Domenica 5 giugno 2011 a Perugia, presso la Sala delle Colonne di Palazzo Conestabile
della Staffa, sede della FUA – Fondazione Umbra per l’Architettura “Galeazzo Alessi”
(piazza Danti 28), avrà luogo alle ore 10:00 la presentazione del volume “Semplice
semplice ma italiano italiano. Architettura Moderna in Umbria”, edito dalle Edizioni Orfini
Numeister di Foligno, curato da Paolo Belardi e coordinato da Silvia Bosi insieme a Valeria
Menchetelli.
Il volume, che raccoglie gli atti del convegno svoltosi a Foligno nel maggio 2009 e che è
qualificato dai saggi di Rinaldo Capomolla e di Rosalia Vittorini oltre che dalla prefazione
di Marco Mulazzani, sarà presentato da Alessandro Almadori, Presidente Associazione
Giovani Architetti Terni, da Paolo Giandebiaggi, Professore ordinario di Rilievo
dell’architettura nella Facoltà di Architettura dell’Università di Parma, e da Roberto
Segatori, Professore ordinario di Sociologia dei fenomeni politici nella Facoltà di Scienze
Politiche dell’Università di Perugia.
L’incontro, che fa parte del programma di “Festarch 2011”, sarà coordinato da Rita Fanelli
Marini, Presidente dell’Associazione Orfini Numeister di Foligno.
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Libri: “Semplice semplice ma italiano italiano. Architettura Moderna in Umbria”
1 giugno 2011Silvia Vagnoni a SpoletoArtFestival 2010
23 settembre 2010SILVIA VAGNONI partecipa al Premio Eureka, organizzato dal curatore e critico d’arte Massimo Picchiami, nell’ambito di SPOLETOFESTIVALART EXPO’ 2010, Esposizione Internazionale di Arte Moderna e Contemporanea che si svolgerà a Spoleto e ospiterà 80 stands dal 24 al 27 settembre 2010 nel complesso storico artistico del Chiostro di San Nicolò. L’artista vive e lavora a Roma e a Stifone, tra reperti romani e il fiume Nera, nel minuscolo borgo umbro la cui atmosfera magica sollecita le fantasie artistiche. Il suo percorso artistico ha sempre avuto come filo conduttore la ricerca del bello quasi ad esorcizzare le brutture derivanti dal cattivo uso dell’intelletto: ed ecco i paesaggi dalle atmosfere sognanti, le figure femminili icone di grazia e portatrici di benessere e di appagamento, le nature silenti simbolo di sicura quotidianità, ma anche – quando le sollecitazioni esterne urgono – “I miei perché”, “Cotidie monstrum”, il nostro mostro quotidiano, “Il giorno e l’ora”, “Napal”, etc.. Per sua fortuna, il bambino che c’è in ciascuno di noi è sempre presente nell’artista che ritorna quindi a pensieri intimi di cose familiari , esprimendosi nella serie dei ritratti quasi a fissare un momento di particolare condivisione sentimentale.
“L’Artista riesce a infondere al modello ricorrente (paesaggio, natura morta o figura) una propria peculiarità espressiva dovuta alla volontà di operare con un sentimento estetico sinceramente autentico, senza infingimenti, tendente a produrre benessere creativo, cimento compositivo e soprattutto appagamento dello spirito”; “…la sicura assimilazione della grande tradizione pittorica italiana è tesa ad esprimere quasi il sentimento di voler sottrarre le forme e le cose all’inesorabile destino del disfacimento” e rileva una “precisa volontà di celebrazione della Bellezza”.
“Una congenita inclinazione al tradizionale canone del “bello” da cui trarre piacere visivo, si respira nell’osservazione delle opere di Silvia Vagnoni. Composizioni sempre complesse e ben articolate nei suoi elementi eterogenei capaci di creare un clima raffinato in cui il mito, la storia, la pittura di paesaggio convivono in un suggestivo insieme percorso da un sentimento sia coscienzioso e quasi scientifico del dettagli, sia libero sia fantasioso; un sentimento che tuttavia rimane controllato dall’ingegno che fa scaturire l’opera in primis nella mente dell’artista. Esemplari di queste doti e del perfetto connubio tra idea e trasfigurazione fantastica, le splendide nature morte e i delicati paesaggi, Scenari reali e identificabili in cui libere combinazioni di elementi pittoreschi, miste a un magico naturalismo di evanescenze materiche, si affiancano a precise indagini ottiche nella realtà dei dettagli floreali e nella sensibilità dei valori atmosferici e luministici. Armonie cromatiche che, in accordo con le emergenze emotive, manifestano le notevoli qualità di colorista di Silvia Vagnoni per sintetizzarsi con sapienza nella serie di ritratti di fantasia: eleganti figure femminili, tra il mitologico e il cortigiano, adornate di amabili corone di fiori e di drappeggi dalle brillanti cangianze delle sete, che sottolineano ulteriormente la raffinatezza e le beltà di questa filosofia estetica.”