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Terni, l’azienda ospedaliera ridimensionata? I cittadini si mobilitano

8 settembre 2011

Sulle problematiche della Sanità ternana e dell’ospedale S. Maria che potrebbero derivare con la creazione dell’Azienda Ospedaliera integrata con l’Università e con la riduzione delle attuali quattro a due ASL, significhiamo la nostra posizione. Innanzitutto corre l’obbligo di apprezzare pubblicamente il coraggioso atteggiamento del Prof. Pardini che attraverso l’estremo e clamoroso atto delle dimissioni, ha saputo richiamare l’attenzione sulla valorizzazione delle eccellenze ternane. Dimissioni che sono state congelate a seguito delle rassicurazioni regionali, che accogliamo positivamente e con grande sollievo. Allo stesso tempo non possiamo che, con grande amarezza, registrare ancora una volta l’incapacità della amministrazione locale di farsi interlocutore credibile e autorevole con la regione dell’Umbria. Un gruppo di amministratori subalterni al livello politico regionale incapaci di tutelare le ragioni del proprio territorio, soprattutto in questa fase in cui è in discussione il futuro riassetto dell’organizzazione della sanità, con la possibilità che  la Asl sia accorpata con sede a Foligno e l’azienda ospedaliera ternana ridimensionata; tutte scelte importanti che potrebbero compromettere il futuro della città. Per colpa di  una classe di amministratori locali che manca di autorevolezza, subalterna, incapace di presentarsi quale interlocutore credibile, di farsi ascoltare e far valere le ragioni del proprio territorio, nonché di imporsi per scelte condivise, la città rischia ancora una volta di pagare tragiche e definitive conseguenze. La città tutta, ancora una volta deve saper reagire, perché il necessario, giusto e sentito bisogno di razionalizzazione non si trasformi in affrettate e negative scelte che rischierebbero di colpirci pesantemente. Per queste ragioni ci sembra troppo remissiva, debole e non rispondente pienamente alla reale gravità della situazione la risposta della Conferenza dei Capigruppo che decide  di inviare lettere (grave la posizione di chi non ha voluto coinvolgere direttamente la governatrice Marini), per futuri e sicuramente tardivi incontri istituzionali,  e non convoca con tempestività un Consiglio Comunale straordinario o un Consiglio Regionale da svolgersi a Terni, aperto alla città così come richiesto dal nostro Capogruppo. La situazione è così pericolosa che è necessario quello scatto di orgoglio che ad esempio c’è stato per situazioni altrettanto difficili del nostro recente passato. Risulta così fondamentale il compito di chi è  forza politica organizzata, perchè attraverso l’impegno sul territorio deve rompere il muro del silenzio, sconfiggere la dilagante rassegnazione ed evidenziare tutti i reali rischi che la città può correre. Per questo come Partito siamo già mobilitati; non resteremo certamente a guardare penalizzare ancora una volta la città. Come primo partito di opposizione ci faremo forza motrice, capofila per tenere alta l’attenzione su questi temi, pronti non solo a urlare in strada ma a difendere con convinzione, con forza e capacità di proposta, in tutte le sedi opportune, gli interessi della comunità ternana. Nei prossimi giorni  il coordinamento comunale (convocato per martedì 13 settembre) deciderà le modalità pratiche per  una mobilitazione cittadina.

 Michele Rossi – Coordinatore Comunale PDL Terni

 Orlando Masselli – Vice Coordinatore Comunale PDL Terni

 

PDL, Comune di Terni e la finanza creativa

2 marzo 2011

di Michele Rossi e Orlando Masselli – PDL Terni

L’ennesima vicenda, oggetto delle indagini della Corte dei Conti, così come per la vicenda BOC, indipendentemente da come si concluderà(se la cifra di 2 milioni di euro dovrà essere rifondata dagli amministratori coinvolti) è la dimostrazione dell’incapacità e del pressappochismo di chi ha amministrato negli ultimi anni questa nostra città.

I Ternani sono ormai stanchi di amministratori che in modo del tutto incompetente si arrogano il rischio di avventurarsi con i soldi di tutti noi in pericolose operazioni di finanza creativa.

Amministratori impegnati a trovare “escamotage finanziari”, che scommettono con i soldi pubblici per reperire risorse economiche più utili a mantenere il forte sistema clientelare ed autoreferenziale che per dare le necessarie risposte ai cittadini, ai loro bisogni e allo sviluppo della città.

L’aver operato senza analisi finanziaria preventiva, con assoluta mancanza di competenza in materia, aver deliberato periodicamente rinegoziazioni,  aumentando l’indebitamento dell’Ente, così come contestato dalla Corte, la dice lunga sulla qualità dei nostri amministratori.

In tempi di crisi, con risorse economiche limitate, più che avventurarsi con i soldi dei cittadini, senza le necessarie competenze, in rischiose operazioni finanziarie, la città avrebbe bisogno di seri amministratori capaci di tirare fuori idee e proposte; ma questa sarebbe un’altra Terni.