Posts Tagged ‘frantoio’
4 ottobre 2019

famiglia Cinaglia
Chiamarlo solamente frantoio non rende l’idea di cosa sia il Cm Centumbrie di Agello, in località Osteria San Martino, nel comune di Magione. Un luogo di lavoro e produzione, ovviamente, in cui sono impiegate 15 persone, ma anche un posto dove è possibile degustare, studiare e amare l’olio e dove la bellezza regna sovrana. A struttura ormai terminata e con le linee produttive già attive, l’investimento della famiglia Cinaglia è stato adesso presentato a esperti, stakeholder e associazioni di categoria, giovedì 3 ottobre. Presenti all’evento anche il sindaco di Magione Giacomo Chiodini e l’assessore comunale

sale degustazione
Eleonora Maghini. Gli ospiti sono stati accolti dall’ingegnere Michele Cinaglia, dalla moglie Marilena Menicucci, dai figli Miriam e Giovanni, e da tutto lo staff dell’azienda tra cui il direttore generale Sergio Rutili, il direttore commerciale Giulia Trifu e il procuratore della famiglia per la realizzazione delle opere Sauro Scota. “Io sono nato a Lisciano (more…)
Tag:centumbrie, cinaglia, cm, frantoio, magione
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26 ottobre 2013
La nona edizione della Mangiaunta, che si terrà a Giano dell’Umbria da sabato 2 a domenica 3 novembre, si presenta con un programma ricco di iniziative coinvolgenti che animeranno i frantoi pronti ad accogliere i visitatori in un clima di festa, musica e sapori.
Il primo weekend di Frantoi Aperti (www.frantoiaperti.net) apre dunque a Giano dell’Umbria con la Mangiaunta, tour del gusto nei frantoi per scoprire (more…)
Tag:aperti, del, dell'Umbria, flamini, frantoi, frantoio, giano, mangiaunta, sero, speranza, tini
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16 settembre 2013

Benedetta Tintillini
di Benedetta Tintillini
Sabato scorso è stato presentato ufficialmente il nuovo video delle Infiorate 2013, alla presenza del Presidente dell’Associazione Infiorate di Spello Guglielmo Sorci, di Carlo Intotaro della Droinwork Aerial Film, realizzatore del video, e del Sindaco di (more…)
Tag:antonio, benedetta, Buono, carlo, di, frantoio, gianni, guglirmo, infiorata, infiorate, intotaro, luna, ristorante, sandro, sorci, spello, tintillini, video, vitali
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29 Maggio 2013

La Capatura
di Elena Proietti
Scorrendo la Home Page in basso leggerete l’articolo sull’infiorata di Spello, adesso invece cerchiamo di immergerci in quella fase che precede la difficile realizzazione di un tappeto floreale, ovvero la fase della CAPATURA. “Capare” non significa altro che spetalare i fiori, che andranno poi (more…)
Tag:capatura, di, ecologico, elena, frantoio, gubbio, hotel, il, il tartufo, infioarata, mpiccia, paolo, proietti, ristorante, ritz, senigallia, spello, tours, ubaldi
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29 Maggio 2013
Anche questa’anno a Spello come ogni primavera stanno iniziando i lavori preparatori per la festa del Corpus Domini e per la meravigliosa, profumata e suggestiva sfilata di tappeti floreali dell’Infiorata, che rendono omaggio alla solenne processione del Corpus Domini, nati come dimostrazione del (more…)
Tag:2013, di, ecologico, frantoio, gubbio, hotel, il, infiorata, paolo, ristorante, spello, tartufo, tours, ubaldi
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23 Maggio 2013
Anche questa’anno a Spello come ogni primavera stanno iniziando i lavori preparatori per la festa del Corpus Domini e per la meravigliosa, profumata e suggestiva sfilata di tappeti floreali dell’Infiorata, che rendono omaggio alla solenne processione del Corpus Domini, nati come dimostrazione del sentimento religioso del territorio. Intorno al 1930 dalla devozione di una Spellana nascono i primi tappeti di finocchio e ginestra, giallo e verde i colori del
Subasio e della sua profumatissima e varia vegetazione, mentre scrivo dalla finestra aperta mi arriva il profumo della ginestra appena fiorita. Da quel primo semplice disegno e dall’ingegno degli infioratori Spello è diventata nel tempo
Capitale dell’Infiorata, vengono rappresentati veri e propri brani del vecchio e del nuovo testamento e il fiore diviene pennellata profumata un dipinto tanto
meraviglioso quanto effimero. A differenza di altre manifestazioni a Spello l’arte di dipingere con il fiore ha assunto caratteristiche davvero spettacolari. I colori vivi, i fiori freschi le tecniche e le innovazioni dei maestri infiora tori consentono di raggiungere risultati narrativi di valore infinito. Ma non è dalla tecnica arida che nasce questo meraviglioso percorso che si snoda per le vie di questo paese, piuttosto dalla passione di chi decide di dare anima e corpo al raggiungimento del risultato. Anziani signori si trasformano di nuovo in ragazzini per andare a raccogliere i fiori per creare il tappeto. I maestri infioratori sacrificano per mesi prima dell’evento le loro sere per realizzare la bozza del disegno che si trasformerà in un quadro vivo.
Si accendono rivalità fra i gruppi concorrenti nel concorso sorto a latere della manifestazione religiosa, ognuno reclama a se il Properzio simbolo della vittoria, si arriva persino a dormire abbracciati alla statuetta la notte stessa della vittoria, vi giuro non sto scherzando, noi infioratori siamo una razza strana decisamente qualche piccolo briciolo di follia deve essere entrato misteriosamente ne nostro DNA per lavorare così tanto. Devo essere però onesta vedere quel bozzetto, che i maestri infioratori hanno passato così tanto tempo a creare, realizzato sull’asfalto di questo storico borgo ci fa venire i brividi, dona delle sensazioni mai provate. Vi invito a venire a trovarci anche quest’anno e dalle indiscrezioni che sono riuscita a strappare in giro credo che questo 2011 ci regalerà altrettanti capolavori che gli anni passati.
Tag:corpus, di paolo, domini, frantoio, gubbio, hotel ubaldi, il, infiorata, ristorante, spello, tartufo
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13 Maggio 2013

