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Teatro, ” IO, LEI, L’ ALTRA” a Umbria libri 2011

10 novembre 2011

Venerdi 11 novembre  ore 21 Teatro Pavone – Perugia – ingresso libero

Giulia Zeetti

Liberamente e gioiosamente ispirato a “Il corpo giusto” e “I monologhi della vagina” di Eve Ensler
di e con Caterina Fiocchetti, Roberta Marcaccioli, Giulia Zeetti
manichino di“Mir” Paolo Mirimina

Lo spettacolo nasce dalla riflessione di tre donne sui pro e i contro della femminilità oggi con tutte le sue funzioni e disfunzioni provocate dalle esperienze, dalla cultura e dalla società.
Il percorso si sviluppa intorno ai due testi di Eve Ensler, letti da una prospettiva femminile piuttosto che femminista, e sfocia in un lavoro autoironico, a tratti riflessivo, sugli attuali “drammi” della “donna moderna”. “I monologhi della vagina” è ritenuto da molti una rivendicazione ormai datata, un cattivo esempio vista

Caterina Fiocchetti

l’immagine che ha assunto la donna oggi …ma solo per questo dobbiamo rinnegare il fatto che in alcune parti del mondo, in alcuni remoti luoghi di noi stesse tanti tabù esistono ancora? Dobbiamo fingere di fronte al fatto che oggi scoprire la nostra profonda e personale femminilità non è poi così semplice? Alle tematiche affrontate dalla Ensler nel suo libro, si vanno oggi ad aggiungere quelle prodotte dai cambiamenti del nostro tempo e che ha portate le attrici a riflettere e confrontarsi sul tema dell’utilizzo/sfruttamento del corpo, delle trasformazioni indotte dal mezzo televisivo,sul messaggio “subliminale” di dover essere sempre “perfette e bellissime”.

 

ARTE “HOME MY SWEET HOME” – Paolo Mirmina (MIR) IN MOSTRA DA ARREDAMENTI MANDARINI

3 dicembre 2010

Inaugurazione: sabato 11 dicembre, ore 17.30 Associazione Culturale Città del Futuro, c/o Arredamenti Mandarini v. Ferriera 52/54 – TORGIANO (PG)

Andrea CernicchiAssessore alla Cultura e Politiche Sociali del Comune di Perugia Mimmo ColettiCritico d’arte e Giornalista

Home my sweet home mette in scena una vera e propria scomposizione del luogo dove l’artista crea le sue opere, ovvero la propria abitazione, nella quale si fa fatica a distinguere un’opera da qualcosa di funzionale alla vita di tutti i giorni; la dolce casa, allestita nello spazio espositivo dell’Associazione Culturale Città del Futuro, presso l’atelier Arredamenti Mandarini, rappresenta un viaggio nell’universo più intimo e quotidiano di Mirmina, e infatti, ciò che per il visitatore potrà sembrare nell’immediato una esposizione d’arte per Mir rappresenta la normalità di un’esistenza che non può prescindere dall’uso spregiudicato del collage e del colore. Mirmina in questa occasione pone soprattutto l’accento sull’unicità delle sue creazioni nell’ambito del design e dell’oggettistica da interni, andando decisamente controcorrente rispetto alla serialità e alla standardizzazione che sempre più frequentemente affollano le nostre abitazioni, evidente sintomo della sindrome da consumismo low-cost che caratterizza il nostro tempo. La sottile linea che sta tra originalità e conformismo, dunque, diviene qui la protagonista, il convitato di pietra non espresso ma pienamente percepito dal visitatore.

E così che sarà possibile ammirare oggetti d’uso comune divenuti oramai celebri, entrati a far parte del nostro immaginario collettivo, oltre a elementi di più recente ideazione prodotti da famose multinazionali dell’arredamento, il tutto rielaborato da Mirmina con il suo personalissimo stile. Ciò che ne deriva risulta essere un qualcosa a metà strada tra un complemento d’arredo e una opera d’arte nel vero senso della parola, ovvero quello che consente di interrompere, anche solo per un attimo, la routine quotidiana, fornendo un punto di vista altro e facendo scaturire una riflessione che non pretende di essere destinata a pochi, ma nella quale tutti possono facilmente riconoscersi.