Posts Tagged ‘goracci’

Gubbio: La Coop sei tu? Contestata dai cittadini la costruzione di un nuovo centro commerciale

28 aprile 2015

coopLa notizia è precisa: sta per essere presentata una denuncia alla Procura della Repubblica per “omissione d’atti d’ufficio”. Nel mirino il presidente della Regione dell’Umbria Catiuscia Marini. L’accusa la spiega Massimo Casagrande, uno dei sei ricorrenti avverso la questione Fontecese, cioè il costruendo centro commerciale alle porte di Gubbio, dove sarà realizzato un grosso supermercato della Coop. L’imponente costruzione sarebbe gravata, secondo quanto sostengono i ricorrenti, da un innumerevole carico di irregolarità. (more…)

LA METROPOLITANA DI GAZA

24 luglio 2014
Maurizio Molinari

Maurizio Molinari

Ieri sera per la prima volta RaiNews24 ha mandato in onda un servizio sulla Guerra a Gaza non fazioso, non il solito servizio di propaganda a favore di Hamas che ci propina od ogni ora Lucia Goracci. Ha mandato in onda una intervista a quello che senza dubbio è il miglior giornalista italiano in Medio Oriente, Maurizio Molinari.

Molinari, con la sua solita pacatezza, ha (more…)

Goracci (Comunisti Umbri) propone una commissione di inchiesta per la povertà in Umbria

19 luglio 2012

All’indomani della pubblicazione dei ultimi dati Istat sulla povertà in Italia ed in Umbria, il consigliere regionale Orfeo Goracci (comunista umbro) propone l’istituzione di una specifica (more…)

Orfeo Goracci ospite della trasmissione di Don Chisciotte su Rete Sole

29 Maggio 2012

Orfeo Goracci sarà ospite della trasmissione di Don Chisciotte questa sera alle ore 20,30 su Retesole (CH13 Digitale Terrestre).

Il racconto della sua vicenda, i 56 giorni di carcere, i dubbi, le situazioni politiche, l’arresto, i compagni di partito e di carcere…. un’ora e mezzo di trasmissione condotta da Giampiero Tasso. Ma era davvero lo Zar che decideva tutto o alla fine Goracci ha pagato per i disaccordi della politica? Possibile che l’uomo che PRC ha visto per anni come la banbdiera del partito alla fine è diventato il bandito del malaffare e dei bunga bunga? Questa sera le risposte in una intervista che racconta l’uomo ed il politico.

Monacelli (Udc): La politica umbra preferisce restare sorda alle voci di cambiamento che vengono dalla società civile

21 febbraio 2012

Nei giorni scorsi, anche in seguito ai gravi avvenimenti giudiziari, avevamo chiesto a gran voce un cambio di passo della politica umbra. Credevamo infatti che per la politica questo poteva essere il momento buono per schierarsi apertamente a salvaguardia del ruolo insostituibile delle Istituzioni e della loro credibilità, siglando un “Patto di Larghe Intese” in cui la stagione delle riforme sarebbe stata meno annunciata e più praticata. A poche ore dalla convocazione del Consiglio Regionale che eleggerà l’Ufficio di Presidenza, in seguito alla sospensione del Vicepresidente Vicario Orfeo Goracci e alle susseguenti dimissioni del Vicepresidente Andrea Lignani Marchesani e del Segretario Alfredo De Sio, la situazione che invece ci troviamo dinanzi è l’esatto opposto rispetto a quanto da noi auspicato e sostenuto. La maggioranza, per paura di finire schiacciata tra il rischio di un’agenda dettata dalle inchieste giudiziarie e il ricatto di numeri fin troppo variabili dentro un quadro storico di coalizione, ha deciso di non farsi tentare da colpi d’ala, evitando quel coinvolgimento di tutte le forze politiche presenti in Consiglio, attuato con risultati convincenti su scala nazionale. Parte della minoranza, dal canto suo, ha pensato quindi di riproporre lo stesso refrain, in cui gli strapuntini di incarichi rappresentano l’orizzonte massimo a cui guardare. La salvaguardia dei precarissimi equilibri interni alle coalizioni ha avuto ancora una volta la meglio rispetto ad una assunzione di responsabilità necessaria nel guidare il cambiamento. Una volta di più vale la riflessione riguardo alla necessità di partiti omogenei, nuovi nei metodi e nelle persone, da sostituire alla logica delle coalizioni che, pur di vincere, hanno messo in campo tutto ma hanno portato alla rovina il Paese. Quindi, come purtroppo paventavamo nei giorni scorsi, “tanto rumore per nulla”. La politica umbra preferisce il profilo basso, il conservatorismo, restando costantemente sorda alle voci di cambiamento che sempre più numerose e forti si alzano dalla società civile. Il rischio è quello di arrivare a una frattura insanabile tra cittadini e Istituzioni. Ma alla politica umbra questo terribile scenario, sia a sinistra che a destra, non sembra importare nulla. Per questi motivi, proprio per dare un contributo di chiarezza e per manifestare la nostra contrarietà a questo modo di intendere la politica dove il fiato corto è tutto ciò che resta, e nell’attesa di vedere dai voti per quanto tempo ancora potrà reggere l’attuale sistema, come Gruppo UDC annunciamo, con trasparenza e a carte scoperte, di non prendere parte, stante l’attuale situazione, alla votazione dell’Ufficio di Presidenza.

