Posts Tagged ‘europa’
9 dicembre 2019
QUELLO CHE NON SAPETE SULLA SITUAZIONE DELL’ITALIA, SUL MES, SUI VOSTRI SOLDI E SUL FUTURO
La nostra economia potrebbe ricominciare a correre e l’Italia potrebbe rinascere. La medicina di cui ha bisogno il nostro Paese la conoscono tutti gli addetti ai lavori.
È molto semplice: l’Italia ha bisogno di un forte choc fiscale, che abbassi drasticamente le tasse, ha bisogno di un robusto stimolo alla crescita che rilanci la nostra economia, l’occupazione, i consumi; ha bisogno di forti investimenti pubblici nell’innovazione e nelle infrastrutture (per modernizzare le comunicazioni e per mettere in sicurezza strade, ponti, territori) che attivino investimenti privati.
Ha bisogno di fare esattamente quello che ha fatto Trump negli Stati Uniti (ottenendo (more…)
Tag:antonio, economia, europa, europea, krugman, luongo, mes, monti, socci, unione
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19 novembre 2019
In Europa è in corso – in queste ore – un vero terremoto, che ha mandato in frantumi l’asse del potere della UE fondato sull’alleanza fra popolari, socialisti e liberali. E siccome è da lì che è stato imposto all’Italia il governo giallorosso (che è minoranza nel Paese) questo terremoto europeo potrebbe investire anche il già traballante esecutivo ConteBis, già minato da mille grane.
L’altroieri il secondo candidato di Macron alla Commissione europea, Thierry Breton, ha superato per un soffio il primo esame in commissione giuridica: solo per un voto, 12 sì e 11 no.
Ma è accaduto con un ribaltone politico perché hanno votato contro Pse, Verdi e Sinistra (Gue) e a favore Ppe, macroniani-liberali, conservatori e i “sovranisti di governo”. Inoltre il sì ha prevalso “grazie all’assenza di un deputato leghista”, scrive Stefano Folli su “Repubblica”. (more…)
Tag:breton, europa, macron, Merkel, orban, salvini, socci, von der leyen
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2 ottobre 2018
E ora c’è chi tifa spread? E’ del tutto legittimo, in democrazia, criticare la manovra economica del governo, ma c’è un partito trasversale (forte nel Palazzo e debole nel Paese) che ha un’irresistibile e inaccettabile tentazione: appunto tifare spread.
O comunque “tifare Mercati” o Unione Europea o Macron o Merkel o qualunque altra entità che possa creare problemi al governo. E magari metterlo in crisi e abbatterlo, replicando quello che accadde nel 2011 al governo Berlusconi. (more…)
Tag:antonio, euro, europa, socci, spread
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15 giugno 2017

Chi manovra i Pupi? E chi sono i Pupi?
Giuliano Amato – oggi giudice costituzionale – è una personalità importante e intelligente dell’establishment e, intervistato ieri dal “Corriere della sera”, fa capire benissimo qual è la strada da percorrere (esattamente opposta a quella da lui indicata).
Parlando delle elezioni francesi – per esempio – inneggia a Macron grazie al quale il voto di protesta – secondo Amato – avrebbe abbandonato i “populisti” e sarebbe rientrato nei binari giusti (cioè si sarebbe fatto di nuovo abbindolare dall’establishment, votando Macron, il candidato del Palazzo e della Merkel). (more…)
Tag:amato, antonio, elettorale, europa, germania, macron, POLITICA, popolare, pupi, sistema, socci, sovranità
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10 Maggio 2017

Donatella Porzi
“Il giorno della Festa dell’Europa, del 9 maggio, sia per tutti un modo di comprendere sempre di più che l’Unione Europea è una opportunità e non un ostacolo, uno strumento di arricchimento e non qualcosa da temere. Sta a noi rimboccarci le maniche e lavorare per migliorarla e renderla sempre più vicina ai cittadini”. Così la presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, Donatella Porzi, nel giorno della Festa dell’Europa, celebrata a ricordo della presentazione nel 1950, da parte di Robert Schuman, del piano di cooperazione economica che segnò l’inizio del processo di integrazione europea. (more…)
Tag:donatella, europa, festa, macron, porzi
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22 luglio 2016

Riceviamo e pubblichiamo
Né cabaret né colpo di teatro, né golpe finto, ma vero e autentico, sia pure fallito e provato dai 312 morti , di cui 104 golpisti e 208 tra lealisti e civili.
E oggi un controgolpe, ancora più duro e violento, visto il gran numero degli arrestati, siamo a circa 8000 mila, e dei dipendenti pubblici sollevati, è il caso di dire di peso, dai loro incarichi e la foto drammatica postata su Twitter dalle caserme di Erdogan, simbolo di umiliazione etica e fisica degli sconfitti sono la testimonianza più cruenta. (more…)
Tag:epurazioni, erdogan, europa, fiore, golpe, turchia, vincenzo
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29 marzo 2016

Islàmico o islamico?
In un’epoca di totale perdita dei punti di riferimento spirituali, etici, politici, economici, con una forma liquida, evaporata, di società occidentale, il rapporto con il mondo islamico, nel bene e nel male, sembra rappresentare il punto di convergenza e di confronto più dolente e stimolante (absit iniuria verbis) dell’attuale congiuntura storica. Per secoli abbiamo sempre ricacciato indietro il problema di una matura relazione culturale con l’Islam, che costituisce una parte cospicua dell’umanità, preferendo in sua vece, un approccio utilitaristico-pragmatico in un clima di continuo sospetto e reciproca diffidenza nei rapporti internazionali bilaterali. Sfruttando una evidente superiorità scientifico-tecnologica, una incontrovertibile predominanza economico-finanziaria e forti delle armi del capitalismo ( libertà, mercato, laicità), l’Occidente ha solo preso petrolio contro dollari trascurando del tutto l’aspetto motivazionale che anima “in nuce” il mondo islamico. La Storia del mondo sembra giunta ad uno snodo fondamentale, come pochi altri momenti ( caduta dell’Impero romano, scisma luterano, rivoluzione francese, seconda guerra mondiale). La nostra supposta superiorità si sta rivelando fragile, insufficiente e disorientata a motivo delle istanze radicali, che ci vengono poste dal minaccioso diktat islamico. Anche se non tutto il mondo arabo accetta le posizioni oltranziste del fondamentalismo teologico, la (more…)
Tag:capacciola, cristiani, europa, guerra, islam, islamico, massimo, occidente, terrorismo
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30 settembre 2015

CLICCA L’IMMAGINE PER INGRANDIRE
Pellegrini provenienti da ogni parte d’Europa e del mondo attraverseranno anche le terre di confine tra Umbria, Toscana e Lazio per raggiungere Roma, dove il 14 Ottobre saranno ricevuti dal Papa. Questo lungo pellegrinaggio frutto della collaborazione tra le associazioni dei Comuni di cinque stati europei, è partito da Trondheim in Norvegia, il 22 Aprile scorso e si è diretto verso sud, attraversando lo stato di partenza, la Danimarca, la Germania, l’Austria e l’Italia per concludersi il prossimo 14 Ottobre a Roma, con il ricevimento da parte del Santo Padre. Si chiama “The pilgrim crossing borders: un pellegrinaggio che unisce da Nord a Sud l’Europa”, e nei giorni compresi tra il 1 e il 5 Ottobre si troverà a passare nei Comuni di Cortona, Castiglione del Lago, Paciano, Città della Pieve, Fabro, Ficulle e Orvieto e costituisce un primo grande tentativo non solo di unire l’Europa da nord a sud, ma anche di definire nella sua totalità il tracciato della nuova strada nei tre paesi europei.
L’itinerario del percorso non è stato casuale, ma dal nord della Germania ha seguito il tracciato indicato in un documento conservato in Sassonia, redatto da un abate della cittadina di Stade (Amburgo), durante il suo viaggio compiuto dal luogo di residenza a Roma intorno al 1200. Anche se ancora restano da definire alcune parti del suo tracciato italiano, nelle regioni del nord-est, ad oggi, la Via Romea Germanica rappresenta una delle vie culturali più importanti che attraversa l’Italia da nord a sud, tagliandola nella sua parte centrale e diventando così, per un lungo tratto, parallela alla via Francigena. (more…)
Tag:castiglione, città, cortona, del, della, europa, fabro, ficulle, francigena, giubileo, lago, nord, norvegia, orvieto, paciano, papà, pellegrini, pieve, roma, romea, sud, trasimeno, via
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9 settembre 2015
PER MOTIVI DI RISPETTO NON PUBBLICHIAMO LA FOTO DEL BAMBINO MORTO SULLA SPIAGGIA
Tutto il mondo si commuove per il bambino morto nel naufragio di un gommone in Turchia.
Ci si dimentica che in Siria sono morti già decine di migliaia di bambini sotto la guerra.
Occorre affrontare il problema dei profughi, ma anche e soprattutto le cause della loro tragedia: le guerre in Medio oriente, i finanziamenti allo Stato islamico, le guerre per procura delle potenze regionali e mondiali. (more…)
Tag:aylan, bernardo, bimbi, cervellera, europa, in, isis, islamico, mare, morti, rifugiati, stato
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15 giugno 2015

