Posts Tagged ‘napolitano’
27 luglio 2015

Riccardo Maria Gradassi
di Francesco La Rosa
Il Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana Riccardo Maria Gradassi, ad oggi considerato il Cavaliere più giovane d’Italia in ambito cultural-letterario, è stato intervistato da Rai 5 Letteratura al fine di “spiegare” al grande pubblico televisivo il metodo letterario da lui ideato, il Meditazionismo.
Al termine dell’intervista ha ringraziato i Presidenti Emeriti Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano per la fiducia dimostrata ai giovani durante la loro Presidenza Repubblicana.
Le congratulazioni sono giunte dall’UNCI di Perugia (Unione Nazionale dei Cavalieri d’Italia) tramite il Presidente Comm. Elio Carletti.
Il link per vedere il video RAI 5 Letteratura – Gradassi: http://www.letteratura.rai.it/articoli/riccardo-maria-gradassi-riflessioni-sulla-scrittura/30833/default.aspx
Tag:carletti, ciampi, elio, gradassi, intervista, letterarura, maria, napolitano, rai, rai 5, riccardo
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24 settembre 2014

Ci separiamo? ja ja ja, jawohl jawohl jawohl
L’Europa così come si è configurata da quindici anni a questa parte non è all’evidenza soddisfacente per i suoi cittadini.
Ne sono oggettiva spia, o piuttosto grida urlate, le pressanti spinte separatiste.
La maggior parte dei cittadini europei è esclusa dalle politiche nazionali e si sente ancora più alienata rispetto a questa Europa.
Più la disoccupazione cresce, più le tensioni divisorie e separatiste crescono.
Più la crisi aumenta, più il progetto iniziale europeo si frantuma, come inconsistente. (more…)
Tag:catalogna, europa, fantetti, francesca, germania, italia, napolitano, renzi, romana, scozia, shetland, sicilia, veneto
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17 Maggio 2014

Francesco La Rosa e Stelio Bonsegna
MILLE PERSONAGGI
IN CERCA DI UN NUOVO PADRONE
PREPARIAMOCI
ALLA NUOVA EUROPA
Conversazione con Stelio Bonsegna, noto blogger politico e responsabile del sito http://www.italia-politica.it
di Francesco La Rosa
Siamo a meno di dieci giorni dal voto amministrativo, secondo te cosa cambierà rispetto a quello precedente? (more…)
Tag:alfano, bonsegna, comunali, elezioni, francesco, geithner, golpe, la rosa, letta, monti, napolitano, poltiche, profi, renzi, stelio, zapatero
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3 marzo 2014
di Erika Pinieri
Diciamolo con franchezza. Al di là del cerimoniale e degli onori riservati, come da protocollo, al Capo dello Stato, la visita a Catania di Giorgio Napolitano è stata tutt’altro che un gioioso bagno di folla. Dalla Golden Suite con vista mozzafiato sul mare, di un noto albergo della costa di Aci castello, dove ha soggiornato accompagnato dalla moglie Clio, il Presidente forse si aspettava una Catania in festa per il suo arrivo in città. Il soggiorno da Mille e (more…)
Tag:bianco, catania, crocetta, enzo, erika, napolitano, pinieri, presidente, sicilia, sindaco, visita
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27 dicembre 2013
di
Ciuenlai
La vicenda del decreto salva Roma si presta ad evidenti e lapalissiane considerazioni che nessun commentatore politico, però, osa raccontare.
Primo – Al di là dei contenuti del Dl, l’intervento di Napolitano è, ancora una volta, “oltre”. Il Presidente della Repubblica può ravvisare (more…)
Tag:ciuenlai, decreto, letta, napolitano, POLITICA, renzi, roma, salva
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14 dicembre 2013
di Francesco La Rosa
Un incontro e una conversazione come capita di farne tanti fra amici al bar, scambio di opinioni a ruota libera e senza una scaletta precisa, a caso, sugli argomenti del giorno, Forconi, Europa, Letta ecc. Alla fine ho pensato (more…)
Tag:alfano, berlusconi, bonsegna, europa, forconi, francesco, la rosa, letta, marina, napolitano, renzi, russia, stelio, zapatero
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12 dicembre 2013
Zapatero shock: ecco la verità su Berlusconi che nessun media ha raccontato
di Daniele Di Luciano
Vorremmo dire «clamoroso», ma non è così perché sapevamo da tempo, e lo abbiamo più volte scritto, che non solo in Italia ma anche
dall’estero arrivavano pesanti pressioni per far fuori Silvio Berlusconi. L’ultima prova, che conferma la volontà di rovesciare un governo
(more…)
Tag:berlusconi, Cannes, colpo, daniele, di, di luciano, europa, fondo, g20, il dilemma, internazionale, italia, libro, Merkel, monetario, monti, napolitano, obama., retroscena, stato, tremonti, zapatero
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3 ottobre 2013
Il pellegrinaggio di Papa Francesco ad Assisi ”per sostare sulla tomba di San Francesco, conferma il senso profondo della scelta per la prima volta di questo nome da parte di un Pontefice”. E’ quanto ha affermato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un articolo per il numero speciale della rivista San Francesco Patrono d’Italia, edita dal Sacro convento di Assisi, interamente dedicato alla visita di domani del Papa.
”Anche Giovanni XXIII, all’inizio del suo pontificato – ha osservato Napolitano nell’articolo, anticipato sul sito sanfrancesco.org – sentì il bisogno, sempre nella stessa ricorrenza, di farsi pellegrino ad Assisi per affidare a San Francesco quell’evento straordinario e storicamente (more…)
Tag:assisi, francesco, giovanni, napolitano, papà, san, visita, XXIII
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20 aprile 2013
Lo chiede il Pd, lo chiede il Pdl, lo chiede la Lega. Hanno chiesto a Napolitano di restare o, in alternativa, di indicare un nome per il futuro capo dello Stato. E lui ha detto sì, resto, disponibile al secondo mandato. Non esisteva insomma un nome che trovasse la concordia di nessuno? Nessuno nel Paese che fosse in grado di unire se non un uomo di quasi 90 anni al quale si chiede di supplire al vuoto della politica?
Non pensano, i politici, che il popolo si interroghi facendosi una domanda di quelle che si fanno quando ci si siede a tavola, in cucina, e si parla in famiglia, e cioè: ma dove vivono? non si vergognano? No, la politica non si vergogna.
L’altro giorno facendo la spesa in una grande catena di supermercati, alle casse c’erano corner per la distribuzione gratuita di pasta. La gente vive nel reale, non nel Giurassico.
Stefania Piazzo
Tag:della, giurassico, gratis, napolitano, pasta, pd, pdl, piazzo, POLITICA, presidente, repubblica, stefania
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20 aprile 2013
Questo è il comunicato ufficiale del Quirinale
“Nella consapevolezza delle ragioni che mi sono state rappresentate, e nel rispetto delle personalità finora sottopostesi al voto per l’elezione del nuovo Capo dello Stato, ritengo di dover offrire la disponibilità che mi e’ stata richiesta”. E’ quanto si legge in una dichiarazione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. “Naturalmente, nei colloqui di questa mattina, non si e’ discusso di argomenti estranei al tema dell’elezione del Presidente della Repubblica. Mi muove in questo momento il sentimento di non potermi sottrarre a un’assunzione di responsabilità verso la nazione, confidando che vi corrisponda una analoga collettiva assunzione di responsabilità”
Tag:accetta, della, napolitano, presidente, reincarico, repubblica
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28 marzo 2013
Vi ricordate la “Lampada di Aladino”? Ebbene, Bersani (nelle vesti del giovane perdigiorno della fiaba) crede di averla trovata nelle urne, con la quasi-sconfitta di febbraio 2013. Solo che, pur sfregandola furiosamente, il Genio che la abita si rifiuta di affacciarsi e di mettersi a disposizione del disperato “Pigì”, per tramutare Grillo in Biancaneve! Incaricato (o “caricato”) a metà, cioè “a salve”, da un prudentissimo Giorgio Napolitano (che non ne vuole sapere di fare il Pietro Micca della situazione, dando fuoco all’arsenale della politica), Bersani se la deve vedere con un rompicapo a tre (Pd, Pdl e M5S), in cui nessuno dei tre ermafroditi politici intende maritarsi (more…)
Tag:aladino, berlusconi, bersani, bonanni, craxi, governissimo, governo, grillini, grillo, lampada, maurizio, monti, napolitano, pd, pdl, renzi, spadolini
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24 marzo 2013
Piazza del Popolo invasa da circa 300 mila simpatizzanti esalta un Berlusconi in gran forma, il presidente del Pdl ne ha per tutti, e lancia il suo guanto di sfida agli avversari politici che mai come in questa occasione sembrano impantanati al mezzo al guado.
