfranco Cialini appassionato bibliofilo e ricercatore dell’Università di Perugia sente parlare dal dr. Gustavo Reichenbach di un salvataggio di ebrei durante l’ultima guerra al lago Trasimeno.
Rintraccia discendenti dei protagonisti di questa vicenda e trova un testimone e attore della vicenda Agostino Piazzesi e conosce quindi la storia di prima mano che ruota attorno ad una nobile figura , quella del parroco dell’Isola Maggiore negli anni della guerra .
Don Ottavio Posta, nativo di Passignano sarà parroco all’Isola dal 1915 fino alla sua morte nel 1963.
Persona altruista, umile e generosa spese la sua vita tra gli umili pescatori del luogo spogliandosi dei suoi beni per contribuire alla costruzione dell’Asilo Infantile di Passignano e per soccorrere le necessità dei suoi parrocchiani più poveri.
Ma l’episodio che della sua vita viene rievocato è quello successo nel giugno del 1944.
In piena guerra il lago pullulava di tedeschi in ritirata sotto la spinta degli Alleati che risalivano la penisola. Un gruppo di ebrei era stato confinato sull’Isola al castello Guglielmi e era fondato il rischio che nella ritirata li portassero con sé per internarli nei campi di concentramento dai quali solo una piccola parte sarebbero sopravvissuti.
Ma gli Alleati erano arrivati a Sant’Arcangelo sull’altra sponda del lago . (more…)
Riceviamo e pubblichiamo
Mentre Todi promuove abilmente la sua immagine attraverso gli spot agganciati alla programmazione della serie televisiva “Don Matteo” mostrando il suo salotto buono, ed il meraviglioso Tempio della Consolazione viene giustamente premiato nella manifestazione Wiki Loves Monuments e la sua immagine impazza sui social media, la città si prepara ad accogliere i visitatori e gli ospiti invogliati da cotanto battage pubblicitario.
Oltre alla sequela crescente di saracinesche chiuse, i monumenti “minori”, fuori dal percorso San Fortunato – Duomo sono totalmente ignorati e abbandonati all’incuria.
Ecco some si presenta oggi Santa Maria in Camucia al passante che (qualora ci fosse) volesse approfondire la sua esperienza a Todi scoprendone i tesori più nascosti.
Una cittadina di Todi
Lettera aperta scritta da Maurizio Modesti, attore e socio del Teatro di Sacco di Perugia, come risposta all’intervento sul Corriere dell’Umbria del 15 gennaio scorso dell’Assessore Regionale alla Cultura Fabrizio Bracco.
Basta soldi a chi fa spettacoli per pochi amici, è un’affermazione importante se poi esce dalla sommessa voce di un assessore alla cultura, andrebbe approfondita; capire per esempio quanti amici servono per non essere pochi? Più di cento, meno di mille, cinquemila? Forse dei (more…)
Condivisibilisima l’intuizione di favorire finanziamenti pubblici per la fiction di Don Matteo. La promozione dell’Umbria passa anche attraverso strumenti (more…)
Netta presa di posizione di Vittorio Sgarbi su IL GIORNALE
“…In prossimità della Chiesa, dove sarebbe stato saggio, dopo l’abbattimento di un tristo edificio, lasciare lo spazio vuoto per una piazza, l’amministrazione comunalele ha iniziato, in migliori forme, la ricostruzione dell’edificio abbattuto. Non so se si possa tornare (more…)
LETTERA A GOODMORNINGUMBRIA
L’articolo del 24 agosto, pubblicato sul Corriere dell’Umbria dal titolo “ex casa Cardinali” ecc., l’articolo del 24 agosto, pubblicato su “La Nazione” dal titolo “Lo scempio più grande dal (more…)
Orfeo Goracci sarà ospite della trasmissione di Don Chisciotte questa sera alle ore 20,30 su Retesole (CH13 Digitale Terrestre).