Lorena Pesaresi
Sembrano massi della scogliera, solo un po’ più grandi e un po’ più lucidi degli altri, e sulla scogliera stanno, dove s’infrangono le onde. Poi li vedi muovere, aprire, sono uomini, uomini neri avvolti in coperte termiche, le stesse che hanno avuto per ripararsi dal freddo quando sono stati salvati dalle navi guardiacoste. Sono gli emigranti che l’Europa ricaccia sul mare, sono gli emigranti che si sono rifugiati sugli scogli di Ventimiglia, ricacciati dalla gendarmeria francese e spostati e rispostati dalla polizia italiana. Sono ancora lì. Nessuno li vuole, nessuno sa cosa farsene della loro miseria, della loro povertà, della loro voglia di una vita diversa, umana. Sono solo un problema, anzi un fastidio. Mi dovrei correggere, perché qualcuno invece s’interessa a loro, i nuovi mafiosi che muovono i fili di troppi politici e di troppi dirigenti della cosa pubblica, ma questa è una vergogna italiana. Su quei massi lucidi sta naufragando l’Europa, anzi la nostra idea di Europa, fatta di rispetto, libertà, democrazia, affrancamento dalla miseria, dignità del lavoro, quali elementi fondanti della convivenza.
(more…)
Tag:della, ecologia, europa, lorena, migranti, pesaresi, POLITICA
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13 Maggio 2015
La Presidente Marini continua a sottrarsi al confronto sui temi programmatici per L’Umbria. La sua assenza alla tribuna elettorale dei candidati Presidente è la prosecuzione del tentativo di essere rieletta essendo invisa alla stragrande maggioranza degli Umbri. Tentativo iniziato con il varo della penosa legge elettorale regionale nella quale non è previsto voto disgiunto e ballottaggio. Del resto si tratta dello stesso silenzio calato nei confronti del governo Renzi e dei suoi (more…)
Tag:altra, elezioni, europa, marini, michele, perugia, umbria, vecchietti
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12 Maggio 2015
I dati sull’economia della nostra regione dimostrano i fallimenti del governo Renzi e della Giunta Marini su lavoro ed economia: nessun settore, nessun territorio è risparmiato dalla crisi. Le delocalizzazioni e le dismissioni sono all’ordine del giorno: emblematici sono i casi dell’AST, della Merloni e della Perugina. La disoccupazione dilaga, le povertà si allargano, i nuovi lavori sono precari e sottopagati. Il sistema del credito è del tutto inadeguato. Questi sono i risultati delle politiche del Pd a Roma come in Umbria, dal Jobs Act a Garanzia Giovani, provvedimenti che hanno tolto diritti e che non hanno prodotto né nuovo lavoro, né stabilità. (more…)
Tag:altra, europa, michele, umbria, vecchietti
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30 aprile 2015

La forte crescita in Umbria delle procedure fallimentari nel primo trimestre del 2015 certifica le condizioni di profonda sofferenza dell’economia regionale. Rischiamo che la disoccupazione dilaghi. Altro che anno felix! Il mito del Jobs Act si rivela per quell’inganno che è sempre stato, al pari degli ottanta euro ripresi poi dal governo a suon di tasse. Tutto il mondo del lavoro da quello dipendente, agli artigiani, ai professionisti e alle partite IVA è sempre più segnato dalla precarietà, dallo sfruttamento e dalle disuguaglianze, mentre la stretta sul credito e l’inadeguatezza delle protezioni sociali aggravano la spirale recessiva. L’inadeguatezza del nostro Governo Regionale è certificata dal fatto che l’Umbria soffre più delle altre regioni italiane. Dobbiamo cambiare passo:sottraendo risorse ai mille baronati dell’Umbria massonica, dobbiamo predisporre un piano regionale per il lavoro e per la lotta alla povertà; strumenti con cui sostenere direttamente la popolazione, introducendo il reddito di cittadinanza, anticipando il pagamento degli ammortizzatori sociali, abbattendo le barriere nell’accesso al credito, utilizzando le risorse comunitarie per l’occupazione e lo sviluppo. Solo una grande redistribuzione della ricchezza può far ripartire l’economia regionale.
Michele Vecchietti – Candidato Presidente “L’Umbria per un’altra Europa”
Tag:europa, l'altra, marini, michele, renzi, umbria, vecchietti
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23 aprile 2015
Riceviamo e publichiamo
Sono furiosa, sono furiosa contro una legge elettorale che mi ha impedito di andare al Parlamento Europeo, sono furiosa di non essere lì a urlare, a battere una scarpa sul tavolo, contro questa Europa così meschina e pericolosa.
Milioni di persone che cercano di sfuggire all’olocausto, allo sterminio, alle torture, alla fame, un momento storico drammatico e l’Europa cosa fa? Gira la testa dall’altra parte, ci pensa contabilmente come a una perdita economica.
Cosa propone? Di distruggere le barche con cui, morendo molte volte, cercano la salvezza. E ne parlano come fosse una cosa ragionevole. Ma siamo impazziti? Io, noi non siamo così, noi non vogliamo affondare i problemi e salvare le banche, no, non siamo così, non ci rappresentate. Chiedo, chiediamo conto di cosa stiano facendo i nostri parlamentari, iniziamo a pensare a cosa fare noi. Subito.
Nessuno propose di affondare in porto le navi che dovevano portare gli ebrei in fuga dai campi di sterminio.
Lorena Pesaresi
Commento: chi desidera approvare o dissentire può farlo scrivendo un commento qui con nome e cognome
Tag:banche, barconi, europa, lorena, pesaresi
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23 aprile 2015
Le scelte operate dalla Giunta regionale in queste ultime settimane di attività confermano la forte centralizzazione di poteri e funzioni che ha caratterizzato l’intera legislatura, determinando uno sbilanciamento dei rapporti di forza tra esecutivo e Consiglio regionale tale da sconfinare nell’illegittimità.
L’adeguamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti è in questo senso paradigmatico: nonostante (more…)
Tag:altra, europa, inceneritori, michele, regione, rifiuti, umbria, vecchietti
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15 marzo 2015
Riceviamo e pubblichiamo
L’Altra Europa – Umbria nasce da un processo partecipativo iniziato più di un anno fa dall’esigenza di costruire una nuova soggettività politica contro l’austerity. Con il motto “prima le persone” abbiamo affrontato le elezioni europee con un risultato straordinario per nulla scontato. (more…)
Tag:con, elezioni, europa, l'altra, regionali, tsipras
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24 settembre 2014

