Posts Tagged ‘fatto’

In arrivo Week Hand il primo Festival del Fatto a Mano in Umbria

14 settembre 2015

lab foodFoligno 19 – 20 settembre 2015

Il Festival del fatto a mano – nato da un’idea dall’agenzia di comunicazione ed eventi That’s Com – si presenta per la prima volta a Foligno con un evento dedicato alla famiglia.

La manifestazione, che avrà luogo a Palazzo Trinci e al Coworking Multiverso, vedrà nelle giornate di sabato e domenica un susseguirsi di tantissimi laboratori e workshop e una mostra mercato con protagonisti 50 giovani artigiani, – “crafter” come si dice in gergo – che proporranno ai visitatori opere, prodotti e oggetti creati dal proprio ingegno e dalla propria personalità. Arriveranno da tutta Italia per portare a Foligno una ventata di novità, colore, stile e design, anche se non mancheranno crafter del territorio, testimonianza questa della grande sensibilità dell’Umbria all’argomento. (more…)

Boom di iscrizioni per Week Hand, festival dell’handmade di scena a Foligno il 19 e 20 settembre 2015

23 giugno 2015

foto allegato1 (1)Week Hand, fusione perfetta tra mostra mercato e contenitore creativo, è un grande evento interamente dedicato al mondo del fatto a mano, adatto soprattutto a mamme, papà e bambini.
L’area della mostra mercato, che sarà organizzata all’interno del loggiato di Palazzo Trinci, proporrà in vendita manufatti creati proprio dai nuovi artigiani 2.0: tanti oggetti e tante idee regalo per la cucina, l’arredamento, l’abbigliamento, il giardinaggio e il tempo libero.

L’area workshop, invece, che sarà allestita presso il Multiverso Coworking Foligno di piazza del Reclusorio, ospiterà laboratori creativi ai quali potranno partecipare grandi e piccini per giocare con la fantasia e migliorare le loro abilità manuali con la carta, i tessuti e la lavorazione dei materiali. Completano la manifestazione installazioni creative e area ristoro con drink e street food. (more…)

Assisi, il Fatto Quotiamo Persevera nelle Critiche

5 settembre 2013

canovariceviamo e pubblichiamo

Il Fatto Quotiamo (giornale noto per le inchieste “sempre al limite”) sembra sfidare il detto “sbagliare è umano ma perseverare è diabolico”.

Infatti qualche mese fa si era distinto per un articolo “molto critico” contro il Sindaco di Assisi Claudio Ricci (con termini e citazioni non ripetibili, che avevano portato sino alla tutela legale) per il caso delle quote rosa (mancata presenza delle donne in Giunta), risultato: il TAR Umbria ha dato ragione al Sindaco e al Comune di Assisi e torto ai consiglieri di opposizione in Consiglio Comunale (tranne Claudia Travicelli) e al Fatto Quotidiano che, con ampio impegno, aveva sostenuto il caso a livello nazionale.

Questa mattina di nuovo un attacco alla Mostra su Antonio Canova considerata “inutile”. Innanzi tutto ringraziamo in quanto tutta questa pubblicità nazionale sta portando molti visitatori in Assisi (Palazzo Monte Frumentario, sino al 6 Gennaio 2013, con oltre 60 opere, il maggior numero mai portato in Umbria contemporaneamente). Poi ricordiamo che l’incidente avvenuto al “calco in gesso” (copia) si è verificato in Perugia presso l’Accademia delle Belle Arti (illustre e benemerita istituzione culturale perugina e nazionale) e che l’opera sarà restaurata come doveroso.

Claudio Ricci – Sindaco di Assisi

GUBBIO, “LO PSICODRAMMA DI FATTO”: GUERRINI MANDA IN CONFUSIONE PD E MAGGIORANZA SU QUESTIONI IDELOGICHE

27 gennaio 2012

“Senza accomodarci in appellativi che ci teniamo buoni per miglior causa, ci congratuliamo con il Sindaco Guerrini sia nel merito che nella forma riguardo la decisione di votare a favore dell’abolizione del registro delle Coppie di fatto nel proprio Comune”. E’ quanto afferma il Consigliere Franco Zaffini a margine di quanto avvenuto nel Consiglio Comunale di Gubbio. “Per quanto attiene il merito, infatti – spiega Zaffini – il registro delle coppie di fatto è uno strumento inutile, retaggio di una ideologia sterile che non serve a tutelare le convivenze secondo natura, a garanzia delle quali servirebbero ben altri strumenti, e non aggiunge niente ai già riconosciuti diritti civili costituzionali; per quanto attiene la forma, invece, chapeau per il tempismo perché ci viene il legittimo sospetto che, anticipando il voto sul registro delle coppie di fatto, la legge a tutela della Festa dei Ceri, passata anche grazie al centrodestra in Consiglio Regionale, probabilmente non sarebbe stata appoggiata da quella sinistra stizzita che oggi mette alla gogna il primo cittadino rinnegandolo politicamente”.

“Nello psicodramma collettivo che si sta consumando all’interno della maggioranza e dello stesso Pd, come ennesima dimostrazione delle idee confuse di chi ci governa – dice ancora Zaffini – a Guerrini va riconosciuto l’ulteriore merito, che ovviamente secondo il suo predecessore Goracci tale non è, di fare qualcosa di destra, in una regione dove da un lato, la destra fa ancora troppo poco per offrire una prospettiva politica alternativa, dall’altro una sinistra rabberciata si impantana in provvedimenti ideologici, prigioniera di uno schema culturale che è sempre lo stesso da sessant’anni: la convivenza è di sinistra, il matrimonio è di destra. Ridicoli!”

