Posts Tagged ‘galli’

LA SINISTRA SI DA’ ALL’ITTICA INVECE DI RIFLETTERE SULLE DISFATTE

25 novembre 2019

Il PD si dà all’ittica celebrando i giovanotti che a Bologna ne puntellano il potere cinquantennale. Giuliano Ferrara – fan delle Sardine – ha riconosciuto che il loro è “un movimento spontsovraaneo di fiancheggiamento dell’establishment”.
Vogliono oscurare gli oppositori al regime Pci-Pds-Ds-Pd e così raccolgono l’ovvia gratitudine di Bonaccini. Infatti il Pd sembra dominato ormai solo dal terrore di perdere il potere, a Bologna come a Roma, e tutte le sue scelte sono dettate dall’ansia di barricarsi nel Palazzo, nonostante le disfatte elettorali. Preferisce gli applausi delle Sardine alle voci di pensatori autorevoli della Sinistra che indurrebbero a riflettere. Eppure sono diversi quelli che ne contestano gli errori. (more…)

CON L’AUTUNNO, TORNA IN UMBRIA L’APPUNTAMENTO CON LE CANTINE APERTE A SAN MARTINO

12 novembre 2015

sagrantino in autunnoDomenica 15 novembre, ventitré cantine dell’Umbria socie del Movimento Turismo del Vino aspettano gli amanti della natura e della genuinità per offrire una giornata di sano divertimento, in un’atmosfera conviviale e familiare che si rifà all’antica tradizione italiana secondo cui, il giorno di San Martino, nelle campagne si festeggia il raccolto e la nuova annata agraria. (more…)

Disabili gravi, in Umbria nulla si muove, MARTIRI SCOMODI?

20 ottobre 2014
giulio galliA sinistra dell’immagine c’è Giulio Galli di Terni lavoratore delle Acciaierie disabile grave deceduto in seguito allo sforzo sostenuto durante un’ occupazione del consiglio regionale dell’Umbria .
Quel giorno, 11 luglio 2011, a Perugia c’erano 40 gradi .

Dopo mesi di inutili suppliche , richieste e sollecitazioni   verso la Giunta presieduta da Catiuscia Marini al fine di ottenere l’erogazione di un dignitoso assegno di cura domiciliare , Giulio e i suoi compagni decisero di unirsi per combattere contro la colpevole inerzia delle istituzioni umbre. (more…)

PERUGIA, NON CI RESTA CHE L’AUTOIRONIA

18 luglio 2013

perugiadi Elena Testi

Povero Wladimiro Boccali. Povero il nostro caro Sindaco. Primo cittadino indiscusso di questa meravigliosa città, dove ogni cosa è possibile. Insomma adesso ci si è messo anche quel cattivone di Ernesto Galli della Loggia a criticarlo. Se lo immaginano tutti il piccolo Wladimiro che si (more…)

La perugina Muriel Mamusi vince le selezioni umbre per il festival di Castrocaro

16 aprile 2013
Muriel Mamusi

Muriel Mamusi

Giovedi 11 Aprile 2013 presso il teatro Concordia di Marsciano si sono tenute le selezioni Umbre per i finalisti al Festival nazionale di Castrocaro Terme, il Concorso per Voci Nuove o Festival di Castrocaro è una manifestazione canora che si svolge ogni anno in Italia, nella cittadina di Castrocaro Terme e Terra del Sole, presso Forlì, a partire dal 1957. La manifestazione è stata, soprattutto negli anni ’60 e ’70, una delle vie per i nuovi talenti per entrare nel mondo musicale: per questo motivo in quel periodo ha avuto parecchia attenzione da parte dei giornali e della televisione, La serata finale, che porta a decretare il vincitore, viene trasmessa in diretta RAI in prima serata il 12 luglio 2013 Durante l’ultima edizione (2009) il Concorso è stato arricchito da lezioni-seminario tenute da personalità dello spettacolo alla prestigiosa Accademia di Castrocaro dalla serata in questione ha visto emergere vittoriosa,tra tutti i cantanti provenienti da ogni parte dell Umbria, come finalista Umbra la (more…)

Al mio segnale… scatenate il (non) voto!