Il racconto della sua vicenda, i 56 giorni di carcere, i dubbi, le situazioni politiche, l’arresto, i compagni di partito e di carcere…. un’ora e mezzo di trasmissione condotta da Giampiero Tasso. Ma era davvero lo Zar che decideva tutto o alla fine Goracci ha pagato per i disaccordi della politica? Possibile che l’uomo che PRC ha visto per anni come la banbdiera del partito alla fine è diventato il bandito del malaffare e dei bunga bunga? Questa sera le risposte in una intervista che racconta l’uomo ed il politico.
di Costanza Bondi
Una piccola, grande vita… un piccolo, grande libro: piccolo nella forma, tanto quanto l’autrice, ma enciclopedico nei contenuti e nel messaggio di cui è portatore, al pari delle opere di vita di Zelinda Elmi, la quale ha presentato il proprio libro, Edizioni chiesa San Severo a Porta Sole, La Voce, venerdì 25 maggio alla Residenza Fontenovo. Piccola figlia amata da Dio, con cuore magnanimo e gioioso, porta il segno della presenza di Dio nella propria esistenza sin dalla nascita, in un percorso che la vede trasmigrare nell’anima dall’emarginazione all’appoggio indiscusso nella fede. Zenobia Elmi, classe ’53, meglio nota come Zelinda, diventa essa stessa negli anni testimonianza di vita e di cosciente serenità: messaggio questo che, tramite il libro dal titolo UNA PICCOLA, GRANDE VITA, rivolge con pacata consapevolezza a chi stenta a riconoscere la presenza del Signore nella propria esistenza. La vocazione di Zelinda diviene quindi, nel tempo, quella di mettersi al servizio del prossimo e di diffondere, al contempo, il proprio amore e il proprio coraggio nei confronti di chi, nell’affrontare i momenti difficili che a tutti prima o poi (more…)
“Non cambieremo il mondo, probabilmente, perchè sono convinto che il mondo si cambia da solo, ma a volte compaiono all’improvviso uomini straordinari che riescono a farlo, arrivano di colpo come cicloni, come tempeste e spazzano via molto del lerciume che abbiamo messo da parte. Utopia? forse… che sia solo un sogno? Probabile… ma non smetto di pensarci. ”
Giampiero Tasso
Giovedì 12 Gennaio presso la Sala dei Notari, alle ore 21, si terrà il dibattito sul tema “La crisi, sfida per un cambiamento”. L’iniziativa è della comunità umbra di Comunione e Liberazione e prende spunto dal documento nazionale diramato nello scorso mese di Ottobre dal movimento cattolico fondato da don Luigi Giussani, che si interroga sulle opportunità per la rinascita di una nuova civiltà, nascoste fra i grandi disagi sociali e personali annessi alla crisi globale in corso.
Al dibattito di Perugia interverranno Antonio Baldassarre, Presidente emerito della Corte Costituzionale, Carmine di Martino, docente di Filosofia teoretica presso l’Università degli Studi di Milano e la giornalista Gabriella Mecucci.
“Amore è credere nell’altro e dargli fiducia” – (dal quaderno di un angelo)
Santo Padre,
siamo degli ergastolani, dei condannati a essere colpevoli e prigionieri per sempre, ergastolani con l’ergastolo ostativo ad ogni beneficio. Santo Padre, molti di noi sono in carcere da 20, 30 anni, altri di più, senza mai essere usciti un solo giorno, senza mai un giorno di permesso con la propria famiglia. Molti di noi sono entrati da ragazzi adolescenti e ora sono quarantenni destinati ad invecchiare in carcere, altri erano giovani padri e ora sono nonni con i capelli bianchi. Santo Padre, noi e la Comunità Papa Giovanni XXIII, Le vogliamo dire che la pena dell’ergastolo è una pena che si sconta senza vita; che avere l’ergastolo è come essere morti, ma sentirsi vivi; che la pena dell’ergastolo è una pena del diavolo perché ti ammazza lasciandoti vivo; che la pena dell’ergastolo tradisce la vita; che subire la condanna dell’ergastolo è come perdere la vita prima ancora di morire; che la pena dell’ergastolo ti mangia l’amore, il cuore, e a volte anche l’anima; che la vita senza promessa di libertà non potrà mai essere una vita. Santo Padre a cosa serve e a chi serve il carcere a vita? Si diventa non viventi. A che serve vendicarsi in questo modo? Non vediamo giustizia nella pena dell’ergastolo, ma solo una grande ingiustizia perché si reagisce al male con altro male aumentando il male complessivo. Una società