«Grazie per essere qui così tanti, questa piazza d’ora in avanti la chiameremo piazza (more…)
Tag:berlusconi, bersani, del, elezioni, grillo, napolitano, piazza, popolo
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20 marzo 2013
di Ciuenlai
Il maggiore ostacolo sulla strada di Bersani non sono i grillini, ma Napolitano. Il Capo dello Stato non vuole un Governo cosiddetto di minoranza, per tentare di dare il via ad una specie di modello Sicilia, ricercando, volta per volta, un maggioranza in Parlamento. Per questo il tentativo di Bersani, salvo miracoli o cose che non sappiamo (leggi improbabili defezioni a 5 stelle, leggi la ancora (more…)
Tag:bersani, governo, napolitano
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15 marzo 2013
di Ciuenlai
Dopo che Bersani (come dice Renzi) “sarà andato a sbattere contro quel muro” che chiamano Napolitano, cominceranno i veri giochi. E il valzer delle poltrone più accreditato è una barzelletta. Ma visto che l’Italia ormai è governata solo da comici potrebbe anche diventare realtà. Naturalmente il capo inciuciatore, manco a dirlo, sarebbe Massimo D’Alema. Allora alla camera va Lorenzo Dellai il più centrosinistrista della lista Monti (in alternativa Ichino per il gaudium (more…)
Tag:berlusconi, bersani, ciuenlai, d'alema, finocchiaro, grillo, napolitano, renzi, schifani
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21 gennaio 2013
di Magdi Cristiano Allam
Per la prima volta nella Storia dell’Europa e della Democrazia un esponente politico rivendica la guida del Governo dello Stato, dà vita ad un proprio partito, partecipa attivamente alle elezioni ma rifiuta di sottoporsi al voto dei cittadini. Persino Hitler e Mussolini assunsero il (more…)
Tag:alfano, allam, amo, bersani, casini, ciampi, cristiano, democrazia, dittatore, finanziario, io, l'italia, magdi, monti, napolitano, POLITICA
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4 gennaio 2013

Mercoledi 2 gennaio, davanti ad un gruppo di persone riunito per una conviviale nella sala di un noto ristorante di Castel Ritaldi, Magdi Cristiano Allam presenta per la prima volta in Umbria il nuovo movimento “Io amo l’Italia” con il quale si presenterà alle prossime elezioni politiche.
Qui di seguito pubblichiamo un suo scritto già pubblicato su IL GIORNALE , dove Allam risponde indirettamente alle numerose domande ricevute durante dopo il suo intervento.

(more…)
Tag:allam, amo, berlusconi, bilderberg, congiura, cristiano, democrazia, elezioni, europa, Goldman, golpe, io, italia, l'italia, lista, magdi, monti, napolitano, POLITICA, politiche, presentazione, Sachs, trilaterale
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11 dicembre 2012
di Ciuenlai
L’uscita del cavaliere è stata utilizzata per una gigantesca opera propagandistica a favore di Monti. Il professore era in caduta libera in tutti i sondaggi. La ragione è semplice; le cifre e i fatti parlano per lui e raccontano di un sonoro fallimento su tutta la linea (debito pubblico su, pil giù, (more…)
Tag:alfano, berlusconi, bersani, casini, cicchitto, ciuenlai, elezioni, fini, governo, maroni, monti, napolitano, POLITICA, schifani, veltroni
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8 dicembre 2012
Da circa un anno una malattia nuova e sconosciuta ha colpito il governo. Ma particolarmente grave è il presidente Monti colpito proprio da “cancro della crescita”. Il morbo è particolarmente infettivo e diffusivo. L’OMS allarmata parla di metastasi globalizzata. La Cina ha un cancro della (more…)
Tag:bce, cancro, crescita, decrescita, della, draghi, fornero, giganti, giuseppe, italia, italiani, mario, maurizio, monti, napolitano, orchite, pallante, palle, pil, stragonfie, vullo
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8 dicembre 2012
Il patto è rotto, l’accordo mai ufficializzato tra Silvio Berlusconi e Giorgio Napolitano non ha retto. Berlusconi aveva abdicato in cambio di impegni ben precisi da parte del capo dello Stato, ed in nome di questi impegni aveva pure, obtorto collo, assicurato piena stima e attestati di (more…)
Tag:berluconi, casini, catalano, fini, fornero, giorgio, india, macelleria, marò, monti, napolitano, POLITICA, sociale, terzo
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24 agosto 2012
di Ciuenlai
Afferma “il Pizzinaro di Monti” Enrico Letta “L’accordo sulla legge elettorale c’è e quando sarà noto verrà criticato da chi vuole nominare ancora i Parlamentari”. Davvero? Eppure basta fare due conti per dare ragione a chi dice che questa nuova legge non sarebbe altro che un “Super (more…)
Tag:ciuenlai, elezioni, letta, monti, napolitano, politiche, porcellum
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7 luglio 2012

Alfio Todini
Nei giorni scorsi, a seguito di colloqui intercorsi tra le Istituzioni locali, i parlamentari umbri e rappresentanti del Governo, erano arrivate rassicurazioni sull’inserimento nel cosiddetto decreto “Spending review” dello stanziamento di 45 milioni dal Fondo nazionale di Protezione Civile a favore della ricostruzione pesante a Marsciano. Nel prendere, invece, atto che nel decreto del Governo non è stato inserito l’emendamento sopra ricordato, il Sindaco Alfio Todini, dopo aver (more…)
Tag:alfio, lettera, marsciano, napolitano, ricostruzione, terremoto, todini
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29 Maggio 2012
di Ciuenlai
La sinistra ha perso un anno. L’alternativa ha perso un anno. La sollecitazione di Vendola e Di Pietro a Bersani è utile, doverosa, ma, rischia di arrivare fuori tempo massimo. Dopo Vasto ci sono state troppe esitazioni. E se Grillo ha avuto il successo che ha avuto, questo, si deve anche all’immobilismo della sinistra, che a forza di aspettare il Pd, è stata accomunata al sistema dei (more…)
Tag:bersani, ciuenlai, di pietro, fiom, grillo, hollande, napolitano, pd, sel, sinistra, vendola
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12 Maggio 2012

ma 20 anni per un sogno non sono troppi?
di Vincenzo Merlo
CAMBIAMO TUTTO PERCHE’ NULLA CAMBI
Se pensate di essere nel 2012 vi state sbagliando di grosso, amici! Per uno strano sortilegio, forse anche per congiunzioni astrali o per meccaniche celesti ancora sconosciute, pur alternandosi il giorno con la notte e una stagione con la seguente, in questa povera Italietta siamo bloccati all’anno di grazia 1993, e non c’e ‘ verso di uscirne. Gli e’ infatti che il cronometro non si muove più, che le clessidre non versano più sabbia, che il tempo non scorre; tutto pietrificato! Ecco, dunque, come stanno le cose: stante la crisi dei partiti (la D. C., il P.LI, il P.R.I, il P.S.I., il P.S.D.I, ma anche il Pdl, la Lega, l’l’Udc….), al Governo sono saliti i “tecnici” ( Ciampi, ma anche Monti), con lo scopo di “risanare” il bilancio dello Stato e ” moralizzare” la vita pubblica. Con la “sobrietà” e l’ “eleganza” che si addice agli “illuminati”, stanno “risanando” e “moralizzando”talmente bene (d’intesa con le “grandi” istituzioni internazionali) che le parti più importanti del nostro tessuto produttivo stanno per chiudere o per essere acquistate da stranieri. Non sono forse sempre gli (more…)
Tag:bazoli, bersani, cambiamo, ciampi, da, de benedetti, fiat, gioiosa, guerra, macchina, merlo, monti, napolitano, occhetto, romiti, scalfaro, tutto, vincenzo
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27 aprile 2012
Super Mario sta disperdendo l’euforia della sua luna di miele. Perde progressivamente quota. La questione Italia si può riassumere sommariamente in alcune questioni: rapporto tra debito pubblico e pil molto alto; spesa al di sopra delle reali possibilità del Paese; architettura funzionale dello Stato obsoleta e mummificata; partiti e maggioranze litigiose; radicalizzazione del confronto politico; incapacità dei partiti di concorrere al bene comune. Ciascuna di queste questioni ha una genesi e delle precise responsabilità. Ciò che è sbagliato è pensare di risolverle premiando il trasformismo ed agevolando la delegittimazione della volontà popolare, come è stato con la nomina di Monti che ha sospeso nei fatti la democrazia. Se nasce un partito, o una fronda, non è quasi mai un valore aggiunto del pluralismo, ma spesso solo una fetta di potere reclamato o l’antagonismo personalistico che diventa smania di protagonismo o smodato senso di onnipotenza. Fa schifo in un momento di difficoltà. Ma è così! Sarebbe stato un dovere del Capo dello Stato, più che congiurare con la Merkel per la sostituzione del Capo del Governo, richiamarsi ai principi della coerenza democratica e del rispetto della sovranità popolare. Ciò nonostante, il significato politico di un esecutivo tecnico poteva essere quello di metter mano ad alcune questioni. La più urgente poteva essere quella del taglio della spesa e dell’equilibrio di redditi e pensioni, oltre all’abbattimento della burocrazia in cui si annidano le truppe della dirigenza statale trasformatasi in casta. Sono questi alcuni dei freni di stazionamento che bloccano lo sviluppo! Monti ha invece scelto la strada apparentemente più facile. La stessa che avrebbe scelto il Rag. Fantozzi col suo sfigato semplicismo. Ha spalmato in giro, come un manto di erba, il seme maligno delle tasse. Le sue piante ora si spargono come una gramigna che soffoca. Il risultato è che non cresce più niente. Anzi perdono quota lavoro ed impresa. La strada che sembra più facile, però, non è sempre quella più sicura. In definitiva l’Italia sta soffrendo per niente. Il mancato sviluppo, infatti, assorbe e consuma i sacrifici dei contribuenti e allontana la speranza di uscire dal tunnel. Niente è stato fatto, invece, sul taglio dalla spesa, anzi giungono persino messaggi contraddittori. Niente è stato fatto, ancora, per dar impulso agli investimenti. Più che piangersi addosso, e dar fiato per lezioncine di dubbio valore etico, questo esecutivo altro non è capace di fare.