Sandra Monacelli  – Presidente Gruppo Consiliare “Casini – Unione di Centro”

 

Marco Gelmini (PRC): “Confermati i provvedimenti presi nei confronti di Goracci”

20 febbraio 2012

Si è tenuta la Segreteria Regionale del PRC dell’Umbria, a Perugia, per discutere dei recenti avvenimenti che hanno portato all’arresto di Goracci e del suo staff. Presente alla riunione anche il Responsabile Nazionale Organizzazione del Prc del Partito, Marco Gelmini, il quale ha  “confermato i provvedimenti presi precedentemente nei confronti di Goracci, vale a dire la sospensione dal Partito” – inoltre – “poiché diverse persone hanno ricevuto un avviso di garanzia, si è deciso di proporre un passo indietro ed una riflessione operativa, una riflessione che metta al centro della politica le persone e non il singolo, una sorta di antidoto alla politica individualistica”. Confermato anche che “Rifondazione Comunista si costituirà parte civile in un eventuale processo” – come già precedentemente reso noto il Prc è convinto che esista un dovere civico, una questione morale, una responsabilità costituzionale fondativa della rappresentanza. Detto ciò il Prc si ritiene parte lesa, di fronte ai propri iscritti e all’opinione pubblica. In cantiere – conclude Gelmini – “un’iniziativa con il segretario nazionale Paolo Ferrero (di cui a breve ne avremo comunicazione n.d.r.) per una riflessione operativa e per una svolta politica”.

Rifondazione Comunista, Comitato Politico Federale di Perugia del 16 febbraio 2012

18 febbraio 2012

Riceviamo da Rifondazione Comunista di Perugia e volentieri pubblichiamo

Il 16 febbraio 2012 si è riunito il Comitato Politico Federale di Perugia con all’ordine del giorno l’elezione del Presidente del Comitato Politico Federale e della nuova segreteria provinciale della Federazione di Perugia. Su proposta del segretario provinciale Flamini è stato eletto Presidente del Comitato Politico Federale il compagno Andrea Caprini. Sempre su proposta del segretario Flamini è stata eletta la nuova segreteria federale con relative deleghe e così composta: Fabrizio Cerella organizzazione, Oscar Monaco lavoro e stato sociale, Emiliano Pampanelli beni comuni e ambiente, Federico Santi conoscenza, Maura Coltorti laicità e nuovi diritti, Alice Fagotti comunicazione e Marta Melelli associazionismo, pace ed esteri. Membro effettivo della segreteria è anche Amedeo Babusci, tesoriere provinciale già eletto in sede congressuale.

Dopo la votazione dei nuovi organismi dirigenti il segretario Flamini ha esposto al Cpf la relazione sulla fase politica con particolare riferimento ai recenti provvedimenti di custodia cautelare che hanno riguardato esponenti politici eugubini.

Il segretario Flamini, nel sottolineare positivamente la presa di posizione del segretario nazionale Ferrero, ha ribadito totale fiducia nella magistratura restando in attesa di conoscere gli sviluppi di una vicenda rispetto alla quale Rifondazione comunista si sente parte lesa e ricordato che già lo scorso 5 novembre, subito dopo la semplice informazione di garanzia rivolta a Orfeo Goracci e Maria Cristina Ercoli, e dati i reati che allora venivano contestati, fu attivata la sospensione degli stessi dal partito e la richiesta di dimissioni dalle cariche istituzionali ricoperte. Flamini ha poi resi noti gli ulteriori provvedimenti che il partito ha attivato, attraverso gli organismi di garanzia provinciale, e cioè le procedure interne disciplinari per la sospensione degli ulteriori interessati votata all’unanimità nella riunione del Collegio Provinciale di Garanzia, e il commissariamento del circolo di Gubbio che è stato votato dal Cpf separatamente dalla relazione su proposta unanime del Collegio di Garanzia Provinciale. Rispetto alla relazione di Flamini assunta e votata dal CPF si è sottolineato intanto che Rifondazione comunista ha da sempre fatto della questione morale una delle sue principali bandiere ed elementi identitari. Per tale ragione il partito ha ribadito che i rappresentanti dei cittadini nelle istituzioni debbano sempre dimostrare una specchiata ed incontrovertibile etica pubblica. Lo ritenevamo ieri e lo riteniamo ancor più oggi di fronte all’evoluzione che la vicenda ha avuto. In questo senso rispetto ai provvedimenti attuali si è chiesto che tutti gli interessati dagli stessi e ad ogni livello si dimettano dalle loro cariche elettive. Non solo per il partito, ma anche e soprattutto per il rispetto delle istituzioni democratiche e repubblicane.

La relazione ha soprattutto posto all’attenzione l’esistenza di un problema politico più generale che interessa l’Umbria e una parte consistente della storia della sinistra umbra. Le inchieste in corso determinano la necessità di compiere una lettura complessiva di fase in grado di produrre una risposta politica all’altezza della gravità della situazione. Nessuna lezione di moralità, tanto più quando altri partiti della maggioranza regionale si sono opposti alle dimissioni di Goracci che Rifondazione comunista ha chiesto. In questo senso per il lavoro prodotto dalla Federazione di Perugia Flamini ha proposto di dare un contributo politico sui livelli competenti di direzione politica del partito, a partire dal Comitato Politico Regionale anche in virtù della necessaria calendarizzazione del Congresso Regionale.  Le conclusioni dei lavori del CPF hanno visto l’intervento del Segretario Regionale del Prc Umbria Stefano Vinti.

