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QUEI FIGLI DI NESSUNO CHIAMATI LAVORATORI

24 gennaio 2012

di Ciuenlai

E’ cominciata l’informativa (perché la chiamano trattativa?) sulla controriforma del mercato del lavoro. Da quel tavolo emerge una cosa. Mentre le lobbies hanno chi li difende e mostrano, in piazza, la loro forza, i lavoratori dipendenti sono stati ormai abbandonati da tutti pur essendo l’oggetto principale di questa riorganizzazione sociale ed economica. Sono diventati figli di nessuno. Non hanno più un grande partito di riferimento. Salvo la Fiom e qualche timida dichiarazione della Cgil i “loro” sindacati non hanno aperto nessun contenzioso e nessuna battaglia a favore di coloro che dovrebbero rappresentare ed in difesa dei loro interessi. Quando quel tavolo sarà chiuso, la principale missione di Monti (che non è quella economica) sarà compiuta. Per capire vediamo in sintesi come si sta velocemente evolvendo la situazione:

Prima di Monti Il Lavoratore dipendente aveva :

1) Una pensione decente dopo 40 anni di lavoro

2) Possibilità di ammortizzatori lunghi in caso di crisi dell’azienda

3) Possibilità di ricorrere all’art.18 contro i licenziamenti senza giusta causa

4) Contratto collettivo nazionale di lavoro

5) Coperture assistenziali

Dopo la prima manovra Monti il Lavoratore dipendente Ha :

1) Possibilità di ammortizzatori lunghi in caso di crisi dell’azienda

2) Possibilità di ricorrere all’art.18 contro i licenziamenti senza giusta causa,

3) Contratto collettivo nazionale di lavoro (ma già non per tutti)

Dopo la Controriforma del mercato del lavoro

Il lavoratore dipendente “non avrà”. Verrà semplicemente abolito come categoria. Sarà reintrodotta quella di schiavo, ripescando, in omaggio alla modernità, alcune norme del diritto romano tanto care alla Mercegaglia e ai suoi amici. Verranno così eliminati i privilegi di chi lavora in fabbrica o percepisce un salario. Tutti, per equità, dovranno essere equiparati con la condizione degli immigrati. Perché come va ripetendo la “Draculina degli operai” la Ministra Foriero ”siete tutti fratelli, sarete tutti uguali”. Il fascicolo del Governo si intitola infatti “l’integrazione sotto i ponti”.

 

ECONOMIA UMBRIA, Capitani coraggiosi cercansi

20 settembre 2011

Emma Marcegaglia

La fotografia dello stato dell’economia umbra che emerge dai dati del Centro Studi Confesercenti presentati al meeting di S. Martino in Campo,  indica una previsione di aumento del PIL regionale dello 0,9% nel 2011, che scende allo 0,6% nel 2012, mentre i consumi dovrebbero attestarsi al + 0,8% quest’anno e scendere allo 0,5  nel prossimo. Per gli investimenti si prevede lo stesso trend: +1,6% nel 2011 e +1,1% nel 2012. In questo contesto locale e con lo scenario macroeconomico che ci sovrasta, la barca dell’Umbria sembra  incontrare molte difficoltà nel muoversi nel mare magnum del mercato globale e servono capitani coraggiosi che possano guidarla  nella tempesta. Capitani coraggiosi significa leader carismatici e con una visione chiara, sia nella politica, che nella classe imprenditoriale, che nelle altre parti sociali. Ieri mattina si è riunito il tavolo generale dell’Alleanza per l’Umbria che ha proposto le linee guida di un piano per portare  l’Umbria fuori dalla crisi, promuovendo una serie di riforme strutturali, ma nel contempo   destinando le risorse provenienti dai risparmi conseguiti con la nuova “regione light” e dai fondi strutturali europei, a misure per favorire la crescita e lo sviluppo delle imprese e creare nuova occupazione.

Ci auguriamo che l’Alleanza per l’Umbria riesca a trovare le condizioni per attuare in concreto ed in tempi brevi, questo programma, con la collaborazione di tutte le forze sociali ed il contributo di tutti i partiti, di maggioranza e d’opposizione. In questi giorni, sul fronte del mondo delle imprese, sono  tornati alla ribalta delle cronache due campioni dell’imprenditoria umbra come Gianluigi Angelantoni e Brunello Cucinelli. Il primo ha inaugurato la scorsa settimana  a Massa

