E ora c’è chi tifa spread? E’ del tutto legittimo, in democrazia, criticare la manovra economica del governo, ma c’è un partito trasversale (forte nel Palazzo e debole nel Paese) che ha un’irresistibile e inaccettabile tentazione: appunto tifare spread.
O comunque “tifare Mercati” o Unione Europea o Macron o Merkel o qualunque altra entità che possa creare problemi al governo. E magari metterlo in crisi e abbatterlo, replicando quello che accadde nel 2011 al governo Berlusconi. (more…)
Posts Tagged ‘euro’
QUELLI CHE TIFANO SPREAD (CONTRO L’ITALIA) PER ABBATTERE IL GOVERNO…
2 ottobre 2018LA SPACCATURA FRA LE ELITE E LA GENTE COMUNE DOPO IL “MASSACRO SOCIALE” DELL’EURO, DELLA UE E DELLA GLOBALIZZAZIONE
6 febbraio 2018E’ già successo in Gran Bretagna per la Brexit e negli Stati Uniti per l’elezione di Trump. Anche da noi le élite usano lo sbrigativo anatema del “populismo” per delegittimare e silenziare il malessere del popolo. Quel popolo a cui l’articolo 1 della Costituzione attribuisce “la sovranità” che gli hanno in gran parte sottratto.
Il disagio sociale che dilaga in Italia (il Censis lo ha chiamato “rancore” per il declassamento sociale subito) è lo stesso che, negli Stati Uniti, ha portato Donald Trump a vincere. Le élite puntavano sulla candidata “progressista” Hillary Clinton, mentre Trump ha dato voce ai “dimenticati”, al ceto medio massacrato dalla globalizzazione e dalla crisi, ai lavoratori senza più lavoro, scomparsi dai radar di Obama e della Clinton (more…)
“MICROMEGA” E BERLUSCONI SI TROVANO D’ACCORDO SULLA “MONETA PARALLELA”?
26 giugno 2017E’ noto che – per superare i disastri dell’euro – da qualche tempo Berlusconi propone l’introduzione in Italia di una “moneta parallela”. Idea che sui giornali e nel dibattito pubblico è stata snobbata come una trovata insensata fatta solo per venire un po’ incontro ai “no euro” di centrodestra. (more…)
Ugolino dei Guelfoni da Costacciaro, il Torquemada dei Templari perugini
18 dicembre 2014Ugolino dei Guelfoni (“Hugolinus de Ghelfonibus”) da Gubbio (e/o Costacciaro), erroneamente conosciuto anche come Ugolino Vibi (dell’omonima famiglia di Monte Vibiano, nel Medioevo anche “Montevibiane”, Marsciano, Perugia), fu colui il quale sovrintese all’inchiesta sui Templari di Perugia, all’indomani della loro sospensione da parte del Papa Clemente V. In qualità di commissario di quest’ultimo pontefice, Ugolino Guelfoni si occupò, così, anche del passaggio, a partire dal (more…)
Ubaldo dei Guelfoni da Costacciaro, IL PRIMO ABATE DI FONTE AVELLANA
1 dicembre 2014(“Humbaldus Abbas, 15 Febbraio 1325)
Nel volume settimo delle Carte di Fonte Avellana (Ettore Baldetti, curatore, Fonte Avellana 2000) si parla ripetutamente, in ben sei documenti (C.F.A. Vol. VII, 1868, 1869, 1870, 1871, 1874 E 1875), di un certo ragguardevole monaco di nome Ubaldo. Del Padre benedettino, volta a volta indicato come “Ubaldus”, “Hubaldus”, “Humbaldus”, non viene, però, citato il cognome. Il Padre avellanita Ubaldo fu, (more…)
Euro: Smantelliamo l’unione monetaria prima che sia troppo tardi.
11 dicembre 2013Si può morire di Euro?
E cosi i nodi vengono al pettine, gli euroscettici prima messi alla gogna, e adesso dopo gli interventi di prestigiosi economisti e docenti universitari come Claudio Borghi Aquilini, Alberto Bagnai e Antonio Maria Rinaldi, sono ascoltati e temuti. «Dobbiamo prendere atto che è in corso una guerra finanziaria», avverte (more…)
IL COMPLOTTO PER FAR FUORI IL CAV
29 novembre 2013È singolare che nel Paese del pan-giustizialismo, dove tutto viene ricondotto al giudizio della magistratura, nessuno abbia avuto l’idea di sollecitare qualche Procura ad aprire un’inchiesta sulla notizia di reato resa pubblica dal presidente dell’Ifo, Hans-Werner Sinn.