giusta non dovrebbe avere né la pena di morte, né la pena dell’ergastolo. Non è giustizia far soffrire e togliere la speranza per sempre per riparare al male che ha fatto una persona. Il male dovrebbe essere sconfitto con il bene e non con altro male. Il riscatto umano non è possibile con una pena che non potrà mai finire. La nostra vita è di una inutilità totale, è aberrazione, sofferenza infinita. L’ergastolo è una pena che rende il nostro presente uguale al passato, un passato che schiaccia il presente e toglie speranza al futuro. Santo Padre, 310 ergastolani tempo fa si sono rivolti al Presidente della Repubblica dicendogli di preferire la morte al carcere a vita. Nell’anno 2007 un migliaio di ergastolani, sostenuti da 10.000 persone fra amici e parenti, hanno fatto lo sciopero della fame ad oltranza per l’abolizione dell’ergastolo. Nell’anno 2008 quasi ottocento ergastolani hanno inoltrato un ricorso alla Corte europea per chiedere l’abolizione dell’ergastolo perché in Europa solo in Italia esiste l’ergastolo ostativo. Sempre nell’anno 2008 un migliaio di ergastolani hanno fatto uno sciopero della fame a staffetta per l’abolizione dell’ergastolo. Santo Padre, i mass media dicono che l’ergastolo in realtà non esiste, ma allora, se non esiste, perché non lo tolgono? Vogliamo scontare la nostra pena, ma chiediamo una speranza, una sola, chiediamo un fine pena certo. Santo Padre ci sentiamo abbandonati da tutti, dagli uomini, dalla Chiesa e a volte persino da Dio, perché non si può essere contro la guerra, contro l’eutanasia, contro l’aborto e non essere contro la pena dell’ergastolo. Santo Padre, non abbiamo voce: ci dia la Sua per fare sapere che in Italia esiste l’ergastolo ostativo, una pena disumana che non avrà mai termine. Don Oreste Benzi, Fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII ha sempre appoggiato il superamento dell’ergastolo e qualche giorno prima della sua morte, alle Settimane Sociali del 2007 ha detto: “Adesso inizia lo sciopero della fame a Spoleto, nel supercarcere, per l’abolizione dell’ergastolo. Hanno ragione. Che senso ha dire che le carceri sono uno spazio dove si recupera la persona se è scritta la data di entrata e la data di uscita mai? È una contraddizione in termini. Perché non devono aver il diritto di dare prova che sono cambiati? Non è giusto questo.”
Sicuri di sentire la sua voce, grazie!
Gli ergastolani in lotta per la vita e la Comunità Papa Giovanni XXIII
Per l’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII
Il Responsabile Generale – Giovanni Paolo Ramonda
Animatori del Servizio Generale Carcere
Mauro Cavicchioli – Giuseppe Angelini
Chiunque può aderire all’appello degli ergastolani sul sito http://www.apg23.org
info: Angelini Giuseppe Tel. 328 164 98 30
nota di redazione: Goodmorningumbria aderisce all’invito degli ergastolani e si augura che i suoi lettori si sentano di fare altrettanto.
Vela e alpinismo in un progetto di solidarietà per visitare avventurosamente lago e montagne
E’ rivolto ai giovani che vivono sull’altopiano boliviano e intorno al Lago di Titicaca, il protocollo d’intesa siglato dal presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi, da Aurelio Forcignanò direttore di Confindustria Perugia, da Carmela Colaiacovo Presidente nazionale Confindustria Alberghi, da Valter Carloia presidente della rete di Living Lakes e da Don Leonardo Giannelli parroco e presidente della Fondazione ‘Manos Abiertas Virgen de la Natividad’, promotore dell’iniziativa insieme con Don Antonio Zavatarelli. Lo scopo dell’iniziativa è quello di favorire un importante progetto di gemellaggio e di scambio che unisce interessi di tipo ambientale, culturale e turistico, con il sostegno, da parte degli imprenditori umbri, di una missione della Diocesi di Gubbio che sta svolgendo un’azione in sostegno dello sviluppo di quel territorio e la crescita sociale delle popolazioni residenti, tra le più povere dell’America Latina. Una sorta di gemellaggio che interessa anche la valorizzazione turistica ecosostenibile dei laghi che entrano nella rete internazionale di Living Lakes: tra questi il Trasimeno e il Lago di Titicaca che è il lago navigabile più alto del mondo, a 3900 mt di altezza.