Il 15 maggio una festa legata alle tradizioni sacre e profane di Gubbio e cara agli eugubini di tutto il mondo
LA MATTINA DELLA FESTA
5.30 : Alle prime luci dell’alba i tamburini percorrono le vie del centro storico per andare a svegliare i protagonisti della Corsa: i Capitani e i Capodieci dei Ceri.
6.00 : Il Campanone, suonato a mano dagli abili membri della Compagnia dei Campanari, sveglia tutta la città; nel frattempo ai tamburini si uniscono i Capodieci, i Capocetta e i Capitani.

7.00: Tutte le gerarchie ceraiole in corteo, dopo essersi ritrovati presso la porta di Sant’Agostino, raggiungono il Cimitero Civico per deporre una corona di fiori a ricordo dei ceraioli defunti
8.00: Si celebra la Messa presso la Chiesetta di San Francesco della Pace, (dei Muratori), in cima a Via Cavallotti, verso la quale il corteo è risalito dal Cimitero. Al termine della celebrazione religiosa avviene l’estrazione dal bussolotto, fatta da un bambino, dei nomi dei capitani (Primo e Secondo) che saranno in carica fra due anni.
9.00: Ha inizio il corteo dei “Santi”. Le tre statuette di Sant’Ubaldo, San Giorgio e Sant’Antonio vengono portate fuori dalla Chiesa e sistemate sull’apposita barella. In testa i tamburini, la banda, il Sindaco, i due Capitani, i Capocetta, i Capodieci, il Cappellano, i ceraioli e i cittadini, accompagnano le statue dei Santi in solenne processione per le strade della città, fino alla sala maggiore (entrando da Via Gattapone) del Palazzo dei Consoli, dove già si trovano i Ceri. I ceraioli, finito il corteo si recano nelle sale inferiori in Via Baldassini, dove consumano la tradizionale colazione con il baccalà alla ceraiola.