Il professore tedesco, alfiere del nazionalismo economico del suo Paese, ha (more…)
MAGDI ALLAM: LA BCE NON CI FARA’ USCIRE DALLA CRISI. USCIAMO NOI DALL’EURO!
8 ottobre 2013di Magdi Cristiano Allam
Ho fatto visita alla sede della Banca Centrale Europea a Francoforte. È stata la prima volta e sarà sicuramente anche l’ultima volta. Ero curioso di entrare nella tana del lupo. Sapete qual è la mia posizione non critica ma di totale ostilità nei confronti dell’euro, ma avevo la curiosità di vedere e di capire. (more…)
Berlusconi “cacciato” perchè voleva uscire dall’euro?
16 settembre 2013Il quotidiano inglese Telegraph riporta alcuni passaggi di un libro di Bini-Smaghi che svela nuovi scenari sulle dimissioni del Cav nel novembre 2011.
Berlusconi è stato fatto fuori perché voleva uscire dall’euro? Certe notizie (more…)
Panico a Parigi: Front National primo partito, Le Pen si prepara a governare
6 luglio 2013Il Front National di Le Pen sorpassa il Partito Socialista nei sondaggi per le elezioni europee, salendo al primo posto davanti all’UMP, i piddiellini di Francia. Secondo un sondaggio condotto dalla società YouGov, il partito di Marine Le Pen raccoglie il 19% dei voti, solo un punto dietro, l’UMP (18%). Il Partito Socialista arranca al 15% dei voti, alla pari del Fronte di Sinistra.
E Marine Le Pen è pronta. Il leader del FN ha affermato che nel caso vincesse le elezioni e andasse alla guida della Francia, il suo obiettivo sarà distruggere l’ordine esistente dell’Europa e forzare la rottura dell’Unione monetaria.
Oggi, questa, non è più una prospettiva implausibile. “Non possiamo essere comprati,” ha detto, traboccante di fiducia dopo che il suo partito si è assicurato il 46% (more…)
Nulla è eterno, finiremo davvero cosi?
13 febbraio 2013di Mariolina Savino candidata alla Camera con Intesa Popolare
Siamo al bivio fra la modernizzazione, la mondializzazione e la fame dell’occidente, che si scopre fragile ed esposto. Triste sorte quella della Grecia che oggi, rappresenta lo spauracchio non solo per noi, ma per tante nazioni, una volta fortissime dell’area EURO. Dove abbiamo sbagliato? Io non sono una economista ma posso dire, che ho cresciuto tre figli da sola essendo all’epoca separata, in mezzo ad un mare di difficoltà con un lavoro di giornalista precaria e ce l’ho fatta. Ma oggi riuscirei più a garantire ai miei figli la tranquillità economica, la (more…)
QUANDO SI VUOLE DELEGITTIMARE L’AVVERSARIO CON LE BUGIE.
25 ottobre 2012Il ritornello del centrosinistra per le prossime elezioni e’ riassumibile in questa frase: ” Monti ci sta facendo uscire dal tunnel in cui ci aveva gettato la disastrosa eredità del governo Berlusconi”. Questa e’ l’ultima favoletta che la classe dirigente del PD, in massima parte di derivazione (more…)
L’ITALIA DEL SI, L’ITALIA DEL NO, L’ITALIA DEL FORSE
10 settembre 2012E’ veramente cosi questo Paese? Il Paese delle contraddizioni? Lo Stato che disse “No al Nucleare”, ma nello stesso tempo compra energia di provenienza nucleare dalla Francia. Se (more…)
LETTERA AI POLITICI DAL FRONTE ITALIANO ANTI-EURO DESTRA POPOLARE
10 settembre 2012Abbiamo ritenuto interessante questa lettera e la proponiamo in sintesi ai nostri lettori
Lettera aperta a tutti i Politici, Partiti, Movimenti, Associazioni, Giornali e singoli Cittadini, che hanno a cuore la NAZIONE e il POPOLO, che hanno a cuore il futuro dei loro Figli, che hanno a (more…)
Euro e Stati Uniti d’ Europa: quali menti perverse hanno potuto partorire una cosa del genere?