Vito Schepisi – Il Libero Pensiero
Tag:fantozzi, governo, monti, napolitano, partiti, schepisi, vito
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26 aprile 2012
di Ciuenlai
“Il Presidente della Repubblica è il Capo dello Stato e rappresenta l’Unità nazionale”. Così la Costituzione. L’Istituzione ha una chiara ed evidente funzione neutrale rispetto al quadro politico e alle scelte che Parlamento e Governo compiono, salvo per quanto concerne la costituzionalità degli atti. E allora, se è così, è lecito che Napolitano si scagli contro un movimento politico? Rientra nei suoi compiti difendere i provvedimenti presi dal Governo e suggerirne apertamente degli altri? Fa parte delle sue competenze sostenere l’attuale assetto “partitocratrico” che lui stesso definisce pieno di mele marce? Domande, solo domande che attendono e da tempo, una risposta esauriente. Anche perché cresce, di giorno in giorno, il numero di quelli che pensano che più che Capo dello Stato, Napolitano sia un super Presidente del Consiglio in quota Pd. E questo mette in campo un ultimo quesito : “La Repubblica Italiana è ancora Parlamentare o è diventata semipresidenziale?”. Sono solo interrogativi, magari e probabilmente, infondati. Forse sono anche critiche esagerate, che fanno parte del clima infuocato del momento. Ma credo che siano elementi sufficienti per aprire un dibattito e fugare ogni dubbio.
P.S. Un’ultima osservazione : per “Par condicio”, “Il demagogo di turno” andrebbe bacchettato sempre sia che si chiami Grillo, sia che si chiami Berlusconi.
Nota di redazione: definire demagogo Grillo mi sembra un po azzardato, il tipo è furbo e si è incuneato nel sistema cavalcando una legittima protesta dei cittadini, protesta causata si dalla demagogia dei partiti, la difesa di interessi corporativi è evidente sia a destra che a sinistra e Napolitano fa parte del sistema, ed in nome di una prerogativa parlamentare si è inventato un governo buono solo a mettere tasse per tacitare il sistema bancario e finanziario internazionale e creare serio malcontento fra i lavoratori ed i pensionati, adesso delle domande le porgiamo noi … siamo sicuri che l’Italia ha bisogno di un Monti ed un Napolitano cosi? Siamo sicuri che governare contro il volere e le legittime aspettative del popolo sia la cosa migliore? E’ giusto pagare l’affitto di casa nostra allo stato con l’IMU? Chi ha paura delle elezioni?
Commento di Stelio Bonsegna: Sono molto lontano, dalle proposte salvifiche di Grillo. Ma occorre metter mano ad una sua difesa (purtroppo, sigh). Mai, come ora, le prerogative del capo dello stato sono state violate, così impunemente. Nemmeno il buon Cossiga si era azzardato a sconfinare così tanto. Ma sapete com’è, il buon sangue Komunista non mente mai e da li si vede ciò che ci spetterà in futuro. L’abbiamo voluta la bicicletta? Ora pedaliamo e veloci anche.
Tag:ciuenlai, governo, grillo, imu, monti, napolitano, tasse
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15 aprile 2012

Carlo Giacchè
La Lega è sotto scacco come giusto che sia. Ricordo, senza rancore, ma per la storia, l’accanimento dei primi leghisti contro Bettino Craxi e gli slogan forcaioli -cappi compresi-di quei tempi. La disgrazia della Lega è quasi la fortuna della Margherita, saccheggiata dal suo ex amministratore Lusi, espulso dal PD a cose fatte. Lo scandalo rutelliano è finito in secondo piano ma Rutelli, altro forcaiolo che voleva Craxi in galera, continua a fare la vittima, si atteggia a derubato, dimentico dei 900mila € che Lusi ha dato alla sua fondazione politica. Delle due l’una: o non sapeva nulla e allora c’è quantomeno da diffidare di uno che si fa sfilare sotto gli occhi 13 milioni di euro (+ forse altrettanti) oppure sapeva e conniveva. Comunque è difficle che “non potesse non sapere”. Con questa formula CRAXI venne lapidato e costretto all’esilio. Toccherà la stessa sorte al giocondo Rutelli? Quanto a Vendola, quello con l’orecchino, dopo aver fottuto noi socialisti postmoderni, insiste nel moraleggiare pur avendo a fianco uno scandalo mostruoso, quello della sanità pugliese con a capo l’ex PD (ridagli…) sen. Tedesco e la sua corte di maneggioni alle spalle della salute pubblica e in barba alla sana amministrazione della cosa pubblica. Il caso Penati (PD, ridagli…) è scivolato nelle ultime cronache nonostante la colossale truffa che da sola è pari a metà di tutta tangentopoli. Il pulpito dei maestri moralizzatori trema ed è prossimo al crollo. Noi socialisti che troppo spesso li abbiamo puntellati, in varie parti d’Italia, non ne trarremo alcun vantaggio, perchè siamo quasi invisibili, con Nencini segretario misteriosamente silente, sperandosi in una futura ricompensa elettorale in vista di una possibile riforma. Ci regaleranno uno sbarramento al 4/5% (ma noi siamo – Umbria esclusa – praticamente all’ 1 – 1,5%, dunque? Allora ci daranno (forse) un misero diritto di tribuna in Parlamento e questo già piace a qualcuno che pensa occupare quello scranno. La politica, nel suo insieme, viste le isterie e la demagogia dell’IDV, l’ignavia dell’UDC (con Casini che studia da presidente della Republica e va a spasso con tutti), la confusione totale del PDL, la paralisi del PD, la politica dicevo è “a bestia”! Indisturbato scorrazza Monti che fa le “riforme” saccheggiando le tasche di chi lavora, aumentando il numero di chi non lavora, massacrando pensioni, stato sociale, sviluppo, impoverendo quelli già poveri tagliando su tutto meno su ciò dove dovrebbe tagliare. E’ un gran casino: il buon senso, l’intelligenza latitano. L’ossessione antiberlusconiana ha tolto alla sinistra ogni capacità di analisi e di proposta. Siamo nelle mani di Dio. Ma tutti noi possiamo comunque fare qualcosa. Per fortuna ci sono i “moniti” di Napolitano: sembrano però messaggi dei marziani, lanciati da uno arrivato in Italia solo ieri e che invece è da sei anni Presidente della Repubblica e da decenni in primari ruoli politici di governo e di opposizione. Poi dicono, forse è vero, che siamo un popolo di furbi, imbroglioni e paraculi. Sarà anche vero e forse è per questo che esprimiamo una classe politica conseguente, con rarissime eccezioni che però non hanno voce e dunque seguito. Per quelli che non vogliono arrendersi a tutto ciò, la battaglia si fa durissima.
Carlo Giacchè
Tag:berlusconi, bettino, carlo, casini, craxi, giacchè, lega, lusi, margherita, napolitano, nencini, pd, pdl, penati, psi, rutelli, vendola
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11 febbraio 2012
Con decreto del 27 dicembre 2011 il Presidente della Repubblica ha concesso al magionese

Gianfranco Cialini
Gianfranco Cialini, residente nella frazione di Sant’Arcangelo, la prestigiosa onorificenza di Commendatore “Al merito della Repubblica Italiana”. La notizia è stata ufficializzata con lettera del Prefetto di Perugia, Enrico Laudanna, il 20 gennaio scorso. L’onorificenza viene conferita a “ricompensare benemerenze acquisite verso la Nazione nel campo delle lettere, delle arti, della economia e nel disimpegno di pubbliche cariche e di attività svolte a fini sociali, filantropici ed umanitari, nonché per lunghi e segnalati servizi nelle carriere civili e militari.”. «Mi congratulo con il nostro concittadino per questo importante riconoscimento che premia anni di lavoro fatto con passione e competenza – è il commento del sindaco Massimo Alunni Proietti –. Voglio solo ricordare, per quello che riguarda il nostro territorio, gli studi e l’impegno per tutelare e salvaguardare la piccola chiesa di Santa Maria d’Ancaelle, in località Sant’Arcangelo, ed il ruolo avuto nel fare luce sulla figura di don Ottavio Posta». L’onorificenza acquista maggior valore perché la legge, che ne definisce la modalità di conferimento, prevede che non possa essere dato il grado di Commendatore senza essere stati prima insigniti di quelli precedenti che sono Cavaliere ed Ufficiale a meno di “benemerenze di segnalato rilievo” come è stato in questo caso. Il Presidente Napolitano aveva avuto modo di conoscere il lavoro di Gianfranco Cialini in occasione della sua visita a Perugia per il settimo centenario della fondazione dell’Università degli Studi di Perugia, ente di cui ha coordinato, fino al momento della pensione, il Fondo Antico facendo scoperte di valenza mondiale tra cui: uno spartito musicale del ‘300, il più antico documento della polifonia italiana, una bolla papale di Giovanni XXI del 1276, 48 manoscritti ebraici del 1200, una biografia e diverse pubblicazioni sul monaco olivetano Mauro Puccioli, sepolto nel palazzo dell’Università. Ha, inoltre, predisposto due progetti per la valorizzazione del Fondo Antico finanziati dalla Fondazione della Banca dell’Umbria che ne hanno consentito l’inserimento in rete. Un sito visitato, in circa un anno, da quasi 6.000 utenti di tutto il mondo.
