Posts Tagged ‘monacelli’

A Gualdo Tadino 70 opere di maestri della figurazione contemporanea fino al 27 ottobre

8 ottobre 2019

moUna mostra per un pubblico trasversale a cura di Vittorio Sgarbi e Cesare Biasini Selvaggi

Il Polo museale ‘Città di Gualdo Tadino’, in tandem con la coppia di storici dell’arte Vittorio Sgarbi e Cesare Biasini Selvaggi, registra un nuovo successo, questa volta legato alla mostra ‘La stanza segreta. Capolavori della figurazione contemporanea dalla collezione Massimo Caggiano’.

L’esposizione si accinge a chiudere i battenti il 27 ottobre con alle spalle seimila visitatori, che hanno varcato la soglia della Chiesa monumentale di San Francesco per ammirare 70 capolavori di 40 artisti internazionali. (more…)

Ronconi: Comunicato alla Nazione di Perugia con particolare attenzione a Cristina Belvedere

24 Maggio 2015

udc logoIn riferimento alla intervista a Sandra Monacelli pubblicata dalla Nazione nei giorni scorsi e a firma di Cristina Belvedere, per una corretta informazione chiedo che sia pubblicata, anche per fatto personale, con eguale visibilità, la mia seguente nota.

Non interloquendo sulle scelte di Sandra Monacelli che pure alla vigila della presentazione delle liste ebbe un lungo colloquio con la Presidente Marini probabilmente per esperire un ultimo tentativo per rendere (more…)

Politica: Maurizio Ronconi risponde a Sandra Monacelli

2 Maggio 2015

Nessuna polemica con Sandra Monacelli ma  il rilievo che solo in Umbria i moderati sono alleati con la Lega di Salvini che li considera alleati impresentabili e che regioni importanti come la Puglia e le Marche, l’UDC è alleata con il Pd proprio per sottolineare la strategicità dell’alleanza di centro sinistra che sorregge il governo. La politica dei due forni è finita e è il tempo della assunzione delle responsabilità anche a livello locale.

D’altra parte esponenti umbri che oggi dichiarano di appoggiare il candidato di centro destra, hanno avuto nelle scorse settimane approcci politici con il centro sinistra non escludendo possibili alleanze che poi non si sono concretizzate per questioni non di ordine politico.

UMBRICELLUM – COMITATO PER LA DEMOCRAZIA IN UMBRIA: ILLUSTRATI I MOTIVI DEL RICORSO DI FRONTE AL TRIBUNALE CIVILE DI PERUGIA E LE ALTRE INIZIATIVE GIUDIZIARIE E POLITICHE

19 marzo 2015
Michele Guaitini

Michele Guaitini

Oggi si è svolta una conferenza stampa congiunta del Comitato per la democrazia in Umbria, Scelta Civica, Movimento 5 Stelle e L’Altra Europa-Umbria sull’Umbricellum, la legge elettorale regionale.

La conferenza stampa è stata particolarmente affollata perché dopo l’approvazione della legge, si sono moltiplicate le iniziative per bloccarne gli aspetti antidemocratici e palesemente incostituzionali.

Durante la conferenza stampa sono state raccolte le prime firme di adesione al ricorso da presentare al tribunale civile di Perugia. La raccolta firme continua comunicando  la propria disponibilità inviando una mail all’indirizzo stopumbricellum@gmail.com indicando il proprio nome, cognome, indirizzo, luogo e data di nascita e codice fiscale.
Si riceveranno informazioni su dove e quando poter firmare la delega.
Alla conferenza stampa moderata da Michele Guaitini, portavoce del Comitato, sono intervenuti nell’ordine Filippo Gallinella deputato del movimento 5 stelle e Adriana Galgano deputata di Scelta Civica che hanno illustrato le iniziative parlamentari per sollecitare il governo ad impugnare la legge regionale.
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ADDIZIONALI IRPEF: LA GIUNTA REGIONALE STA FACENDO IL GIOCO DELLE TRE CARTE”

19 novembre 2013

udc logoMONACELLI (UDC) “DIMINUZIONE IRRISORIA PER REDDITI BASSI AUMENTO CONSIDEREVOLE PER I MEDI”

“È un gioco delle tre carte quello che la Giunta regionale sta facendo sul tema dell’addizionale regionale Irpef.
Anziché tagliare drasticamente la spesa improduttiva, i carrozzoni inutili e (more…)

Vittorio Sgarbi A GUALDO TADINO PER I GIOCHI DE LE PORTE

25 settembre 2013

gualdoLa presenza di Vittorio Sgarbi, ha anche lo scopo di omaggiare il giovane artista Jacopo Scassellati, l’autore del Palio 2013. Un’opera corale e appassionata , che Catia Monacelli, curatore d’arte, ha così descritto nella disamina critica per la rivista “Il Bussolo”, a cura dell’Ente Giochi de le porte: “E bolle il sangue: è la disputa finale. Silenzio intorno.San Michele (more…)

Monacelli (Udc): siamo stati determinanti per il governo Monti

9 febbraio 2013

Riceviamo e pubblichiamo

Partecipando questa mattina a un incontro elettorale con simpatizzanti dell’Udc di Perugia, la candidata Sandra Monacelli ha ricordato come l’Udc sia stata la forza determinante per la formazione del governo Monti, oltre che quella che lo ha sempre sostenuto senza rinnegarlo, (more…)

Viabilità: la Perugia – Ancona triste simbolo di inerzia e di spreco

6 febbraio 2013

La Perugia-Ancona è ormai un triste simbolo di ritardi, sprechi, e disservizi. L’ennesimo blocco dei lavori del tratto Pianello-Valfabbrica mette di nuovo in luce i problemi che attanagliano questa fondamentale arteria sin dal suo inizio, oltre venti anni fa. La realizzazione di questa (more…)

Elezioni 2013. Candidati umbri alla Camera e Senato LA DESTRA di Storace

14 gennaio 2013

la destra logoCamera dei Deputati:

1- Francesco Storace 2- Teodoro Buontempo 3- Stefania Verruso 4- Filiberto Franchi 5- Giuseppe Zangarelli 6- Laura Barbanera 7- Piero Ognibene 8- Fabrizio Bistoni 9- Osvaldo Fratini

Senato della Repubblica 

1- Daniela Cirillo 2- Maurizio Cecconelli 3- Lamberto De Angelis 4- Aldebrano Micheli 5- Roberto Migliacci 6- Fabrizio Monacelli 7- Luciano Benedetti

“BENE LE RISORSE REGIONALI PER LE ACQUE MINERALI E TERMALI. ORA SERVONO INTERVENTI SPECIFICI PER GUALDO TADINO” –

10 gennaio 2013

Sandra Monacelli (Udc) chiede di utilizzare i fondi derivanti dai canoni di concessione per la tutela, salvaguardia e valorizzazione del patrimonio “idropotabile”.

“I contributi assegnati per complessivi 100 mila euro dalla Regione Umbria ai Comuni di Gualdo Tadino, Nocera Umbra, Città di Castello, Acquasparta, Cerreto di Spoleto e Parrano, nei cui (more…)

CONCORSO NAZIONALE DEI PRESEPI A GUALDO TADINO

13 dicembre 2012

presepeE’ stata inaugurata sabato 8 dicembre alle ore 17.00 nella Chiesa di San Francesco la IV edizione della “Mostra Concorso Nazionale dei Presepi”, evento promosso dal Comune di Gualdo Tadino insieme al Polo Museale.

“Dalla prima fortunata edizione del 2009, la mostra-concorso dei presepi è andata crescendo di anno in anno coinvolgendo studenti, appassionati, artisti, associazioni e artigiani provenienti da tutta Italia”, spiega in una nota il (more…)

Sandro Allegrini presenta al Morlacchi Marcello Monacelli: le opere e i giorni di un giornalista perugino

31 ottobre 2012

Marcello Monacelli

5 novembre, Teatro Morlacchi, ore 17 – Sandro Allegrini presenta: Marcello Monacelli: le opere e i giorni di un giornalista perugino (letture di Mariella Chiarini dal volume postumo “Perugia mia”) con Enzo Ferrini, Claudio Sampaolo, Vincenzina Monacelli, Remo Gasperini, Gerardo Gatti, Leonetto Medici Marcello Monacelli era nato il 7 agosto 1922 in via Vincioli, da famiglia di origine artigiana e operaia. Partigiano a soli 22 anni, fu responsabile del periodico del Partito d’Azione “Giustizia e Libertà”. Dalla fine degli anni 40, collaborò col “Giornale dell’Umbria” e con “Stadio”, dando seguito e alimento alla sua profonda passione per lo sport. Il giornale della sua vita è Il Messaggero in cui rivestì il ruolo di responsabile della redazione perugina, rimanendovi fino al 1981 e restando come prezioso collaboratore anche dopo la pensione. In tale veste curò rubriche memorabili come “Perugia mia”, una cui silloge è stata pubblicata nel 2011 in volume con lo stesso titolo. Altra rubrica apprezzata fu “week end”, (more…)

La riforma sanitaria approvata compromette gli interessi dell’Umbria

29 ottobre 2012

L’approvazione a maggioranza in Prima Commissione del punto della riforma sanitaria che prevede l’istituzione di due aziende a Perugia e a Terni, entrambe sotto l’egida dell’Università, (more…)

Orvieto: La prima edizione del Western Festival è pronta a fare fuoco.

19 aprile 2012

Nel cuore del centro storico di Orvieto, dall’11 al 13 maggio il Palazzo dei Congressi ed il Palazzo dei Sette ospiteranno il primo Western Festival Internazionale, per omaggiare un genere che ha rappresentato, attraverso il mito delle frontiera, gli archetipi del cinema americano e che in Italia, con il filone dello “Spaghetti Western”, ha vissuto una stagione d’oro, consegnando alla storia capolavori che hanno influenzato la cinematografia moderna. Lo scopo del Festival non è solo quello di ricordare un periodo così florido e creativo per la storia del nostro cinema ma, attraverso la visione di classici, contributi video, interviste, documenti, fumetti, di far rivivere le emozioni di un’epoca memorabile attraverso la testimonianza diretta dei suoi protagonisti: attori, registi, sceneggiatori, compositori e tutti coloro che hanno contribuito a rendere unica quella fortunata stagione. A celebrare  l’evento in collaborazione con poste Italiane ci sarà l’annullo filatelico, si tratta di un bollo raffigurate un dettaglio della splendida locandina ufficiale realizzata da Serpieri, che troverete in vendita in edizione limitata e numerata nello stand Play Seven all’interno della manifestazione.

Awards
Alcuni dei più autorevoli protagonisti del Western Festival di Orvieto, verranno premiati con la Stella di Latta, un riconoscimento simbolico alla loro carriera e al fondamentale contributo che, grazie alla loro professionalità, ha dato lustro al cinema di genere italiano in tutto il mondo.
La Stella è in lamina d’argento ed è stata realizzata artigianalmente, nel suo cuore è inciso il logo della manifestazione, la data ed il nome della città di Orvieto.

STAFF:
Direttore Artistico Western Festival: Sara Monacelli
Direttore Artistico Comics: Marco Cannavò
Coordinatore artistico e Responsabile Comunicazione: Lorenzo Muscoso
Ufficio Stampa: Giovanni Aloisio

 

Sandra Monacelli UDC, presenta una proposta di legge per eliminare slot e macchine video.poker

17 aprile 2012

Sandra Monacelli - UDC

“Il gioco d’azzardo, fortemente cresciuto in Italia negli ultimi anni con il diffondersi di slot machine e video-poker, sta creando seri problemi di dipendenza patologica dal gioco, del tutto simili agli abusi di alcoolici o sostanze stupefacenti, con effetti devastanti sulle fasce più deboli della popolazione e sulle loro famiglie.”

Lo afferma Sandra Monacelli, capogruppo Udc a Palazzo Cesaroni, nella relazione che accompagna la sua proposta di legge, trasmessa al presidente del Consiglio regionale, allo scopo di inviarla all’esame del Parlamento nazionale come iniziativa della Assemblea regionale umbra, per sancire la illiceità dell’installazione di apparecchi che propongono giochi d’azzardo con vincite in denaro, tradizionalmente relegati nelle apposite case da gioco, i cosiddetti casinò.

Il testo di legge si popone di modificare la vecchia normativa del 1931 (decreto 773 che approvava il Testo unico delle leggi di sicurezza), per stabilire la illiceità dei sistemi di gioco d’azzardo nei luoghi pubblici, o aperti al pubblico, comprese le sedi di circoli e associazioni. Nella relazione si afferma anche che è da condannare la stessa ripetitività meccanica del gioco d’azzardo proposto dalle macchine elettroniche che crea, conseguentemente, comportamenti di natura compulsiva nei confronti delle continue e sempre maggiori some di denaro che il gioco richiede. Monacelli mette in guardia dai rischi di una evidente collateralità del gioco con gli ambienti della criminalità che spesso gestiscono le attività connesse al gioco d’azzardo. La proposta a firma del capogruppo Udc prevede anche sanzioni amministrative nei confronti dei futuri contravventori, con il pagamento di multe variabili da mille a seimila euro per ciascun apparecchio illegittimamente installato, e per coloro che corrispondano premi in denaro o comunque diversi da quelli legalmente riconosciuti. La legge prevede in ultimo la confisca degli apparecchi non previsti dalla legge e la loro distruzione.

Nota di redazione: Le lobbyes e gli interessi economici che ruotano intorno a questo mondo sono forti e difficilmente battibili, ma  ci sembra una proposta da apprezzare e sostenere, specialmente se comprendesse norme contro i video-poker su internet, che stanno  diventando davvero una autentica piaga sociale, e dove i giocatori e coloro che offrono “questi servizi” non possono essere assolutamente controllati.  Ci piacerebbe che sull’argomento si aprisse un dibattito fra i lettori di Goodmorningumbria e ci rendiamo disponibili fin da ora a pubblicarne i commenti.