Ci separiamo? ja ja ja, jawohl jawohl jawohl
L’Europa così come si è configurata da quindici anni a questa parte non è all’evidenza soddisfacente per i suoi cittadini.
Ne sono oggettiva spia, o piuttosto grida urlate, le pressanti spinte separatiste.
La maggior parte dei cittadini europei è esclusa dalle politiche nazionali e si sente ancora più alienata rispetto a questa Europa.
Più la disoccupazione cresce, più le tensioni divisorie e separatiste crescono.
Più la crisi aumenta, più il progetto iniziale europeo si frantuma, come inconsistente. (more…)
Tag:catalogna, europa, fantetti, francesca, germania, italia, napolitano, renzi, romana, scozia, shetland, sicilia, veneto
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16 settembre 2014
di Ciuenlai
Il sig. Renzi ne ha per tutti. L’Italia va malissimo e lui se la prende con la “perfida albione” della Ue, con il Parlamento che lavora poco, con i sindacati che dicono sempre no, con le supplenze che rovinano la scuola , con i poveri “Gufi” che rosicano , coi suoi Ministri che non vogliono tagliare, con le famiglie che non spendono gli 80 euro e con Gomez che non avendo ancora segnato, fa abbassare il Pil della (more…)
Tag:bce, chigi, ciuenlai, europa, gelato, guerra, palazzo, renzi
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14 settembre 2014
Silvio Berlusconi è tornato a parlare al suo popolo e al Paese.
L’occasione è stata, la scorsa domenica, il meeting dei giovani di Forza Italia, convocato in terra di Puglia, a Giovinazzo.
Tra le questioni che ha affrontato nel corso del collegamento, ha destato interesse la presa di posizione, molto netta, sui temi di geopolitica.
In merito alla vicenda ucraina il leader del centrodestra, senza giri di parole, ha definito l’atteggiamento della Nato, degli Usa e dell’Unione europea”ridicolmente e irresponsabilmente sanzionatorio nei confronti della Federazione Russa, che non può non difendere i cittadini ucraini di origine russa che considera come fratelli”. (more…)
Tag:baltici, berlusconi, europa, forza, georgia, israele, italia, nato, obama., paesi, polonia, putin, ucraina
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5 settembre 2014
Riceviamo e pubblichiamo
Per rilanciare il progetto del Socialismo reale, della rivoluzione, del cambiamento, del rovescio del malato sistema capitalista, occorre anche evitare di ripetere i soliti dogmi e le consuete “liturgie”; al contrario, bisogna innanzitutto compiere una analisi critica e profonda del nostro passato, purchè tale analisi non sia liquidatoria (cosa che già hanno fatto e continuano a fare in molti, anche tra coloro che si professano Comunisti), dato che non è possibile cancellare decenni di storia che hanno fortemente influenzato gli eventi del secolo da poco concluso.
Come è stato liquidato il Socialismo reale durante la “monarchia bertinottiana”? In occasione di un convegno tenutosi a Livorno intorno alla prima metà degli anni ’90, Bertinotti presentò un temino ginnasiale in cui cancellò l’intera storia del ‘900.
Togliatti – che pur essendo stato leninista ebbe le sue responsabilità sia sul (more…)
Tag:bce, berlusconi, bertinotti, cee, che, cia, cina, comunismo, cuba, draghi, europa, gramsci, guevara, israele, kgb, lenin, midolo, nato, putin, renzi, russia, seby, secchia, stalin, stati uniti, togliatti, unità, vietnam
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1 marzo 2014
di Anna Maria Funari
Era il 1958 quando, con la legge n. 75 del 27 febbraio, fu abolita la regolamentazione della prostituzione per poter contrastare lo sfruttamento.
Così Angelina (Lina) Merlin credette di poter restituire dignità a quelle donne che, in case appositamente destinate all’uso, esercitavano l’antico mestiere della prostituta compiacendo i vizi e le voglie più recondite e lussuriose dell’universo maschile.
Quello della prostituta è sempre stato considerato “il mestiere più antico del mondo”; non dimentichiamo che perfino la “lupa” che allattò Romolo e Remo altro non era che una di loro ed esercitava la professione nei “lupanari”, una sorta di piccole alcove collocate in zone specifiche dell’antica Roma. (more…)
Tag:africa, anna, est, europa, funari, legge, maria, merlin, nonrd, prostitute
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19 dicembre 2013

Magdi Allam, Laura Efrikian, Giampiero Samorì
La vita e la famiglia: due valori inalienabili. Se ne è parlato il 14
Dicembre scorso al Parco Acquarossa di Gualdo Cattaneo durante
l’incontro avente per tema: “Sacralità della Vita e Centralità della (more…)
Tag:acquarossa, anima, cattaneo, centralità, con, convegno, della, europa, famiglia, gualdo, parco, sacralità, vita
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14 dicembre 2013
di Francesco La Rosa
Un incontro e una conversazione come capita di farne tanti fra amici al bar, scambio di opinioni a ruota libera e senza una scaletta precisa, a caso, sugli argomenti del giorno, Forconi, Europa, Letta ecc. Alla fine ho pensato (more…)
Tag:alfano, berlusconi, bonsegna, europa, forconi, francesco, la rosa, letta, marina, napolitano, renzi, russia, stelio, zapatero
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12 dicembre 2013
Zapatero shock: ecco la verità su Berlusconi che nessun media ha raccontato
di Daniele Di Luciano
Vorremmo dire «clamoroso», ma non è così perché sapevamo da tempo, e lo abbiamo più volte scritto, che non solo in Italia ma anche
dall’estero arrivavano pesanti pressioni per far fuori Silvio Berlusconi. L’ultima prova, che conferma la volontà di rovesciare un governo
(more…)
Tag:berlusconi, Cannes, colpo, daniele, di, di luciano, europa, fondo, g20, il dilemma, internazionale, italia, libro, Merkel, monetario, monti, napolitano, obama., retroscena, stato, tremonti, zapatero
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12 ottobre 2013
Si sposta a Strasburgo l’iniziativa lanciata da Giorgia Meloni, Guido Crosetto e Ignazio La Russa con “Officina per l’Italia” che ha riunito ieri a Roma importanti esponenti del centrodestra.
Nasce “Officina per l’Europa”, che raggruppa gli eurodeputati che hanno aderito al percorso dell’Officina.
L’iniziativa, promossa dagli europarlamentari di Fratelli d’Italia Carlo Fidanza e (more…)
Tag:allam, crosetto, europa, giorgia, guido, ignazio, italia, la russa, magdi, meloni, officina
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8 ottobre 2013
di Magdi Cristiano Allam
Ho fatto visita alla sede della Banca Centrale Europea a Francoforte. È stata la prima volta e sarà sicuramente anche l’ultima volta. Ero curioso di entrare nella tana del lupo. Sapete qual è la mia posizione non critica ma di totale ostilità nei confronti dell’euro, ma avevo la curiosità di vedere e di capire. (more…)
Tag:allam, bce, cristiano, euro, europa, magdi
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5 ottobre 2013
Basta! Basta! Basta! Basta! Basta assistere alla morte di decine di migliaia di persone nel disperato tentativo di entrare illegalmente in Italia! Basta assistere al traffico di esseri umani perpetrato dalla criminalità organizzata che lucra sulla loro pelle! Basta assistere alla flagrante violazione delle nostre leggi nel nome del relativismo (more…)
Tag:allam, amo, clandestini, cristiano, europa, immigrazione, io, l'italia, lampedusa, magdi, morti, onu
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25 settembre 2013
I firmatari: Pallone, Gualtieri, Antoniozzi, Angelilli, Bartolozzi, Costa, De Angelis, Domenici, Milana, Morganti, Rinaldi, Salatto, Sassoli, Scurria
Gli europarlamentari chiedono conto alla Commissione della proroga che sarebbe stata concessa – secondo recenti notizie di stampa ad Outokumpu fino al primo trimestre 2014 per completare al cessione delle Acciaierie di Terni – e che (more…)
Tag:acciaierie, commissione, eurodeputati, europa, europea, interrogazione, mobilitazione, outokumpu, terni
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6 luglio 2013