30 agosto 2012Pura follia, pura utopia. Utopia si, solo questo può essere. Ogni Stato, non rinuncerà mai alle proprie tradizioni, alla lingua, alla propria storia, e alla propria cultura, alla propria sovranità. Il Vecchio Continente è nato cosi’ e rimarra’ cosi per ancora ulteriori secoli. La verita’ è (more…)
MERCATI, SPREAD E UE: LA SITUAZIONE DOPO LE PAROLE DI DRAGHI E MONTI
23 agosto 2012I mercati hanno accolto come una resa le parole del presidente della Bce Mario Draghi. Una resa ai falchi, al presidente della Bundesbank Jens Weidmann, ai rigoristi nordeuropei che tracciano i confini degli interventi che la Bce può permettersi di fare. In conferenza stampa, Draghi ha (more…)
I dolori del giovane Euro, lo spread ed il futuro delle famiglie italiane
6 luglio 2012Intervista a Stefania Verruso Segretaria regionale La Destra
di Francesco La Rosa
Stefania, prima di entrare nel core business della nostra conversazione puoi raccontarci in sintesi la nascita de La Destra? E la storia di Storace che ha voluto andare alle elezioni da solo.
La Destra è nata prima del Pdl, nel 2007, era una corrente (destra sociale) all’interno di An in dissenso con Fini.
Ma perché ha preferito andare da solo? (more…)
EUROGARCHIA E LA TOTO’ TRUFFA: Pretendiamo il ruolo che ci spetta, quello di Cittadini, non di sudditi. proporrei per legge il divieto di tassazione della prima casa e della sua non sequestrabilità
2 Maggio 2012E’ evidente a tutti, come l’approccio di questo Governo-Tecnico, alla crisi mondiale ed in
particolare Italiana, non sia certo stato con la responsabilità del “buon padre di famiglia”. Un vero “buon padre di famiglia”, avrebbe subito ridotto le spese familiari, in base alle proprie esigenze, come prima azione. Poi avrebbe, nel caso ce ne fosse stato bisogno, a vendere ciò che riteneva superfluo per la propria famiglia. Infine, avrebbe trovato il modo di risparmiare sulle paghette dei componenti la famiglia, diminuendole drasticamente. Invece abbiamo tutti visto come questo Governo, venuto in soccorso e voluto dalla partitocrazia in rotta e da essa appoggiato, ha agito. Per intervenire sulla crisi italiana, invece di ridurre le spese di questo stato elefantiaco, ha preferito avvalersi del denaro dei contribuenti (già tartassati), aumentare iva, irpef, accise, non pagando i creditori, inserendo una supertassa sulla prima casa, l’IMU, aumentando l’IRAP, oltre a quelle che già si pagano nella denuncia dei redditi, ecc. ecc. (io proporrei per legge il divieto di tassazione della prima abitazione e della sua non sequestrabilità, anzi, lo metterei nella Costituzione). Ogni tentativo di riduzione di spesa dello Stato, viene continuamente rimandato, per non correre il rischio di mettere l’uno o l’altro i partiti che sorreggono il questo Governo di pseudo-tecnici. E’ normale un tale comportamento? E’ normale che il super-costo dello stato, con il suo enorme debito pubblico voluto da partiti politici incoscienti, sia pagato col suicidio dei loro elettori? Quello che più meraviglia, è la reazione passiva e rassegnata del popolo italiano a questa rapina di stato, le cui conseguenze sono di fronte a tutti: Aziende che chiudono i battenti, lavoratori licenziati, costo della vita alle stelle, aumento impressionante degli indigenti, criminalità in fortissimo aumento e chi più ne ha, più ne metta. Non credo all’esistenza di un salvatore della patria, in quanto italiani, c’è sempre pronto il furbo di turno. Non mi resta che rappresentare quello che poi tutti sanno, ma fanno finta di non vedere. Facciamo parte di una Comunità Europea, in cui: Gli stipendi italiani sono i più bassi della Comunità Europea. Hanno le pensioni più basse di tutti. Pagano più tasse di tutti. Hanno i partiti ed i parlamentari più pagati di tutti. Hanno più evasori di tutti. Infine hanno i politici più ridicoli di tutti! Quindi diamoci una mossa e pretendiamo che le attenzioni di questo Governo, non siano più rivolte a noi, ma a partiti politici e loro componenti e soprattutto allo Stato come struttura eccessiva oltre che invasiva. Pretendiamo il ruolo che ci spetta, quello di Cittadini, non di sudditi. Una cura dimagrante di questo Stato è necessaria, affinché il popolo continui a sopravvivere, altrimenti è la fine della nostra immatura Democrazia e dell’Italia.
