di Bruno Mohorovich
Il nostro vivere si regge prevalentemente sugli incontri, e l’incedere della quotidianità nella sua frenesia, alla continua ricerca di trovar qualcosa e poco preoccupata di conservare, ci fa cogliere – fortunatamente non sempre – solo l’esteriorità, la scorza di chi ci sta vicino o di quanti sfioriamo nei nostri contatti. Fino a quando, non ci viene fornita l’opportunità, preziosa, di vedere ciò che le persone sono ed ancor meglio, ci viene concesso il miracolo di sentire quello che sono.
Credo sia questa la sorte d’ogni artista, sia esso di penna che di pennello – al fine sono la stessa cosa – ed ancora più valga nel caso della pittura di Antonella Maranga, delicata interprete della natura agreste ed incorrotta. L’autrice ci regala degli scorci di campagna, squarci di fiori palpitanti e cangianti cieli, quasi a voler tener per sé ciò che nel quadro non appare, o meglio, invitarci financo a godere di quei “frame” rustici per farci percorrere con lo sguardo i FC che non possono non offrire ampio respiro e godimento del paesaggio. (more…)