Commento di Anila Marchetti:  slot machine, video poker, gratta e vinci….ne vedo tutti i giorni…le cose piu’ assurde…..ma come fara’ la signora Sandra Monacelli , con tutto il mio rispetto, non lo so’… anche perche’ c è un giro di soldi pazzesco con queste cose… é nobile e doveroso e coraggioso da parte della signora Sandra Monacelli affrontare questo problema.

Commento di Ottavio Nulli: Concordo pienamente con la proposta di legge del Consiglere Sandra Monacelli in merito all abolizione dei “giochi di azzardo tutti.” Possibile che in Italia si vieti  a quattro vecchietti una partitella briscola di nessun valore e si consenta invece l’impoverimento delle “famiglie con i giochi d’azzardo”. Quelli sui siti on-line dovrebbeo essere tutti oscurati. Quelli con regolare autorizzazione presso i bar ugualmente. Infine queli collocati in apposite sale, andrebbero quanto meno sottoposti a regole ferree e chi sgarra chiude definitivamente. Altro che ammende!! Ma possibile che insistiamo nel chiedere la lista dei clienti che acquistano capi di abbigliamento al disopra di una certa soglia e manteniamo in piedi il “furto” derivante da una dipendenza, o peggio dalla delinquenza. Coraggio Sandra saremo con te in questa battaglia dura ,ma sicuramente nobile. Per chi vuole e può giocare ci sono i casinò e già bastano ed avanzano.

VALTOPINA: PRESENTATA LA CANDIDATURA A SINDACO DI FRANCESCA LEBORONI (UDC)

5 aprile 2012

Da sinistra Marco Angelini, Francesca Leboroni, Sandra Monacelli, Gianni Biribao

“Valtopina necessita di una nuova aria e di nuovi volti e Francesca Leboroni è una donna giovane, che viene dal mondo della pubblica amministrazione e che ha deciso di mettersi in gioco e di metterci la faccia per portare avanti un progetto coraggioso”. Così il capogruppo Udc in consiglio regionale Sandra Monacelli ha presentato stamani la candidatura a sindaco di Valtopina di Francesca Leboroni, che si presenta alle prossime amministrative del 6 e 7 maggio con la lista civica “Vivere a Valtopina”, che ha ottenuto il consenso anche del Pdl. “Una scelta controcorrente la sua – ha detto ancora Monacelli -, per una società inchiodata a stereotipi”.

Presenti stamani, alla presentazione che si è svolta a palazzo Cesaroni, anche il segretario provinciale dell’Udc di Perugia, Marco Angelini, e Gianni Biribao, candidato, sempre dell’Udc, a consigliere comunale. “L’idea di scendere in campo è venuta in mente a un gruppo di persone e tra queste Biribao – ha spiegato la candidata dell’Udc -, perché eravamo stanchi di sentire le lamentele dei cittadini e di lamentarci anche noi. Mancava il coraggio di agire con i fatti e di cercare di cambiare le cose e così ho deciso di farmi avanti per portare il buon esempio. Il nostro progetto non vuole promettere grandi cose che poi non si potranno mantenere (non dimentichiamoci che stiamo vivendo una crisi economica senza precedenti), ma vuole puntare sulla forza dell’essere umano per portare avanti i nostri principi”.

Monacelli: l’Umbria si colleghi al processo di svolta dell’Italia

10 marzo 2012

Si chiude una settimana che ha lasciato “decantare” le tensioni della precedente. Mi pare di vedere che si riaffacciano buon senso e buone intenzioni, che spero non rimangano tali. A fronte di un iniziale arroccamento da parte di una maggioranza sempre più bloccata in logiche di ostinata e anacronistica sopravvivenza, registro con soddisfazione che continuano a moltiplicarsi gli appelli alla classe dirigente di questa Regione, affinché si respiri anche qui l’aria “romana”. A livello nazionale, infatti, un’inedita maggioranza targata Pd-Pdl-Udc, pur tra le naturali e sofferte difficoltà politiche, sta confermando la capacità di sostenere il Governo Monti nella sua efficiente azione fatta di rapidi interventi e pronte riforme sul versante dei conti pubblici,del rilancio economico e produttivo, del mercato del lavoro, del fisco e delle liberalizzazioni, registrando crescenti consensi e apprezzamenti. L’Umbria non può andare in direzione contraria. L’appello a trovare formule nuove per gestire un’inedita congiuntura storica, superando vecchie logiche e steccati ideologici che non hanno più senso di esistere, giunge da un numero sempre più crescente di personaggi della società regionale, accompagnato da un’autocritica che va anche oltre la classe politica. In questo senso registro con soddisfazione, ultimi in ordine di tempo, gli interventi degli On. Giampiero Bocci e Walter Verini e del segretario regionale della Cisl Ulderico Sbarra. E’ un coro crescente che si aggiunge alle voci isolate levatisi all’inizio di questo periodo critico, che mi induce ad appellarmi nuovamente alla maggioranza affinché non rigetti quale ipotesi infausta la proposta di collaborazione istituzionale e politica per accelerare il difficile e confuso cammino delle riforme regionali.

Non arroccatevi al “dogma” per cui non si cambia la coalizione che ha vinto le elezioni: i cittadini umbri si aspettano molto di più, ovvero una politica che sappia recuperare la sua credibilità con coraggio e generosità, consapevole che è necessario collegare l’Umbria al processo di svolta dell’Italia, perseguendo condivisione e intese che vadano saggiamente oltre i recinti del gioco delle parti. Le opposizioni sappiano mettere una pietra su quanto accaduto, riaprendosi alla libertà delle larghe intese. Il Pd (che a Palazzo Cesaroni c’è, On. Verini, e potrebbe agevolmente riproporre in Umbria ciò che sta sostenendo a livello nazionale) abbandoni chiuse riunioni all’insegna dei buoni propositi sul superamento delle divisioni di partito e di coalizione, aprendosi a nuove soluzioni per i problemi economici, imprenditoriali, occupazionali e sociali dell’Umbria, che davvero non possono più attendere. Auspico quindi che si apra una settimana che segni, con atteggiamenti decisivi, il definitivo superamento dell’impasse venutasi a creare in Consiglio. Da parte nostra confermiamo lo stesso atteggiamento coerentemente assunto sia a livello nazionale che locale, ovvero la totale disponibilità a ragionare con libertà su qualsiasi soluzione che guardi al bene della comunità umbra, senza pregiudizi né interessi di parte.

Sandra Monacelli – Presidente Gruppo Consiliare “Casini – Unione di Centro”

 

Perugino di 38 anni ucciso durante una rapina

3 marzo 2012

Il Fatto: Luca Rosi, bancario di 38 anni è stato colpito a morte al tronco da diversi colpi di pistola durante una rapina nella sua casa.

Il commento di Maurizio Ronconi:E’ incredibile, inaccettabile la feroce violenza dei banditi che hanno ucciso a Perugia un giovane uomo. Ormai questi episodi si moltiplicano e solo per circostanze fortuite sino ad oggi non avevano provocato vittime. Il dramma di questa notte a Ramazzano ripropone la questione della sicurezza nella nostra regione, obbliga a delle risposte chiare e definitive nei confronti dei cittadini sempre più impauriti ed incerti. Non c’è tempo da perdere e immediatamente dopo il dolore il raccoglimento si apra una fase di profonda e definitiva riflessione che, senza sconti per nessuno, faccia individuare soluzioni che favoriscano una convivenza civile e sicura.

“PERUGIA ORMAI IN MANO ALLA CRIMINALITÀ. LA CITTÀ SI RIBELLI ALL’INERZIA DELL’AMMINISTRAZIONE”

Il consigliere regionale del Popolo della libertà Massimo Monni commenta con “allarme e sconcerto” la rapina e l’omicidio avvenuti nella notte di venerdì in una villa alla periferia di Perugia. Secondo l’esponente del Pdl “era ormai purtroppo prevedibile che i numerosi assalti alle ville che da troppo tempo interessano la periferia del Capoluogo regionale degenerassero arrivando all’omicidio”. I cittadini di Perugia hanno ormai perso ogni sicurezza mentre la politica lassista delle Giunte comunali di centrosinistra, come quelle guidate da Renato Locchi a Vladimiro Boccali, ha permesso il dilagare della criminalità della nostra città”. Massimo Monni, consigliere regionale Pdl

Flamini (Prc): “Straordinario problema di ordine pubblico” L’evento ci indica chiaramente che a Perugia c’è oramai un problema straordinario di ordine pubblico e di sicurezza. Le cittadine e i cittadini sono semplicemente terrorizzati.Ora, al di là di provvedimenti ad effetto di breve durata e contro la demagogia del razzismo fai da te, non solo riproponiamo le nostre proposte di sicurezza democratica per Perugia, ma ci rivolgiamo anche alle Istituzioni affinchè intervengano presso gli organi preposti per sollecitare azioni all’altezza della gravità della situazione, azioni capaci di garantire ai cittadini la qualità della vita che sempre ha contraddistinto Perugia.

Abbiamo paura !!! Il terribile, atroce, delitto compiuto a Ramazzano fotografa la situazione drammatica della assoluta insicurezza che affligge la nostra città. Non basta essere conosciuti nel mondo come “capitale europea della droga” e quartier generale dello spaccio. Ora anche la criminalità più efferata e pericolosa sta imponendo la propria “legge” nel nostro territorio. Quello di Ramazzano è solo l’ultimo e più tragico degli eventi criminosi che stanno devastando Perugia in una escalation che pare irrefrenabile. La violenza dilaga. I cittadini hanno paura. E’ vera emergenza e come tale deve essere affrontata. Se le Forze dell’Ordine – con l’impegno che profondono al di là di ogni limite e carenze di strutture ed organici – riusciranno ad assicurare alla Giustizia – i sanguinari autori del delitto, con ogni probabilità scopriremo che si tratta di pregiudicati con una interminabile fedina penale. Perché non sono in galera? Quali norme occorre rivedere affinchè, chi ha fatto della ferocia il proprio metodo di vita, una volta in prigione, si veda gettata via la chiave della cella, in modo che certo buonismo, fuori tempo e fuori luogo, non la riapra? A Perugia è emergenza sicurezza. Le Istituzioni se ne facciano carico, se vogliono assolvere al loro compito di tutela dei cittadini che hanno diritto a vivere le proprie città in libertà ed al riparo dal crimine. Chiedano interventi urgenti allo Stato, con dotazione di uomini e mezzi alle Forze dell’Ordine, per affrontare con determinazione ed efficacia questa situazione non più tollerabile! Chiediamo al Sindaco Boccali che ci risparmi di leggere sui giornali la notizia dell’ennesima letterina inviata al Ministro dell’Interno. Non ne possiamo più. Nella condizione in cui è precipitata Perugia, non può affidarsi a lettere o sms. Occorre una protesta dura, forte, incisiva, determinata. Magari si incateni davanti al Viminale e vi resti “prigioniero” fintanto che non avrà ricevuto risposte concrete. Prigioniero come ci sentiamo noi, oggi,  nella nostra città !

Carla Spagnoli – Coordinatore Regionale di Futuro e Libertà

Guido Lanzo – Esponente Partito Popolare Sicurezza e Difesa

Profondamente colpita dall’efferato delitto compiuto da poche ore all’interno di una abitazione nella citta’ di Perugia, esprimo cordoglio alla famiglia di Luca Rosi vittima di una violenta follia che sembra non conoscere piu’ limiti o ostacoli.

Sandra Monacelli consigliere regionale Udc: Nell’esprimere un forte sostegno alle forze dell’ordine e alla Magistratura affinche’ possano assicurare al più presto alla giustizia gli artefici dell’atroce gesto, auspico che l’Umbria in tutte le sue componenti istituzionali, politiche e sociali sappia elevare talmente forte in queste ore la propria indignazione da sradicare definitivamente e totalmente il diffondersi della criminalita’ nella nostra regione.

Regione. Marini: “Ripristinare la piena funzionalità dell’assemblea”.

24 febbraio 2012

MARINI : “Quanto accaduto negli ultimi giorni in consiglio regionale ”e’ una sconfitta per tutti ed una sconfitta della buona politica: auspico di ripristinare le condizioni di confronto e dialogo per garantire la piena funzionalita’ delle istituzioni, anche attraverso un nuovo voto sull’ufficio di presidenza e tornando a far funzionare nel miglior modo le commissioni. Per fare cio’ serve la disponibilita’ di tutti noi. Sono tra quelli che vogliono ristabilire la piena funzionalita’ democratica di quest’aula”: cosi’ la presidente della giunta regionale, Catiuscia Marini, all’inizio del proprio intervento in aula sul Dap*, in riferimento a quanto accaduto tra mercoledi’ scorso e ieri a Palazzo Cesaroni, con la scelta dell’opposizione di non votare per il rinnovo dell’ufficio di presidenza (oggi composto da esponenti della sola maggioranza) e le dimissioni di ieri degli stessi consiglieri del centrodestra dagli altri organismi consiliari, a partire dalle commissioni di Palazzo Cesaroni”.

