Posts Tagged ‘fiscale’

“MICROMEGA” E BERLUSCONI SI TROVANO D’ACCORDO SULLA “MONETA PARALLELA”?

26 giugno 2017

euroE’ noto che – per superare i disastri dell’euro – da qualche tempo Berlusconi propone l’introduzione in Italia di una “moneta parallela”. Idea che sui giornali e nel dibattito pubblico è stata snobbata come una trovata insensata fatta solo per venire un po’ incontro ai “no euro” di centrodestra. (more…)

Sulla pressione fiscale il sindaco fa le ennesime promesse…

4 settembre 2013

Riceviamo e pubblichiamo

Il sindaco Boccali, ormai pienamente calato nel clima da campagna elettorale, ha promesso di impegnarsi da settembre per far abbassare la pressione fiscale… Peccato che proprio sotto la sua amministrazione la pressione fiscale sia cresciuta fino a toccare per le imprese il 68%, come denunciano i dati diffusi da (more…)

NEVI (PDL):Il Comune di Terni compensa i tagli con un irresponsabile aumento della pressione fiscale

20 giugno 2012

La manifestazione delle imprese di oggi a Terni è un grido di dolore rivolto alle istituzioni regionali (Regione, Provincia, Comune) che non può non essere ascoltato dalla politica, né (more…)

Fisco: i soldi recuperati siano restituiti, pari pari, ai contribuenti.

9 febbraio 2012

La pressione fiscale è troppo alta. Se volessimo reagire alla recessione in corso dovrebbe scendere. Siccome non è aria e, anzi, spira un vento fetido, che sollecita vendetta fiscale, faccio una proposta: per evitare che cresca, per lasciarla almeno ferma al suo attuale peso insopportabile, ogni tallero raccolto dall’evasione sia restituito ai cittadini che pagano le tasse. Attenti: non assegnato alla spesa pubblica, non destinato ai derelitti e agli afflitti, che tali sono tutte le persone oneste, ma riconsegnato direttamente a chi ha sempre pagato, di modo che il maggior gettito non si traduca in più tasse per tutti. Si otterrebbero due risultati:

a) si eviterebbe che la lotta all’evasione sia dominata dalla voglia di far cassa, il che distrugge il diritto e l’economia;

b) ricevendo ciascuno di essi quota parte del raccolto avrà concreta contezza di quante minchionerie si proclamano in materia.

Vedo che Barak Obama si propone di portare al 30% le tasse per chi guadagna più di un milione di dollari, assicurando che nessun aumento è previsto per i redditi fino a 250mila. Lo attaccano perché troppo esoso. Io ci metterei la firma, traverserei l’Atlantico a nuoto: dalle nostre parti i suoi aumenti significherebbero un dimezzamento delle tasse. Il che si traduce in uno svantaggio per tutti gli italiani, sia cittadini che imprese. Infatti, anche durante la crisi, loro crescono e noi recediamo. Mettiamocelo in testa: più tasse non è uguale a più giustizia sociale, ma a più recessione. Qui, invece, va di moda il moralismo, per sostenere il quale si sobilla la rabbia e si sollecita la vendetta. Salvo accorgersi, però, che ci si vendica contro sé stessi. I rapporti della Guardia di Finanza divengono occasioni per sbraitare contro i “supertruffatori”, quelli che “rubano” alla collettività. Poi leggi con più attenzione e ci trovi l’ovvio: fra gli evasori ci sono tanti lavoratori dipendenti, che pagano alla fonte, ma non dichiarano altri introiti. La caccia, quindi, è aperta sia sul pianerottolo che in ufficio. Naturalmente si devono trovare le complicità e le coperture politiche. Dice Attilio Befera, direttore dell’Agenzia delle Entrate: l’evasione, per anni, non è stata combattuta. Si trova in quel posto dal 2008, prima, dal 2006, era alla guida di Equitalia, dopo essere stato ispettore tributario, al Secit, già dal 1995, facendo rapida carriera. Quali anni? Ma ha ragione, l’evasione la si è tollerata. Magari, ecco, non è a noi che deve dirlo. Posto ciò, non mi piace l’ipocrisia: le tasse vanno pagate, ma se si pagano al livello cui sono arrivate escono dal mercato vagonate d’aziende e finiscono in miseria eserciti di famiglie. A quel punto che si fa? Vedo che il governo è corso a dire che si farà lo sconto sui pedaggi, per i Tir. Ai pescatori s’assicura attenzione. In questo modo ci sarà la fila di quelli che vanno fuori dal Parlamento a sfasciare tutto, come di quelli che bloccheranno strade e ferrovie per farsi valere. Occhio, perché indurre l’impressione che l’arma fiscale ripiani i torti e l’arma della protesta irregolare conquista privilegi è come chiamare tutti alla violenza. I mezzi di comunicazione alimentano la rabbia cieca, pubblicando acriticamente la radiografia degli evasori. Sono gli stessi mezzi che divennero mattinali di procura.