10.00: Raduno a Porta Castello e distribuzione da parte delle famiglie ceraiole dei “mazzolin di fiori”, tradizionali amuleti per la buona riuscita della corsa. Inizia la grande sfilata con i tamburini, seguiti dalle bandiere e dalla banda della città di Gubbio. Seguono a cavallo i Capitani, il trombettiere e l’alfiere, poi i rappresentanti delle istituzioni e i gruppi separati dei ceraioli.
11.30: Al segnale del Campanone ha luogo l’alzata dei tre Ceri, preceduta dal lancio di tre artistiche anfore di ceramica locale. Dopo un breve carosello al centro della Piazza della Signoria i Ceri si dividono per effettuare isolatamente in moderata corsa la “mostra” per le vie della città. L’alzata dei Ceri è uno dei momenti più intensi e affascinanti della Festa. La Piazza è gremita di folla che affluisce dalle vie laterali dei Consoli e XX Settembre, non è facile riuscire a trovare una buona e sicura posizione di osservazione.
12.00: I Ceri, ognuno per suo conto, passano nelle strette vie della città, fermandosi davanti alle abitazioni delle vecchie famiglie ceraiole, per poi essere adagiati in riposo in Via Savelli. Segue il grande banchetto in via Baldassini.
17.00: Poco prima della corsa, si svolge la solenne e suggestiva processione con la Statua di Sant’Ubaldo, che dalla Cattedrale scende in Piazza Grande dove è accolta dal suono a distesa del Campanone. La statua percorre le vie della città solcando la folla che già attende la travolgente corsa e chiede al Santo protezione.
ALLE 18.00 INIZIA LA CORSA
18.00: Dopo la benedizione del Vescovo inizia la tanto attesa corsa, fremente, impetuosa, drammatica come poche al mondo. Ceraioli e popolo sono tutt’uno nell’esaltazione di quei primi momenti in cui Capitani, Alfiere e Trombettiere a cavallo precedono al galoppo i Ceri.
I Capitani dell’anno precedente danno il “via”. La folla esulta, irrompe in un grido corale, compatto, “Via ch’eccoli”. La corsa si snoda per le strette vie medievali, i Ceri oscillano paurosamente, sfiorando e spesso toccando mura e finestre. Con grande abilità e anni di esperienza i ceraioli si danno il cambio in corsa; è una prova di grande forza e abilità quella di far correre il Cero il più possibile in verticale evitando “cadute” e “pendute”. Questa è la vittoria, tenendo conto che non esiste il sorpasso e che i Ceri arrivano in cima al monte nello stesso ordine con cui sono partiti: Sant’Ubaldo, San Giorgio e Sant’Antonio. Il percorso che coprono i Ceri in corsa è di circa 4 chilometri e 300 metri, partendo dall’Alzatella fino alla Basilica in cima al Monte.
IL PERCORSO
I Ceri scendono impetuosamente per Via Via Dante, Corso Garibaldi, Via Cairoli in fondo alla quale sostano per 15 minuti. ripartono lungo la discesa di Via Mazzatinti, poi proseguono in pianura per Piazza 40 Martiri, da lì verso il quartiere di San Martino, da cui risalgono per Via dei Consoli fino all’imbocco di Piazza Grande dove si fermano per circa 15 minuti.
Dopo che il Primo Capitano ha riconsegnato le chiavi della città al Sindaco, questi affacciato alla finestra della Sala Consiliare, sventolando un fazzoletto bianco, dà ordine ai Campanari di cominciare a suonare e al Secondo Capitano di riprendere la corsa.
Si prosegue per Via XX Settembre, prima di affrontare la durissima salita del Primo e Secondo Buchetto, strade incassate tra mura e tanto strette da non consentire nemmeno l’utilizzo dei braccieri. Giunti in prossimità della Porta di Sant’Ubaldo i Ceri vengono appoggiati a terra per circa mezz’ora prima di attraversare la Porta stessa in posizione orizzontale dato l’angusto passaggio. L’ultimo tratto della corsa si snoda interamente sulle strade sterrate del Monte. In una manciata di dieci minuti viene coperto di corsa, anche qui Ceri in spalla, un chilometro e mezzo circa di salita, formata da nove stradoni e otto tornanti, con una pendenza media del 20% circa.
Qui la corsa raggiunge il culmine. Con un’ultima impennata i Ceri arrivano ai piedi della gradinata della Basilica di Sant’Ubaldo e qui la corsa si conclude con l’”abbassata” per entrare nel portale, la salita della scalea e la chiusura del portone in cima. L’Abbassata finale è di grande spettacolarità, perché avviene in piena corsa e ad essa è legata la competizione tra Sant’Ubaldo e San Giorgio per la chiusura della porta.
LE REGOLE
I Ceri non possono superarsi, se un Cero cade, il Cero o i Ceri che seguono devono aspettare. Il Cero si ferma solo alle soste stabilite. I Ceri devono correre alla massima velocità possibile. L’obiettivo della festa è strettamente legato alla celebrazione del Patrono S. Ubaldo. Questo è un tributo che anche gli altri due Ceri riconoscono. L’imperativo di ogni ceraiolo è quello di contribuire al successo della corsa e al rispetto delle regole. Fare una bella figura, evitare pendute, cadute e distacchi, avere una corsa spedita, superare le possibili difficoltà, sono i punti fermi della “filosofia del ceraiolo”.
LA FESTA DEI CERI NEI “BENI IMMATERIALI” DELL’UNESCO
«Unesco, inserisce la festa dei Ceri di Gubbio fra i tesori del folklore italiano . Una notizia che il comune di Gubbio aspettava con grande trepidazione, ossia la firma delle convenzioni sulle Diversità Culturali, già avvenuta e quella imminente sui Beni Intangibili, per vedere finalmente completato il percorso che porterà la Festa dei Ceri ad essere tra le prime, se non la prima in assoluto, manifestazioni che verranno tutelate dall’Unesco come patrimonio mondiale dell’umanità. La conseguenza diretta potrebbe essere l’impegno dello Stato a tutelare e, quindi, finanziare, forme di “archeologia vivente” che testimoniano le più autentiche identità culturali legate alla devozione popolare.
Tag:ceri, corsa, frantoio, gubbio, hotel, mpiccia, ristorante, ubaldi, umbria
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13 Maggio 2013

Benedetta Tintillini
English version by Benedetta Tintillini
On May 15th, a party linked to Gubbio’s sacred and profane traditions, dear to the people of Gubbio all around the world
THE MORNING OF THE DAY
5:30am: At dawn the drummers through the streets of the old town go to wake up the protagonists of the race: the Ceri’s Captains and Capodieci.

