Posts Tagged ‘meredith’

Il Rotary Club Todi affronta il tema della giustizia “Oltre ogni ragionevole dubbio”

30 giugno 2014

5 LUGLIO 2014 ore 17:00 – Sala del Consiglio Comunale di Todi

IL CASO MEREDITH

Le nuove scoperte scientifiche a disposizione degli inquirenti, nei casi di processi accusatori, sono davvero in grado di identificare il responsabile di un delitto “Oltre ogni ragionevole dubbio”?
Gli ultimi fatti di cronaca ed i casi giudiziari, divenuti eventi mediatici, evidenziano come la certezza scientifica delle pratiche investigative cozzi con l’alta probabilità di inquinamento degli ambienti e dei reperti. (more…)

Vaime: Perugia ha perso fascino per colpa dei cattivoni della Stampa

31 Maggio 2014

Ti capita un giornalino fra le mani, al bar, e per poco mi manda di traverso il cappuccino, ma si può?

Enrico Vaime

Enrico Vaime

Enrico Vaime,  in una intervista rilasciata a Michela Mancini per Quattro Colonne, sfodera il suo sorriso beffardo per accusare la Stampa di essere responsabile del declino di Perugia, beh le parole le sa usare è giusto riconoscerlo, ed è capace di suscitare curiosità in chi legge,  ribadisce il suo legame sentimentale con Perugia, nella quale ha vissuto fino a 15 anni, “lasciare la città causa trasferimento di papà è stato un trauma” Alla domanda …Mi racconta l’identità perugina? ” Il perugino autentico non è esibizionista, anzi cerca di defilarsi, cerca di mantenere un aplomb che magari non gli appartiene sentimentalmente, non è fanatico, sono portato a pensare che sia una persona per bene ma non sono obiettivo…” E fin qui va bene, dichiarazioni di principio accettabili, lui vede il perugino (more…)

Festival del Giornalismo e le “scelte culturali” di Palazzo dei Priori.

30 ottobre 2013

Riceviamo e pubblichiamo

Il teatrino mediatico che si è consumato in questa settimana tra il festival internazionale del giornalismo  e la coppia Bracco-Cernicchi, sarà qualcosa di memorabile per la cultura della nostra sonnolenta città. Soddisfatti dall’ampio menù di promesse della presentazione di Perugia a diventare capitale della (more…)

AMANDA E RAFFAELE: INNOCENTI OLTRE OGNI RAGIONEVOLE DUBBIO?