RITORNERANNO?
Il Front National di Le Pen sorpassa il Partito Socialista nei sondaggi per le elezioni europee, salendo al primo posto davanti all’UMP, i piddiellini di Francia. Secondo un sondaggio condotto dalla società YouGov, il partito di Marine Le Pen raccoglie il 19% dei voti, solo un punto dietro, l’UMP (18%). Il Partito Socialista arranca al 15% dei voti, alla pari del Fronte di Sinistra.
E Marine Le Pen è pronta. Il leader del FN ha affermato che nel caso vincesse le elezioni e andasse alla guida della Francia, il suo obiettivo sarà distruggere l’ordine esistente dell’Europa e forzare la rottura dell’Unione monetaria.
Oggi, questa, non è più una prospettiva implausibile. “Non possiamo essere comprati,” ha detto, traboccante di fiducia dopo che il suo partito si è assicurato il 46% (more…)
Tag:daily, elezioni, euro, europa, francese, francia, franco, front, intervista, le pen, lira, marie, monete, nationale, parigi, peseta, sondaggio, telegraph
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25 giugno 2013
Un’intera città ha presentato all’Europa le sue eccellenze. In occasione della visita della giuria del concorso Entente Florale Europe oggi a Spello è stato possibile rivivere la magia dell’Infiorata, dei canti e dei balli tradizionali della festa della bruschetta, immergersi nel mondo dell’antica Roma con Hispellum, osservare dal vivo una scuola d’arte, assaggiare in prodotti tipici e ammirare il paesaggio naturalistico che arriva fino al monte Subasio. Un grande lavoro per concentrare gli eventi in unico giorno che ha visto coinvolti 150 volontari e 50 bambini, lungo un itinerario suddiviso in 18 tappe, con 48 interventi di esperti che hanno presentato ai giurati le caratteristiche della Splendidissima colonia Iulia attraverso la sua l’architettura, (more…)
Tag:concorso, entente, europa, florale, infiorate, spello
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13 febbraio 2013
di Mariolina Savino candidata alla Camera con Intesa Popolare
Siamo al bivio fra la modernizzazione, la mondializzazione e la fame dell’occidente, che si scopre fragile ed esposto. Triste sorte quella della Grecia che oggi, rappresenta lo spauracchio non solo per noi, ma per tante nazioni, una volta fortissime dell’area EURO. Dove abbiamo sbagliato? Io non sono una economista ma posso dire, che ho cresciuto tre figli da sola essendo all’epoca separata, in mezzo ad un mare di difficoltà con un lavoro di giornalista precaria e ce l’ho fatta. Ma oggi riuscirei più a garantire ai miei figli la tranquillità economica, la (more…)
Tag:euro, europa, governo, grecia, intesa, mariolina, popolare, Savino, tecnico
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4 gennaio 2013

Mercoledi 2 gennaio, davanti ad un gruppo di persone riunito per una conviviale nella sala di un noto ristorante di Castel Ritaldi, Magdi Cristiano Allam presenta per la prima volta in Umbria il nuovo movimento “Io amo l’Italia” con il quale si presenterà alle prossime elezioni politiche.
Qui di seguito pubblichiamo un suo scritto già pubblicato su IL GIORNALE , dove Allam risponde indirettamente alle numerose domande ricevute durante dopo il suo intervento.

(more…)
Tag:allam, amo, berlusconi, bilderberg, congiura, cristiano, democrazia, elezioni, europa, Goldman, golpe, io, italia, l'italia, lista, magdi, monti, napolitano, POLITICA, politiche, presentazione, Sachs, trilaterale
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11 dicembre 2012
Riceviamo e Pubblichiamo
“OGNI COSA CHE NOI FACCFIAMO, OGNI ATTO POLITICO CHE SI DECIDE, CHE SIA ESSO NELLA VITA PUBBLICA, CHE SIA ESSO NELLA VITA PRIVATA, NON E’ SOLO PER NOI STESSI, MA PER LE GENERAZIONI FUTURE, PER I NOSTRI FIGLI, PER I NOSTRI NIPOTI”.
SE IL FUTURO E’ ADESSO, allora prendiamo decisioni responsabili a fronte di cio’ che sta (more…)
Tag:anila, democrazia, europa, fuori, libertà, marchetti, POLITICA
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19 settembre 2012
di Stelio Bonsegna
I media fanno a gara, per addossare tutte colpe della nostra disgraziata situazione economica, alla Germania. Ci incitano, ci aizzano contro chi fa ne più e nemmeno il suo dovere e gli interessi del (more…)
Tag:bonsegna, chi, europa, germania, mes, paga, rompe, stelio
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30 agosto 2012
Pura follia, pura utopia. Utopia si, solo questo può essere. Ogni Stato, non rinuncerà mai alle proprie tradizioni, alla lingua, alla propria storia, e alla propria cultura, alla propria sovranità. Il Vecchio Continente è nato cosi’ e rimarra’ cosi per ancora ulteriori secoli. La verita’ è (more…)
Tag:anila, euro, europa, marchetti
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23 agosto 2012
I mercati hanno accolto come una resa le parole del presidente della Bce Mario Draghi. Una resa ai falchi, al presidente della Bundesbank Jens Weidmann, ai rigoristi nordeuropei che tracciano i confini degli interventi che la Bce può permettersi di fare. In conferenza stampa, Draghi ha (more…)
Tag:amicone, draghi, economia, euro, europa, francesco, monti, spread
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6 luglio 2012

Stefania Verruso
Intervista a Stefania Verruso Segretaria regionale La Destra
di Francesco La Rosa
Stefania, prima di entrare nel core business della nostra conversazione puoi raccontarci in sintesi la nascita de La Destra? E la storia di Storace che ha voluto andare alle elezioni da solo.
La Destra è nata prima del Pdl, nel 2007, era una corrente (destra sociale) all’interno di An in dissenso con Fini.
Ma perché ha preferito andare da solo? (more…)
Tag:berlusconi, ceto, euro, europa, fini, francesco, ici, imu, la destra, la rosa, lira, medio, Merkel, moneta, monti, spread, stampare, stefania, storace, umbria, verruso
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2 luglio 2012
«Sotto il profilo demografico, si deve purtroppo constatare che l’Europa sembra incamminata su una via che potrebbe portarla al congedo dalla storia». (Benedetto XVI, Discorso ai partecipanti al 3 Congresso promosso dalla Commissione degli Episcopati della Comunità europea, 24 marzo 2007).
di Riccardo Cascioli (more…)
Tag:cascioli, crisi, demografico, europa, riccardo, terremoto
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19 Maggio 2012
Mai si era giunti a tanto, mai si era caduti così in basso, mai si era arrivati a colpire un gruppo di adolescenti nella loro scuola, con un attacco perpetrato con un ordigno che è degno solo del più abietto degli esecutori e di una vigliaccheria senza pari; per uccidere e ferire dei pacifici studenti, che sono li per prepararsi al loro futuro, per studiare cercando di concretizzare il loro avvenire, il loro lavoro la loro esistenza; spazzando via con una esplosione il loro sorriso, la loro innocenza ogni loro certezza o speranza, dipingendo sui loro volti il terrore la disperazione il sangue la (more…)
Tag:andrea, brindisi, daniele, europa, franchi, governo, italia, mafia, POLITICA, terrorismo
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9 Maggio 2012
di Francesco La Rosa
Capita a volte che un incontro casuale fra amici Anila Marchetti, Michelangelo Felicioni, consigliere comunale Pdl e Stelio Bonsegna, noto giornalista e commentatore politico, faccia nascere discussioni su ciò che sta accadendo nel nostro apese, alla fine mi è sembrato interessante sintetizzare alcune parti della conversazione e pubblicarne una sintesi sperando di averne interpretato bene il pensiero riprendendo alcune domande che hanno dato il la alla conversazione stessa.
Se ci fosse un referendum, per accettare questa Europa, o uscire dall’Europa, cosa votereste?

Michelangelo Felicioni
Michelangelo Felicioni : Io personalmente sarei per uscire, perché in queste condizioni non vedo una europa dei popoli. Non esiste un esercito europeo, non esiste una lingua comune, non esiste un controllo economico europeo di ultima istanza.
Stelio Bonsegna: Confermo quanto detto da Michelangelo, tra l’altro faccio presente che l’ingresso in questa comunità europea, ci è stato imposto, senza una pubblica consultazione. Un metodo che definirei antidemocratico. Intanto ci ha portato ad aziende che chiudono i battenti, lavoratori licenziati, costo della vita alle stelle, aumento impressionante degli indigenti, criminalità in fortissimo aumento e chi più ne ha, più ne metta, ma ciò che è più grave è che l’imprenditore onesto, arrivi al suicidio.