MONACELLI (UDC):  Nel documento c’è tutto e niente, ma sopratutto c’è la babele e lo scollamento della maggioranza, con nessuna idea chiara. Si dice che nel 2012 si sentiranno gli effetti negativi dei tagli del governo nazionale; ma non si indicano le contromisure. Ci sono solo slogan sulla necessità di aprire una grande stagione di riforme istituzionali. Mi chiedo, ma non era già stata aperta? Il documento scarseggia di misure convincenti per mordere la crisi. Ci sono i soliti corsi di formazione, il ricorso al credito che invece è inaccessibile: non si reinterpreta il ruolo di Sviluppumbria anche se si è cambiato il nome. Servirebbero misure concrete, come indicato nella la mozione approvata in seconda Commissione che reclamava provvedimenti per
le famiglie colpite dalla crisi occupazionale nell’area appennino ed alto Chiascio. E’ offensivo riproporre nel Dap*  il contributo ai malati di Sla che avrebbe dovuto essere già stato pagato e che invece, a me risulta, non hanno ricevuto niente

NEVI (PDL): Non c’è stato il necessario dibattito su Dap*; ma è stato un bene perché ci ha consentito di arrivare al voto di due giorni fa che sancisce come questa maggioranza non è in grado di portare avanti nessun proposito di riforma.  Per fare le riforme in questo momento storico occorre il consenso di tutti, a partire dalla della Cgil che in Umbria esprime da tempo un potere enorme, una vera golden share, ostacolo alle riforme vere: quelle che ci chiede l’Europa e che in Italia sta facendo il Governo Monti.

 MA LA POLITICA RISPONDE COSI’
BARBERINI (PD): Sul Dap* vorrei evidenziare come la crisi che ci ha colpito, prima finanziaria, poi produttiva e quindi sociale ha prodotto effetti devastanti ovunque. Vorrei comunque sottolineare che il 57 per cento del debito pubblico italiano (totale 1900miliardi di euro) si è formato tra il 1994 e il 2010. Un dato che non assolve nessuno di chi  ha governato nella ‘seconda’ Repubblica’ dove, comunque, il centrodestra è stato al Governo per molti anni. Per superare questa fase di crisi finanziaria è necessario recuperare il tempo perduto puntando sullo sviluppo, sul contenimento della spesa pubblica e sul coinvolgimento ancora più marcato del ‘privato’ per il quale va previsto un maggiore spazio attraverso una sussidiarietà ancor più marcata. Per le
nomine pubbliche, oltre a prevedere la riduzione dei compensi, bisogna fare grande attenzione alle qualità professionali dei soggetti chiamati alla gestione delle strutture pubbliche”.

DE SIO (PDL): Bisogna riflettere sulla degenerazione della macchina burocratica che continua  a rendere difficile la vita dei cittadini. Fino ad oggi è mancato il coraggio che chiediamo venga messo al centro del dibattito futuro, unica medicina per trovare le giuste soluzioni ai grandi problemi che ogni territorio regionale sta vivendo. Va applicato in maniera seria il principio di sussidiarietà, magari apportando aggiornamenti migliorativi a livello normativo. Mentre continuiamo ad essere critici sulla gestione del sistema dei trasporti, su quello dei rifiuti, infrastrutturale, quella della Sanità rappresenta per noi una delle più importanti riforme su cui vorremmo dare un contributo per arrivare ad un sistema universalistico. Prendiamo
invece atto che sotto il profilo della politica turistica è stata messa in campo una buona capacità di programmazione.

CHIACCHIERONI: Positivo il contributo e il richiamo del capogruppo del Pdl  Nevi che ha sottolineato come oggi sia necessario agire con ‘sincerità’ ed io aggiungo che oggi occorre anche coraggio e con senso di responsabilità centrando l’attenzione sulle questioni. Uno dei punti centrali del Dap* riguarda la necessità di una seria e produttiva revisione della spesa, agendo per contenere quella corrente e spostando risorse sugli investimenti e azioni per il rilancio dell’economia, solo così ha senso l’obiettivo del pareggio di bilancio . Oggi siamo in una fase di deflazione e di di stretta creditizia, di assenza di liquidità, e questa è una questione che in
seconda Commissione ci siamo posti grazie anche alla sollecitazione del consigliere Zaffini (Fare Italia) e per la quale necessitano interventi decisi. Da ultimo occorre lavorare sui due obiettivi che proponiamo nelle due mozioni-risoluzioni che come II commissione proponiamo all’approvazione dell’Aula riguardanti il supporto alle aree di crisi della fascia appenninica e per la ricostruzione post terremoto ’97, e quelli che hanno interessato i territori di Narni e
Marsciano”

*Nota di redazione: DAP = documento di attuazione del programma, di fatto la finanziaria regionale

Regione: Anche la Monacelli lascia il suo incarico dal Comitato per la Legislazione

23 febbraio 2012

L’elezione del nuovo Ufficio di Presidenza, composto interamente da membri della maggioranza, rappresenta un vulnus grave che non ha precedenti nei 42 anni di storia del regionalismo italiano. Un atto di arroganza che ha inferto una ferita profondissima ai principi della democrazia e della rappresentanza nelle istituzioni.

Ciò che avevamo anticipato nei giorni scorsi nell’annunciare la nostra assenza al momento della votazione del nuovo Ufficio di Presidenza, cioè una maggioranza dilaniata da feroci lotte intestine, unicamente arroccata sulla salvaguardia di equilibri interni sempre più precari e nella spartizione di poltrone e strapuntini, si è manifestato nella sua interezza, andando anzi oltre ogni più nera previsione.

La situazione che oggi ci troviamo dinanzi è quella di un Ufficio di Presidenza frutto di un groviglio di contraddizioni: il Presidente del Consiglio Regionale è di fatto “commissariato” e sottoposto alla vigilanza stretta del proprio segretario di partito; il Vicepresidente Vicario, che appartiene allo stesso gruppo del “sospeso” Orfeo Goracci, ha assunto la carica dopo che la segreteria regionale e addirittura il responsabile nazionale di Rifondazione Comunista, appena 72 ore prima, avevano gridato ai quattro venti l’indisponibilità dei propri iscritti a ricoprire ruoli istituzionali qualora non fossero state presentate le dimissioni da tutti coloro interessati da avvisi di garanzia. Un monito che si è sciolto come neve al sole, una “lezione di moralità”, come l’avevano loro stessi definita, che è durata lo spazio di una richiesta di candidatura, realizzatasi con triplo salto mortale. Infine da ultimo, ma non per importanza, una spaccatura profonda in seno alla maggioranza, con l’Idv che non ha preso parte alla votazione dell’Ufficio di Presidenza, sancendo di fatto, fino ai prossimi incarichi, una aperta rottura con gli alleati.

La richiesta rivolta alla maggioranza e alla Presidente Marini di volare alto e di dare un segnale chiaro di rinnovamento è stata cestinata e, in preda ad un inarrestabile delirio di onnipotenza, hanno reagito senza lasciare un minimo spazio (nemmeno orario) alla riflessione, occupando in maniera massiccia quelle cariche istituzionali che erano state pensate dai legislatori per garantire un corretto e democratico funzionamento delle assemblee elettive.

Ne prendiamo tristemente atto, rilevando che di certo non c’è vittoria nello squallore di una pagina politica segnata non dal rispetto istituzionale ma da un assurdo gioco a rubamazzo.

Credo che con questo clima non si vada da nessuna parte e per evitare che si compia un ulteriore passo verso il definitivo precipizio, rassegno le dimissioni dall’unico incarico istituzionale di cui dispongo – quello di Vicepresidente del Comitato per la Legislazione – nella speranza di poter contribuire, con questo gesto estremo, ad aprire un confronto totale e schietto sul significato delle Istituzioni e sul loro rispetto nel difficile percorso delle riforme che l’Umbria con ansia attende.

Sandra Monacelli – Presidente Gruppo Consiliare “Casini – Unione di Centro”

 

 

Monacelli (Udc): La politica umbra preferisce restare sorda alle voci di cambiamento che vengono dalla società civile

21 febbraio 2012

Nei giorni scorsi, anche in seguito ai gravi avvenimenti giudiziari, avevamo chiesto a gran voce un cambio di passo della politica umbra. Credevamo infatti che per la politica questo poteva essere il momento buono per schierarsi apertamente a salvaguardia del ruolo insostituibile delle Istituzioni e della loro credibilità, siglando un “Patto di Larghe Intese” in cui la stagione delle riforme sarebbe stata meno annunciata e più praticata. A poche ore dalla convocazione del Consiglio Regionale che eleggerà l’Ufficio di Presidenza, in seguito alla sospensione del Vicepresidente Vicario Orfeo Goracci e alle susseguenti dimissioni del Vicepresidente Andrea Lignani Marchesani e del Segretario Alfredo De Sio, la situazione che invece ci troviamo dinanzi è l’esatto opposto rispetto a quanto da noi auspicato e sostenuto. La maggioranza, per paura di finire schiacciata tra il rischio di un’agenda dettata dalle inchieste giudiziarie e il ricatto di numeri fin troppo variabili dentro un quadro storico di coalizione, ha deciso di non farsi tentare da colpi d’ala, evitando quel coinvolgimento di tutte le forze politiche presenti in Consiglio, attuato con risultati convincenti su scala nazionale. Parte della minoranza, dal canto suo, ha pensato quindi di riproporre lo stesso refrain, in cui gli strapuntini di incarichi rappresentano l’orizzonte massimo a cui guardare. La salvaguardia dei precarissimi equilibri interni alle coalizioni ha avuto ancora una volta la meglio rispetto ad una assunzione di responsabilità necessaria nel guidare il cambiamento. Una volta di più vale la riflessione riguardo alla necessità di partiti omogenei, nuovi nei metodi e nelle persone, da sostituire alla logica delle coalizioni che, pur di vincere, hanno messo in campo tutto ma hanno portato alla rovina il Paese. Quindi, come purtroppo paventavamo nei giorni scorsi, “tanto rumore per nulla”. La politica umbra preferisce il profilo basso, il conservatorismo, restando costantemente sorda alle voci di cambiamento che sempre più numerose e forti si alzano dalla società civile. Il rischio è quello di arrivare a una frattura insanabile tra cittadini e Istituzioni. Ma alla politica umbra questo terribile scenario, sia a sinistra che a destra, non sembra importare nulla. Per questi motivi, proprio per dare un contributo di chiarezza e per manifestare la nostra contrarietà a questo modo di intendere la politica dove il fiato corto è tutto ciò che resta, e nell’attesa di vedere dai voti per quanto tempo ancora potrà reggere l’attuale sistema, come Gruppo UDC annunciamo, con trasparenza e a carte scoperte, di non prendere parte, stante l’attuale situazione, alla votazione dell’Ufficio di Presidenza.

Sandra Monacelli  – Presidente Gruppo Consiliare “Casini – Unione di Centro”

 

CRISI REGIONE – IL PD E IL TEOREMA DI STOCKMAYER

20 febbraio 2012

di Ciuenlai

L’umorista Arthur Bloch ne “La legge di Murphy e altri motivi per cui le cose vanno al rovescio” presenta il Teorema di Stockmayer : “Se sembra facile, è dura. Se sembra difficile, è fottutamente impossibile“. Ecco, applicatelo alla crisi umbra e ne avrete una perfetta chiave di lettura. Venirne a capo non sarà, infatti, facile. La segreteria regionale del PD, per non smentire il teorema, ha deciso di non decidere e di passare la palla alla direzione regionale. Sul tavolo restano le due ipotesi : surroga dei componenti mancanti dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale o azzeramento totale dell’organismo con le dimissioni del Presidente Brega. La tentazione di aderire alle richieste degli alleati e di mandare “un segnale forte di rinnovamento” ha un discreto seguito negli organismi dirigenti, anche perché gli sponsor sarebbero Catiuscia Marini e Vladimiro Boccali. Sponsor che non troverebbero l’ostilità del Segretario Regionale Lamberto Bottini. Il problema è però come arrivarci e, soprattutto come fare. Perché questo è uno dei classici passaggi nei quali “si sa da dove si comincia, ma non si sa dove si può andare a finire”. Mi spiego; se opta per il cambiamento è probabile che una parte consistente del Pd chiederà di non fermarsi al Consiglio, ma di coinvolgere anche la Giunta. Insomma, per questo filone di pensiero, Brega si porta “inevitabilmente” dietro Riommi. La presunta minoranza dei democratici pretenderebbe, in cambio, un riequilibrio dell’esecutivo, dal quale è adesso esclusa. Il “chi” ancora non si conosce, ma si parla di un esterno, magari di Foligno, per rispettare gli attuali equilibri territoriali. Per l’area “Modem” questa resterebbe la soluzione preferita, non avendo un sostituto di Brega da mettere in campo. Il Consigliere Regionale Barberini è anche lui indagato e Smacchi viene considerato non proponibile “per diverse ragioni interne ed esterne alla componente”. Ed è anche e soprattutto per questo che la partita per la Presidenza del Consiglio si gioca, direbbe Veltroni, dentro, “ma anche” fuori del centrosinistra. Le varie correnti avrebbero già avuto colloqui e abboccamenti sia col terzo polo che con il Pdl. Anzi, secondo il racconto di un Consigliere Regionale (non mi chiedete se di maggioranza o di minoranza, tanto non ve lo dico), la cosa si sarebbe intensificata negli ultimi giorni perché “ognuna delle parti piduine non vuole cedere all’altra l’esclusiva sui rapporti con l’opposizione”. Parliamo, naturalmente, dell’ipotesi di portare Sandra Monacelli dell’Udc sul tetto del Consiglio. Un’ipotesi che si porta però dietro, lo spettro di un futuro cambio delle alleanze, con tutto quello che ne può conseguire in termini di stabilità per la Regione e diversi enti locali. E allora, se cambiamento ha da essere “adesso è meglio farlo in casa”. E, immancabilmente, rispunta il nome di Renato Locchi che ormai si è cucito una veste “bipartisan” nel Partito Democratico. Ma Locchi e conservazione sono descritti come una simbiosi, che si sposa male, tuonano i giovani leoni del Pd, con l’agognato rinnovamento. E siamo alla fine del viaggio per accorgerci che abbiamo fatto tutto questo giro per tornare al punto di partenza. Perché siamo alle solite, il Pd ormai non è più in grado di esprimere una leadership unitaria e riconosciuta. Ogni giorno aumentano il numero di mediazioni da compiere per trovare una soluzione condivisa. E , visto che “il difficile sembra fottutamente impossibile”, gli osservatori credono che la conclusione più ovvia alla quale si giungerà, perlomeno in una prima fase,è quella di lasciare il mondo com’è. Non potendo decidere, pena drammatiche rotture, ci si prepara a mettere in onda il programma preferito e più gettonato; quello del rinvio. Ma perché e soprattutto per quanto?