Un po’ perché ignoranti, un po’ perché fascistelli, un po’ per prudenza autoprottetiva (e della proprietà) fanno sempre confusione fra l’accusa e la giustizia.  Solo che non sono evasori, sono vittime del giustizialismo fiscale. Apprendo che a Luca Laurenti sono stati sequestrati degli appartamenti, per evasione fiscale. Ben gli stà, disgraziato supertruffatore, ladro ai danni altrui. Poi leggi sotto e scopri che aveva fatto ricorso nel 2007. Si attende ancora il secondo grado, quindi il ricorso è pendente, ma la sua foto finisce a corredo dell’infamia. Infame, invece, è uno Stato che persegue e punisce chi osa rivolgersi al giudice. Agisce così la mafia, non uno stato di diritto. Da ultimo è giunto il Vaticano, che dopo anni di reclamata esenzione fiscale proclama essere peccato il non dichiarare tutto al fisco. A me dispiace per Enrico De Pedis, devoto assassino della Magliana, seppellito nella basilica di Sant’Apollinare per le montagne di denaro sporco che diede ai tonacati. Ma se lo merita: da quando gli hanno sparato non versa più. La via dello sviluppo passa dall’abbattimento del debito pubblico mediante dismissioni (abbiamo qui fatto precise proposte) e dalla diminuzione delle tasse. Le altre strade portano all’impoverimento collettivo. Siccome la via maestra non la si vuole imboccare, e siccome il ragionamento che svolgo non voglio sia un alibi per gli evasori fiscali, ribadisco quanto detto: i soldi recuperati in quel modo siano restituiti, pari pari, ai contribuenti.

Davide Giacalone

 

 

Manovra, Vinti PRC: la ricetta alternativa c’è

20 agosto 2011

Il Segretario di Rifondazione Comunista dell’Umbria sostiene che esiste una “manovra” alternativa, valida e attuabile. Per uscire dalla crisi bisogna invertire la rotta e rovesciare le politiche che l’hanno causata. La manovra che vogliamo ha alla base alcuni grandi snodi: Patrimoniale e Tobin Tax, blocco delle spese militari, eliminazione dei privilegi del Vaticano. Attuando da subito misure in tal senso avremo un effetto di contrasto alla crisi ed un notevole incremento delle entrate dello Stato. Ci impegneremo pertanto affinché sia attuata un’imposta sulla patrimoniale ed introdotta la Tobin Tax. Con un’imposta sui grandi patrimoni immobiliari e finanziari sopra gli 800.000 euro, il contrasto all’evasione fiscale e la tassazione delle speculazioni finanziarie si produrrà un gettito da destinare alle emergenze sociali del paese. Ci batteremo per i tagli alla difesa. Risparmiamo 29 miliardi di euro previsti per l’acquisto di cacciabombardieri ed elicotteri da combattimento. Tagliamo le spese annue per le nostre truppe impegnate in situazioni di guerra, circa 1 miliardo e mezzo l’anno. Ed usciamo dalle missioni in Afghanistan e Libia. Tocchiamo gli intoccabili. Quanto ci costano i privilegi del Vaticano? Quanto ci si guadagnerebbe ad eliminarne almeno alcuni? Si stima che le entrate per lo Stato potrebbero ammontare per lo meno a tre miliardi annui. Come? Basterebbe eliminare l’esenzione dell’Ici, che scandalosamente lo stato del Vaticano può non pagare. Ritoccare l’8 per mille trasformandolo in 5 per mille (come per le associazioni no profit), rivedere le numerosissime agevolazioni fiscali su Ires, Irap e Iva e magari tagliare i fondi alle scuole private (invece che alla scuola pubblica). Uscire dalla crisi quindi è possibile con una “manovra” alternativa. In una situazione di emergenza come quella attuale, incidere su questi flussi di denaro può essere determinante per riequilibrare i conti.

