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Poesia: Alla riscoperta di Sandro, il Penna

9 ottobre 2013
Sandro Penna

Sandro Penna

di Silvica Gobej 

Chi è o chi era, Sandro Penna ? “Forse”, scriveva di lui Pier Paolo Pasolini, “il più grande, e più lieto poeta italiano vivente”. Ma Penna è scontento del “Forse” , dicendo con tono lamentoso: “dicono tutti forse[1]

Chi era, dunque, e perché il comune di Perugia ha intitolato una delle sue più nuove e moderne biblioteche al suo nome? Una domanda che si pone chiunque, come me, allorché si viene a conoscenza per la prima volta con questo nome. Scopriamolo insieme allora!

La ricerca inizia come giusto che sia, dalla biblioteca Sandro Penna. Mi viene consigliato per primo,  un libro di Cesare Garboli Penna Papers nuova edizione ampliata, Garzanti editore.

Scopro così  un personaggio originale, misterioso, solitario, unico, noto per alcuni (more…)

Arte: SPOLETOFESTIVALART ENTRA NEL VIVO

14 settembre 2011

Luca Filipponi

Lo Spoletofestivalart entra nel vivo prima della staffetta finale che prevede 1500 artisti e 200 giornalisti accreditati e 150 espositori, con una triplice inaugurazione di mostre evento nella giornata di sabato 17 settembre. Infatti alle ore 11,00 presso la sala espositiva dell’ospedale di Spoleto, in collaborazione con il CREELL e presieduto da Stefania Montori sarà inaugurata una mostra dell’artista internazionale William Tode sul tema della pacificazione nazionale. I disegni sono degli inediti del maestro e sono stati eseguiti negli anni ’50 in un momento nel quale quei temi erano particolarmente sentiti. Alle ore 17,00 presso la sala comunale Orafi di Via Saffi, verrà inaugurata una mostra sulla grafica del XX secolo con l’esposizione di opere inedite del maestro Renato Guttuso e di Tono Zancanaro. In particolare verranno esposte delle opere sulla Resistenza del maestro Renato Guttuso in occasione del centenario della nascita che sarà celebrato il 2 gennaio del 2012, opere inedite e di un valore culturale eccezionale concesse in via esclusiva dalla fondazione Villa Parnaso di William Tode allo Spoletofestivalart 2011, opere facenti parte della famosa collezione “Gott mit uns” di cui in questa mostra verranno espusti alcuni esemplari, mentre una selezione più ampia sarà esposta al Chiostro di S. Nicolò dal 23 al 26 settembre nello spazio della Fondazione Villa Parnasio. Alle ore 18,00 presso il centro culturale Poli d’arte il Prof. William Tode terrà una lezione pratica sulla grafica e sull’esecuzione delle tecniche grafiche portando esempi e parti di un torchio litografico parigino del 1800 nel quale hanno lavorato artisti quali Picasso, Modigliani, Severini, Mirò.

Soddisfazione per l’evoluzione dello Spoletofestivalart è stata espressa dal presidente Luca Filipponi: “Spoleto attraverso questa manifestazione è entrata a pieno titolo nel circuito dell’arte internazionale contemporanea con una data di grande importanza cioè dal 23 al 26 settembre, in quanto è la prima data disponibile per i grandi eventi culturali dopo le ferie estive, data nella quale in passato si facevano grandi Expo in città quali Firenze e Venezia. Quest’anno si è ampliato moltissimo il percorso internazionale del festival con particolare riferimento a una notevole presenza di artisti cinesi e sudamericani.”. Nello Spoletofestivalart saranno esposte numerose opere inedite sul tema della Resistenza con particolare riferimento ai disegni di Renato Guttuso ed oli su tela di Aldo Borgonzoni, Giacomo Manzù, Giovanni March, Augusto Murer, Tono Zancanaro e William Tode, per le quali alla conferenza di presentazione saranno dati tutti i dettagli.

nella foto a destra: William Tode

Giovanni Crisostomo

11 ottobre 2009
giovanni cristomo

giovanni crisotomo

Corleone,

“ti da la capacità di guardare ed osservare la gente non come curiosità effimera.

Conversazioni…..

di Francesco La Rosa

Viaggiare per le colline di Doglio può essere bello se cerchi la serenità dei boschi incontaminati e l’atmosfera  magica di un tempo passato, ma diventa più entusiasmante trovarsi davanti ad un camino scoppiettante in compagnia di Giovanni Crisostomo.

