Posts Tagged ‘nord’

Assisi: Lega Nord contro istallazione antenna a Santa Maria degli Angeli

7 ottobre 2015

asLuigi Tardioli ed alcuni cittadini della zona sono in attesa di ricevere la copia dei documenti richiesti relativi ad una istallazione nel parcheggio comunale; il consigliere intende dare voce ad un crescente numero di cittadini e residenti nel territorio interessato dall’eventuale installazione, ma la foto dimostra l’avvio dei lavori, che motivando le loro preoccupazioni, e affidando a tecnici specializzati il compito di verificare la conformità dei documenti e dello stato dei luoghi e di opporsi all’installazione, stante la necessità di tutelare il territorio interessato, salvaguardando la salute e l’ambiente.

Siamo a due passi da un grande centro abitato, da un Asilo e Scuola privata e a due passi dalla Università di Perugia Facoltà di Economia corso di Laurea nel Turismo appena inaugurato dal Vice-Sindaco Architetto Antonio Lunghi. (more…)

Pellegrini in cammino dalla Norvegia a Roma attraverso il Trasimeno

30 settembre 2015
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Pellegrini provenienti da ogni parte d’Europa e del mondo attraverseranno anche le terre di confine tra Umbria, Toscana e Lazio per raggiungere Roma, dove il 14 Ottobre saranno ricevuti dal Papa. Questo lungo pellegrinaggio frutto della collaborazione tra le associazioni dei Comuni di cinque stati europei, è partito da Trondheim in Norvegia, il 22 Aprile scorso e si è diretto verso sud, attraversando lo stato di partenza, la Danimarca, la Germania, l’Austria e l’Italia per concludersi il prossimo 14 Ottobre a Roma, con il ricevimento da parte del Santo Padre. Si chiama “The pilgrim crossing borders: un pellegrinaggio che unisce da Nord a Sud l’Europa”, e  nei giorni compresi tra il 1 e il 5 Ottobre si troverà a passare nei Comuni di Cortona, Castiglione del Lago, Paciano, Città della Pieve, Fabro, Ficulle e Orvieto e costituisce un primo grande tentativo non solo di unire l’Europa da nord a sud, ma anche di definire nella sua totalità il tracciato della nuova strada nei tre paesi europei.

L’itinerario del percorso non è stato casuale, ma dal nord della Germania ha seguito il tracciato indicato in un documento conservato in Sassonia, redatto da un abate della cittadina di Stade (Amburgo), durante il suo viaggio compiuto dal luogo di residenza a Roma intorno al 1200. Anche se ancora restano da definire alcune parti del suo tracciato italiano, nelle regioni del nord-est, ad oggi, la Via Romea Germanica rappresenta una delle vie culturali più importanti che attraversa l’Italia da nord a sud, tagliandola nella sua parte centrale e diventando così, per un lungo  tratto, parallela alla via Francigena. (more…)

Elezioni regionali: Ilaria Mazzeo, Lega Nord, “Io con voi..cambiare si può”

7 Maggio 2015
Ilaria Mazzeo

Ilaria Mazzeo

Riceviamo e pubblichiamo 

Mi chiamo Ilaria Mazzeo,classe ’74,originaria di Taranto ma residente in Umbria dall’83.Non provengo da alcuna carica pubblica,non ho una carriera politica alle spalle che possa garantirmi una certa popolarità tra gli elettori;sono una cittadina,che come tutti voi lavora ,paga le tasse,e vivo una realtà sociale e politica che oggi,al traguardo dei 40 anni,ho deciso che non mi piace più..e che in un modo o nell’altro va cambiata.

Ho sempre pensato che la liberalità,o il pensiero liberale fosse alla base di una società sana,costruita sul concetto del dare e del darsi al fine di arricchire o quantomeno rendere alla collettività uno stile di vita dignitoso e gratificante.Liberalità e libertà,due concetti molto simili..ma mentre il primo dovrebbe essere il frutto di una scelta politica matura e mirata al benessere collettivo( quindi un accordo condiviso reciprocamente fra stato e cittadino),il secondo è semplicemente un diritto acquisito alla nascita in quanto esseri umani pensanti e dotati di coscienza,un diritto che appartiene a tutti e come tale si pone come unico limite il rispetto di quello altrui.Bè,per quanto mi riguarda oggi,non vi è nè libertà,nè tantomeno liberalità in giro,lo strumento politico attraverso il quale queste due condizioni dovrebbero esplicarsi,cioè la democrazia,non esiste più.

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“TANGENTI: CANDIANI (LN), CAMBIEREMO L’UMBRIA. VICENDA E 45 VERGOGNA TARGATA PD

21 marzo 2015

lega nord umbria” L’inchiesta della procura di Firenze ha tolto il velo su una vergogna che denunciamo da tempo. Il progetto di trasformazione della E45 in autostrada a pedaggio è osceno, solo un modo per lucrare con un’opera inutile e dannosa. La E45 deve essere semplicemente riqualificata. Le intercettazioni purtroppo confermano il vergognoso quadro di speculazione creato da personaggi nell’orbita del Pd e quelli del sottobosco della finta opposizione che giustificava e trovava ragioni a questa inutile spesa pubblica, buona solo per ‘mangiarci sopra’. Nel nostro programma abbiamo messo nero su bianco la nostra chiara (more…)

Elezioni regionali, Lega Nord Umbria con Salvini parte da Assisi

16 marzo 2015

FullSizeRenderSabato 14 Marzo si è svolta ad Assisi la  prima conferenza programmatica della Lega Nord Umbria con Salvini. L’incontro, che puntava sul coinvolgimento  dei referenti territoriali e militanti della nostra Regione  aveva come obiettivo la stesura del programma di governo  in vista della prossima elezioni regionali,  a sostegno del candidato alla presidenza  Claudio  Ricci. (more…)

QUELL’ARMATA BRANCALEONE- MONTI

16 gennaio 2013

Nonostante la ostentata sobrietà, anche il professor Monti sembra seguire gli altri partiti e schieramenti nella composizione stile armata Brancaleone delle proprie liste. Personaggi il cui unico merito è quello della visibilità sportiva e/o mediatica, magari per aver “ballato con le stelle” (more…)

Elezioni: Pdl e Lega Nord ancora insieme, firmata l’intesa

7 gennaio 2013

Il Pdl ha raggiunto l’accordo elettorale questa notte con la Lega. Lo ha annunciato l’ex premier Silvio Berlusconi che ha firmato l’intesa con il segretario del Carroccio Roberto Maroni. “Habemus Papam, questa notta è stato firmato un accordo tra noi e il Carroccio”, ha detto Berlusconi ai microfoni della radio RTL. Secondo l’intesa, ha detto Berlusconi, Maroni sarà candidato in Lombardia e l’ex premier sarà il leader della coalizione e il simbolo indicherà Popolo della libertà e Berlusconi presidente. Berlusconi ha aggiunto di vedere per lui un futuro da ministro dell’Economia, quanto al candidato premier ripropone Angelino Alfano.

CIRIGNONI (LEGA NORD): “QUALE OPERATIVITA’ DA PARTE DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO DELEGATO AI RISCHI IDRAULICI?

30 novembre 2012

Il capogruppo della Lega Nord in Consiglio regionale, Gianluca Cirignoni, ha depositato un’interrogazione a risposta scritta con la quale chiede all’assessore regionale all’ambiente Rometti, (more…)

Nitrati nell’acquedotto di Citerna, precisazioni di Cirignoni (Lega Nord)

19 settembre 2012

“In merito alle dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa da Umbra acque spa sul livello dei nitrati negli acquedotti dei Comuni di San Giustino e Citerna, faccio notare come il gestore stia ‘dando i numeri’, in quanto smentisce i dati ufficiali pubblicati sul sito istituzionale regionale. Infatti (more…)

Raccolta differenziata, a Città di Castello presentato il progetto “Porta a Porta” nord e sud

12 aprile 2012

A Città di Castello la raccolta differenziata dei rifiuti “porta a porta” funziona. Lo dicono i dati preliminari del 2011, che parlano del raggiungimento della percentuale del 66 per cento nelle zone servite (centro storico e quartieri periferici del capoluogo), grazie alla quale il parametro comunale si attesta alla quota del 37 per cento. I risultati sono stati illustrati in anteprima nella conferenza stampa organizzata stamattina da Comune di Città di Castello e Sogepu nella residenza municipale tifernate e hanno fatto da via-tico alla presentazione del progetto di estensione del servizio di raccolta differenziata “porta a porta” a nord e a sud del territorio comunale.