Tag:alunni, antico, cialini, commendatore, della, fondo, gianfranco, magione, massimo, napolitano, proietti, repubblica
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18 gennaio 2012
Può sembrare off topic per i lettori umbri sapere della grave situazione che si registra in tutta la Sicilia a causa della protesta del Movimento dei Forconi che non accenna a diminuire. Blocchi stradali un pò dapperuttto, città paralizzate dai manifestantii, i supermercati hanno esaurito i prodotti alimentari e distributori di benzina praticamente chiusi. questa manifestazione, cominciata in sordina e nel disinteresse totale dei grandi mezzi di comunicazione, sta infiammando una delle regioni più grandi e popolose del paese e presto ne sentiremo le conseguenze anche qui, se teniamo conto che il 50 % circa di carburante che consumiamo viene proprio dalle raffinerie siciliane. E’ folle pensare che tutto sommato è una “questione sicula” e se la debbono vedere loro, la protesta monta e comincia ad attecchire anche nelle coscienze di chi ha la fortuna di vivere al centro-nord. presidente Monti, se ci sei batti un colpo, declassare la protesta come fatto siculo può provocare un effetto boomerang ad oggi imprevedibile, non puoi ignorare le esigenze di lavoro e di vivere civile di circa 6 milioni di cittadini che vivono nell’isola, proprio nell’anniversario del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, e Napolitano? perchè tace? Ma lui sa cosa sta succedendo? Nessuno lo informa? Cosa si aspetta? Che ci scappi il morto? Urgono risposte dalle sedi istituzionali, visto che il parlamento ormai è in ben altre faccende affaccendato e ci propone come sempre un teatrino stucchevole di personaggi che hanno perso credibilità e totalmente assenti dalle esigenze del paese.
qui di seguito segnalazioni spontanee di cittadini siciliani:
Joseph Michael Sirchia: Benzina finita a Ribera e Sciacca. I vigili urbani stemperano le liti che scoppiano presso le stazioni di servizio per accaparrarsi le ultime gocce di carburante.
Cocchiara Fabio: Presso Viale Regione Siciliana, a Palermo, all’altezza della Circonvallazione, zona Bonagia-Baby Luna, Traffico in tilt a causa di alcuni tir fermi .
Michele Ginevra: Anche Caltanissetta è senza carburante quasi ovunque
Angelo e Maria Zuccarello. Adrano, Biancavilla e Paternò in provincia di Catania, blocchi ai rispettivi svincoli della SS284
Anna Sancetta: Ad Alcamo restano pochi e sono presi d’assalto i distributori aperti.
Maria Tumminia: A Palermo presso Piazza Indipendenza, zona Tribunale e Viale delle Scienze gli autobus circolano regolarmente e la situazione è tranquilla
Salvatore: in tal caso camminiamo a piedi, nuovo volto alla Sicilia
Andrea: ad Alcamo, rallentamenti agli svincoli Alcamo est e Alcamo ovest, per blocchi da parte dei tir, e anche sullo scorrimento veloce (ss113) Alcamo-Partinico e restano anche qui solo un paio di distributori di carburante
Francesco: Questa mattina ottanta tir hanno bloccato la circonvallazione di Custonaci, paralizzato di fatto l’attività dell’importante bacino marmifero. La circonvallazione si trova infatti lungo la provinciale che collega Trapani con San Vito Lo Capo.
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Continuano senza sosta i disagi sulle strade siciliane per il blocco dell’autotrasporto voluto da Aias e Movimento dei Forconi. Nella Sicilia orientale la protesta sta interessando il casello di San Gregorio, quello di Acireale, la strada per Lentini ed il bivio Iannarello, sulla Catania Gela. A Catania cittá, concentramento di tir al Porto, dal lato del Faro Biscari, e nell’ottava strada della Zona Industriale. L’agitazione ha coinvolto da ieri anche la marineria catanese: i pescatori etnei stanno protestando davanti ai cancelli di via Dusmet del Porto. L’ingresso e l’uscita di altri mezzi sono assicurate. In provincia di Siracusa hanno trascorso la notte dentro le tende i manifestanti riunitisi sotto la sigla di ‘Forza d’urto’. Permangono i presidi sulla statale 114, a ridosso dell’ingresso della raffineria Isab Nord di Priolo, in contrada Spalla, tra Siracusa e Priolo, agli svincoli autostradali di Avola, Rosolini e Lentini e sulla statale “194”. Momenti di tensione si sono invece verificati questa mattina a Lentini, un venditore ambulante originario di Catania e’ stato denunciato con le accuse di lesioni. L’uomo ha ferito con una coltellata uno dei mafestanti che voleva impedirgli di superare il blocco degli autotrasportatori. Mentre ieri a Gela, i manifestanti, durante un corteo, hanno chiesto ai commercianti di abbassare le saracinesche dei loro negozi in segno di solidarieta’. La vetrina di una tabaccheria e’ stata mandata in frantumi perche’ il titolare si sarebbe rifiutato di chiudere.
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Terza giornata di sciopero per gli autotrasportatori dell’Aias, dei produttori agricoli del Movimento dei forconi e dei pescatori. La mobilitazione si allarga a tappeto, con presidi e sit-in non autorizzati che si moltiplicano paralizzando snodi cruciali dell’Isola. Significativi gli effetti sulla popolazione, con le stazioni di servizio che accusano la pesante riduzione delle scorte di carburante. Molti i distributori chiusi e quelli aperti alzano le tariffe, anche oltre 1,8 euro a litro.
A Catania, il 95% dei distributori e’ chiuso. Anche qui lunghe file si registrano in quei pochi che sono in grado di erogare carburante. Nel piazzale antistante il porto di Catania; nella Zona industriale, all’altezza della Rotonda della VIII Strada; nei pressi dello svincolo ‘Paesi Etnei’ della Tangenziale; ad Acireale, all’altezza del bivio dell’hotel Horizzonte, lungo la Statale 114; nei pressi della frazione Trepunti, a Giarre, ci sono blocchi organizzati. Stessa cosa sulla Catania-Gela nei pressi del bivio Iannarello, blocchi ad Acireale, a Paterno’ e sulla A/19 allo svincolo per Catenanuova. Alcuni tir che trasportano beni di prima necessita’ come benzina, medicinali, sono scortati dalla polizia. Il servizio e’ coordinato dalla Prefettura, dove da lunedi’ mattina e’ operativa una Unita’ di Crisi.
Intanto il presidente dell’Aias, Giuseppe Richichi, la cui associazione e’ tra i promotori, insieme al Movimento dei forconi, del blocco dei Tir che, da lunedi’ scorso, crea notevoli disagi in Sicilia. Ha annunciato che domattina a Palermo incontreranno il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, i Prefetti della Sicilia e presenteremo le nostre richieste’. L’incontro, organizzato dai Prefetti siciliani, e’ in programma domani alle 10, a Palazzo d’Orleans. ‘Il problema – ha detto Richichi – non e’ di facile soluzione. I signori della grande distribuzione la fanno da padroni, perche’ non c’e’ questa ‘filiera luga’ della quale parlano. Si tratta di un passaggio dal mondo produttivo ai supermercati. Gestiscono loro questo monopolio’.
ANCHE LA CALABRIA SI BLOCCA ! SENZA PARTITI E SENZA SINDACATI.
Sulla forza d’urto che arriva dalla Sicilia, l’onda di protesta varca lo Stretto. Anche in Calabria la protesta viene portata avanti dai camionisti dei Tir e non si sa per quanto tempo hanno intenzione di paralizzare la regione.
Tag:benzina, blocco, forconi, governo, monti, movimento, napolitano, parlamento, tir
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18 novembre 2011

Gustavo Gesualdo
La evidente volontà di premier e capo dello stato si indirizza inequivocabilmente al salvataggio della unità nazionale così come è, senza alcun senso critico e sentiero razionale, salvando tutti e tutto: mafiosi, amici di merende dei mafiosi, grandi evasori fiscali, pluriomicidi, stupratori ed assassini alcoolizzati stradali extracomunitari, corrotti e corruttori, parassiti e fannulloni di ogni genere e razza. I due “grandi statisti” non si avvedono della evidente incongruenza e del fatto che, molto più che evidentemente, la necessità di munire l’azione del potere esecutivo di un dicastero della Coesione sociale, comprova esso stesso che non esiste una coesione sociale, come non esiste una unità nazionale ed una cointeressenza popolare. Un errore di quelli con il botto, una svista allucinante che denuncia con quali pregiudizi ideologici (altro che tecnocratici) si vuole impostare un governo che salvi tutto e tutti, comunque, senza nessuna selezione, in assenza di un qualunque criterio intellettivo. Il capo dello stato aveva già dismesso i suoi panni di soggetto istituzionale super partes nel suo ultimo viaggio a napoli, la sua città natale, nella quale ha pubblicamente dichiarato il suo campanilismo napoletano e meridionale, a tutto danno e nocumento del resto del paese, aggiungerebbe un attento osservatore. Napoli, è la città sulla quale grava gran parte della responsabilità nella perdita verticale di fiducia e del pregiudizio internazionale sulla Italia intera, nella sua ostinata continuata ed aggravata difesa e non persecuzione della illegalità e nella sua incapacità di gestire la continua emergenza (ormai emergenza nazionale da qualche anno) della Monnezza napoletana, emergenza che è stranamente scomparsa dai disonori della cronaca, sia pure non sia scomparsa la sua monnezza: dove è finita e/o dove finirà la monnezza napoletana è divenuto un segreto di stato gelosamente custodito. Altro che KGB, altro che Putin. Quel che è certo e comprovato è che sia Napolitano che Monti agiscono all’unisono nel rimuovere ogni oggettiva responsabilità napoletana, campana, calabrese, siciliana e, generalmente meridionale (questione assolutamente irrisolta) dalle pur evidenti responsabilità sulla escalation violenta con cui i mercati ed i paesi esteri hanno preso d’assalto l’intero paese. Il sospetto che si voglia salvare in toto un paese così chiaramente non coeso e non unito da