Ben vengano le dimissioni di Andrea Lignani e di Alfredo De Sio, è un importante contributo alla necessità di chiarezza

15 febbraio 2012

di Sandra Monacelli – Udc

In seguito ai fatti giudiziari che hanno colpito il vicepresidente del consiglio regionale dell’Umbria e una larga fetta di politici del Comune di Gubbio, sorprende il fariseismo di alcune dichiarazioni con le quali alcune forze politiche tentano in queste ore di prendere le distanze da persone, fatti e situazioni che fino a poco tempo prima rappresentavano una forte convergenza di interessi e motivo di soddisfazione. Se da un lato va evitato il rischio di generalizzazioni nei giudizi politici, dall’altro ugualmente occorre fare uno sforzo per non ridurre i problemi di queste ore a “fin troppo improbabili questioni individuali”. Infatti, grazie soprattutto al consenso personale e di partito ottenuto a Gubbio da Orfeo Goracci, Rifondazione Comunista ha potuto disporre in Umbria, nel corso degli ultimi dieci anni, di un risultato elettorale che, oltre ad averne garantito una rappresentanza consistente nelle istituzioni, le ha contestualmente permesso di esercitare un ruolo determinante nella negoziazione di posti e incarichi nella pubblica amministrazione e all’interno delle aziende controllate dalla politica. In forza di queste percentuali di consenso, superiori alla media nazionale, Rifondazione comunista, unitamente ad altre forze della sinistra radicale, ha spesso svolto una funzione di veto e di interdizione che hanno impedito l’avvio della stagione delle riforme, compromettendo e rallentando la capacità umbra di fronteggiare la crisi. Le diverse inchieste della magistratura, aperte in questi ultimi mesi, stanno portando alla luce nella nostra regione, laddove fossero confermati i diversi impianti accusatori, un sistema politico-affaristico che, basato esclusivamente sul mantenimento del potere, ha bloccato con sistematicità ogni processo riformatore e di cambiamento. Ben vengano dunque, come contributo alla necessità di chiarezza, le dimissioni di Andrea Lignani e di Alfredo De Sio dall’Ufficio di presidenza del consiglio regionale dell’Umbria, che impongono quest’oggi una accelerazione al dibattito dal quale intenderebbe, ma non può, sottrarsi la politica umbra. Non è questo il tempo in cui è consentito giocare al ribasso con approcci autoassolutori. Lanciamo forte il nostro allarme affinchè la regione si renda protagonista di una profonda riflessione volta a restituirle la credibilità oggi calpestata,per comprendere pienamente le ragioni che all’ombra di vittorie più o meno facili,hanno determinato l’attuale degenerazione politica,frutto avvelenato nell’Umbria (al)verde,di un mancato ricambio di idee e di persone.

 

 

 

Monacelli sul caso Goracci: sostituire il vicepresidente non basta

15 febbraio 2012

I gravi avvenimenti delle ultime ore, che hanno visto coinvolti il Vicepresidente del Consiglio Regionale e una larga fetta di classe dirigente e politica del Comune di Gubbio, impongono inevitabilmente delle riflessioni. Ci troviamo in presenza di accuse molto gravi e di provvedimenti altrettanto pesanti di restringimento delle libertà personali. La magistratura, unico soggetto deputato a indagare, acquisire atti e quindi giudicare, deve fare il suo corso, ma la politica non può limitarsi a fare da spettatore. Tutto ciò al di là di stucchevoli e ipocrite prese di distanza, che tendono oggi ad abbandonare come un pesante fardello chi, fino a ieri, veniva portato ad esempio su scala nazionale, condividendone successi e vantaggi, costruiti magari sugli stessi sistemi di potere noti ma che ora vengono ripudiati, limitandosi a liquidare la vicenda come semplici responsabilità individuali. In qualità di Consigliere Regionale,  ritengo invece che in questo momento non vada sottovalutato il grave rischio per le istituzioni di un’ulteriore perdita di credibilità e fiducia da parte dei cittadini. La politica deve subito mettere in atto tutte quelle azioni a salvaguardia del ruolo delle istituzioni e che sappiano volare alto rispetto alle logiche di nascondere la polvere sotto il tappeto. Risposte che vanno trovate con uno sforzo supplementare di idee e progetti per aprire, con uomini e metodi nuovi, la complessa stagione delle riforme. Sarebbe ingiustificato e inutile, oltre che colpevole per il ruolo che come consiglieri regionali siamo chiamati a ricoprire, il ricercare semplicemente una soluzione tendente a nascondere o a minimizzare le difficoltà del momento con semplici prove di forza tra minoranze scontate e una maggioranza sospesa tra mille divisioni interne e clamorose inchieste giudiziarie. Voglio sperare che la risposta istituzionale non sia tanto quella delle dimissioni da chiedere al consigliere Goracci dal suo ruolo di Vicepresidente della massima assise regionale, al solo scopo di sostituirlo con un altro esponente della compagine di maggioranza, quanto quella di ricercare soluzioni che superino la contingenza del momento, capaci di dare risposte serie al bisogno di credibilità delle istituzioni e della politica, aprendo finalmente quel processo riformatore di cui l’Italia e in particolare l’Umbria hanno bisogno.

Sandra Monacelli

Presidente gruppo consiliare – “Casini – Unione di Centro”

Assegno di cura, è colpa di San Remo? dimmi …quando…quando…quando

14 febbraio 2012

Sono mesi ormai che gli ammalati di Sla aspettano l’assegno di cura più volte promesso e mai arrivato, credo che sia giunto il momento di dire basta e chi ha la responsabilità di questo scandaloso atteggiamento della Sanità Umbra  è giusto che ne tragga le conseguenze e si dimetta. Ospitiamo volentieri qui di seguito la nota del consigliere regionale Udc  Sandra Monacelli che con passione e forte senso civico tanto si è spesa in favore di queste persone.

*Di fronte all’indecenza che si sta verificando nella corresponsione degli assegni di cura per i malati di SLA che a tutt’oggi non risultano erogati, non è più il tempo di usare toni pacati. Non mi importa nulla di essere considerata politicamente scorretta nell’uso di questa terminologia, ma non voglio assolutamente rendermi complice con il silenzio di questo inconcepibile scandalo. Ho davanti agli occhi i tanti malati di SLA e i loro familiari illusi dalla nostra istituzione regionale di avere risposte immediate nel riconoscimento del diritto all’assistenza, e non riesco a trovare uno straccio di giustificazione plausibile. Ritengo che si stia rubando il tempo a persone che non possono permettersi il lusso di vederlo sprecato per negligenze o, peggio ancora, per misere “ questioni di cassa” che negano con i fatti quello che invece a parole è stato promesso . A questo punto ne va della credibilità dell’Assessore alla Sanità e della sua autorevolezza: è passato circa un mese da quando in Consiglio Regionale ha risposto, nel corso di una question time, sui ritardi nell’erogazione dell’assegno di cura, rassicurando sia sulla procedura in atto che sulla velocità di esecuzione. Se dopo dopo tutto questo tempo siamo ancora punto e a capo, esiste un problema di autorevolezza: ne prenda atto e per serietà si dimetta!

Sandra Monacelli
Presidente gruppo consiliare
“Casini – Unione di Centro”

Disabili e Sla: Monacelli replica all’assessore Tomassoni

18 gennaio 2012

“Alcuni dei malati di Sla che erano qui a manifestare, non ci sono più: non c’è un assegno da erogare per coloro, è questa la ragione e la pressione che è stata fatta nei confronti dell’esecutivo regionale affinché vigilasse in maniera più cogente rispetto al tempo trascorso dal termine di approvazione della delibera e del precedente ordine del giorno in Consiglio. Ritengo che un pochino di attenzione in più avrebbe comunque consentito di alleviare i problemi di questa categoria di persone”. Così il capogruppo Udc Sandra Monacelli ha replicato alla risposta che l’assessore regionale alla sanità, Franco Tomassoni, ha fornito all’interrogazione question time sui ritardi nell’erogazione dell’assegno di cura per i malati di Sla, “persone che hanno una battaglia personale decisiva contro il tempo, un caso in cui il ritardo di un solo giorno è un ritardo inconcepibile e su cui la Giunta ha il dovere di vigilare”. …

UMBRIA DISABILI GRAVI: QUANDO LE ISTITUZIONI “UCCIDONO” LENTAMENTE …

9 gennaio 2012

LETTERA A GOODMORNINGUMBRIA

Sono trascorsi esattamente 6 mesi dalla manifestazione dei malati di SLA organizzata dall’AISLA nel consiglio regionale dell’Umbria. Quella mattina il clima era davvero pessimo, l’aria irrespirabile, la temperatura vicina ai 40 gradi. Quelle condizioni climatiche minarono in modo irreversibile la salute di alcuni dei malati presenti, uno dei partecipanti GIULIO GALLI morì pochi giorni dopo . I malati e i loro familiari, furono costretti a compiere un gesto così clamoroso a causa della condotta omissiva, elusiva, delle istituzioni regionali, il disegno di legge che disciplinava l’assegno di cura giaceva in III commissione da mesi . L’assegno, come molti di noi sanno, ha il compito di alleviare e sostenere il carico di cura della famiglia, permettendo di assumere e remunerare dignitosamente un assistente familiare, in quanto è altresi noto, che l’impegno di cura a favore dei malati è piuttosto considerevole, spesso finanziariamente insostenibile, si parla di cifre prossime ai 6000 euro al mese. Tutte le reginioni italiane, tranne poche, rare eccezioni, erogano gli assegni, li erogano non solo ai malati di SLA, ma a tutti coloro che si trovano in condizioni di grave disabilità. Nel corso della seduta consiliare concomitante alla manifestazione, fu strappata l’approvazione di un ordine del giorno nel quale la maggioranza si impegnava a disciplinare la previsione dell’assegno, lo strumento prescelto non sarebbe stata una legge, ma bensì una traballante delibera, per di più, delibera che intruduceva una sorta di sperimentazione della durata di un anno, quindi nulla di definitivo e nulla di estensibile agli altri disabili gravi . Quindi, scelte discutibitili e palesemente discriminatorie, quasi con l’intento mal celato di alimentare una guerra tra disperati . Secondo voi a distanza di 6 mesi qual’è lo stato dell’arte ? Nulla, nessun segnale, niente assegno, famiglie e malati ancora nel guado ! Voi direte – beh c’è la crisi, la regione non trova i soldi – No ! I soldi erano già pronti a maggio 2011, la Regione poteva metterne dei suoi, ma non lo fece, aspettò il riparto del fondo sanitario nazionale per il 2011, i fondi, circa 300.000 euro, erano   già disponibili da allora. Sembra alquanto difficile credere, che una Regione con un bilancio prossimo ai 3 miliardi di euro, incontri tutte queste difficoltà a racimolarne poche decine di migliaia al fine di alleviare la sofferenza di queste famiglie.  Sembra difficile crederlo anche in ragione del fatto che, ogni anno, vengono indetti appalti per  centinaia di milioni di euro in favore delle varie coop, appalti per la gestione delle strutture residenziali e semiresidenziali, appalti, che prevedono contributi pubblici per ogni singolo disabile ospite in struttura per migliaia di euro al mese . Tutti conoscono i vantaggi, in termini di risparmio che gli assegni di cura portano alle casse regionali, ma tutti o quasi, in questa Regione, continuano ad ignorare, eclissare, tacere . Mi raccontava ,un sindacalista di fuori regione che lotta in favore dei diritti delle persone con handicap, delle straordinarie difficoltà che ha incontrano in Umbria nell’ organizzare le attività del suo sindacato, ai suoi occhi è apparso subito il meccanismo consociativo estremo che di fatto blocca e mina la naturale vita democratica ed istituzionale . In Umbria, a suo dire, non c’è ne maggioranza ne opposizione ma un miscuglio malsano,  aveva incontrato molte meno difficoltà in Sicilia e Campania. Posto in questi termini il quadro parrebbe disperato, ma in realtà non è così . L’assegno di cura, l’assistenza domiciliare indiretta ,sono figure previste da leggi e norme nazionali, il fatto che vi sia o meno una delibera regionale, comunale, provinciale che ne disciplini i dettagli, è quasi irrilivante . Le leggi in questione sono la 328 del 2000 e la 162 del 1998, leggi che in Umbria, vengono completamente disattese nelle parti in cui favoriscono concretamente la libera scelta dei disabili e delle famiglie su come disporre dei finanziamenti relativi all’assistenza. Finanziamenti non pochi per la verità, a loro destinati dal fondo sanitario nazionale, e comunque, anche i comuni possono disporre di risorse proprie per coprire adeguatamente certe situazioni . Ai cittadini umbri non rimane che un unico valido strumento per ottenere la tutela dei loro diritti, affidare ad un legale competente in materia, l’intera questione, avendo cura di scegliere oltre che in ragione della compenza anche con riferimento,    per quanto possibile, all’indipendenza . E’ necessario scegliere un legale che non anteponga interessi e collusioni poco trasparenti alla deontologia ,che non inganni e tergiversi sulle possibilità che la legge offre per la tutela di queste persone e delle loro famiglie, le cui rivendicazioni, per la legge e i tribunali italiani sono assolutamente concrete, rivendicazioni che per la grettezza, il cinismo, la corruzione di alcuni politici ed amministratori pubblici, debbono necessariamente trovare risposte e tutele nei palazzi di giustizia .