Caso Goracci: “Ho visto il marciume con i miei occhi”

16 febbraio 2012

LETTERA A GOODMORNINGUMBRIA

Egregio Direttore

Chi Le scrive é il Presidente del “Club della Libertà” della fascia appenninica Eugubino-Gualdese (Perugia). Mi chiamo Cristiano Troiani,ho 37 anni, invalido civile pensionato causa tumore per fortuna superato,moglie e figli a carico Ascolti per favore la mia storia e le dia il peso che merita secondo Lei. Fino a pochi anni fa non mi ero mai avvicinato con ruoli rappresentativi alla politica ma vedendo quello che accadeva a Gubbio, in Umbria e nella mia zona non ho potuto esimermi, tanto era il marciume sotto i miei occhi. Vedendo ieri Goracci in manette non mi pareva di credere ai miei occhi,quante volte ne abbiamo parlato a Perugia di tutti i grossi casini che faceva e permetteva di fare Lei non se lo immagina. Io provengo da una ideologia di destra e muovendomi sul territorio per le scorse Regionali sono stato contattato dalla Consigliera Regionale Rosi Maria PDL la quale tramite l’On. Mario Valducci PDL mi ha assegnato la dirigenza del “Club della Libertà” denominato “LUCEOLI” rappresentante i comuni della fascia Eugubino-Gualdese (Perugia). Sappia che io stesso ho registrato in modalità audio un falso in atto pubblico commesso da pubblico ufficiale nel Comune di Scheggia e Pascelupo (PG) inerente ad un concorso per case popolari,di cui ero tra l’altro concorrente… omissis. Mi reco a Gubbio nella Tenenza della Guardia di Finanza e lì veramente ho trovato la legge, la sana legge. Infatti i finanzieri di Gubbio ascoltano il nastro da me registrato, saltano sulla sedia, accolgono la mia denuncia e partono spediti alla volta del limitrofo Comune di Scheggia e Pascelupo (PG) ove come avrà capito, vigeva la mano oscurantista e protezionista del Goracci e della sua cricca comunista. La GdF di Gubbio staziona quindi per ben 3 giorni (TRE) negli uffici comunali ed interroga,acquisisce documenti, poi addirittura convoca a Gubbio persone in Tenenza. Insomma la patata era bollente. Parliamo dell’autunno 2010, io ancora benché malaticcio e reduce dall’operazione chirurgica che mi aveva asportato il tumore comunque lavoro in zona ma non Le dico quello che mi hanno fatto. TERRA BRUCIATA INTORNO tanto che sono dovuto scappare via dall’Umbria, pensi che mi mandavano i Vigili Urbani …omissis. Ho fatto esposti, denunce tanto che il Capitano della Compagnia Carabinieri Gubbio, il Capitano Iannicca mi convocava in ufficio . Ma l’odio della cricca era troppo forte nei miei confronti e non gli stava bene che avevo sputtanato una loro trama e così avvertivo sempre più distintamente la pressione intorno a me e pensi che tutti ricevettero il contributo per il terremoto come sfollato ma io NO . A quel punto il Consigliere Regionale PDL Rosi Maria, oltre ad essersi battuta per il non insabbiamento dello scandalo e facendo anche intervenire il Generale GdF Cuneo Fabrizio C.te Fiamme Gialle Umbria, mi aiutava proprio economicamente ed io scappavo via dall’Umbria e mi rifugiavo in una località delle Marche dove la stessa possiede un albergo. Tuttora sono li rifugiato e non Le nascondo che i Carabinieri della località marchigiana  resisi conto della macchinazione ai miei danni in quanto mi notificavano azioni di pura fantasia ai miei danni, mi mostravano in quei contesti solidarietà. Se lo ritiene opportuno dia voce ad un Presidente di “Club della Libertà” sul suo Il Giornale , altrimenti inorridisca nel suo privato ma mi creda che non solo é la verità ma posso anche testimoniargliela facendole ascoltare se crede la registrazione del falso in atto pubblico commesso da Pubblico Ufficiale di cui sono in possesso.

Con rispetto

Cristiano Troiani

nota di redazione: questa lettera qui riprodotta in maniera parziale  è stata inviata anche al quotidiano di Milano “Il Giornale”.

CASO GORACCI: MALA POLITICA O CAPRO ESPIATORIO?

16 febbraio 2012

La bolla dell’inchiesta sulla Città dei Ceri che andava avanti da mesi nel quasi totale disinteresse dei media, è scoppiata ora pubblicamente nella incredulità di tutti, un fulmine a ciel sereno che ha lasciato l’opinione pubblica stranamente sbalordita per la inconsueta platealità dei modi a cui l’ Umbria non è abituata, ma anche fiduciosa che quanto accaduto sia l’inizio di un processo volto a riportare moralità e trasparenza nell’esercizio della cosa pubblica, una nuova stagione di verifiche e controlli di cui le Amministrazioni Umbre necessitano urgentemente.