Stelio Bonsegna
nota di redazione: L’Unione Europea, per intenderci quella dell’Euro, è nata con un peccato originale, i suoi proponenti ci hanno fatto capire a chiare lettere che non era necessario che i cittadini approvassero, infatti nonostante da più parti auspicato, nessuno referendum popolare è stato promosso per approvarla. Oggi sappiamo perchè, i cittadini europei non hanno voce in capitolo, e subiscono le regole dettate da una ristretta elite di ologarchi e non devono disturbare i “manovratori”. DEVONO PAGARE, STARE ZITTI E BASTA. Le grida che da più parti si levavano, e che facevano notare che si poteva andare incontro ad un deficit di democrazia non sono state ascoltate e oggi ne paghiamo le conseguenze.
EUROGARCHIA? NO GRAZIE
Export Italia 2011: la Troika bara come l’URSS ?
18 febbraio 2012L’articolo di Dicembre del Sole24ore decanta infatti l’ottimo risultato per i dati sull’export italiano, dopo aver finalmente cambiano questi arcaici valori…. si antediluviani e chissà perché li hanno cambiati in piena crisi economica con la nazione sull’orlo del default !?
Sarà che Monti viene suo malgrado dalla Troika UE che un po’ come l’URSS ci ha abituato a questi giochetti statistici mentre la nazione sprofondava verso il baratro ?
Eppure solo il mese precedente, lo stesso Sole24ore forniva una dettagliata analisi statistica sul crollo dell’export in Italia che vede il settore dei beni strumentali ( manifatturiero ) in recessione di ben -21,8%. In altre parole anche le nuove serie “truccate” dell’Istat confermano che l’industria generica è al collasso. E non vediamo del resto come potrebbe essere diverso con le massive delocalizzazioni e outsourcing aggravate enormemente dalla concorrenza sleale, per non parlare del crollo della domanda a fronte dei sostegni più o meno di stato che hanno portato sovrapproduzione e innalzamento del debito privato delle imprese balzato dal 60% al 100%.
Quei pochi miglioramenti che ci sono derivano essenzialmente dalla svalutazione dell’Euro che è quello di cui abbiamo un disperato bisogno come la Grecia del resto… La sola industria del lusso che ha visto aumentare la domanda e l’export, e del turismo che però è da riformare in quanto poco competitivi e troppo costosi, si veda invece la Francia, riuscirà ad assorbire l’intera manodopera ? E nel frattempo gli operai del settore metalmeccanico e manifatturiero, settori a forte orientamento dell’Italia, che fine faranno ? E che fine faranno le loro imprese ? E le miriadi di PMI che ne costituiscono l’indotto ?
E infatti di oggi la notizia che l’Italia entra ufficialmente in recessione tecnica… anzi a dire il vero a guardare i dati reali e non valori artefatti, il nord Italia più ricco entra in recessione tecnica, perché il resto del paese è alla fame.
Vediamo cosa porta l’aumento di pressione fiscale e la mancanza di una politica decisa in termini di liberalizzazioni, nonché la mancanza di sviluppo di un programma concreto e sostenibile per il successivo calo delle tasse. Il governo annuncia che dalla lotta all’evasione sarà detratto l’Irpef. Una parte di questi fondi, 10 miliardi di euro ( senza contare gli aumenti della pressione fiscale ), saranno sottratti agli sconti fiscali per poi restituirli sotto forma di sconto IRPEF. In altre parole le tasse escono dalla porta e rientrano dalla finestra, un bel gioco di prestigio non c’è che dire.
