Posts Tagged ‘formigoni’

Il Sindaco di Assisi Claudio Ricci e “Per l’Italia Popolare” a Verona – Convegno Nazionale “Un nuovo Centro Destra per il Popolo Italiano”

30 novembre 2013
Riceviamo e pubblichiamo
logo ricciIl sindaco di Assisi Claudio Ricci, parteciperà a Verona, al Convegno Nazionale “ Un nuovo Centro Destra per il Popolo Italiano”. Nell’ambito dei lavori a cui prenderanno parte, Formigoni, Cicchittto, Roccella, Costa, Compagna,Giovanardi, Sacconi, e le cui conclusioni sono (more…)

I CATTOLICI HANNO MOLLATO MONTI O MONTI HA MOLLATO I CATTOLICI? ENTRAMBE LE COSE

14 gennaio 2013

Scena prima, Cagliari.

Giorgio La Spisa è assessore al Bilancio della giunta berlusconiana in Regione Sardegna. Ex Forza Italia, cattolico, iscritto alla Fraternità di Comunione e Liberazione. Annuncia lo strappo dal Pdl e la candidatura nella Lista Monti. Capolista al Senato. Tante grazie all’eurodeputato Mario Mauro, (more…)

Ipotesi di nuovo Governo, tutto nuovo, tutto vecchio?

11 novembre 2011

Ci siamo, i giochi della politica riprendono, palazzo in fibrillazione per la composizione del probabile governo Monti, Diffidenze e veti incrociati, può saltare tutto da un momento all’altro. Ma l’organigramma sembra pronto: : due ministri al Pdl, due al Pd,uno all’Udc,gli altri sette più o meno indipendenti. il Cavaliere chiederà la conferma di Gianni Letta, da promuovere vice premier, e di alcuni ministri uscenti, come Franco Frattini agli Esteri, Raffaele Fitto al Mezzogiorno, Francesco Nitto Palma alla Giustizia e Mariastella Gelmini, in buoni rapporti con il Quirinale, all’Istruzione. Dal Pd  il vice segretario Enrico Letta dovrebbe essere l’altro vicepresidente, … pensa tu, zio e nipote vicepresidenti.

Per l’Udc  potrebbe esserci Piero Gnudi, ex presidente dell’Enel,  ma anche Rocco Buttiglione in corsa per l’Istruzione. Per il ministero dell’Economia sono in forte ascesa le quotazioni di Fabrizio Saccomanni, In squadra pure Roberto Formigoni?  Beh se cosi fosse si preparirebbero  i grandi giochi anche per la presidenza della Regione Lombardia allora… Chi ci entrerà sicuramente, se Monti ce la farà, è Giuliano Amato: per lui è pronto il Viminale. Per la sanità, si ipotizza un ritorno, quello di Livia Turco, mentre il Pd insisterebbe per candidare il capogruppo al Senato Anna Finocchiaro come guardasigilli.

Rifondiamo il centro destra la proposta in dieci punti. Primarie per sostituire il Cav?

28 settembre 2011

Angelino Alfano

Da giorni si discute su chi debba prendere il posto di Silvio Berlusconi nel momento in cui sarà costretto a fare un passo indietro. Soltanto per citare gli ultimi interventi, ne hanno parlato anche Roberto Formigoni – che ha invocato le primarie, subito – e il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che ieri, dopo aver invocato riforme per la crescita, ha sposato in toto l’ipotesi di ricorrere alle consultazioni per stabilire l’erede del Cavaliere

1) Riforma fiscale – Diminuzione delle imposte, semplificazione del sistema, taglio delle aliquote, introduzione del quoziente familiare.

2) Riforma del lavoro – Più flessibilità per le categorie che oggi sono iper-garantite, più certezze e più tutele per chi oggi è precario.

3) Liberalizzazione delle professioni e degli studi – Abolizione degli albi e delle licenze e riduzione degli ordini professionali. Abolizione del valore legale del titolo di studio.

