Posts Tagged ‘geraldina’

PERUGIA. Se un acquazzone paralizza un’intera città…qualcuno dovrà intervenire o no?

5 giugno 2012

di Geraldina Rindinella

Nel tardo pomeriggio di ieri si è abbattuto un violento nubifragio sulla città che ha portato, in men che non si dica, al collasso della rete fognaria con tombini saltati ovunque e forazze che si sono trasformate in fontane di acqua zampillante. I risultati, come accade ogni qualvolta che si (more…)

Perugia. Alla Fortebraccio, open-day e allenamento interregionale di lotta 2012

2 febbraio 2012

di Geraldina Rindinella

Il mondo della lotta apre i battenti ai neofiti e curiosi di questa disciplina che ogni anno registra un numero crescente di iscritti, ma che spesso è sconosciuto ai più giovani. E’ per questo motivo che, sabato 4 febbraio presso la sede dell’associazione sportiva Fortebraccio di Pian di Massiano, è previsto un open-day (mattina e pomeriggio) di allenamenti e simulazioni in attesa delle gare 2012. All’iniziativa possono partecipare tutti come spiega Filippo Gallina, responsabile di lotta della Fortebraccio di Perugia: “Il gruppo, in realtà, nasce nel 1995 mentre io sono entrato a far parte dello stesso nel 2002. Dapprima, come atleta ho partecipato sia a sfide regionali che nazionali poi, preso dalla passione insieme all’amico Paolo Iannetti, ho partecipato al corso per allenatori e giudici di gara cominciando così l’attività professionale di insegnamento e di arbitraggio. Dall’anno scorso – continua Gallina – ho iniziato a promuovere in varie palestre della regione alcune attività volte all’insegnamento di lotta e ho notato un crescente interesse verso questa attività. Ho deciso così di coinvolgere anche Luciano Pierini, vicepresidente FIJLKAM Umbria, e insieme abbiamo organizzato una giornata intera di allenamento con un preparatore federale italo-iraniano di alto livello ed ex mondiale master di lotta, convocando anche società non umbre. L’invito è esteso anche a coloro che la lotta la conoscono solo per nome, un’occasione per far conoscere i meccanismi di questo affascinante sport”.

Sabato 4 Febbraio 2012 – ASDB FORTEBRACCIO (PG)

 Orario 9,30 – 17,30 – con il tecnico federale Hamid Mojtahedi

 Programma:

– ore 9,30 : registrazione partecipanti

– ore 10,00 : prima sessione di allenamento : riscaldamento e tecniche di lotta

 – ore 12,30 : pranzo

 – ore 14,00 : teoria: regolamento nazionale, punteggio e presa obbligata

– ore 15,00 : riscaldamento e tecniche e lotta

Info: filippobaloo@tiscali.it

Filippo Gallina 338.38.68.192

Inaugurata a Perugia la sede dell’associazione per la tutela dei minori ‘Tu sei mio figlio onlus’

24 gennaio 2012

di Geraldina Rindinella

Ogni giorno siamo abituati a vedere all’interno dei negozi e dei locali volantini affissi che pubblicizzano convegni sugli argomenti più disparati, ma i temi trattati spesso non sono interessanti. Non è stato così per il meeting tenutosi lo scorso anno a Terni dal titolo
 “La tutela del diritto del minore alla Bigenitorialità: perchè la vita dei bambini si costruisce sulla somma degli affetti”. L’inaspettato riscontro di pubblico ha spinto la dr.ssa Simonetta Perri, tra le promotrici del progetto, ad inaugurare presso il suo studio legale di Perugia la sede dell’associazione ‘Tuseimiofiglio onlus’.

Ma qual è lo scopo del gruppo?

“Ci proponiamo di aiutare i minori e le loro famiglie – spiega la dr.ssa Perri – affinchè attraverso il supporto, sia psicologico che giuridico, venga garantito il diritto ai minori di crescere in un ambiente sereno, con la presenza e l’affetto dei loro familiari, ed evitando, se possibile, l’allontanamento o l’affidamento presso altre strutture, perchè la famiglia va aiutata e non frantumata. Saremo presenti con le nostre consulenze ogni terzo o quarto giovedì del mese, dalle ore 10.30 alle ore 13.30”. Dal 2008 ad oggi, ‘Tuseimiofiglio onlus’ ha sostenuto con la mission circa un centinaio di famiglie sul territorio nazionale che, come si legge sulla pagina del sito ufficiale, “dovrebbero diminuire e non aumentare perchè questo è segno di una malagiustizia familiare di cui noi vorremmo tanto un cambiamento nel rispetto della legalità e delle istituzioni preposte. Il volontariato deve essere un contributo non un sostituto: ‘Tuseimiofiglio onlus’ è solo una formica laboriosa ma, sempre formica, mentre insieme ad ADIANTUM (Associazione di Associazioni Nazionali per la Tutela dei Minori), cerchiamo di dare voce attraverso manifestazioni che sensibilizzano e risvegliano le coscienze nel nome di tutti i figli che sono il futuro”.