Disabile Libero – Perugia

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Il consiglio regionale dell’Umbria in quel caldo giorno di luglio, si e’ assunto un impegno con i malati di Sla e le loro famiglie.  Lo ha preso con Giulio… con coloro che come lui non c’e l’hanno piu’ fatta… lo ha preso con Francesco e con  coloro che condividono la stessa crudele compagna di viaggio.  Simili esperienze non possono scivolare inutilmente sulla pelle senza lasciare traccia- Ci sono casi della vita in cui le parole sono pietre e questoè uno di quelli! Non c’ è ragione al mondo che possa giustificare il ritardo con il quale ancora oggi, dopo mesi, si stenta ad onorare un impegno unanimemente assunto dal Consiglio regionale dell’Umbria!

Sandra Monacelli – consigliere regionale Udc

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Davvero strano a volte che i politici sembrino non comprendere quale tipo di risonanza mediatica potrebbe avere un intervento palese a favore di categorie fortemente penalizzate dalla natura e dalla storia. Essendo queste parte dell’ambito sociale in cui si vive, l’attenzione fattiva dello stesso, rappresenterebbe uno specchio di rimando pubblicitario per loro di altissimo spessore. Dimostrerebbero di possedere quelle doti di umanità e di sociale attenzione che dovrebbero essere le prime da ricercare in un candidato politico da parte degli elettori. Si potrebbe così invitare i potenziali elettettori ad accertarsi delle idee possedute dall’ aspirante politico prima di entrare nell’urna, accertandosene osservando la sua capacità di relazionarsi con gli ambiti più sfortunati e provati della società. Si potrebbe ovviare ad eventuali cantonate semplicemente valutando i suoi modi di relazione con i più sofferenti: una cartina di tornasole capace di valutarne l’attitudine nel trattare in casi di varia umanità partendo da un anello basso.
La presenza di tanti condizionali nel testo non ne pregiudica di per se la possibilità reale!!!

Roberta Capodicasa

SANITÀ: “INSPIEGABILE ED INACCETTABILE RITARDO NELL’EROGAZIONE DELL’ASSEGNO DI SOLLIEVO PER I MALATI DI SLA” – INTERROGAZIONE-QUESTION TIME DI MONACELLI (UDC)

9 gennaio 2012

Il presidente della Giunta regionale spieghi i motivi di tale inspiegabile ed inaccettabile ritardo, procedendo l’urgente adempimento degli impegni assunti con la delibera del luglio 2011. Lo chiede, con una interrogazione -question time incentrata sull’erogazione dell’assegno di sollievo per i malati di Sla, il capogruppo Udc a Palazzo Cesaroni Sandra Monacelli. A tutt’oggi, a fronte di ulteriori decessi di altri malati, alcuni dei quali presenti alla seduta consiliare dell’11 luglio 2011, non risulta ancora essere stato messo in atto quanto previsto dalla delibera di Giunta, pur essendo ampiamente decorso il termine previsto per l’avvio, ovvero il 1 ottobre scorso, con grave ritardo quindi su quanto deliberato prima in Consiglio e poi dalla Giunta stessa”. Sandra Monacelli denuncia che il ritardo nell’erogazione dell’assegno di sollievo “genera nuove incertezze, disagi e preoccupazioni nei malati e nei loro familiari, che non possono subire l’inutile perdurare di tatticismi burocratici e di inspiegabili rinvii”.

Monacelli, Udc, ‘Solo chi osa sa volare’”

5 gennaio 2012

“La ricetta del tirare a campare adottata dalla maggioranza della Regione Umbria, si ripropone in grande spolvero anche per il nuovo anno”. Lo afferma il capogruppo Udc a Palazzo Cesaroni, Sandra Monacelli, facendo riferimento alle “notizie trapelate sulla stampa, a seguito del summit della presidente Catiuscia Marini con i capigruppo di centrosinistra, circa l’intenzione di procedere incuranti del mutato quadro politico nazionale che sostiene il Governo Monti, e cosa ancor più grave, delle profonde lacerazioni interne, che hanno sino ad oggi minato, ritardato e compromesso la strada delle riforme regionali. Scelte che sembrano foriere di rassegnazione e di incapacità nell’esaminare la situazione politica nel suo complesso”.

“Esposto al Procuratore del Tribunale di Perugia su un concorso interno all’Istituto Zooprofilattico dell’Umbria e delle Marche”.

16 dicembre 2011

In data 15 dicembre 2011, risulta essere stato presentato un esposto al Procuratore del Tribunale di Perugia, Dott. Giacomo Fumu, su un concorso interno all’Istituto Zooprofilattico dell’Umbria e delle Marche;

Da circa tre anni l’ente è in attesa di una nuova riorganizzazione da parte della direzione, la quale però nel frattempo ha proceduto ad assunzioni senza concorso, evidentemente dettate da esigenze di “sistemazione” ben lontane da una visione organica della struttura;

Si interroga il Presidente della Giunta Regionale per avere delucidazioni chiare ed inequivocabili sulla gestione del suddetto concorso e, più in generale, sulle future prospettive di riorganizzazione dell’Istituto Zooprofilattico dell’Umbria e delle Marche.

Il Consigliere Regionale – Sandra Monacelli

 

Riforma endoregionale, la Regione cerca di risparmiare e la Provincia e Umbra Acque che fanno? ASSUMONO NUOVO PERSONALE

24 novembre 2011

Mentre fervono i lavori nelle Commissioni consiliari regionali dell’Umbria per uscire in fretta dal rompicapo di una riforma endoregionale, sul cui risparmio affiora ben più di qualche ragionevole dubbio, per i condizionamenti posti dalla notevole quantità di personale dipendente da ricollocare da una sigla ad un’altra, ho appreso con una certa sorpresa di una nuova selezione da parte di Umbra Acque, per 4 autisti nella movimentazione mezzi pesanti e macchine da scavo e carico, nell’ambito del “potenziamento dell’organico dell’area operativa” come si legge sul sito dell’azienda. Già nei mesi scorsi anche la Provincia di Perugia si era prodigata frettolosamente in nuovi concorsi… Ora, se in Regione si cerca di agire nella direzione di rendere maggiormente efficace ed efficiente il funzionamento delle istituzioni, sulla base di una forzata ottimizzazione delle risorse disponibili che obbliga a qualificare al massimo il personale già presente, non si capisce proprio perchè in altri enti, organici allo stesso sistema regionale, si vada nella direzione opposta. La particolare contingenza che viviamo evidenzia un sistema che ha fagocitato consensi in cambio di prebende e posti di lavoro, ed ora, pur pagando il conto di tale sproporzione, sembra non perdere antichi vizi ed abitudini distorte. Eppure l’incedere della più preoccupante crisi dal dopoguerra ad oggi e l’insostenibilità del sistema richiederebbe una rapida inversione di rotta. La Regione ha il dovere non solo di perseguire con decisione questa strada , ma anche di fare in modo che le azioni di Province, Comuni, partecipate ed enti intermedi tendano senza contraddizioni verso tali obiettivi. Non sarebbe affatto credibile una riforma del sistema che scioglie sigle da una parte inventandone di nuove, giustificate con il blocco delle assunzioni, quando in concomitanza si continua ad arruolare nuovo personale pubblico. Sembrerebbe più ragionevole immaginare che oltre le riforme cartacee, le istituzioni regionali e i loro derivati, possano trovare l’occasione di sedersi attorno ad un tavolo per valutare, attraverso un’approfondita ricognizione, come soddisfare le varie esigenze di personale,con la ridistribuzione ad esempio delle risorse umane disponibili. Non può essere più questo il tempo che legittima egoistiche visioni, legate alla gestione del proprio orticello. La sfida di ammodernamento riguarda tutti e non può essere pagata solo dalle nuove generazioni alle quali con questa confusione …non resterebbe altro che arrangiarsi.

 Sandra Monacelli – Presidente gruppo consiliare “Casini – Unione di Centro”

Monacelli: È tempo che ai proclami di riforme seguano gli atti che le realizzano, senza se e senza ma

25 ottobre 2011

Sandra Monacelli

Dopo un week-end che ha regalato un teatrino di polemiche interne alla maggioranza in tema di riforme, voglio cogliere il voto unanimemente favorevole sullo scioglimento dell’A.R.U.S.I.A. come un segnale positivo volto a ridare slancio a questo processo. Pur essendo semplicemente un atto preliminare, propedeutico ad ulteriori passaggi, spero segni una virata decisiva verso la completa assunzione di misure di riforma organizzativa e funzionale, divenute ormai cruciali in quanto interpretano un’esigenza fortemente avvertita. Credo infatti che rendere maggiormente efficace ed efficiente il funzionamento delle istituzioni sia la priorità assoluta, in quanto la forzata ottimizzazione delle risorse disponibili obbliga a qualificare al massimo il sistema, se si vuole innalzare il livello qualitativo delle prestazioni. Per questo ritengo completamente fuori luogo le sterili contrapposizioni emerse nei giorni scorsi, soprattutto nell’alveo della maggioranza stessa, in quanto non sono certo dettate dal comune intento di risparmiare a vantaggio della collettività, ma dalla mera difesa di piccoli interessi di parte, spesso sintomo di un clientelismo a vantaggio di pochi. L’attuale contingenza ha fatto emergere la radice di un sistema che ha fagocitato consensi in cambio di prebende e posti di lavoro, senza realmente mettere le ali ad un mercato più libero ed ampio, dove il pubblico ha svolto questa sorta di ruolo di padre-madre dispensatore… Ora che la crisi rende impossibile mantenere in piedi questo meccanismo, la classe dirigente, protagonista di questo modo di agire fino ad oggi, scricchiola ed i singoli esponenti tendono a chiudersi nell’egoistica difesa del proprio fortino. Ritengo però che non vi sia più spazio per feudi o campanili, ora è il momento del coraggio, coraggio che dal primo giorno di legislatura ho invocato da parte della Presidente. È tempo che ai proclami di riforme seguano gli atti che le realizzano, senza se e senza ma. La Regione ha il dovere per prima di perseguire questa strada con decisione. Tutto il sistema regionale, dalle Province ai Comuni, dagli enti intermedi ai sindacati, ha altresì il dovere di collaborare a questo sforzo con spirito di sacrificio, rinunciando alla difesa del proprio. Al Consiglio regionale tutto spetta il compito di non sottrarsi a questo processo. Per l’opposizione in particolare si presenta l’occasione di svolgere senza sconti il ruolo che le è proprio, ovvero di stimolo alla maggioranza perché non si perda ulteriore tempo, accelerando e spesso anticipando i passaggi di rinnovamento, evitando così la mortificante e sterile contrapposizione a prescindere. Lo dobbiamo ai nostri concittadini, che questa crisi la stanno già pagando duramente.

Sandra Monacelli – Presidente gruppo consiliare – “Casini – Unione di Centro”

 

MALATI SLA, FINALMENTE A NOVEMBRE C’E’ L’ASSEGNO “DI SOLLIEVO”

21 ottobre 2011

Mi congratulo con la Presidente Marini e l’Assessore Tomassoni per aver dato seguito concreto agli impegni assunti con la delibera n.909 adottata il 29 luglio scorso, con la quale si definiva la sperimentazione temporanea di interventi di assistenza indiretta per persone affette da malattie dei motoneuroni ed in particolare da SLA in fase avanzata della malattia. Ciò avveniva anche a seguito dell’o.d.g. approvato all’unanimità nella seduta consiliare dell’11 luglio, con la significativa presenza di numerosi malati e delle le loro famiglie.

Voglio esprimere il mio plauso a tutti i Consiglieri per aver fatto fronte comune, recependo un’istanza avvetita con drammatica urgenza dalle famiglie interessate, che proprio in questi giorni, a fronte dei decessi nel frattempo di alcuni malati che avevano manifestato nel Consiglio regionale dell’11 luglio, stavano respirando nuove incertezze e preoccupazioni a causa del ritardo nel mettere in atto quanto previsto dalla delibera, che prevedeva l’avvio della sperimentazione per il 1 ottobre scorso, finalizzata all’erogazione di un assegno di sollievo mensile.

L’annuncio, da parte dell’Assessore alla sanità, che tale erogazione partirà dal novembre prossimo, a seguito della circolare esplicativa per le Asl e i distretti appena partita, certamente giungerà quale sollievo almeno parziale per i malati e per le loro famiglie, dal momento che la drammaticità con la quale questa malattia si accanisce su di loro compromette anche gli equilibri dell’intero nucleo familiare, che ora potrà beneficiare di un sostegno che alleggerisca un po’ il pesante carico!

Un pensiero affettuoso va al combattivo Francesco Brunelli e a tutti gli altri malati che con lui hanno condiviso la fatica di una protesta superiore alle loro forze, a Giulio Galli e a quanti come lui ci hanno lasciato nel frattempo.