Anila Marchetti
Anila Marchetti: Io penso che dopo 150 anni, abbiamo ancora difficoltà, noi italiani, a riconoscerci come popolo unito, sia dal punto di vista territtoriale, che culturale e politico. Detto questo, sinceramente mi viene difficile entrare e far parte di un contesto politico, all’interno del quale, noi italiani, poco o nulla abbiamo fatto per essere considerati protagonisti.
Di questa Europa, Monti sicuramente è l’espressione forte e l’incarico ricevuto dal presidente Napolitano, a seguito delle dimissioni di Berlusconi, sembra una forzatura alla luce dei fatti successivi, ormai su tutti i giornali, che il binomio Sarkozy e Merkel formando una sorta di direttorio che ha tracciato le lineee guida della politica economica e fiscale dell’Italia. Come vedete la situazione, dopo sei mesi di questo governo?
Michelangelo Felicioni: in una unica parola: catastrofica. Ci hanno imposto un governo di non eletti dal popolo, commissariando di fatto quel poco di democrazia che avevamo. Hanno saputo prendere solo decisioni a scapito del cittadino e delle imprese, senza prima lasciar prevedere il risultato finale di questa operazione. Si doveva intervenire diminuendo le tasse, per favorire i consumi, la ripresa produttiva industriale e di conseguenza il logico aumento di posti di lavoro.

Stelio Bonsegna
Stelio Bonsegna: Si sarebbe dovuto intervenire, prima con il così detto Spending Review (versione anglofona della più nota Revisione della Spesa), poi eventualmente, coinvolgere con un minimo di contributi, il cittadino. Errore imperdonabile per un Professore-Tecnico come Monti.
Anila Marchetti: da normale cittadina non posso che assistere alla continua diminuzione della capacità di spesa, troppe tasse, Imu, benzina alle stelle, parlano di favorire di ripresa ma si ha l’impressione che non sanno da dove cominciare, e poi la richiesta ai cittadini di suggerire dove e come tagliare le spese francamente mi sconcerta, percepisco un governo deciso ad alleggerirci le tasche ma come progetto di sviluppo sono allo sbando. Come ci si può fidare cosi?
Come regalo ai cittadini piomba sulle nostre tasche, oltre agli aumenti di cui stiamo pagando le conseguenze, arriva l’IMU, sulla quale già registriamo un parere negativo da alcuni sindaci importanti come Wladimiro Boccali, il quale preferisce la patrimoniale, piuttosto che l’IMU. Intanto propone il 5 per mille, come aliquota minima per la prima casa e 7,6 per le successive, non vi pare un controsenso?
Michelangelo Felicioni: sono contrario all’IMU (ex ICI) in ogni sua forma e calcolo. Per essere chiari: La casa in cui si abita è un bene inalienabile, non tassabile.
Stelio Bonsegna: L’IMU, una tassa incostituzionale ed iniqua, su un bene già tassato alla fonte (visto che è stata fatta con denaro già tassato e di cui si paga già una tassa sulla denuncia dei redditi). Io proporrei per legge il divieto di tassazione della prima abitazione e della sua non sequestrabilità, anzi, lo metterei nella Costituzione. Dovrebbe essere uno dei principi della Democrazia, se è questa che si vuole.
Alina Marchetti: Se il sindaco fosse contrario davvero non la introdurrebbe, ma è solo un gioco delle parti, fare entrare dalla finestra ciò che esce dalla porta, ma sono sicura che metterà l’aliquota massima consentita, i comuni sono troppo affamati di soldi per nutrire clientele attraverso consulenze o altri trucchetti, delle città sinceramente non mi pare che se ne occupino troppo, basta vedere in che condizioni sono le strade per rendersene conto, a parte il centro, le periferie sono davvero devastate, e non sono certa che le entrate dell’Imu cambieranno questo stato di cose.
Tag:anila, boccali, bonsegna, europa, felicioni, francesco, imu, la rosa, marchetti, michelangelo, sindaco, stelio
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2 Maggio 2012
E’ evidente a tutti, come l’approccio di questo Governo-Tecnico, alla crisi mondiale ed in