Per info: studio legale dr.ssa. Simonetta Perri Perugia, via Pico della Mirandola, 42. Ogni terzo o quarto giovedì del mese dalle ore 10.30 alle ore 13.30, consulenze legali/psicologiche gratuite Tel/fax: 075-5838400- cell: 392-8402838

 

Teatro, Arriva al Morlacchi l’acclamato spettacolo “Art” di Yasmina Reza

15 novembre 2011

di Geraldina Rindinella

Dopo il successo ottenuto a Spoleto, lo spettacolo “Art” sarà al Morlacchi di Perugia da domani a domenica 20 novembre. Il testo, di Yasmina Reza, vede nel cast tre popolari attori molto amati dal pubblico, Gigio Alberti, Alessio Boni, Alessandro Haber, diretti con abilità da Giampiero Solari. L’opera è una pièce che indaga il sentimento dell’amicizia e contestualmente l’importanza dell’arte, due grandi temi contemporanei ed allo stesso tempo universali. La trama è infatti incentrata sulla storia di tre amici – Serge, Marc e Yvan – che si interrogheranno sul significato dell’arte dopo l’acquisto di un dipinto molto costoso e ciò sarà anche la causa di un inevitabile scontro tra i protagonisti: una discussione si trasforma presto in un’esplorazione, scintillante, comica e crudele, delle profondità e complessità dell’essere. Partendo da questa riflessione i tre personaggi, ognuno con una storia sentimentale non facile alle spalle, indagheranno anche il senso della loro stessa amicizia. E se il finale sembra ricondurre a un lieto fine, a una rinnovata riconciliazione, la Reza lascia in realtà aperta una questione non semplice. È davvero la sincerità il modo migliore per far durare un rapporto? O non piuttosto una giusta dose di menzogna?

L’opera del 1994, tradotta in trenta lingue ed interpretata in tantissimi Paesi in tutto il mondo, è stata premiata con il prestigioso “Molière” per il miglior autore, oltre ad avere avuto diversi adattamenti televisivi.

Filippo Timi al Morlacchi per lo spettacolo in vernacolo “Giuliett’e Romeo m’engolfi l’core, amore”

7 novembre 2011

Filippo Timi, foto studio Trabalza

di Geraldina Rindinella

Filippo Timi torna a Perugia portando sulle scene la più famosa tragedia di Shakespeare. “Giuliett’e Romeo m’engolfi l’core, amore” è il titolo dell’originale lettura in vernacolo degli innamorati più famosi d’Italia. Dopo il successo ottenuto lo scorso luglio al Festival dei Due Mondi di Spoleto lo spettacolo, prodotto dal Teatro Stabile dell’Umbria, sarà al Morlacchi da mercoledì 9 novembre fino a domenica 13 novembre (doppia recita alle 17 e alle 21), con replica all’Auditorium San Domenico di Foligno lunedì 14 novembre, alle 21. Un gradito ritorno alle proprie origini per l’attore e per lo Stabile umbro che ha accompagnato con attenzione e interesse la crescita di Filippo Timi fin dal 1998, quando, ancora sconosciuto al grande pubblico, è stato tra gli interpreti de “Il Processo”, l’anno dopo de “La Tempesta”, e nel 2001 del “Woyzeck” con una formidabile prova di recitazione, tutti spettacoli diretti da Barberio Corsetti. Senza dimenticare, poi “Il popolo non ha il pane? Diamogli le brioches”, del 2009, una riscrittura, originale e grottesca dall’Amleto che Timi, divenuto ormai popolare, ha interpretato e diretto, ottenendo un successo clamoroso. E ora, una rivisitazione in dialetto perugino de la famosa storia di du’ giovani innamorati, perché, come spiega nelle sue note Timi: “Con l’aiuto del volgare, l’amore diventa terreno, carnale, vivace e totale. Il dialetto sporca di vita la poesia, rendendola primaria, suscettibile all’umano. L’amore non si può tradurre, si può solo tradire, abbandonare, esibire, divorare. Il dialetto tradisce la bella lingua, gli strappa il pizzo della forma, la lascia in mutande. Irriverente? Assolutamente, sì! Viva le cosce nude della lingua scalza!”. In scena, con Filippo Timi nel ruolo inventato di Cupido, Lucia Mascino (la Balia), Vittoria Chiacchella (Giulietta), Luca Rondolini (Romeo), Mauro F Cardinali (Mercuzio).