E’ quanto ha manifestato il Segretario regionale de LA DESTRA Stefania Verruso, che ha atteso la definizione dei capi di imputazione che hanno portato all’arresto di ORFEO GORACCI ex Sindaco di Gubbio e vice Presidente del Consiglio Regionale dell’Umbria, prima di sbilanciarsi in una analisi. La gravità delle accuse, non tutte manifestate in prima battuta, continua la Verruso, ci inducono ad aprire una profonda riflessione politica sia rimanendo strettamente legati ai fatti in se che hanno generato l’arresto di una Giunta nella quasi totalità, sia analizzando il deprecabile contesto politico generale umbro in cui i fatti sono accaduti.

Ribadendo in prima istanza la gravità e la portata dei reati, vorrei che quanto accaduto fosse messo in relazione a quanto abbiamo assistito mesi or sono con le indagini sulla ASL3 di Foligno, analogo caso di scambio di posti di lavoro dietro ritorno di consensi elettorali, che però, nonostante abbia portato alle dimissioni dell’allora Ass. alla Sanità, nonostante le intercettazioni telefoniche, nonostante l’evidenza di tornaconti economici, ad oggi, non ha visto nessuno dei personaggi coinvolti, dietro le sbarre.

La domanda da porsi è dunque se può essere considerato esclusivo il caso di Gubbio, il caso di Orfeo Goracci esponente di spicco di Rifondazione Comunista, il solo caso in Umbria in cui si è potuto agire in maniera inequivocabile oppure se, con l’arresto, si è voluto individuare un capro espiatorio, un’unica pecora nera che ha gettato fango sul buon governo di una intera regione rossa.

Non può essere privo di significato il fatto che Rifondazione Comunista sono oltre 10 anni che governa in Umbria insieme alla parte della sinistra moderata attualmente identificata nel Partito Democratico, e pertanto non è da ritenersi plausibile pensare che solo nel Feudo rosso per eccellenza si sia potuto accertare senza ombra di dubbio l’esistenza di un sistema clientelare su cui da 60 anni si è retto il potere della sinistra in Umbria, ne può essere credibile che solo nel caso eugubino si sia pervenuti alla determinazione di prove così schiaccianti, senza nutrire il dubbio che ci possa essere il contributo di chi da alleato politico, ha deciso di mettere fuori gioco l’alleato ora diventato scomodo, addirittura animando il chiacchiericcio con le accuse di molestie sessuali che richiamano quel Bunga Bunga che tanto ha tenuto viva l’attenzione dell’opinione pubblica mesi fa.

Non vorremmo che anche in Umbria, come purtroppo abbiamo rilevato nella politica nazionale a opera della sinistra più becera, si sia voluta concentrare l’attenzione su un unico caso isolato, gravissimo e moralmente deprecabile dal nostro punto di vista, ma che ha il compito di distogliere l’attenzione dei cittadini da altre situazioni magari più scomode, magari accuratamente da arginare.

Auspicando che la Magistratura possa procedere con la fermezza necessaria in questa e nelle altre azioni intraprese, l’auspicio per noi de La Destra ora è quello di riuscire, unitamente alle forze politiche di centro destra, a mantenere viva l’attenzione su quello che è il vero bubbone della politica umbra, il male che ha portato la nostra regione ad rimanere ingessata nelle maglie della burocrazia e che ne ha impedito lo sviluppo, per giungere con reale determinazione al ribaltamento del governo regionale, per la prima volta dopo oltre 60 anni.

Ben vengano le dimissioni di Andrea Lignani e di Alfredo De Sio, è un importante contributo alla necessità di chiarezza

15 febbraio 2012

di Sandra Monacelli – Udc

In seguito ai fatti giudiziari che hanno colpito il vicepresidente del consiglio regionale dell’Umbria e una larga fetta di politici del Comune di Gubbio, sorprende il fariseismo di alcune dichiarazioni con le quali alcune forze politiche tentano in queste ore di prendere le distanze da persone, fatti e situazioni che fino a poco tempo prima rappresentavano una forte convergenza di interessi e motivo di soddisfazione. Se da un lato va evitato il rischio di generalizzazioni nei giudizi politici, dall’altro ugualmente occorre fare uno sforzo per non ridurre i problemi di queste ore a “fin troppo improbabili questioni individuali”. Infatti, grazie soprattutto al consenso personale e di partito ottenuto a Gubbio da Orfeo Goracci, Rifondazione Comunista ha potuto disporre in Umbria, nel corso degli ultimi dieci anni, di un risultato elettorale che, oltre ad averne garantito una rappresentanza consistente nelle istituzioni, le ha contestualmente permesso di esercitare un ruolo determinante nella negoziazione di posti e incarichi nella pubblica amministrazione e all’interno delle aziende controllate dalla politica. In forza di queste percentuali di consenso, superiori alla media nazionale, Rifondazione comunista, unitamente ad altre forze della sinistra radicale, ha spesso svolto una funzione di veto e di interdizione che hanno impedito l’avvio della stagione delle riforme, compromettendo e rallentando la capacità umbra di fronteggiare la crisi. Le diverse inchieste della magistratura, aperte in questi ultimi mesi, stanno portando alla luce nella nostra regione, laddove fossero confermati i diversi impianti accusatori, un sistema politico-affaristico che, basato esclusivamente sul mantenimento del potere, ha bloccato con sistematicità ogni processo riformatore e di cambiamento. Ben vengano dunque, come contributo alla necessità di chiarezza, le dimissioni di Andrea Lignani e di Alfredo De Sio dall’Ufficio di presidenza del consiglio regionale dell’Umbria, che impongono quest’oggi una accelerazione al dibattito dal quale intenderebbe, ma non può, sottrarsi la politica umbra. Non è questo il tempo in cui è consentito giocare al ribasso con approcci autoassolutori. Lanciamo forte il nostro allarme affinchè la regione si renda protagonista di una profonda riflessione volta a restituirle la credibilità oggi calpestata,per comprendere pienamente le ragioni che all’ombra di vittorie più o meno facili,hanno determinato l’attuale degenerazione politica,frutto avvelenato nell’Umbria (al)verde,di un mancato ricambio di idee e di persone.