Stelio Bonsegna
particolare Italiana, non sia certo stato con la responsabilità del “buon padre di famiglia”. Un vero “buon padre di famiglia”, avrebbe subito ridotto le spese familiari, in base alle proprie esigenze, come prima azione. Poi avrebbe, nel caso ce ne fosse stato bisogno, a vendere ciò che riteneva superfluo per la propria famiglia. Infine, avrebbe trovato il modo di risparmiare sulle paghette dei componenti la famiglia, diminuendole drasticamente. Invece abbiamo tutti visto come questo Governo, venuto in soccorso e voluto dalla partitocrazia in rotta e da essa appoggiato, ha agito. Per intervenire sulla crisi italiana, invece di ridurre le spese di questo stato elefantiaco, ha preferito avvalersi del denaro dei contribuenti (già tartassati), aumentare iva, irpef, accise, non pagando i creditori, inserendo una supertassa sulla prima casa, l’IMU, aumentando l’IRAP, oltre a quelle che già si pagano nella denuncia dei redditi, ecc. ecc. (io proporrei per legge il divieto di tassazione della prima abitazione e della sua non sequestrabilità, anzi, lo metterei nella Costituzione). Ogni tentativo di riduzione di spesa dello Stato, viene continuamente rimandato, per non correre il rischio di mettere l’uno o l’altro i partiti che sorreggono il questo Governo di pseudo-tecnici. E’ normale un tale comportamento? E’ normale che il super-costo dello stato, con il suo enorme debito pubblico voluto da partiti politici incoscienti, sia pagato col suicidio dei loro elettori? Quello che più meraviglia, è la reazione passiva e rassegnata del popolo italiano a questa rapina di stato, le cui conseguenze sono di fronte a tutti: Aziende che chiudono i battenti, lavoratori licenziati, costo della vita alle stelle, aumento impressionante degli indigenti, criminalità in fortissimo aumento e chi più ne ha, più ne metta. Non credo all’esistenza di un salvatore della patria, in quanto italiani, c’è sempre pronto il furbo di turno. Non mi resta che rappresentare quello che poi tutti sanno, ma fanno finta di non vedere. Facciamo parte di una Comunità Europea, in cui: Gli stipendi italiani sono i più bassi della Comunità Europea. Hanno le pensioni più basse di tutti. Pagano più tasse di tutti. Hanno i partiti ed i parlamentari più pagati di tutti. Hanno più evasori di tutti. Infine hanno i politici più ridicoli di tutti! Quindi diamoci una mossa e pretendiamo che le attenzioni di questo Governo, non siano più rivolte a noi, ma a partiti politici e loro componenti e soprattutto allo Stato come struttura eccessiva oltre che invasiva. Pretendiamo il ruolo che ci spetta, quello di Cittadini, non di sudditi. Una cura dimagrante di questo Stato è necessaria, affinché il popolo continui a sopravvivere, altrimenti è la fine della nostra immatura Democrazia e dell’Italia.
Stelio Bonsegna
nota di redazione: L’Unione Europea, per intenderci quella dell’Euro, è nata con un peccato originale, i suoi proponenti ci hanno fatto capire a chiare lettere che non era necessario che i cittadini approvassero, infatti nonostante da più parti auspicato, nessuno referendum popolare è stato promosso per approvarla. Oggi sappiamo perchè, i cittadini europei non hanno voce in capitolo, e subiscono le regole dettate da una ristretta elite di ologarchi e non devono disturbare i “manovratori”. DEVONO PAGARE, STARE ZITTI E BASTA. Le grida che da più parti si levavano, e che facevano notare che si poteva andare incontro ad un deficit di democrazia non sono state ascoltate e oggi ne paghiamo le conseguenze.
EUROGARCHIA? NO GRAZIE
Tag:bonsegna, casa, demovìcrazia, euro, eurogarchia, europa, europea, governo, prima, stelio, tasse, tecnico, unione
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2 marzo 2012
di Ciuenlai
Secondo Hobsbawm sarà “la distribuzione sociale e non la crescita che dominerà la politica di questo millennio”. Se ciò è vero dobbiamo concludere che mentre le classi dominanti stanno portando a termine il loro lavoro, i (presunti) rappresentanti degli altri ceti sociali brancolano nel buio e subiscono questa offensiva, perché non hanno saputo creare gli strumenti per contrastarla. E’ una storia che è stata già raccontata una infinità di volte : a fare la lotta di classe sono solo i padroni, gli altri la subiscono. Si tratta di un’ offensiva iniziata trent’anni fa. Chi detiene le leve del potere sapeva bene che le risorse non sono infinite e che la maniera per conservare i propri privilegi era soltanto una : ridisegnare l’ordine sociale diminuendo i redditi e, soprattutto, azzerando le “costose” protezioni sociali delle classi lavoratrici. Favoriti dalla fine dell’Urss, hanno iniziato un martellamento che, sulla base delle teorie liberiste, ha ormai dato una configurazione, quasi definitiva, al disegno iniziale. E non è un caso che l’ultimo anello di questo disegno sia stata l’Europa, dove il welfare state aveva raggiunto le vette più alte. Insomma la redistribuzione del reddito sta prendendo forma, ma nel senso inverso di quello comunemente auspicato e cioè dal basso verso l’alto della scala sociale. Mario Monti non è altro che uno degli esecutori di questa strategia di medio – lungo termine. Sotto i benestanti c’è un mondo alla “Blade Runner”, una società multirazziale, modernissima e decadente, perfettamente controllata e dominata dall’insicurezza, dalla paura, dall’egoismo e dall’individualismo. Una società che, riduce gli stati ad agenzie di gestione delle direttive emesse da una ristretta minoranza legata alle organizzazioni della finanza internazionale e i cittadini a recitare il ruolo dei “replicanti” in nome della coesione sociale. Per cambiare rotta bisogna invertire i poli della clessidra della redistribuzione. I timidi passi dell’accordo tra Bersani, Hollande e la Spd devono essere rafforzati e allargati. L’Unione Europea della sinistra, deve produrre un disegno alternativo di società, portare ad una politica sindacale unitaria su base continentale e planetaria, creare strutture e luoghi dove i movimenti possano confrontarsi e dialogare con il resto dell’arcipelago progressista. Insomma bisogna riscoprire la più grande invenzione della sinistra dei secoli scorsi :l’Internazionalismo e insieme a questo, il valore fondante delle società : il lavoro.
Tag:ceti, ciuenlai, classi, dominanti, europa, lavoro, sinistra, sociali
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20 febbraio 2012
È stato siglato il rinnovo accordo con il Marocco, il cosiddetto (corridoio verde), un accordo fatto a suo tempo dall’ex Ministro dell’agricoltura Gianni Alemanno, l’attuale Sindaco di Roma. Questo intreccio tra politica internazionale, banche e multinazionali, prevede l’importazione di prodotti non solo dal Marocco, ma tutto il Nord Africa dove i regolamenti europei nel rispetto dei fitofarmaci sono “un miraggio”. A questo punto sorge spontanea una domanda: come mai noi in Europa ci dobbiamo attenere alle regole quando poi arrivano sui tavoli dei consumatori prodotti trattati con pesticidi a noi vietati? L’accordo del Parlamento europeo in sede ( con 369 si, contro i 225 no, e 31 astenuti), prevede il contrario di quanto noi abbiamo richiesto al Governo e alle nostre Regioni, in materia di corridoi verdi. Tutto ciò va a scapito di una leale concorrenza, a queste condizioni, con queste Leggi non potremmo mai più essere competitivi, ciò si tradurrà nella chiusura definitiva della aziende agricole. Sarà un disegno di qualcuno? Oppure sotto ci sono compromessi economici? Si parla di filiera agroalimentare poi invece si fanno accordi per importazioni selvagge. Questi buon temponi del Governo tecnico hanno ridotto le tariffe doganali per l’importazione del Marocco dal 55% al 33% sui prodotti importati. Niente da dire, sono dei veri geni!! A questo punto, ci farebbe piacere che la Finanza, ossia le Fiamme Gialle, togliessero gli occhi dai scontrini fiscali per puntarli su intrallazzi molto più grandi, dove il tornaconto per i nostri politicanti e assai più grande degli scontrini fiscali?! Vediamo sempre scattare i blitz per i pomodori cinesi venduti in Italia, per le scarpe o altri prodotti che al momento non vengono in mente: dov’è la differenza tra un pomodoro cinese e uno marocchino o tra una scarpa fatta dai cinesi o fatta in Cina? Si perché per chi ancora non lo sapesse le multinazionali si sono spostate nei paesi dove la manodopera non costa nulla, non ci sono le normative europee, però poi i prodotti li vendono in Europa, quindi anche in Italia È proprio vero: si vede la pagliuzza nell’occhio del vicino, ma non si vede la trave davanti al proprio! Basta ormai la cosa è chiara, quando si vanno ad intaccare le multinazionali allora scattano i blitz della Guardia i Finanza verso i poveri cinesi? Si spera che la Procura della Repubblica, almeno una volta si attivi per la tutela degli agricoltori e dei consumatori e non solo per i Ruby o per Schettino, continuando di questo passo l’Italia affonda da sola non servono manovre azzardate.
Dino Rossi – Movimento dei Forconi
Tag:dino, europa, forconi, monti, movimento, multinazionali, rossi
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11 febbraio 2012
Quando Mario Monti diceva la verità e ci vedeva lungo: “Sui mercati è nato un vero e proprio conflitto”. E noi siamo la preda grossa. «Sembra che una coltre di oscurità sia scesa sul nostro tempo e non permetta di vedere con chiarezza la luce del giorno», scrive il Papa nel suo messaggio per la giornata mondiale della pace. Ma da dove viene questa tenebra che produce ansia e insicurezza? Cosa esattamente sta accadendo e perché? I saputelli di casa nostra indicano il nostro «debito pubblico», ma la risposta è sbagliata (e provinciale) perché era a questi livelli anche dieci anni fa. Del resto il Giappone ha un debito pubblico che è quasi il doppio del nostro e un’economia che va male eppure non è minacciato da speculazione e default. Noi abbiamo le nostre colpe, ma è assai più complesso scoprire perché d’improvviso tutto l’Occidente (anche Francia, Spagna o Germania e Stati Uniti) si trova sull’orlo dell’abisso. Il primo passo per capire e uscire fuori dalla foresta oscura è dare il giusto nome alla cose.