11 ottobre 2011

di Giampiero Tasso

Non mi sono mai voluto impicciare di questo processo e se lo ho fatto ho sempre cercato di guardare le prove vere e reali. Ho fatto due trasmissioni di Don Chisciotte e il buon Giorgio Casoli mi ha insegnato come è facile condannare prima della sentenza e come invece è difficile dividere i fatti dell’accusa e della difesa. Come mai sono stati condannati in primo grado e poi assolti? semplice, perché le prove che l’accusa ha fornito sono cadute giù come castelli di carta e badate bene, per perizie volute dallo stesso tribunale d’appello e che non era stato volute in primo grado. primo punto fondamentale. Ricordiamo sempre che può capitare a chiunque di noi di essere accusato ed egli è semplicemente accusato, non colpevole fino a quando non si arriva al terzo grado, definitivo, di giudizio. Questo è il nostro ordinamento giudiziario. Occorre ricordarlo.
Le chiacchiere danno spazio a qualunque sentenza, ma poi sono le prove, vere e reali che fanno la differenza ed in una sentenza…. contano solo le prove vere e reali, al di fuori di ogni ragionevole dubbio, dice il nuovo testo processuale. Parlare serve a poco e perdonatemi se mi permetto di fare chiarezza. Punto primo nella scena del delitto, nella stanza dove è stata uccisa Meredith vi sono solo le tracce di Rudy Guede, non vi è un capello, un liquido organico, una impronta, un segno della presenza di altre persone, non dico di Amanda e Raffaele, di altre in generale. Sappiamo che Rudy Guede era sulla scena del delitto… lo sappiamo per ciò che ha lasciato nella stanza, nel bagno e su Meredith. La perizia sul famoso gancetto, sottoscritta da tutti i periti, di parte civile, accusa, difesa ed imputati ha dato esito negativo, negativo…. vale a dire non c’è dna di Sollecito… solo polvere e spore.(se volete vi posto le 142 pagine della perizia) La perizia ed i risultati sono stati accettati e firmati da tutti i periti nominati. Tutti sapevano che non vi era dna, su quel gancetto, conservato sigillato e con tutti i crismi della procedura. Sul coltello rinvenuto in casa di Sollecito c’è dna compatibile con quello di Amanda, ma si sa per certo che quello non è stato il coltello dell’uccisione, troppo stretto per le ferite più grandi, troppo largo per le ferite più piccole. Se volete continuo all’infinito… guardate che non mi sono mai stati simpatici i due fidanzatini… ma so che chi è accusato deve essere condannato per prove e non per indizi. Non voglio fare il saccente, non amo mai farlo, ma vorrei solo invitarvi a leggere, come se fosse un libro, le parti processuali, se volete posso postarvele come volete. Credetemi a leggerle è comprendere come e a chi affidiamo la giustizia, come si fa un processo e perché ci vogliono 4 anni per chiarire i fatti.
Se Rudy Guede sia stato il solo ad uccidere Meredith? non lo so… so solo che da 30 anni, la sentenza di cassazione porta a 16 la reclusione…. tra sconti, indulti e buona condotta tra sette/otto anni è fuori…. i morti sono due, oltre alla Meredith c’è la giustizia, ora se per incapacità di trovare le prove, per incapacità investigativa, per orpelli giuridici, per una giustizia assurda non ve lo posso dire…. ma ogni sentenza va rispettata… è alla base della democrazia.

Ronconi: Inopportuna la loquacità del Presidente della Corte d’Appello

7 ottobre 2011

LETTERA A GOODMORNINGUMBRIA

Inopportuna l’intervista “del giorno dopo” rilasciata dal Presidente della Corte d’Appello di Perugia sulla sentenza “Meredith”. Il giudice, insieme alla Corte, aveva “parlato” il giorno precedente con la sentenza e non si comprende a quali fini abbia successivamente rilasciato sull’argomento una intervista a quotidiani nazionali riprendendo argomenti superati dalla stessa sentenza. Continua l’anomalia di un processo che tra pressioni mediatiche, politiche, ed ora protagonismi fuori luogo si distingue da tutti gli altri, producendo sensazioni inquietanti non solo sull’esito finale ma anche sull’intero procedimento.

Ma è ancherozzo ed inaccettabile    il tentativo di esponenti del PdL di buttare in politica il verdetto del processo Meredith proponendo anche confronti e similitudini con vicende processuali ben diverse. Un cinismo di cui non si avvertiva la necessità ma che la dice lunga sulle difficoltà di chi vi ricorre. Da respingere al mittente la classificazione di “comunisti trinariciuti” a chi ha voluto contestare la sentenza, respingendo ogni accusa ad una regione, l’Umbria, tradizionalmente tollerante e civile e che per questo sopporta anche coloro che è difficile giustificare”.

Caso Meredith, impatto mediatico devastante per la città di Perugia

4 ottobre 2011

LETTERA A GOODMORNINGUMBRIA

Il processo e, ancora prima, l’omicidio Meredith, hanno inferto alla città di Perugia una  ferita difficilmente rimarginabile. Il clamoroso processo mediatico ha fatto dimenticare  Perugia città degli studenti dalla grande tradizione di ospitalità, per trasformarla in una enclave di morbosità. Grande rispetto verso la sentenza ma rimane ferma la convinzione che neppure la magistratura e le avvocature abbiano fatto molto per limitare un impatto mediatico che per la prima volta nella storia del sistema giudiziario italiano ha tentato di sostituire nel giudizio la stessa magistratura.