Da lunedì 16 aprile 2012 la raccolta differenziata verrà estesa alla zona nord del territorio comunale di Città di Castello e dal 14 maggio 2012 alla zona sud. Saranno 10.506 i cittadini coinvolti, i 4.137 residenti nella zona nord a Cerbara, Titta, Badiali, Lerchi, Piosina e Giove (oltre 1.500 utenze) e i 6.369 residenti nella zona sud a Trestina, San Secondo, Promano, Cinquemiglia, Santa Lucia, Cornetto, Fabbrecce, San Maiano e Garavelle (oltre 2.400 utenze).

In coincidenza con l’avvio del progetto di estensione della raccolta differenziata “porta a porta”, i cittadini sperimenteranno una novità nel  conferimento degli imballaggi in plastica.

Dal 1 maggio 2012nei cassonetti stradali per la raccolta di questa tipologia di rifiuto dovranno essere gettati anche i piatti e i bicchieri in plastica usa e getta. Finora tali stoviglie dovevano essere conferite nei contenitori per il rifiuto non recuperabile, dove però dovranno continuare ad essere smaltite le posate in plastica usa e getta, che la direttiva non classifica come imballaggi.

LEGA NORD, BOSSI SI E’ DIMESSO

5 aprile 2012

Umberto Bossi ha presentato le sue dimissioni da segretario davanti al consiglio federale della Lega Nord, a seguito dell’inchiesta sull’ex tesoriere del Carroccio, Francesco Belsito, condotte dalle procure di Milano, Napoli e Reggio Calabria. Lo riferisce una fonte interna al movimento. Ora il consiglio federale dovrà valutare se accettare o respingere le dimissioni del Senatur.

fonte: Ansa.it

Vinti (Prc): Grave la decisione dei gruppi consiliari, dell’Udc, Lega, Idv e Pdl

23 febbraio 2012

La decisione dei gruppi consiliari, dell’Udc, Lega e Idv prima, di non partecipare al voto per il rinnovo dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale dell’Umbria, e del Pdl poi, è stata una decisione grave. L’obiettivo dichiarato è quello di portare alla paralisi l’attività della massima assise legislativa dell’Umbria, sovrapponendo in maniera irresponsabile l’aspro confronto politico con il corretto funzionamento delle istituzioni.Una decisione che assume i caratteri di una azione di rottura democratica, in un paese dove anche il Parlamento è subordinato ad un governo “tecnico” di professori della Bocconi.E’ lecito chiedersi qual è l’obiettivo non dichiarato, impossibile da esplicitare, così vitale da portare alla decisione di praticare la inagibilità del Consiglio Regionale? Rifondazione Comunista, per il ruolo che ha ricoperto e che ricopre, per la sua storia di oltre venti anni nelle istituzioni umbre, non accetta la deriva “sfascista” delle istituzione, anzi la contrasta con determinazione.Appare chiaro, ormai, che la scelta del Pdl fa svanire come neve al sole ogni ipotesi di larghe intese e che il “loden” è utile solo per coprirsi dal freddo.

CIRIGNONI: “L’ELEZIONE FARSA DEI COMPONENTI DELL’UFFICIO DI PRESIDENZA È STATO UN GRAVE STRAPPO ISTITUZIONALE”

23 febbraio 2012

Per protestare contro il grave strappo istituzionale che si è consumato ieri per mano della maggioranza, con l’ elezione farsa dei componenti dell’ Ufficio di presidenza del Consiglio regionale,  Gianluca Cirignoni rassegna le  dimissioni dalla carica di vice presidente della Commissione consiliare d’inchiesta su infiltrazioni mafiose in Umbria della quale è  stato il primo promotore e firmatario”. “La mia scelta, sofferta e ponderata – osserva Cirignoni -, che non
affosserà il lavoro della Commissione, della quale rimango comunque membro, vuol essere un segnale forte per coloro che continuano ad occupare cariche istituzionali importanti negli organi del Consiglio regionale e della Giunta pur essendo indagati per reati gravi quali concussione, peculato e abuso d’ufficio. Mi riferisco – spiega – al presidente del Consiglio regionale Brega, al consigliere Barberini e all’assessore Riommi i quali, dimostrando un totale disprezzo per le istituzioni, non si decidono a fare quel passo indietro necessario per ridare alla comunità regionale serenità e fiducia nelle istituzioni, per tutelare l’immagine del Consiglio e garantirne il
regolare funzionamento”

MISS PADANIA IN UMBRIA? NO GRAZIE

18 febbraio 2012

LETTERA A GOODMORNINGUMBRIA

Desta preoccupazione, qualche riso amaro e anche perplessità l’indizione in un noto locale umbro della selezione di “Miss Padania” in rappresentanza dell’Umbria, con la partecipazione in qualità di “giuria” di, addirittura, il commissario Regionale On.le Luca Rodolfo Paolini e il Commissario Provinciale Gianluca Cirignoni. Un tentativo di strumentalizzare politicamente i giovani circa vicende storiche e geografiche che nulla hanno a che vedere con il nostro territorio. La Padania non esiste! Come più volte ci hanno ricordato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il Presidente della Camera Gianfranco Fini, ma soprattutto l’Umbria non è certamente “padana” come qualcuno cerca di far intendere a suon di sfilate ed eventi folkloristici nella nostra amata terra che ha dato natali a tanti patrioti italiani del Risorgimento. Da movimento giovanile di Destra non possiamo che condanndare questo tentativo di mistificazione della storia attraverso eventi dedicati ai giovani che nulla dovrebbero avere a che fare con la politica, soprattutto se lesiva dell’unità nazionale. Invitiamo gli umbri a diffidare da queste iniziative e a riscoprire l’italianità dell’Umbria attraverso monumenti e musei risorgimentali sparsi su tutta la nostra regione. Le radici profonde non gelano.

Michael Surace – Coordinatore Provinciale Generazione Futuro Perugia

nota di redazione: In effetti Miss Padania in Umbria fà un po sorridere, ma pur sforzandomi non riesco a trovare alcunchè di illecito nella cosa, è palese che si tratti di markenting politico, ma mi creda sig, Surace in Italia sono ben altri i problemi come giustamente dicono il presidente Napolitano e il presidente Fini, suvvia dobbiamo scandalizzarci per delle belle gambe in mostra ancorchè pseudo padane? e della “farfallina” della Belem “propinata” (pseudonimo infelice lo so, andrebbe usata la parola vera che tutti capiscono) in diretta tv a milioni di persone, bambini giovani e meno giovani, che ne pensa? La verità è o sembra, che tutto sia consentito per racimolare punti di share in tv o guadagnare voti con sfilate di belle gambe in passarella,  il  peggio deve ancora arrivare si fidi.

Commento di Valeria Angelini: Per motivi diversi, condivido il no grazie! Motivo numero uno: l’ultima cosa di cui si sente la mancanza e’ un ennesimo concorso di bellezza!
Motivo numero due: sdoganare il termine padania in contesti pseudo-popolari presta il fianco a troppe implicazioni inaccettabili per chi resta affezionato all’unita nazionale.
Motivo numero tre: odio il trash!

Risposta di Michael Surace

Gentile redazione,
intanto grazie per la pubblicazione e per il parere che, pur giustificando l’evento, ne denota comunque il puro fine propagandistico. Detto questo, per quanto riguarda il nostro movimento, abbiamo fatto una campagna nazionale proprio contro il “velinismo”, sia in chiave sociale che in chiave politica. Dunque la mia non e’ solo una critica “politica” in quanto pretestuosa di voler far sembrare l’Umbria come “padania”, ma anche nel merito: l’utilizzo di giovani donne in sfilata per pubblicizzare una causa politica all’interno di un locale aperto al pubblico, non la riteniamo eticamente giusta. Insomma alla festa della Lega nel Nord Italia possono fare quello che vogliono, ma pretendere di far diventare Miss Padania una “aspirazione sociale” e un mezzo per propagandare la falsa storia della padania, e dell’Umbria all’interno di questa, mi spiace non possiamo farlo passare.