Diciamo allora la verità. Quella in cui ci troviamo non è una «crisi», ma una «guerra». Passa un’enorme differenza tra le due situazioni. Una «crisi» infatti è come un disastro naturale (terremoto o alluvione) o come la traversata di un deserto: ci fa sentire uniti da un compito comune e fa dire a delle persone in gamba che è addirittura «un’opportunità» (espressione che io però userei sempre con cautela o mai perché ci sono delle vittime). Ma una «guerra» invece non è «un’opportunità» per nessuna persona perbene (solo loschi potentati bramano guadagnarci, ma di certo nessun uomo che abbia una moralità). In una guerra ci sono nemici, interessi in conflitto e forti che assalgono deboli. In una guerra è vitale capire chi sta combattendo, per cosa e come.
E da che parte stiamo noi. A me pare che molte persone in gamba (penso al mondo cattolico) siano incorse nell’abbaglio di confondere una guerra con una crisi, scambiando lucciole per lanterne, o le cannonate delle artiglierie per i fulmini di un temporale o per i fuochi d’artificio della festa paesana. Ha colto bene la situazione invece il gruppo di Alleanza Cattolica di Massimo Introvigne che sulla rivista “Cristianità” ha proposto una riflessione molto interessante, partendo proprio dalla nozione di «guerra». È proprio perché non ci si è ancora resi conto che siamo in guerra – dice Cristianità – che molti, i quali condividono ideali comuni (per esempio cattolico-liberali o ispirati alla dottrina sociale della Chiesa) «rischiano di dividersi tra loro»: sui «sacrifici», il «governo dei tecnici», l’Europa e altro. Ed è anche per questo che in Italia i vecchi schieramenti politici si frantumano e tutto sta cambiando.
Capiamo allora di che tipo di guerra si tratta. «Cristianità» spiega: «Almeno dal 2008 è in corso una guerra mondiale più difficile da capire di altre, perché combattuta non su campi di battaglia militari – almeno non principalmente, perché non mancano episodi di questo genere, come la guerra in Libia – ma nelle borse, nelle banche e nel sistema finanziario internazionale. Che questa sia una modalità delle moderne guerre dette “asimmetriche”, a proposito delle quali la parola “guerra” è usata in senso proprio e non solo metaforico, è stato chiarito dagli stessi ideatori della nozione di “guerra asimmetrica”, i colonnelli dell’esercito della Repubblica Popolare Cinese Qiao Liang e Wang Xiangsui, che nel loro libro “Guerre senza limiti. L’arte della guerra asimmetrica tra terrorismo e globalizzazione”, talora presentato come “la Bibbia dei nuovi conflitti”, oltre all’esempio del terrorismo citano precisamente quello delle aggressioni attraverso tecniche di tipo finanziario». Anche Mario Monti concorda che il problema comincia nel 2008 con la grande esplosione dei «subprime» americani (costata 4.100 miliardi di dollari che hanno dissestato l’economia mondiale). In una conferenza tenuta alla Luiss nel febbraio scorso affermava che anche in quel caso il disastro «è stato per un problema di regole e soprattutto di “enforcement” delle regole» (cioè di attuazione, esecuzione delle regole) e – proseguiva Monti – «non tanto per carenze nei meccanismi di “enforcement” quanto per il motivo più brutto che può star dietro a questa mancanza». Monti indicava l’atteggiamento dell’autorità che doveva sorvegliare i mercati e «le sue genuflessioni di fronte al mondo del grande capitalismo americano in quegli anni… ma anche abbiamo visto l’asservimento di finalità sociali, come quella di dare l’alloggio in proprietà ad ogni americano.
Per cui si sono fatte cose turpi. Nessuno ha osato richiamare al rispetto di certe regole che pure esistevano». Anche Monti – a proposito di questa regolazione dei mercati – parla di «conflitto, non armato, ma conflitto». Resta da capire se, quanto e come tale regolazione «bellica» di forze finanziarie più potenti degli stati possa essere imposta da tecnocrazie spesso provenienti dallo stesso mondo finanziario e bancario e con procedure che sembrano annacquare sempre più democrazia e sovranità popolare. «Cristianità» scrive: «Dopo che la crisi del 2008, seguita dall’elezione di un presidente degli Stati Uniti particolarmente inadatto a governarla, ha dimostrato che per la prima volta dopo la fine della Seconda guerra mondiale l’egemonia statunitense può essere messa in discussione, si è scatenata una guerra asimmetrica di tutti contro tutti per cercare di sostituirla con “qualche cos’altro”, dove i principali contendenti sono la Cina, alcuni Paesi arabi – che si muovono anche secondo una logica di tipo religioso -, e il BRI, sigla riferita a Brasile-Russia-India, Paesi che si considerano le potenze economiche emergenti del futuro e formano il cosiddetto BRIC con la Cina, con cui però hanno interessi non coincidenti». Questa descrizione della situazione ha molti annessi: per esempio l’atteggiamento della Gran Bretagna risente del fatto che la sua prima «industria» è quella finanziaria e i capitali che hanno scelto Londra come loro «patria» sono anzitutto quelli del petrolio arabo. Bisogna tener presente infatti che i protagonisti in campo non sono solo degli interessi nazionali definiti perché vi sono ormai masse di capitali, senza patria e più potenti degli stati, che si muovono su loro logiche di profitto (o anche ideologiche o religiose). Inoltre ci sono errori degli Stati Uniti e dell’Europa che hanno contribuito grandemente a dar fuoco alle polveri e a rendere l’Europa il vaso di coccio o meglio la preda.
Primo: gli Usa hanno «dopato» la loro economia non solo con le «bolle» speculative, ma anche consentendo alla finanza quell’errata globalizzazione che ha trasformato l’Asia e soprattutto la Cina in produttore a basso costo. Per questo hanno consentito quell’ingresso di schianto e senza condizioni della Cina nel Wto che ha messo in ginocchio le nostre produzioni e ha trasformato la Cina oggi nel «padrone» degli Usa (visto che ne detiene una parte significativa del debito pubblico).
Secondo: In Europa, col crollo del comunismo e la riunificazione della Germania, è riesploso lo scontro fra interessi nazionali, si è accantonata la cultura cattolica europeista di Adenauer, Schuman e De Gasperi e si è dato il potere a una tecnocrazia che ha inventato un’altra Europa, quella della moneta unica, senza una banca centrale come referente finale e senza un governo politico federale. Così esponendo l’euro e l’Europa – inermi – agli assalti.
In questo scenario «bellico» l’Italia è un vaso di coccio che ha perfino osato andare per conto suo alla ricerca del petrolio libico e del metano russo.
Perciò hanno usato il suo storico debito pubblico (e certi errori della sua classe politica) per punirla e metterla a guinzaglio essendo peraltro una preda appetitosa per i tesori che possiede (dal grande risparmio delle famiglie, alle aziende di stato, al patrimonio pubblico in generale) e che molti vogliono spolpare. La guerra continua e non è chiaro come si difende l’Italia e chi sta con chi.
Antonio Socci
Tag:antonio, banche, cina, crisi, economica, europa, guerra, italia, mercati, mercato, russia, socci, usa
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21 gennaio 2012
Il compito del governo tecnico era quello di stabilizzare la posizione italiana nel mercato dei capitali, porre fine alla strumentalizzazione che si era fatta delle nostre liti e faziosità nazionali, restaurare la normalità nei rapporti interni all’Unione europea e, con ciò, ridurre la forbice del differenziale dei tassi d’interesse. Non a caso s’era molto posto l’accento, nel periodo preparatorio del commissariamento governativo, sugli spread, assai forzandone il significato e quasi leggendoci l’indice della poca credibilità internazionale del governo Berlusconi.
Ebbene, tale missione è fallita.
Noi abbiamo sempre letto gli spread come un indicatore della crisi dell’euro, e non della sostenibilità del nostro debito (anche se, ovviamente, su quella influivano), ma per i feticisti del ramo faccio osservare che la media dello spread, nei sessanta giorni del governo Monti, è superiore a quella degli ultimi sessanta giorni (i peggiori) del governo Berlusconi.
E questa è solo la premessa di quel che sta per avvenire.
Il governo Monti ha commesso due errori, gravi. Il primo è stato negare la crisi dell’euro, negare che l’origine dei problemi (quelli attuali, non quelli storici) sta nella debolezza politica e istituzionale della moneta unica, in questo modo avvalorando l’idea che siano la dissipazione e l’indisciplina interne a portare la colpa di quel che accade. Il secondo è stato far credere che il problema consistesse nel trovarsi un posto fra Francia e Germania, sventolando come un trofeo la riammissione al desco, laddove, al contrario, il problema era rompere quell’asse, far comprendere ai francesi che legandosi ai tedeschi si sarebbero inabissati, e far comprendere ai tedeschi che fuori da una logica europea la loro forza diventa un peso, che li sprofonda fra i fantasmi della storia. A questi due errori il governo Monti ne ha sommati altri, meno decisivi ma comunque nocivi. Ha cominciato a comportarsi come un governo normale, nato dalla volontà degli elettori e non commissariale (quale è e non smetterà di essere), quindi allargando le proprie competenze fino a trattare materie poco o per nulla attinenti con la propria missione. In questo modo è entrato nel gioco politico, il che è legittimo, ma solo a condizione che accetti di passare per il giudizio elettorale. Ha preteso che i propri ministri potessero agire per comprovata competenza, laddove alcuni di loro sono inciampati in incredibile inadeguatezza (come dimenticare lo strafalcione dell’intervento per decreto in un interna corporis parlamentare!), o hanno mostrato una stoffa umana più adusa allo struscio ombroso che al mostrarsi esemplari.