WEEK END AL MORLACCHI CON OTTAVIA PICCOLO E LA SUA “DONNA NON RIEDUCABILE”

26 ottobre 2011

 di Geraldina Rindinella

Sabato 29 e domenica 30 ottobre, Ottavia Piccolo rivivrà al teatro Morlacchi la tragica vicenda di Anna Politkovskaja nella pièce di Stefano Massini “Donna Non Rieducabile”. Un titolo, quest’ultimo, non a caso ma la definizione che il Cremlino aveva attribuito alla giornalista russa. Anna Politkovskaja venne assassinata il 7 ottobre 2006, dapprima con uno sparo al cuore e poi alla testa all’ingresso di casa sua, un edificio alla periferia di Mosca. La giornalista ha lasciato due figli e un’inchiesta sulle torture dei sovietici in Cecenia che non è mai stata pubblicata dal suo giornale, la “Novaja Gazeta”: come prima misura dopo la sua morte tutti i documenti, archivi, foto, pc sono stati sequestrati dalla polizia russa nel modesto appartamento.
 Anna ha lasciato Putin, un ex membro del KGB, alla guida della Russia e il suo braccio destro, Kadyrov, da lei accusato di crimini contro la popolazione cecena; ha lasciato il silenzio del Cremlino, forse in lutto stretto. Solo che Anna Politkovskaja non era una militante politica, non era un’eroina avvolta nella bandiera di un’ideologia, e tanto meno  era una “terrorista”: no, era solo e semplicemente una giornalista. Anzi, una cronista, una precisa “testimone”, l’occhio fotografico di una realtà tragicamente in trasformazione, quale era ed è quella della Russia post-sovietica. Una straordinaria Ottavia Piccolo, in un’interpretazione intensa e indimenticabile.

Al via la stagione del Morlacchi: mercoledì 19 Luca De Filippo porta in scena “Le bugie hanno le gambe lunghe”

17 ottobre 2011

di Geraldina Rindinella

L’apertura della stagione di prosa del Morlacchi è affidata a uno dei maestri del teatro italiano Luca De Filippo che, mercoledì 19, ripartirà proprio da Perugia con la tournèe de “Le bugie con le gambe lunghe”. La commedia, scritta da Eduardo De Filippo nel dicembre 1947, ha come tema principale quello della verità e della menzogna: la vena amara che scorre in sottofondo alla comicità, a tratti quasi farsesca, del primo atto si accentua con il procedere dell’azione conferendo al testo un suo carattere insieme ”antico” e sperimentale. La storia vive dei reciproci intrighi che alcune coppie intrecciano intorno a Libero Incoronato, un uomo modesto, onesto, allo stesso tempo dignitoso e fiero, la cui vita tranquilla viene sconvolta dai vicini che tentano con tutti i mezzi di coinvolgerlo, suo malgrado, nelle loro squallide storie. Prima ingenuamente ostinato nello smascherare le clamorose menzogne spacciate per verità, di cui è testimone, Libero decide alla fine di adeguarsi in modo provocatorio alla regola generale, rilanciandola e amplificandola fino al paradosso. Ed ecco il titolo della commedia, che rovescia il proverbio popolare: le bugie con le gambe corte sono quelle dei bambini, quelle puerili, mentre quelle con le gambe lunghe sono quelle “che tutti noi dobbiamo aiutare a camminare per non far cadere l’impalcatura della società”. Un personaggio e una commedia che anticipano modalità drammaturgiche molto moderne, fortemente presenti nell’Eduardo a venire. Insieme a Luca De Filippo, che in questa messinscena da prova ancora una volta del suo straordinario talento comico, un folto cast formato da Nicola Di Pinto, Anna Fiorelli, Fulvia Carotenuto, Carolina Rosi, Massimo De Matteo, Giuseppe Rispoli, Gioia Miale, Antonio D’Avino, Chiara De Crescenzo, Alessandra D’Ambrosio e Carmen Annibale. Perchè vederlo? Perché Eduardo è, con Pirandello, l'”inventore” del teatro italiano del Novecento. Perché Luca De Filippo è regista e attore di grandissima sensibilità. Perché è un teatro che diverte, fa riflettere, accarezza la mente e il cuore.

