Posts Tagged ‘mafia’

PERUGIA: GESENU in odor di Mafia

28 ottobre 2015

gesenuLa notizia:

Gesenu, notificata interdittiva antimafia per gli affari in Sicilia

La decisione, notificata lunedì ai vertici di Gesenu,  prende le mosse dal provvedimento antimafia che inizialmente è stato notificato alla società Oikos, che faceva parte di Simco (di cui fa parte anche Gesenu), per rapporti economici ritenuti vicini ad ambienti criminali mafiosi. Simco estromette Oikos dal consorzio ma non basta e il prefetto di Catania conferma (more…)

‘NDRANGHETA: CRONISTA, MINACCIATO IN UMBRIA DA UN APPARTENENTE A UNA FAMIGLIA MAFIOSA

13 ottobre 2015

“Stavo facendo una inchiesta in Umbria a Terni. Ci trovavamo nei pressi della casa di questa persona che ha malgradito la mia presenza e mi ha invitato ad andare via con minacce ‘tangibili’.  Ci sono state intimidazioni e gesti  abbastanza chiari e parole inequivocabili. Si trattava di un uomo appartenente a una nota famiglia di ‘ndrangheta di Reggio Calabria residente in quella città. Città dove fu arrestato anche un altro famoso ‘ndranghentista,  noto come il poeta a capo, secondo alcune sentenze della omonima cosca di Palmi. L’Umbria è una terra in cui le cosche sono molto radicate come dimostrano diverse indagini. E non mi stupisce che molti risiedano la”.

Lo ha rivelato Michele Inserra, capo servizio del Quotidiano del Sud e noto al grande pubblico anche per i suoi numerosi servizi scottanti realizzati per il programma ‘Storie Vere’, format condotto da Eleonora Daniele su Rai Uno, intervistato da Klaus Davi per il programma KlausCondicio.

Purtroppo si impara a convivere con la paura, è la tua inseparabile compagna di viaggio se decide di lavorare senza omettere nulla. Io provengo da Napoli  e per anni mi sono occupato di camorra in zone difficili dell’area stabiese e vesuviana. Io come altri colleghi in Calabria siamo spesso oggetto di minacce per avere svolto il nostro lavoro, per aver semplicemente raccontato fatti e personaggi. Taluni episodi non vengono resi pubblici per motivi di indagini. Gli investigatori e la Procura devono fare il proprio lavoro a trecentosessanta gradi e in assoluta serenità. Non mi definisco giornalista anti mafia. Cerco di fare soltanto il mio lavoro”.

COME UN MACIGNO: IL M5S PERUGIA SULL’INCHIESTA QUARTO PASSO E IL RADICAMENTO DELLE MAFIE IN UMBRIA

31 dicembre 2014

logo m5s perugiaCome un macigno gli arresti per ndrangheta,  effettuati dai  Carabinieri del Ros in questi giorni, hanno risvegliato quelle coscienze che sapevano, ma in fondo negavano un’evidente realtà che andava sempre più delineandosi in tutti questi anni.

Sentire parlare di ndrangheta in Umbria, sembrava quasi una barzelletta; in quell’Umbria considerata ancora come un’isola felice, ricca di risorse e di attività imprenditoriali floride, dove la gramigna malvagia delle mafie non avrebbe mai radicato. (more…)

MAFIA IN UMBRIA: TENIAMO ALTA LA GUARDIA!

14 giugno 2013

Riceviamo e pubblichiamo

Ancora una volta giungono notizie di “strane” azioni criminali ai danni di attività commerciali umbre, relegate in secondo piano tra le pagine di cronaca cittadina: l’ultima risale a ieri, con un bar di Ponte Felcino seriamente (more…)

BRINDISI: E’ IL GIORNO DELLA VERGOGNA, FORSE E’ GIUNTO IL MOMENTO CHE QUALCUNO VADA A CASA DEFINITIVAMENTE O SARA’ TROPPO TARDI

19 Maggio 2012

Mai si era giunti a tanto, mai si era caduti così in basso, mai si era arrivati a colpire un gruppo di adolescenti nella loro scuola, con un attacco perpetrato con un ordigno che è degno solo del più abietto degli esecutori e di una vigliaccheria senza pari; per uccidere e ferire dei pacifici studenti, che sono li per prepararsi al loro futuro, per studiare cercando di concretizzare il loro avvenire, il loro lavoro la loro esistenza; spazzando via con una esplosione il loro sorriso, la loro innocenza ogni loro certezza o speranza, dipingendo sui loro volti il terrore la disperazione il sangue la (more…)

Brindisi, tutti parlano di mafia, ma siamo sicuri?