6:00am: The big tower bell, played by hand by skilled members of the bell-ringers Society, alarm throughout the city and in the meantime the drummers join the Capodieci, the Capocetta and the Captains.
7:00am: All ceraioli hierarchies in procession, after having met at the door of St. Augustine, reach the Civic Cemetery to lay a wreath in memory of the deceased ceraioli.

8:00am: A Mass is celebrated in the Church of San Francesco della Pace (of the Masons), on top of Via Cavallotti, where the procession moved up from the Graveyard. At the end of the religious celebration, the names of the captains (First and Second) that will be in office in two years are extracted from the dice, by a child.
9.00am: The procession of the “Saints” starts. The three statues of St. Ubaldo, St. George and St. Anthony are brought out of the church and placed on the appropriate stretcher. At the head of the procession are the drummers, the band, the Mayor, the two Captains, the Capocetta, the Capodieci, the Chaplain, the ceraioli and citizens,they accompany the statues of the saints in solemn procession through the streets of the city, to the Palazzo dei Consoli great hall (entering from Via Gattapone), where already the Ceri are. The ceraioli, at the end of the parade go to the lower halls in Via Baldassini, where they eat the
traditional breakfast with dried cod at the “ceraiola way”.10.00am: Meet at Castle Gate and distribution by ceraioli households of “Nosebleed”, traditional amulets for the success of the race. The big parade starts with the drummers, followed by the flags and the band of the city of Gubbio. On horseback the Captains follows, the trumpeter and standard bearer, then the representatives of the institutions and separate groups of ceraioli.
11:30am: On a signal from the bells the lift of the three Ceri takes place, preceded by the launch of three local artistic ceramic amphoras. After a brief carousel in the center of the Piazza della Signoria the Ceri divide each one by itself in moderate running to “show” in the streets of the city. The rise of the Candles is one of the most intense and fascinating moments. The square is crowded with people flowing from the side streets of dei Consoli and XX Settembre, it is not easy to find a good and safe viewing position.
12:00am: The Ceri, each one on his own, pass through the narrow streets of the city, stopping in front of the homes of the old ceraioli families, only to be lying in Via Savelli for some rest. Then follows the great banquet in via Baldassini.
5:00pm: Just before the race, there is the solemn and impressive procession with the statue of St. Ubaldo, who descends from the Cathedral in Piazza Grande, where it is received by the pealing of the big bell. The statue goes through the streets of the city plowing through the crowd already waiting for the overwhelming rush and asking the Holy protection.
AT 6:00pm THE RACE STARTS
6:00PM: After the blessing of the Bishop the long-awaited race begins, quivering, fiery, dramatic as few in the world. Ceraioli and people are one thing in the exaltation of those first moments when Capitani, Standard Bearer and Trumpeter on horseback are galloping before the Ceri.
The Captains of the previous year give the “go”. The crowd cheers, burst into a shout compact, chorus, “Via ch’eccoli.” The race winds through the narrow medieval streets, the Ceri fluctuate wildly, touching and often touching walls and windows. With great skill and years of experience ceraioli take turns in the race, it is a proof of great strength and the ability to run the candle as much as possible while avoiding vertical “dropouts” and “pendute.” This is the victory, knowing that there is no overtaking and that Ceri come on top of the mountain in the same order in which they started: St. Ubaldo, St. George and St. Anthony. The route covering Ceri in the race is about 4 km, starting from the Alzatella to the Basilica on the top of the Mount.
THE ROUTE
The Ceri run impetuously down to Via Dante, Corso Garibaldi, Via Cairoli in the bottom of which they will remain for 15 minutes. They restart on the way down Via Mazzatinti, then continue on the flat for Piazza 40 Martiri, from there to the district of San Martino, form which they run through Via dei Consoli to Piazza Grande where they stop for about 15 minutes.
After the First Captain has given the keys of the city to the Mayor, they appeare at the window of the Council Chamber, waving a white handkerchief, giving the order to the bell-ringers to start playing and the second captain to resume the race.
They continue through Via XX Settembre, before tackling the hard climb of the First and Second Buchetto, sunken lanes between walls and so narrow as not to allow the use even of the braccieri. Once near of the Porta S. Ubaldo, Ceri are resting on the ground for about half an hour before crossing the same door in the horizontal position because of the narrow passage. The last stretch of the race runs entirely on dirt roads of the Mount. In ten minutes it is covered in a hurry, here Ceri on shoulder, a km and a half climb, consisting of nine boulevards and eight turns, with an average gradient of about 20%.
Here the race reaches its climax. With a final surge the Ceri arrive at the foot of the steps of the Basilica of St. Ubaldo and here the race ends with the ‘”down” to enter the portal, the ascent of the stairway and the closing of the door at the top. The last “Abbassata” is highly spectacular, because it takes place in full stroke and is linked to it and the competition between Sant’Ubaldo and San Giorgio for the closing of the door.
RULES