 

 

 

Caso Goracci,per favorire un riflessione politica i consiglieri Lignani e De Sio del Pdl si dimettono dall’ufficio di presidenza della regione Umbria

15 febbraio 2012

RICEVIAMO DAL GRUPPO PDL IN REGIONE E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO

L’arresto del Vice Presidente del Consiglio regionale è l’ultimo episodio di una lunga serie di fatti che si succedono dall’inizio della legislatura che evidenziano l’esistenza in Umbria di modi di gestione della Pubblica amministrazione che, come abbiamo detto per sanitopoli, assomigliano molto a quelli usati nelle zone meno sviluppate, in cui regna la pratica del voto di scambio, del favoritismo, e della corruzione. Per anni abbiamo vanamente denunciato l’esistenza di una questione morale in Umbria finalizzata al controllo “militare” – da parte della sinistra – di tutti i gangli del “pubblico” che ha portato, da un lato ad una mancanza di alternanza politica alla guida delle più importanti istituzioni locali e, dall’altro ad un enorme apparato burocratico, molto costoso, poco efficiente in cui molti – in virtù di una tessera o di buone amicizie – hanno fatto più o meno brillanti carriere senza avere la necessaria professionalità. Si sono creati nel tempo cittadini di serie A (quelli legati al potere della sinistra) e cittadini di serie B (quelli che non sono legati al potere della sinistra). Per anni tutti hanno negato questa realtà e anzi i rappresentanti della sinistra Umbra si permettevano anche di darci lezioni di moralità ostentando quello che è sempre stato un atteggiamento di superiorità morale nei confronti del centrodestra. Oggi davanti alla opinione pubblica umbra, sconcertata dai fatti che dall’inizio della legislatura stanno scoppiando ovunque e hanno coinvolto esponenti di primo piano di tutti i partiti della maggioranza, non si può continuare nel pietoso giochino dello scaricare le responsabilità solo sulle persone coinvolte nel tentativo di dimostrare che si tratta solo di qualche mela marcia. Noi al contrario pensiamo che tutte queste vicende mettano in evidenza che siamo difronte ad un vero e proprio sistema che da Foligno a Gubbio, da Terni a Perugia, funziona più o meno allo stesso modo e il suo tratto distintivo è che si usano le Istituzioni come se fossero “cosa propria” portando all’interno delle stesse la guerra per bande che esiste nel partito e nella coalizione. Questo, probabilmente, ha portato all’emergere delle inchieste cui stiamo assistendo che, non a caso, nascono dalle denunce di chi non é stato accontentato. Ciò non significa che il PDL fa di tutta l’erba un fascio ne che abbiamo abbandonato la nostra cultura garantista ma questa é una riflessione politica – che evidentemente va al di la dei processi e delle persone coinvolte – che consegniamo all’Umbria con grande preoccupazione e che ci pare dovrebbe indurre chi ha responsabilità a prendere atto che siamo di fronte ad una vera e propria emergenza democratica che pone la nostra Regione in una posizione di grande debolezza e i suoi rappresentanti istituzionali, a cominciare dalla Presidente della Regione, senza quella autorevolezza e credibilità che sarebbero invece necessari in questo delicato momento storico. C’è ormai una maggioranza dilaniata al suo interno e completamente paralizzata sul piano delle riforme da fare e questo é il dato più preoccupante di cui si dovrebbe prendere atto con una maggiore dose di responsabilità. Ma siamo poco fiduciosi che la sinistra si renda conto di tutto questo e allora assisteremo al solito tirare a campare mentre la nave continua ad imbarcare acqua da tutte le parti e il porto si allontana sempre più. Vista la gravità della situazione, al fine di imporre una riflessione politica alla maggioranza sulla situazione che coinvolge troppi esponenti del Consiglio Regionale in inchieste giudiziarie, comunichiamo che i consiglieri Lignani e De Sio hanno formalizzato le dimissioni rispettivamente da Vice Presidente e Segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale.