aver addirittura bisogno di un ministero della coesione sociale, sale vertiginosamente nella lettura attenta della stampa allineata al potere del nuovo MinCulPop, versione tecnocratico-burocratico-comunista, nella convinzione assoluta che, il voler imporre al paese una coesione che non esiste nei fatti, urti irrimediabilmente contro un paese reale frammentato ed oramai spezzato in almeno tre tronconi geografici e territoriali. Ecco che una visione ideologica, una ideologia dell’unitarismo reale (leggi socialismo reale delle repubbliche sovietiche unite con la forza di una dittatura tecnocratico-burocratico-comunista) si avvale della forza del potere esecutivo per imporre al paese una volontà pregiudizievole ed ideologica, da applicare con tutta la forza pubblica del governo nazionale al paese reale, piaccia o non piaccia, sia condivisa o meno, sia questa volontà possibile, o paradossalmente assurda.. Se non è un atto di violenza questo, allora io non so cosa sia la violenza. Se non è un atto arbitrario questo, allora io non so cosa sia uno stato liberale di diritto. Se non è una palese ammissione di disunità del paese questa, allora io non cosa significhi il detto popolare “simili con i simili”. A questo governo che piace così tanto alle autorità europee vorrei ricordare come i trattati europei difendano in modo netto e determinato il valore del diritto della autodeterminazione dei popoli. A questo Capo dello stato europeista vorrei ricordare che l’adesione dell’Italia alla Unione Europea sottopone la stessa costituzione italiana ad ordinamenti e livelli di giudizio superiori a quello nazionale, difesa e tutela superiore dei diritti che è stata inoltre recepita dalla stessa Italia. Insomma, non si può far finta di non vedere e non sentire che l’agire dell’esecutivo all’unisono con la massima carica istituzionale italiana “fanno finta” di non sapere e di non capire in relazione al diritto di autodeterminazione dei popoli e di tutela e di difesa delle eventuali minoranze secessioniste italiane richiamata e ammonita in trattati e convenzioni che recano la firma italiana. Questa limitazione dei diritti fondamentali dell’uomo e delle comunità umane è inaccettabile, è irricevibile. L’ostinazione con la quale si profonde un enorme impegno nel tacitare le disuguaglianze e le impossibili coesistenze italiane e nel voler imporre a mezzo ministero esecutivo una “coesione sociale” lascia amareggiati e rammaricati, profondamente ed ingiustamente feriti nella più profonda libertà dell’uomo e della donna e di ogni popolo: quella di autodeterminarsi e decidere in piena libertà di scelta con chi coesistere e con chi no. Il violento impatto che una coesione imposta coercitivamente ed esecutivamente potrà avere su di un paese reale già molto distante da uno stato di diritto così povero di giudizio giuridico equilibrato e non di parte ed ideologico supera ogni previsione. In effetti, il voler arbitrariamente salvare comunque e per forza chi è camorrista da chi non lo è, chi è mafioso da chi non lo è, potrebbe avvitare definitivamente il paese reale in un pericoloso vortice che allontani ancor più il paese reale dallo stato di diritto, il paese produttivo di ricchezza dal paese che produce ed esporta illegalità, il paese del made in Italy dal paese che distrugge l’immagine del made in Italy. Oggi, il potere pubblico italiano ha fatto una scelta ben determinata e precisa, scelta fatta ignorando un reale grido di allarme sulla non unità di un paese che si vuole imporre coeso. La politica del potere che redistribuisce una ricchezza che non produce, impicca l’economia che produce la ricchezza che altri pretendono di redistribuire arbitrariamente, in un momento di spaventosa crisi interna ed internazionale può creare certamente il presupposto per un fall out totale del sistema economico, stanco di trascinarsi dietro pesi importanti di popolazioni improduttive e parassitarie, di popolazioni fortemente propense alla illegalità ed al degrado. Non si può chiudere la questione meridionale in questo modo, senza discernere, senza selezionare, senza razionalizzare. Si conferma così una evidente volontà politica ed istituzionale del potere pubblico che impone messaggi ripetitivi ed arbitrari da MinCulPop: tutti mafiosi, nessuno mafioso; tutti corrotti, nessuno corrotto; tutti nella monnezza, nessuno nella monnezza. No, non è così che si risolvono le questioni importanti e storicamente radicate di un paese che è sempre stato definito come quello “delle due italie”. Ora, la nuova dittatura tecno-burocratica che non è stata eletta direttamente dal popolo sovrano impone il suo diktat: questo è un governo di salvezza nazionale nel senso che, noi, potere pubblico ed istituzionale, sacrificheremo una parte dle paese (il nord) per salvare un’altra parte del paese (il sud). E questo atto di imperio, è inaccettabile, irricevibile, ingiustificabile. L’economia non è una scienza e nemmeno solo una parola: l’economia è quella cosa che consente a tutti di mettere un piatto a tavola ogni giorno. L’economia, come la finanza, non accetta imposizioni, non accetta regole anti-economiche, non può consentire il sacrificio del motore economico di una nazione per salvare chi non produce ricchezza sufficiente per il proprio sostentamento, obbligandosi ad elemosinarne in mani altrui. Non vi è alcuna dignità in tutto questo. Non vi è alcuna regola economica in tutto questo. Non vi è alcuna ragione umana in tutto questo. Non si può risolvere la questione meridionale in questo modo, come non si può mettere a rischio il futuro ed il presente di un intero paese per salvare con la forza chi, non solo non contribuisce in modo importante e nemmeno sufficiente allo sviluppo economico complessivo, ma pesa invece gravemente come un parassita su di esso. Non si può sacrificare lo sviluppo economico complessivo in una coesione forzata fra chi produce ricchezza e chi la brucia senza rispetto alcuno, bruciando contemporaneamente anche l’immagine stessa di chi produce quella ricchezza, mettendolo in gravi difficoltà, contraffacendo quella ricchezza, derubando quella ricchezza, gravando su quella ricchezza. Ma quella ricchezza e quella economia sta prendendo il largo da un simile modo di intendere la coesione sociale e la comunità nazionale. Le imprese fuggono precipitosamente da questo stato di fatto e di diritto. I capitali fuggono precipitosamente da questo stato di fatto e di diritto. Chiunque sia dotato di intelletto, fugge precipitosamente da questo stato di fatto e di diritto. E se si è arrivati oggi alla imposizione di un ministero della coesione sociale, a cosa arriveremo domani? Al mobbing ed alla intolleranza del potere pubblico, o peggio, alla persecuzione morale e materiale di ogni libertà fondamentale? Verrà perseguitato ed incarcerato chiunque dovesse scendere in piazza al grido di libertà? Quale avallo popolare sorregge tale coesione? Non so se per fall out economico-finanziario o per fallimento politico-burocratico, ma è forte la sensazione che questa distanza fra stato di diritto (inteso soprattutto come casta tecno-burocratica e come casta politica) ed il paese reale aumenterà considerevolmente, invece di diminuire, sino alla dimensione del distacco. In quel giorno, eserciti di tecnocrati, burocrati e politici capiranno l’importanza ed il valore della economia che produce ricchezza, del lavoro che produce ricchezza. E dovranno cercarsi un lavoro, uno vero, per sbarcare il lunario, maledicendo quel giorno in cui decisero di sottomettere arbitrariamente gli interessi di quella parte del paese che producevano ricchezza, ad un sultanato dello sbafo pubblico, ad una dittatura dello spreco pubblico. Ad ognuno le proprie responsabilità, compresi quei politici che le ragioni riportate in queste righe proclamano a parole, ma non difendono nei fatti. Poiché è stato varcato il confine della democrazia rappresentativa. Poiché è stato superato il limite della tolleranza economica. E non vi è alcuna giustizia in tutto questo. E men che meno, una coesione sociale, una giustizia sociale.
Gustavo Gesualdo – alias Il Cittadino X – Alleanza Federalista
Tag:coesione, europa, gesualdo, gustavo, lavoro, ministero, monti, napolitano, nord, sociale, sud
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17 novembre 2011
di Ciuenlai
Sentito il discorso del prof. Monti al Senato, proviamo a fare due conti per capire ciò che ci aspetta subito, forse prima del 2012:
SUL PIANO ECONOMICO
1) PENSIONI – Passaggio al contributivo che vuol dire meno 20% di media (dall’80 al 60%)
2) AUMENTO DELL’IVA –1 o 2 % con effetto inflativo e diminuzione del potere di acquisto (ad essere buoni) di almeno 5 punti percentuali;
3) REINTRODUZIONE DELL’ICI – dai 100 ai 200 euro all’anno di tassa
4) PRIVATIZZAZIONE DEI BENI COMUNI – Che vuol dire servizi sulla base di quanto si paga come enti contraenti e come tariffe. In soldoni, questo porta a tre possibili conclusioni; o prestazioni minime ridotte all’osso o tariffe portate al massimo, o tutte e due messe insieme. Scegliete voi.
5) LIBERALIZZAZIONI – L’eliminazione delle tariffe minime sulle professioni può portare qualche vantaggio, ma dovrà superare l’ostacolo di potenti lobbies, anche a carattere massonico. Dubiterei, non che ci riescano, ma solo che ci provino.
SUL PIANO SOCIALE
1) CONTRATTO NAZIONALE FIGURATIVO – si passa prima al contratto aziendale e poi al vero obiettivo , il contratto individuale, quello nel quale il padrone ha la maggiore possibilità di ricatto e che mette i lavoratori uno contro l’altro. Quindi fine del contratto nazionale e fine del sindacato;
2) DIMINUZIONE DEI DIRITTI SUL POSTO DI LAVORO e via libera ai licenziamenti facili, l’aumento della flessibilità e quindi della precarietà.
