Posts Tagged ‘ecomuseo’
PORANO ECOMUSEO DEL PAESAGGIO DEGLI ETRUSCHI
16 agosto 2015Presentata la Mappa di Comunità di Panicale
18 settembre 2012“Un passo in avanti che si aspetta tanti passi in avanti per noi e per le generazioni future.”
Così è stato definito il progetto della Mappa Di Comunità di Panicale presentato nella sala del Consiglio Comunale del capoluogo alla presenza delle autorità e di un nutrito pubblico. (more…)
TRASIMENO: UMBRIA WATER FESTIVAL DAL 17 AL 20 MAGGIO
12 Maggio 2012Un ricco programma in Umbria, 300 iniziative in 60 Comuni, per Umbria Water Festival, il primo evento regionale sul tema dell’Acqua, che contiene al suo interno anche un ricco programma di iniziative di vario tipo nell’area del Trasimeno, la gran parte delle quali coordinate dal Gal (more…)
FICULLE: L’ECOMUSEO DELL’ORVIETANO DIVENTA REALTA’
26 aprile 2011di Francesca Caproni Direttore Gal Trasimeno – Orvietano
Mercoledi 27 aprile alle ore 17.30 presso il Centro Polivalente di Ficulle si terrà l’iniziativa pubblica di presentazione del Progetto di Fattibilità del Gal Trasimeno Orvietano inerente al costituendo Ecomuseo del Paesaggio Orvietano. Grazie alla intensa e proficua collaborazione avvenuta in tutti questi anni tra il Gal Trasimeno Orvietano, la Provincia di Terni, i Comuni di Montegabbione, Monteleone d’Orvieto, Parrano, Ficulle, Allerona, Castel Viscardo, Fabro, San Venanzo, e le Associazione del territorio che hanno creduto fortemente alla costituzione dell’ecomuseo. Alla fine del mese di aprile prossimo saranno ufficialmente consegnati tutti gli atti necessari per la richiesta ufficiale del riconoscimento e dell’avvio dell’ecomuseo del Paesaggio Orvietano “EPOoK” alla Regione Umbria in base alla Legge Regionale n.34 del 14 dicembre 2007 che Promoziona e disciplina gli ecomusei in Umbria ”. Oltre al progetto di fattibilità, l’ecomuseo del Paesaggio Orvietano, a breve vedrà la nascita di una Associazione mista composta dagli enti sopra menzionati e le Associazioni che hanno lavorato sin dalla fase preliminare fino al momento attuale per il riconoscimento. La costituenda associazione si chiamerà “Ecomuseo del Paesaggio dell’OrvietanoOk” brevemente denominato“EPOoK”. La nascita dell’ associazione avrà luogo il 29 aprile con la firma dell’atto costitutivo dei soci fondatori presso il Comune di Allerona. Nella stessa iniziativa verrà altresì presentata la sintesi della prima fase del progetto “Il Gusto del mestiere” realizzato dai Centri di educazione ambientale di Allerona e Monte Peglia nel quale sono stati approfonditi alcuni saperi dell’ecomuseo.
Monte Tezio: meraviglie di archeologia e natura.
3 dicembre 2010di Francesca Romana Plebani
Abbracciato da sentieri che si snodano attraverso querceti naturali, boschi misti di roverella e leccio, pinete il cui profumo si stempera in quello di ginepri, biancospini e ginestre, il Monte Tezio (961m s.l.m.), preziosa oasi naturalistica del Comune di Perugia, conserva la testimonianza di un abitato protostorico. Il Tezio, infatti, si inserisce in una catena di rilievi che taglia longitudinalmente la valle del Tevere da nord-ovest a sud-est, dal Monte Acuto (926m s.l.m.) al Monte Civitella (634m s.l.m.), posizione geografica strategica di difesa e controllo, che ne ha favorito la sua occupazione già in tempi antichissimi geografica.
È la cima del monte, in apparenza simile ad una naturale distesa verdeggiante intercalata da qualche discontinuità, ad essere sede di antiche occupazioni antropiche, le cui tracce risultano in prevalenza evidenti attraverso la documentazione fotografica dal cielo. Difatti, nel corso del tempo, l’abbandono del sito, la conseguente perdita di consistenza e di volume degli alzati e dei loro dislivelli, uniti all’inesorabile sgretolarsi sul terreno degli stessi hanno determinato una sorta di apparente recupero dell’originaria conformazione dell’ambiente naturale, che ne cela ad un occhio non esperto le tracce da terra[1].
Esattamente, l’artificiosa configurazione dell’area sommitale del Tezio ha fatto sì che si desse il via alle prime ricerche archeologiche. Le operazioni di scavo, attualmente in corso, sono, a partire dal Maggio 2007, sotto la direzione scientifica del Prof. Maurizio Matteini Chiari dell’ Università degli Studi di Perugia[2] (che ringrazio per le informazioni documentarie).