The candles can not be exceeded, if a candle falls, the candle or Ceri that follow have to wait. The Cero only stops at the established stops. The Ceri should be run at the maximum possible speed. The aim of the festival is closely linked to the celebration of the Patron Saint Ubaldo. This is a tribute that the other two Ceri recognize. The imperative of every ceraiolo is to contribute to the success of the race and to respect the rules. Make a good impression, avoid pendute, falls and detachments, overcome possible difficulties, are the cornerstones of the “philosophy of ceraiolo.”
THE FEAST OF THE CERI UNESCO INTANGIBLE HERITAGE
“UNESCO places the feast of Ceri of Gubbio among the treasures of Italian folklore. News that the town of Gubbio waited with great trepidation, namely the signing of the Conventions on Cultural Diversity, has already taken place and the imminent Intangible Heritage, to see finally completed the journey that will lead the Festa dei Ceri to be among the first, if not the first ever, events that will be protected by UNESCO as a world heritage site. The direct consequence would be the state’s commitment to protect and, therefore, finance, forms of “living archeology” that witness the most authentic cultural identities linked to popular devotion.
Tag:albergo, capodieci, ceri, di, festa, frantoio, gubbio, hotel, il, mpiccia, paolo, race, restaurant, ristorante, st. anthony, st. george, st. Ubaldo, start, tartufo, ubaldi, unesco
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4 Maggio 2013
L’edizione 2013 delle Infiorate di Spello prende il via sabato 25 maggio con “Torte in fiore, Flower Cake Design”, l’iniziativa golosa, a tema rigorosamente floreale, che prevede mostra, corsi, concorso di cake design e menu floreali nella nuova Taverna degli Infioratori.
Vera e propria arte nel decorare torte dalle forme personalizzate, il cake design a tema floreale è uno degli eventi che quest’anno fanno da cornice alle (more…)
Tag:cake, concorso, degli, design, di, floreali, frantoio, infiorate, infioratori, menù, ristorante, spello, taverna
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28 aprile 2013
Storia della festa più importante dell’anno per gli abitanti di Assisi
L’origine della festa è assai antica, ma il modo in cui viene celebrata in Assisi è del tutto nuovo e originale. Per dare alcune stringatissime notizie si può dire che la festa si tenne per la prima volta nel 1927: cantori delle diverse “cappelle” cittadine si riunivano sotto la direzione dei maestri della banda per (more…)
Tag:assisi, calendimaggio, del, di, festa, frantoio, gubbio, hotel, il, mpiccia, paolo, residence, ristorante, serena, spello, tartufo, ubaldi, umbria
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28 aprile 2013
English version by Benedetta Tintillini
The story of Assisi’s most important festival of the year. The origin of this festival is very old, but the way in which it is celebrated today is entirely new and original. To give you some short informations we can say that the celebration was held for the first time in 1927: singers of various “chapels” of the city (more…)
Tag:assisi, benedetta, calendimaggio, celebration, di, festa, frantoio, gubbio, hotel, mpiccia, paolo, residence, ristorante, serena, tartufo, tintillini, trattoria, Turismo, ubaldi, umbria
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25 gennaio 2013
E’ l’appuntamento internazionale più importante riservato ai professionisti del settore alberghiero, della ristorazione e dell’alimentazione
Nello stand allestito da Unioncamere Umbria un “percorso del gusto” con degustazioni guidate Cinque giorni di appuntamenti, visitatori da 120 Paesi, mille giornalisti e centinaia di iniziative promozionali con l’Umbria in prima fila (more…)
Tag:agraria, agricola, agroalimentare, alberghiero, alimentazione, Antica Valle Francescana; Azienda, brado, di, dolci, e Tartufi Jimmy., Fausti Giuseppe, fiera, france, francia, frantoio, giuseppina, Iannarilli, Ivano Passeri, lione, maiale, Melchiorri Gianfranco, norcia, ristorazione, sirha, società, trevi, unioncamere
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22 dicembre 2012
Il 20 e 21 dicembre ha visto l’inaugurazione del moderno impianto per la molitura delle olive donato ai salesiani in Palestina grazie alla solidarietà di istituzioni e imprese italiane
Il Progetto “Un Frantoio per Cremisan” è nato in Umbria, per iniziativa della Ong VIS – Volontariato Internazionale per lo Sviluppo, e ha trovato il supporto economico ed operativo di alcuni Comuni ad alta vocazione olivicola della regione (Giano dell’Umbria, Spello e Trevi), di importanti imprese del settore che operano in Umbria e dell’Associazione Nazionale “Città dell’Olio”. (more…)
Tag:bethlelheme, betlemme, cimicchi, cremisam, dell'Umbria, farchioni, foligno, frantoio, giano, morbidoni, Oleificio, olio, palestina, paolo, rapanelli, renato, rondina, santa, spello, steafano, terra, trevi, umbria, vino
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26 ottobre 2012
Dal 21 al 25 ottobre l’eccellenza agroalimentare umbra è stata protagonista a Parigi della rassegna fieristica Sial, l’appuntamento settoriale più importante a livello mondiale per l’anno in corso. (more…)
Tag:agroalimentare, alimentare, antico, antonio, bianconi, di, eccellenza, fattoria, filiberto, Fortunati, frantoio, funghi, Geofoods, Gift, Industria, la, muzzi, Oleificio, parigi, pasticceria, ranieri, sial, Special, tartufi, Trampolini, umbria
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13 luglio 2012
E’ in corso la XVI edizione dell’Umbria Film Festival, fino al 15 luglio prossimo, a Montone. La Strada dell’olio extravergine di oliva Dop Umbria ha voluto partecipare alla kermesse, con la Strada dei Sapori della Val Tiberina, organizzando una degustazione di Olio Dop dei Colli del (more…)
Tag:batta, berti, carini, dell'olio, festival, film, frantoio, il progresso, montecorona, paolombaro, strada, trasimeno, umbria, umbro
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23 marzo 2012