4) Riduzione della spesa pubblica e dei costi della politica – Dimezzamento dei parlamentari, diminuzione degli enti locali a iniziare dall’abolizione delle Province, abrogazione del finanziamento pubblico dei partiti.

5) Privatizzazioni – Obbligo per il Tesoro e per gli enti locali di mettere sul mercato tutte le quote in società partecipate. Cessione di larga parte del patrimonio immobiliare pubblico.

6) Federalismo – Creazione di un vero federalismo fiscale e amministrativo.

7) Riforma istituzionale – Cambiare le istituzioni italiane secondo il modello presidenzialista o semi-presidenzialista.

8) Riforma della giustizia penale – Rigida separazione delle carriere, inappellabilità dell’assoluzione in primo grado.

9) Riforma della giustizia civile – Impegno straordinario per lo smaltimento degli oltre 5,5 milioni di cause pendenti e definizione di regole più rapide e tempi certi per i processi a venire.

10) Nuove regole per la sicurezza – Certezza della pena, controlli più severi per l’immigrazione, costruzione di nuove carceri

 

Riduzione costi politica, Tracchegiani: “Passare da regioni a macroregioni e abolire le province creando aree territoriali”

27 luglio 2011

Per il presidente di Italia Federale l’Umbria potrebbe rientrare in una macroregione adriatica. Stoccata alla Provincia di Terni: “Per mantenere gli enti collaterali si raddoppiano le tasse come per la quota dell’Atc3”.

“La recente proposta del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, di tagliare drasticamente il numero delle Regioni, delle Province e dei Comuni per ridurre i costi delle istituzioni, passando dalle attuali 20 Regioni a una dozzina e dalle attuali 106 Province a 40-50 è un passo in avanti verso un modello più razionale di gestione, ma non basta. Si può fare di più, come Italia Federale afferma ormai da tempo, soprattutto per quanto riguarda la riorganizzazione degli enti pubblici territoriali”.  E’ quanto dichiara il presidente nazionale di Italia Federale ed ex consigliere umbro, Aldo Tracchegiani, in merito alla riduzione dei costi della politica attraverso l’abbattimento del numero degli enti regionali e l’abolizione di quelli provinciali: “Come abbiamo ipotizzato nel nostro libro ‘Il Federalismo di domani’ – prosegue Tracchegiani – la riorganizzazione degli enti regionali italiani dovrebbe prevedere la nascita di quattro-cinque macroregioni in base a precise aree territoriali: ipotizziamo ad esempio una macroregione del nordovest del Paese, una del nordest, una adriatica, che dovrebbe comprendere l’Umbria, le Marche, l’Abruzzo, una jonica con Puglia, Basilicata, Calabria. In questo modo sarebbe garantito un sistema più efficiente e razionale, soprattutto per settori chiave come la sanità o i trasporti”. “Per quanto riguarda invece gli enti provinciali – aggiunge Tracchegiani – è necessaria la loro totale abolizione passando invece ad aree territoriali suddivise in base al numero di abitanti, non inferiore comunque alle 100 e 200mila unità per ogni nuova area. Solo in questo modo si avrebbe un sistema più snello degli enti pubblici, senza quelli intermedi, e si potrebbero risparmiare fino a 100 miliardi di euro. Sulle province infatti, come dimostrano i casi di quelle di Perugia e di Terni, gravano costi elevati per i gruppi consiliari, i consiglieri stessi, senza dimenticare tutti gli altri piccoli enti che le circondano come Consorzi e Atc e per mantenere i quali si ricorre a misure inique come l’aumento delle tasse. Lo dimostra quanto avvenuto nell’Atc 3 di Terni, che con la delibera 135 del 27 luglio ha portato la quota di iscrizione dei cacciatori da 25 a 51 euro, raddoppiandola. Un’ingiustizia per la quale ci siamo battuti e continueremo a farlo. Vorrei sapere – conclude Tracchegiani – cosa ne pensa il presidente della provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi, che fa motivo di vanto il suo lavoro part time in un ente che, se soppresso, consentirebbe di risparmiare enormi cifre da destinare a quei cittadini che ne hanno veramente bisogno”.