di Darko Strelnikov Strelnikov.d@libero.it
Il ripetuto “mi ricandido” del Sindaco di Perugia Vladimiro Boccali denuncia una anomalia
politica, che può determinare e sconvolgere il corso dell’intera legislatura amministrativa. L’attacco alle Province ha in pratica sancito l’apertura della campagna elettorale due anni prima del previsto. I posti che contano diminuiscono, quindi ogni partito, ogni componente e ogni aspirante candidato deve fare i conti con la contrazione dell’offerta. Le Province potranno anche resistere fino alle prossime elezioni, ma non saranno più un posto appetibile. Oramai sono il male nell’immaginario collettivo, come dimostra un sondaggio di un blog umbro, nel quale l’86% delle persone interpellate si sono espresse favorevolmente per la loro totale abolizione e solo il 4% per il mantenimento nella forma attuale. Quindi, al di là dei tempi di cambiamento, chi ci si avventurerà, rischierà di fare la parte del commissario liquidatore. Un tipico ruolo da fine carriera. Lo sanno in parecchi e la “grande fuga” da Piazza Italia 11 è già iniziata. Da qui i “mi ricandido” che sanno tanto di gente che mette il
cappello sulla sedia occupata per non perdere il posto. Non è il caso di Boccali, che questa mossa non avrebbe mai voluto farla. Perlomeno adesso. Secondo persone vicine al primo cittadino di Perugia la sua intenzione sarebbe stata esattamente quella opposta. E c’è da capirlo : oggi fare il Sindaco è solo oneri e niente onori. E questa è una condizione che può levare il sonno a coloro che oggi siedono sugli scranni più alti dell’Umbria. La diminuzione degli incarichi a 5 stelle aumenta, inevitabilmente, il numero dei concorrenti. In questa situazione è impensabile che il centrosinistra possa scegliere la strada delle riconferme per i secondi mandati. Le primarie sono una opzione “senza se e senza ma”. E, in questa situazione, chi rischia di più sono, paradossalmente, Boccali e la stessa Marini. La crisi favorisce gli sfidanti. In un contesto fatto di tagli e di tasse, di diminuzione dei servizi e di aumento delle tariffe, di ticket sanitari e di panini che sostituiscono i secondi (come ai miei tempi) nelle mense scolastiche, Sindaci e Presidenti possono giungere all’appuntamento letteralmente spompati e con un alto tasso di impopolarità. Per di più sotto la minaccia del “fuoco amico” di consiglieri fedeli ai pretendenti al trono. Non c’è, nel partito di maggioranza relativa, il clima giusto per un accordo. Quello precedente (Regione e Comuni di Perugia e Terni alla maggioranza e Province alla minoranza) è stato fatto saltare in aria dalla nuova realtà dei fatti. Farne uno nuovo è difficile. Le inchieste giudiziarie hanno scosso dalle fondamenta gli equilibri interni alle componenti del Pd. Gira un aria di sospetto da far paura. L’accordo di pace tra Dalemiani e Area Modem siglato in un famoso pranzo è quasi carta straccia. L’unica soluzione sarebbe quindi quella di competere alle primarie e poi trattare sulla base dei risultati raggiunti. Ma questo presuppone che correnti, cordate e componenti parlino con una voce unica. Non è così. Meno posti fa rima con più litigi. Risultato i Bersaniani sono spaccati e i modem sono divisi. La frammentazione aumenta e la fa da padrona. Non esiste un leader riconosciuto, non esiste un gruppo dirigente autorevole, non esiste una linea politica da indicare e da seguire. Si va alla giornata, secondo gli umori e tenendo conto delle tante asperità di percorso. Si va per compromessi che spesso sono storia di un minuto. Le cosiddette riforme regionali risentono di questo clima. Spostare o abrogare qualcosa è una