24 marzo
Lezione “sul campo” per Subasio con Gusto alla ricerca dei sapori delle erbe campagnole e commestibili. Dopo le lezioni teoriche al centro di Cà Rapillo, il professore Aldo Ranfa della Facoltà di Agraria di Perugia e la sua collaboratrice Mara Bodesmo, accompagneranno gli studenti in una escursione pratica lungo il percorso dell’Acquedotto romano per mostrare quali sono, dove crescono, e quali benefici hanno per la salute dell’individuo, le preziose erbe che nascono spontanee nell’area del Subasio.
L’escursione è aperta a tutti coloro che vogliono trascorre una mattina all’insegna della natura, alla scoperta dei paesaggi mozzafiato sulla città di Spello e delle sue ricchezze archeologiche. L’appuntamento è alle ore 8.30 alla sede del Frantoio di Spello Uccd, in via Banche, per proseguire a piedi fino alla Fonte Bulgarella dove alle ore 9 il gruppo si incamminerà lungo il percorso dell’Acquedotto romano fino all’Abbeveratorio dell’Asino. Dopo una breve sosta si ridiscenderà in mezzo agli uliveti della valle del Chiona fino a raggiungere la sede del Frantoio dove si potrà pranzare con piatti cucinati con erbe sposate all’olio extravergine di oliva di Spello. Per prenotazioni telefonare a Giancarlo 335.7657014, Luciano 335.7678911, oppure al Frantoio allo 0742.651662.
Tag:aldo, bodesmo, con, frantoio, gusto, mara, olio, ranfa, spello, subasio, uccd
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13 ottobre 2011

Moraiolo
In Italia troviamo le più antiche coltivazioni dell’ ulivo in Umbria, poiché i primi ad occuparsi di questa pianta fruttifera furono gli Etruschi, una delle più importanti città dell’ Etruria, l’antica Volsinio, oggi Orvieto, ricavò la sua ricchezza e prosperità proprio dalla produzione dell’olio, e dal suo commercio. Già nel primo secolo a.C. l’olio umbro veniva considerato tra i più pregiati, numerosi reperti si possono ritrovare nei musei delle città umbre, come ad esempio un frammento di dolio marcato da un bollo rettangolare, custodito nella sala del Consiglio comunale di Città di Castello, e che è posto a conferma della sua remota origine. A Narni è stato ritrovato, invece un vaso con una scritta incorniciata da rami d’ulivo, in località Borgo presso Trevi è emerso un intero frantoio,costruito in pietra arenaria, e ad Orvieto si trova nei pressi della chiesa di San Francesco,un frantoio chiamato “mulino di Santa Chiara” risalente al tempo degli etruschi.
In quell’ epoca esistevano dieci diverse varietà di olivi e cinque categorie d’olio: oleum ex albis ulivis, il più pregiato, “viride” ottenuto dalla spremitura di olive che iniziano a maturare, “maturum” ottenuto da olive mature, “caducum” ottenuto da olive raccolte da terra,
“cibarium” ottenuto da olive bacate e destinato agli schiavi. L’ulivo quindi, può rappresentare la capacità dell’Umbria di custodire grandi tradizioni secolari, di cui una pianta così longeva e spirituale può essere testimone, rappresentandone inoltre la parte spirituale e i grandi valori religiosi che la caratterizzano nella storia. Le varietà di questa pianta in Umbria non sono molte ma sono importanti fra queste troviamo: Il Moraiolo, olivo non di grosse dimensioni i cui rami si innalzano in modo diretto, il frutto è di medie dimensioni, molto polposo e di ottima qualità, è generalmente il prediletto degli olivicoltori umbri per la sua resistenza al gelo e particolarmente nelle coltivazioni in altura. Il Leccino è poco poderoso ed ha un ampia chioma, anch’esso di ottima qualità. Il Frantoio, si trova tra gli olivi di media grandezza, i suoi rami sono molto tortuosi ed inclinati con i rami minori penduli. Il San Felice, specifico dei monti Martani, è caratteristico per la sua qualità e per l’alto contenuto di sostanze antiossidanti. Il Pendolino, deve il nome al suo portamento pendulo, le sue olive sono piuttosto grosse e con una tipica forma di falce. L’Agogia con i suoi rami che salgono verso l’alto produce frutti piuttosto grossi con un discreto contenuto d’olio di qualità, vive bene anche nelle zone montane. Si può confermare quindi, non solo il significato economico culturale e religioso che venne attribuito a questa pianta nel mondo antico, ma anche il riconoscimento in quello moderno di prosperità , vigore e bellezza non dimenticando che nei Salmi, l’uomo giusto è “come olivo verdeggiante nella casa di Dio”, e tra le benedizioni gli vengono augurati “figli come virgulti d’ulivo”.
Tag:agogia, etruschi, felice, frantoio, leccino, moraiolo, olio, olive, pendolino, san, ulivo
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1 dicembre 2010
Immersa tra le verdi colline alle pendici del monte Subasio tra Assisi e Spello, l’azienda agricola Ragani da oltre tre generazioni produce l’ottimo olio simbolo di questa terra ricca di storia e sapore. Dalla raccolta delle olive alla prima spremitura a freddo, proseguendo con l’imbottigliamento, tutta la produzione avviene nel pieno rispetto di un’antica tradizione e del completo ciclo di lavorazione. Gli oltre dieci ettari di terra e le tre diverse tipologie di olive coltivate, danno origine a tre prodotti oleari molto diversi fra di loro.
Il fruttato leggero, ottimo per cucinare, è la base per ogni tipo di ricetta.
Il fruttato medio dop è un olio più corposo e deciso, indicato per condimenti a crudo e bruschette. E’ il vero dop riconosciuto come patrimonio culturale di questa terra.