Il “nostro” sembra capitato li per caso, e forse non sappiamo ancora perché dalla natia Sicilia e passando da Parigi,  Giovanni decide di condividere, e di trarne ispirazione, la sue emozioni di artista con un ambiente tanto intenso per la sua bellezza silenziosa  e selvaggia .

Nato a Palermo nel 1940,  già da giovanissimo esprime la sua vocazione artistica suonando chitarra classica fino a quando fu travolto dall’interesse del flamenco grazie ad una ragazza spagnola  che gli  regala un disco, un 45 giri, con brani di flamenco dell’artista Nino Riccardo.

L’interesse per questa nuovi ritmi  lo porta in Spagna alla ricerca di spartiti  musicali, praticamente introvabili in Italia dove quel tipo di musica era accostato alla tradizione gitana, ed  in Francia dove approfitta della sua capacità di esprimere il flamenco per guadagnarsi qualche soldo per sopravvivere. Ancora oggi resta la sua grande passione.

Vissuto a Corleone negli anni ’50, si sente “cresciuto in fretta” , Corleone , dice, “ti da la capacità di guardare ed osservare la gente non come curiosità effimera, ma come modo di rapportarsi con essa, e tutto questo ha sviluppato una ipersensibilità verso tutto ciò che è nuovo e di intimo che accompagna ogni abitante del luogo facendomi capire ancora oggi quanto la realtà fosse superiore all’immaginazione e dove ancora le coppole ed il mantello a ruota erano simboli già decaduti di una Sicilia  che il resto del mondo avrebbe malconosciuto. Questa ipersensibilità mi fa capire, quando sono al cospetto di un fatto non chiaro, che essere legati a quei  sentimenti è ancora oggi un valore.”.

Da questo mi viene difficile capire come l’arte abbia potuto condizionare e influenzare la sua vita in maniera cosi intensa e coinvolgente, ma la sua risposta, accompagnata da un sorriso amaro e insieme ammiccante, svela la sua sicilianità … ”non lo so”,  è la sua risposta, accompagnandola da una citazione di Calvino, “i grandi dolori, come le grandi gioie, sono muti”.

Un attimo si silenzio, infatti. ci separa come un impenetrabile muro nero di pietra lavica dell’Etna, e a questo punto ricordandomi di essere siciliano anche io, mi viene voglia di “prendere la coppola e andare via”, invece mi attacco disperatamente alla crostata  che  in ossequio alla straordinaria tradizione di ospitalità siciliana mi viene offerta, per pensare ad una nuova domanda, ma guardandolo negli occhi ho l’impressione che lui creda di essersi liberato di me, infatti continua a tacere e sorridere, ma poi con fare benevolo, si alza e mi invita a visitare il suo studio al piano inferiore. Dopo pochi istanti, la rivelazione, nonostante la grande confusione dello studio, mi trovo al cospetto di immagini e colori che pochissime persone hanno avuto il privilegio di ammirare, opere di grande dimensione, anche 2 metri per 3, e dipinti più piccoli, non firmate a differenza di una raccolta di venti piccoli di cm 25 x 35,  realizzati con tecnica mista su carta, dove ogni immagine rappresenta un racconto che è nella mente dell’artista…storia 10…..sole e verità…. ecc. che con la collaborazione della poetessa tedesca Linde… saranno oggetto di un libro di  prossima pubblicazione, e che portano la sua firma. Colori forti, intensi, ispirati oltre che dallo straordinario istinto creativo, e qui la rivelazione, ultimamente anche dall’ascolto musicale delle esecuzioni del maestro Fernando Grillo.

Particolare impressione desta un’opera di grandi  dimensioni m 3,20 x 1,80 dedicata al balletto “Enfant e Sortilege” di Ravel e ispirata dai disegni di bambini provenienti da diverse parti d’Europa, e di un altro di dimensioni leggermente più contenute ispirato da un famosissimo dipinto di Guttuso “ Il Merlo” e una natura morta che ricorda il pittore fiammingo del ‘700 David Dehem dal quale aveva avuto ispirazione addirittura Matisse.

Opere che nella essenzialità raffigurativa cercano di eliminare dai soggetti il superfluo, e che esprimono attraverso i colori una grande musicalità e che si rifanno a “l’Odisseo” l’eroe omerico di Joice e a quello nascosto di Kafka.