Al sorgere del governo Monti taluni videro alle sue spalle i mitici “poteri forti”.
Noi ci vedemmo la debolezza della classe dirigente e l’insipienza della politica, che veniva commissariata. Anche le umane inadeguatezze confermano quella nostra impressione. Ora la partita cambia. Con alle spalle l’insuccesso, con di fronte l’assenza di strumenti per operare sul campo europeo (Monti pagherà caro l’avere sostenuto l’irresponsabilità dell’euro, e la sua personale debolezza è divenuta quella italiana), il governo in carica rischia d’essere quello che si rivolgerà al Fondo monetario internazionale. Un prestito da quella fonte (oltre a portare una certa sfortuna, perché l’indice degli insuccessi, per il fondo, è infinito) menoma la sovranità politica di un Paese, sottoponendolo non alla vigilanza degli alleati e propri pari, ma a quella di chi presta denaro. Se questo dovesse accadere si porrà la necessità di una decisione, le cui conseguenze si riverbereranno negli anni: accettiamo quei soldi per fare quello che i tedeschi ci chiedono, o li accettiamo per svincolarci da una guida che non abbiamo scelto, non vogliamo è ci porta ad affondare? Da come ho posto la domanda è evidente la mia risposta: la prima cosa sarebbe follia.
Il punto è: chi la prende, quella decisione?
Non di certo un governo commissariale. Su questo è bene essere chiari: a impegnare il futuro di una democrazia non può che essere chi ne è democratica espressione. Il che porta, visto che la precedente maggioranza politica è fallita, per sua stessa ammissione, alle elezioni. Conosco l’obiezione: in questo momento sarebbe pericoloso. Lo è.
Ma quanto è pericoloso pensare di sospendere la democrazia e ipotecare il futuro?
In Spagna, inoltre, s’è dimostrato che un governo con maggiore stabilità politica davanti fornisce maggiore affidamento, pur restando gravi i problemi. Credere che le colpe siano di Monti è sciocco. Credere che sia la soluzione, anche.
Davide Giacalone
Tag:compiuta, davide, euro, europa, fondo, francia, germania, giacalone, governo, internazionale, missione, monetario, monti, non, spagna
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9 dicembre 2011
Rifondazione comunista di Perugia valuta in maniera molto negativa la manovra del governo Monti, una manovra in perfetta continuità con le politiche di Berlusconi che scarica i costi della crisi su lavoratori, pensionati e giovani. Un governo di nominati in un Parlamento di nominati continua a tutelare i grandi patrimoni e gli speculatori, il capitale e le banche. Niente viene proposto contro l’evasione fiscale e, per il reperimento delle risorse, non si prevede nessuna patrimoniale. L’intervento sulle pensioni serve solo per fare cassa e non propone niente per i lavoratori precari e i giovani: si blocca la rivalutazione delle pensioni al costo della vita, si porta l’età pensionabile a 70 anni, si estende a tutti i lavoratori il sistema contributivo. Le drastiche riduzioni dei trasferimenti a Regioni ed Enti Locali sono in realtà tagli agli asili nido, alla non autosufficienza, alle politiche abitative e del lavoro, al trasporto pubblico, alla sanità pubblica, già colpita da tagli per 13 miliardi al 2014. La rivalutazione degli estimi catastali, unito alla reintroduzione dell’ICI sulla prima casa poi colpirà pesantemente le famiglie italiane, senza tutelare i lavoratori e le fasce più deboli, senza intervenire sui patrimoni e i privilegi del vaticano e con scarse ricadute per i Comuni. La sovrattassa prevista sui capitali scudati però è un misero 1,5%. Sui costi della politica, poi, siamo al ridicolo. La proposta di abolire le Province e le sue assemblee elette democraticamente dal popolo tramite un decreto legge, oltre a non produrre risultati, è un atto sbagliato, autoritario ed anticostituzionale che ha come unico precedente nel nostro paese Mussolini. Insomma Monti in Europa è con la Merkel, in Italia con gli speculatori contro il lavoro. Per questo sosteniamo lo sciopero generale della Cgil del 12 dicembre e il presidio sotto la Prefettura di Perugia per costruire una mobilitazione ad oltranza nel nostro territorio contro le politiche del governo. Uniamo la sinistra contro il governo Monti.
Enrico Flamini – Segretario Provinciale Prc Perugia
nota di redazione: Caro Flamini, molte sue considerazioni sono condivisibili, in particolar modo quando si riferisce ai giovani ed ai pensionati. Purtroppo però ci tocca registrare un silenzio assordante dei sindaci umbri che dall’Ici prossima ventura incasseranno tanti bei soldini, e stia tranquillo che applicheranno l’aliquota massima, alla faccia dei lavoratori e dei pensionati. Possiamo parlare di “miniconflitto di interessi”?
Il 12 dicembre sarò con voi
Commento di Stelio Bonsegna – Pur non condividendo il paragone della continuità berlusconiana. Noto nella manovra, la mancanza di vere riforme strutturali, cioè una vera riduzione del costo dello stato. Dove sono le riforme della lettera inviata alla UE , di Berlusconi?
Le Province, sono ancora li; i parlamentari hanno fatto finta di ridursi i privilegi, rientrati poi da altre parti; etc.etc..
Un suggerimento utile, sarebbe quello di ridurre anche le Regioni, accorpando le piccole, che come in Umbria, costano il doppio e talvolta il triplo di quelle più grandi. Riduzione drastica del compenso stipendiale ai Parlamentari, ai Magistrati (in quanto il loro stipendio è legato a quello dei parlamentari). E così via, snellendo questo stato esoso e corposo.
Ricorrere ai soliti Lavoratori, che han sempre pagato le tasse è un mezzuccio classico dei professori (vedi Prodi). E’ il mezzo più semplice per far cassa. Ma a forza di spremere, alla fine, di succo nel limone non ce ne resta più, come ora.
Oggi il lavoratore dovrà, suo malgrado, decidere se proteggere la sua vita, o pagare le nuove gabelle. Si, perché se paga le tasse, non ha i soldi per mangiare fino alla fine del mese. Se invece non le paga, le tasse, gli prendono la casa, l’auto (che spesso usa per recarsi a lavoro), però ha da mangiare, ma non un tetto dove ripararsi. Questo è il colmo della dabbenaggine di chi ci Governa, il quale mira ad interrompere quel circuito prezioso in cui i soldi permettono di consumare ed acquistare, per cui le aziende producono e possono vendere, quindi più si consuma, più si produce, più lavoro si crea.
In Italia questo modo di vedere l’economia, sembra non vada di moda, sopratutto a causa di una sinistra avvezza all’assistenzialismo di stato, mai abbandonato.
Tag:europa, flamini, ici, manovra, monti, pensionati, prc, sciopero
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7 dicembre 2011
Noi italiani, siamo un popolo di creatori e di grandi produttori della buona qualità e del buon gusto. Non possiamo mescolarci in una Europa dove vengono regolarmente ignorate le regole più elementari di una vita sana e dignitosa, sia nella nostra alimentazione che in altro campo. Un’Europa dove si fa passare per formaggio, un prodotto fatto senza latte; si fa passare per cioccolata, un prodotto che di cacao non ne ha nemmeno l’odore; si fa passare per vino, un prodotto fatto senza uva. Tolto il Made in Italy, cosa ci resta? Ci resta la subalternità al direttorio Franco-Tedesco, con stipendi di molto al di sotto della media europea, con tasse di molto superiori alla media europea e con il costo della vita, molto al di sopra della media Europea. Questa, in sintesi, la vera situazione del popolo italiano in questo momento. In poche parole, siamo i paria d’Europa. Quello che più stona, è che la scelta di entrarci, in questa Europa, non è stata una scelta di popolo, con un referendum popolare, ma ci è stato imposto dall’alto, dai nostri politici da noi messi li a governarci, con un cambio Lira- Euro da capestro. A chi è convenuto questo drastico passaggio? Ai Finanzieri d’assalto, ai Banchieri di pochi scrupoli, ai Politici di “lunghe vedute”, non certo ad un popolo, che ora ne sta scontando le atroci conseguenze. L’attuale Governo ne è l’emanazione e la dimostrazione più alta e significativa di ciò che spetta, in futuro, al popolo italiano; d’altronde l’imminente Decreto Legge lo sta a dimostrare: sacrifici, sacrifici, sacrifici e tagli, tagli, tagli, ma non ai Partiti, non ai Sindacati, non a questa mastodontica organizzazione Statale, non alle Banche (d’altronde è o non è il Governo dei Banchieri?). Qui sta il grande difetto (voluto?) di questo Decreto Legge. Questo Governo, ci sta dando l’ultimo colpo di grazia, dopo, povertà diffusa e poca ricchissima borghesia, costituita solo da grossi imprenditori industriali e da Banchieri, oltre ai soliti politici, naturalmente, classe privilegiata. Popolo pacifico, quello italiano, fino a rasentare l’incoscienza, quindi giusto il detto: “Ogni popolo ha il Governo che merita”. Così, in Europa, siamo considerati un popolo pecoreccio, abituato ad essere condotto da un pastore, quindi abituato a subire angherie dai politici, da esso stesso eletti e non incline a ribellarsi. Ma fino a quando il popolo gregge italiano subirà? Riuscirà questo popolo pecoreccio a trasformarsi in una muta di lupi? Almeno per riconquistare la sua meritata dignità in una vera Democrazia.
Stelio Bonsegna
Tag:bonsegna, democrazia, europa, manovra, monti, stelio
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