ASSICURAZIONI: LA PROVINCIA DI PERUGIA AUMENTA LA SUA ALIQUOTA SULL’IMPOSTA DELLA RCA.

1 agosto 2011

Il Decreto Legislativo 68/2011 in materia di Federalismo Fiscale entrato in vigore il 27 maggio 2011, prevede per le Province la facoltà di aumentare o diminuire l’aliquota base del 12,50% dell’imposta sul premio dell’assicurazione RC auto, nella misura massima consentita pari al 3,5% per tutti i veicoli a motore adibiti al trasporto su gomma con la sola esclusione dei ciclomotori. l’aliquota si applica in base all’indirizzo di residenza dell’intestatario al PRA del veicolo.

Fino a qui la legge.

La Provincia di Perugia, a partire dal 1 agosto 2011 ha applicato tale “facoltà”  (di aumentare ovvio) per cui i premi RCA con scadenza successiva a tale data prevedono nel premio lordo da pagare tale aumento.

Le provincie che hanno stabilito l’aumento sono 29 in tutto, fra le quali Perugia (ti pareva), ma la cosa che balza agli occhi e nessuno o pochi sanno, che il balzello deve essere pagato non per le polizze in scadenza dal 1 agosto, ma a quelle pagate dal primo agosto. per capirsi… se hai una polizza in scadenza il 25 luglio e per tuoi motivi, ferie o altro la paghi dopo il 1 agosto ti applicano la maggiorazione, quindi l’aumento dal  1 agosto non corrisponde alla scadenza della polizza ma al momento del pagamento.

Che dire? Fatti due conti, chi ha una polizza con un premio pari a mille euro l’anno, prima pagava 125 euro di tassa provinciale, con la nuova formula  160 euro.

Caspita un bel saltello, grazie Provincia. Per un ente da molti giudicato inutile niente male no?

Per la precisione le province che hanno aumentato il balzello sono le seguenti: Alessandria, Ancona, Arezzo, Belluno, Benevento, Bologna, Catanzaro, Chieti, Cosenza, Cremona, Ferrara, Forlì-Cesena, La Spezia, L’Aquila, Lecce, Milano, Perugia, Pesaro e Urbino, Pistoia, Reggio Emilia, Rimini, Rovigo, savona, teramo, Treviso, Venezia, Verbano-Cusio-Ossola, Verona, Vibo Valentia.

AUTONOMIE LOCALI LA CONTRATTAZIONE INTEGRATIVA DOPO LA MANOVRA FINANZIARIA

21 ottobre 2010

CONVEGNO  NAZIONALE

PROVINCIA DI PERUGIA, Sala Consiliare p. Italia 11

22 ottobre 2010 ore 15,30

Interventi programmati:  Regioni, Province, Comuni, Polizia Locale e Camere di commercio: Come incidono il nuovo Federalismo fiscale e la Manovra Finanziaria correttiva 2011 – 2012 sulle prospettive giuridiche e contrattuali dei dipendenti del comparto.

ROSSI Aviano Vicepresidente Provincia di Perugia

Aviano Rossi

CASTAGNOLA Stefano Segretario Nazionale FSI

DANZA Maurizio Segretario Nazionale Coord. FSI – Uff. Giuridico e Vertenze

SPINA Antonia Segretario Nazionale FSI

PARIS Maria Teresa Dir. Resp. Servizio Informazione comunicazione e decentramento provincia di Perugia

AMICI Ivo Coord. Regionale FSI – AA. LL. / Umbria

SANTI Paride Coord. Nazionale FSI – Moderatore dell’incontro

ROSI Maria Consigliere Regionale UMBRIA (PDL)

Maria Rosi

ZAFFINI Francesco Consigliere Regionale UMBRIA (FLI)

MONACELLI Sandra Consigliere Regionale UMBRIA (UDC)

On. GIOVANELLI Oriano Presidente Forum Riforma Pubblica Amministrazione (PD)

On. RONCONI Maurizio Responsabile Nazionale AA. LL. (UDC)

SINDACI delle principali Città dell’Umbria