CIRIGNONI; LEGA NORD: ARRESTO GORACCI: “DOPO APPALTOPOLI E SANITOPOLI, LA VICENDA DI GUBBIO DELINEA L’ESISTENZA DI UNA SORTA ‘PIOVRA ROSSA’ CHE SCHIACCIA LE SUE VITTIME E PROCURA VANTAGGI AGLI AFFILIATI”

15 febbraio 2012

Il capogruppo regionale della Lega Nord, Gianluca Cirignoni interviene sulla vicenda riguardante gli arresti legati all’indagine della procura di Perugia sulla passata gestione del Comune di Gubbio. “Dopo ‘Appaltopoli’ e ‘Sanitopoli’ – sostiene l’esponente della Lega -, i recenti sviluppi dell’inchiesta che hanno portato all’arresto per associazione a delinquere del vice presidente del consiglio regionale Orfeo Goracci e di altri otto ex amministratori di sinistra della città dei Ceri, delineano l’esistenza nella nostra regione di una sorta di ‘piovra rossa’ che utilizza le istituzioni democratiche come tentacoli per causare la ‘morte sociale’ delle sue vittime e procurare ingiusti vantaggi ai suoi affiliati, il tutto con grave danno per la collettività”. Cirignoni ritiene che in particolare a Gubbio “debba essere fatta una riflessione anche da coloro i quali, l’opposizione in Consiglio comunale, avrebbero dovuto fare un’attività di controllo sugli atti del Sindaco e della Giunta comunale. Confermiamo il nostro pieno sostegno alla magistratura e agli inquirenti – conclude il capogruppo del Carroccio – e auspichiamo che l’attuale vicepresidente del Consiglio regionale rassegni le proprie dimissioni da tale carica”

L’ultimo brindisi prima della fine dell’anno o prima della fine dell’italia?

30 dicembre 2011

Cin Cin Italia

Conversazione con Stelio Bonsegna–  di http://www.italia.politica.it

di Francesco La Rosa

Stelio, calma piatta in Italia, sugli ultimi avvenimenti e provvedimenti presentati da Monti, che sta succedendo?

Io credo che dovremmo battere molto su questo Governo, che fa tante parole, ma salva sempre i privilegi di alcuni e non concretizza la vera causa del problema, cioè uno Stato esoso e costosissimo, fin nei suoi enti statali e parastatali. Si guarda bene dal toccarli certi problemi. Intanto dà un occhio alla Grecia, per vedere come va la situazione e non appena vede la popolazione greca mandare all’aria lo Stato, allora cambierà registro (almeno spero), in quanto la Grecia è considerata per tutti gli europei un banco di prova sulle reazioni della popolazione. Chiaro no?

A questo punto siamo ridotti? Malissimo se dobbiamo sperare nella Grecia….

In effetti secondo me solo i Greci ci potranno salvare da Monti e dall’Europa (esosa), quando faranno la loro rivoluzione, in nome di una vera Democrazia (spero) e non che cada nel tranello di un’altra dittatura, tipo quella dei famosi Colonnelli.

Ma noi dovremo tenerli svegli, visto che tutti i media, ci stanno propinando sonniferi., visto i Tg? Non disturbano il manovratore. Anche l’arcigno Ferrara ieri a Radio Londra sembrava rassegnato

Quello che più mi preoccupa è l’arrendevolezza sia del PDL che del PD, i partiti più grossi, quindi dietro ci deve essere per forza un “ ricatto” bell’e buono. Su uno sono sicuro, quello di Berlusconi, che è il campo delle frequenze e Passera è un bel furbetto, lo tiene a freno cosi. Di Bersani, non mi azzardo a fare ipotesi, in quanto molteplici potrebbero essere i motivi di ricatto cui è stato sottoposto (a livello di partito ovviamente).

La sinistra di fatto è sparita e appiattita in maniera acritica sul governo, non batte un colpo, in previsione delle elezioni amministrative non si rischia di avere partiti “centrifugati”?

Gli italiani sono imprevedibili, non oso fare previsioni sulle amministrative. Ovvio che il discorso cambia a livello locale. Ma il mio invito alla gente e di puntare non su gente di partito, ma su persone di PROVATA onestà intellettuale ed amministrativa, competente ed il più coerente possibile. Possibilmente lontana da ricatti politici di eventuali partiti che lo appoggeranno.

C’è il rischio che due partiti, la Lega Nord e Idv raccolgano i cocci di un elettorato deluso?

La mia opinione è che l’atteggiamento scelto dall’IDV, come opposizione, sia prettamente strumentale ed opportunista e che non attragga per il suo essere molti voti (tranne quelli di protesta estrema), mentre per la Lega, il discorso cambia, in quanto è stata coerente e continua ad esserlo, purtroppo mantiene nel suo dna, ancora, una piccola parte di “conservazione”, come ad esempio la loro non disponibilità ad eliminare le Province (inutili enti costosi).

E sindacati fanno solo bau bau? Tutto tace su quel fronte, compresi i movimenti, in altri tempi con Berlusconi al governo per molto meno avrebbero fatto l’inferno sulle piazze…

I sindacati? Grazie a Monti, mantengono o manterranno quel filo di 4° potere, che li ha sempre distinti da tutti gli altri sindacati europei. Se non li si ridimensiona a dovere, qualsiasi legge o proposta di legge contro di loro verrà sempre ghigliottinata. Ma in questo momento mantengono un low profile perché stanno fra l’incudine (il Pd ed il governo) e il martello (lavoratori e pensionati) e la necessità di non osare troppo per non perdere i privilegi acquisiti in decenni di fiancheggiamento della sinistra.

I movimenti spontanei (fuori dai partiti) possono essere una soluzione? Il Tea Party* è sparito?

Il Tea Party Italia è una delle soluzioni. Tra le tante lobby che ci sono in Italia, credo sia giusto ci sia la lobby popolare, dei cittadini comuni, di quelli che prima non arrivavano alla fine del mese, ora nemmeno alla fine della prima settimana, da movimenti come il Tea Party possono avere potenziali catalizzatori di preferenze elettorali (di un elettorato confuso e sfiduciato) possono avere origine le vere novità della politica italiana.

Negli anni 70 i “movimenti spontanei” hanno provocato lutti e una interminabile scia di sangue e poi sono stati riassorbiti dal potere, pensi possibile il riproporsi di quel modello ?

Noooo! Assolutamente no! I capri espiatori, non dovranno essere la gente comune, ci mancherebbe altro. Basta rivolgersi verso chi ha predicato bene, ma razzolato male a scapito dei cittadini, ma non con la violenza gratuita, ma semplicemente mandandoli a casa alle prossime elezioni, oppure non andando a votare e standosene a casa al calduccio. Oppure, meglio ancora, comportarsi da investigatori sul loro operato e sul come si sono arricchiti, sperando poi che esista un giudice a Berlino, che abbia il coraggio (che siano di destra o di sinistra) di fare pulizia vera e far venir fuori il loro malaffare sia a livello nazionale che locale.

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*In Italia, da una anno circa esiste un movimento di base spontaneo, chiamato “Tea Party Italia”, altri gruppi si stanno organizzando, sull’onda dei cugini spagnoli ai quali anche Beppe Grillo ha fatto visita per vicinanza di idee. Uno di questi gruppi è “Italian Revolution”, il quale pecca di essere, in parte, attraversato politicamente dalla Sinistra estrema.. Ecco come può nascere un movimento popolare spontaneo, rompendo gli schemi di un contesto politico atrofizzato e stantio. Ma vanno viste le priorità di queste formazioni spontanee, che differiscono tra loro notevolmente negli obiettivi e nel metodo. Comunque questi gruppi non si sono mai interfacciati con il Tea Party Italia che è già una realtà in Italia, e da un anno ha scelto di proporre soluzioni, piuttosto che la semplice protesta. In Tea Party Italia (sulla scia dei Tea Party Americani) si sta allargando a macchia d’olio in tutta Italia, il cui motto è “Meno tasse più libertà”. Tra le altre richieste: drastico abbattimento della spesa pubblica, riforma fiscale e del welfare, semplificazione e riduzione della pressione fiscale.