 

Il racconto di un’avventura televisiva: io, concorrente per un giorno da Bonolis

4 ottobre 2011

di Geraldina Rindinella

Geraldina Rindinella e Paolo Bonolis

La partecipazione ad “Avanti un altro” è stata un’esperienza talmente emozionante che mi trovo qui a raccontarla. E’ iniziato tutto un mese fa quando ho saputo che, di lì a poco, nel preserale di Mediaset sarebbe arrivato un nuovo quiz show a sostituire lo storico “Chi vuol essere milionario”. Mi sono iscritta per accedere alle selezioni, senza sapere di cosa si trattasse, conoscendo solo il nome del programma e del conduttore. Poi, agli inizi di settembre, è partito su Canale 5 il programma di Paolo Bonolis, con la partecipazione dell’ormai onnipresente maestro Luca Laurenti, e mi sono subito resa conto che non si trattava del solito “giochino” televisivo. Ma facciamo un breve passo indietro per coloro che sono completamente digiuni sull’argomento con una sintetica spiegazione circa i meccanismi del quiz record di ascolti.

Avanti un Altro

La trasmissione si basa su pochi elementi, semplici e riconoscibili. Una coda di concorrenti, un tornello per accedere al gioco, due sedie e al centro una “conchiglia” ruotante con numerose pergamene (dette anche “pidigozzi”). Al loro interno sono contenuti nel totale 1 milione e 450mila euro. L’obiettivo iniziale è centrare almeno tre risposte su quattro (“una tripletta”) su argomenti di più vasta natura, sempre e solo su due opzioni di risposta. Una volta superato il primo step, i concorrenti dovranno decidere se fermarsi alla cifra guadagnata o continuare a aumentare il proprio montepremi. Se ci si ferma invece, si diventa campioni potenziali. Fino alla fine della trasmissione, solo se nessuno riesce a superare quella cifra “salvata”, il concorrente passa al gioco finale. Al suono di una sirena, scendono in campo (all’improvviso) giochi speciali con ospiti bizzarri, espedienti che sostituiscono la classica domanda e spezzano la monotonia del meccanismo. Nella prima ora di gioco, la velocità la fa da padrona, mentre negli ultimi 20 minuti, a sorpresa, il gioco ritrova un tono lineare e tutto si fa thriller. Nel finale il concorrente è invitato a rispondere erroneamente (sì, avete capito bene, erroneamente) a 21 domande sempre con due opzioni di risposta in 150 secondi, ricominciando da capo ogniqualvolta le risposte si rivelassero “non contrarie” alla verità. La cifra in palio viene aumentata di ben 100mila euro rispetto ai soldi raccolti nella prima fase. Esauriti i secondi, il concorrente potrà vincere una cifra di consolazione chiudendo il filotto di 21 risposte in 100 secondi, con un premio massimo di 100mila euro. Ogni secondo, la cifra scala di mille. È difficile vincere, ma non è impossibile.

Lunedì 12 settembre

Arriva inaspettata la chiamata. Sono convocata per il casting di mercoledì a Macerata alle ore 15,30. Il provino si svolge presso la sala riunioni di un hotel e ad attendermi trovo Daniele, un signore dall’aria simpatica e strampalata: munito di una piccola telecamera, mi fa rimanere in piedi al centro del salone e chiede di parlare brevemente della mia vita. Poi, passa subito alle domande di cultura generale e, infine, simula il temibile gioco in cui si deve rispondere in maniera errata per poter vincere il super premio. Anche se tutto fila liscio come l’olio, Daniele non mi comunica subito l’esito della selezione e mi rimanda alla classica frase che conosciamo tutti, della serie “le faremo sapere”.

Martedì 20 settembre

Intorno a mezzogiorno, a distanza di una settimana, compare nuovamente sul display del cellulare un numero a me familiare. Ci siamo: l’indomani devo recarmi presso la sede Mediaset di Roma per la partecipazione ad “Avanti un altro”. L’emozione è altissima e vado in confusione anche per la scelta del vestito da indossare.

Mercoledì 21 settembre

ore 12. Giunta nella capitale con il mio accompagnatore, dopo alcuni minuti di attesa fuori dagli studi televisivi, eccomi varcare i cancelli. E’ qui che ho detto a me stessa: “Devi mettercela tutta perchè ha inizio l’incredibile avventura!”.