CIRIGNONI; LEGA NORD: ARRESTO GORACCI: “DOPO APPALTOPOLI E SANITOPOLI, LA VICENDA DI GUBBIO DELINEA L’ESISTENZA DI UNA SORTA ‘PIOVRA ROSSA’ CHE SCHIACCIA LE SUE VITTIME E PROCURA VANTAGGI AGLI AFFILIATI”

15 febbraio 2012

Il capogruppo regionale della Lega Nord, Gianluca Cirignoni interviene sulla vicenda riguardante gli arresti legati all’indagine della procura di Perugia sulla passata gestione del Comune di Gubbio. “Dopo ‘Appaltopoli’ e ‘Sanitopoli’ – sostiene l’esponente della Lega -, i recenti sviluppi dell’inchiesta che hanno portato all’arresto per associazione a delinquere del vice presidente del consiglio regionale Orfeo Goracci e di altri otto ex amministratori di sinistra della città dei Ceri, delineano l’esistenza nella nostra regione di una sorta di ‘piovra rossa’ che utilizza le istituzioni democratiche come tentacoli per causare la ‘morte sociale’ delle sue vittime e procurare ingiusti vantaggi ai suoi affiliati, il tutto con grave danno per la collettività”. Cirignoni ritiene che in particolare a Gubbio “debba essere fatta una riflessione anche da coloro i quali, l’opposizione in Consiglio comunale, avrebbero dovuto fare un’attività di controllo sugli atti del Sindaco e della Giunta comunale. Confermiamo il nostro pieno sostegno alla magistratura e agli inquirenti – conclude il capogruppo del Carroccio – e auspichiamo che l’attuale vicepresidente del Consiglio regionale rassegni le proprie dimissioni da tale carica”

Monacelli sul caso Goracci: sostituire il vicepresidente non basta

15 febbraio 2012

I gravi avvenimenti delle ultime ore, che hanno visto coinvolti il Vicepresidente del Consiglio Regionale e una larga fetta di classe dirigente e politica del Comune di Gubbio, impongono inevitabilmente delle riflessioni. Ci troviamo in presenza di accuse molto gravi e di provvedimenti altrettanto pesanti di restringimento delle libertà personali. La magistratura, unico soggetto deputato a indagare, acquisire atti e quindi giudicare, deve fare il suo corso, ma la politica non può limitarsi a fare da spettatore. Tutto ciò al di là di stucchevoli e ipocrite prese di distanza, che tendono oggi ad abbandonare come un pesante fardello chi, fino a ieri, veniva portato ad esempio su scala nazionale, condividendone successi e vantaggi, costruiti magari sugli stessi sistemi di potere noti ma che ora vengono ripudiati, limitandosi a liquidare la vicenda come semplici responsabilità individuali. In qualità di Consigliere Regionale,  ritengo invece che in questo momento non vada sottovalutato il grave rischio per le istituzioni di un’ulteriore perdita di credibilità e fiducia da parte dei cittadini. La politica deve subito mettere in atto tutte quelle azioni a salvaguardia del ruolo delle istituzioni e che sappiano volare alto rispetto alle logiche di nascondere la polvere sotto il tappeto. Risposte che vanno trovate con uno sforzo supplementare di idee e progetti per aprire, con uomini e metodi nuovi, la complessa stagione delle riforme. Sarebbe ingiustificato e inutile, oltre che colpevole per il ruolo che come consiglieri regionali siamo chiamati a ricoprire, il ricercare semplicemente una soluzione tendente a nascondere o a minimizzare le difficoltà del momento con semplici prove di forza tra minoranze scontate e una maggioranza sospesa tra mille divisioni interne e clamorose inchieste giudiziarie. Voglio sperare che la risposta istituzionale non sia tanto quella delle dimissioni da chiedere al consigliere Goracci dal suo ruolo di Vicepresidente della massima assise regionale, al solo scopo di sostituirlo con un altro esponente della compagine di maggioranza, quanto quella di ricercare soluzioni che superino la contingenza del momento, capaci di dare risposte serie al bisogno di credibilità delle istituzioni e della politica, aprendo finalmente quel processo riformatore di cui l’Italia e in particolare l’Umbria hanno bisogno.

Sandra Monacelli

Presidente gruppo consiliare – “Casini – Unione di Centro”

Arresti “eccellenti” a Gubbio, un sistema di potere in frantumi?

15 febbraio 2012

La notizia dell’arresto del Vice Presidente del Consiglio Regionale ed ex Sindaco di Gubbio Goracci è un’autentica bomba che cade sulla nostra Regione e mette in luce il metodo di governo delle sinistre in Umbria. Il fatto che sia stato colpito non solo l’ex Sindaco, ma quasi un’intera giunta , evidenzia come ad agire non siano stati singoli personaggi ma un autentico sistema di potere che per decenni ha paralizzato la nostra Regione. Non si può certo parlare di un fulmine a ciel sereno. Scricchiolii del “sistema” già si erano avvertiti con lo “scandalo” che ha colpito la ASL 3 di Foligno. Noi siamo garantisti e perplessi in merito alla custodia cautelare che è uno strumento da usare con estrema cautela. Abbiamo fiducia nell’operato della Magistratura e delle Forze dell’Ordine, autentico baluardo a difesa di uno dei principali valori in cui Futuro e Libertà si riconosce: la legalità. Ora attendiamo fiduciosi che la Giustizia faccia il proprio corso, ma ciò che è accaduto è di una gravità inaudita, come terribili sono le accuse che vengono mosse all’ex Sindaco Goracci. E’ la denuncia di una gestione “criminale” del potere tesa a piegare i diritti dei cittadini ai propri interessi personali. Se il fatto odierno fosse accaduto con la Giunta Goracci ancora in carica, oggi ci troveremmo di fronte ad un Comune di Gubbio commissariato. Ci auguriamo che ciò che sta finalmente emergendo nella nostra Regione serva di riflessione e motivo di ravvedimento per quanti hanno per decenni affidato il proprio consenso ad una sinistra impegnata esclusivamente a gestire e consolidare il proprio asfissiante potere infischiandosene dei  cittadini e dei loro diritti !