CIRIGNONI (LEGA NORD) SU UMBRA ACQUE: “FARE CHIAREZZA SULLA GESTIONE DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO NEGLI AMBITI TERRITORIALI 1 E 2”

29 dicembre 2011

“La situazione debitoria di Umbra Acque e il malfunzionamento degli impianti di depurazione (che hanno fatto registrare ben 50 casi di non conformità rispetto ai parametri stabiliti dalla legge) sono un campanello d’allarme che deve essere ascoltato, sia per i risvolti in tema di inquinamento ambientale e di salute pubblica, sia per le ricadute sui cittadini utenti, che dopo la creazione della partecipata dal 2003 hanno subito un escalation tariffario del 34 per cento al netto dell’inflazione, dovendo in più confrontarsi con un gestore che, pur di reperire liquidità da gettare nel calderone misto pubblico-privato, non ha esitato ad attaccarsi al deposito cauzionale e da ultimo in molti casi alla richiesta tardiva di quote fisse di tariffa la cui legittimità è dubbia e sta gravando su famiglie e cittadini che hanno sempre pagato quanto dovuto”

Il nuovo governo della fallimentare repubblica italiana vara un nuovo dicastero: il ministero alla Coesione sociale.

18 novembre 2011

Gustavo Gesualdo

La evidente volontà di premier e capo dello stato si indirizza inequivocabilmente al salvataggio della unità nazionale così come è, senza alcun senso critico e sentiero razionale, salvando tutti e tutto: mafiosi, amici di merende dei mafiosi, grandi evasori fiscali, pluriomicidi, stupratori ed assassini alcoolizzati stradali extracomunitari, corrotti e corruttori, parassiti e fannulloni di ogni genere e razza. I due “grandi statisti” non si avvedono della evidente incongruenza e del fatto che, molto più che evidentemente, la necessità di munire l’azione del potere esecutivo di un dicastero della Coesione sociale, comprova esso stesso che non esiste una coesione sociale, come non esiste una unità nazionale ed una cointeressenza popolare. Un errore di quelli con il botto, una svista allucinante che denuncia con quali pregiudizi ideologici (altro che tecnocratici) si vuole impostare un governo che salvi tutto e tutti, comunque, senza nessuna selezione, in assenza di un qualunque criterio intellettivo. Il capo dello stato aveva già dismesso i suoi panni di soggetto istituzionale super partes nel suo ultimo viaggio a napoli, la sua città natale, nella quale ha pubblicamente dichiarato il suo campanilismo napoletano e meridionale, a tutto danno e nocumento del resto del paese, aggiungerebbe un attento osservatore. Napoli, è la città sulla quale grava gran parte della responsabilità nella perdita verticale di fiducia e del pregiudizio internazionale sulla Italia intera, nella sua ostinata continuata ed aggravata difesa e non persecuzione della illegalità e nella sua incapacità di gestire la continua emergenza (ormai emergenza nazionale da qualche anno) della Monnezza napoletana, emergenza che è stranamente scomparsa dai disonori della cronaca, sia pure non sia scomparsa la sua monnezza: dove è finita e/o dove finirà la monnezza napoletana è divenuto un segreto di stato gelosamente custodito. Altro che KGB, altro che Putin. Quel che è certo e comprovato è che sia Napolitano che Monti agiscono all’unisono nel rimuovere ogni oggettiva responsabilità napoletana, campana, calabrese, siciliana e, generalmente meridionale (questione assolutamente irrisolta) dalle pur evidenti responsabilità sulla escalation violenta con cui i mercati ed i paesi esteri hanno preso d’assalto l’intero paese. Il sospetto che si voglia salvare in toto un paese così chiaramente non coeso e non unito da aver addirittura bisogno di un ministero della coesione sociale, sale vertiginosamente nella lettura attenta della stampa allineata al potere del nuovo MinCulPop, versione tecnocratico-burocratico-comunista, nella convinzione assoluta che, il voler imporre al paese una coesione che non esiste nei fatti, urti irrimediabilmente contro un paese reale frammentato ed oramai spezzato in almeno tre tronconi geografici e territoriali. Ecco che una visione ideologica, una ideologia dell’unitarismo reale (leggi socialismo reale delle repubbliche sovietiche unite con la forza di una dittatura tecnocratico-burocratico-comunista) si avvale della forza del potere esecutivo per imporre al paese una volontà pregiudizievole ed ideologica, da applicare con tutta la forza pubblica del governo nazionale al paese reale, piaccia o non piaccia, sia condivisa o meno, sia questa volontà possibile, o paradossalmente assurda.. Se non è un atto di violenza questo, allora io non so cosa sia la violenza. Se non è un atto arbitrario questo, allora io non so cosa sia uno stato liberale di diritto. Se non è una palese ammissione di disunità del paese questa, allora io non cosa significhi il detto popolare “simili con i simili”. A questo governo che piace così tanto alle autorità europee vorrei ricordare come i trattati europei difendano in modo netto e determinato il valore del diritto della autodeterminazione dei popoli. A questo Capo dello stato europeista vorrei ricordare che l’adesione dell’Italia alla Unione Europea sottopone la stessa costituzione italiana ad ordinamenti e livelli di giudizio superiori a quello nazionale, difesa e tutela superiore dei diritti che è stata inoltre recepita dalla stessa Italia. Insomma, non si può far finta di non vedere e non sentire che l’agire dell’esecutivo all’unisono con la massima carica istituzionale italiana “fanno finta” di non sapere e di non capire in relazione al diritto di autodeterminazione dei popoli e di tutela e di difesa delle eventuali minoranze secessioniste italiane richiamata e ammonita in trattati e convenzioni che recano la firma italiana. Questa limitazione dei diritti fondamentali dell’uomo e delle comunità umane è inaccettabile, è irricevibile. L’ostinazione con la quale si profonde un enorme impegno nel tacitare le disuguaglianze e le impossibili coesistenze italiane e nel voler imporre a mezzo ministero esecutivo una “coesione sociale” lascia amareggiati e rammaricati, profondamente ed ingiustamente feriti nella più profonda libertà dell’uomo e della donna e di ogni popolo: quella di autodeterminarsi e decidere in piena libertà di scelta con chi coesistere e con chi no. Il violento impatto che una coesione imposta coercitivamente ed esecutivamente potrà avere su di un paese reale già molto distante da uno stato di diritto così povero di giudizio giuridico equilibrato e non di parte ed ideologico supera ogni previsione. In effetti, il voler arbitrariamente salvare comunque e per forza chi è camorrista da chi non lo è, chi è mafioso da chi non lo è, potrebbe avvitare definitivamente il paese reale in un pericoloso vortice che allontani ancor più il paese reale dallo stato di diritto, il paese produttivo di ricchezza dal paese che produce ed esporta illegalità, il paese del made in Italy dal paese che distrugge l’immagine del made in Italy. Oggi, il potere pubblico italiano ha fatto una scelta ben determinata e precisa, scelta fatta ignorando un reale grido di allarme sulla non unità di un paese che si vuole imporre coeso. La politica del potere che redistribuisce una ricchezza che non produce, impicca l’economia che produce la ricchezza che altri pretendono di redistribuire arbitrariamente, in un momento di spaventosa crisi interna ed internazionale può creare certamente il presupposto per un fall out totale del sistema economico, stanco di trascinarsi dietro pesi importanti di popolazioni improduttive e parassitarie, di popolazioni fortemente propense alla illegalità ed al degrado. Non si può chiudere la questione meridionale in questo modo, senza discernere, senza selezionare, senza razionalizzare. Si conferma così una evidente volontà politica ed istituzionale del potere pubblico che impone messaggi ripetitivi ed arbitrari da MinCulPop: tutti mafiosi, nessuno mafioso; tutti corrotti, nessuno corrotto; tutti nella monnezza, nessuno nella monnezza. No, non è così che si risolvono le questioni importanti e storicamente radicate di un paese che è sempre stato definito come quello “delle due italie”. Ora, la nuova dittatura tecno-burocratica che non è stata eletta direttamente dal popolo sovrano impone il suo diktat:  questo è un governo di salvezza nazionale nel senso che, noi, potere pubblico ed istituzionale, sacrificheremo una parte dle paese (il nord) per salvare un’altra parte del paese (il sud). E questo atto di imperio, è inaccettabile, irricevibile, ingiustificabile. L’economia non è una scienza e nemmeno solo una parola: l’economia è quella cosa che consente a tutti di mettere un piatto a tavola ogni giorno. L’economia, come la finanza, non accetta imposizioni, non accetta regole anti-economiche, non può consentire il sacrificio del motore economico di una nazione per salvare chi non produce ricchezza sufficiente per il proprio sostentamento, obbligandosi ad elemosinarne in mani altrui. Non vi è alcuna dignità in tutto questo. Non vi è alcuna regola economica in tutto questo. Non vi è alcuna ragione umana in tutto questo. Non si può risolvere la questione meridionale in questo modo, come non si può mettere a rischio il futuro ed il presente di un intero paese per salvare con la forza chi, non solo non contribuisce in modo importante e nemmeno sufficiente allo sviluppo economico complessivo, ma pesa invece gravemente come un parassita su di esso. Non si può sacrificare lo sviluppo economico complessivo in una coesione forzata fra chi produce ricchezza e chi la brucia senza rispetto alcuno, bruciando contemporaneamente anche l’immagine stessa di chi produce quella ricchezza, mettendolo in gravi difficoltà, contraffacendo quella ricchezza, derubando quella ricchezza, gravando su quella ricchezza. Ma quella ricchezza e quella economia sta prendendo il largo da un simile modo di intendere la coesione sociale e la comunità nazionale. Le imprese fuggono precipitosamente da questo stato di fatto e di diritto. I capitali fuggono precipitosamente da questo stato di fatto e di diritto. Chiunque sia dotato di intelletto, fugge precipitosamente da questo stato di fatto e di diritto. E se si è arrivati oggi alla imposizione di un ministero della coesione sociale, a cosa arriveremo domani? Al mobbing ed alla intolleranza del potere pubblico, o peggio, alla persecuzione morale e materiale di ogni libertà fondamentale? Verrà perseguitato ed incarcerato chiunque dovesse scendere in piazza al grido di libertà? Quale avallo popolare sorregge tale coesione? Non so se per fall out economico-finanziario o per fallimento politico-burocratico, ma è forte la sensazione che questa distanza fra stato di diritto (inteso soprattutto come casta tecno-burocratica e come casta politica) ed il paese reale aumenterà considerevolmente, invece di diminuire, sino alla dimensione del distacco. In quel giorno, eserciti di tecnocrati, burocrati e politici capiranno l’importanza ed il valore della economia che produce ricchezza, del lavoro che produce ricchezza. E dovranno cercarsi un lavoro, uno vero, per sbarcare il lunario, maledicendo quel giorno in cui decisero di sottomettere arbitrariamente gli interessi di quella parte del paese che producevano ricchezza, ad un sultanato dello sbafo pubblico, ad una dittatura dello spreco pubblico. Ad ognuno le proprie responsabilità, compresi quei politici che le ragioni riportate in queste righe proclamano a parole, ma non difendono nei fatti. Poiché è stato varcato il confine della democrazia rappresentativa. Poiché è stato superato il limite della tolleranza economica. E non vi è alcuna giustizia in tutto questo. E men che meno, una coesione sociale, una giustizia sociale.