24 aprile 2012

La società si ribella alla mancanza di programmi politici che chiedono ai propri cittadini solo sacrifici, senza proporre soluzioni e vie d’uscita dalla crisi. E’ la stessa società che si ribella ai governi che non si coordinano con le politiche economiche tra nazioni e che per anni hanno ignorato l’entità del proprio debito pubblico. Ma un segnale può dare il cittadino, avendo a disposizione la più grande arma in dotazione alle democrazie tutte: il voto. E può dar quindi tale segnale, il cittadino stufo, votando agli estremi per protesta o non andandoci affatto a votare, per altrettanta protesta: forme dicotomiche di uno stesso disagio sociale. La “cartina di tornasole” di quanto fin sopra sostenuto è ciò che è avvenuto ieri in Francia. Un francese su cinque si è astenuto dal voto, il 18% circa della popolazione francese ha invece votato per lo schieramento di estrema destra della signora Le Pen. Cifre astronomiche, si direbbe, ma che il politologo Galli definisce, invece, di ordinaria amministrazione. Come cioè sempre accade quando ci si ritrova in particolari momenti di crisi in congiuntura nazionale e internazionale. Un segnale, quindi: per alcuni di arresto (lo stop), per altri… di semaforo verde. Ma pur sempre le due facce della stessa medaglia, addirittura con effetti sull’andamento della borsa…

Costanza Bondi

 

GIULIO GALLI : “I MALATI DI SLA NON DEVONO ESSERE LASCIATI A SE STESSI”

24 luglio 2011

Giulio Galli ci ha lasciati, queste parole per ricordare la straordinaria figura  di un uomo che ha  saputo lottare contro la malattia con grande dignità  fino alla fine.

Il  22 luglio e’ morto all’ospedale di Terni

Giulio Galli

Giulio Galli, a molti questo nome non dirà niente, ma Giulio malato di S.L.A  l’undici luglio scorso era a Perugia nella sala consigliare della Regione Umbria, con la presidente Marini, a chiedere per tutti i malati di S.L.A un trattamento migliore. Poteva starsene a casa con sua moglie Rossana  invece nonostante il caldo, il viaggio in autoambulanza, ed i numerosi rischi per le macchine a cui era attaccato per sopravvivere, ha voluto essere presente, ed ha portato in quel luogo dove la grigia burocrazia la fa da padrone un sorriso ed un grido silenzioso “I MALATI DI SLA NON DEVONO ESSERE LASCIATI A SE STESSI”.  Grazie Giulio ci hai dato una bella lezione di coraggio ed altruismo, anche completamente immobile, senza poter comunicare sei riuscito a dare per gli altri quello che in un mondo dove conta arrivare ed apparire, non e’ piu’ di moda, l’umanità.

 

SLA, finalmente la politica si muove, in arrivo l’assegno di cura?

11 luglio 2011

Maria Rosi e Sandra Monacelli

Importante incontro a Palazzo Cesaroni, fra un gruppo di malati SLA Francesco Brunelli insieme ad altri quattro , Giulio Galli,  Agatino Russo, Paula Eders, Vincenzo Soverino ed alcuni consiglieri regionali, Sandra Monacelli UDC, che ha chiesto che venga discussa  la sua proposta di legge sull’assegno di cura ai malati di SLA e Maria Rosi PDL.

L’incontro apparentemente informale e molto civile è stato importantissimo perché gli ammalati hanno potuto esprimere alla presidente Marini ed ai consiglieri regionali gli estremi del proprio disagio di vivere. Infatti molti di loro e le loro famiglie sono totalmente abbandonati a se stessi e non riescono con risorse proprie a provvedere alle costosissime cure di cui hanno bisogno ed arrivare alla fine del mese.

Agatino Russo

Maria Rosi: “Questa mattina ho partecipato alla protesta che si è svolta a Palazzo Cesaroni dei malati Sla . E’ giusto sostenere chi soffre di questo tipo di patologia,perchè c’è una forte ripercussione sul malato e la sua famiglia. In virtù di ciò le istituzioni devono gli devono garantire una vita dignitosa mettendoli in condizione di avere un assistenza adeguata e continuativa. E’ giusto riconoscere a chi soffre di queste patologie un assegno di cura, che supporti le famiglie dei malati nel difficile percorso dell’assistenza. Inoltre va accolta la loro proposta di istituire un osservatorio perenne, strumento che permetterebbe di tenere sempre aggiornati i percorsi assistenziali e riabilitativi per i malati. E’ urgente che la giunta si attivi a emanare i decreti attuativi per l’istituzione del registro delle malattie rare che renderebbe attuabile l’istituzione di un assegno di cura. La nostra amministrazione non deve

Francesco Brunelli

avere paura di creare precedenti positivi”.

CasaPound Umbria affianca questi ultimi nel presidio da loro indetto sotto il palazzo della Regione, con il quale si chiede una revisione della regolamentazione dell’assistenza domiciliare.