3) CONTRATTO UNICO DI PRECARIATO – Subdolamente Monti ha spezzato una lancia, come fa Bersani, a favore dei contratti a tempo indeterminato. Ma se posso licenziare quando voglio, se posso applicare la flessibilità massima, se posso contrattare individualmente viene eliminata ogni differenza tra contratto a tempo e contratto indeterminato. Quindi ci lasceranno la libertà di chiamarlo come vuoi, tanto è lo stesso. Il tutto, per dovere di cronaca, innaffiato con una vaga promessa di patrimoniale (mai nominata), di ridare qualche soldo a lavoratori e imprese con una non meglio precisata riforma fiscale e una dichiarazione di lotta al nero e all’evasione fiscale e con un ostinato ed efficace ricorso alla paura attraverso il monito “dopo di me il diluvio”, che tende a “sottomettere” la gente sulla base di un ricatto.
Ma per carità, non chiamatela “macelleria sociale” ma equità. Cioè i ricchi saranno equamente ancora più ricchi e i poveri (che aumenteranno) equamente più poveri. Non è che è questo il tanto evocato cambiamento di Bersani?
P.S. – Ho paura però che la gran parte degli italiani considererà il programma di Monti come un discorso di buon senso. Girano per facebook decine di finti “antiberlusconiani” che, approfittando della grande impopolarità del nano, vanno sostenendo che tutto è meglio di Berlusconi e che questi ci salveranno dalla bancarotta a patto che si facciano i sacrifici richiesti. Sacrifici che , naturalmente, sono colpa unica del Caimano. La macchina della propaganda si è messa in moto, temo che quando gli italiani, smaltita la sbornia per la caduta di Berlusconi, se ne accorgeranno, sarà (purtroppo) troppo tardi.
Tag:bersani, ciuenlai, governo. monti, napolitano, pd, pdl
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12 novembre 2011
Ma neanche Marco Travaglio ce le racconta…. PERCHÈ? No! Questo No!
di Ida Magli
No, Signor Napolitano, non sopporteremo una simile nauseante “furbata”. Creare all’improvviso un senatore a vita per far credere che si tratti di un politico e fingere così che l’Italia non si sia consegnata nelle mani dei banchieri, è un sotterfugio intollerabile. Quale disprezzo per i poveri Italiani! Quale disprezzo per la Repubblica e per la politica! Abbiamo, dunque, così la misura della spaventosa miseria civile e morale dei nostri “rappresentanti”. La Bibbia afferma che “Dio vomita gli ipocriti”. Sono certa che non ha mai vomitato tanto. Senatore a vita il signor Mario Monti? Un cittadino benemerito della Repubblica e di specchiati costumi? Forse non tutti i cittadini lo sanno o se lo ricordano (e su questa ignoranza ha contato, oltre che sul complice silenzio dei politici e dei giornalisti, Giorgio Napolitano nel nominarlo) che Mario Monti è stato costretto, nella sua qualità di Commissario europeo sotto la presidenza Santer, a dare le dimissioni “per l’accertata responsabilità collegiale dei Commissari nei casi di frode, cattiva gestione e nepotismo” messi in luce dal Collegio di periti nominato appositamente dal Parlamento Europeo. La Relazione fatta da questi Saggi al Parlamento, nonostante la prudenza del linguaggio ufficiale, fa paura. Si parla infatti dell’assoluta mancanza di controllo nella “rete di favoritismi nell’amministrazione”, di “ausiliari esterni” e di “agenti temporanei”, di “minibilanci espressamente vietati dalle procedure amministrative”, di “numerosissimi esterni fuori bilancio, ben noti all’interno della Commissione con il soprannome di sottomarini”, che operano con “contratti fittizi”, dietro “raccomandazioni e favoritismi”; di abusi che hanno comportato, con il sistema dei “sottomarini” l’erogazione non controllata di oltre 7.000 miliardi nell’ambito dell’Ufficio Europeo per gli Aiuti umanitari d’Emergenza (miliardi usciti dalle nostre tasche, naturalmente, e che dovevano andare, ma non ci sono arrivati se non in minima parte, ai bambini della Bosnia, del Ruanda morenti di fame). Evidentemente Mario Monti è inamovibile, o meglio può perdere un posto soltanto per guadagnarne uno migliore. Nel 1999, al momento di una caduta così ignominiosa, ha provveduto la successiva Commissione, con presidente Romano Prodi, a riconsegnargli il posto di Commissario. Cose che succedono soltanto nell’onestissimo ambito delle nostre istituzioni politiche. I semplici cittadini vanno sotto processo per gli ammanchi, o come minimo perdono l’incarico. Perché mai, dunque, dunque, dovremmo affidare a questo signore i nostri ultimi beni? In omaggio, forse, al truffaldino sotterfugio inaugurato dalla Presidenza della Repubblica? I politici che lo voteranno come capo del governo sappiano che, visto che non possediamo nessun altro potere, annoteremo ogni loro “Sì” per cancellare per sempre il loro nome da qualsiasi futura elezione.
http://www.italianiliberi.it
Tag:commissione, di pietro, europa, europea, ida, magli, marco, monti, napolitano, prodi, travaglio
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11 novembre 2011
di Magdi Cristiano Allam
I poteri finanziari forti hanno realizzato un colpo di stato nel nostro Paese riuscendo a far dimettere Silvio Berlusconi e imponendo Mario Monti. E’ un colpo di stato che vede partecipi un’ampia coalizione di congiurati eccellenti: dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al Presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi, dal Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco al Presidente della Confindustria Emma Marcegaglia, dal Segretario nazionale del Partito Democratico Pier Luigi Bersani al leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini, dal Corriere della Sera di Ferruccio De Bortoli a Michele Santoro resuscitato con “Servizio Pubblico”. La nostra Costituzione che dice che l’Italia è una Repubblica parlamentare è stata fatta a pezzi e Napolitano ha trasformato l’Italia in una Repubblica presidenziale dove ormai ha assunto nelle sue mani il potere esecutivo decidendo anticipatamente chi dovrà guidare l’Italia, nominando Monti arbitrariamente senatore a vita quasi si trattasse di una sorta di pizzo da pagare ai poteri finanziari forte per convincerli della sua determinazione ad accondiscendere alle loro richieste.
La scelta sovrana degli italiani, espressa alle urne liberamente attraverso le elezioni, è ormai carta straccia. Berlusconi che era stato investito della responsabilità di governare è stato costretto a dimettersi. La colpa è innanzitutto sua, si è rivelato un capo di governo incapace di gestire la sua stessa maggioranza e ad operare da statista per realizzare il suo stesso programma di riforme liberali, nonostante godesse della più ampia maggioranza parlamentare nella storia dell’Italia repubblicana. Ma è anche vero che è stato sottoposto al fuoco incrociato di tutti i poteri forti, Napolitano, la magistratura, la Confindustria, la grande finanza, i sindacati, i partiti del centro-sinistra, la stampa nazionale e persino la Chiesa. Non gli hanno dato tregua, giorno dopo giorno è stato colpito direttamente fino a logorarlo e a impedirgli di poter esercitare le proprie funzioni. Il colpo di stato finanziario si sta perpetrando mettendo alla guida del governo un economista gradito alla Banca Centrale Europea, al Fondo Monetario Internazionale e alla Commissione dell’Unione Europea, le tre centrali del potere finanziario che hanno messo sotto tutela l’Italia per dare il colpo di grazia al governo Berlusconi. Monti, che non è stato eletto dagli italiani e che soprattutto non dovrà rispondere del suo operato agli italiani, ha l’incarico di imporre agli italiani una manovra di almeno 400 miliardi di euro che si tradurrà nell’ulteriore impoverimento del ceto medio e nell’acutizzazione dei conflitti sociali. Sarà una manovra omicida ed irresponsabile di chi ritiene che pur di contenere l’indebitamento pubblico e conseguire il pareggio di bilancio sia assolutamente legittimo e doveroso imporre ai cittadini italiani che tutti i giorni si rimboccano le maniche e vivono con il sudore della propria fronte nuovi sacrifici. (…)
Tag:allam, banca, berlusconi, centrale, colpo, confindustria, cristiano, d'italia, di, draghi, europea, finanziario, governo, magdi, monti, napolitano, sindacati, sinistra, stato
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9 novembre 2011

Stelio Bonsegna
di Francesco La Rosa
Dopo le dimissioni di Berlusconi si aprirà la fase delle consultazioni per tentare un nuovo governo o si va alle lezioni? Lo chiediamo in una intervista esclusiva a Stelio Bonsegna condirettore e opinionista del blog http://www.italia-politica.it
Berlusconi si dimette, come cambierà lo scenario politico?
Visto l’enorme lontananza che c’é tra politica e il popolo italiano, sarebbe come indovinare un terno al Lotto. Spero solo che gli italiani realizzino quale è il principale problema che ha portato il Cav. a questo punto.
Secondo te quale è?
Il Cav. in questa legislatura ha subito continui attacchi, sia dall’interno del suo partito, che dall’opposizione, con la connivenza di una parte politicizzata della Magistratura e di una certa allegra finanza internazionale.
Cosa hanno in comune queste Lobby?
Rendere la nostra Italia, supina e non fargli alzare la testa, come fece Mattei con la sua AGIP (allora statale). Silvio si era sganciato troppo dai ricattatori internazionali, per rendere autonoma e garantita la fornitura di varie forme di energia all’Italia. Oltre a ciò, si è trovato di fronte ad un problema sociale molto evidente ed ingombrante, quello sindacale (unico caso al mondo), dove non si può fare nessuna legge se i sindacati non vogliono. Tutto ciò sta a dimostrare quanto asserito dal Berlusconi circa l’impossibilità di Governare questa Italia. Inoltre, con una nostra costituzione vetusta ed inadeguata ai tempi, impossibile avere Governi duraturi.
Quindi secondo te è finito lo spirito del ’94 che tante speranze aveva dato agli italiani? e si ritorna alla prima repubblica?
Si, esatto, dai sepolcri riaperti vengono fuori figure di vecchi democristiani e vecchi comunisti trombati a pretendere il loro posto sulle vecchie cadreghe abbandonate.