 

Io non mi sento informato …

30 novembre 2011

di Dino Amenduni –  Il fatto Quotidiano

Da quando c’è il governo Monti mi sento meno informato di prima. Forse è colpa mia, forse sono io che cerco meno le notizie. O forse si è creata una situazione anomala sui media italiani. Il governo delle larghe intese è stato benedetto da un’altrettanto larga (e inusuale) convergenza tra i principali gruppi editoriali italiani, che difficilmente potranno comunicare scetticismo verso il Governo dopo averlo promosso con tale forza. I media che attaccano Monti, soprattutto quelli vicini alla galassia berlusconiana soffrono a loro volta un grave deficit di credibilità maturato negli anni e potenziato dall’appoggio, perlomeno formale, del Pdl all’attuale maggioranza. Esiste poi un’altra galassia di opposizione, quella che sostiene la tesi dei ‘Poteri forti’ dell’economia e della finanza mondiale come veri registi della nomina di Monti: una ricostruzione sicuramente avvincente che è nata e cresciuta con facilità in un contesto di sicuro anomalo (la domanda: “Stiamo provando a uscire dalla crisi con gli stessi strumenti che l’hanno generata?” non ha ancora trovato una risposta compiuta) ma promossa ed elevata a realtà quasi incontestabile senza alcuna prova dei rapporti diretti tra le cause ed effetti di ciò che si teorizza.

Per tutte queste ragioni un’informazione libera, critica ma non pregiudizialmente ideologica, che analizza le singole questioni nel merito, è ridotta ai margini o comunque non fa ‘egemonia’. Eppure questo atteggiamento è nelle corde di una quota non irrilevante di italiani che probabilmente hanno fiducia in Monti, che sostengono la necessità di un governo tecnico ma non per questo aderiscono a questo progetto politico in modo plebiscitario.

Questi cittadini si stanno forse chiedendo perché il vertice MontiMerkelSarkozy, definito ‘un fallimento’ da quest’ultimo, è stato raccontato solo come il ritorno dell’Italia nell’Europa che conta.Vorranno anche comprendere le ragioni per cui i risultati della Borsa di Milano e di tutte le Borse europee hanno continuato a peggiorare e il differenziale tra i nostri titoli di Stato e quelli tedeschi si mantiene oltre la soglia d’allarme dopo che per settimane ci è stato detto che la caduta di Berlusconi avrebbe comportato un immediato effetto psicologico che valeva un ridimensionamento dello spread tra i 100 e i 300 punti base. Si chiederanno per quale motivo la giusta fretta che ha portato all’accelerazione della crisi di governo Berlusconi e che ha animato la penna di direttori ed editorialisti in quei giorni convulsi (sono bastati otto giorni dal voto sul rendiconto dello Stato, che ha sancito la fine della maggioranza eletta nel 2008, per avere un nuovo Premier) ora si è trasformata in attesa e studio (ma non erano i migliori, i tecnici, con le riforme già pronte?). Gli italiani che hanno applaudito al cambio di passo a Palazzo Chigi oggi, forse, non si aspettavano che il Governo Monti non riuscisse a prendere alcuna decisione mentre il Parlamento ha, perlomeno, abolito i vitalizi dal 2018. E infine, i tanti italiani che sarebbero voluti andare a votare ma che hanno accettato l’idea di sospendere la loro valutazione sulla classe politica in nome di un governo di ‘salvezza nazionale’, inizieranno a domandarsi se tutto sommato non fosse stato meglio andare a votare, dato che sono passati 18 giorni dall’inizio della fine del governo Berlusconi (dall’otto novembre, giorno dei 308 della Camera) e che Maroni ha ripetuto più volte che le elezioni si potevano celebrare 40 giorni dopo quella data. Molte di queste domande, me lo auguro, potrebbero diventare vecchie o persino inopportune da un momento all’altro. Sta di fatto che nessuno le ha potute leggere o ascoltare, salvo rare eccezioni. Sia chiaro, non sono costruzioni retoriche e non ho la minima idea di cosa sia giusto per l’Italia. Se tutte queste domande fossero le mie, se avessi una posizione certa su ciò che sta accadendo, mi prenderei i miei rischi e lo direi. Ma lo scopo di questo post è un altro: vorrei che si tornasse a ragionare, a porre e porsi interrogativi; vorrei che fosse ripristinato il dubbio, la riflessione.

(p.s.  magari, alla fine, qualcuno si porrà un’ultima questione: ci avevano detto che l’informazione in Italia non era libera per esclusiva colpa di Berlusconi. Pur avendo inequivocabilmente inquinato il dibattito pubblico italiano grazie al conflitto di interessi, sarà vero che l’ex-Premier ha il 100% delle repsonsabilità?)

Nota di redazione:  L’informazione in Italia non era libera? beh chi lo diceva mentiva sapendo di mentire, non dimentichiamo che le dimissioni di Berlusconi sono state chieste con la scusa che le cose in un lampo si sarebbero messe a posto da sole. Niente di tutto questo, sinceramente mi auguro che non peggiori tutto, ma forse lo scopo principale era quello di far sistemare un po di cosine ai soliti noti, (sono spariti tutti visto?) e poi andare alle urne, infatti Monti ha chiesto almeno garanzie economiche, senatore a vita e altri provilegi, nel caso molto probabile si andasse alle urne a gennaio. E noi cittadini? Beh ci becchiamo lo spread che da 500 punti arriverà a mille, cosi impariamo a credere ai raccontatori di favole. ELEZIONI SUBITO