Studenti di un istituto alberghiero del Trentino in visita culturale al Frantoio Ragani
l’Edo fruttato forte è una specialità con un gusto particolare e ricercato, è ottenuto da un solo tipo di oliva (moraiolo) e per questo è detto monocultivar. Ottimo per personalizzare ogni tipo di cucina e per dare un tocco forte anche ai piatti più sofisticati.
Azienda agricola Ragani di Ragani Emanuele
via degli olivi 8 Spello (PG) tel. 0742 30 11 56 http://www.olioragani.com
Tag:alberghiero, assisi, cultura, frantoio, istituto, olio, ragani, spello, trentino
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17 novembre 2010
In occasione dell’evento “OFF – Orvieto Food Festival & Wine”, rassegna di enogastronomia, cultura e solidarietà internazionale che si svolgerà nella città della Rupe dal 18 al 21 novembre 2010, l’Associazione della Strada dei Vini Etrusco Romana organizza delle visite guidate, su prenotazione (costo degustazione 5 euro), presso alcune aziende vitivinicole del territorio.
“Esplora l’incanto” è l’invito fatto dalla Strada dei Vini Etrusco Romana per un viaggio entusiasmante tra le dolci colline di Orvieto e di Amelia, alla scoperta delle più antiche terre da vino dell’Umbria, dei tradizionali vini Doc e degli Igt più innovativi e moderni, tra le suggestioni del paesaggio e i sapori della tradizione umbra portata avanti da aziende che producono e “creano” una vera e propria eccellenza del territorio.
Questo percorso guidato proposto dalla Strada dei Vini Etrusco Romana ed organizzato con i finanziamenti del “Piano Sviluppo Rurale 2007-2013” va dunque ad intrecciarsi con l’evento OFF, contenitore di una serie di manifestazioni artistico-culturali che rappresentano l’adeguata cornice per valorizzare ed esaltare le eccellenze locali. Queste eccellenze del territorio orvietano, in termini di cibi e vini, vengono presentate in una serie di eventi dove il cibo diventa occasione di divertimento e di interscambio culturale.
Il “tour delle vigne”, in particolare, partirà ognuno dei tre giorni in programma (19-20-21 novembre) da piazza Marconi. Il 19 novembre, con partenza alle ore 15, ci sarà la visita all’Azienda Vitivinicola Barberani con degustazione di vino e a seguire visita con degustazione di olio novello al Vecchio Frantoio Bartolomei e al Museo dell’Olio. Rientro ad Orvieto è previsto alle ore 18.
Doppio appuntamento invece è previsto per il 20 novembre. A partire dalle ore 10.00 il tour prevede visita con degustazione di olio novello al Frantoio Cecci e a seguire visita all’Azienda Vitivinicola Argillae con degustazione di vino. Alle ore 13.00 il rientro ad Orvieto. Nel pomeriggio si replica, con un nuovo itinerario. Partenza alle ore 15.00 con visita all’Azienda Vitivinicola Vitalonga con degustazione di vino e passeggiata a Ficulle per conoscere le terrecotte locali (ore 18.00 rientro ad Orvieto).
Infine, il 21 novembre a partire dalle ore 10.00 visita con degustazione di olio novello al Frantoio Ranchino e visita all’Azienda Vitivinicola Custodi con degustazione di vino. Ore 12.00 rientro ad Orvieto.
L’iniziativa rappresenta un modo di esplorare il territorio e nutrire la mente attraverso i racconti di produttori che con passione operano sui campi, nelle cantine e nei frantoi con lo scopo di unire saperi antichi ad una moderna tecnologia. Un paesaggio dove dietro ogni angolo è possibile scoprire un luogo inesplorato e una raffinata storia produttiva che diventa quasi un’arte, la quale ci racconta di un passato e un presente da ascoltare e assaggiare.
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI:
Associazione Strada dei Vini Etrusco Romana
tel. 0763.306508 – Fax 0763. 344433
info@stradadeivinietruscoromana.it;
http://www.stradadeivinietruscoromana.com
Servizio Turistico Associato dell’Orvietano
IAT tel. 0763/341772
OFF & W http://www.orvietofoodfestival.it
Ufficio Stampa Strade dei Vini e dell’Olio dell’Umbria
Danilo Nardoni – 349.1441173
Tag:amelia, argillae, barberani, bartolomei, cantina, cecci, custodi, danilo, dei, etrusco, ficulle, frantoio, nardini, orvieto, romana, strada, tour, vine, vini, vino, vitalonga
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18 dicembre 2009