Ci chiediamo come questo possa davvero dare fiducia agli investitori. Le carte sono scoperte signori, la BCE sta emettendo moneta, la dà alle banche ed esse poi acquistano debito visto che la BCE non può darla direttamente agli stati per statuto. Per evitare l’inflazione serve l’oro italiano che però ci serve per darlo in garanzia sul debito o per emettere una moneta italiana stabile… Essenzialmente è probabilmente questo il motivo per cui Draghi è alla BCE ossia per usare l’oro italiano su cui la Germania da tempo ha messo gli occhi e con esso comprare il debito italiano dalla Germania tramite il fondo del MES e/o dell’ESFS, un pericolo di cui avevamo già parlato in passato. Senza contare la penetrazione cinese nell’economia Europea a cominciare dalle esportazioni, impianto di aziende cinesi, e acquisto del debito dell’Eurozona che ovviamente non sarà a gratis…
Questo fa ridurre lo Spread per mero effetto tecnico, che però è lì nuovamente a risalire da un momento all’altro, con gli investitori pronti a scappare a gambe levate dall’Eurozona a meno che appunto USA o Cina intervengano nel debito Europeo. Ecco perché la volatilità in Europa è estrema e molto altalenante, del resto e come il sottoscritto denunciava già 3 anni fa fra altisonanti dichiarazione in merito la solidità dell’euro, invero l’Eurozona è fragile e piena di debiti. Né la vendita del patrimonio immobiliare Italiano, per quanto ci riguarda, risolve niente di per sé. Prima di tutto perché dovrebbero esserci dei compratori, potenzialmente ci sarebbero poichè c’è grande interesse nel mondo verso l’Italia, ma il mercato immobiliare, e non solo, Italiano è nettamente in contrazione, poiché la gente non compra più case e le aziende chiudono e con la fuga dei capitali e degli investimenti il crack immobiliare è alle porte anche in Italia, tanto più se una massa così grande di immobili viene immessa su un mercato in contrazione; in seconda analisi non serve fare cassa senza risolvere gli squilibri strutturali o i problemi torneranno con la differenza che per allora non avremo più niente da vendere. Del resto la gallina dalle uova d’oro dell’emissione di moneta sta ingrassando le banche piene di debiti e investimenti sbagliati e uccidendo la cittadinanza in piena recessione. Perché ? Perché quella che dovrebbe essere un’azione transitoria per dare respiro e agire in concreto sugli squilibri strutturali, sta diventando come l’assuefazione ad una droga. Attenti che stiamo andando in overdose….! Ci sono già i primi segnali: vedi Grecia e Portogallo.
Domenico Galardo
MONTI: MISSIONE NON COMPIUTA
21 gennaio 2012Il compito del governo tecnico era quello di stabilizzare la posizione italiana nel mercato dei capitali, porre fine alla strumentalizzazione che si era fatta delle nostre liti e faziosità nazionali, restaurare la normalità nei rapporti interni all’Unione europea e, con ciò, ridurre la forbice del differenziale dei tassi d’interesse. Non a caso s’era molto posto l’accento, nel periodo preparatorio del commissariamento governativo, sugli spread, assai forzandone il significato e quasi leggendoci l’indice della poca credibilità internazionale del governo Berlusconi.
Ebbene, tale missione è fallita.
Noi abbiamo sempre letto gli spread come un indicatore della crisi dell’euro, e non della sostenibilità del nostro debito (anche se, ovviamente, su quella influivano), ma per i feticisti del ramo faccio osservare che la media dello spread, nei sessanta giorni del governo Monti, è superiore a quella degli ultimi sessanta giorni (i peggiori) del governo Berlusconi.
E questa è solo la premessa di quel che sta per avvenire.
Il governo Monti ha commesso due errori, gravi. Il primo è stato negare la crisi dell’euro, negare che l’origine dei problemi (quelli attuali, non quelli storici) sta nella debolezza politica e istituzionale della moneta unica, in questo modo avvalorando l’idea che siano la dissipazione e l’indisciplina interne a portare la colpa di quel che accade. Il secondo è stato far credere che il problema consistesse nel trovarsi un posto fra Francia e Germania, sventolando come un trofeo la riammissione al desco, laddove, al contrario, il problema era rompere quell’asse, far comprendere ai francesi che legandosi ai tedeschi si sarebbero inabissati, e far comprendere ai tedeschi che fuori da una logica europea la loro forza diventa un peso, che li sprofonda fra i fantasmi della storia. A questi due errori il governo Monti ne ha sommati altri, meno decisivi ma comunque nocivi. Ha cominciato a comportarsi come un governo normale, nato dalla volontà degli elettori e non commissariale (quale è e non smetterà di essere), quindi allargando le proprie competenze fino a trattare materie poco o per nulla attinenti con la propria missione. In questo modo è entrato nel gioco politico, il che è legittimo, ma solo a condizione che accetti di passare per il giudizio elettorale. Ha preteso che i propri ministri potessero agire per comprovata competenza, laddove alcuni di loro sono inciampati in incredibile inadeguatezza (come dimenticare lo strafalcione dell’intervento per decreto in un interna corporis parlamentare!), o hanno mostrato una stoffa umana più adusa allo struscio ombroso che al mostrarsi esemplari.