L’ultimo e più importante ringraziamento va all’AISLA per aver contribuito, con la manifestazione dell’11 luglio in particolare, a scrivere questa bella pagina di civiltà e solidarietà, ed anche per l’impegno proseguito nei giorni successivi, fino al recente incontro con l’Assessore alla sanità Franco Tomassoni e il Direttore regionale Dr.Emilio Duca che ha portato alla concreta attivazione dell’assegno di cura. Ci auguriamo che l’assessore tenga fede alla promessa di vigilare con determinazione nell’avvio dell’erogazione del contributo e nel superamento delle difficoltà incontrate nei mesi scorsi nella fase di recepimento della delibera da parte delle Asl. Assieme ad AISLA continueremo a vigilare in questo ambito, anche per ciò che concerne l’attivazione immediata dell’Osservatorio permanente con il coinvolgimento dell’associazione, perché ciò che è stato ottenuto con un gesto straordinario possa proseguire con i mezzi ordinari che il sistema sanitario possiede. Ne hanno diritto le persone che sopportano, loro malgrado, una malattia più grande di loro, la SLA come anche altre…

Sandra Monacelli – Presidente gruppo consiliare – “Casini – Unione di Centro”

SANITÀ: “E’ URGENTE E NON RINVIABILE L’ATTUAZIONE DELLA DELIBERA DI GIUNTA SUL SOSTEGNO ALL’ASSISTENZA DOMICILIARE DEI MALATI DI SLA”

12 ottobre 2011

INTERROGAZIONE DI SANDRA MONACELLI (UDC)

Sandra Monacelli

“La delibera   prevedeva di promuovere azioni sperimentali da parte delle Asl, a partire dal 1 ottobre 2011 fino al 30 settembre 2012, finalizzate all’erogazione di un assegno di sollievo mensile articolato in tre fasce di 400, 800 o 1.200 euro, destinata alle persone residenti in Umbria in situazione di non autosufficienza affette da malattie dei motoneuroni ed in particolare da SLA che si trovino nella fase avanzata della malattia e che siano assistite presso il proprio domicilio, senza limiti né di reddito né di età dell’assistito. Prevedeva altresì l’istituzione di un Osservatorio permanente composto dai rappresentanti delle Associazioni dei malati, dal Centro di riferimento regionale per le persone affette da SLA e dalla Direzione regionale Salute, Coesione Sociale e Società della Conoscenza con compiti di verifica dell’attuazione della delibera stessa”.

Sanitopoli, mozione del consiglio regionale presentata alla presidente Marini

20 settembre 2011

Le difficoltà decisionali sul direttore ASL3, sono emerse anche per la particolarità di un contratto blindato di natura privatistica, con il quale alla dott.ssa Rosignoli venne assegnato un ruolo con una scadenza talmente anomala da oltrepassare il naturale termine della passata legislatura, ovvero superava il mandato stesso della Presidente che lo siglava e tutto il successivo dell’attuale Presidenza Marini; l’odierna importante decisione non può essere considerata esaustiva di ogni altro provvedimento, oltre che di una più profonda riflessione; le notizie relative all’inchiesta accrescono la consapevolezza di un ruolo politico non estraneo alle responsabilità del livello tecnico, anzi si evidenzia il coinvolgimento nell’inchiesta di componenti dell’apparato politico, che ancora oggi ricoprono incarichi di primo piano nella Giunta regionale e dunque risultano permanere ombre di credibilità sulla Istituzione regionale che andrebbe invece preservata e tutelata. Con questa mozione, il Consiglio regionale chiede alla Giunta, Presidente Marini in primis, di non tentennare in nome di un opportunismo di parte o per eventuali sensi di gratitudine a chicchessia, ma anzi di procedere con determinazione nelle scelte ritenute opportune, in nome della propria autonomia decisionale e della garanzia di trasparenza dovuta al cittadino, a servizio del quale l’intero sistema è stato pensato.

 Sandra Monacelli – Presidente gruppo consiliare – “Casini – Unione di Centro”

“Declassamento e sottoutilizzo della centrale a carbone di Bastardo”. Interrogazione di Sandra Monacelli al presidente della regione

15 settembre 2011

Sandra Monacelli

La centrale di Bastardo, oggi Pietro Vannucci, nasce nel 1958 come impianto a lignite (grazie alla presenza nel territorio circostante di importanti giacimenti) ed entra in funzione nel 1967 alimentata però ad olio combustibile sin dall’inizio; nel 1989-90 viene realizzata la riconversione a carbone che tutt’oggi alimenta l’impianto e che proviene dall’estero, trasportato via mare fino al porto di Ancona; fino al 31 dicembre 2009, la centrale ha avuto un elevatissimo fattore di utilizzo, essendo l’impianto considerato strategico dal GSE (gestore del servizio elettrico) sia per la collocazione geografica, sia per l’equilibrio energetico nelle reti di trasmissione; avendo ormai smaltito  i costi di ammortamento, esso risultava essere economicamente vantaggioso ed infatti la sua produzione era richiesta all’ENEL praticamente per l’intero anno; l’interrogante chiede: i motivi per cui il citato impianto è stato declassato e portato ad un bassissimo fattore di utilizzo, con un budget preventivo di circa un mese di funzionamento; in particolare il motivo che ha portato in data 26 febbraio 2011 a dichiarare l’impianto «riserva fredda» (termine tecnico usato per indicare che l’impianto è ritenuto escluso da qualsiasi possibilità di essere chiamato in servizio) e ciò proprio nel momento in cui, a causa della crisi libica che ha sospeso le forniture di combustibile verso il nostro Paese, si dovrebbe a maggior ragione puntare sulla diversificazione delle fonti energetiche; e quali siano le conseguenze in termini occupazionali e di indotto di una tale decisione.

Sandra Monacelli – consigliere regionale UDC

SANITOPOLI. MONACELLI: I POLITICI NON SONO ESTRANEI AL RUOLO TECNICO

13 settembre 2011

Sanitopoli si configura sempre di più come il luogo dove le contraddizioni di un sistema di potere, “oliato” per l’eccessivo esercizio, risultano ormai prossime all’esplosione. Le necessarie decisioni politiche, responsabilmente richieste alla Presidente Marini e da lei avviate, potrebbero sembrare di fatto appannate dalla “Marzulliana” richiesta di chiarimenti inviata alla direzione della ASL 3, che con un generico “si faccia una domanda e si dia una risposta”, dovrebbe fornire atti e spiegare circostanze, già peraltro al vaglio degli organi giudiziari e note per la loro diffusione sulla stampa.

Non sfugge il perché di questo tentativo, determinato dalla insormontabilità di quel muro di gomma, costituito dal contratto privatistico, “blindato”, con il quale la dott.ssa Rosignoli può rimanere ben salda nel suo ruolo, improvvidamente costruito ad arte, con una scadenza tanto lontana da preservare incertezze future ed oltrepassare, per la Presidente che lo siglava, il naturale termine della passata legislatura… È il colmo, o meglio una sorta di contrappasso, nel quale il potere rimane vittima del suo stesso ingranaggio. Ma lo stillicidio di notizie relative all’inchiesta, che raccontano fatti ed episodi, accrescono la consapevolezza di un ruolo politico non estraneo alle responsabilità del livello tecnico. Il coinvolgimento nell’inchiesta di “pezzi da novanta” dell’apparato politico, che ancora oggi ricoprono incarichi di primo piano nella Giunta umbra, getta ombre di credibilità sulla Istituzione regionale che andrebbe invece preservata e tutelata. La classe dirigente di questa regione e la Presidente Marini in primis, non può tentennare in nome di nessun opportunismo di parte, o per eventuali sensi di gratitudine a chicchessia, sulla garanzia di trasparenza dovuta al cittadino, a servizio del quale l’intero sistema è stato pensato.

Sandra Monacelli – Presidente gruppo consiliare “Casini – Unione di Centro”

Sanitopoli, la Monacelli invita la Marini ad andare fino in fondo

9 settembre 2011

Intorno alla vicenda Sanitopoli continuano ad emergere dettagli sempre più sconcertanti, che non possono non indurre conseguenti decisioni politiche. In questa direzione plaudo alla linea responsabile adottata in questi giorni dalla Presidente Marini, volta a salvaguardare le istituzioni. Una decisione in merito al destino della Rosignoli non può essere più rinviata e si impone nei tempi più brevi possibili. Mi pare che la Presidente sia di questo avviso e la incoraggio ad andare fino in fondo: mai quanto in questo momento occorre dare un segnale di trasparenza alla società. Non siamo guidati da giustizialismo nell’esprimere queste considerazioni, ma chi ricopre certi ruoli deve essere al di sopra di ogni sospetto. Se questo vale per il livello tecnico, ancor più bisogna avere attenzione al livello politico, non certo secondario rispetto all’inchiesta: infatti, soprattutto chi ha responsabilità politiche di primo piano ha pari, se non superiori, responsabilità in questa vicenda. Anche di questo, Presidente, dovrà tenere conto…

Sandra Monacelli – Presidente gruppo consiliare  “Casini – Unione di Centro”

MONACELLI UDC – “PREOCCUPAZIONE PER L’ATTACCO AL VESCOVO PAGLIA INFARCITO DI VIOLENTO ANTICLERICALISMO E INTOLLERANZA”

1 settembre 2011

“Destano molta preoccupazione gli atteggiamenti di Rifondazione comunista che, infarciti di violento anticlericalismo e di intolleranza verso ogni critica, prendono di mira su Umbrialeft la Chiesa Cattolica e il presidente   della Conferenza episcopale umbra Mons. Vincenzo Paglia”. Così Sandra Monacelli, capogruppo regionale dell’Udc, che sottolinea come tali comportamenti
“hanno il sapore di vere e proprie aggressioni intimidatorie, che trovano ragion d’essere solo nelle pieghe di quel fanatismo ideologico che oltre ad avere prodotto negli anni troppe tragedie umane, dimostra di non avere ancora compreso che la Chiesa Cattolica, parla all’uomo e alla sua
coscienza, non è dunque né un partito politico, né un avversario da abbattere”.
Monacelli, nel dirsi convinta che la Chiesa non debba essere “a seconda delle convenienze di parte, osannata od offesa per ciò che afferma”, si chiede come la presidente della Regione Umbria “che guida una coalizione di sinistra, formata anche da Rifondazione Comunista, possa sopportare il peso di parole scagliate come pietre, nel nome di una intolleranza che mortifica ed offende i cattolici e coloro che li rappresentano”.

Monacelli UDC, la “presunta superiorità morale” del PD, vuole orientare le conclusioni delle indagini giudiziarie?

6 agosto 2011

Nell’attesa che la magistratura faccia il suo corso, pur sospendendo il giudizio sui fatti che sono oggetto di indagine, ritengo, a seguito delle notizie apparse sulla stampa, ribadire la valutazione di evidente ed incomprensibile inopportunità della decisione assunta dalla Marini alla vigilia delle sue ferie estive, e che  già ho peraltro espresso nell’imminenza della riassegnazione delle deleghe all’ex assessore Riommi. Probabilmente la pressione esercitata da più parti nei confronti della Presidente Marini, di cui sembrava eccessiva l’ostinazione  a mantenere nelle sue mani, per oltre  8 mesi la delega alla sanità, ha indotto, unitamente ad una superficiale valutazione delle vicende giudiziarie e politiche umbre, ad un azzardato superamento della “anomalia”, di cui il clamoroso reintegro dell’assessore Riommi, trovava senso solo negli strani regolamenti di conti all’interno del PD, diviso tra equilibri territoriali e correntizi. Inquieta,  in tutte queste vicende, l’evidente  forzatura  con la quale, la maggioranza di sinistra dell’Umbria, in profonda crisi di identità ha pensato di sopravvivere alle difficoltà  puntando contestualmente sulle lezioni  di superiorità morale, e anticipando quasi a volerle orientare le conclusioni delle indagini giudiziarie. Il buon senso avrebbe richiesto una bella dose di prudenza in luogo dell’affidamento al più classico fattore “C” sul quale sembra aver puntato la Marini e  che invece sempre meno sembra assistere una politica che ha perso la sua etica. Spero chela Presidente  si renda conto della gravità di una situazione che getta discredito non solo  su una parte politica, ma genericamente sulle Istituzioni. Per una volta sarebbe apprezzabile sentire ammettere gli errori anziché difenderne ad oltranza l’insostenibile leggerezza delle giustificazioni.

Sandra Monacelli – UDC

Catiuscia Marini è davvero Presidente del “cambio di passo” e della “discontinuità”?

27 luglio 2011

Sandra Monacelli

di Sandra Monacelli – Presidente gruppo consiliare – “Casini – Unione di Centro”

Catiuscia Marini da Presidente del “cambio di passo” e della “discontinuità”, espressioni puntualmente utilizzate negli interventi programmatici che hanno caratterizzato questo primo anno di legislatura, rischia di essere ricordata invece come la perfetta continuazione di usanze del passato che seguono vecchie logiche. Lo tsunami giudiziario che ha riguardato la Sanità umbra aveva riconsegnato la relativa delega nelle mani della Presidente, a seguito delle dimissioni dell’allora assessore Riommi, gesto più volte ricordato e lodato in Aula dal suo partito. Oggi, a seguito del suo reintegro in Giunta con relativa rotazione delle deleghe, viene da chiedersi: che senso ha avuto tenerlo fuori? A chi ha giovato questa sorta di gioco dei quattro cantoni, che oggi ci ripropone un Esecutivo in perfetta continuità col passato? Certamente i cittadini non possono comprendere questi giochini fatti all’ombra delle inchieste giudiziarie, che non fanno altro che alimentare un diffuso e generalizzato senso di disgusto per la classe politica, alimentando l’indignazione verso la “casta”! Dalla Presidente – Commissario – Assessore ci si attendeva una gestione straordinaria della sanità, dando la virata indispensabile per ridefinire la mission di un sistema che cogliesse finalmente l’occasione per ripensarsi in forza delle mutate esigenze, la quale magari poi con coraggio e discontinuità avesse consegnato la delega ad un’alta personalità, interroppendo così invecchiati riti. Nella scelta appena fatta, invece, non si rilevano nel modo più assoluto elementi di discontinuità. Non è un giudizio sulle persone, ma sui fatti che sono sotto gli occhi di tutti. Perché è pur vero però che le idee camminano sulle gambe delle persone… Capisco le difficoltà della Presidente a gestire una maggioranza divisa su troppe questioni, nelle quali il Partito Democratico in particolare patisce gli evidenti limiti dovuti ad un usurato rapporto di compenetrazione tra partito guida ed amministrazione della cosa pubblica. È del tutto evidente che le scelte operate in questo rimpasto hanno il sapore di sgambetti e dispetti interni al PD. L’assegnazione all’assessore Rossi di una delega che lo porterà a gestire in modo stringente i rapporti col Consiglio, presieduto dal suo avversario interno ternano, conferma questa sensazione, con il timore che questo non farà che acuire il conflitto senza fine tra i due Palazzi regionali. È ora però che il PD capisca che la cosa pubblica non è il luogo dove lavare i propri panni sporchi, ma la sede dove i cittadini chiamano gli amministratori a servire il bene comune.