 Gustavo Gesualdo – alias  Il Cittadino X – Alleanza Federalista

INCENDIO VASCIGLIANO: CIRIGNONI (LEGA NORD): “BASTA ORDINANZE DEI SINDACI A TUTELA DEI CITTADINI”

26 Maggio 2011

“A due anni dal disastroso incendio dei capannoni della Ecorecuperi di Vascigliano di Stroncone, si deve affidare ad ordinanze dei sindaci la tutela della salute pubblica minacciata da diossine e simili, perché i rifiuti sono ancora lì e non si è proceduto ad alcuna bonifica dei residui rimasti sul terreno”. Con questa motivazione Gianluca Cirignoni, capogruppo della Lega Nord in Consiglio regionale, torna alla carica sul problema Vascigliano presentando un’interrogazione alla Giunta regionale ed ai singoli assessori competenti per chiedere di fare chiarezza sulla gestione dell’emergenza ambientale e della salute pubblica in quel contesto. Cirignoni vuol anche sapere: “se la Regione Umbria intende costituirsi parte civile nell’eventuale processo a carico dei responsabili dell’incendio e fare chiarezza su eventuali negligenze nella gestione dell’emergenza
inquinamento ad esso seguita, e se gli organi amministrativi competenti abbiano svolto correttamente le istruttorie per il rilascio delle autorizzazioni necessarie allo stoccaggio dei materiali contenuti nei capannoni della Ecorecuperi, in ragione della loro natura”.

Irap, per il governo non va, e la Regione deve rivedere il DAP

19 Maggio 2011

Il Governo ha azzerato il provvedimento con cui la Giunta Regionale ha voluto caratterizzare il DAP prima e il bilancio poi e cioè la famosa riduzione dell’IRAP per chi assume nuovo personale. Nella foga di ridurre al massimo la portata di questo provvedimento e renderlo solo – come abbiamo detto nella discussione – una norma bandierina – sono andati oltre le disposizioni di legge e Costituzione e sono incappati nel cartellino rosso del Governo. Avevamo ragione noi a chiedere una misura più ampia che avrebbe dato maggiore beneficio alle imprese e non sarebbe incappata nel vizio di legittimità sollevato dal Governo. Da ciò che ci risulta gli uffici regionali avevano sollevato il dubbio ma la Giunta e la Presidente sono andati avanti ugualmente confidando, forse, nei buoni agganci con la burocrazia romana ma così non è stato e questo mette in evidenza ciò che ormai in tutta l’Umbria si dice e cioè che sono finiti i tempi in cui Maria Rita Lorenzetti con un viaggio a Roma risolveva tutto parlando con i direttori generali amici. Ora chiediamo che la Presidente venga subito in Aula e ci dica nella riunione di Martedì prossimo come vuole risolvere questo problema che scardina completamente l’impianto del bilancio 2011 dal momento che non ci risulta che vi siano accordi con il Governo su come superare il problema.

I Consiglieri: Fiammetta Modea  Portavoce opposizione – Raffaele Nevi   Presidente gruppo PdL Regione Umbria – Gianluca Cirignoni Presidente gruppo Lega Nord per l’Umbria

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La legge, spiega una nota del Dipartimento di Palazzo Chigi per gli affari regionali, «è stata censurata nella parte in cui, nel prevedere agevolazioni Irap a soggetti passivi del tributo per l’anno d’imposta successivo a quello del 31/12/2010 e per i quattro anni successivi, si pone in contrasto con la normativa statale di riferimento, violando l’art. 117, comma 2, lettera e) della Costituzione». In pratica il Consiglio dei ministri contesta alla manovra sull’Irap predisposta da Palazzo Donini di essere entrata in una delle materie di esclusiva competenza statale. Lo Stato infatti, come recita la lettera e) del comma 2, ha legislazione esclusiva in «moneta, tutela del risparmio e mercati finanziari; tutela della concorrenza; sistema valutario; sistema tributario e contabile dello Stato; perequazione delle risorse finanziarie».

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La Regione tiene duro

«La  Regione Umbria  – spiega Franco Tomassoni, assessore al bilancio – non modificherà di una virgola una normativa  che prevede l’agevolazione dell’Irap per le imprese che assumono o stabilizzano i lavoratori,  incrementando l’occupazione a tempo indeterminato all’interno dell’azienda. La decisione del Governo di impugnare una misura che ha effetti certamente positivi sulle imprese che assumono e sull’intero sistema produttivo regionale è assolutamente incomprensibile, tanto più perché finanziata con risorse proprie della Regione e perché anticipa quanto previsto dalla recente riforma sul federalismo fiscale approvata dal Governo. D’altronde analogo provvedimento era stato adottato dalla Regione Piemonte nell’agosto 2010 senza che il Governo avesse avuto nulla da eccepire».

Ronconi e i profughi del Nord Africa

23 marzo 2011

Che l’Umbria farà la sua parte nell’accogliere i profughi del nord Africa  è cosa ovvia e anche obbligata. Ora però gli enti locali dell’Umbria con la regione in testa, ripongano ogni reticenza e facciano sapere agli umbri dove si immagina di accogliere gli immigrati nord africani, anche perché questo dovrà essere argomento di confronto con tutti i cittadini e non certo una decisione da assumere in modo verticistico.