Sono state molte le ore passate ad attendere che uomini e donne di tutte le età, convocati per la registrazione di un paio di puntate nella stessa giornata (andate in onda il 26 e 27 settembre), passassero sotto le mani degli addetti al trucco e parrucco. Poi, finalmente, alle 17 ha avuto inizio lo spettacolo: da una parte, un vero e proprio cabaret della inscindibile coppia Bonolis-Laurenti a cui fanno ogni volta da cornice i folkloristici “personaggi dell’altro mondo”. Dall’altra, i concorrenti che uno dopo l’altro, sono stati mietuti su domande di vario genere, fino ad arrivare all’ottava vittima, ovvero me medesima. Mancava solo una manciata di minuti allo scadere del tempo, con un potenziale finalista già proclamato (105mila euro accumulati), quando sono stata chiamata per sedermi sulla poltrona davanti al conduttore Bonolis. Nonostante abbia cercato di mantenere il self control, l’emozione e il timore per il pochissimo tempo a disposizione (solo un paio di minuti) si sono fatti sentire. Dopo una prima trance di domande su Las Vegas andata bene, grazie anche all’entrata in scena del “bonus” che mi ha permesso di pescare una secondo pidigozzo da 75mila euro, ecco arrivare la sfortuna: l’argomento su “signori e signorie”, ovvero i casati e i relativi stemmi. Come avrete capito, non sono ferrata sull’araldica e ciò non mi ha consentito di proseguire. Chissà, magari sarei potuta arrivare al temutissimo gioco finale, sta di fatto che l’orgoglio e la testardaggine mi porteranno a riprovarci il prossimo anno.

 

 

“Una domenica di furti al parcheggio di Misano, e i ladri la fanno franca sotto gli occhi dei vigili urbani”, derubati anche umbri

27 giugno 2011

di Geraldina Rindinella
Mettete una domenica a Misano di inizio estate e conditela con gli elementi tipici di questa stagione: il sole, il mare e la spendida cornice della riviera romagnola. Fin qui, apparentemente, tutto bene. Peccato che, a rovinare una giornata per così dire normale, ci si siano messi i “topi d’auto” che hanno fatto incetta di refurtiva di ogni genere, proprio nel parcheggio in cui centinaia di vetture erano posteggiate, di fronte al mitico locale “Bobo”. Finestrini rotti, bagagliai aperti e sapientemente richiusi da cui sono stati prelevati borse, oggetti di valore, navigatori e cellulari. Il tutto senza lasciare alcuna traccia, se non quella dei cristalli in frantumi sparsi tra le erbacce del campo-parcheggio e, ancora peggio, il tutto sotto gli occhi delle pattuglie di vigili urbani che costantemente presidiavano la zona. Sgomento da parte delle persone che, facendo ritorno all’automobile dopo una giornata trascorsa in relax, si sono rese conto di quanto accaduto, come ad Alfonso B., perugino in trasferta domenicale, che racconta: “Sono arrivato a Misano in tarda
mattinata e ho lasciato la macchina in sosta fino al pomeriggio, ovviamente senza lasciare nulla in vista. Nonostante ciò, al ritorno ho trovato ad attendermi una brutta sorpresa: orologio da polso, gps satellitare e tv portatile erano spariti. E quello che più mi fa rabbia, è che le forze dell’ordine mi hanno confermato che sono a conoscenza di questa situazione da un po’ di tempo, ma nessuno prende provvedimenti seri. E mi rimane solo una certezza: dopo un’esperienza del genere, non metterò mai più piede qui”. Dello stesso parere anche Chiara M., umbra: “Avevo lasciato la borsa nel vano bagagli di una mia amica, hanno spaccato il finestrino anteriore e l’hanno prelevata.
All’interno avevo alcune banconote, il bancomat e un telefonino, ma quello che è peggio sono le chiavi di casa e tutti i documenti che dovrò rifare. Davvero un bel guadagno qui a Misano, in cui non ritornerò”. Queste sono solo un paio delle tante testimonianze di persone che si sono recate una domenica qualsiasi in una parte di Romagna, apparentemente tranquilla e rilassante, in cui invece hanno dovuto fare i conti con alcuni farabutti che traggono i loro profitti dai furti. La domanda sorge spontanea: quante altre volte si dovrà assistere ad un penoso spettacolo di questo genere?