Al sorgere del governo Monti taluni videro alle sue spalle i mitici “poteri forti”.
Noi ci vedemmo la debolezza della classe dirigente e l’insipienza della politica, che veniva commissariata. Anche le umane inadeguatezze confermano quella nostra impressione. Ora la partita cambia. Con alle spalle l’insuccesso, con di fronte l’assenza di strumenti per operare sul campo europeo (Monti pagherà caro l’avere sostenuto l’irresponsabilità dell’euro, e la sua personale debolezza è divenuta quella italiana), il governo in carica rischia d’essere quello che si rivolgerà al Fondo monetario internazionale. Un prestito da quella fonte (oltre a portare una certa sfortuna, perché l’indice degli insuccessi, per il fondo, è infinito) menoma la sovranità politica di un Paese, sottoponendolo non alla vigilanza degli alleati e propri pari, ma a quella di chi presta denaro. Se questo dovesse accadere si porrà la necessità di una decisione, le cui conseguenze si riverbereranno negli anni: accettiamo quei soldi per fare quello che i tedeschi ci chiedono, o li accettiamo per svincolarci da una guida che non abbiamo scelto, non vogliamo è ci porta ad affondare? Da come ho posto la domanda è evidente la mia risposta: la prima cosa sarebbe follia.
Il punto è: chi la prende, quella decisione?
Non di certo un governo commissariale. Su questo è bene essere chiari: a impegnare il futuro di una democrazia non può che essere chi ne è democratica espressione. Il che porta, visto che la precedente maggioranza politica è fallita, per sua stessa ammissione, alle elezioni. Conosco l’obiezione: in questo momento sarebbe pericoloso. Lo è.
Ma quanto è pericoloso pensare di sospendere la democrazia e ipotecare il futuro?
In Spagna, inoltre, s’è dimostrato che un governo con maggiore stabilità politica davanti fornisce maggiore affidamento, pur restando gravi i problemi. Credere che le colpe siano di Monti è sciocco. Credere che sia la soluzione, anche.
Davide Giacalone
GERMANIA NON RIESCE A VENDERE 35% BUND IN OFFERTA
23 novembre 2011I titoli di Stato messi in asta oggi dal governo tedesco hanno trovato una domanda decisamente deludente: dei sei miliardi offerti solo 3,64 miliardi sono andati venduti, con un rendimento di appena l’1,98% e il 35% andato invenduto. Lo comunica l’Agenzia del debito, che attribuisce l’esito dell’asta al nervosismo dei mercati.(Ansa)
nota di redazione: è solo nervosismo? o un segnale preoccupante per l’Europa di quelli che pensano solo ai fatti propri e arricchirsi a spese degli altri?
ECONOMIA: L’INDIGERIBILE SARKEL
28 ottobre 2011Alla fine resteremo solo noi a credere d’essere il problema dell’euro, come se gli umori leghisti e i cinque anni che ci dividono dall’entrata a regime del sistema pensionistico su base contributiva siano una specie di grattacapo continentale. Invece il problema dell’Europa è l’euro, concepito come moneta senza governo e attrezzato per affrontare l’inflazione, laddove se la deve vedere con la stagnazione e la recessione. E dentro l’euro il problema sono i tedeschi, che concepiscono l’Europa come una specie di germanizzazione collettiva. E dentro la Germania il problema è il governo di Angela Merkel, punito in tutte le elezioni, retto da una coalizione che non regge, sotto scacco della propria corte costituzionale e sconfessato da chi, come Helmut Kohl, vide nell’Europa l’alveo che avrebbe consentito di unificare la Germania, e nell’euro la valuta che avrebbe favorito la crescita del mercato interno e le esportazioni. Noi siamo un problema, certamente, ma per noi stessi. Siamo fermi, imbambolati, preda delle pressioni corporative e dell’illusione che si possa conservare il passato. Con un sistema istituzionale in cui contano solo quelli che bloccano, a scapito di quanti intendono cambiare quale che sia cosa. Con un bipolarismo che premia la rendita degli estremismi (da entrambe le parti) e mortifica la grande maggioranza dell’elettorato, che votando a destra o a sinistra resta moderato. Con un governo in crisi da un anno e oramai fermo da due. Senza un’opposizione in grado di sostituirlo perché sulle cose che contano (dalle pensioni alle privatizzazioni) laddove la maggioranza è inerte l’opposizione è reazionaria.