Carla Spagnoli – Coordinatore Regionale di Futuro e Libertà Umbria

CLAMOROSO!!! ARRESTATO ORFEO GORACCI?

14 febbraio 2012

Da questa mattina girano voci che i Ros dei carabinieri nell’ambito dell’inchiesta sulle discariche avrebbero proceduto all’arresto di 9 persone tra le quali il Consigliere Regionale Umbro del Prc Orfeo Goracci. La notizia  attende conferme ufficiali, l’operazione è in corso si attendono sviluppi sulla inquietante vicenda. In questo momento i carabinieri sono in consiglio regionale per sequestrare carte e documenti.

A Goracci è stato imposto il divieto di colloquio con i suoi difensori, gli avvocati Franco Libori e Marco Marchetti, per cinque giorni. Goracci è stato anche sindaco di Gubbio e le accuse si riferiscono proprio al periodo del mandato come primo cittadino. Lo stesso Goracci, nell’ambito delle indagini coordinate dai pm Mario Formisano e Antonella Duchini, aveva ricevuto un avviso di garanzia per corruzione, concussione e abuso d’ufficio.

GUBBIO, “LO PSICODRAMMA DI FATTO”: GUERRINI MANDA IN CONFUSIONE PD E MAGGIORANZA SU QUESTIONI IDELOGICHE

27 gennaio 2012

“Senza accomodarci in appellativi che ci teniamo buoni per miglior causa, ci congratuliamo con il Sindaco Guerrini sia nel merito che nella forma riguardo la decisione di votare a favore dell’abolizione del registro delle Coppie di fatto nel proprio Comune”. E’ quanto afferma il Consigliere Franco Zaffini a margine di quanto avvenuto nel Consiglio Comunale di Gubbio. “Per quanto attiene il merito, infatti – spiega Zaffini – il registro delle coppie di fatto è uno strumento inutile, retaggio di una ideologia sterile che non serve a tutelare le convivenze secondo natura, a garanzia delle quali servirebbero ben altri strumenti, e non aggiunge niente ai già riconosciuti diritti civili costituzionali; per quanto attiene la forma, invece, chapeau per il tempismo perché ci viene il legittimo sospetto che, anticipando il voto sul registro delle coppie di fatto, la legge a tutela della Festa dei Ceri, passata anche grazie al centrodestra in Consiglio Regionale, probabilmente non sarebbe stata appoggiata da quella sinistra stizzita che oggi mette alla gogna il primo cittadino rinnegandolo politicamente”.

“Nello psicodramma collettivo che si sta consumando all’interno della maggioranza e dello stesso Pd, come ennesima dimostrazione delle idee confuse di chi ci governa – dice ancora Zaffini – a Guerrini va riconosciuto l’ulteriore merito, che ovviamente secondo il suo predecessore Goracci tale non è, di fare qualcosa di destra, in una regione dove da un lato, la destra fa ancora troppo poco per offrire una prospettiva politica alternativa, dall’altro una sinistra rabberciata si impantana in provvedimenti ideologici, prigioniera di uno schema culturale che è sempre lo stesso da sessant’anni: la convivenza è di sinistra, il matrimonio è di destra. Ridicoli!”

 

DAI CAVALIERI D’ITALIA: “PREMIO DELLA BONTA’” A GIULIO MAIRA E LUCIO UBERTINI

5 settembre 2011

Giorno di festa ieri nelle splendide sale dell’Hotel Cappuccini di Gubbio, dove alla presenza di circa 200 soci e simpatizzanti, si è svolta l’ottava edizione della tradizionale manifestazione autunnale della sezione provinciale Unci di Perugia.

Il Prefetto Gallitto e il prof. Ubertini

Quest’anno, nel solco di una consolidata esperienza, è stato deciso dal Comitato Direttivo Provinciale di attribuire la “massima distinzione” dell’Unione Nazionale Cavalieri d’Italia il “ Premio della Bontà Città di Perugia” a due illustri personalità che si sono particolarmente distinte. L’uno, il Prof. Giulio Maira,  nel campo della medicina e della neurochirurgia, e l’altro, prof. Lucio Ubertini,  nel settore della Protezione Civile, nella motivazione: per avere contribuito al miglioramento della salute dei cittadini e la sicurezza ambientale delle popolazioni.

Prof. Giulio Maira: Direttore della Cattedra di Neurochirurgia al Policlinico Gemelli dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma,

Prof. Giulio Maira

presidente dell’Associazione Nazionale Atena, raggiunge la notorietà per aver recentemente operato il giornalista televisivo umbro Lamberto Sposini e per il suo intervento nella trasmissione televisiva Superquark  di Piero Angela. Ma la sua opera  è stata molto apprezzata anche quando era direttore della seconda cattedra di neurochirurgia a Terni.