In questi anni abbiamo cambiato tutto per non cambiare nulla…ma stanotte a palazzo grazioli nella rinunione dello stato maggiore Pdl sono venute fuori due ipotesi, elezioni anticipate o governo allargato con Berlusconi premier, che farà Napolitano?
Non credo ad un Governo d’inciucio con il Pd, in presenza di Berlusconi. Impossibile. C’è una differenza politica come tra la notte ed il giorno. Piuttosto convengo e penso condivideranno tutti gli italiani, a risolvere la questione, una volta per tutte, quindi elezioni. Ma metterei sul piatto un patto, che chi vince, possa governare senza sgambetti al di fuori delle regole morali e civili di questo mondo. Ma non credo avverrà. L’Italia fa molto comodo ad una certa lobby internazionale, che poi è quella che per mezzo dei suoi aguzzini sta affondando il Cavaliere.
Puoi essere più preciso su questa lobby?
Esistono responsabili italiani ed europei di questo “colpo di Stato finanziario di proporzioni storiche”. (una definizione del tutto logica offerta dell’economista americano Michael Hudson).
L’Italia è stata condannata ad un’aggressione senza precedenti da parte dei mercati dall’operato dei governi di centrosinistra che l’hanno preceduta, poiché essi hanno portato il nostro Paese nella catastrofica Eurozona. Le famiglie italiane e il governo non devono pagare per colpe non loro. Per passare allo specifico, Prodi ci svendette all’Europa, con un cambio da ghigliottina: 1936.27 . Praticamente il costo della vita andò oltre il raddoppio, senza che nessuno controllasse il flusso e moderare le speculazioni. Mi viene a mente quella crociera sul Britannia prima del famoso “governo tecnico” del 1992. Quando il Britannia era ancorato a Civitavecchia.
Ospiti Draghi, Ciampi, Beniamino Andreatta, Mario Baldassarri, i vertici di Iri, Eni, Ina, Comit, delle grandi partecipate che di lì a poco sarebbero state “svendute”. Questa è l’Italia che vuole la Sinistra cosiddetta Democratica ed i suoi accoliti, Fini Casini, Cirino Pomicino, etc. etc
Quindi stai affermando che “i vecchi trombati” responsabili del disastro finanziario torneranno sullo scranno, mi sa allora che non ci aspettano tempi belli…
Esatto, se fino ad ora, direttamente il Cav. le mani nelle tasche non ce le ha messe (es. Patrimoniale che toccherebbe il 90% degli italiani) ci penseranno queste mummie a mettercele, se dovessero guadagnare il Governo.
Ieri sera la sinistra cantava vittoria, solo Di Pietro era preoccupato, perchè comunque gli impegni con l’Europa andranno rispettati lo stesso, ma la prima ovviamente non vuole elezioni per condividere la responsabilità delle nuove tasse, e il secondo si, chi ha ragione?
Credo che nonostante l’improbabile intelligenza politica, Di Pietro abbia pienamente ragione ad andare ad elezioni. Visto che le sinistre, fino ad ora, hanno sempre azzoppato le scelte del Cav. che ci avrebbero messo al riparo molto tempo fa e questo lo hanno fatto, grazie ai voltagabbana acquisiti con altrettanto improbabili promesse. Ogni gruppo si prenda le proprie responsabilità, da soli e senza condivisione. L’inciucio di Democristiana memoria è finito.
Torniamo a Berlusconi… pensi che il Pdl senza di lui come partito possa implodere? Dai sondaggi i numeri direbbero di no.
Credo che il PDL abbia ormai abbastanza carica popolare da resistere a qualsiasi implosione, un segnale forte e da non sottovalutare arriva dal milione di nuovi iscritti al partito, quindi la base elettorale reggerà sicuramente.
Alfano sarà sicuramente chiamato ad un grande sforzo organizzativo per ridare impulso al Pdl, riuscirà a tenere la barra dritta? Gli riconosci la forza politica e le qualità?
La politica da troppo tempo ha considerato il popolo come merce da poter muovere a suo piacimento . Questo è sbagliato, grazie alla maturazione culturale e politica del popolo stesso, il quale non crede più a TV e Giornali. Le conclusioni le trae da se il popolo, non più pecoreccio, ma maturo (in massima parte). Alfano dovrà imporsi allo stile berlusconiano ed essere il suo prosecutore. può farcela.
Bersani Di Pietro e Vendola…si ritorna ai vecchi triumviri dell’antica roma? quella volta non è che è andata benissimo …
Mah! sai, chi vivrà, vedrà dove ci porterà quest’armata Brancaleone.
In conclusione che ti aspetti nell’immediato?
Spero solo, che gli italiani facciano un esame di coscienza su quanto successo da 20 anni a questa parte. Un esame di coscienza che richiede un piccolo sforzo mentale e ricordare momenti poco felici di questa repubblica. Da li dovrebbero capire a chi affidare le sorti del nostro paese ed il futuro della nostra Costituzione (che assolutamente andrebbe rifatta ex novo).
Tag:alfano, berlusconi, bonsegna, crisi, italia, napolitano, POLITICA, stelio
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15 settembre 2011
La giornata dell’11 settembre, di cui quest’anno ricorre il decennale del massacro delle Twin Towers di New York, è stata degnamente ricordata, nell’ambito del Meeting”L’Oriente incontra l’Occidente sul sentiero francescano per una nuova civiltà di pace”, in programma ad Assisi dal 9 all’11 scorso, in cui Arte, Scienza, Ecologia, Etica, Economia, hanno determinato parametri per risvegliare la consapevolezza del proprio sé, quale contributo allo sviluppo di una cultura di Pace.
L’ appuntamento, significativo per la Fondazione “Mandir della Pace”, rappresentato da Gabriella Lavorgna, promotrice dell’evento, per il suo impegno di Cooperazione tra popoli da Oriente ad Occidente , è stato evidenziato con una suggestiva Cerimonia che si è estrinsecata in momenti culminanti quali alle ore 14. 47, ora esatta in cui avvenne il disastro, nella Piazza del Comune di Assisi, al suono delle campane di una chiesa francescana, in cui si è proceduto all‘Accensione della Fiaccola della fratellanza tra i Popoli, accompagnata da preghiere, mantra, bajans e meditazioni con i rappresentanti delle varie religioni, concatenati in un cerchio di “Unità nella diversità”, con la partecipazione del Sindaco Claudio Ricci , dell’Ass.re Franco Brunozzi, del Sindaco di Valfabbrica Oriano Anastasi e dell’Ass.re Cultura e Turismo di San Leo Carla Bonvicini (rapp. sentiero francescano), dell’Imam di Perugia Dr.Abdel Qader Mohammad Pres. Centro islamico culturale di Perugia – Umbria), di Padre Ernesto Piacentini (teologo francescano) , di Padre A.Elenjimittam (discepolo di Gandi), di Lama Ghesce del Monastero Samantabhadra, di numerose autorità civili e religiose, e di illustri ospiti del mondo dell’Arte e della Cultura come Pamela Villoresi,Enzo Decaro, Gianni Gandi , Paola Zanoni (giornalista televisiva) ed il pianista compositore internazionale “Gabriele Denaro “, autore di un brano d’orchestra, dedicato al tragico evento.
Numerosi i messaggi di Pace, pervenuti da istituzioni, associazioni e capi spirituali come il Maestro Roberto (fondatore di Anima universale), nell’esprimere condivisione e apprezzamento per l’alto contenuto filantropico dell’iniziativa, nonché quello del capo dello Stato Giorgio Napolitano che ha conferito al Mandir della pace una medaglia di Sua rappresentanza .
La manifestazione è proseguita nella Sala della Conciliazione del Comune, con una tavola rotonda interreligiosa di riflessioni sulla ricerca di una sicurezza condivisa, per una tangibile testimonianza di fratellanza Universale e di Unità di intenti nel costruire un ponte di unione tra le differenti culture per una nuova civiltà di Pace.