Con le parti sociali, sindacati dei lavoratori e degli imprenditori, che firmano accordi per fermare il poco che si fa. Certo che siamo un problema e certo che pagheremo un’ibernazione che dura da diciassette anni. Ma dire che siamo noi il problema dell’euro è una colossale sciocchezza, anche perché i problemi veri sono vecchi e le cose nuove (pochine) sono positive, a cominciare da una disciplina fiscale grazie alla quale abbiamo il bilancio primario in attivo e un debito pubblico che, rispetto al pil, dal 2008 a oggi è cresciuto meno di quello altrui. Allora, come è possibile che siano queste cose nuove ad avere scatenato la speculazione? Infatti non è possibile, perché non è vero. E’ successo, invece, che la debolezza istituzionale europea è stata surrogata dall’asse franco-tedesco, autonominatosi guida dell’Unione. Tale asse è stato gravemente incapace prima di capire e poi di fronteggiare quel che succedeva in Grecia, supponendo di potere salvare le proprie banche chiedendo ai greci di rinunciare al presente e al futuro. L’asse ha enunciato un dogma mortifero: la Grecia non sarà mai lasciata alla bancarotta, sarà protetta da tale prospettiva, ma questo senza modificare nulla della struttura dell’euro e della Banca centrale europea.
Da quel momento è cominciata la corrida, con gli speculatori che (giustamente, dal loro punto di vista) si arricchiscono a nostre spese. E più la Germania della Merkel ha puntato a far credere che la Bce sia una specie di Bundesbank, ispirandosi alla dottrina della moneta forte e del rigore interno, più la speculazione s’è leccata i baffi, addentandoci ai polpacci e puntando al collo.
Così andando stramazza l’euro. C’è la controprova: sia i giapponesi che gli statunitensi hanno un indebitamento lordo che, in rapporto al prodotto interno, è superiore a quello europeo, essendo l’Europa l’area più ricca, eppure pagano interessi inferiori ai nostri.
Come ci sono riusciti? Governando la loro moneta e non credendo nella scempiaggine che si possa farla volare con il pilota automatico. Quando i mercati hanno a che fare con una valuta governata sanno bene che chiedendo tassi d’interesse progressivamente sempre più alti si va incontro ad una svalutazione, che a sua volta può generare inflazione, quindi, oltre un certo limite, essere esosi non è conveniente. Un po’ come gli strozzini, se mi è concesso il paragone: fino ad un certo punto puntano a farsi restituire i soldi, con le buone o con le cattive, dopo un certo livello possono prenderti la macchina e l’amante, perché i debiti, oramai, sono una montagna non scalabile.
La Merkel ha commesso l’imperdonabile errore di volere guidare l’Europa avendo in mente i più chiusi e limitati interessi immediati del sistema produttivo tedesco, mentre nella difesa delle proprie banche, inguaiate con titoli sempre meno esigibili (e ciò significa che hanno prima lucrato a spese di greci, spagnoli e italiani), ha trovato un partner in Nicolas Sarkozy, il quale a sua volta non vince più elezioni intermedie e l’anno prossimo si gioca il posto all’Eliseo, che per lui conta più di ogni altra cosa. La premiata pasticceria Sarkel passa il tempo, in cucina, a darsi mazzate, perché gli interessi francesi e tedeschi non coincidono manco per niente, ma poi mette in vetrina torte indigeribili, deglutendo le quali prima sparisce l’euro e a ruota l’Unione europea.
Lo spiritosone con la ridarella ha un deficit di bilancio innanzi al quale noi siamo maestri di rettitudine e buona amministrazione, con in più una banca, Dexia, già nazionalizzata e le altre in arrivo. Queste operazioni comportano il sommarsi dei debiti bancari al debito pubblico, con il che i francesi ci raggiungeranno presto (se non si pone rimedio), posto che il loro debito lordo (pubblico + privato) è già superiore al nostro.
Ridi ridi, diceva la mia nonna. Una cosa triste ve la dico io: la nostra classe dirigente è demoralizzante, ma quella che oggi guida l’Europa è imbarazzante.
Davide Giacalone