Gianluigi Angelantoni

Martana (alla presenza tra gli altri della presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, della presidente della Regione Catiuscia Marini e del premio Nobel Carlo Rubbia) il nuovo stabilimento della Archimede Solar Energy, una joint -venture del Gruppo Angelantoni Industrie con la multinazionale tedesca Siemens (socia al 45%) al momento il solo produttore mondiale di un tubo ricevitore a tecnologia parabolico-lineare per centrali solari termodinamiche. Si tratta di un caso da manuale di management, che costituisce un benchmark importante per l’imprenditoria umbra: Gianluigi Angelantoni è un imprenditore tuderte  di seconda generazione, che sta gestendo ottimamente anche il nuovo passaggio generazionale, coniugando i valori del capitalismo familiare con quelli della cultura manageriale: alla guida della nuova società ci sono infatti la figlia Francesca, amministratore delegato ed il direttore generale, Learco Cagiola. Il progetto ha richiesto un investimento complessivo di 50 milioni di euro, interamente coperto dai soci privati, ma il pubblico ha fatto la sua parte creando le condizioni per l’insediamento: il sito di Villa S. Faustino è stato infatti bonificato a cura della Regione con un investimento di 12 milioni di euro. La nuovissima tecnologia sviluppata è frutto della collaborazione tra l’ENEA, che ha sviluppato la tecnologia di base,  e la R&S di ASE, che ha perfezionato i processi e ideato nuovi brevetti. Ma Gianluigi Angelantoni oltre che coordinare le numerose aziende del Gruppo, si è sempre fortemente impegnato anche a favore dello sviluppo della comunità, con ruoli importanti all’interno di Confindustria, come  vice presidente del Kioto Club e come fondatore e consigliere del Planet Life Economy Foundation. Attualmente ha assunto anche la presidenza del Centro Estero dell’Umbria.

Brunello Cucinelli

Se il sogno di Gianluigi Angelantoni di realizzare un progetto sociale che coniughi industria e ambiente si è appena concretizzato, anche Brunello Cucinelli sembra voler realizzare un nuovo sogno: il rilancio di Ellesse, lo storico marchio dell’abbigliamento sportivo  creato nel 1959 da Leonardo Servadio. Un ritorno al passato per lui, che ha esordito nel mondo della moda proprio come modello per Ellesse, una sfida che richiederà forti investimenti oltre che in creatività  anche in marketing e distribuzione, che potrebbe riportare Ellesse (che non dimentichiamo che negli anni 60 e 70 è stata per il nostro territorio il secondo datore di lavoro dopo la Perugina) tra i marchi leader del mercato globale dell’abbigliamento sportivo. Per Perugia e per l’Umbria, per i tanti giovani che chiedono di essere messi alla prova nel mondo del lavoro, cercansi altri capitani coraggiosi che vogliano investire ancora nel futuro della nostra regione e politici illuminati che creino le condizioni per attrarre in Umbria nuovi investitori, anche dall’estero.

Alberto Mossone                                                                                 alberto.mossone@gmail.com

Rifondazione comunista Perugia: Stamattina abbiamo contestato la Marcegaglia

14 settembre 2011

Ci siamo stati perchè cogliamo un elemento positivo nella mobilitazione della Cgil contro l’articolo 8 della manovra del governo che manomette di fatto lo Statuto dei diritti dei lavoratori. In Umbria e nella nostra provincia  le ricadute della crisi sui lavoratori, sul sistema d’istruzione, sull’Università e sull’apparato produttivo stanno determinando un allargamento pesante della povertà. Dopo lo sciopero generale e alla vigilia della grande mobilitazione del 15 ottobre, Rifondazione comunista e i Giovani Comunisti di Perugia insieme alla Cgil e ai lavoratori hanno “accolto” la Marcegaglia con un sit-in improvvisato contro la manovra e contro la manomissione dello Statuto dei diritti dei lavoratori.

Enrico Flamini, Segretario Provinciale Prc-FdS Perugia

Andrea Ferroni, Coordinatore Provinciale Giovani Comunisti Perugia

IL PARADISO DELLE BUGIE

24 settembre 2010

di Ciuenlai

Siamo avanti, ma non è consolante. Oggi gran parte dei giornali segnalano, quello che abbiamo discusso alcuni giorni fa nella nota “Giochi di Potere”, dedicata ai perché della rottura Veltroniana e alla famosa commissione per le candidature alle elezioni. Vi faccio una breve rassegna stampa che conferma quelle tesi e quelle notizie che del resto, venivano da attendibilissime fonti romane:

Corriere della Sera
– “Ecco che si arriva al sodo, ossia le liste, che si stanno già preparando. Ed è su questa materia che il Pd si avviterà e si dividerà”.

Il Fatto Quotidiano
– L’oggetto del contendere sembra quello della protezione delle proprie posizioni, leggi cariche e di quelle dei rispettivi sostenitori, mentre la legislatura precipita verso elezioni ravvicinate e posizionamenti in vista delle ricandidature”.

Il Foglio – “Veltroni, così come Fioroni potrà partecipare al tavolo delle candidature, dicono vari dirigenti del Pd, che è l’unica vera posta in gioco”. Il lingotto, la vocazione maggioritaria, il partito che non sfonda. Balle!
Alla riunione tutti canticchiavano in coro : “la vita è un paradiso di bugie quelle mie , quelle tue…..”Intanto La Repubblica parla di Bonanni come traghettatore dei cattolici e dell’area nel terzo polo e il Manifesto riporta, in una intervista a Tal D’Ubaldo uomo di Fioroni, il senso della vicinanza di questa parte alla Cisl, contro la Cgil : “non si può tornare a definire il confronto tra le parti sociali con il vecchio vocabolario della lotta di classe”. Politichese che però uno degli …”oni” (Gentiloni) spiega su Repubblica “Non dobbiamo essere il partito della Cgil contro Confindustria” e per questo propone su suggerimento di quel collaboratore politico della Marcegaglia che va sotto il nome Ichino “la contrattazione libera per le aziende”. Mi spiegate che ci azzeccano questi con la sinistra? Se ne vogliono andare? Aria!