Gabriella Lavorgna – Presidente Mandir della Pace
Franco Brunozzi – Consigliere Comunale di Assisi
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20 marzo 2011
“Da oggi i nostri aerei compiranno azioni”, ha annunciato il ministro della Difesa, Ignazio La Russa. Dopo le 20, sono decollati i primi Tornado dalla base di Trapani Birgi, sede del 37esimo stormo dell’Aeronautica militare: sei in tutto gli aerei italiani partiti per la Libia e rientrati poco dopo le 22:30.Napolitano: “Non siamo entrati in guerra, è un’operazione dell’Onu”. A partire dalle 21 di Tripoli (le 20 in Italia), il governo libico ha annunciato un nuovo cessate il fuoco. “In risposta ad un appello lanciato dall’Unione africana e in risposta alle risoluzioni 1970 e 1973 delle Nazioni Unite”, ha precisato un portavoce dell’esercito libico leggendo un comunicato in tv. Intanto l’equipaggio dell’ ‘Asso 22’, un rimorchiatore italiano, è trattenuto da ieri pomeriggio nel porto di Tripoli da uomini armati. A bordo ci sono otto italiani, due indiani e un ucraino. Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha detto che “non si può escludere un sequestro” ed ha annunciato che il rimorchiatore con gli uomini armati a bordo “sta facendo rotta verso una raffineria dell’Eni”
fonte Ansa
Tag:asso 22, frattini, gheddafi, italiani, la russa, napolitano, rimorchiatore, tornado
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16 marzo 2011
Ormai è tutto pronto a Cannara per festeggiare i centocinquanta anni dell’Unità d’Italia in programma per giovedì 17 marzo, Festa fortemente voluta dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il programma della giornata organizzato dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con le associazioni operanti nel territorio prevede alle ore 10.00 il raduno dei partecipanti in Piazza Umberto I che sarà teatro dell’evento. Alle ore 10.30 gli alunni e le alunne dell’Istituto Comprensivo Anna Frank formeranno entrando in Piazza da Via Umberto I (ai due lati) e da Via Ranieri un bellissimo tricolore vivente per simboleggiare la vitalità e l’energia dell’Italia tutta e il tricolore sarà cornice dell’intera manifestazione, il tutto con la regia dell’Associazione Free Time guidata da Marco Andreoli. La manifestazione, che vede come speaker ufficiale il cannarese Peppe Marcucci si aprirà con l’esecuzione dell’Inno Nazionale da parte del Concerto Musicale F. Morlacchi, del coro Polifonico Concentus Vocalis e del Coro dei bambini che accompagneranno la cerimonia dell’alazabandiera a cura dell’Associazioni combattentistiche e d’arma. Una rappresentanza guidata dal Sindaco si recherà presso il Monumento ai caduti nel Parco della Rimembranza per la deposizione della corona d’alloro in memoria dei caduti per la Patria ed il discorso del Sindaco Giovanna Petrini per ricordare i 150 anni dell’Unità d’Italia e con la Preghiera per l’Italia del Parroco Don Francesco Fongo. Saranno poi in scena le associazioni culturali locali: si apre con “La Bandiera dei tre colori” eseguita dal Concerto F. Morlacchi, Concentus Vocalis, ASD Olympia 2000, a seguire la lettura di alcuni brani legati all’Unità d’Italia a cura di Elena Landi, Simone Scarponi-Presidente di ArteNote, Letizia Barbetta Sindaco del Consiglio Comunale dei Ragazzi e di due alunni delle classi quinte della sezione primaria a seguire il “Va Pensiero” dal Coro del Nabucco di Giuseppe Verdi eseguito dal Concentus Vocalis, Il Piave eseguito dall’Associazione Arte Note, ancora il Concentus Vocalis diretto da Francesca Maria Saracchini con l’esecuzione di “Oh Signore dal tetto natio”. Ancora la scena sarà per il Concerto F. Morlacchi diretto da Francesco Verzieri e per l’ASD Olympia 2000 di Letizia Bulletti che eseguiranno “ Con te partirò”; la chiusura della parte musicale è affidata ancora ad ArteNote con la versione jazz di Fratelli d’Italia per chiudere con il Brindisi all’Italia curato dalla Proloco. “Abbiamo lavorato con passione insieme alle associazioni che ancora una volta ringraziamo di cuore per il contributo fondamentale a tutte le attività che organizziamo per Cannara-affermano il Sindaco Giovanna Petrini e l’Assessore alla Pubblica Istruzione Elisabetta Galletti – e stavolta se possibile l’entusiasmo è stato ancora più intenso vista la ricorrenza storica che tutti noi italiani ci troviamo a celebrare e festeggiare per un’Italia, libera, unita e solidale accogliendo l’invito del Presidente Napolitano a dare il giusto rilievo al centocinquantesimo anniversario dell’Unità della nostra Nazione”
Tag:150, andreoli, cannara, di, don, elisabetta, fongo, francesca, francesco, galletti, giorgio, giovanna, italia, marco, maria, napolitano, petrini, saracchini, unità, verzieri
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7 marzo 2011
di Salvatore Napolitano
Mi sono chiesto, spesso: a chi è utile la battaglia, senza termine, tra alcune Procure italiane
e Berlusconi? Da quasi 18 anni, dopo lo sfascio dei partiti della prima Repubblica, paradossalmente, la politica e l’informazione italiane sono schiacciate sullo scontro che avviene tra contendenti (Berlusconi/Procure) che hanno occupato lo scenario nazionale della seconda Repubblica, in modo esclusivo, dettando l’agenda politica a tutti gli altri protagonisti del sistema paese. La degenerazione del conflitto, di queste ultime settimane, tra alcuni P.M. (e loro fautori) e Berlusconi (e suoi sostenitori), conferma che non vi sono sconti e che la conclusione è ancora lontana dal finirsi. La sfida, tra le parti in causa, si è consolidata con la riforma elettorale che ha creato il sistema bipolare, con Berlusconi ed i suoi alleati, da una parte, e l’antiberlusconismo con i suoi assertori, dall’altra. L’anomalia dello scontro è che non avviene sul piano politico, come dovrebbe essere in un sistema normale, poiché “una parte” non è politica ma organo dello stato e non soggetto al giudizio degli elettori. Intanto, tenta di guidare la parte politica alleata obbligandola attraverso i mass-media e la stampa a seguirla sulle opzioni che, di volta in volta, ritiene di mettere in campo nell’intento di indebolire il nemico.
L'”altra parte” in campo, che dovrebbe essere politica, a mio parere, sta al gioco, poiché sfugge al confronto sull’attività di governo con i naturali avversari, al contrario, provoca ed alimenta lo scontro mantenendo vivo il conflitto per addossare la responsabilità dell’eventuale inerzia a chi genera e sostiene la persecuzione giudiziaria del governo e del suo leader. Gli attacchi giudiziari portati a Berlusconi, dal 1993, con il seguito della singolare celebrazione dei processi negli studi televisivi, per l’occasione convertite in “aule giudiziarie”, e sulla carta stampata, paradossalmente, lo rafforzano e lo rendono insostituibile, nella pubblica opinione, quale argine al “potere giudiziario” che i cittadini temono più dell’attuale sistema di governo berlusconiano.
Così, le Procure si rivelano, inconsciamente (?), i più grandi alleati del Premier. Non siamo più negli anni della tangentopoli. Il berlusconismo è figlio di quegli anni. Si lasci il giudizio politico dell’attività di governo al popolo sovrano, esso saprà giudicare, come ha già dimostrato negli ultimi anni con la bocciatura, senza appello, di leaders di destra e di sinistra. Continuare la battaglia politico/giudiziaria compromette la crescita economica del paese, alimentando la fuga dei cervelli migliori dall’Italia e delle eccellenze industriali ed imprenditoriali. Lo conferma l’annuncio, della dirigenza Fiat che ipotizza una probabile direzionalità dell’azienda fuori dell’Italia. E’ ovvio che se il sistema Italia non è esportabile, perché non competitivo nel mercato mondiale, sarà il sistema produttivo italiano che esporterà se stesso dal paese.
Finisco questa breve riflessione, invocando il ritorno alla normalità, per il bene dell’Italia e degli italiani, deponendo le armi in omaggio alla celebrazione dell’unità d’Italia. Berlusconi, ed il berlusconismo, vanno battuti sul loro campo: la politica, se gli avversari ne sono capaci.
I cittadini lo hanno capito da qualche tempo e considerano la battaglia, in atto nel paese, estranea ai loro interessi, condannando l’attuale sistema italiano, che non riesce a produrre risposte ai loro bisogni e che produce, invece, soltanto “rese di conti” che, spesso, appaiono diversivi sulla pelle dei cittadini. Fino a quanto può durare? Il paese, nel frattempo, dove va?
Il sistema Italia, nell’attuale scenario europeo e mondiale, dove la competizione globale non ammette pause e tentennamenti, deve recuperare la competitività, compromessa dallo stato di conflitto perenne degli ultimi tempi, ed essere protagonista, e non ruota di scorta, nella gran rivoluzione sociale che sta sconvolgendo paesi dell’Africa del Nord (Tunisia ed Egitto), strategici per la politica estera italiana. Delegare la Germania e la Francia alla guida della politica dell’U.E., nell’attuale contesto socio/economico mondiale, è disastroso per il futuro dell’economia italiana, che sconteremo nei prossimi anni.
Tag:africa, belusconi, elettorale, fiat, francia, germania, napolitano, nord, pm, procure, riforma, salvatore, scontro, tunisia
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23 gennaio 2011
“Quella operata dall’assessore alle politiche sociali del comune di Foligno, Christian Napolitano, è una scelta che va a colpire quelle categorie svantaggiate della popolazione di cui la sinistra si è sempre fatta paladina: mi chiedo allora quale sia la differenza tra questa giunta targata Pd e l’attuale Governo di centrodestra, tanto criticato in più occasioni dagli stessi amministratori folignati, per la politica dei tagli agli enti locali. Non avrei mai immaginato tanta similarità di comportamenti: a quanto pare, anche in Umbria ai problemi si risponde con i tagli”. E’ quanto afferma Aldo Tracchegiani,

Aldo Tracchegiani
presidente nazionale di Italia Federale, in merito alla lettera di denuncia dei genitori di undici bambini portatori di handicap che dal prossimo febbraio dovranno far fronte ad una riduzione del servizio convenzionato con la Cooperativa sociale “Ellelle”. “La giunta di centrosinistra che guida Foligno – prosegue Tracchegiani – dopo essersi lamentata delle scelte del Governo non ha fatto alcun cenno all’accordo Stato-Regioni, recentemente firmato, che ha provveduto alla redistribuzione di fondi non trascurabili su capitoli di spesa che prima erano stati tagliati. Ora, invece, ecco che vengono ridotte le voci di spesa per il sostegno alla disabilità: ci dicano chiaramente come intendono reperire le risorse per affrontare questa problematica. Italia Federale – conclude – si è sempre battuta per i cittadini e i loro diritti fondamentali e non permetterà che questa vicenda finisca per colpire fasce della popolazione che al contrario di quanto sta avvenendo hanno bisogno di aiuto e sostegno anche attraverso l’erogazione di servizi essenziali che non possono e non devono essere oggetto di alcuna riduzione di fondi”.
Tag:aldo, christian, comune, cristian, disabili, federale, foligno, italia, napolitano, tagli, tracchegiani
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