Maurizio Ronconi

150° UNITA’ D’ITALIA:LIGNANI MARCHESANI (PDL) RISPONDE A CIRIGNONI (LEGA NORD)

10 marzo 2011

“Dispiace che il consigliere e amico Gianluca Cirignoni mi abbia eletto come bersaglio preferito

la prima coccarda tricolore conservata al Mueseo degli studenti dell'Università di Bologna

dei suoi strali contro l’Unità d’Italia. I verbali non mentono e se li avesse letti e avesse ascoltato le mie dichiarazioni in conferenza stampa avrebbe constatato che non solo non ce l’ho con lui, ma anzi ho sempre inteso tutelare il suo diritto al dissenso e alla sua possibilità di potersi esprimere sulla ricorrenza storica dei 150 anni”. Il consigliere regionale Andrea Lignani
Marchesani (Pdl) risponde alla nota del collega (Lega Nord) e precisa che “in quanto delegato in Ufficio di Presidenza anche per conto della Lega” si è sentito in dovere di difendere le sue posizioni “anche se non condivise”. Lignani Marchesani si dice inoltre dispiaciuto che Cirignoni abbia “tirato in ballo” nella nota le proprie dichiarazioni sulla resistenza umbra: “Amo le ricorrenze che uniscono – spiega -, come questa del 150esimo anniversario in cui tutti possiamo ritrovare le ragioni della nostra storia, i seguaci di Garibaldi ed i nostalgici dei Borbone, i federalisti e i cultori dello Stato centrale, i repubblicani ed i monarchici. Non mi piacciono le ricorrenze che dividono – sottolinea -, ed il 25 aprile è a mio modesto parere solo l’epilogo di una guerra civile combattuta da due minoranze”. Ma comunque credo che ci siano più ragioni di unità che di distinguo tra PdL e Lega Nord: Gianluca Cirignoni e i militanti leghisti sono invitati ai nostri banchetti di distribuzione dei Tricolori e saremmo lieti di averli
protagonisti con noi nella distribuzione spiegando magari alle nostre Comunità le ragioni del federalismo.

PARADOSSALE. BERLUSCONI – PROCURE. INCONSAPEVOLI “ALLEATI”?

7 marzo 2011

di Salvatore Napolitano

Mi sono chiesto, spesso: a chi è utile la battaglia, senza termine, tra alcune Procure italiane e Berlusconi? Da quasi 18 anni, dopo lo sfascio dei partiti della prima Repubblica, paradossalmente, la politica e l’informazione italiane sono schiacciate sullo scontro che avviene tra contendenti (Berlusconi/Procure) che hanno occupato lo scenario nazionale della seconda Repubblica, in modo esclusivo, dettando l’agenda politica a tutti gli altri protagonisti del sistema paese.  La degenerazione del conflitto, di queste ultime settimane, tra alcuni P.M. (e loro fautori) e Berlusconi (e suoi sostenitori), conferma che non vi sono sconti e che la conclusione è ancora lontana dal finirsi.  La sfida, tra le parti in causa, si è consolidata con la riforma elettorale che ha creato il sistema bipolare, con Berlusconi ed i suoi alleati, da una parte, e l’antiberlusconismo con i suoi assertori, dall’altra.  L’anomalia dello scontro è che non avviene sul piano politico, come dovrebbe essere in un sistema normale, poiché “una parte” non è politica ma organo dello stato e non soggetto al giudizio degli elettori.  Intanto, tenta di guidare la parte politica alleata obbligandola attraverso i mass-media e la stampa a seguirla sulle opzioni che, di volta in volta, ritiene di mettere in campo nell’intento di indebolire il nemico.
L'”altra parte” in campo, che dovrebbe essere politica, a mio parere, sta al gioco, poiché sfugge al confronto sull’attività di governo con i naturali avversari, al contrario, provoca ed alimenta lo scontro mantenendo vivo il conflitto per addossare la responsabilità dell’eventuale inerzia a chi genera e sostiene la persecuzione giudiziaria del governo e del suo leader.  Gli attacchi giudiziari portati a Berlusconi, dal 1993, con il seguito della singolare celebrazione dei processi negli studi televisivi, per l’occasione convertite in “aule giudiziarie”, e sulla carta stampata, paradossalmente, lo rafforzano e lo rendono insostituibile, nella pubblica opinione, quale argine al “potere giudiziario” che i cittadini temono più dell’attuale sistema di governo berlusconiano.
Così, le Procure si rivelano, inconsciamente (?), i più grandi alleati del Premier.  Non siamo più negli anni della tangentopoli. Il berlusconismo è figlio di quegli anni.  Si lasci il giudizio politico dell’attività di governo al popolo sovrano, esso saprà giudicare, come ha già dimostrato negli ultimi anni con la bocciatura, senza appello, di leaders di destra e di sinistra.  Continuare la battaglia politico/giudiziaria compromette la crescita economica del paese, alimentando la fuga dei cervelli migliori dall’Italia e delle eccellenze industriali ed imprenditoriali.  Lo conferma l’annuncio, della dirigenza Fiat che ipotizza una probabile direzionalità dell’azienda fuori dell’Italia.  E’ ovvio che se il sistema Italia non è esportabile, perché non competitivo nel mercato mondiale, sarà il sistema produttivo italiano che esporterà se stesso dal paese.
Finisco questa breve riflessione, invocando il ritorno alla normalità, per il bene dell’Italia e degli italiani, deponendo le armi in omaggio alla celebrazione dell’unità d’Italia. Berlusconi, ed il berlusconismo, vanno battuti sul loro campo: la politica, se gli avversari ne sono capaci.
I cittadini lo hanno capito da qualche tempo e considerano la battaglia, in atto nel paese, estranea ai loro interessi, condannando l’attuale sistema italiano, che non riesce a produrre risposte ai loro bisogni e che produce, invece, soltanto “rese di conti” che, spesso, appaiono diversivi sulla pelle dei cittadini.  Fino a quanto può durare?  Il paese, nel frattempo, dove va?
Il sistema Italia, nell’attuale scenario europeo e mondiale, dove la competizione globale non ammette pause e tentennamenti, deve recuperare la competitività, compromessa dallo stato di conflitto perenne degli ultimi tempi, ed essere protagonista, e non ruota di scorta, nella gran rivoluzione sociale che sta sconvolgendo paesi dell’Africa del Nord (Tunisia ed Egitto), strategici per la politica estera italiana.  Delegare la Germania e la Francia alla guida della politica dell’U.E., nell’attuale contesto socio/economico mondiale, è disastroso per il futuro dell’economia italiana, che sconteremo nei prossimi anni.

Assisi e terremoto dell’Aquila, la querelle continua

28 febbraio 2011

di  Eraldo Martelli

“In relazione ai fondi per il terremoto dell’Abruzzo, avendo partecipato all’iniziativa della raccolta “Un euro per l’Abruzzo” insieme al gruppo comunale di Protezione Civile, che ringrazio per l’impegno profuso, sono rimasto sconcertato nell’apprendere che tali fondi non sono stati ancora versati e per l’esiguità dell’importo. Solo 35.000 euro è una miseria! Al momento della riconsegna dei resoconti della sottoscrizione comprensiva dell’elenco di tutti i cittadini e delle associazioni che avevano contribuito, Ricci aveva dichiarato che voleva raggiungere i 100.000 euro, coprendo la cifra mancante con il bilancio comunale del 2010. Invece nel bilancio 2010 nulla è stato previsto. Se l’importo che verrà donato sarà pari a 35 mila euro, ben misera è la somma stanziata dal comune, tenendo presente che le somme raccolte con la sottoscrizione di privati ed associazioni sembrano ammontare a circa 30 mila euro. A questo punto, per chiarezza e trasparenza, in rispetto di chi ha contribuito e collaborato alla raccolta, oltre ai terremotati aquilani, come associazioni e cittadini chiediamo al sindaco, in quanto suo dovere, di pubblicare un resoconto dettagliato della cifra raccolta proveniente dai cittadini, chi sono ed in quale misura gli amministratori comunali che hanno contribuito, rendendo pubblici gli importi e quanto il sindaco ha stanziato dal bilancio comunale 2011. In relazione alle dichiarazioni del Commissario Provinciale della Lega Nord Gianluca Cirignoni, intendo precisare che nessuno vuole mettere in discussione il fatto che il simbolo della Lega Nord sarà collegato al candidato del PDL, ma sono altrettanto convinto che tanti simpatizzanti leghisti, come manifestato, voteranno per Giorgio Bartolini, che molto meglio dell’altro candidato incarna i valori dei cittadini di tutto il territorio di Assisi, città nella quale è nato e lavora  con  stima ed impegno da anni”.

 

 

Rivolte in Nord Africa, cosa c’è dietro?