Giulio Galli

“Si tratta di una proposta rivoluzionaria in uno dei settori più
lucrativi e più monopolizzati – conclude CasaPound – anche e
soprattutto a scapito degli utenti finali che sono i disabili e le
loro famiglie. Ovviamente il meccanismo non cambia in caso di servizi
diversi dall’assistenza domiciliare (SAISH). Se parliamo infatti di
recupero fisico, avremo la famiglia in possesso di un ‘bonus’ che potrà spendere tra un ventaglio di strutture in possesso dei requisiti per offrire quel servizio e, ovviamente, sarà scelta dal disabile quella che fornisce il miglior servizio per lui. Oggi funziona al
contrario: è il comune ad indicare alla famiglia a quale centro rivolgersi”.

”Entro il 31 luglio la Giunta regionale definira’ tutta la procedura amministrativa per l’istituzione dell’assegno sanitario di cura per gli ammalati umbri di Sla”. E’ quanto ha assicurato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, ad una rappresentanza di ammalati e familiari, ricevuto a Palazzo Cesaroni.

Marini: entro luglio definiremo assegno di cura malati sla

Catiuscia Marini

”La Giunta regionale – ha ricordato la presidente – solo pochi giorni fa aveva assunto importanti provvedimenti per garantire una adeguata risposta agli ammalati di Sla ed alle loro famiglie, in considerazione della rarita’, specificita’ e particolarita’ di questa malattia”.

ARTE: “ El sueño de la razón produce muestras”

30 novembre 2010

Centro per l’Arte Contemporanea Trebisonda
Via Bramante 26 – Perugia
Inaugurazione sabato 11 dicembre 2010 alle ore 18,00

11 dicembre 2010 – 13 febbraio 2011

Meri Tancredi

Il giorno 11 dicembre alle ore 18,00 s’inaugura la mostra “ El sueño de la razón produce muestras” delle artiste, Benedetta Galli, Laura Patacchia, Meri Tancredi, presso gli spazi di via Bramante 26 dell’Associazione Arti Visive Trebisonda di Perugia.

Le tre artiste, residenti a Perugia, presentano una serie di lavori inediti che, pur nella loro diversità linguistica e materica, trovano sincronie e svelano riverberi. I lavori sono tutti progettati, definiti e calibrati per quest’occasione espositiva attraverso il tempo della contiguitàlavorativa avvenuta nello spazio del  Centro per l’Arte Contemporanea Trebisonda che per alcuni mesi è divenuto il loro studio. Le opere sono messe in relazione le une con le altre nei due grandi ambienti di Trebisonda e in una stanza viene

Laura Patacchia

presentato un lavoro quasi “collettivo” che, parafrasando e modificando il testo di una famosa incisione di Francisco Goya,

Benedetta Galli

fornisce il titolo alla mostra. La necessità di mostrare uno stato di maturazione del lavoro unita alla volontà di non offrirlo all’osservatore semplicemente come “opera da e

sposizione” hanno condotto a un’esperienza comune di  “work in progress” dove l’impegno di tutte e tre è diventato innanzi tutto confronto, discussione critica ed elaborazione quotidiana. Una piccola pubblicazione fornisce testimonianza dell’evento e presenta

un breve testo di Aldo Iori.

«Una volta un umbro su due votava comunista. Adesso un comunista umbro su due vota in un consiglio di amministrazione».