Prof. Lucio Ubertini: ordinario della facoltà di Ingegneria Idraulica dell’università La Sapienza di Roma e direttore del gruppo nazionale per la difesa dalle catastrofi idrogeologiche del Consiglio Nazione delle Ricerche e responsabile della commissione Grandi Rischi della protezione Civile.

La scelta della presidenza UNCI è stata condivisa ed apprezzata all’unanimità dei soci presenti e delle Autorità convenute, tutti hanno manifestato vivo compiacimento anche per la tradizionale atmosfera di cordialità e solidarietà che i responsabili della sezione hanno voluto imprimere alla riunione ed al convegno.

Madre Dorotea, premiata da Lucio Ubertini e Giulio Maira

Il presidente Comm. Elio Carletti, ed il vicepresidente Cav. Marcello Cavicchi, insieme al presidente onorario Prefetto Vincenzo Gallitto hanno coinvolto le autorità presenti nella cerimonia di consegna di tessere, distintivi e diplomi ai nuovi soci.

Di grande significato morale il prestigioso riconoscimento “Onore e Merito Unci” a Madre Dorotea, direttrice dell’Istituto S. Lucia di Gubbio particolarmente impegnata nell’assistenza all’infanzia disagiata.

Alla presenza del presidente nazione UNCI, Grande Uff. Ennio Radici, che nel suo intervento di saluto ha annunciato di voler proporre al Comitato Direttivo Nazionale la sezione di Perugia come riferimento per tutta l’Italia centrale, sono stati consegnati i diplomi di iscrizione  ai soci ordinari Flavio Boila, Marcello Mazzoli, Marialuisa Pettinelli, Franco Binaglia, Gino Marconi, Michele Mariucci, Andrea Pierleoni, ed ai soci simpatizzanti Maria Cristina Temperini, Sandro Mattaioli, Renato Galotto.

Carlo Del Vecchio e Maria Cristina Temperini

Molto significativa la presenza dell’assessore regionale Silvano Rometti, il sindaco di Assisi Claudio Ricci, il sindaco di Magione Massimo Alunni Proietti, il vice presidente del consiglio regionale Orfeo Goracci,.

La manifestazione che era iniziata con la Santa Messa officiata dall’assistente spirituale don Angelo Fanucci nella chiesa di Santa Lucia si è conclusa con il pranzo sociale e l’inno nazionale con l’accompagnamento musicale di Francesco Magnini.

Maltempo, l’appello di Goracci incredibilmente, completamente ignorato dall’informazione umbra

30 novembre 2010

Il consigliere regionale di Rifondazione comunista, Orfeo Goracci, a seguito del maltempo che sta interessando l’Umbria da diversi giorni, torna a chiedere alla Giunta regionale “il livello attuale di esposizione ai rischi idrogeologici in Umbria, anche con riferimento alle politiche attuate nel tempo ed agli investimenti prodotti dalla Regione, dalle Province, dalle Comunità Montane, dalle Autorità di bacino e dai Comuni interessati”. In sostanza, Goracci ribadisce quanto chiesto all’Esecutivo regionale a metà novembre attraverso una specifica interrogazione “completamente ignorata dall’informazione umbra e questo stride con quello che in questi ultimi due giorni ed in queste ore abbiamo visto e letto”.

SOCIALE: “IL TAGLIO DEI TRE QUARTI DELLA SOMMA DESTINATA ALLE ASSOCIAZIONI DECRETA LA MORTE DEL VOLONTARIATO”

21 novembre 2010

“Siamo stati tanti noi cittadini che  con la denuncia dei redditi avevamo deciso di destinare il 5×1000 ad associazioni di volontariato, ovviamente ‘riconosciute’ con statuti, finalità ed iscritte agli appositi albi. Ora, la scelta scellerata del governo ha portato a tagliare nella ‘Finanziaria’ le somme da erogare alle associazioni di volontariato facendole scendere da 400 a 100 milioni di euro. Questa scelta decreta di fatto la morte del volontariato”.  Così il consigliere regionale di Rifondazione comunista, Orfeo Goracci, che stigmatizza “la gravità della scelta che governo e maggioranza hanno fatto con l’approvazione della ‘Finanziaria’”. Goracci spiega che la sua “fortissima critica” viene espressa “proprio nella giornata – spiega – in cui partecipo nella mia città (Gubbio), alla bella, profonda e coinvolgente iniziativa del 3° incontro regionale de ‘Le  Parole Ritrovate’ in cui si affrontano le problematiche del disagio psichico che, oltre al ruolo di medici e specialisti, vede la grande ricchezza della partecipazione di tanta gente, gruppi, associazioni che sono attive in questo campo con lo spirito di condividere, conoscere, solidarizzare, aprirsi”. “Da un governo iperliberista e poco attento ai temi del sociale ed ai soggetti più deboli – spiega Goracci – non ci aspettavamo certo la luna, ma almeno di mantenere e non togliere i tre quarti di quel poco che c’è a sostegno di milioni di italiani che si impegnano nel volontariato.