Sandra Monacelli – Presidente gruppo consiliare – “Casini – Unione di Centro”

Dibattito in Giunta ma la nomina di Walter Orlandi era già decisa, imbarazzo in Consiglio Regionale

14 luglio 2011

Sandra Monacelli

di Sandra Monacelli, capogruppo Udc – Casini

La questione dei criteri per le nomine dei direttori generali e dei primari, dopo aver patito un iter travagliato, subisce oggi un’improvvisa forzatura da parte della Presidente-Assessore, che sbiadisce i contorni dell’acceso e lungo dibattito in Consiglio, ridotto così a teatrino politico. La nomina di Walter Orlandi era già in tasca, una settimana prima che l’atto venisse licenziato dal Consiglio regionale, indipendentemente dal suo esito.

Probabilmente il fatto che il disegno di legge, rispetto al testo presentato dalla Giunta, abbia subito modifiche inaspettate per la stessa proponente, deve aver indotto la Presidente a tenere pronto un piano B. Ma allora che senso aveva portarlo all’attenzione del Consiglio, il quale dopo un ampio dibattito aveva indicato degli input ben precisi persino da parte delle forze di maggioranza, per poi disattenderli il giorno dopo? Perché si è voluta consumare questa farsa, con molti attori interni alla coalizione stessa che governa? L’atto di nomina di Orlandi, a questo punto, si configura come un vero e proprio tentativo di calpestare l’azione del Consiglio, ponendo enormi difficoltà in futuro nei rapporti con la Giunta.

Sin dall’inizio del dibattito avevo già avuto modo di affermare come la politica deve esercitare appieno il suo ruolo nel gestire le sorti della sanità umbra, riconoscendo e premiando i principi di qualità e merito, assumendo in pieno tale responsabilità all’interno però del margine di arbitrio che la classe politica deve avere nella selezione dei manager. La possibilità di mantenere un dirigente, se meritevole, o di sostituirlo in caso di valutazione negativa va dunque preservata. Non è in discussione la sostanza di questo principio, quanto la forma usata nella circostanza specifica. Ed in politica, si sa, la forma è sostanza!

Sono perfettamente cosciente dell’opportunità di affidare l’incarico di Commissario straordinario dell’Azienda Ospedaliera di Perugia “Santa Maria della Misericordia” al dott. Walter Orlandi, attuale Direttore generale dell’Azienda stessa, per “garantire nel modo più adeguato le esigenze di continuità gestionale al fine di definire nel merito l’assetto normativo e istituzionale del sistema sanitario regionale” come recita la delibera di Giunta n.744 del 05/07/2011, con “durata fino al 31/12/2012 per consentire allo stesso di realizzare gli specifici obiettivi in relazione ai programmi della Giunta regionale”. Il 16 luglio prossimo, infatti, scade il suo incarico, mentre sono in atto le procedure per la stipula di un nuovo Protocollo d’intesa fra la Regione Umbria e l’Università degli Studi di Perugia, processo che avrà necessarie ripercussioni sugli organi dell’Azienda, in virtù di una rivisitazione dei rapporti tra Servizio Sanitario Regionale e Università per rafforzarne la collaborazione, obiettivo che la Giunta intende raggiungere entro la fine del 2012. Le ragioni della nomina, dunque, ci starebbero tutte.

Quel che non convince è, ancora una volta, questa vecchia e logora dinamica delle nomine, che non evidenzia discontinuità rispetto alle gestioni passate e sforna stessi metodi.

La domanda da un milione di dollari è oggi: quale cambiamento è possibile realizzare, se gli apicali hanno sempre le stesse facce? Questo modo di operare sta travolgendo tutta la galassia che ruota attorno alla Regione, dalla sanità alle varie aziende (Arusia in testa…) e non fa purtroppo ben sperare circa la volontà di cambiamento di questa Giunta, guidata da una Presidente giovane e fresca di primo anno di mandato, dalla quale ci si aspetterebbe tutto tranne che la realtà umbra rimanga pressoché immutata.

Le inchieste giudiziarie, al netto di giudizi assolutori o di condanna, avrebbero dovuto indurre ad un energico cambiamento di passo e ad una vera discontinuità gestionale, di cui fino ad oggi non esistono che impercettibili tracce.

Auspico allora, guardando avanti, in riferimento alla situazione degli incarichi dei direttori generali, caratterizzata per la disomogeneità delle scadenze, come evidenziato dalla Giunta stessa, la quale ha espresso anche l’intento di riallinearle, progressivamente e compatibilmente con gli incarichi in atto, un profondo e sostanziale cambiamento: doveroso non solo per il rispetto verso il Consiglio, ma nei confronti degli umbri che lo aspettano con ansia!

Sandra Monacelli

Presidente gruppo consiliare

“Casini – Unione di Centro”

SLA, finalmente la politica si muove, in arrivo l’assegno di cura?

11 luglio 2011

Maria Rosi e Sandra Monacelli

Importante incontro a Palazzo Cesaroni, fra un gruppo di malati SLA Francesco Brunelli insieme ad altri quattro , Giulio Galli,  Agatino Russo, Paula Eders, Vincenzo Soverino ed alcuni consiglieri regionali, Sandra Monacelli UDC, che ha chiesto che venga discussa  la sua proposta di legge sull’assegno di cura ai malati di SLA e Maria Rosi PDL.

L’incontro apparentemente informale e molto civile è stato importantissimo perché gli ammalati hanno potuto esprimere alla presidente Marini ed ai consiglieri regionali gli estremi del proprio disagio di vivere. Infatti molti di loro e le loro famiglie sono totalmente abbandonati a se stessi e non riescono con risorse proprie a provvedere alle costosissime cure di cui hanno bisogno ed arrivare alla fine del mese.

Agatino Russo

Maria Rosi: “Questa mattina ho partecipato alla protesta che si è svolta a Palazzo Cesaroni dei malati Sla . E’ giusto sostenere chi soffre di questo tipo di patologia,perchè c’è una forte ripercussione sul malato e la sua famiglia. In virtù di ciò le istituzioni devono gli devono garantire una vita dignitosa mettendoli in condizione di avere un assistenza adeguata e continuativa. E’ giusto riconoscere a chi soffre di queste patologie un assegno di cura, che supporti le famiglie dei malati nel difficile percorso dell’assistenza. Inoltre va accolta la loro proposta di istituire un osservatorio perenne, strumento che permetterebbe di tenere sempre aggiornati i percorsi assistenziali e riabilitativi per i malati. E’ urgente che la giunta si attivi a emanare i decreti attuativi per l’istituzione del registro delle malattie rare che renderebbe attuabile l’istituzione di un assegno di cura. La nostra amministrazione non deve

Francesco Brunelli

avere paura di creare precedenti positivi”.

CasaPound Umbria affianca questi ultimi nel presidio da loro indetto sotto il palazzo della Regione, con il quale si chiede una revisione della regolamentazione dell’assistenza domiciliare.

Giulio Galli

“Si tratta di una proposta rivoluzionaria in uno dei settori più
lucrativi e più monopolizzati – conclude CasaPound – anche e
soprattutto a scapito degli utenti finali che sono i disabili e le
loro famiglie. Ovviamente il meccanismo non cambia in caso di servizi
diversi dall’assistenza domiciliare (SAISH). Se parliamo infatti di
recupero fisico, avremo la famiglia in possesso di un ‘bonus’ che potrà spendere tra un ventaglio di strutture in possesso dei requisiti per offrire quel servizio e, ovviamente, sarà scelta dal disabile quella che fornisce il miglior servizio per lui. Oggi funziona al
contrario: è il comune ad indicare alla famiglia a quale centro rivolgersi”.

”Entro il 31 luglio la Giunta regionale definira’ tutta la procedura amministrativa per l’istituzione dell’assegno sanitario di cura per gli ammalati umbri di Sla”. E’ quanto ha assicurato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, ad una rappresentanza di ammalati e familiari, ricevuto a Palazzo Cesaroni.

Marini: entro luglio definiremo assegno di cura malati sla

Catiuscia Marini

”La Giunta regionale – ha ricordato la presidente – solo pochi giorni fa aveva assunto importanti provvedimenti per garantire una adeguata risposta agli ammalati di Sla ed alle loro famiglie, in considerazione della rarita’, specificita’ e particolarita’ di questa malattia”.

GUALDO TADINO, MONACELLI: NIENTE SCONTI SULL’OSPEDALE CALAI

6 luglio 2011

Sen. Sandra Monacelli

di Sandra Monacelli

Per dire ciò che penso sulla vicenda Calai, non chiamerò a raccolta alcun ‘gotha’ politico per farmi da testimone, ma cercherò lo stesso di essere comprensibile e chiara per chiunque, anche per chi, assumendo sembianze discutibilmente immacolate, finge di non capire. Premetto che ciascuna forza politica è libera di fare tutte le iniziative che ritiene opportune, ma con preciso riferimento all’incontro recentemente organizzato dal PdL gualdese, con parlamentari e consiglieri regionali, ritengo che il sindaco, anziché chiamarli a raccolta come difensori di quadri politici, lamentandosi per i comportamenti a suo dire incomprensibili degli alleati, avrebbe fatto meglio a chiedere loro impegni precisi che fino ad oggi sono mancati nei riguardi del nostro territorio, in evidente stato di difficoltà. Con la schiettezza che mi contraddistingue, mi permetto di evidenziare come da molto tempo purtroppo sulla questione del Calai, che rappresenta il punto nevralgico della città di Gualdo Tadino, le forze politiche abbiano deciso, al di là dei contenuti e delle finalità per nulla dissimili, di concentrare i propri sforzi nell’istintivo perfezionamento di tattiche finalizzate esclusivamente al mettere in difficoltà gli avversari. Tutto questo intreccio di pericolosi interessi non può vedermi connivente né consenziente. Le divergenze con il sindaco Morroni sono esplose quando, in occasione dell’incontro con la Marini del 7 aprile egli, per ragioni di visibilità personale, decise di non partecipare. In quel momento non risparmiammo al sindaco alcuna critica, si aprì un confronto aspro e duro, pur complicato da altre vicende, dove mai gli è stata risparmiata l’accusa di aver fatto perdere tre mesi di tempo alla città, visto che la presidente della Regione ha accordato questo nuovo appuntamento per l’8 luglio. Al fine di ricomporre una volontà unitaria di condivisione del progetto di riapertura del Calai che è nell’interesse dei gualdesi, perché le difficoltà occupazionali ed economiche che vivono le famiglie superano le appartenenze e non hanno colore politico, il gruppo consiliare che porta il mio nome (Lista SMS) ha proposto una mozione, approvata con l’assenza dei gruppi di opposizione nel consiglio comunale del 29 giugno. Successivamente, a seguito delle prese di posizione delle minoranze che lamentavano una scarsa partecipazione sul progetto Calai, è stato convocato un consiglio comunale aperto per il 4 luglio, che avrebbe dovuto essere il luogo del confronto, ma anche in questo caso si è registrata la totale assenza dell’opposizione che ha sbeffeggiato i presenti parlando di ‘brutte figure’. Credo in tutta onestà che non serva a nessuno questo assurdo gioco delle parti, questa commedia recitata all’infinito a danno della città. Come non abbiamo risparmiato critiche all’operato del sindaco, quando piegato alle proprie ragioni personali, così ci troviamo in dovere di stigmatizzare gli atteggiamenti sterili  dell’opposizione, volti a conseguire solo logiche strumentalmente di parte. A loro, sento il dovere di rivolgere comunque un pressante invito a non disertare l’incontro con la Marini, al fine di rappresentare le richieste della città di Gualdo Tadino sul Calai, non rincorriamoci con i dispetti, consumando meschine battaglie politiche su questioni che attengono l’interesse generale dei cittadini. Sul Calai non si fanno saldi e tanto meno sconti.

CLAMOROSO: PALAZZO CESARONI OCCUPATO DAGLI AMMALATI SLA

4 luglio 2011

PUO’ UNA REGIONE GOVERNATA DALLA  SINISTRA IGNORARE LA SOFFERENZA DEI PIU’ DEBOLI ?

