Posts Tagged ‘marchionne’

NOTIZIE DALLA CRISI 4 – LA MANOVRA DUE? GIA’ FATTO!

30 dicembre 2011

di Ciuenlai

Ieri Monti ha varato il decreto mille chiacchiere. “Non ci sarà un’altra manovra”. E ha detto il vero, nel senso che non ci sarà un provvedimento unico che conterrà tutti i nuovi tagli e tutte le nuove tasse. Faranno come per la benzina : Ce le faranno ingoiare una alla volta e senza preavviso. E si tratta di un altro pacchetto di pagamenti e di tagli ai servizi “fitto, fitto” destinato ai soliti noti : 1) aumento del pedaggio autostradale del 5% 2) aumento delle spese aeroportuali e quindi dei biglietti aerei 3) revisione del catasto, degli estimi e delle rendite e quindi più Imu per tutti 4) ticket sanitari più cari per la fascia (ex) media 5) riduzione drastica delle spese farmaceutiche, con tetto alle Regioni e revisione del prontuario 6) aumento tasse sugli alcolici 7) aumento tasse su junk food (Cibo da consumare in genere fuori pasto, ad alto contenuto calorico ma di scarso valore nutrizionale; quindi di bassissima qualità, ma anche di basso costo) 8) prestito forzoso 9) scarica di aumenti su addizionali locali, tariffe (acqua, luce, gas + 5% da gennaio), ticket ecc. 10) possibile aumento del bollo auto ma non è finita. C’è poi l’ipotesi del prelievo forzoso sui conti correnti, che non è così peregrina. Pochi sanno che, se non cambiano le regole che tanto piacciono a Draghi e Monti, L’Italia dovrà ridurre della metà il suo debito, in pochi anni. Questo significa manovre perenni da 50 miliardi ad esercizio. Se ogni italiano ha 30 mila euro di debito alla nascita, vuol dire che in questo breve periodo si dovrà preparare a pagarne 15.000 sull’unghia. P.S. – Monti ha anche detto che la Patrimoniale c’è, ma non bisogna dirlo, per non insospettire “lor signori”. Deve essere che Berlusconi, Agnelli, Marchionne,  Montezemolo, Della Valle e soci sono diventati nullatenenti o dei cretini visto che non si sono accorti di niente.

commento di Stelio Bonsegna – Caro Ciuenlai, hai dimenticato di mettere, tra coloro che non se ne sono accorti, lo stesso Monti e tutto il Governo, con i loro super stipendi e le loro proprietà. Senza contare il PD, che ora, con l’ex sindaco di Torino, sembra stia per avere (finalmente) una Banca.

BERSANI: “TAGLIARE LE PENSIONI? SI PUO’ FARE (MA LE NOSTRE, NON LE SUE)”

22 novembre 2011

Pier Luigi Bersani

di Ciuenlai

 

Iniziano le prove di macelleria sociale che dovrà portare il “nuovo ordine” in tutta Europa. Un ordine fatto di precarietà, niente diritti, poco welfare e pensioni da fame e godute per pochissimi anni. E proprio sulle pensioni stamattina è intervenuto il segretario del Pd Bersani che ha in pratica sposato la tesi della nuova Ministra, amica di Fassino (quello che Ici e patrimoniale sono la stessa cosa e che Marchionne è la modernità) e di Chiamparino (quello che sostiene le posizioni liberiste di Ichino sull’abolizione dei diritti sul lavoro e che ama Marchionne come il nuovo sindaco di Torino). Insomma, niente pensione prima dei 62 anni. Da 62 a 65 il 3% in meno ogni anno e il 2% fino a 70 anni.

Simulazione – Una persona che ha iniziato a lavorare nel 1980 a 20 anni, farà 40 anni di contributi nel 2020. Ma nel 2020 avrà solo 60 anni. Quindi se vorrà andare in pensione perderà il 15%. Essendo il suo calcolo per 2/3 con il contributivo, avrebbe portato a casa il 65% dell’ultima paga. Se il suo ultimo stipendio fosse stato di 1500 euro, prenderebbe 850 euro di pensione. Dopo 40 anni di contributi!!!!!!! Per avere 1150 euro di vitalizio dovrebbe staccare a 70 anni e cioè dopo 50 anni di servizio. La liquidazione gliela darebbero a 72 anni.