19 Maggio 2012

Oggi l’Italia è in mano a due opposte fazioni, ambedue a loro modo pericolosissime per il popolo italiano. Di contorno, vi è una criminalità organizzata e un terrorismo strisciante, che con attentati dinamitardi vengono usati da ambedue le fazioni, per condizionare l’opinione pubblica ed inviare messaggi a chi li può decodificare. Quindi siamo tornati alla mai sopita strategia della tensione. Piazza Fontana, Bolonga, ecc. ecc. ora Brindisi. A chi è diretto il messaggio? A cosa si riferisce tale messaggio? Possibile che la politica non riesca a dialogare civilmente in questa Italia del 2012? Diceva Paolo Borsellino: “Politica e mafia sono due poteri che vivono sul controllo dello stesso territorio, o si fanno la guerra o si mettono d’accordo”. Sbagliava di poco, ci aveva quasi azzeccato, solo che aveva trascurato l’enorme doppiezza della politica e l’uso che questa fa della mafia e degli occasionali terroristi.

Stelio Bonsegna

 

La Sicilia si muove verso la legalità, a San Giovanni La Punta(CT): nuovo presidio antimafia “Rita Atria”

24 marzo 2012

Il Liceo Scientifico “Ettore Majorana” di San Giovanni La Punta al centro di una nuova sfida per la legalità. Inaugurato il 12 Marzo il nuovo presidio antimafia dell’associazione “Libera” dedicato a Rita Atria, testimone di giustizia italiana durante gli anni novanta. Per la prima volta la lotta alla mafia sbarca in una scuola etnea. «Il nostro percorso è iniziato 2 anni fa – ha affermato il giovane Fabio La Rosa, referente e presidente del nuovo presidio – grazie al contributo attivo nel riutilizzo dei terreni confiscati alla mafia e concessi in gestione all’associazione Libera». «La lotta antimafia – continua nell’intervento – non ha colore politico, ma è una battaglia esclusivamente culturale». «Un punto di partenza per riempire il divario sempre più preoccupante che si è venuto a creare tra i giovani e la giustizia» ha dichiarato invece la presidentessa dell’ASAAE, Associazione Antiracket e Antiusura Etnea, Gabriella Guerini.

Tra gli altri interventi: Dario Montana, fratello del commissario Beppe Montana (ucciso dalla mafia); Gianni Notari, ex direttore del Centro Arrupe di Palermo, adesso parroco di Catania; Giuseppe Strazzulla , coordinatore provinciale di “Libera”. Alla fine dell’incontro offerti i prodotti di “Terra Libera“, realizzati grazie al lavoro di tanti giovani nei terreni confiscati ai boss mafiosi e dati in gestione all’associazione “Libera”. Si apre ufficialmente una nuova pagina ricca di contenuti, progetti e sogni portati avanti da un gruppo di ragazzi, quelli del Liceo “Ettore Majorana”, che intendono avviare una svolta culturale incisiva nel territorio e nella scuola etnea.

FAUSTO CARDELLA: “ PER COMBATTERE LA MAFIA LA REPRESSIONE NON BASTA: LA SOCIETA’ CIVILE DEVE DARE LA SUA RISPOSTA”