delle 7 fatiche di Ercole. Ogni giorno è un passo indietro rispetto al punto di partenza. E allora enti e strutture da salvare si moltiplicano ogni documento che esce. Ma più conservazione si fa e più gli elettori si distaccano dall’attuale classe dirigente. E, a modo loro, lo fanno anche sapere. Per il secondo anno consecutivo le feste di partito hanno impietosamente fatto registrare il tutto deserto per il Pd e il tutto esaurito per Vendola e Soci. Mentre la Presidente Rosy Bindi parlava nel pieno centro di Perugia a 4 gatti e tre micine, in quel di Ramazzano, sperduta contrada di campagna, per raggiungere la quale è consigliato il navigatore, tale Don Andrea Gallo, alla kermesse regionale di Sel, trascinava fino ad ore piccole, migliaia di persone. Una aspetto che marca la diversità tra l’indifferenza per gli uni e la passione per gli altri. Ma c’è un altro indicatore che registra queste difficoltà. Le ennesime elezioni amministrative parziali. Anche stavolta, come qualche mese fa, i rumors parlano di difficoltà dei democratici ad individuare candidati forti a Todi, Bettona e Deruta. Nella città della Marini si andrà probabilmente alle primarie nelle quali quasi tutti i partiti del centrosinistra hanno già un candidato decente. Tutti meno il Pd dilaniato tra l’avvocato Marconi e l’ex segretario Rossini. Due persone che non sembrano riscuotere grandi consensi dentro e fuori il partito. E allora spunta il grande favorito. L’uomo che ancora non c’è; il candidato dei socialisti. Come andrà a finire lo vedremo, ma questa è l’ennesima prova di un partito che non riesce più a governare e ad egemonizzare la coalizione. E stavolta non sono elezioni normali, sono elezioni parziali in casa della destra (Todi, Deruta e Bettona). Perderle vorrebbe dire sancire definitivamente le ragioni di un declino. E pensate che potrebbe succedere dentro il gruppo dirigente del Pd, se in casa della Presidente il candidato non fosse del Pd e non risultasse vincente. Dicono che Antonino Ruggiano abbia ultimamente ricevuto strani segnali di appoggio. Sarà vero?
Vendola “L’Umbria faccia i conti con la questione morale”
La festa regionale di Sinistra ecologia e libertà si è conclusa con due autentici bagni di folla. Migliaia di persone hanno partecipato, sabato, all’intervista del Vice Direttore del Sole 24 Ore Elia Zamboni al leader del partito Nichi Vendola e, la sera dopo, alla incredibile performance di Don Andrea Gallo a sua volta intervistato da Giorgio Forconi giornalista di “Report”. Vendola ha ribadito la non preclusione per nessuno sul tema delle alleanze che “si costruiscono sui contenuti” e ha elencato le proposte concrete per il rilancio economico e sociale del paese basato su una diversa concezione di Governo (innovazione, sostegno mirato alle imprese, green economy, investimenti su sapere, cultura e giovani, lotta al precariato, piano per il lavoro, potenziamento dei servizi pubblici, nuovo welfare, uso pubblico dei beni comuni ecc.). Il Presidente di Sel si è soffermato anche sulle vicende che riguardano la nostra regione dicendo che “l’Umbria deve fare i conti con la questione morale per aprire la strada ad una nuova stagione politica e culturale del centrosinistra”. Don Andrea Gallo ha invece sfoderato tutto il suo repertorio ironico contro gli eccessi del capitalismo, invitando tutti alla partecipazione e ad essere uniti nelle dure battaglie che attendono i più deboli “dalla cui parte bisogna sempre stare”. Lo scopo, per il “prete partigiano” è “essere tutti uniti sotto lo striscione di “osare la speranza”, lo slogan che è ormai diventato il cavallo di battaglia di Sel.