Cultura e tradizione sull’Extravergine DOP dell’Umbria
di Anita D’Alessandro
L’azienda agricola Batta vanta una lunga esperienza di generazioni di frantoiani, che si esprime attraverso gli ottimi olii extravergine che, anno dopo anno, Giovanni Batta ci offre, erede di una tradizione familiare iniziata nel 1923 da suo nonno e che tiene a sottolineare come la qualità dell’olio non è determinata soltanto dalla qualità dell’oliva, ma anche e soprattutto per la modalità di raccolta e di produzione. Infatti l’olio Extravergine di oliva prodotto dall’azienda Batta nasce sposando questi due fattori: qualità del prodotto ed estrema professionalità in fase di estrazione.
Nei suoi 15 ettari di oliveto specializzato e coltivato biologicamente sono messe a dimora 3.400 piante il cui assetto varietale è costituito prevalentemente dalla cultivar frantoio cui seguono dolce agogia, leccino e moraiolo, dalle quali nell’ultima campagna sono stati prodotti circa 60 ettolitri di ottimo OLIO EXTRAVERGINE BIOLOGICO di cui una parte certificato anche DOP UMBRIA.
Pertanto da gran maestro dell’olio, ci introduce con sapienza ai segreti sulla cultura dell’olio in fase di raccolta e produzione. “È importante osservare il grado di maturazione e i tempi di raccolta per ottenere un gusto armonico dell’olio, le olive devono essere raccolte direttamente dall’albero, possibilmente non danneggiandole, ed evitare di ritardare la raccolta favorendo la caduta spontanea. Molto importante è il trasporto, in cassette areate, evitando i sacchi in tela o plastica, poiché il rischio dello schiacciamento, può innescare il processo di ossidazione e quindi bassa qualità finale”.

Altra fase di lavorazione fondamentale è da attribuirsi alla molitura che deve essere effettuata dopo poco tempo dalla raccolta e con una sosta nel frantoio possibilmente non superiore alle 24-48 ore. Tale processo è seguito immediatamente dalla gramolatura, che ha lo scopo di rimescolare la pasta d’oliva ottenuta in fase di molitura, per rompere l’emulsione fra olio e acqua e facilitarne la separazione nella fase successiva. I tempi di questa fase devono essere molto brevi perché si innescano subito reazioni chimiche che se prolungate portano al deterioramento dell’olio.
Dalle olive raccolte troppo acerbe si ottiene un olio dal gusto amaro-piccante, invece, dalle olive troppo mature si ottiene un olio con poco fruttato e con un gusto più dolce. Sottolinea Giovanni Batta, “che l’amaro piccante dell’olio è dato dalla presenza degli antiossidanti naturali come i polifenoli, tocoferoli, carotenoidi, vitamina E, etc, che aiutano a combattere i radicali liberi, e quindi a rallentare l’invecchiamento delle cellule del nostro corpo”. Senza dimenticare che sono anche apportatori del colesterolo buono, il cosiddetto “spazzino delle arterie”, che ci aiuta a prevenire le malattie cardio-vascolari.
Più un olio contiene antiossidanti, più presenta queste caratteristiche: colore dell’olio tendente al verde; gusto dell’olio con amaro – piccante accentuato;
fruttato dell’olio intenso “odore-profumo che ricorda il frutto fresco”;
Il tutto si traduce in una maggiore conservabilità dell’olio ed in un eccellente prodotto dalle proprietà benefiche, quale risulta essere l’olio extravergine d’oliva del Frantoio Batta.
Esperienza, qualità e tradizione, tutti ingredienti che meritano di essere apprezzati e condivisi, e per questo sono gradite visite dove vengono illustrati i processi di lavorazione, e invitiamo gli appassionati a chiamarci per concordare incontri all’interno dell’Azienda.
Tag:anita d'alessandro, dop umbria, frantoio, giovanni batta, olio, olio dop, olive
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