di Ciuenlai
Dicono di aver raccolto 10 milioni di firme ma sanno che non la beve nessuno. Dicono di averne
consegnate 5, ma a Letta ne hanno dato una sola scatola (sembra, per essere sicuri, quella con le firme di Bersani, Dalema, Bindi e famiglie), mentre le altre, nel dubbio, le hanno lasciate chiuse sul camioncino sotto palazzo Chigi. Si augurano di essere arrivati almeno a 3 ma tremano al pensiero di dover controllare i nominativi degli aderenti sul web e, soprattutto dei moduli inviati a casa e rispediti, debitamente compilati, al partito, non tanto per topolino, paperino e Disney, ma per il terrore di scoprire che qualcuno ha svuotato i cimiteri. Sono convinti che almeno un milione siano firme buone prese ai gazebo o con il porta a porta, anche se a bussare, perlomeno di giorno, non li ha visti nessuno. E’ questa la triste storia di una iniziativa del Pd che poteva essere un successo (soprattutto se fatto unitariamente alle altre forze di opposizione e di sinistra) e che invece è stata una “sola” che, per di più, si voleva vendere al mago delle “sole”, Berlusconi. Non lo sapevano che “non si va mai a rubare in casa di ladri”. Povero Bersani era andato per chiedere le dimissioni del Premier e ha scoperto che nel suo partito c’è chi inizia a chiedere le sue. Niente paura è solo la storia dei pifferi di montagna che si ripete.