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MARIO MONTI E’ IL “DOTTOR MORTE”? EUTANASIA DI UNA NAZIONE O TERZA REPUBBLICA?

29 dicembre 2011

Sono mesi che un malessere e un disorientamento generale, dovuti ad un improvviso “vuoto politico”, sono di stimolo a numerose iniziative tendenti alla nascita di un soggetto politico nuovo in grado di raggruppare tutta “la gente comune” o, meglio, “gli Indignados moderati”, stanchi e vittime di una politica incapace, che ha abdicato il proprio mandato elettorale ai tecnocrati e banchieri, permutando privilegi e interessi corporativi con la “pelle” del ceto medio-basso.

Analizzando gli eventi storici dell’era repubblicana, possiamo notare che, dopo i disastri della seconda guerra mondiale, l’Italia della PRIMA REPUBBLICA, grazie al boom economico degli anni ’60, riuscì ad imporsi tra le prime cinque potenze più industrializzate al mondo. Poi vi fu un periodo in cui la “politica”, che fino ad allora era stata la nobile arte fatta per il “Bene Comune” si trasformò in quella di “professione”, utile solo agli interessi della “Casta” e personali. Così, per raggiungere o conservare il potere, la politica ha consentito la nascita di privilegi, vizi e corruzione che hanno portato gli Italiani a vivere molto al di sopra delle loro possibilità, accumulando un grande debito causato dallo sperpero di denaro pubblico. Nel ’92 vi fu “Tangentopoli” o, meglio, la “rivoluzione senza (o quasi) spargimento di sangue”, iniziata dalle “toghe rosse”, vogliose di occupare anche lo spazio della politica, con la nascita della così detta “SECONDA REPUBBLICA”, caratterizzata da un diverso modo di far politica. Ed è così iniziata la spasmodica corsa di magistrati, attori, giornalisti, cantanti, imprenditori ad occupare uno scranno di parlamentare, per “consolidare o salvaguardare” un proprio interesse personale, familiare o aziendale. E’ inutile fare nomi ma, questo periodo, più che un’occasione di “moralizzazione” è sembrato un “tiro al piccione” dove, in questo caso, il piccione è stato “Berlusconi”, il Capro Espiatorio, colpevole di voler modificare il “sistema dei giochi ed intrighi di palazzo”. E così è stato accusato di ogni reato, indagato, deriso, ridicolizzato fin tanto da far apparire che, qualunque cosa di negativo accadesse, fosse tutta e solo colpa sua. Invece, la sua unica colpa è stata quella di fidarsi dei tanti “Bruto” che, nel momento di difficoltà non hanno esitato a pugnalarlo alle spalle o abbandonarlo non ritenendolo più utile ai loro scopi. Ho visto milioni di Italiani gioire, cantare e ballare dopo le sue, dovute, dimissioni. Il suo senso di responsabilità ed amore per lo Stato sono state scambiate per un “atto di resa”. I fatti hanno confermato che i mercati azionari ed il famoso “spread”, non hanno minimamente modificato il loro disastroso andamento. I giornali e gli avversari politici del governo non ne parlano quasi più e, mentre sono cambiati gli equilibri in molti governi europei, dove i “capitalisti” hanno piazzato i propri uomini nei posti strategici, attraverso i mezzi d’informazione vogliono farci credere che i sacrifici richiesti sono utili all’economia delle famiglie. Sono solo aumentate le tasse dirette e indirette e tutte le misure approvate servono esclusivamente a non far svalutare i grossi capitali e difendere le banche dall’attacco speculativo, aumentandone a dismisura i guadagni grazie all’obbligo di apertura di milioni di nuovi conti correnti a spese dello Stato (cioè nostro). Se si volesse credere nei “corsi e ricorsi storici”, tanto cari a Benedetto Croce, si potrebbe pensare che l’Italia stia nuovamente veleggiando verso il famoso “Fronte dell’Uomo Qualunque” di Guglielmo Giannini, il movimento che miseramente fallì. Eppure, gli ingredienti che nel 1944 ne stimolarono la nascita, sembrano oggi esserci nuovamente tutti: la sfiducia nelle istituzioni democratiche, la grande diffidenza e ostilità nei confronti della politica e del sistema dei partiti, una insensibilità verso gli interessi generali, che si traducono in opinioni semplicistiche e sostanzialmente conservatrici sui problemi dello stato e del governo. Infine, i provvedimenti “velenosi e penalizzanti” del governo Monti, sembrano destinati a provocare “l’Eutanasia” di un popolo che non riesce più, nonostante i tanti sacrifici, a reggere alla forte crisi economica scatenata a livello mondiale dai “forti poteri economici”. Una volta, per conquistare popoli e nazioni, si scatenavano guerre mondiali dove la supremazia si conquistava con la forza e la violenza. Oggi i tempi sono cambiati e si può dire che sia già in atto “LA TERZA GUERRA MONDIALE” dove, senza le armi ma con l’economia e la globalizzazione, si sta tentando di condizionare e governare il mondo. Senza prospettive di crescita economica siamo destinati alla RECESSIONE. Quotidianamente assistiamo a rivolte e sommosse, e non solo in paesi del terzo mondo, con il rischio che anche in Italia questo malessere possa innescare la “miccia del cambiamento”. Esistono centinaia di movimenti, partitini, liste, associazioni pronte a contribuire alla nascita di una moderna TERZA REPUBBLICA, tutti con programmi e idee quasi simili, miranti a coniugare i bisogni del mercato, dello sviluppo economico e personale, con la promozione della solidarietà, della libertà, della legalità, della laicità della politica e della dignità umana. Ma purtroppo, come al solito, emerge una irrefrenabile “mania di protagonismo” da parte di ciascuno, che fa sì che l’attuale classe politica sia tranquilla nel ritenere la gente incapace di organizzarsi autonomamente, senza un capo-popolo del tipo “Masaniello”. Agendo tutti separatamente sarà come fare la guerra con pistole ad acqua e cerbottane ma, se si riuscisse ad unire le forze, con un po’ di umiltà, mista al desiderio di salvaguardare il Bene Comune, si potrebbe avviare qualcosa di molto serio e significativo. Essendo impossibile far accettare un movimento o un partito che abbia già tutti i tasselli ed il programma politico pre-definito, penso che invece occorra, crearne uno nuovo, tutti insieme, con valori e programmi condivisi, un Movimento che possa un giorno anche diventare un Partito, che nasca attraverso un’Assemblea Costituente ove ciascuno possa offrire un contributo di idee su cui confrontarsi e in base alle quali sottoscrivere un programma ed un regolamento-statuto condiviso. Solo su queste premesse potrà nascere qualcosa di serio, un Soggetto su base Federalista e Autonomista, in cui ciascuno di noi potrà far convergere il proprio movimento o partito, conservandone però l’autonomia territoriale. I tempi sono ristretti essendo imminenti le elezioni amministrative del 2012, occasione irripetibile per dare il segnale di svolta e stimolare la nascita della “sana” TERZA REPUBBLICA.