Maurizio Ronconi

Meredith, assolti Amanda e Raffaele

4 ottobre 2011

di Vanni Capoccia

Il processo Meredith è finito e speriamo che finisca anche l’indegna gazzarra che i media hanno

Meredith

organizzato intorno ad esso. In questi giorni a Perugia i giornalisti mai hanno esercitato il diritto di cronaca ma, trasformando un processo in uno spettacolo da circo, il diritto all’inciviltà, alla volgarità ed alla prepotenza. Una mancanza di rispetto verso una città, verso giudici che avrebbero dovuto emettere la sentenza senza pressioni mediatiche e psicologiche, verso l’ansia di genitori che avevano i figli in carcere e, soprattutto, verso Meredith una ragazza morta ammazzata a Perugia la città che aveva scelto per studiare. I cui familiari, con il loro intenso e composto dolore, sono una lezione per tutti.

GIUSTIZIA: Chi si ricorda che la vittima è Meredith Kercher ?

1 ottobre 2011

Finalmente sta per arrivare la sentenza di appello per l’efferato omicidio di Meredith Kercher e

Meredith Kercher

con essa ci auguriamo che cali il sipario sulla indecorosa telenovela mediatica che ha accompagnato il processo. Mentre nell’aula del Tribunale si svolgeva il normale, se pur aspro, confronto “ad armi pari”, fra accusa e difesa, sui media nazionali ed internazionali si è realizzato, per la quasi totalità, un autentico tifo da stadio per i due imputati già condannati in primo grado. Poteri decisamente forti sono scesi in campo: la senatrice Cantwell ed addirittura Hilary Clinton per gli Stati Uniti, network televisivi e giornali nazionali con in testa Mediaset, hanno fatto a gara nel tifare per Sollecito ed Amanda. Attacchi

Amanda Knox

vergognosi contro i magistrati dell’accusa, in particolare del giudice Mignini, letteralmente preso di mira ed al quale esprimiamo la nostra stima. Ritratti degni di ”Santa Maria Goretti” per la ragazza americana che – in questa società in cui l’apparenza sembra essere diventato il principale “valore” – ha certamente beneficiato del sinonimo “fascino e bellezza = innocenza”. Unica assente la povera Metz che avrebbe dovuto essere al centro dell’interesse mediatico e istituzionale che ne reclamasse giustizia. Un silenzio assordante del quale ci si dovrebbe vergognare! Quando si arriva ad affermare che Amanda è stata “crocefissa dai media”, si travisa la realtà.  Lo si può giustificare nelle parole degli avvocati

Raffaele Sollecito

difensori che fanno il loro mestiere. E’ però intollerabile fino alla nausea che tale espressione venga avallata da alcuni mezzi di informazione. L’unica irrimediabilmente crocefissa – alla quale mani assassine non hanno lasciato scampo negandole la vita – è Meredith ed accanto a lei i suoi genitori che, devastati dal dolore, ma con encomiabile compostezza, attendono che qualcuno li faccia scendere dalla croce facendo giustizia. Siamo certi che il nostro sistema giudiziario – tanto civile da non contemplare la pena di morte come negli Stati Uniti – saprà assumere la giusta decisione – qualunque essa sia – senza i condizionamenti che in maniera tanto massiccia si è tentato di porre in atto. A Metz ed ai suoi genitori va il nostro commosso pensiero e la nostra vicinanza che sono tanto più forti quanto inesistente è l’attenzione che hanno ricevuto e stanno ricevendo dai media e dalle Istituzioni.

 

Carla Spagnoli – Presidente del Movimento per Perugia

Cinema, sarà presentato a Perugia il nuovo film di Stefano Torrese

23 ottobre 2010


GIOVEDI 28 OTTOBRE 2010 ore 11,00

CONFERENZA STAMPA E PRESENTAZIONE UFFICIALE DEL TRAILER DEL FILM            “SAMHAIN A HALLOWEEN TALE” DI STEFANO TORRESE

Sala della Partecipazione della Regione Umbria –  p. Italia