Sandra Monacelli consigliere regionale UDC, utilizzando una norma del regolamento che consente all’opposizione di convocare il Consiglio regionale, ha chiesto che venga discussa di ufficio la sua proposta di legge sull’assegno di cura ai malati di SLA. Quel giorno, 11 luglio prossimo, dalle ore 10,  nello stesso tempo Francesco Brunelli ammalato di SLA, insieme ad altri quattro , Giulio Galli,  Agatino Russo, Paula Eders, Vincenzo Soverino, si barricherà in consiglio regionale fino a quando la legge non sarà approvata e con tutti i rischi che persone in queste condizioni possono correre, data la ridotta capacità respiratoria e  nonostante l’imponente servizio di assistenza predisposto da Aisla, e da Fortunato Bianconi.

Sandra Monacelli

“C’è una battaglia culturale  da affrontare per la SLA,  – sostiene Sandra Monacelli – quella per la quale tutti dovremmo renderci conto che la malattia è un’esperienza possibile nell’esistenza di ciascuno e che, in contesti sfavorevoli, ognuno può ritrovarsi a essere una persona fragile e disabile. La ricerca, importantissima, è indubbiamente per un malato, il sinonimo di speranza e di vita perché da questo ambito sarà possibile scoprire  come bloccare e poi guarire quelle malattie che oggi sono inguaribili, ma in questa attesa non bisogna dimenticarsi dei malati di oggi, quelli che molto spesso prigionieri del  proprio corpo  e della loro condizione non riescono ad alzare il grido di aiuto. Per questa ragione  ho con forza sostenuto la necessità di riconoscere ai malati di SLA un assegno di cura che  consenta loro di ottenere il diritto al miglior livello di qualità di vita possibile, quello nel quale nemmeno lontanamente la condizione del malato possa essere considerata  non degna di essere vissuta. Sosterrò l’iniziativa dei malati di Sla che simbolicamente “occuperanno” il consiglio regionale dell’11 luglio, per richiamare le istituzioni e dunque la massima espressione del mondo politico regionale, verso una condizione per la quale non sono accettabili rinvii di decisioni che si perdano dietro promesse dilazionate. Anche se la politica ha i suoi tempi, questa volta dovrà farne a meno, perché con il tempo purtroppo i malati e le loro famiglie  non possono accordarsi.

Francesco Brunelli

“Sono più di 8 anni che chiedo un  sostegno economico – dichiara Francesco Brunelli  – per assistenza 24 ore al giorno e “presa in carico”. del malato.  Lo stadio avanzato della mia patologia, sclerosi laterale amiotrofica, richiede 2 assistenti nelle  24 ore in quanto dipendo totalmente dalle macchine per respirare, nutrirmi e comunicare. Un mese fa dopo innumerevoli appelli alla Regione e agli uffici preposti ho deciso di non alimentarmi più ma sono stato preso in giro per l’ennesima volta quindi l’11 luglio metterò a rischio la mia vita e quella di altri malati  e occuperò il consiglio regionale fino all’approvazione della legge Monacelli alla quale va tutta la mia stima per esserci stata vicina in questa dura battaglia”.

La legge 162/1998, che modifica la Legge-Quadro 104/1992, sancisce che è compito degli Enti locali “realizzare programmi di aiuto alla persona, gestiti in forma indiretta”, e all’art. 1, lettera c) l-ter) obbliga gli stessi a “GARANTIRE il diritto ad una vita indipendente alle persone con disabilità permanente e grave limitazione dell’autonomia personale nello svolgimento di una o più funzioni essenziali della vita”.

Monacelli UDC: proposta di “Costruzioni in zona agricola”

20 giugno 2011

Il Capogruppo in Consiglio Comunale della Lista Civica ‘Cambia Cannara’ Luca Pastorelli ed il consigliere Comunale Simone Agostinelli hanno promosso una assemblea pubblica, tenutasi venerdì 17 giugno presso l’Auditorium San Sebastiano, sul tema “Costruzioni in zona agricola”. L’incontro ha visto la partecipazione del Consigliere Regionale Udc, Sandra Monacelli, in qualità di promotrice della proposta di Legge Regionale: “Realizzazione di manufatti provvisori in terreno agricolo”.

Tale proposta prevede la possibilità di realizzare nuovi manufatti a destinazione non abitativa in zona agricola e mira a consentire la realizzazione per ogni proprietà fondiaria e senza limite minimo di superficie territoriale, di un fabbricato della superficie di mq. 40,00 con altezza massima in gronda di mt. 2,50 per il ricovero di piccoli attrezzi agricoli o animali domestici.

La novità normativa ha riscosso l’apprezzamento unanime dell’assemblea il cui moderatore, Luca Pastorelli, ha elogiato l’impegno del Consigliere Monacelli in quanto finalizzato ad accogliere le esigenze dei piccoli proprietari terrieri.

Si tratta di una normativa che per la prima volta premia i cittadini che hanno investito nell’acquisto di piccole quantità di terreno e che, con il loro lavoro, accudiscono con cura le nostre campagne evitandone così l’abbandono e il progressivo degrado.

Il Consigliere Monacelli ha illustrato il contenuto della sua proposta di legge  sottolineando che essa costituisce l’inizio di un percorso che la vedrà impegnata nella promozione di altre iniziative per rilanciare e promuovere la vivibilità delle zone agricole della nostra Regione e ciò in controtendenza rispetto alle normative vigenti che vedono le stesse zone trattate come “musei” con una pianificazione territoriale prossima allo zero.

Valfabbrica, riprendono i lavori alla galleria Picchiarella

17 giugno 2011

“Finalmente, dopo anni di blocco, riprendono i lavori della galleria Picchiarella, nel tratto compreso tra Valfabbrica e Casacastalda della Perugia Ancona. Con la consegna dei lotti 5 e 6 alla ditta Carena spa, che si è aggiudicata l’appalto dopo un contenzioso caratterizzato da una trattativa lunga ed estenuante, si dà il via ai lavori sui quali l’Anas ha investito più di 60 milioni di euro”. Lo scrive il capogruppo dell’Udc, Sandra Monacelli rimarcando come “in quest’opera, che ha incarnato negli anni una dolorosa via crucis, è compresa la vicenda di un territorio, quello umbro, o meglio quello dell’Italia centrale, che rappresenta la cerniera del Paese, eternamente stressato tra le moderne rivendicazioni del Nord e le storiche cronicità del Sud”.

SLA: risposta all’on.Coscioni in merito alla visita dei consiglieri regionali al sig.Brunelli

27 Maggio 2011

“Colgo nelle dichiarazioni dell’On. Coscioni  –  intervenuta sulla vicenda del sig. Brunelli, da oltre otto anni malato di SLA e che nei giorni scorsi ha ricevuto la visita di alcuni consiglieri regionali, tra cui la sottoscritta – un inutile tentativo di polemica strumentale. Come consiglieri regionali siamo andati dal sig. Brunelli per prendere atto di una realtà sulla quale stiamo legiferando: la totale presa in carico del sistema sanitario e l’assegno di cura per i malati di SLA. Non che mi attendessi dall’On. Coscioni un plauso per un’iniziativa che, pur banale nella sua semplicità, intendeva sostituire con la normalità di un’azione politica che entra nel cuore dei problemi ed esce dai palazzi, una pratica burocratica ingessata e ferma, ma almeno che ci fosse risparmiato un attacco seppur sottile in nome di un indefinito concetto di benaltrismo che non mi piace e tanto meno mi convince. La proposta di legge presentata e sulla quale intendevamo rompere il muro del silenzio istituzionale e politico, è volta a dare un contributo economico per dare pieno riconoscimento ai diritti del malato, la cui sofferenza non può essere sopportata soltanto dalle famiglie. Le considerazioni di carattere umano sono lasciate alla sensibilità di ognuno. Sarebbe fin troppo facile per me spostare l’attenzione sul terreno della polemica politica, ma in questo caso preferisco lasciare ad altri il ruolo di provocatore, o meglio di provocatrice, perché credo che ci siano momenti nella vita, specialmente di un politico, in cui fare un passo indietro, senza rinnegare affatto le proprie idee, sia necessario per certificare l’onestà del proprio lavoro, che se è tale non può essere sostenuto dalle polemiche più o meno sottili alimentate sulla pelle dei malati”.

Sandra Monacelli – Presidente gruppo consiliare  “Casini – Unione di Centro”

SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA (SLA): UNA DELEGAZIONE DELLA TERZA COMMISSIONE HA FATTO VISITA A FRANCESCO BRUNELLI

26 Maggio 2011

IMPEGNO BIPARTISAN PER UNA LEGGE DI SUPPORTO ASSISTENZIALE ED ECONOMICO

Una delegazione della terza Commisione consiliare, composta dal presidente Buconi (Psi) e dai consiglieri regionali Sandra Monacelli (Udc), Massimo Monni e Rocco Valentino (PdL) ha fatto visita stamani, presso la sua abitazione di Perugia, a Francesco Brunelli, malato di Sla (Sclerosi laterali amiotrofica) da otto anni che, nei giorni scorsi aveva denunciato l’indifferenza delle Istituzioni regionali dell’Umbria rispetto alle reiterate richieste di aiuto dei malati di Sla e delle loro famiglie. L’impegno di accelerare una apposita proposta di legge di Monacelli, attualmente in Commissione, è stato bipartisan come all’unisono è stato garantito l’impegno affinché i malati di Sla vengano presi in carico dalle strutture pubbliche prevedendo al contempo un forte sostegno alle famiglie. Rimarcando l’esasperazione delle famiglie all’interno delle quali vive un malato di Sla, Brunelli ha manifestato l’intenzione di interrompere, entro il prossimo 31 maggio, alimentazione e idratazione se non avrà ancora ricevuto una risposta concreta, che vada cioè al di là delle solite promesse.

Tra i momenti più toccanti dell’incontro, la testimonianza della moglie, Francesca che, proprio come un ‘Angelo custode’ lo cura senza abbandonarlo neanche un attimo.

Commento:

Disabile Libero bene, ora il teatrino può iniziare, i soldi sono già arrivati, circa 300.000 mila euro + le spese … erano ricompresi nel riparto dei 4 milioni del fondo non autosufficienti, avete capito appena 4 milioni, non i 115 milioni previsti dall’ex assessore Damiano Stufara ! Ora occorrre vigilare, approvare la legge non vuol dire che il denaro sia disponibile il giorno dopo, ovvio, ci vogliono delibere, regolamenti, e poi l’isee, conta quello del disabile grave non quello famigliare !!!

REGIONE UMBRIA, POLITICA, RIFORME, SANITÀ, QUALE FUTURO?

23 Maggio 2011

di Sandra Monacelli Presidente gruppo consiliare “Casini – Unione di Centro”

L’aggrovigliarsi di inchieste giudiziarie esplose in ambiti diversi dell’Umbria, sulle quali vige pur sempre il principio che nessuno è colpevole fino all’accertamento della verità, induce a riflettere sull’esistenza di un sistema politico, evidentemente logorato dal troppo esercizio del potere, che anche per gli eccessivi condizionamenti e divisioni interne alle forze che lo compongono, non riesce a concretizzare l’atteso cambio di passo nelle scelte decisionali della nostra regione. ll motore vero di quei, fino ad oggi, “piccoli ritocchi” di facciata, quali sono stati ad esempio la riduzione delle tre direzioni regionali e i tagli operati sugli stipendi dei direttori stessi, ai quali si sono aggiunti i provvedimenti per definire la nomina dei primari negli ospedali e l’individuazione dei criteri per la selezione dei direttori generali, sembrano stati dettati non tanto dal riconoscimento di uno stato di inadeguatezza, ma dalla risposta ai dubbi accesi con l’inchiesta sulla sanità. È innegabile il caos politico che si è venuto a determinare anche per le lacerazioni interne ai partiti, le divisioni, le inquietudini, persino le eccessive contrattazioni entro le quali continua a rimanere invischiata la mancata nomina dell’assessore alla Sanità, che travolta prima dallo tsunami giudiziario, patisce ora una vivace rincorsa stile “albero della cuccagna”. Velati dai tatticismi, emergono però tutti gli appetiti stimolati dall’ambìto portafoglio più consistente dell’Umbria, da parte di chi ci aspira anche se non può dirlo apertis verbis. In questo baillame, c’è anche chi sa che non può arrivarci, come la volpe con l’uva, ma non ha la sapienza di tacere e sfoga l’insoddisfatto desiderio di potere dilettandosi a pontificare saggi consigli alla Presidente. È noto che l’Italia è il Paese dove siamo tutti bravi a fare il ct della nazionale di calcio… ma sarebbe opportuno che ognuno facesse il suo lavoro, nel rispetto del luogo nel quale i voti degli elettori l’hanno posto a svolgere le funzioni che il mandato compete, vincendo, magari, la smania di occuparsi delle questioni che attengono differenti ruoli…

Dalla Presidente Marini, che nel lontano 19 ottobre 2010 ha assunto ad interim la delega alla sanità, ci si attende la virata indispensabile per ridefinire la mission di un sistema che deve cogliere l’occasione per riprogettarsi, strutturandosi territorialmente in maniera organica e riorganizzando la propria rete ospedaliera. Sicuramente questa lunga permanenza della delega nelle sue mani attesta ormai la preoccupante gravità di una situazione che per evitare altri passi falsi è affrontabile esclusivamente con una gestione commissariale…

A questo punto ritengo che la scelta della Marini sia il preoccupato frutto di una scelta politica e non la conseguenza di una non-scelta, causata dall’overdose di pretendenti. Mi impensierisce, nell’avviato dibattito sulla sanità, l’assenza di analisi e di terapia su un sistema che va ri-programmato, mentre non riesce ad appassionarmi affatto la noiosa telenovela attorno ad un assessorato da nominare, che tra buoni consigli e voci a vario titolo “interessate”, insinua il sospetto che si possa parlare per conto di terzi…

Sandra Monacelli Presidente gruppo consiliare “Casini – Unione di Centro”