Ermanno Cossiga

ermannocossiga@fastwebnet.it

Commento di Ciuenlai: L’analisi è vecchia e non risponde al vero su Berlusconi che è il prolungamento della crisi della prima repubblica avendo avuto il demerito (o il merito a seconda di chi legge) di portare a compimento il disegno craxiano e in parte di Gelli.

“IL Federalismo di Domani” A NARNI SARA’ PRESENTATO IL NUOVO LIBRO DI ALDO TRACCHEGIANI

13 novembre 2011

Narni  via dei Priori 1

sabato 19 novembre ore 17

L’appuntamento di Narni apre il nostro tour nazionale di presentazione del nostro volume di Aldo Tracchegiani e Claudio Fogazza  ma, soprattutto delle nostre idee sull’assetto istituzionale che l’Italia dovrà adottare per non sprofondare come è accaduto negli ultimi anni. Italia Federale girerà tutte le regioni, dopo aver effettuato in Umbria la prima riunione dell’esecutivo del partito, per incontrare iscritti e simpatizzanti, implementare il tesseramente e radicarsi sul territorio in vista del voto. Un voto che ci auguriamo possa aver luogo non prima della primavera 2013, in quanto il nostro Paese ha assoluto bisogno di un governo che faccia le riforme – ancorché impopolari – per risanare i conti e cambiare una legge elettorale che ci vede fermamente contrari al mantenimento delle liste bloccate.

ASSICURAZIONI: LA PROVINCIA DI PERUGIA AUMENTA LA SUA ALIQUOTA SULL’IMPOSTA DELLA RCA.

1 agosto 2011

Il Decreto Legislativo 68/2011 in materia di Federalismo Fiscale entrato in vigore il 27 maggio 2011, prevede per le Province la facoltà di aumentare o diminuire l’aliquota base del 12,50% dell’imposta sul premio dell’assicurazione RC auto, nella misura massima consentita pari al 3,5% per tutti i veicoli a motore adibiti al trasporto su gomma con la sola esclusione dei ciclomotori. l’aliquota si applica in base all’indirizzo di residenza dell’intestatario al PRA del veicolo.

Fino a qui la legge.

La Provincia di Perugia, a partire dal 1 agosto 2011 ha applicato tale “facoltà”  (di aumentare ovvio) per cui i premi RCA con scadenza successiva a tale data prevedono nel premio lordo da pagare tale aumento.

Le provincie che hanno stabilito l’aumento sono 29 in tutto, fra le quali Perugia (ti pareva), ma la cosa che balza agli occhi e nessuno o pochi sanno, che il balzello deve essere pagato non per le polizze in scadenza dal 1 agosto, ma a quelle pagate dal primo agosto. per capirsi… se hai una polizza in scadenza il 25 luglio e per tuoi motivi, ferie o altro la paghi dopo il 1 agosto ti applicano la maggiorazione, quindi l’aumento dal  1 agosto non corrisponde alla scadenza della polizza ma al momento del pagamento.