28 febbraio 2011

L’Opinione di Stefano Bonsegna

Molti sono gli avvenimenti, che da più di un anno a questa parte, stanno scombussolando le nostre giornate e le nostre frontiere meridionali. E tutti questi avvenimenti li stiamo vedendo non dal nostro punto di vista, ma da quello che ci dicono i Giornali, la Televisione, Internet, La Radio. Nessuno ha mai pensato che certi avvenimenti potrebbero essere visti da una altro punto di vista, avere altre cause? Qualcuno ha mai cercato di capire chi potrebbero essere gli eventuali veri ispiratori di certe iniziative? Potrebbero essere avvenimenti, raccontati in modo esagerato, per poterci poi condizionare? Cosa c’è dietro tutto questo? La Dietrologia è una materia molto ben conosciuta dai nostri Politici, Giornalisti, Magistrati, i quali ne fanno largo uso, credendo appunto di aver a che fare con un popolo di pecore! Ma stanno commettendo un grave errore.  Gli italiani, grazie alla loro esperienza di mala giustizia e cattiva politica, vissuta sulle loro spalle, sono diventati un popolo abbastanza maturo da recepire che dietro ad ogni loro iniziativa c’è del losco. Ad esempio, guardiamo ciò che sta succedendo in Libia. E se dietro alla verità televisiva e giornalistica, ci fosse invece un recondito interesse di alcuni paesi, invidiosi dei contratti che l’Italia ha stabilito (dall’era Prodiana, in poi) con la Libia su forniture di Gas e Petrolio e avessero loro fomentato il caos, in modo da poter poi giocare la loro carta? E se dietro ai disordini ci fosse Bin Laden, assetato di potere ed in procinto di accerchiare la nostra Europa, mettendola inginocchio per i rifornimenti di Petrolio e Gas per poi trasformarla in Eurabia, come già previsto dalla famosa e cara giornalista Oriana Fallaci. E se dietro ci fosse una società concorrente dell‘ENI, la quale avrebbe tutto l’interesse di creare confusione, visto i problemi dell’area Nord Africana e rimettere in discussione i contratti stipulati dalla Libia con l’ENI sulle forniture di Petrolio e Gas. Comunque sia, è impossibile che certe insurrezioni avvenute in Egitto, Tunisia, Libia ed altri stati del Nord Africa siano avvenute spontaneamente, in quanto per cultura popolare e per tradizioni, le popolazioni sono molto lontane dal significato di Democrazia, quindi queste popolazioni sono state istigate da qualcuno a cui sicuramente fa gola la ricchezza del sottosuolo di queste terre e prima o poi dovrà venire allo scoperto. Certo un favore a queste popolazioni lo ha fatto e grosso anche, sempre che questi poveri popoli non cadano dalla padella nella brace di altre più o meno velate dittature.

 


Lista Bartolini ed i fuggiaschi UDC

27 febbraio 2011

di Simonetta Maccabei – Consigliere Lista Bartolini

“ Nel leggere i dati elettorali propagandati dall’uscente sindaco, è il caso di dire che la sua politica dà proprio i numeri. Quanto poi alle percentuali che proclama, viene in mente la celebre poesia di Trilussa e la storia dei polli. Secondo queste fantasiose “sparate” numerologiche, il 90% degli elettori Udc confluirebbero su di lui, mentre invece c’è un dato politico reale: la sconfessione dei vertici nazionali UDC verso una sparuta pattuglia di fuggiaschi che, abbagliati da una poltrona di qualche mese, speravano furbescamente di mantenere la divisa. Lunghi, per giustificare il palese voltagabbana che sconcerta la gente, dice che cinque anni fa si sarebbe candidato “a sindaco di Assisi in opposizione a Ricci perché quest’ultimo sostenuto da Bartolini”. Una panzana a cui non crede nessuno. Dica invece quali sono i veri motivi. Di fronte a queste operazioni di trasformismo dell’ultima ora, ben pochi lo seguono. Quanto alla polemica della Lega Nord che, a detta di Cirignoni, sarebbe “ l’unica e vera Lega”, la tenga pure se è quella che, come al mercato delle vacche, ha confluito subito sul PDL ottenendo immediatamente, tra le varie promesse, la presidenza del Cst per un suo componente. Quella che affianca Bartolini si chiama “Lega per Assisi”, un’alleanza dei cittadini del territorio che si legano, attraverso persone di comprovato impegno, capeggiate da Eraldo Martelli, intorno a programmi concreti, progetti, ai valori che Assisi esprime da secoli nel mondo e che sono quelli del dialogo, della partecipazione, della condivisione, della collegialità e che condivide un programma del candidato sindaco Bartolini legato al territorio, ove è nato e lavora”.

 

IL CALENDARIO DI ROSSI, IL PDCI “MASCIO” E I “TROMBATI” DEL LAGO

24 febbraio 2011

LE PAGELLE DI CIUENLAI

Feliciano Polli – Si lamenta perché il Pd non riesce ad esprimere leader credibili e vincenti elettoralmente. Nella classifica dei Presidenti delle Province su 104 concorrenti , lui si è classificato centesimo. Film consigliato “Senti chi parla”. 4

Andrea Rossi – aveva detto, rispetto alla formazione della segreteria provinciale del Pd, che “se non riusciremo a farla a dicembre, andremo a gennaio”. Siamo a febbraio … Per la serie “campa cavallo che l’erba cresce” 4

Enrico Flamini – Per un segretario che dorme e non piglia pesci, a sorpresa, c’è n’è uno che va a trote. Il collega del Prc, in 10 giorni risolve ,senza contrasti interni, la vicenda della sostituzione di Giuliano Granocchia nella Giunta Provinciale. “Veni, vidi vici” 6 e mezzo

Roberto Carpinelli – Fonda un movimento“bipartisan”, partendo dal fiume (fiume è una parola grossa, diciamo torrente, forse è più adatto fosso, no è meglio un rigagnolo, facciamo “pescolla” e non se ne parli più) di voti (99) presi alle regionali. I Valori di riferimento sono chiari : a Perugia si rifà alla Marini, ad Assisi appoggia Ricci e sotto sotto pare aspiri ad essere in combutta anche con la Binetti. Dal film “L’attimo fuggente (Carpe Diem)” 4 e mezzo

Pcdi – Carpinelli non è la sola perdita del Pcdi. L’assessore Provinciale Feligioni viene dato per perso, mentre pezzi importanti di Gubbio, Tuoro e Spoleto se ne vanno verso Vendola. Domanda : “Com’è il Pdci?”, Un po’ Mascio.

Pd Trasimeno – In vista del Congresso hanno fatto i conti; sono 493 gli iscritti che hanno un incarico istituzionale o politico. Fatica inutile, non facevano prima a contare i “trombati” ?3

Lega nord – Dopo Il Consigliere Provinciale Giancarlo Carocci, lascia anche uno dei fondatori umbri, Mauro Mordenti. Si è scontrato con il “Commissario della Nazione Umbria” (non ridete si chiama così) Paolini. Problemi di linea. Dice che non era d’accordo con la secessione della Topinia.

Sanitopoli – Sembra che adesso spuntino gli appalti sulle strade. Sorge un dubbio. Le strade dell’Umbria sono piene di buche. Quindi, se non hanno incatramato, che cosa hanno appaltato?

Ali Cristiane – Daie , daie i cattolici ce l’hanno fatta. Sulla vicenda dei Santi, vista la resistenza e “l’ignoranza” dei laici, hanno deciso di “volare alto”. L’aeroporto di Perugia si chiamerà San Francesco che è di Assisi, ma fa lo stesso. Messaggio a Locchi : “Tie!”