6 ottobre 2010

di Mary Mancinelli

Mary Mancinelli

Pur non avendo simpatia per la testata in appresso citata vorrei riportare vecchie osservazioni per sottoporre a quanti volessero, una discussione per valutare quanto se e cosa è cambiato perché non resti solo un grande sogno, quali proposte concrete e realizzabili per uscirne.
Il 1° ottobre 2005, a pag. 4 de “Il Giornale” Pierangelo Maurizio, usciva con questo articolo:
Se nella rossa Toscana una famiglia su tre vive con il soldi transitanti in gran parte dalla Regione, nella rossa Umbria ci campa una famiglia su due. Quattro Asl, due aziende ospedaliere, più nove comunità montane, due Province, due università… Su 825mila abitanti, 50mila sono dipendenti pubblici, pari al 6,1 per cento dell’intera popolazione, la percentuale più alta d’Italia. Ma è una cifra non esatta. Dai 50mila sono stati scorporati per esempio i lavoratori delle ex municipalizzate, diventate Spa private ma con capitali pubblici.  La cifra vera oscilla tra i 90mila e i 100mila. Ci sono 300mila pensionati e negli ultimi quattro anni la terra di San Francesco ha fatto il miracolo: boom delle pensioni di invalidità (più 47 per cento), appena superata dalla Campania (47,3 per cento).  Dice Ernesto Galli della Loggia: «In Umbria c’è un regime. Il sistema politico è connotato dalla mancanza fisiologica di un ricambio. Il controllo massiccio delle risorse da parte della classe politica – spiega – ha fatto sì che voti per la sinistra anche il dieci per cento di un elettorato tendenzialmente “strategico” e di tipo moderato… Il regime è così in grado di autoalimentarsi all’infinito creando un controllo capillare del voto fondato sullo scambio».  Ancora meglio definisce la situazione una battuta che circola da queste parti: «Una volta un umbro su due votava comunista. Adesso un comunista umbro su due vota in un consiglio di amministrazione». Carlo Ripa di Meana, che nella passata legislatura era stato eletto nel centrosinistra in Regione a un certo punto con la supervisione di Claudio Abiuso ha provato a contare enti e carrozzoni: titolo del dossier «Il sottogoverno in Umbria». È saltato fuori che, sanità a parte,  la Regione sforna nomine in 298 enti, tra associazioni, comitati, osservatori, consorzi e cooperative. Racconta: «Più volte ho ricevuto dal gruppo dei Ds all’ultimo momento, in aula, i nomi da votare scritti su un biglietto. Persone che non conoscevo e di cui non ero in grado di valutare le capacità. E così, con l’eccezione di due persone invece a me note, ho sempre votato scheda bianca». In questi anni l’opposizione in Umbria l’hanno fatta lui, il giornalista del Messaggero Sandro Petrollini con i suoi libri («Rossi per sempre» e «DettoSfatto»), e Il Giornale dell’Umbria, rara voce controcorrente.  Al centro di questo sistema e delle critiche è, inevitabilmente, lei: Maria
Rita Lorenzetti, 53 anni, la governatora ds. Pugno di ferro, considerata da tutti una donna di potere capace e abile, da «Mozzarella» come la chiamavano al liceo a «Madame preferenze»: a giugno l’hanno rieletta per il secondo mandato con il 63 per cento dei voti. Ha un curriculum di tutto rispetto: sindaco di Foligno, quattro mandati da parlamentare durante i quali ha anche ricoperto la carica, decisiva, di presidente della Commissione lavori pubblici. È una dalemiana di ferro. Quando nei paraggi c’è D’Alema ama ripetere la raccomandazione che le fa la madre: «Tu oggi devi fare una cosa sola: salutarmi Massimo… ».  Quanto a risultati plebiscitari non è da meno il sindaco di Perugia, Renato Locchi . anche lui rieletto con il 63,4 per cento. Da sempre qui l’asse preferenziale, come in tutte le regioni rosse, è con i costruttori. E quando un Comitato cittadino protesta, gli viene attribuita questa risposta: «Conosco un solo Comitato, quello elettorale e per fortuna si riunisce una volta ogni 5 anni».
Ma c’è spazio anche per i volti nuovi. Maria Prodi, ad esempio, la nipote di Romano. Lo scorso anno per farle posto nella giunta regionale come assessora al Turismo non si è esitato un attimo a sacrificare l’ex sindaco di Perugia, il professor Gianfranco Maddoli, a seguito di una faida interna alla Margherita. Dopo le ultime Regionali, Maria Prodi – anche questa volta senza passare per le urne e senza essersi candidata – è stata richiamata in giunta anche se per un incarico più defilato: Istruzione e formazione professionale Ma si diceva delle nomine. Siamo nel regno dell’indeterminato. Per quanto riguarda i compensi si va dagli 11mila euro al mese per i direttori delle Asl, ai gettoni di presenza che oscillano dai 15 ai 206 euro, agli incarichi gratuiti per cui sono previsti i rimborsi spesi. Per i 154 enti sui 298 schedati da Ripa di Meana che si sono degnati fornire qualche dato è stata accertata una spesa annua per gli emolumenti di 2,2 milioni di euro: cifra che si presume raddoppi (considerando che la metà non ha risposto). La stima totale, se si aggiungono rimborsi, gettoni e «missioni», arriva a 8,6 milioni l’anno.  Il punto tuttavia non sono tanto gli sprechi. Il punto è capire se molti di questi enti, comitati, commissioni in realtà sono l’interfaccia tra il potere politico e la distribuzione dei finanziamenti a pioggia.