“Parlare della festa di Sel – commenta il coordinatore regionale del partito Gigi Bori – è parlare di un miracolo, è parlare del ritorno di antichi sapori della politica. Un miracolo permesso , in primo luogo, dalle decine e decine di persone che con il loro lavoro hanno fatto in modo che tutto funzionasse alla perfezione. Ed è un miracolo perché l’abbiamo realizzata senza un soldo e senza la tradizionale pubblicità che di solito accompagna i grandi eventi, sia per questioni finanziarie e sia, purtroppo, per la scarsa visibilità che l’avvenimento ha avuto sui media locali. Siamo riusciti a sopperire a tutto questo con il tam tam della rete, che ormai funziona a meraviglia. La nostra festa ha messo in luce, dunque, la grande voglia di partecipazione che c’è in giro. Ma non è una voglia qualsiasi. I cittadini sono stanchi delle vecchie litanie, dei riti oligarchici della politica e si indirizzano e guardano con attenzione a nuove proposte, come la nostra. Infine, con questa iniziativa Sel ha dimostrato di non essere più una cenerentola, ma un soggetto radicato tra la gente, che si candida ad essere protagonista della vita politica della nostra regione. Un soggetto al quale i cittadini guardano con speranza, come dimostrano le decine di iscrizioni fatte durante i tre giorni della festa e le migliaia di firme raccolte per il referendum anti porcellum e, infine, un soggetto del quale, ormai, il centrosinistra non potrà fare a meno, sia sul piano numerico che su quello dei contenuti innovativi. Per questa Ragione la festa di Sel Umbria è un miracolo che si ripeterà e probabilmente si moltiplicherà”.
L’impegno della Regione per mantenere “alto” il livello dei servizi
Dibattito tutto al femminile alla festa regionale di Sel. Sul tema “Welfare al tempo della crisi” si sono confrontate la Presidente della regione Catiuscia Marini, la Segretaria regionale della Funzione Pubblica della Cgil Vanda Scarpelli, la Presidente della Caritas Daniela Monni e Per Sinistra Ecologia e Libertà Monica Cerutti del Coordinamento Nazionale e Silvia Menicali del coordinamento regionale del partito. Particolarmente seguito ed atteso l’intervento della Marini. La Presidente dopo aver attaccato la manovra del Governo che “dati alla mano porta alla morte del welfare in Italia”, ha contestato la tendenza di una certa cultura di destra che “considera la spesa sociale come inutile, improduttiva e da tagliare”. “E’ una concezione sbagliata – ha detto ancora la Marini – perché non si può ridurre la spesa sociale nel mezzo di una crisi, che aumenta il bisogno di politiche di sostegno a coloro che sono in difficoltà. Ed è sbagliata anche sul piano economico perché l’incremento e la difesa delle politiche sociali può garantire lavoro, innovazione ed aiutare concretamente lo sviluppo. Dietro il mondo dell’assistenza, dietro l’aiuto ai più deboli, ci sono decine di aziende che oggi rischiano di andare in difficoltà e che invece potrebbero produrre occupazione e ricchezza”. Rispetto all’Umbria la Marini ha detto che, nonostante i tagli draconiani, la Regione farà tutti gli sforzi per mantenere un livello alto di servizi al cittadino e che questa è una delle principali priorità che sta di fronte al governo regionale. la festa di Sel, che si svolge nell’area verde della frazione di Ramazzano di Perugia, continua stasera con, alle 18,00 con un dibattito sulle energie alternative con il segretario regionale della Cgil Mario Bravi, i Presidenti di Confagricoltura Marco Caprai e della Cna dfi Perugia Renato Cesca, il responsabile del marketing strategico Novamont Marco Versari e i dirigenti nazionali e regionali di Sel Gennaro Migliore e Alfonso Morelli. Seguirà alle 21,00 il momento clou della festa con l’intervista da parte del direttore del sole 24 ore Roberto Napoletano a Nichi Vendola. Infine, domani sera alle 21,00 Giorgio Forconi giornalista di “Report” intervista Don Andrea Gallo.