Rivolte in Medio Oriente e Nord Africa: premesse simili ma conclusioni imprevedibili

22 febbraio 2011

di Matteo Bressan

L’ondata rivoluzionaria che sta scuotendo il Nord Africa così come il Medio Oriente non deve portarci a semplicistiche considerazioni. Si percepisce infatti la sensazione, da parte di alcuni opinionisti e politici italiani, di essere di fronte ad processo storico evolutivo che porterà, quegli Stati dove sono in atto imponenti stravolgimenti, al raggiungimento di vere e proprie forme di democrazia compiuta.
Sentendo poi alcuni agghiaccianti accostamenti tra quella che fu la rivoluzione iraniana e quello che si sta osservando oggi si rimane molto preoccupati.
Si viene a scoprire infatti che molti intellettuali e militanti della sinistra nostrana avevano guardato con speranzosa benevolenza alla rivoluzione di Khomeini salvo poi accorgersi, tempo dopo, quale tipo di minaccia si fosse venuta a creare in Iran. Oggi non conosciamo o quantomeno non possiamo prevedere quali saranno gli esiti di queste insorgenze in molti casi sorte a causa della povertà e dalla fame, ma in altri casi spinte o peggio ancora sostenute dall’Iran. Possiamo rimanere fermamente convinti che alla fine ci sarà un vero e proprio processo evolutivo delle Istituzioni e di quei paesi governati sin qui in maniera dispotica?
Stiamo valutando attentamente quale sia il rischio della nostra sicurezza energetica e le conseguenze umanitarie che si riverseranno sui paesi del Mediterraneo?
Siamo sicuri che alla fine di questo pericoloso domino non ci si possa ritrovare con un’influenza della Cina estesa al Nord Africa o peggio ancora alla nascita di formazioni appartenenti alla galassia di Al qaeda a poche miglia dalle nostre coste?
È possibile che in mezzo a tante e sanguinose rivolte si sia smarrita la visione strategia di quello che è in primo luogo il principale paese esportatore del fondamentalismo islamico?Ci si è forse dimenticati che il padrino dei movimenti terroristici presenti in Libano, Iraq e Afghanistan è riuscito anche in questa ondata di rivolte ad uscire sostanzialmente indenne. È pensabile che di fronte al crollo dei regimi illiberali del Nord Africa ci si dimentichi del vero manovratore, che vive al sicuro a Theran, e si finisca per accumunare il tutto in una grande rivoluzione per la democrazia?

Raccontiamo le favole nella tenda degli Indiani del Nord America

19 gennaio 2011

sabato 29 gennaio e sabato 19 febbraio – alle ore 16 e alle ore 17.30

Il Centro Studi Americanistici “Circolo Amerindiano” organizza incontri per bambini dai 2-3 ai 10 anni: un percorso guidato nella sezione del museo/collezione etnografica dedicata alle culture del Nord America e, a seguire, delle letture animate dei racconti degli Indiani delle Pianure (cosiddetti “Pellerossa”) per conoscere la loro quotidianità a stretto contatto con la natura. Nella sala di lettura si ricostruirà una capanna ispirata agli Indiani Pellerossa e si racconteranno ai bambini favole indigene, spronandoli a inventarne loro stessi. Attraverso la mitologia implicita nelle favole si parlerà della vita di questa popolazione nomade, del rapporto con la Terra, con il Bisonte, con il Sole, con la Sabbia, con il Fuoco, con la Natura tutta. Negli anni in cui abbiamo svolto questa attività di lettura e interazione abbiamo rilevato un notevole gradimento da parte di bambini e genitori, che potevano accostarsi ad una biblioteca in maniera stimolante e multisensoriale. Il percorso che si propone parte dal “Conferimento del nome indiano” ad ogni partecipante per poi passare alla contestualizzazione della cultura dei “Pellerossa” attraverso le riproduzioni museali della Raccolta etnografica del Centro Studi Americanistici e, successivamente alla lettura, alla “trascrizione” su una pelle di bisonte (cartacea) delle favole mitologiche ascoltate. Di sottofondo musica degli Indiani delle Pianure.

Presso la Biblioteca del Centro Studi Americanistici “Circolo Amerindiano” onlus                         Via Guardabassi 10 (centro storico)

Contributo di 5 euro per bambino. È richiesta la prenotazione.

Per info e prenotazioni:

tel.3384601650 e-mail scillaluciani@gmail.com

 

 

Consiglio Regionale/ Pdl e Lega attaccano la Giunta sull’accordo Governo-Regioni

19 gennaio 2011

I consiglieri regionali di Pdl e Lega Nord, che stamani hanno tenuto una conferenza stampa, lamentano l’assenza di comunicazioni su quanto di positivo c’è nell’accordo Governo-Regioni firmato il 16 dicembre scorso, che prevede, tra le altre cose, un investimento di 475 milioni di euro per il trasporto pubblico locale. Secondo la portavoce Modena ed i capigruppo Raffaele Nevi (Pdl) e Cirignoni (Lega) la Giunta regionale attacca il Governo per i tagli, ma si dimentica di comunicare gli investimenti. Dall’opposizione critiche anche sulle consulenze, le pensioni di invalidità e la gestione della sanità.  “In Umbria le notizie vengono occultate: mentre nel luglio scorso è stato convocato un Consiglio regionale per attaccare il Governo e i tagli conseguenti alla manovra economica sottoscritta dal ministro Tremonti, non una parola è stata detta sull’accordo che le Regioni italiane hanno firmato, il 16 dicembre scorso, in sede di Conferenza Stato-Regioni, che prevede un investimento di 475 milioni di euro per il trasporto pubblico locale e, a partire dall’anno 2012, l’eliminazione di

Maria Rosi

tagli, sempre in riferimento al trasporto pubblico, dati che rendono ingiustificati gli aumenti dei biglietti”. Ha esordito così la portavoce regionale di Pdl e Lega Nord Fiammetta Modena, aprendo la conferenza stampa alla quale hanno preso parte anche i capigruppo Raffaele Nevi (Pdl) e Gianluca Cirignoni (Lega Nord Umbria). Presente anche la consigliera Maria Rosi (Pdl). “Non c’è onestà intellettuale da parte di chi governa l’Umbria – ha affermato Modena – perché la Giunta non ha fatto sapere niente dei contenuti di un accordo che, tra le altre cose, tutela le risorse per cassa integrazione ed ammortizzatori sociali, mentre da noi la presidente Marini piagnucola per i poveri pendolari rimasti senza fondi. Inoltre è grave che si decantino gli splendidi risultati ottenuti grazie al taglio delle consulenze – continua – mentre con la delibera di Giunta del 6 dicembre scorso sono state sovvertite le direttive ministeriali, dal momento che la manovra di Tremonti vuole ridurre del 50 per cento i contratti a tempo determinato posti in essere dagli enti pubblici e le consulenze del 20 per cento, mentre il nostro Esecutivo regionale paga uno studio legale di Roma per fare ricorso avverso la riduzione del 50 per cento dei contratti, con la scusa che il Governo ha ‘invaso’ la potestà delle Regioni. E c’è di peggio: il blocco del 20 per cento delle consulenze è relativo, in quanto non si applica ad Università ed Enti di ricerca, quindi hanno pensato bene di equiparare l’Aur (Agenzia Umbria ricerche, ndr) a questi ultimi, eludendo anche qui i tagli previsti”. Allo scopo di informare i cittadini sulle vicende per le quali i consiglieri di opposizione ravvisano carenza di informazione o, per usare i termini sentiti in conferenza stampa “mistificazione” e “sovvertimento della realtà”. Il capogruppo della Lega Nord, Gianluca Cirignoni, ha posto l’accento su un altro caposaldo dell’accordo Governo-Regioni: la lotta ai falsi invalidi. “L’Umbria fa registrare un aumento del 60 per cento, dal 2003 al 2010, dei titolari di pensioni e di invalidi civili, che rappresentano il 6,8 per cento della popolazione residente, vale a dire – sottolinea Cirignoni – quasi il doppio della media nazionale. Ho già presentato una interrogazione, alla quale non è seguita alcuna risposta, per conoscere le modalità con cui vengono concesse le pensioni di invalidità. Intanto a Terni alcuni cittadini si incatenano perché non ottengo quanto dovuto. Si potrebbe supporre un ricorso clientelare nelle procedure di assegnazione, per cui il gruppo consiliare della Lega Nord reitererà l’interrogazione, questa volta chiedendo una risposta scritta. Il punto cruciale al quale la politica deve dare una risposta è quello di aiutare gli invalidi veri e stanare i falsi”. Il capogruppo del Pdl, Raffaele Nevi, ha sottolineato che la manovra del Governo “pone delle limitazioni all’eccessivo numero di assunzioni nel sistema sanitario delle Regioni, ma ciò che è stato comunicato in Umbria è che ‘i tagli non assicureranno i livelli essenziali di assistenza’,mentre invece c’è una norma che premia le Regioni virtuose, le quali possono derogare alle limitazioni, e fra queste c’è l’Umbria. È una mistificazione della realtà affermare che il Governo ‘vuole chiudere gli ospedali’. Ciò che invece emerge chiaramente – ha concluso Nevi – è l’immobilità della Giunta regionale, che non riesce a modificare il sistema sanitario nemmeno dopo vicende scandalose come quella denominata ‘Sanitopoli’