Che dire? Fatti due conti, chi ha una polizza con un premio pari a mille euro l’anno, prima pagava 125 euro di tassa provinciale, con la nuova formula  160 euro.

Caspita un bel saltello, grazie Provincia. Per un ente da molti giudicato inutile niente male no?

Per la precisione le province che hanno aumentato il balzello sono le seguenti: Alessandria, Ancona, Arezzo, Belluno, Benevento, Bologna, Catanzaro, Chieti, Cosenza, Cremona, Ferrara, Forlì-Cesena, La Spezia, L’Aquila, Lecce, Milano, Perugia, Pesaro e Urbino, Pistoia, Reggio Emilia, Rimini, Rovigo, savona, teramo, Treviso, Venezia, Verbano-Cusio-Ossola, Verona, Vibo Valentia.

GHEDDAFI IL BACIO DELLA MORTE?

25 marzo 2011

Di Ciuenlai

Il rimpasto di Governo è servito. Ma non quello con Romani, l’indagato che Napolitano ha fatto Ministro con una pepata letterina di accompagnamento per i genitori (Berlusconi e soci); quello vero, che si è consumato ieri nelle aule del Parlamento. Il Pd e il terzo polo sostengono il Governo e sembra quasi che attendano di entrare in maggioranza. Bersani lo fa capire chiaramente : “sarebbe bello – ha detto – presentarsi in Europa con un piano bipartisan per la crescita”. Intanto La mozione sulla Guerra in Libia del Governo passa per le assenze in campo avverso. Se veniva bocciata saltava Berlusconi. Evidentemente l’oggetto non interessa (perlomeno ora e non su questo argomento). La mozione di minoranza viene invece approvata con i voti di Pdl e Lega. Come mai questa anomalia? Chi ha fatto in modo che il voto bipartisan avvenisse solo sul documento delle opposizioni? Ma andiamo avanti. Il Federalismo passa con l’astensione del Pd (che addirittura, se non fosse stato per Franceschini, avrebbe votato a favore). Un provvedimento con più ombre che luci e che prepara una stangatina fiscale (aumento delle addizionali irpef per le Regioni e di quelle sulle assicurazioni Rca più care d’Europa per le Province ecc.). Il si, sarebbe stato determinato, dal rinvio di un anno dell’aumento delle tasse. Un po’ poco per cambiare atteggiamento. Lassù qualcuno è impazzito? Ma no, il fatto è che , voci di corridoio, affermano che si è di nuovo riaccesa la speranza di fare fuori il Caimano. Si parla ancora dei processi e soprattutto di un mutato quadro politico. Insomma ci si preparerebbe al dopo. Prove d’inciucio o , più correttamente, di governo di transizione, crescono. L’atteggiamento della Lega sembrerebbe confermarlo. La sponda con il Pd su Libia e Federalismo non promette niente di buono per il Presidente del Consiglio. Che quello a Gheddafi, sia bacio della morte?

AUTONOMIE LOCALI LA CONTRATTAZIONE INTEGRATIVA DOPO LA MANOVRA FINANZIARIA

21 ottobre 2010

CONVEGNO  NAZIONALE

PROVINCIA DI PERUGIA, Sala Consiliare p. Italia 11

22 ottobre 2010 ore 15,30

Interventi programmati:  Regioni, Province, Comuni, Polizia Locale e Camere di commercio: Come incidono il nuovo Federalismo fiscale e la Manovra Finanziaria correttiva 2011 – 2012 sulle prospettive giuridiche e contrattuali dei dipendenti del comparto.

ROSSI Aviano Vicepresidente Provincia di Perugia

Aviano Rossi

CASTAGNOLA Stefano Segretario Nazionale FSI

DANZA Maurizio Segretario Nazionale Coord. FSI – Uff. Giuridico e Vertenze

SPINA Antonia Segretario Nazionale FSI

PARIS Maria Teresa Dir. Resp. Servizio Informazione comunicazione e decentramento provincia di Perugia

AMICI Ivo Coord. Regionale FSI – AA. LL. / Umbria

SANTI Paride Coord. Nazionale FSI – Moderatore dell’incontro

ROSI Maria Consigliere Regionale UMBRIA (PDL)

Maria Rosi

ZAFFINI Francesco Consigliere Regionale UMBRIA (FLI)

MONACELLI Sandra Consigliere Regionale UMBRIA (UDC)

On. GIOVANELLI Oriano Presidente Forum Riforma Pubblica Amministrazione (PD)

On. RONCONI Maurizio Responsabile Nazionale AA. LL. (UDC)

SINDACI delle principali Città dell’Umbria