Ormai è tutto pronto a Cannara per festeggiare i centocinquanta anni dell’Unità d’Italia in programma per giovedì 17 marzo, Festa fortemente voluta dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il programma della giornata organizzato dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con le associazioni operanti nel territorio prevede alle ore 10.00 il raduno dei partecipanti in Piazza Umberto I che sarà teatro dell’evento. Alle ore 10.30 gli alunni e le alunne dell’Istituto Comprensivo Anna Frank formeranno entrando in Piazza da Via Umberto I (ai due lati) e da Via Ranieri un bellissimo tricolore vivente per simboleggiare la vitalità e l’energia dell’Italia tutta e il tricolore sarà cornice dell’intera manifestazione, il tutto con la regia dell’Associazione Free Time guidata da Marco Andreoli. La manifestazione, che vede come speaker ufficiale il cannarese Peppe Marcucci si aprirà con l’esecuzione dell’Inno Nazionale da parte del Concerto Musicale F. Morlacchi, del coro Polifonico Concentus Vocalis e del Coro dei bambini che accompagneranno la cerimonia dell’alazabandiera a cura dell’Associazioni combattentistiche e d’arma. Una rappresentanza guidata dal Sindaco si recherà presso il Monumento ai caduti nel Parco della Rimembranza per la deposizione della corona d’alloro in memoria dei caduti per la Patria ed il discorso del Sindaco Giovanna Petrini per ricordare i 150 anni dell’Unità d’Italia e con la Preghiera per l’Italia del Parroco Don Francesco Fongo. Saranno poi in scena le associazioni culturali locali: si apre con “La Bandiera dei tre colori” eseguita dal Concerto F. Morlacchi, Concentus Vocalis, ASD Olympia 2000, a seguire la lettura di alcuni brani legati all’Unità d’Italia a cura di Elena Landi, Simone Scarponi-Presidente di ArteNote, Letizia Barbetta Sindaco del Consiglio Comunale dei Ragazzi e di due alunni delle classi quinte della sezione primaria a seguire il “Va Pensiero” dal Coro del Nabucco di Giuseppe Verdi eseguito dal Concentus Vocalis, Il Piave eseguito dall’Associazione Arte Note, ancora il Concentus Vocalis diretto da Francesca Maria Saracchini con l’esecuzione di “Oh Signore dal tetto natio”. Ancora la scena sarà per il Concerto F. Morlacchi diretto da Francesco Verzieri e per l’ASD Olympia 2000 di Letizia Bulletti che eseguiranno “ Con te partirò”; la chiusura della parte musicale è affidata ancora ad ArteNote con la versione jazz di Fratelli d’Italia per chiudere con il Brindisi all’Italia curato dalla Proloco. “Abbiamo lavorato con passione insieme alle associazioni che ancora una volta ringraziamo di cuore per il contributo fondamentale a tutte le attività che organizziamo per Cannara-affermano il Sindaco Giovanna Petrini e l’Assessore alla Pubblica Istruzione Elisabetta Galletti – e stavolta se possibile l’entusiasmo è stato ancora più intenso vista la ricorrenza storica che tutti noi italiani ci troviamo a celebrare e festeggiare per un’Italia, libera, unita e solidale accogliendo l’invito del Presidente Napolitano a dare il giusto rilievo al centocinquantesimo anniversario dell’Unità della nostra Nazione”
Venerdì 8 ottobre alle ore 21
Presso l’Auditorium S. Sebastiano di Cannara in via Baglioni, verrà proiettato il film
“Poco prima del Giorno” di Enrico Bellani.
Il film racconta di due fughe. Quella di un ricco industriale e quella di una bambina. Entrambi fuggono da un mondo contaminato, deturpato che non accettano, e da una civiltà moderna che priva l’individuo di un reale rapporto con l’ambiente. L’industriale si rifugia sui monti e si trova a seguire le orme che sette secoli prima S. Francesco aveva tracciato, alla ricerca di una semplicità che è pienezza. La bambina percorre solitaria questo mondo corrotto con la speranza di raggiungerne uno nuovo, e vede un lago tra i monti con le anatre, le quali però all’alba cadranno. La fuga è la reazione più immediata ad una esistenza alienante, che non appaga l’uomo ma anzi lo rende sterile. Alla fine i due si incontrano e scelgono di ricongiungersi con la realtà,
Il regista Enrico Bellani con Don Giovanni D'Ercole capo ufficio della segreteria di Stato in Vaticano , durante una intervista per la Rai
decisi, però, ad affrontarla anziché fuggirla.
“Siamo felici di aver accolto la sollecitazione dell’autore e di aver messo in campo il nostro impegno per proiettare un’opera che coinvolge l’interprete protagonista Nadia Trabalza di Cannara e il nostro territorio”.
Questo è quanto affermato da Fabio Andrea Petrini, Presidente di Modernizziamo Cannara, associazione che sta organizzando l’evento patrocinato dal Comune di Cannara e arricchito dal contributo dell’associazione “Amici di Collemancio”.