23 dicembre 2011

IL PROCURATORE FAUSTO CARDELLA OSPITE D’ONORE ALLA SCUOLA G.RECHICHI DI PERUGIA

Un’aula magna gremita di studenti e non solo quella dell’ITIS “A. Volta” di Perugia, per il tanto atteso incontro con il Procuratore della Repubblica di Terni dott. Fausto Cardella. L’evento: “Indifferenti o corresponsabili? Mafie e illegalità in Umbria” è stato organizzato dal Presidio della Scuola “G. Rechichi” in collaborazione con l’associazione Libera Umbria. A introdurre la conversazione con il celebre magistrato sono state, in ordine di apparizione, la vice preside prof.ssa Paola Maurizi, la quale ha ringraziato l’associazione Libera per il suo impegno nel programmare nel territorio italiano percorsi didattici e corsi di formazione rivolti ai docenti sul grande tema della legalità, e in particolare, dell’antimafia sociale. A seguire l’intervento della Prof.ssa Antonella Guerrini del Presidio Scuola ‘G. Rechichi’ di Libera che, tra le altre cose, ha ricordato che nel corso dell’anno saranno dedicate tre giornate speciali precisamente nei mesi di gennaio, febbraio e marzo, che vedranno protagonisti i ragazzi di molte scuole della provincia di Perugia, chiamati a esprimersi su tematiche specifiche quali: mafie e illegalità in Umbria, schiavitù sessuale e la Memoria. “Non esiste una mafia buona (intesa a proteggere donne e bambini ) e una cattiva.” Ha esordito chiaro l’autorevole magistrato. Questo immaginario è venuto fuori da opere letterarie come il famoso romanzo ‘Il padrino’. Nella realtà sono tutte sciocchezze. – Prosegue- “Il messaggio è un inganno: i mafiosi sono uomini vigliacchi. Il solo coraggio del mafioso si mostra nell’agguato. “Il procuratore Cardella ha ricordato poi la figura di suo nonno, ingegnere minerario e direttore di miniera e di com’era viva al tempo la paura della mafia che governava e controllava i lavoratori nell’interesse dei proprietari e dei possidenti terrieri. E di come gli ripetesse spesso che con la mafia “Non bisogna mangiarci nello stesso piatto” frase simbolica ma densa di significato e intesa a non chiedere agli uomini mafiosi né favori, né regali. “Una regola aurea- prosegue Cardella – che salvava la coscienza e la vita in determinati casi”. Proseguendo nel suo seguitissimo discorso (principalmente rivolto ai giovanissimi ascoltatori che in lo seguivano con estremo interesse dalla platea) ha poi ripercorso, a brevi e tratti, la sua importante e personale esperienza giudiziaria dagli inizi della carriera in magistratura nella città di Trapani, quando da giovane prestava servizio allo Stato nella sua terra di origine, la Sicilia. Terra di grandi eroi indimenticabili come i giudici Falcone e Borsellino. In particolare, ha tratto spunto da alcuni episodi accadutigli durante i suoi primi anni di formazione per rivelare al pubblico presente in sala quanto sia stato (ed è ancora) drammatico e complesso e diffuso il senso dell’omertà. Ha inoltre espresso quieto apprezzamento per la situazione ‘apparentemente tranquilla’ che vige in Umbria. Ma non bisogna abbassare per questo la guardia poiché la regione rappresenta, come da recenti notizie di cronaca, un luogo fertile e pericoloso per il proliferarsi di “sporchi affari come il riciclaggio o per nascondere i latitanti “. Esperienze e testimonianze preziose e dirette quelle del Procuratore Cardella, facenti parti della sua vita, e che hanno nel tempo, inciso nel profondo nell’animo di un’ancora, e soprattutto, sempre giovane magistrato forgiandolo e dandogli quel senso di rigore, sobrietà e marcato impegno necessario a distinguere la realtà dei fatti. Riflessioni e considerazioni hanno animato la seconda parte dell’incontro costruendo e rafforzando tra i presenti, idee, buoni propositi e convinzioni sul tema della legalità. Un lungo, unanime e sentito plauso da parte delle scolaresche accorse ha fatto da coda salutando, e confermando, l’amata popolarità di questo valente magistrato che si sta avvalorando, sempre di più, come un simbolo e punto di riferimento per le nuove generazioni.

Rosita Giulian  – giornalista freelance

http://www.rositagiulian.com

INFILTRAZIONI MAFIOSE, AUDIZIONE DEL SINDACO DI PERUGIA E PRESIDENTE DELL’ANCI WLADIMIRO BOCCALI IN COMMISSIONE ANTIMAFIA

4 ottobre 2011

“ACQUISIRE MAGGIORI INFORMAZIONI SULLE CESSIONI DI ATTIVITÀ E STRUMENTI LEGISLATIVI PER LIMITARE LE GARE AL MASSIMO RIBASSO”

Audizione in Commissione Antimafia del presidente dell’Anci, e sindaco di Perugia, Wladimiro Boccali. “Le amministrazioni locali sono molto preoccupate – ha detto Boccali – perché in un momento di crisi come quello attuale, dove all’irrigidimento del sistema creditizio che mette in difficoltà le imprese si aggiungono le difficoltà dei Comuni nel gestire il patto di stabilità, si crea il terreno propizio per le infiltrazioni mafiose”. Per Boccali è necessario che le amministrazioni siano messe in grado di “monitorare quanto più possibile i passaggi di licenze” e, al proposito, “l’Anci vuole fare entro l’anno un seminario per evidenziare a tutti gli amministratori le normative che già ci sono. In quella sede – ha aggiunto – potremo ragionare anche su come gestire le risorse per le opere pubbliche, concentrando tutto sulla ‘stazione appaltante’. Serve anche – ha aggiunto – una legge sui lavori pubblici che limiti la pratica di gare al massimo ribasso, altro elemento che
inevitabilmente comporta il rischio di infiltrazioni mafiose”. Boccali ha spiegato come, anche nella vicenda giudiziaria emersa relativamente all’area ex-De Megni di Ponte san Giovanni, la proprietà del titolo sia rimasta all’impresa originaria, la Palazzetti costruzioni, che però, “trovandosi in difficoltà, ha compromesso l’immobile con altre imprese, fatto che ora è oggetto di indagine giudiziaria, senza che vi sia stato alcun obbligo di comunicare all’Amministrazione comunale i vari passaggi in atto e restando nel contempo proprietaria. Da qui la necessità di strumenti per monitorare i cambi di proprietà mentre avvengono, che al momento i sindaci non hanno”.