Quando la vita mette in moto le paure, le difese, i sensi di colpa, la spossatezza, la disperazione, si ha il diritto di dire basta, incitando ad esercitare la libertà che fa scegliere la serenità e la sicurezza senza pensare che non ci sono vie d’uscita e che quello che ci circonda sia immutabile. Il popolo siciliano, popolo forte e generoso, figlio di tante civiltà che ne hanno arricchito la storia e sviluppato l’accoglienza e la solidarietà, oggi ha il diritto di dire basta, la nostra storia non può accettare che l’accoglienza della Sicilia si trasformi in campo profughi d’Europa , dovuto ai continui sbarchi di migranti molti dei quali positivi al covid-19. Gli sforzi e i sacrifici dei siciliani meritano rispetto , strutture indecorose, lesive della salute e della dignità umana hanno decretato lo stato di emergenza in Sicilia. Al di là della variabilità dei giudizi, non esistono dubbi sul fatto che il migrare ha interessato tutti i popoli seppur con modalità non omogenee, la Sicilia a livello nazionale ma anche internazionale è conosciuta come l’isola dell’accoglienza, ciò nonostante nessuno può far fronte agli sbarchi continui, neanche la Sicilia, il rifiuto non è razzismo e il falso buonismo non è la soluzione efficace per un esodo che ha assunto connotati seri per la sicurezza e la salute dei siciliani e degli stessi immigrati.
Nell’ordinanza di sgombero di tutti gli hotspot firmata dal Presidente Musumeci, noi riscontriamo il coraggio di dire basta atto a tutelare la salute e ad evidenziare le maggiori criticità riscontrate nel corso degli ultimi mesi all’interno dei centri che nascono con la funzione di ospitare le persone per pochi giorni. A dire il vero, un principio giuridico recita che il presidente della Regione Sicilia, nonostante l’articolo 31 dello Statuto non può sgomberare gli hotspot perché sono diretta competenza delle prefetture e dunque del Ministero dell’Interno. L’ordinanza è nulla! Musumeci però non si arrende e non intende retrocedere, continua a chiedere rispetto per la Sicilia, negli hotspot non entra più nemmeno uno spillo, il distanziamento sociale non esiste e aumentano i focolai. Il governo intende violare i suoi stessi decreti? Intanto nell’attesa che qualcuno si assuma le proprie responsabilità, il governatore siciliano respinge le banalità, le frasi scontate, ci mette la faccia, stavolta con il piglio vivo del vero condottiero, convinto di riuscire a guidare la Sicilia in un momento così fragile e a sfidare il silenzio e l’indifferenza che mortificano la nostra terra. È il coraggio di dire basta che consolida l’orgoglio siciliano, dignitosamente composto nel ruolo di un presidente che non accetta di essere relegato all’angolo e che alle tante richieste di aiuto della sua gente risponde con un atto di forza che serve ad attestare competenze e responsabilità. Una decisione dettata dal coraggio e da un pizzico di follia, quella che non distrugge, bensì quella che conduce un uomo a compiere il passo al di là dei propri limiti, nella consapevolezza che la sua ordinanza è illegittima, sul piano della politica migratoria non vale una cippa, ma vale eccome sul piano dell’emergenza sanitaria. Il coraggio mostrato ci fa venire in mente la storia del paladino catanese Uzeta, simbolo della capacità di riscatto del popolo siciliano.
Francesco la Rosa e Mariella Cutrona