Già durante la prima campagna di scavo è stato riscontrato, l’ormai noto, recinto perimetrale[4] di delimitazione, delineato sul terreno da un doppio terrapieno concentrico con fossato intermedio in forma di ellisse[5]. Tale recinzione era posta a protezione dell’abitato, sorto non a caso proprio sulla cima di un monte che garantiva, grazie alla sua posizione strategica, il controllo di un’amplissima estensione territoriale, e principalmente dell’asse tiberino[6]. L’insediamento, ascrivibile ad un orizzonte cronologico che va dalla fase finale dell’Età del Bronzo alla Prima Età del Ferro, occupa come già detto l’area sommitale del Tezio. I materiali rinvenuti, quasi esclusivamente ceramici e più raramente bronzei allo stato frammentario (con l’unica eccezione di uno spillone), hanno infatti permesso di fissarne estremi cronologici così determinati.
Le ultime campagne di scavo (2009-2010) hanno ribadito e confermato la fase di presenza e di occupazione prolungata della cima del monte, testimoniando una frequentazione estesa nell’arco di più generazioni. Tale continuità di vita risulta parimenti rimarcata dai materiali rinvenuti: notevole la quantità di frammenti ceramici d’impasto, spesso decorati e associati a congerie cospicue di reperti ossei animali – prevalentemente ossa di ovini – .
L’area del Tezio è inoltre oggetto di numerose e diversificate iniziative tese al recupero ed alla valorizzazione e salvaguardia dell’ambiente. Ne sono validi esempi l’organizzazione del parco naturale, di proprietà comunale e la realizzazione di una vasta area faunistica “polifunzionale”, prima in Italia nel suo genere. Inoltre, l’intera superficie del parco è attrezzata per ogni genere di escursioni: vasta la gamma di itinerari percorribili, dai più distensivi a quelli più adatti ad escursionisti esperti.
Le tabelle disposte lungo i punti di accesso distinguono infatti i sentieri in Turistici (contrassegnati da una T) ed Escursionistici (contrassegnati da una E), per i quali, diversamente dai primi, viene consigliato un abbigliamento adeguato (scarponcini ed equipaggiamento da trekking).
Il patrimonio archeologico e ambientale del Parco del Tezio lo rendono una tra più interessanti itinerari naturalistici e culturali – seppur ancora tra i meno noti – da percorrere attraverso il territorio rurale del Comune di Perugia.
Per ulteriori approfondimenti sul sito archeologico e sul parco del Monte Tezio:
http://www.fastionline.org/micro_view.php?fst_cd=AIAC_2390&curcol=main_column
http://turismo.comune.perugia.it/canale.asp?id=197
http://www.montideltezio.it/sentieri_nel_parco.htm
aC. (numerose le statuine in bronzo a figura umana o animale rinvenute) e posti più a valle, i quali oltre a fornire un’idea della continuità di vita di questa zona e della sua importanza – naturale linea di demarcazione tra regioni etrusche ed umbre –, restituisce uno spaccato della popolazione del tempo che viveva in questi territori: di non elevate condizioni economiche, dedita all’agricoltura ed alla pastorizia, orientata ad una forma di culto di tipo agro-pastorale legato alla fertilità della terra.
[1] Le foto da terra in condizioni ottimali (ad esempio in fase di disgelo con la neve che si accumula nelle superfici concave e protette del fossato perimetrale) restituiscono gli esatti contorni di strutture e sezioni.
[2] Lo scavo è in concessione alla Fondazione Ecomuseo dei Colli del Tezio, con la Direzione scientifica e operativa dell’Università degli Studi di Perugia, Dipartimento di Scienze Storiche, Sezione di Scienze Storiche dell’Antichità, Cattedra di Urbanistica del Mondo Classico (http://dipartimenti.unipg.it/scienzestoriche/sezioni/85-monte-tezio-descrizione-dettagliata).
[4] La recinzione risultava nota da tempo e apprezzabile sia da terra quanto, e soprattutto, dal cielo.
[5] Durante la campagna di scavo 2009, che ha ancora interessato il settore occidentale della cima del Monte Tezio, è tornato in luce un lungo tratto di una sorta di paramento in grandi lastre di calcare infisse a terra e disposte di taglio, destinate a fungere, con tutta probabilità, da contenimento alla muratura retrostante, edificata a secco.
[6] Situazione analoga a quella del prospiciente Monte Acuto. Si segnala, in proposito, come recenti indagini effettuate nell’area tra il Tezio e Monte Acuto abbiano rimesso in luce numerose tracce di insediamenti umani, databili al V sec. aC. (numerose le statuine in bronzo a figura umana o animale rinvenute) e posti più a valle, i quali oltre a fornire un’idea della continuità di vita di questa zona e della sua importanza – naturale linea di demarcazione tra regioni etrusche ed umbre –, restituisce uno spaccato della popolazione del tempo che viveva in questi territori: di non elevate condizioni economiche, dedita all’agricoltura ed alla pastorizia, orientata ad una forma di culto di tipo agro-pastorale legato alla fertilità della terra.