Ancora prima della pubblicazione del Manifesto dei pittori futuristi, uscito a Milano nel 1910 (firmato dai pittori Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Luigi Russolo, Giacomo Balla e Gino Severini), il vocabolario teorico nell’estetica dei futuristi già si avvaleva di quelle parole chiave: “Movimento”, “Dinamismo” e “Velocità” che il poeta-ideologo Filippo Tommaso Marinetti aveva elevato ai massimi valori simbolici di un secolo fa, sostenendo che “l’automobile da corsa è più bella dell’ antica scultura di Vittoria di (more…)