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IL SAIO AD ASSISI. ITALO DURANTI PROTAGONISTA DI UNA PERSONALE ISTITUZIONALE ALLE LOGGE AD OTTOBRE

23 settembre 2017

Italo Duranti, Il Saio, particolare (4)Da Montichiari ad Assisi.

Sembrano lontani quegli anni Settanta, quando, Italo Duranti, imprenditore franco- monteclarense, ha iniziato, per pura passione e spirito di creatività, a lavorare in ferro le sue prime sculture.

Tutto questo, da tre anni, è diventata una vera e propria professione con un’officina d’arte, mostre importanti in Italia e all’estero, concorsi vinti e cataloghi di prestigio che parlano della sua ricerca.

La prima mostra di prestigio, recente, fu nel 2015,“Spiritualità oggi lungo le vie francescane”, un progetto di cui è autore e curatore Giammarco Puntelli. In quel caso tre erano le sculture nel Museo di Rocca Flea a Gualdo Tadino. (more…)

Domenica 16 ottobre a Magione si terrà la Giornata del Bersagliere

14 ottobre 2011

Giornata di festa domenica 16 ottobre a Magione con la tradizionale Giornata del Bersagliere organizzata dall’Associazione nazionale bersaglieri, sezione Quinto Chiodini che quest’anno si tiene in occasione del quindicesimo anniversario dell’inaugurazione del monumento  a loro dedicato. Il programma della giornata prevede il raduno dei bersaglieri, alle ore 10, in piazza Matteotti a cui farà seguito la deposizione di una corona al Monumento dei Caduti. Alle ore 11 Santa messa presso la chiesa parrocchiale e, a seguire, sfialta verso il monumento al bersagliere. Per l’occasione sarà presente la fanfara regionale umbra legata in maniera particolare a Magione

La Fanfara Regionale Umbra nasce, infatti, per un caso fortuito nel 1989 quando l’Associazione bersaglieri in congedo di Perugia chiamò la banda di Magione e Soccorso a suonare per commemorare il rientro nel Paese della salma di un ex-bersagliere. In quell’occasione l’allora Maggiore Mariani rimase particolarmente colpito da alcune esibizione della banda tanto da convincere l’allora presidente Marsilio Rapini e Italo Cosci a dare origine al primo gruppo della fanfara cui seguirono l’inserimento di componenti di altre bande provenienti da Ponte Felcino, Passignano, Costano e Panicale. Cosa unica tra le 50 fanfare italiane in congedo la fanfara regionale Umbra vede la presenza nelle sue fila di cinque “Gigogin” .

Bocchino: “Tu, Gianfranco, sei il protagonista della Terza Repubblica”

8 novembre 2010

“Tu, Gianfranco, sei il protagonista della Terza Repubblica”. Così sabato Italo Bocchino, dal palco di Perugia ha incoronato Fini. Ma se quella che è uscita dalle parole del discorso di ieri di Fini è la Terza Repubblica, ci tenevamo la prima.

Giorgio Stracquadanio

di Giorgio Stracquadanio

Dopo aver promesso traguardi “oggi impensabili”, ieri Fini si è espresso secondo la peggior logica partitocratica. Ha chiesto la “crisi al buio”, ha proposto una “nuova formula” con l’ingresso dell’Udc nella maggioranza in una tardiva versione a quattro della Casa della Libertà, ha invocato un “nuovo programma”, ha evitato soltanto di evocare un diverso presidente del Consiglio solo perché ha voluto evitare una provocazione tanto sfacciata. Ma i nostalgici non disperino: se si seguisse la strada proposta da Fini, un minuto dopo le dimissioni di Berlusconi inizierebbe il pressing sull’opportunità di un cambio di premiership. Ed è per questo che Silvio Berlusconi fa bene a respingere la polpetta avvelenata della “proposta” partorita da Fini. Non tanto perché Palazzo Chigi sia proprietà del Cavaliere, ma per il fatto ineludibile che è stato il popolo, in libere elezioni, a incoronare capo del governo Silvio Berlusconi, e se qualcuno deve mandarlo a casa è, guarda un po’, ancora una volta il popolo in altrettanto libere elezioni. Fini, invece, figlio naturale della Prima Repubblica – l’unica che conosce veramente avendo egli rinunciato da tempo a fondare la Seconda solo perché ansioso di entrare nell’arco costituzionale con il beneplacito degli ex-comunisti – ha parlato ieri un linguaggio che non sentivamo dagli anni 80 dello scorso secolo e che pensavamo avesse come ultimo epigono quel Marco Follini, passato da vicepremier di un governo Berlusconi a senatore di Veltroni, Franceschini e Bersani. Nel discorso di Fini di domenica il voto del 2008 è definitivamente archiviato, Futuro e Libertà – come scrive oggi Pierluigi Battista sul Corriere della Sera – diventa “una forza politica vera, proiezione di un’anima autentica del centrodestra italiano” anche se non ha mai preso un voto che sia uno nelle urne, il programma  approvato dagli elettori è ridotto ad un pezzo di carta da mandare al macero e  gli accordi con cui ci si è presentati alle elezioni considerati alla stregua di parole da marinaio. Gianfranco Fini è oggi l’espressione più compiuta del vecchio trasformismo italiano, del più elitario parlamentarismo da Casta, perché almeno i partiti della prima Repubblica i voti – anche se pochini in qualche caso – li avevano presi. Mentre Gianfranco Fini ha preso un po’ di parlamentari dal centrodestra – eletti per sostenere un leader, un programma, una coalizione – e li sta portando a spasso per le praterie del gioco partitocratico del “ritiro della delegazione” in cui ministro e sottosegretari “rimettono il mandato nelle sue mani”, per poi percorrere i meandri di un “appoggio esterno” al governo, nei cui confronti si avrebbero poi le “mani libere”. È evidente quali siano i ghost writer di Fini: Aldo Moro, Enrico Berlinguer, Arnaldo Forlani, Giulio Andreotti e i loro epigoni. Con il suo discorso Fini ha voluto ergersi a impresario del purtroppo mai chiuso  “teatrino della politica”. Siamo alle comiche Finali grazie ai saltimbanchi di Futuro e Libertà, pronti – appunto – a saltare dal banco in cui li aveva collocati il popolo, a quelli di chi le elezioni le aveva perse.

CONDOGLIANZE

26 ottobre 2010

La Redazione di goodmorningumbria si associa al dolore dell’amico Stefano Vinti per la scomparsa dell’amato padre Italo.

La camera ardente sarà allestita presso la sede regionale della CGIL di Perugia in  via del Macello alle ore 10,30