Le aspettative di vita saranno anche aumentate, ma ancora i centenari si contano sulla punta delle dita e la gente che muore tra 70 e 80 anni è pari ad un botto.

Certo il sig. Bersani ha due vitalizi assicurati (uno da parlamentare e uno da presidente della regione Emilia e Romagna) , ha la pensione da funzionario o inerente alla sua professione, ha l’incarico a vita e quindi questi problemi non li capisce, semplicemente perché non c’è l’ha. Intanto, per difendere i suoi, li crea agli altri.

CHE BELLA POLITICA DI SINISTRA!!!!!!!

IL VERINI “UNITARIO”, IL PARLAVECCHIO “AVATAR”, IL BERLUSCONI SANTO E L’INTESA “CEMENTATA”

9 febbraio 2011

Le pagelle di Ciuenlai

Valter Verini – – Riferendosi a Città di Castello afferma che “non vuole arrivare alle elezioni con lo schieramento (il centrosinistra) spaccato”. Poi, in un colpo solo, boccia Duranti (Pd) e Bacchetta (socialisti). Alla faccia dell’unità 4

Franco Parlavecchio – Parlando a Ferro di Cavallo il segretario dei democratici del capoluogo Ha detto“vi sorprenderemo con effetti speciali”. Il Pd in 3 d. Avatar 4 +

Eros Brega – Si astiene sull’ottima legge per i gruppi di acquisto; i Gasp. Gulp 5 e un quarto

Raffaele Rossi – La sua grande figura è stata ricordata a Terni. Una storia politica che va “Dall’Umbria del Pci a quella del Pd”. Insomma da Lello ad Andrea Rossi. Film consigliato : “qualcosa è cambiato”.

Assisi – Potenza delle elezioni. Nasce il partito dell’ospedale. Per quello dei cimiteri chiedere a Borgognoni

Pdl – Lanciano un sondaggio per sapere qual’è il santo più popolare in Umbria. Ma dice che dopo pochi giorni la stampa della scheda è stata sospesa, la lista dei santi rivista e l’iniziativa bloccata dalla direzione nazionale. Nella lista mancava Berlusconi. Per la serie “ le Antigue radici”. 5 meno , meno

Elezioni Gubbio – Per la carica di Sindaco al Pd piace il Presidente del Maggio Eugubino Lupini. Il terzo Polo sta con Lupini. Il Pdl appoggia Lupini. La parola d’ordine è “cementare” un’intesa

Cartelloni – Accade a Nocera Umbra : il paese è a destra, ma il cartello indica a sinistra. Indovina, indovinello : E’ una località o la sede del Pd?

Stagisti – decine di giovani protestano assieme alla Cgil perché diverse aziende, con la scusa di far fare esperienza, organizzerebbero stage senza compenso. E poi dicono male di Marchionne!

La Fiat, le automibili e le cooperative

19 gennaio 2011

arch. Luigi  Fressoia

Fiat Sedici

Davvero buona questa: il segretario dei comunisti italiani Rizzo ha evocato l’esproprio e la nazionalizzazione della Fiat. Benissimo, però bisognerebbe porgli una domanda: immaginiamo che Marchionne non esista, che non esistano neanche gli investitori che gli stanno dietro, e
immaginiamo che la Fiat sia proprietà dei suoi stessi operai riuniti in  cooperativa. Pensa che quell’aumento di produttività preteso da Marchionne  non sarebbe più necessario? Lo sarebbe senza dubbio, perché sennò  soppiantati da qualche altra industria giapponese o brasiliana o tedesca, e  la cooperativa chiuderebbe.

IL RICATTO DI MARCHIONNE

12 gennaio 2011

LETTERA A GOODMORNINGUMBRIA

Colpisce sempre che fiumi di parole neanche riescono a scalfire i nodi essenziali della incomunicabilità. Gli oppositori dell’accordo Fiat parlano di ricatto da parte di Marchionne, che in quanto tale è inaccettabile, e quindi invitano a votare no al referendum. I sostenitori dell’accordo portano buone ragioni, ma non sanno aggredire la parola ricatto, che pertanto rimane dominante. Basterebbe poco invece a porre le cose nel giusto binario: certamente siamo di fronte a un ricatto, è inutile girarci intorno, ma a porlo non è Marchionne, bensì gli scenari della competizione globale, di cui quest’ultimo è semplice latore.

Luigi arch Fressoia, PG